View Full Version : BOSNIA, LUGLIO 1995: SREBRENICA E ZEPA
FabioGreggio
13-07-2005, 11:17
BOSNIA, LUGLIO 1995: SREBRENICA E ZEPA
Nell'estate del 1995, più esattamente nel mese di luglio, non era difficile immaginare che la guerra in Bosnia Erzegovina era alla fine. La fine "ufficiale", quella delle strette di mano e dei trattati sarebbe arrivata qualche mese dopo. I segnali c'erano tutti. La caduta della Kraijna assomigliava più ad una ritirata che ad una verrà battaglia di "liberazione". Le enclaves musulmane di Zepa, Goradze, Biach e Srebrenica erano allo stremo mentre i serbi dei quartieri di Sarajevo stavano diseppellendo i loro morti per apprestarsi ad un viaggio di addio, senza un probabile ritorno a casa. Era chiaro che dietro tutto ciò c'era un accordo, neanche tanto segreto, di scambi di territori fra i belligeranti. E la popolazione? Il problema era presto risolto con una parola "magica" che da anni oramai risonava nelle orecchie di tutti: pulizia etnica. In fondo era il prezzo da pagare per far cessare una volta per tutti i combattimenti, così la Comunità Internazionale e l'ONU potevano gridare il loro successo. Come andò a finire oramai è storia, nomi di città come Srebrenica con il loro carico di 7.000 morti mette paura solo a sentirla nominare. I profughi li abbiamo visti ripetutamente su tutti i giornali e telegiornali, ma raramente abbiamo sentito parlare degli "scomparsi".
Esattamente cinque anni fa si consumava uno degli ultimi atti, forse il più tragico, che quattro anni di guerra in Bosnia Erzegovina ci avevano riservato. La caduta ed il massacro della Zona Protetta di Srebrenica.
I fatti.
La guerra oramai era alla fine, bisognava solo raggiungere sul terreno i patti che i potenti - Milosevic, Izetbegovic e Tudjman - avevano non tanto segretamente sottoscritto, con il tacito assenso della comunità internazionale: il 51% del territorio della Bosnia ai croato-musulmani ed il restante ai serbo bosniaci. Ma per raggiungere ciò bisognava togliere di mezzo queste zone protette, come ebbe a dire un generale delle Nazioni Unite. Le zone protette erano delle enclaves musulmane in un territorio completamente in mano ai serbo bosniaci ma sotto la protezione dell'ONU. Le zone protette erano un'invenzione del Generale delle Nazioni Unite Morillon, lo stesso che i media occidentali definivano "L'eroe di Srebrenica" perché era colui che era riuscito ad entrare, nel 1993, in quella città con degli aiuti. Peccato che gli stessi media sorvolarono sempre sul fatto che Morillon per tentare di uscire indenne da quella città cercò goffamente di travestirsi da un comune cittadino. Peccato poi che le donne lo riconobbero e di peso lo portarono dentro al palazzo delle poste. "Eh no caro Morillon * gli avranno detto * adesso tu non ti muovi fino a che non ci porti tutti fuori da questo inferno". Una notte insonne e Morillon partorì l'idea: la Zona Protetta. Le Nazioni Unite garantivano la sicurezza della città dall'assedio serbo tramite l'invio di un centinaio di soldati canadesi prima e olandesi poi.
Passano due anni ed i signori della guerra bosniaca decidono che è ora di finirla se si vuole ancora conservare il potere, ma c'è ancora da risolvere l'annoso problema dei quartieri di Sarajevo in mano ai serbi e quello delle enclaves oramai indifendibili per il governo bosniaco. Cosa meglio di uno scambio di territorio e dei relativi abitanti per pareggiare il conto? Ma cosa si fa con i caschi blu che "difendono" le enclaves? A risolvere il problema interviene l'ONU. Il 30 maggio del 1995 l'ONU pubblica un documento dove si dichiara che i Caschi Blu possono lasciare le Zone Protette. E' il segnale che i serbi bosniaci attendevano.
Il nove luglio 1995 l'esercito serbo bosniaco guidato dal Generale Mladic inizia il bombardamento di Srebrenica. I caschi Blu tentano di convincere la popolazione bosniaca alla resa garantendo che gli aerei NATO sarebbero intervenuti a difenderli. Nel frattempo Naser Oric, comandante dell'esercito bosniaco a Srebrenica, insieme con i suoi fedelissimi, vengono prelevati e trasferiti a Tuzla. L'artiglieria serba continua a martellare la città, degli aerei NATO neanche un rombo in lontanza si ode. I serbi sono in città. I Caschi Blu olandesi per salvare la pelle cedono in blocco tutto il loro armamento ai serbi. L'esercito serbo bosniaco entrano a Srebrenica a bordo dei blindati bianchi dell'ONU. La popolazione bosniaca gli corre incontro convinta che siano "i salvatori", che siano arrivati per portali via. Solo dopo si accorgeranno dell'inganno, ma oramai è troppo tardi.
