View Full Version : intercettazioni scandalose ?
berlusconi intervistato sula vicenda bankitalia a dichiarato che riportare sui giornali le conversazioni delle intercettazioni è una cosa scandalosa.
per essere sicuro che ciò non accada più stà scrivendo un decreto legge da presentare al prossimo consiglio dei ministri.
la cosidetta prima repubblica è una bazzecola rispetto a quello che stà succedendo in questi ultimi 3 anni,mi sembra un papocchio senza più limiti.
Che facciano le intercettazioni è cosa buona e giusta.
Che le diano ai giornalisti da pubblicare è obiettivamente scandaloso.
sempreio
07-08-2005, 14:47
berlusconi intervistato sula vicenda bankitalia a dichiarato che riportare sui giornali le conversazioni delle intercettazioni è una cosa scandalosa.
per essere sicuro che ciò non accada più stà scrivendo un decreto legge da presentare al prossimo consiglio dei ministri.
la cosidetta prima repubblica è una bazzecola rispetto a quello che stà succedendo in questi ultimi 3 anni,mi sembra un papocchio senza più limiti.
io spero che arrivi qualcuno dal basso trascinatore di masse pieno di ideali che li chiuda tutti e getti la chiave e se nel malaugurato caso dovessero scappare all' estero, taglia sulla testa.
altro che forum della politica, forum sul regime dovrebbe intitolarsi.
io dico che con tutti i privilegi che hanno e proprio per la carica che investono i politici dovrebbero mantenere l' assoluta trasparenza con il popolo.
quindi ritengo giusto che se giocano sporco vengano sottoposti al giudizio della gente anche in questi modi.
sempreio
07-08-2005, 14:51
Che facciano le intercettazioni è cosa buona e giusta.
Che le diano ai giornalisti da pubblicare è obiettivamente scandaloso.
se non hanno il potere per fermarli e la giustizia non fa più il suo corso, è giusto che almeno il popolo ne venga a conoscenza, anche se presumo la persona "in alto" che ha diffuso la notizia lo ha fatto solo per il suo tornaconto personale
Topomoto
07-08-2005, 15:23
anche se presumo la persona "in alto" che ha diffuso la notizia lo ha fatto solo per il suo tornaconto personale
E' proprio questo il punto....non è certo per gli ideali che avvengono queste fughe di notizie....
LittleLux
07-08-2005, 15:36
io dico che con tutti i privilegi che hanno e proprio per la carica che investono i politici dovrebbero mantenere l' assoluta trasparenza con il popolo.
quindi ritengo giusto che se giocano sporco vengano sottoposti al giudizio della gente anche in questi modi.
*
Che facciano le intercettazioni è cosa buona e giusta.
Che le diano ai giornalisti da pubblicare è obiettivamente scandaloso.
Benché la pensi bene o male come te, non ritengo che infrangere la privacy dovrebbe essere qualcosa così diffuso e normale. Sempre su questo stesso forum (credo nella sezione telefonia) ho letto che vi sono centinaia di migliaia di telefoni e cellulari sotto controllo da parte delle autorità giudiziarie. Un controllo sommario e sistematico senza un reale bisogno.
medicina
07-08-2005, 15:49
Non sono fughe di notizie, un magistrato quando deve prendere un provvedimento restrittivo nei confronti di qualcuno, deve assolutamente motivare. Quindi diventa necessariamente un atto pubblico (non può riguardare solo l'imputato e i suoi avvocati, deve rendere conto a tutti un agente dello stato).
A chi fosse sfuggito, in un chiaro thread recente potete vedere il documento completo che riguarda la faccenda (100 pagine scritte dal GIP).
Ben più scandaloso che qualcuno voglia scrivere di suo pugno qualcosa che leda questa necessità, non si capisce in difesa di che cosa (a parte la sua persona)...
io dico che con tutti i privilegi che hanno e proprio per la carica che investono i politici dovrebbero mantenere l' assoluta trasparenza con il popolo.
quindi ritengo giusto che se giocano sporco vengano sottoposti al giudizio della gente anche in questi modi.
Perfettamente daccordo, ma la cosa + allucinante è che lo intervistano per chiedegli cosa ne pensa del porcaio Bank Italia e lui invece devia il discorso sulle intercettazioni, che in questo momento sono veramente l'ultima cosa di cui si dovrebbe preoccupare riguardo alla faccenda Bank Italia, che ci sta facendo fare l'ennesima figura di merda in mondovisione.
skywalker77
07-08-2005, 18:02
Non sono fughe di notizie, un magistrato quando deve prendere un provvedimento restrittivo nei confronti di qualcuno, deve assolutamente motivare. Quindi diventa necessariamente un atto pubblico (non può riguardare solo l'imputato e i suoi avvocati, deve rendere conto a tutti un agente dello stato).
A chi fosse sfuggito, in un chiaro thread recente potete vedere il documento completo che riguarda la faccenda (100 pagine scritte dal GIP).
Ben più scandaloso che qualcuno voglia scrivere di suo pugno qualcosa che leda questa necessità, non si capisce in difesa di che cosa (a parte la sua persona)...
La cosa più allucinante e che anche Castelli sta facendo credere che il vero scandalo sia il fatto che le intercettazioni sono diventate pubbliche e non il loro contenuto.
Purtroppo per loro le intercettazioni devono essere rese pubbliche perchè motivano l'ordinanza restrittiva che deve essere convalidata dal GIP.
Comunque questo paese con questi al governo non ha futuro!
Comunque questo paese con questi al governo non ha futuro!
Te lo chiedo senza malizia: che alternative reali abbiamo ora come ora? E non parlo del minor male, per quello basta già il professore, ma proprio per trovar qualcuno in grado di svolgere bene il proprio lavoro.
Ma fino ad ora le misure restrittive a chi le hanno applicate?
e perchè hanno trascritto anche gli sms della moglie al marito (Falchi-Ricucci)
personalmente le poche volte che mi è capitato di vedere trascritte delle intercettazioni le ho viste sempre nel fascicolo di " fine indagini" che ti arriva subito prima dell'eventuale richiesta di rinvio a giudizio, mai prima, e anche in quei casi erano cassate le parti non strettamente riguardanti l'indagine in corso
io dico che con tutti i privilegi che hanno e proprio per la carica che investono i politici dovrebbero mantenere l' assoluta trasparenza con il popolo.
quindi ritengo giusto che se giocano sporco vengano sottoposti al giudizio della gente anche in questi modi.
Ok, daccordo, ma allora smettiamola con tutte queste seghe mentali dello stato di diritto, dell'equilibrio dei poteri, della presunzione di innocenza e tutto il resto.
Ognuno se la gioca come può, vinca chi vinca?
Benché la pensi bene o male come te, non ritengo che infrangere la privacy dovrebbe essere qualcosa così diffuso e normale. Sempre su questo stesso forum (credo nella sezione telefonia) ho letto che vi sono centinaia di migliaia di telefoni e cellulari sotto controllo da parte delle autorità giudiziarie. Un controllo sommario e sistematico senza un reale bisogno.
Qui siamo su ben altri livelli di violazione della privacy.. un conto è dire che tecnicamente uno può essere rintracciato tramite il cellulare, un conto è trovarsi le proprie conversazioni telefoniche private pubblicate su un quotidiano.
Nelle intercettazioni parlano persone che allo stato delle cose non sono nemmeno accusati, nemmeno indagati per qualcosa, sono semplici persone cittadini me e te che un giorno si trovano le conversazioni pubblicate sul Corriere.
Questa è la repubblica delle banane.
medicina
07-08-2005, 19:08
La cosa più allucinante e che anche Castelli sta facendo credere che il vero scandalo sia il fatto che le intercettazioni sono diventate pubbliche e non il loro contenuto.
