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View Full Version : Azienda italia, boom per i grandi


Zebiwe
10-08-2005, 10:36
indagine mediobanca
Azienda italia, boom per i grandi (http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=700734&chId=30&artType=Articolo&back=0)
Utili record a 28 miliardi, ma il made in italy arranca

C' è un'Italia delle statistiche economiche che è in crisi profonda e un'Italia delle grandi imprese censite da Mediobanca che invece sta vivendo il periodo migliore della sua storia. Con l'eccezione dei grandi nomi del made in Italy, compresi nel campione di 2007 società italiane fotografate nell'ultima edizione dei " Dati cumulativi", il 2004 dei grandi gruppi rivela una realtà in espansione e al top della redditività.

Fatturato. Dei principali gruppi italiani censiti quelli industriali hanno registrato lo scorso anno un aumento del fatturato dell' 8,4%, con uno sprint che ha ribaltato il segno negativo del 2002, quando la contrazione del giro d'affari era stata dell' 1,2%. Nell'ambito dell'industria il + 16,3% delle aziende che operano nel campo dell'energia riflette l'impennata del greggio. Ma anche le aziende manifatturiere devono 3 punti dei 5,5 di aumento del fatturato 2004 all'effetto prezzi. Nel gruppo rientrano in buona parte aziende che producono beni intermedi che devono di fatto ringraziare l'attivismo della Cina per il surriscaldamento della domanda in questo campo.
La Cina ha peraltro contribuito a spingere anche la domanda di materie prime ed energia. Da tener presente che comunque la congiuntura internazionale era favorevole, dato che anche la locomotiva americana lo scorso anno viaggiava a ritmo sostenuto. Nel settore terziario, l'incremento dei ricavi è stato meno irruente rispetto al 2003 ( quando il fatturato era aumentato del 6,7%), ma comunque positivo per il 4,4%.

Export. Complessivamente per le 2007 società censite il 2004 ha registrato un incremento del giro d'affari del 7,6%: meglio le esportazioni (+ 8,5%) rispetto alle vendite sul mercato domestico (+ 7,3%). In particolare i mercati esteri hanno tirato di più di quello nazionale per le imprese manifatturiere, che hanno aumentato le vendite in Italia del 4,4%, ma oltre frontiera del 7,3%. Distinguendo le società per dimensione, i gruppi maggiori ( con fatturato superiore a 2 miliardi) hanno giocato meglio in casa (+ 7,3%) che all'estero (+ 5,3%).
Viceversa le altre grandi imprese, un gradino più sotto, hanno riscosso più successo oltre confine (+ 7,5% le vendite) che in Italia (+ 5,5%).
Debole invece la performance delle imprese del settore alimentare (+ 1,3% le vendite in Italia, + 0,8% l'export) e di quelle dei settori di punta del made in Italy ( tessile, abbigliamento, pelli e calzature, legno e mobili, oreficeria e gioielli), oltre ai prodotti per l'edilizia, dove l'incremento del fatturato si è limitato all' 1,4% in Italia e all' 1,6% all'estero.

Competitività. L'indagine Mediobanca segnala un nuovo aumento della produttività e un importante recupero dei margini. Dopo il periodo negativo del biennio 2001 2002, infatti, la produzione fisica per addetto è ora superiore del 2% a quella del 2000. Il valore della produzione per addetto è aumentata lo scorso anno del 6,2%, il costo del lavoro per addetto del 2,9%, con il conseguente aumento della competitività dell'industria italiana di 3,3 punti.

Utili. Il campione di imprese censito ha realizzato nel 2004 la bellezza di 28 miliardi di euro, un record con 17,7 miliardi in più dell'anno precedente. L'effetto " disinquinamento fiscale" ha inciso sul risultato per 11 miliardi. Per effetto di modifiche normative, rettifiche di valore e accantonamenti deducibili fiscalmente sono consentiti, ma ove non siano giustificati da motivazioni economiche non possono più essere iscritti nel bilancio civilistico. Il cosiddetto " disinquinamento" consiste appunto in scritture contabili che eliminano dal bilancio l'effetto delle poste contabilizzate in passato: il saldo tra queste componenti ( generalmente originate da una riduzione di accantonamenti) e le relative imposte differite concorre al risultato d'esercizio e alle riserve. Ad ogni modo il risultato corrente, non influenzato dal passaggio di regime, ha registrato un massimo storico per l'aggregato di 33,18 miliardi.
Guardando all'evoluzione degli ultimi dieci anni, emerge un sensibile spostamento della ripartizione dei profitti dall'industria verso l'energia e i servizi di pubblica utilità. Per il settore energetico a giocare a favore è l'effetto prezzi, per i servizi l'effetto " quantità" ( più competitive però le tlc, e meno la distribuzione energetica e i servizi autostradali).

Debiti. Il 2004 ha confermato la tendenza dei gruppi maggiori a rientrare dell'esposizione nei confronti delle banche con l'aiuto dei collocamenti obbligazionari sul mercato, allungando così le scadenze in un periodo di tassi bassi.

Creazione di ricchezza. La sbavatura del quadro resta la capacità delle imprese italiane di creare ricchezza: nonostante il miglioramento, il rendimento netto del capitale rispetto al capitale investito ( 6,1%) resta inferiore al suo costo ( 6,6%), con la distruzione di valore dello 0,5% ( 1,3% nel 2003). Fa eccezione il comparto dell'energia che è invece riuscito a produrre ricchezza per il 5%. Per i big il fatturato in crescita, trainato dall'effetto prezzi Sale l'export ma soffrono i prodotti tradizionali, dal tessile alle calzature

Eppur si muove verrebbe da dire.. :mc:

Lucio Virzì
10-08-2005, 10:57
Eppur si muore...

IpseDixit
10-08-2005, 12:54
Eppur si muore...
Si però si parla di grandi imprese.... in Italia tutto si basa sulle nano imprese

Onisem
10-08-2005, 13:11
E' la stessa tendenza, voluta, che dal micro si riproduce al macro: pochi squali si prendono tutto, gli altri arrancano o soccombono.

Lucio Virzì
10-08-2005, 13:43
Si però si parla di grandi imprese.... in Italia tutto si basa sulle nano imprese

Appunto, eppur si muore, nell'Italia vera.

LuVi

Zebiwe
10-08-2005, 14:08
Personalmente lo ritengo un dato positivo..quanto poi alla riduzione delle PMI non la vedo necessariamente come una dinamica negativa: sono anni che ci si lamenta del nanismo (->pochi fondi per fare ricerca, difficoltà all'export, management poco qualificato,...) e si predica un risposizionamento.
Sia chiaro: non che siano segnali da età dell'oro (ci mancherebbe), ma almeno da ripresa di crescita si...