Seguiranno due settimane di rastellamenti, uccisioni, stupri e fughe in massa di donne, vecchi e bambini. Gli uomini vengono fatti prigionieri. Nulla si saprà più di loro. Un esercito di vedove reclamano ancora di sapere che fine hanno fatto settemila persone. Tanti sono i "dispersi" di Srebrenica. La maggior parte di loro sono stati uccisi dell'esercito serbo bosniaco del Presidente e criminale di guerra Karadzic'. Attualmente più di quattromila morti sono stati rinvenuti nei dintorni della citta, fra i boschi e in fosse comuni.
Nel libro "Lo specchio di Sarajevo" Adriano Sofri scrive: "Le persone di Sarajevo si chiedono quanti anni, e quanti milioni di altre vittime, ci separano dal giorno in cui nomi come Goradze * o Srebrenica * saranno celebrati come Guerninca e Marzabotto, e si faranno grandi film sul loro martirio?".
"A come Srebrenica" è un'attenta ricostruzione che vuol dare una risposta alla domanda che si è posto Adriano Sofri, "A come Srebrenica" è uno spettacolo teatrale scritto da Giovanna Giovannozzi e portato in scena da Roberta Bigiarelli alla quale abbiamo fatto una intervista (http://www.ecn.org/balkan/0009bosniaacomesrebrenica.html)
Durante la caduta di Srebrenica e Zepa molti uomini furono fatti prigionieri ed arrestati con l'accusa di "tradimento" ma solo pochi prigioniri sono stati scambiati alla fine della guerra. Molti mancano ancora all'appello. E' un enorme buco nero che, non si capisce perché, non si riesce a risolvere. Riportiamo il racconto-testimonianza (http://www.ecn.org/balkan/0009bosniasrebrenicascomp.html)
diretta di una donna il cui marito è stato "arrestato" su ordine del generale Mladic all'interno di una base ONU durante le trattative per la resa della enclave musulmana di Zepa.
E' una storia tragica, assurda ed aberrante dove la ragion di stato e la real politik occidentale ha fatto si che ad una donna venisse strappato il marito. E' la storia di una lunga ricerca non ancora finita, è la storia di una madre che vuole a tutti i costi sapere in quale carcere è rinchiuso il padre delle sue due bambine, è la storia del "Comandante Avdo Palic" e dei mille altri prigionieri di guerra, di ogni fronte, non ancora rilasciati.
http://www.ecn.org/balkan/
Fabio Greggio
Freeride
13-07-2005, 11:29
Fabio Greggio
Oltre a copiaincollare hai qualche domanda in particolare?
tatrat4d
13-07-2005, 11:57
Oltre a copiaincollare hai qualche domanda in particolare?
l'articolo e l'argomento mi sembrano interessanti. Lo spunto per discutere non manca, non vedo alcuna necessità di fare polemica. ;)
Freeride
13-07-2005, 12:20
l'articolo e l'argomento mi sembrano interessanti. Lo spunto per discutere non manca, non vedo alcuna necessità di fare polemica. ;)
Nessuna polemica, dammi allora uno spunto su cui discutere.
Amu_rg550
13-07-2005, 12:29
Nessuna polemica, dammi allora uno spunto su cui discutere.
non hai alcuno spunto per cui discutere?
non vedo perchè postare allora.
io penso che qualche migliaio di morti a metà anni 90 nel cuore dell'europa basti come spunto, ma in caso contrario ci sono altri 3d.
Nessuna polemica, dammi allora uno spunto su cui discutere.
Uno spunto ?? Il fallimento totale dell'ONU come organizzazione superpartes di pace all'interno di un conflitto tra due contendenti .. stesso fallimento che si vide in Somalia .. finchè la situazione non venne presa in mano e risolta dalla NATO
eppure da molti l'ONU viene invocato come forza di pace da spedire in Iraq ad esempio :stordita:
Uno spunto ?? Il fallimento totale dell'ONU come organizzazione superpartes di pace all'interno di un conflitto tra due contendenti .. stesso fallimento che si vide in Somalia .. finchè la situazione non venne presa in mano e risolta dalla NATO
eppure da molti l'ONU viene invocato come forza di pace da spedire in Iraq ad esempio :stordita:
L'onu non e' un'entita' aliena composta da chissachi'.