Purtroppo per loro le intercettazioni devono essere rese pubbliche perchè motivano l'ordinanza restrittiva che deve essere convalidata dal GIP.
Comunque questo paese con questi al governo non ha futuro!
Infatti, ed io ho preso nota e messo nella mia collezione. Che Ministro della Giustizia competente...
Il ministro della Giustizia Roberto Castelli ritiene «una grave violazione del segreto d'indagine» la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. «Se di autentiche intercettazioni si tratta — ha sottolineato il Guardasigilli — auspico che da parte della Procura di Milano sia posta in essere un'inchiesta mirata a chiarire chi abbia compiuto questa grave violazione del segreto d'indagine, consegnando i verbali di tali intercettazioni ai giornali». (Corriere della sera, 28-7) :banned:
medicina
07-08-2005, 19:17
Ma fino ad ora le misure restrittive a chi le hanno applicate?
Guarda tu stesso:
http://213.215.144.81/public_html/intercettazioni.pdf
Titolo: "Ordinanza applicativa di misura interdittiva"
Ci sono di seguito i nomi.
e perchè hanno trascritto anche gli sms della moglie al marito (Falchi-Ricucci)
In quell'ordinanza non ho trovato questa cosa, ma non l'ho letto tutto (e non si può fare ricerca nel testo).
EDIT: Mi dicono che non c'è...
Che facciano le intercettazioni è cosa buona e giusta.
Che le diano ai giornalisti da pubblicare è obiettivamente scandaloso.
Appunto, ma non ho capito se le nuove "misure" siano tese ad impedire la divulgazione delle trascrizioni, o ad interdire la possibilità di intercettare una determinata tipologia di soggetti.
:rolleyes:
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/economia/banche10/legacsm/legacsm.html
La Lega si schiera con Berlusconi nella riforma delle intercettazioni
Duro anche il ministro Castelli: "Necessarie regole più sicure"
Calderoli contro i magistrati
"Il Csm non ha senso d'esistere"
ecco da chi proviene il "buon esempio" per alcuni nostri concittadini...
la magistratura continua ad indicare la luna... e tutti a guardare quanto è sporco il dito !!!
straordinario signori, questa è l'italietta con la i minuscola che più minuscola non si può !!!
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :muro:
sono semplici persone cittadini me e te che un giorno si trovano le conversazioni pubblicate sul Corriere.
.
dubito di trovare i miesi sms sul corriere chissà perchè...
Ps questa è una osservazione polemica.. ;) .
akfhalfhadsòkadjasdasd
08-08-2005, 01:13
Benché la pensi bene o male come te, non ritengo che infrangere la privacy dovrebbe essere qualcosa così diffuso e normale. Sempre su questo stesso forum (credo nella sezione telefonia) ho letto che vi sono centinaia di migliaia di telefoni e cellulari sotto controllo da parte delle autorità giudiziarie. Un controllo sommario e sistematico senza un reale bisogno.
i fatti stanno dimostrando il contrario purtroppo.... l'italia ha bisogno di essere controllata specie con una classe politica troppo abiutata al sotterfugio e alla corruzione, non lo dico io ma lo dice la storia degli ultimi 30 anni.
akfhalfhadsòkadjasdasd
08-08-2005, 01:20
ops scusate l'intromissione... :stordita:
Guarda tu stesso:
http://213.215.144.81/public_html/intercettazioni.pdf
Titolo: "Ordinanza applicativa di misura interdittiva"
Ci sono di seguito i nomi.
In quell'ordinanza non ho trovato questa cosa, ma non l'ho letto tutto (e non si può fare ricerca nel testo).
EDIT: Mi dicono che non c'è...
Non c'è in quel testo ma c'era in quello riportato da CdS on line, sicura al 100% perchè l'ho letto ( hanno trascritto financo la parte del messaggio scritta in maiuscolo )
cmq la data del deposito in cancelleria è 1/8 ma la dato delle pubblicazioni delle intercettazioni mi sa che è anteriore a quella data, ammesso che la cosa sia del tutto lecita
Riporto un articolo di Stella nel Corriere di oggi.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/08_Agosto/08/stella.shtml
Le intercettazioni e i finti indignati
Pochi mesi fa la polemica sula telefonata tra Casarini e Caruso trasmessa da Masotti a «Punto e a capo»
di GIAN ANTONIO STELLA
«I maneggi di Scalfaro in banca». Ve lo ricordate questo titolo? Venne sparato anni fa, a corredo d'una pagina di intercettazioni dell'allora capo dello Stato, dal «Giornale» di famiglia di Silvio Berlusconi. Il quale, muto allora come il servo di Zorro, scopre oggi la «scandalosità» di «queste intercettazioni telefoniche private» e ammonisce: «Sto scrivendo di mio pugno un ddl per restringere in maniera molto forte la possibilità per chiunque di effettuare intercettazioni telefoniche e di pubblicarle».
Bene, bravo. Ma da che pulpito? Certo, non è solo la destra a ricorrere al giochino dei due pesi e due misure. Basti ricordare come sono saltati su leader, mezzi leader e leaderini della sinistra in difesa di privacy e segreto istruttorio ogni volta che la pubblicazione d'una chiacchierata telefonica metteva in imbarazzo qualcuno dell'Ulivo e dei dintorni. Né si possono contare gli innumerevoli inviti a tagliare le manine che volta per volta passavano i brogliacci ai giornali. L'ultima polemica è di pochi mesi fa. Quando il leader no global Vittorio Agnoletto diffidò la Rai a mandare in onda l'intercettazione di una telefonata avvenuta alla vigila del G8 a Genova tra Luca Casarini e Francesco Caruso: «la legge vieta la diffusione di materiale depositato in sede di indagine prima che sia giunto a conclusione il processo di appello».
La risposta di Giovanni Masotti, conduttore di Punto e a capo, fu di tirare diritto: sì, il documento non era stato ancora formalmente depositato «perché l'acquisizione doveva esser fatta mercoledì scorso nella terza udienza che è stata poi rinviata» ma «sostanzialmente è già acquisito». Sostanzialmente... Diceva Casarini: «stavolta bisogna sfondarla la zona rossa...». E mentre la sinistra strillava, Alessio Butti dichiarava per An: «Se il dito indica la luna l'idiota guarda il dito. Sono eventi che tutti dovrebbero conoscere». «Il materiale relativo alla telefonata tra Casarini e Caruso è interessante», si complimentava il turbo-garantista azzurro Fabrizio Cicchitto. «Sentire le affermazioni di Caruso e Casarini è come fare un'intervista», spiegava disinvolto l'allora ministro Maurizio Gasparri.
Ammiccamento e indignazione, denunce e barricate sul diritto di cronaca s'alternano da anni.
«Le intercettazioni telefoniche mica le abbiamo fatte noi. Ci sono», spiegò Vittorio Feltri, allora direttore del Giornale berlusconiano dopo una filippica di Prodi che condensava le proteste contro la scelta di sbattere in prima pagina i colloqui privati di Scalfaro, «da queste intercettazioni si evince che il presidente ha brigato per la banca della sua città e questo abbiamo detto, precisando che non si trattava di nulla di illegale ma che comunque, dal punto di vista del costume, per un presidente della Repubblica non era il massimo». «La vicenda, per me, non riguarda palazzo Chigi, ma semmai la magistratura», chiuse Maurizio Belpietro, allora direttore del Tempo , «o i fatti sono veri, o non lo sono». Una risposta netta. E tirata in ballo più volte, in questi anni. Anche nei casi più controversi.
Come la scelta di Antonio Ricci, padre di Striscia la notizia, di dare spazio a «fuori onda» avventurosamente (non illegalmente) intercettati come quello in cui Pier Ferdinando Casini diceva a Fede: «Grandissimo Emilio, se i voti di Dini non li prendo io, voi ve la prendete nel cu...». O quello in cui Gianni Vattimo e Aldo Busi si beccavano come galli. Una scena costata a Ricci una condanna. Giustamente contestata dai vertici di Mediaset come un insulto alla libertà di stampa. Libertà invocata via via a difesa della scelta di pubblicare le intercettazioni, ai tempi in cui la destra era scatenata su Telekom Serbia, della telefonate di Donatella Dini, quando lo stesso Giornale , dopo aver sparato titoloni su titoloni, protestò perché nel tentativo di capire chi erano le spie che avevano passato le notizie, la Procura aveva «passato al setaccio i tabulati delle telefonate in ingresso e in uscita di ben 52 numeri telefonici».
O a difesa di qualche infortunio, come la pubblicazione d'un colloquio intercettato che, per colpa di una dannata omonimia tra un avvocato e un terrorista, uscì col titolo «Due Br: quel giudice ci aiuta». Il giudice era Giovanni Salvi. Scrisse: «Voi che pretendete d'esser garantisti non avete esitato a infangare il mio nome...». E mai una volta, in questi casi, che si sia levata la voce indignata degli indignati di oggi. Non quando vennero pubblicate le email del giudice Armando Spataro. O fu rivelato un sms su Berlusconi (idiota, ma privato) ricevuto e girato dal segretario dell'Anm Carlo Fucci. Non quando (unica eccezione: Ferrara) saltarono fuori le intercettazioni di un colloquio tra il diessino Vladimiro Crisafulli e il presunto mafioso Raffaele Bevilacqua. E men che meno quando, anni fa, fu cavalcata da tutta la destra (tutta) la famosa intercettazione in cui Chicco Pacini Battaglia diceva di Di Pietro e Lucibello: «Se li arrestano per me è un piacere... A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato...». Per non dire di quella volta che, stando agli atti giudiziari contenuti nel libro Mani pulite di Barbacetto, Gomez e Travaglio, fu lo stesso Cavaliere a improvvisarsi segugio e a cercare di incastrare Di Pietro, registrando «casualmente» una propria chiacchierata con il costruttore Antonio D'Adamo il quale metterà a verbale: «Io a Berlusconi non ho mai detto che avevo promesso 4 miliardi e mezzo a Di Pietro... Evidentemente Berlusconi voleva sentirselo dire».
08 agosto 2005
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Qui siamo su ben altri livelli di violazione della privacy.. un conto è dire che tecnicamente uno può essere rintracciato tramite il cellulare, un conto è trovarsi le proprie conversazioni telefoniche private pubblicate su un quotidiano.
Nelle intercettazioni parlano persone che allo stato delle cose non sono nemmeno accusati, nemmeno indagati per qualcosa, sono semplici persone cittadini me e te che un giorno si trovano le conversazioni pubblicate sul Corriere.
Questa è la repubblica delle banane.
Perchè una nazione in cui si chiede al premier cosa ne pensa di uno scandalo che sta assumendo dimensioni mondiali come quello Bank Italia lui risponde che effettivamente le intercettazioni sono uno scandalo e bisognerà fare una legge come me la chiami? la terra dei cachi?
Perchè una nazione in cui si chiede al premier cosa ne pensa di uno scandalo che sta assumendo dimensioni mondiali come quello Bank Italia lui risponde che effettivamente le intercettazioni sono uno scandalo e bisognerà fare una legge come me la chiami? la terra dei cachi?
In effetti il fatto che si cerchi di spostare tutta l'attenzione sui modi, piuttosto che sui contenuti, lascia a dir poco perplessi. Per non parlare del fatto che potrebbe essere usata come pretesto per un altro passo verso la "messa in sicurezza", e realizzazione definitiva di impunità di un certo modus operandi.
a legge vieta la diffusione di materiale depositato in sede di indagine prima che sia giunto a conclusione il processo di appello[I]
qualcuno sa che articolo di legge è e in quale codice sta?
a legge vieta la diffusione di materiale depositato in sede di indagine prima che sia giunto a conclusione il processo di appello[I]
qualcuno sa che articolo di legge è e in quale codice sta?
Qui nessuno sostiene l'opportunità di affidare sistematicamente alla carta stampata le trascrizioni delle intercettazioni. Si contesta piuttosto il volersi fissare su questo, sorvolando disinvoltamente sui contenuti delle stesse.
1° Il fatto di porsi il problema della scandalosità o meno della pubblicazione di intercettazioni( non solo di queste, ma in assoluto, come si dovrebbe fare)non vuol dire mettere la testa sotto la sabbia per quel che riguarda i contenuti delle stesse, che del resto sono ampiamente discussi sia qui che nelle ben + importanti sedi giudiziarie
2° Ho fatto una domanda "sul serio" perchè per quanto mi sia sforzata a cercare non ho trovato nulla sul cpp a riguardo ( almeno nei dintorni dell'art 266 che tratta l'argomento)
medicina
08-08-2005, 15:49
Non c'è in quel testo ma c'era in quello riportato da CdS on line, sicura al 100% perchè l'ho letto ( hanno trascritto financo la parte del messaggio scritta in maiuscolo )
L'ho visto anch'io, si tratta di una pubblicazione posteriore, di un paio di giorni fa. Hanno usato il termine "brogliaccio"...
cmq la data del deposito in cancelleria è 1/8 ma la dato delle pubblicazioni delle intercettazioni mi sa che è anteriore a quella data, ammesso che la cosa sia del tutto lecita
Vero, hai ragione. In merito alla pubblicazione che riguardavano Fazio e gli altri, un paio di giorni prima...
Vedo un passaggio anteriore a quello del GIP, in relazione al Pubblico ministero.
cpp, 268, comma 5. Se dal deposito può derivare un grave pregiudizio per le indagini, il giudice autorizza il pubblico ministero a ritardarlo non oltre la chiusura delle indagini preliminari.
Ora ho capito il perchè della scandalosità delle intercettazioni e del perchè il PDC è moooolto + preoccupato delle intercettazioni che dello scandalo in se, ora è tutto chiaro e capisco il perchè vuole una legge in fretta e furia.
È la sera, anzi, la notte del 12 luglio 2005, quando nell'affaire Antonveneta-Rcs irrompe anche il nome di Silvio Berlusconi. Sul brogliaccio è scritto: "Chiamante, Gianpiero Fiorani", "Ricevente, Emilio Gnutti". Sono passati pochi minuti dopo il via libera di Bankitalia all'Opa della Banca Popolare Italiana su Antonveneta.
Stefano Ricucci Fiorani: "Ho sentito il Presidente (Berlusconi, nota a lato) commosso della cosa... ".
Gnutti: "Gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano".
Fiorani: "Digli di chiamare il Number One (il Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, nota a lato).
Gnutti: "Gli ho detto (a Berlusconi) che se non ci dà una mano la sinistra prende tutto!".
Fiorani: "Ne parleremo domani a voce... la sinistra in questo momento ci ha appoggiati più di quanto abbia fatto il Governatore".
Passano pochi minuti e da un altro telefono controllato parte una telefonata segnalata come "rilevante" nel brogliaccio.
12 luglio 2005, ore 00,29
Emilio Gnutti chiama la moglie Ornella.
Gnutti: "Ciao, sono a cena con Berlusconi, Lonati e c'è anche altra gente. Il Governatore ha firmato un minuto fa il via libera e Berlusconi ha parlato in diretta al telefono in diretta con Fiorani".
12 luglio 2005, ore 1,02
Gnutti chiama Gianpiero Fiorani.