L'onu non e' un'entita' aliena composta da chissachi'.
non è un problema da chi è composta ma di chi comanda .. da chi prende le decisioni .. la storia della somalia e della bosnia ha dimostrato l'inefficenza da parte dell'ONU di prendere determinati decisioni per non doversi schierare da una parte o dall'altra ..
non è un problema da chi è composta ma di chi comanda .. da chi prende le decisioni .. la storia della somalia e della bosnia ha dimostrato l'inefficenza da parte dell'ONU di prendere determinati decisioni per non doversi schierare da una parte o dall'altra ..
C'e' del vero in quel che dici, ma se una cosa non funziona si puo' aggiustare.
Certo bisognerebbe volere un'Onu forte e non una struttura da usare quando fa comodo.
C'e' del vero in quel che dici, ma se una cosa non funziona si puo' aggiustare.
Certo bisognerebbe volere un'Onu forte e non una struttura da usare quando fa comodo.
concordo.. l'ONU è sicuramente da aggiustare e di certo non si può tirare in ballo per legittimare le proprie ragioni sia da una parte che dall'altra
LittleLux
13-07-2005, 13:04
Nessuna polemica, dammi allora uno spunto su cui discutere.
Mi sembra che l'articolo in se, sia un ottimo spunto.
Freeride
13-07-2005, 13:14
Mi sembra che l'articolo in se, sia un ottimo spunto.
Allora possiamo anche parlare di Adriano Sofri?
tatrat4d
13-07-2005, 13:17
Allora possiamo anche parlare di Adriano Sofri?
come già ti abbiamo fatto notare, se non interessa, altri topic non mancano.
Due trattano persino di sofri. Per cui ora lascia discutere chi è interessato.
Punto.
FabioGreggio
13-07-2005, 13:18
Allora possiamo anche parlare di Adriano Sofri?
Si. Magari anche di Fioravanti quello della strage di Bologna che è in libertà per permesso.
Visto che l'hai trovato lo spuntino?
fg
tatrat4d
13-07-2005, 13:20
Si. Magari anche di Fioravanti quello della strage di Bologna che è in libertà per permesso.
Visto che l'hai trovato lo spuntino?
fg
idem con patate, si trovano pure quelli.
due punti.
Freeride
13-07-2005, 13:35
Si. Magari anche di Fioravanti quello della strage di Bologna che è in libertà per permesso.
Visto che l'hai trovato lo spuntino?
Gnam, gnam :D !
Certo, nel tuo copiaincolla è citato un tale Sofri, dato che l'argomento è libero per me si può anche parlare di quello!
FabioGreggio
13-07-2005, 14:22
Gnam, gnam :D !
Certo, nel tuo copiaincolla è citato un tale Sofri, dato che l'argomento è libero per me si può anche parlare di quello!
Quindi?
Cominciamo dalla Strage di Bologna?
Da tutte le stragi di stato impunite, ma proprio tutte o dall'unico che paga per tutti, Sofri, mentre i terroristi neri escono e fanno altre stargi tipo il mostro del Circeo ( i cui amici sono "evasi" ricordo).
Giusto pagare gli sbagli se la giustizia dice "paga".
E se la giustizia da una parte non dice nulla?
Italicus?
Brescia?
Pzza Fontana?
Questura Milano?
Tutte stagi notoriamente legate ai servizi segreti e a elenti della destra oltranzista.
In carcere: quasi nessuno.
Un po...strano.
Amu_rg550
13-07-2005, 14:58
direi che possiamo tornare a parlare di Bosnia e Srebrenica.
l'argomento è abbastanza valido, meriterebbe un approccio più interessato da parte di tutti noi ;)
FabioGreggio
13-07-2005, 15:24
direi che possiamo tornare a parlare di Bosnia e Srebrenica.
l'argomento è abbastanza valido, meriterebbe un approccio più interessato da parte di tutti noi ;)
Giusto.
Quello che ancora oggi non riesco a spiegarmi è come mai sia potuto accadere a soli poche centiania di kilomentri da Riccione senza che l'Europa intera e gli USa siano intevenuti tempestivamente, magari come in Iraq.
Ricordo quando ero piccolo e mi domandavo come avessero potuto le generazioni passate accettare cose come i campi di concentramento o i discorsi dittatoriali del Duce o Hitler.