Gnutti: "È vero o sto sognando?"
Fiorani: "È vero. Perché o sono grandi imitatori che riescono a imitare la voce (quella di Fazio, ndr.) altrimenti questo film ha funzionato veramente bene. Ha chiamato anche... i miei amici legali sono in conference call ma sanno che tutti coloro che hanno il piacere di... potranno dire che quel giorno c'erano anche loro e lo racconteranno ai loro figli". Poi chiama un altro interlocutore, Ivano, non identificato con certezza.
Gnutti: "Mi ha chiamato Stefano Ricucci ha detto che non lo fa perché non ha sentito gli altri appena gli danno il via lo farà".
Ivano: "Gli ho parlato ieri era informato".
Gnutti: "Stanotte mi è arrivata l'autorizzazione"
Ivano: "Parli di Lodi? Berlusconi ho detto che con buona probabilità andrà in appoggio anche di là, perché mi pare corretto e giusto. Berlusconi mi ha detto che faccio bene. Ieri Caltagirone, che ha visto Berlusconi, ma soprattutto ha visto Letta ieri l'altro aveva riferito che c'era un po' di preoccupazione".
Gnutti: "Non c'è assolutamente preoccupazione. Ho detto a Berlusconi che a loro interessava molto appoggiare Gianpiero perché dall'altra parte stanno facendo quell'altra. Per cui, per una questione di equilibrio si fa una per una, quindi vado in appoggio anche di là. Berlusconi mi ha risposto che faccio bene".
18 luglio ore 20.39
Gianpiero Fiorani irritato per l'atteggiamento della Consob chiamata Emilio Gnutti.
Emilio Gnutti: "A questo punto penso sia necessario chiamare Berlusconi".
Le intercettazioni e i finti indignati
Pochi mesi fa la polemica sula telefonata tra Casarini e Caruso trasmessa da Masotti a «Punto e a capo»
«I maneggi di Scalfaro in banca». Ve lo ricordate questo titolo? Venne sparato anni fa, a corredo d'una pagina di intercettazioni dell'allora capo dello Stato, dal «Giornale» di famiglia di Silvio Berlusconi. Il quale, muto allora come il servo di Zorro, scopre oggi la «scandalosità» di «queste intercettazioni telefoniche private» e ammonisce: «Sto scrivendo di mio pugno un ddl per restringere in maniera molto forte la possibilità per chiunque di effettuare intercettazioni telefoniche e di pubblicarle».
Bene, bravo. Ma da che pulpito? Certo, non è solo la destra a ricorrere al giochino dei due pesi e due misure. Basti ricordare come sono saltati su leader, mezzi leader e leaderini della sinistra in difesa di privacy e segreto istruttorio ogni volta che la pubblicazione d'una chiacchierata telefonica metteva in imbarazzo qualcuno dell'Ulivo e dei dintorni. Né si possono contare gli innumerevoli inviti a tagliare le manine che volta per volta passavano i brogliacci ai giornali. L'ultima polemica è di pochi mesi fa. Quando il leader no global Vittorio Agnoletto diffidò la Rai a mandare in onda l'intercettazione di una telefonata avvenuta alla vigila del G8 a Genova tra Luca Casarini e Francesco Caruso: «la legge vieta la diffusione di materiale depositato in sede di indagine prima che sia giunto a conclusione il processo di appello».
La risposta di Giovanni Masotti, conduttore di Punto e a capo, fu di tirare diritto: sì, il documento non era stato ancora formalmente depositato «perché l'acquisizione doveva esser fatta mercoledì scorso nella terza udienza che è stata poi rinviata» ma «sostanzialmente è già acquisito». Sostanzialmente... Diceva Casarini: «stavolta bisogna sfondarla la zona rossa...». E mentre la sinistra strillava, Alessio Butti dichiarava per An: «Se il dito indica la luna l'idiota guarda il dito. Sono eventi che tutti dovrebbero conoscere». «Il materiale relativo alla telefonata tra Casarini e Caruso è interessante», si complimentava il turbo-garantista azzurro Fabrizio Cicchitto. «Sentire le affermazioni di Caruso e Casarini è come fare un'intervista», spiegava disinvolto l'allora ministro Maurizio Gasparri.
Ammiccamento e indignazione, denunce e barricate sul diritto di cronaca s'alternano da anni. «Le intercettazioni telefoniche mica le abbiamo fatte noi. Ci sono», spiegò Vittorio Feltri, allora direttore del Giornale berlusconiano dopo una filippica di Prodi che condensava le proteste contro la scelta di sbattere in prima pagina i colloqui privati di Scalfaro, «da queste intercettazioni si evince che il presidente ha brigato per la banca della sua città e questo abbiamo detto, precisando che non si trattava di nulla di illegale ma che comunque, dal punto di vista del costume, per un presidente della Repubblica non era il massimo». «La vicenda, per me, non riguarda palazzo Chigi, ma semmai la magistratura», chiuse Maurizio Belpietro, allora direttore del Tempo , «o i fatti sono veri, o non lo sono». Una risposta netta. E tirata in ballo più volte, in questi anni. Anche nei casi più controversi.
Come la scelta di Antonio Ricci, padre di Striscia la notizia, di dare spazio a «fuori onda» avventurosamente (non illegalmente) intercettati come quello in cui Pier Ferdinando Casini diceva a Fede: «Grandissimo Emilio, se i voti di Dini non li prendo io, voi ve la prendete nel cu...». O quello in cui Gianni Vattimo e Aldo Busi si beccavano come galli. Una scena costata a Ricci una condanna. Giustamente contestata dai vertici di Mediaset come un insulto alla libertà di stampa. Libertà invocata via via a difesa della scelta di pubblicare le intercettazioni, ai tempi in cui la destra era scatenata su Telekom Serbia, della telefonate di Donatella Dini, quando lo stesso Giornale , dopo aver sparato titoloni su titoloni, protestò perché nel tentativo di capire chi erano le spie che avevano passato le notizie, la Procura aveva «passato al setaccio i tabulati delle telefonate in ingresso e in uscita di ben 52 numeri telefonici».
O a difesa di qualche infortunio, come la pubblicazione d'un colloquio intercettato che, per colpa di una dannata omonimia tra un avvocato e un terrorista, uscì col titolo «Due Br: quel giudice ci aiuta». Il giudice era Giovanni Salvi. Scrisse: «Voi che pretendete d'esser garantisti non avete esitato a infangare il mio nome...». E mai una volta, in questi casi, che si sia levata la voce indignata degli indignati di oggi. Non quando vennero pubblicate le email del giudice Armando Spataro. O fu rivelato un sms su Berlusconi (idiota, ma privato) ricevuto e girato dal segretario dell'Anm Carlo Fucci. Non quando (unica eccezione: Ferrara) saltarono fuori le intercettazioni di un colloquio tra il diessino Vladimiro Crisafulli e il presunto mafioso Raffaele Bevilacqua. E men che meno quando, anni fa, fu cavalcata da tutta la destra (tutta) la famosa intercettazione in cui Chicco Pacini Battaglia diceva di Di Pietro e Lucibello: «Se li arrestano per me è un piacere... A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato...». Per non dire di quella volta che, stando agli atti giudiziari contenuti nel libro Mani pulite di Barbacetto, Gomez e Travaglio, fu lo stesso Cavaliere a improvvisarsi segugio e a cercare di incastrare Di Pietro, registrando «casualmente» una propria chiacchierata con il costruttore Antonio D'Adamo il quale metterà a verbale: «Io a Berlusconi non ho mai detto che avevo promesso 4 miliardi e mezzo a Di Pietro... Evidentemente Berlusconi voleva sentirselo dire».