Poi mi dicevo che forse la colpa era della non ancora perfezionata civiltà e senso della democrazia.
Identificavo gli orrori dei Lagher con quelle generazioni che ne avevano accettato o creato i presupposti.
Penso che i giovanissimi di oggi si facciano la stessa stupida orribile domanda.
Il nostro tempo sarà segnato ineludibilmente da questo avvenimento di barbarie e stupidità umana e sarà l'inetra umanità che ha perso, non solo la gente di Srebrenica.
Perchè ci insegna che le barbarie non hanno tempo e non hanno ne ideologia ne religione.
fg
Giusto.
Quello che ancora oggi non riesco a spiegarmi è come mai sia potuto accadere a soli poche centiania di kilomentri da Riccione senza che l'Europa intera e gli USa siano intevenuti tempestivamente, magari come in Iraq.
fg
peccato che se non c'erano gli stati uniti in Bosnia sarebbero ancora la a macellarsi allegramente.
Per quanto riguarda l' ONU, l' ONU da quando ha cominciato a dare sempre più responsabilità ai paesi del terzo mondo è cominciato ad affondare, e va sempre peggio.
Un esempio? La commissione per i diritti umani è attualmente presieduta dalla Libia!E prima ancora dalla Corea del Nord!
oscuroviandante
13-07-2005, 16:03
peccato che se non c'erano gli stati uniti in Bosnia sarebbero ancora la a macellarsi allegramente.
Per quanto riguarda l' ONU, l' ONU da quando ha cominciato a dare sempre più responsabilità ai paesi del terzo mondo è cominciato ad affondare, e va sempre peggio.
Un esempio? La commissione per i diritti umani è attualmente presieduta dalla Libia!E prima ancora dalla Corea del Nord!
Quoto.
Per di più i soldati olandesi che erano a "protezione" della zona protetta non fecero nulla per fermare i serbi.
Anzi consegnarono le armi e si misero a guardare le truppe serbe che portavano fuori città i musulmani.
Ma scusate ... possibile che se ne parli oggi?
Dove erano tutti mentre le cose succedevano?
Io sono di origini ex-Yugoslave (non dico di quale etnia per non accusarmi di essere di parte) e la gente all'epoca quasi se ne fregava altamente di quello che succedeva.
Dove erano i pacifisti che solo pochi mesi prima manifestavano contro la guerra in Iraq?
In Europa sono stati aperti ancora una volta campi di concentramento e sterminio senza che nessuno se ne accorgesse....
Ah...tanto in Yugoslavia ci si andava solo in vacanza.
Penso solo che L'Europa si debba ancora oggi vergognare di aver lasciato che quei popoli si massacrassero senza muovere un dito.
Parlarne ,fare dibattiti e proferire grandi parole di cordoglio OGGI ....è un affronto a decine di migliaia di ex-Yugoslavi morti
Dove erano i pacifisti che solo pochi mesi prima manifestavano contro la guerra in Iraq?
Mi sa che ti sei guadagnato un giustissimo pistolotto di Cerbert.
Amu_rg550
13-07-2005, 17:38
Quoto.
Per di più i soldati olandesi che erano a "protezione" della zona protetta non fecero nulla per fermare i serbi.
Anzi consegnarono le armi e si misero a guardare le truppe serbe che portavano fuori città i musulmani.
Ma scusate ... possibile che se ne parli oggi?
Dove erano tutti mentre le cose succedevano?
Io sono di origini ex-Yugoslave (non dico di quale etnia per non accusarmi di essere di parte) e la gente all'epoca quasi se ne fregava altamente di quello che succedeva.
Dove erano i pacifisti che solo pochi mesi prima manifestavano contro la guerra in Iraq?
In Europa sono stati aperti ancora una volta campi di concentramento e sterminio senza che nessuno se ne accorgesse....
Ah...tanto in Yugoslavia ci si andava solo in vacanza.
Penso solo che L'Europa si debba ancora oggi vergognare di aver lasciato che quei popoli si massacrassero senza muovere un dito.
Parlarne ,fare dibattiti e proferire grandi parole di cordoglio OGGI ....è un affronto a decine di migliaia di ex-Yugoslavi morti
ci sono nostre colpe (di tutti, non solo di quelli che tu chiami come pacifisti) che non possono essere perdonate in questa vicenda, ma non credo che parlare adesso sia un mancare di rispetto ai morti.
dimenticare e non far conoscere (perchè c'è gente che tuttora ne sa molto poco se non nulla) la dimensione di quello che è stato un vero e proprio genocidio alle porte di casa nostra, passato inosservato per menefreghismo, credo sia un torto quasi come quello di averlo ignorato o di essercene fregati consapevolmente all'epoca.
parlarne per fare il gioco dello scaricabarile, o per usare le vicende di allora come pretesto per dare addosso in maniera strumentale oggi, bè quello si a mio avviso è mancare di rispetto a quei morti.
oscuroviandante
13-07-2005, 18:51
Mi sa che ti sei guadagnato un giustissimo pistolotto di Cerbert.
cioè?