08 agosto 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/08_Agosto/08/stella.shtml
:p L'avevo già postato io ieri...
Ciao
Federico
:p L'avevo già postato io ieri...
Allora devo cambiare le lenti.. mi era proprio sfuggito :O
John Cage
09-08-2005, 16:19
Perfettamente daccordo, ma la cosa + allucinante è che lo intervistano per chiedegli cosa ne pensa del porcaio Bank Italia e lui invece devia il discorso sulle intercettazioni, che in questo momento sono veramente l'ultima cosa di cui si dovrebbe preoccupare riguardo alla faccenda Bank Italia, che ci sta facendo fare l'ennesima figura di merda in mondovisione.
condivido pienamente. Lui è bravo solo ad occuparsi del suo orticello (orticello si fa per dire.. più che altro si tratta di una foresta amazzonica).
Depistaggio mediatico al quale abboccano tanti italiani che in buona fede disquisiscono di intercettazioni mentre l'italia sta colando a picco.
Perchè una nazione in cui si chiede al premier cosa ne pensa di uno scandalo che sta assumendo dimensioni mondiali come quello Bank Italia lui risponde che effettivamente le intercettazioni sono uno scandalo e bisognerà fare una legge come me la chiami? la terra dei cachi?
Daccordissimo con te solo se davvero si vuol combattere la repubblica delle banane con la terra dei cachi allora bisogna dirlo, chiaro e tondo, ed attrezzarsi per azioni coerenti alle diagnosi.
skywalker77
11-08-2005, 14:51
Daccordissimo con te solo se davvero si vuol combattere la repubblica delle banane con la terra dei cachi allora bisogna dirlo, chiaro e tondo, ed attrezzarsi per azioni coerenti alle diagnosi.
Con la republica della banane sono d'accordo, ma è la terra dei cachi che proprio non mi convince.
La Abn amro ha onestamente lanciato una OPA su una banca italiana, il governatore di Bank Italia ha lasciato la sua funzione di arbitro per agevolare un'altra scalata, questa volta segreta, e mal finanziata per agevolare amici suoi.
Sai quanto costa avere un conto con ABM AMRO in Olanda, quanto costa in Italia?
Le intercettazioni sono state fatte sulla base di un'indagine che si è rivelata di grande importanza, le intercettazioni hanno permesso di identificare le responsabilità e i reati commessi. Le intercettazioni sono state effettuate secondo la normativa esistente, pubblicata dai giornali che le hanno trascritte da atti pubblici che dovevano essere tali.
Mi pare che chi si sta lementando lo fa perchè gli è stato rotto il giocattolo non per altro.
A me sembra che in Italia i cachi siano al governo della repubblica delle banane e che le scimmiette applaudono! :D
jumpermax
11-08-2005, 17:32
La cosa più allucinante e che anche Castelli sta facendo credere che il vero scandalo sia il fatto che le intercettazioni sono diventate pubbliche e non il loro contenuto.
Purtroppo per loro le intercettazioni devono essere rese pubbliche perchè motivano l'ordinanza restrittiva che deve essere convalidata dal GIP.
Comunque questo paese con questi al governo non ha futuro!
Devono? :mbe: Possono semmai se non si può fare altrimenti e se sono indispensabili, la pubblicazione di conversazioni private è un reato penale
Art. 617
Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche
1. Chiunque, fraudolentemente prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce e' punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.
2. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, la stessa pena si applica a chiunque rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni o delle conversazioni indicate nella prima parte di questo articolo.
3. I delitti sono punibili a querela della persona offesa; tuttavia si procede d'ufficio e la pena e' della reclusione da uno a cinque anni se il fatto e' commesso in danno di un pubblico ufficiale o di un incaricato di un pubblico servizio nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, ovvero da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o servizio, o da chi esercita anche abusivamente la professione d'investigatore privato.
Art. 617 bis
Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche
1. Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine d'intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone e' punito con la reclusione da uno a quattro anni.
2. La pena e' della reclusione da uno a cinque anni se il fatto e' commesso in danno di un pubblico ufficiale nell'esercizio o a causa delle sue funzioni ovvero da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o servizio o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato.
(Articolo aggiunto dalla L. 8 agosto 1974, n. 98)
non è possibile quindi nascondersi dietro ad un dito e non si può pensare che venga meno un diritto costituzionale (leggasi l'articolo 15) così a cuor leggero, gli atti processuali che riguardano le intercettazioni dovrebbero essere secretati, e le intercettazioni che non riguardano le indagini, non solo non dovrebbero essere pubblicate, ma andrebbero distrutte.
naitsirhC
11-08-2005, 18:25
io dico che con tutti i privilegi che hanno e proprio per la carica che investono i politici dovrebbero mantenere l' assoluta trasparenza con il popolo.
quindi ritengo giusto che se giocano sporco vengano sottoposti al giudizio della gente anche in questi modi.
.
medicina
11-08-2005, 18:30
Devono? :mbe: Possono semmai se non si può fare altrimenti e se sono indispensabili, la pubblicazione di conversazioni private è un reato penale
[i]Art. 617
Guarda che quelle non sono le leggi sulle intercettazioni telefoniche... Dovresti dare una occhiata al codice di procedura penale. La notifica nell'atto dell'intercettazione deve essere fatto per motivare il provvedimento e rientra anche nel diritto di difesa.
medicina
11-08-2005, 18:42
non è possibile quindi nascondersi dietro ad un dito e non si può pensare che venga meno un diritto costituzionale (leggasi l'articolo 15) così a cuor leggero, gli atti processuali che riguardano le intercettazioni dovrebbero essere secretati, e le intercettazioni che non riguardano le indagini, non solo non dovrebbero essere pubblicate, ma andrebbero distrutte.
269 Conservazione della documentazione
1. I verbali e le registrazioni sono conservati integralmente presso il pubblico ministero che ha disposto l`intercettazione.
2. Salvo quanto previsto dall`art. 271 comma 3, le registrazioni sono conservate fino alla sentenza non più soggetta a impugnazione. Tuttavia gli interessati, quando la documentazione non è necessaria per il procedimento, possono chiederne la distruzione, a tutela della riservatezza, al giudice che ha autorizzato o convalidato l`intercettazione. Il giudice decide in camera di consiglio a norma dell`art. 127.
3. La distruzione, nei casi in cui e prevista, viene eseguita sotto controllo del giudice. Dell`operazione è redatto verbale.
jumpermax
11-08-2005, 19:24
269 Conservazione della documentazione
1. I verbali e le registrazioni sono conservati integralmente presso il pubblico ministero che ha disposto l`intercettazione.
2. Salvo quanto previsto dall`art. 271 comma 3, le registrazioni sono conservate fino alla sentenza non più soggetta a impugnazione. Tuttavia gli interessati, quando la documentazione non è necessaria per il procedimento, possono chiederne la distruzione, a tutela della riservatezza, al giudice che ha autorizzato o convalidato l`intercettazione. Il giudice decide in camera di consiglio a norma dell`art. 127.
3. La distruzione, nei casi in cui e prevista, viene eseguita sotto controllo del giudice. Dell`operazione è redatto verbale.
se diventano di dominio pubblico la distruzione è un tantinello difficoltosa... per questo secondo me non andrebbero pubblicate, salvo ovviamente quelle parti che costituiscono reato che sono negli atti del processo.
Lucrezio
11-08-2005, 19:31
Ma non credete che un politico dovrebbe vivere nella totale trasparenza, proprio perché è un politico? Se non facesse alcunché di illegale, che paura dovrebbe avere delle intercettazioni?
E' un po' una provocazione... ma guardate in inghilterra!
medicina
11-08-2005, 20:08
se diventano di dominio pubblico la distruzione è un tantinello difficoltosa... per questo secondo me non andrebbero pubblicate, salvo ovviamente quelle parti che costituiscono reato che sono negli atti del processo.
E non è così?
Ce la prendiamo per un SMS di Anna Falchi forse?
jumpermax
11-08-2005, 20:58
E non è così?
Ce la prendiamo per un SMS di Anna Falchi forse?
se la segretezza delle conversazioni private è così importante da essere stata messa nella costituzione credo che vada rispettata. Sbattere queste cose in prima pagina senza consenso dei diretti interessati non mi sembra una forma di rispetto... faccio notare che non sono condannati ma soltanto inquisiti e che potrebbero, tra qualche annetto essere completamente prosciolti. Il danno però sarebbe già stato fatto... processati e messi alla gogna sui giornali. Vi va bene così? Ok ma allora a questo punto eliminiamo l'articolo 15 della costituzione, e il 616 il 617 e il 618 del codice penale, anzi togliamo anche il reato di diffamazione già che ci siamo...
se la segretezza delle conversazioni private è così importante da essere stata messa nella costituzione credo che vada rispettata. Sbattere queste cose in prima pagina senza consenso dei diretti interessati non mi sembra una forma di rispetto... faccio notare che non sono condannati ma soltanto inquisiti e che potrebbero, tra qualche annetto essere completamente prosciolti. Il danno però sarebbe già stato fatto... processati e messi alla gogna sui giornali. Vi va bene così? .
risultano denunce?
jumpermax
11-08-2005, 23:13
risultano denunce?
querele ai giornali ne arrivano a centinaia (per diffamazione soprattutto) onestamente lo ignoro :boh: però la cosa non mi sembra così rilevante ai fini del discorso. Io capisco che ci sia un legittimo diritto di cronaca, che vada tutelata la libertà di informazione, ma i diritti purtroppo confliggono spesso tra loro e sono necessarie soluzioni di compromesso. Viviamo in un periodo in cui gli spazi di tutela della privacy vengono erosi per giustificati motivi di sicurezza. Questo si deve necessariamente accompagnare ad una maggiore tutela dei diritti degli indagati per quanto finisce sui mezzi di informazione di massa... un conto è che queste informazioni siano in possesso a chi ne ha necessità, polizia magistratura, avvocati e via dicendo... ma il processo poi va fatto in aula e non sui giornali.
querele ai giornali ne arrivano a centinaia (per diffamazione soprattutto) onestamente lo ignoro :boh: però la cosa non mi sembra così rilevante ai fini del discorso. Io capisco che ci sia un legittimo diritto di cronaca, che vada tutelata la libertà di informazione, ma i diritti purtroppo confliggono spesso tra loro e sono necessarie soluzioni di compromesso. Viviamo in un periodo in cui gli spazi di tutela della privacy vengono erosi per giustificati motivi di sicurezza. Questo si deve necessariamente accompagnare ad una maggiore tutela dei diritti degli indagati per quanto finisce sui mezzi di informazione di massa... un conto è che queste informazioni siano in possesso a chi ne ha necessità, polizia magistratura, avvocati e via dicendo... ma il processo poi va fatto in aula e non sui giornali.
i personaggi pubblici godono di molti vantaggi a causa della lo pubblicità, che querelino pure i giornali la questione giuridica è cosi risolta, quella morale invece non si pone essendo personaggi pubblici si facciano carico di una morale pubblicizzabile...
jumpermax
12-08-2005, 00:46
i personaggi pubblici godono di molti vantaggi a causa della lo pubblicità, che querelino pure i giornali la questione giuridica è risolta, quella morale non si pone essendo peronaggi pubblici si facciano carico di una morale publicizzabile...
La linea "sono personaggi pubblici quindi pero si possono sopprimere certi diritti costituzionali" non mi sembra giuridicamente molto solida. Primo perchè è difficile darne una nozione giuridica, secondo perché non vedo per quale motivo non debbano avere diritto ad una vita privata come gli altri. Se poi il ragionamento di base è "sono ricchi e famosi non è un problema nostro" indubbiamente fa presa tra le folle ma non mi sembra molto logico...
FabioGreggio
12-08-2005, 00:53
Che facciano le intercettazioni è cosa buona e giusta.
Che le diano ai giornalisti da pubblicare è obiettivamente scandaloso.
Cossiga:" Basta con le intercettazioni in mano ai magistrati! E' ora che le intercettazioni siano in mano ai politici e basta!"
Aahahahaahahahahah
ahaahahahahahahahah
ahaahahahahahahahaha
ahahahahahahahahahah
No dico, ma voi affidereste in mano un'intercettazione a Berlusconi?
A Previti?
A De Michelis?
A Skifani?
A Storhacher?
A Buontempo?
A Tremaglia?
A Borghezio?
A Boso?
A Bossi?
A Calderoli?
A Giovinardi?
A Ghedina?
A Pecorella?
A Cuffaro?
A Gasparri?
Io a questi non affiderei nemmeno una valigia alla stazione....
Chi comprerebbe un'auto usata da Previti?
Presteresti 10mila euro a Borghezio?
Ma dai... :tie: :tie: :tie:
Fabio Greggio
Fabio Greggio
La linea "sono personaggi pubblici quindi pero si possono sopprimere certi diritti costituzionali" non mi sembra giuridicamente molto solida. Primo perchè è difficile darne una nozione giuridica, secondo perché non vedo per quale motivo non debbano avere diritto ad una vita privata come gli altri. Se poi il ragionamento di base è "sono ricchi e famosi non è un problema nostro" indubbiamente fa presa tra le folle ma non mi sembra molto logico...
infatti non mi sembra che non siano giuridicamente tutelati. Facciano le loro denunce.
Io ho liquidato la presunta questione morale. O magari la necessità di leggi ad hoc :rolleyes:
skywalker77
12-08-2005, 09:39
La linea "sono personaggi pubblici quindi pero si possono sopprimere certi diritti costituzionali" non mi sembra giuridicamente molto solida. Primo perchè è difficile darne una nozione giuridica, secondo perché non vedo per quale motivo non debbano avere diritto ad una vita privata come gli altri. Se poi il ragionamento di base è "sono ricchi e famosi non è un problema nostro" indubbiamente fa presa tra le folle ma non mi sembra molto logico...
Ascolta Jumper in America ad un qualsiasi canditato per un seggio o una qualsivoglia carica contano anche i pidocchi, non facciamo i liberali solo a favore di chi delinque. In Italia vai a votare un nome e non sai nemmeno chi è il tizio in questione. C'era più informazione politica in Russia duraante la glasnost che in Italia durante il berlusconismo.
Poi sulla questione della privacy quello che tu poni è un non problema, innanzitutto perchè il diritto alla privacy non è tanto forte da copreire atti criminosi, e ci mancherebbe. Le intercettazioni sono leggittime, quello che dovrebbe indignare non sono le intercettazioni, ma l'uso privatistico che si fa in questo paese delle cariche pubbliche che va a discapito questo si della libertà dei ciittadini, del loro diritto di accedere ad un mercato veramente libero, e non dove gli amici degli amici controllano tutto il controllabile.
Questa politica è fallita se il cdx davvero metterà mano alla normativa sulle intercettazioni gli unici ad essere contenti di ciò saranno i soliti criminali e belli capelli ancora una volta perderà voti. La gente si è stufata, i casi parmalat e cirio hanno lasciato un segno nella popolazione, basta con l'indignazione versi i controllori quando scoprono le solite magagne.
E infine se qualcuno si sente illecitamente colpito dalle indagini faccia denuncia, ma non mi pare di averne viste. La stessa cosa vale per i giornali, se hanno diffamato che vengano chiamati a rispondere.
E infine se qualcuno si sente illecitamente colpito dalle indagini faccia denuncia, ma non mi pare di averne viste. La stessa cosa vale per i giornali, se hanno diffamato che vengano chiamati a rispondere.
Anche qua è scattato il meccanismo italico, non potendo fare alcuna denuncia hanno chiamato gli amici chiedendogli di muoversi per vie legislative e subito.
sto leggendo in questi giorni un libro di travaglio sul processo SME
in quel caso le intercettazioni telefoniche e ambientali venivano usate non solo per il contenuto stesso della conversazione, ma anche per dimostrare i rapporti che intercorrevano tra gli imputati. questo tipo di intercettazioni verrebbero a mancare perchè considerate private?
o farebbero comunque parte dell'indagine?
jumpermax
12-08-2005, 10:45
Ascolta Jumper in America ad un qualsiasi canditato per un seggio o una qualsivoglia carica contano anche i pidocchi, non facciamo i liberali solo a favore di chi delinque. In Italia vai a votare un nome e non sai nemmeno chi è il tizio in questione. C'era più informazione politica in Russia duraante la glasnost che in Italia durante il berlusconismo.
Non prenderei ad esempio un paese dove quello che un presidente si fa fare sotto la scrivania risulta essere oggetto di indagine e di discussione politica. Se maggior informazione sui politici vuol dire maggior invasione nella loro vita privata, non credo che gli si dia la giusta informazione. E aborro l'idea delle campagne elettorali fatte a colpi di avvisi di garanzia, in un paese come il nostro è un metodo troppo facile per fare fuori candidati, o pensi forse che la magistratura sia immune dai problemi che affliggono la politica? Informazione come sempre dovrebbe essere sull'attività politica, sui programmi e su come vengono attuati. Ma quella è la parte più difficile e noiosa da seguire da parte dell'elettorato, che fuori dalle questioni di stretto interesse difficilmente ha il tempo e i mezzi per potersi fare un'opinione chiara. Alla fine tutto si riduce ad una domanda, come dice greggio qua sopra "comprereste da quest'uomo un'auto usata?" Domanda ovviamente dove le teorie lombrosiane la reputazione e i brandelli di vita privata che vengono a galla in pubblico contano più dell'attività politica...
Poi sulla questione della privacy quello che tu poni è un non problema, innanzitutto perchè il diritto alla privacy non è tanto forte da copreire atti criminosi, e ci mancherebbe. Le intercettazioni sono leggittime, quello che dovrebbe indignare non sono le intercettazioni, ma l'uso privatistico che si fa in questo paese delle cariche pubbliche che va a discapito questo si della libertà dei ciittadini, del loro diritto di accedere ad un mercato veramente libero, e non dove gli amici degli amici controllano tutto il controllabile.
Io non ho detto che il problema sono le legittime intercettazioni, il problema è rendere pubbliche queste intercettazioni. Il verbale di un'intercettazione non lo si può trattare come un atto processuale qualsiasi andrebbe secretato minimo e divulgato solo a processo finito. Non sappiamo nemmeno se verranno assolti, cosa che renderà quei verbali carta straccia e li mettiamo sui giornali?
In un paese normale senza il consenso degli interessati non si pubblicano, sta poi agli interessati, se hanno cariche politiche avere interesse a renderli di dominio pubblico o meno.
Questa politica è fallita se il cdx davvero metterà mano alla normativa sulle intercettazioni gli unici ad essere contenti di ciò saranno i soliti criminali e belli capelli ancora una volta perderà voti. La gente si è stufata, i casi parmalat e cirio hanno lasciato un segno nella popolazione, basta con l'indignazione versi i controllori quando scoprono le solite magagne.
E infine se qualcuno si sente illecitamente colpito dalle indagini faccia denuncia, ma non mi pare di averne viste. La stessa cosa vale per i giornali, se hanno diffamato che vengano chiamati a rispondere.
Ripeto non è l'indagine il problema. Anzi ne facessero anche di più. Ma non si può fare i processi anche sui giornali.... ci sono le aule di tribunale per queste cose. Tu pensi soltanto ai colpevoli prova a pensare che in mezzo ci sono anche innocenti. Prova a pensare cosa vorrebbe dire per te essere sbattuto come un criminale in prima pagina affrontare uno o più processi lunghi anni per poi finire assolto... il pensiero che si ha sempre è che se finisci in mezzo alla macchina della giustizia qualcosa hai fatto... purtroppo non è sempre vero.
skywalker77
12-08-2005, 11:30
Non prenderei ad esempio un paese dove quello che un presidente si fa fare sotto la scrivania risulta essere oggetto di indagine e di discussione politica. Se maggior informazione sui politici vuol dire maggior invasione nella loro vita privata, non credo che gli si dia la giusta informazione. E aborro l'idea delle campagne elettorali fatte a colpi di avvisi di garanzia, in un paese come il nostro è un metodo troppo facile per fare fuori candidati, o pensi forse che la magistratura sia immune dai problemi che affliggono la politica? Informazione come sempre dovrebbe essere sull'attività politica, sui programmi e su come vengono attuati. Ma quella è la parte più difficile e noiosa da seguire da parte dell'elettorato, che fuori dalle questioni di stretto interesse difficilmente ha il tempo e i mezzi per potersi fare un'opinione chiara. Alla fine tutto si riduce ad una domanda, come dice greggio qua sopra "comprereste da quest'uomo un'auto usata?" Domanda ovviamente dove le teorie lombrosiane la reputazione e i brandelli di vita privata che vengono a galla in pubblico contano più dell'attività politica...
Io non ho detto che il problema sono le legittime intercettazioni, il problema è rendere pubbliche queste intercettazioni. Il verbale di un'intercettazione non lo si può trattare come un atto processuale qualsiasi andrebbe secretato minimo e divulgato solo a processo finito. Non sappiamo nemmeno se verranno assolti, cosa che renderà quei verbali carta straccia e li mettiamo sui giornali?
In un paese normale senza il consenso degli interessati non si pubblicano, sta poi agli interessati, se hanno cariche politiche avere interesse a renderli di dominio pubblico o meno.
Ripeto non è l'indagine il problema. Anzi ne facessero anche di più. Ma non si può fare i processi anche sui giornali.... ci sono le aule di tribunale per queste cose. Tu pensi soltanto ai colpevoli prova a pensare che in mezzo ci sono anche innocenti. Prova a pensare cosa vorrebbe dire per te essere sbattuto come un criminale in prima pagina affrontare uno o più processi lunghi anni per poi finire assolto... il pensiero che si ha sempre è che se finisci in mezzo alla macchina della giustizia qualcosa hai fatto... purtroppo non è sempre vero.
Ma vedi il fatto che il verbale sia pubblico è una granzia nei confornti degli imputati non dei giornali, serve a rendere pubbliche le prove in modo che gli imputati possono difendersi da esse. Purtroppo c'è chi ci marcia, d'accordo, ma cosa dovremmo fare ? Non garantire la difesa? Poi siceramente dal punto di vista etico mi sembra davvero poca cosa che uqesti personaggi siaono messi alla berlina per le loro malefatte, e comunque il cittadino ha il diritto a conoscere cosa fa chi li rappresenta.
Infine quando è l'albanese, il marocchino, o comunque il povero diavolo ad essere sbattuto in prima pagina tutti questi prblemi etici perchè non esistono?
Lo ripeto il clamore qui sta tuuto nel fatto che qualcuno non ha saputo comportarsi con il rilievo istituzionale che la sua carica comportava.
Se poi pensiamo che si sta giocando una partita importante per riformare il mercato bancario italiano a vantaggio dei cittadini lo sdegno non può che essere massimo.
medicina
12-08-2005, 13:55
se la segretezza delle conversazioni private è così importante da essere stata messa nella costituzione credo che vada rispettata. Sbattere queste cose in prima pagina senza consenso dei diretti interessati non mi sembra una forma di rispetto... faccio notare che non sono condannati ma soltanto inquisiti e che potrebbero, tra qualche annetto essere completamente prosciolti. Il danno però sarebbe già stato fatto... processati e messi alla gogna sui giornali. Vi va bene così? Ok ma allora a questo punto eliminiamo l'articolo 15 della costituzione, e il 616 il 617 e il 618 del codice penale, anzi togliamo anche il reato di diffamazione già che ci siamo...
Il consenso degli interessati? Stiamo parlando di un atto, pubblico, con cui il giudice deve motivare, rivolto a tutti, un rilevante provvedimento (ripeto quanto ti ho detto poco fa: il riferimento è il Codice di Procedura Penale). Come fa a non motivare? La Costituzione è impossibile tirarla fuori di fronte alla normale prassi giudiziaria (a parte il fatto che l'intercettazione è l'ultima ratio) e la segretezza non è tutelata in modo assoluto. Non fa parte dei diritti inviolabili la segretezza della corrispondenza, è scritto.
Che danno collaterale può fare la trascrizione di un ufficiale giudiziario di conversazioni reali? O quelle sono parole sue o non lo sono. Cosa smentire o dimostrare? Si può arrivare alla flagranza di reato e tu vuoi il consenso degli interessati?
Prima pagina del Corriere: E' stata presa una misura restrittiva nei confronti di X e Y, fra dieci anni sapremo il perché, salvo patteggiamento.
Come la stai vedendo, non si potrebbe pubblicare notizia di nessuno, in nessun caso, fino alla condanna definitiva (per non parlare della fattibilità di persecuzioni o della carcerazione preventiva).
Anche qua è scattato il meccanismo italico, non potendo fare alcuna denuncia hanno chiamato gli amici chiedendogli di muoversi per vie legislative e subito.
esatto, c'è molto poco di giuridico, costituzionale e via dicendo. Non è neanche il caso di scomodare certi termini vale la nozione terra terra di "magna magna". Questo è dove è arrivata l'italia.
come è possibile ritenere privacy argomenti che riguardano il governatore della banca d'italia e la banca d'italia ,non mi sembra ci sia alcunche di privato o di personale.
FabioGreggio
13-08-2005, 00:56
Se maggior informazione sui politici vuol dire maggior invasione nella loro vita privata, non credo che gli si dia la giusta informazione.
Perchè?
Se uno sceglie di fare il politico sa benissimo che non farà ne l'avvocato ne il venditore di formaggi al mercato rionale.
Anzi è compito di un politico, dal momento che amministra la cosa pubblica, di esigere la massima trasparenza e operare anche se intercettato sempre nel giusto.
Chi non vuole essere intercettato è è perchè ha qualcosa di non chiaro in ballo. E' evidente. Riguardo agli USA, Nixon fu destituito da un'indagine giornalistica sulla base di intercettazioni telefoniche.
Qui con le intercettazioni non riusciremmo nemmeno a mandare a casa il sindaco di Ospedaletti Lodigiano.
E aborro l'idea delle campagne elettorali fatte a colpi di avvisi di garanzia, in un paese come il nostro è un metodo troppo facile per fare fuori candidati..
Bah...io aborro coloro che dopo essere processati e passati in giudicato uralno contro la magistratura persecutrice. Ovvio il doppio fine.
Far fuori i candidati?
Meglio sapere prima chi si va a votare che dopo.
A uno come Berlusconi è sempre il momento sbagliato per un avviso di garanzia:
o sta facendo un "affare",
o sta ad un Convegno internazionale,
o ci sono le elezioni,
o ha un G8....
difficile mandargli un avviso in un periodo calmo.
Bisognerebbe sapere quando va via per un mese per farsi il lifting abbandonando il paese perchè è più importante la faccia dell'economia degli italiani...
Alla fine tutto si riduce ad una domanda, come dice greggio qua sopra "comprereste da quest'uomo un'auto usata?" Domanda ovviamente dove le teorie lombrosiane la reputazione e i brandelli di vita privata che vengono a galla in pubblico contano più dell'attività politica...
Certo.
La vita privata di un cittadino privato che decide di divenire personaggio pubblico e gestire la cosa pubblica, deve essere ineceppibile.
In USA questo è un punto importante e spesso si sono perse elezioni.
Per un oral a Clinton c'è mancato poco crollassero tutte le borse del pianeta.
Non è il medico che ordina ad una persona di fare il politico.
Può sempre tornare a fare l'elettrotecnico come Bossi,
o vendere i prodotti dell'Avon come Maroni,
o fare Wonderwoman come la Carlucci,
oppure fare l'avvocato dei capi mafiosi come Taormina e per questo meritarsi la presidenza della commissione "antimafia"....ahahahaha! Scusa.
Insomma uno non può diventare un attore pubblico osannato e divinizzato e poi lamentarsi perchè ha poca privacy.
O lamentarsi perchè i suoi problemi personali sono alla mercè di tutti.
Politici e personaggi televisivi, la cui vita è costantemente sezionata dalla stampa, guadagnano cifre che giustificano largamente questo loro " orribile disagio"...
In fin dei conti sarebbe come volere la botte piena e la moglie ubriaca.
Ma non si può fare i processi anche sui giornali.... ci sono le aule di tribunale per queste cose. Tu pensi soltanto ai colpevoli prova a pensare che in mezzo ci sono anche innocenti
Qui sono daccordo con te.
Penso che tu ti riferisca alle vergognose gogne giornalistiche sinergiche de Il Foglio, Il Giornale, Libero, L'Opinione, L'Indipendente, Il Tempo, Il Secolo XIX, quando per tre mesi, per esempio, Di Pietro fu vivisezionato perfino quasi nella sua biancheria intima con titoli offensivi davvero incredibili tipo " scroccone",
oppure quando Cofferati era un pericolo per Silvio e per tre mesi subì titoli cubitali quotidiani ove si scavò quasi perfino nella cronologia delle sue bollette del gas per scoprire qualche ammanco,
oppure per la vergognosa e comica messinscena di Telekom serbia, tutti ricordano "le mortadelle" "i ranocchi" " le cicogne" e da che pulpito ( Igor Marini (http://www.politikon.it/modules/news/article.php?storyid=171) clikka sul nome per leggere la vera storia di questo comico) ( a proposito ma che fine ha fatto l'inchiesta? E' in caldo per le elezioni del 2006?).
Ricordo la gogna mediatica di Fede nei riguardi ci chi non la pensa come lui: cognome storpiato ogni sera ( Agnolotto? Agnolitto? ), oppure a Nanni Moretti al quale diede del "cretino" per circa 10 minuti senza che l'interlocutore potesse dire "bè": La TV clava.....
Diverso epilogo se si tocca uno di destra, tipo Storace. Ricordi il colpo basso de L'Unità a suo padre?
Una conferenza stampa a soprpresa che-sembrava-fosse-scoppiata-la-terza-guerra-mondiale, tutti allarmati, poi lui esordisce" hanno parlato male di mio papà"....ma come dopo 10 anni di mortadelle e ranocchi, scrocconi e panzane, questo gli toccano il papà e viene giù il diluvio?
Ma dai...
Si qui hai ragione da vendere. E spero che tu non te la venda davvero.
E se qualche intercettazione finisce sui giornali, tremeranno le chiappe solo a quelli che hanno le mutande sporche.
Meglio sapre.
Prima di imboscare.
Quello che è pubblicato non va perduto.
Vale per la destra e per la sinistra. Fede compreso.
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