è un puro dato di fatto che i pacifisti non si sono ASSOLUTAMENTE mossi fin quando il primo bombardiere Americano ha cominciato a fare ciò che spettava a NOI Europei
Amu ... la lista delle colpe è lunga pagine a partire dall'Unione Europea fino ad arrivare all'ONU.
Io non sopporto questa ipocrisia di noi Europei.
Dopo l'olocausto degli ebrei si era detto "Mai Più".. per la cronaca una fabbrica di mattoni di Prijedor venne convertita in forno crematorio....
Ma se cerchi Prijedor su internet trovi il suo assessorato al turismo.....
vado ot un attimo, scusa freeride mi dici i motivi per cui in questo post dovremmo parlare di sofri? un carcerato non puo scrivere un libro sulla guerra in ex yugo? e visto che è un carcerato non si puo citare? mah...
altro ot visto che ci siamo ma luca sofri quello della radio è figlio di adriano?
tatrat4d
13-07-2005, 22:54
vado ot un attimo, scusa freeride mi dici i motivi per cui in questo post dovremmo parlare di sofri? un carcerato non puo scrivere un libro sulla guerra in ex yugo? e visto che è un carcerato non si puo citare? mah...
altro ot visto che ci siamo ma luca sofri quello della radio è figlio di adriano?
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=963105
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=959949
sono due ottimi topic per proseguire ;)
ps sì, è il figlio. questo è il suo blog http://www.ilfoglio.it/wittgenstein ;)
Alessandro Bordin
13-07-2005, 23:34
Giusto.
Quello che ancora oggi non riesco a spiegarmi è come mai sia potuto accadere a soli poche centiania di kilomentri da Riccione senza che l'Europa intera e gli USa siano intevenuti tempestivamente, magari come in Iraq.
.
..
fg
Francamente me lo chiedo anche io, anche se penso che tutto sia frutto di una grande ignoranza, la mia per prima. All'epoca, quando si cominciavano a sentire le prime voci di dissidi fra etnie, quasi nessuno in Italia ma penso anche in Europa sapeva cosa fosse un serbo-bosniaco, e cosa lo differenziasse da un montenegrino o da un serbo-croato. A dir la verità per me è difficile anche adesso.
Se a questo aggiungiamo che la ex-Jugoslavia è sempre stata uno stato abbastanza chiuso e lasciato bollire nel suo brodo, ecco secondo me spiegata la sufficienza con cui è stato trattato il conflitto, tragicamente sottovalutato.
Freeride
13-07-2005, 23:43
vado ot un attimo, scusa freeride mi dici i motivi per cui in questo post dovremmo parlare di sofri? un carcerato non puo scrivere un libro sulla guerra in ex yugo? e visto che è un carcerato non si puo citare? mah...
Capisco la tua perplessità, cmq tutte le domande che hai posto alla fine capirai che non erano pertinenti.
La mia era una provocazione e anche una critica.
La mia perplessità era rivolta ad un certo stile nel presentarsi agli altri: copiancollare un saggio o un articolo e poi aspettare, senza porre osservazioni, dubbi, domande, riflessioni.
Siamo un forum di discussione non una succursale dell'ANSA o un amplificatore per blog semisconosciuti.
Ad esempio io oggi provocatoriamente ho copiaincollato un testo sulla seconda guerra mondiale che aveva la stessa "dignita" e la stessa forma di questo sulla bosnia, ma è stato subito chiuso, bollato.
Da ciò la mia provocazione "allora parliamo di sofri" solo per il fatto che un tal "sofri" e nominato nell'articolo.
Poi si poteva parlare dell'inutilità dell'onu, del perchè di un tale comportamento da parte dei militari, dalle società multietniche forzate che sono destinate a sfociare in guerre e massacri, dell'indifferenza degli altri paesi, ecc.
Ma mi piacerebbe che lo si capisse dall'inizio con una sana discussione.
Spero di essermi spiegato e non aver offeso nessuno.
Alessandro Bordin
13-07-2005, 23:49
Capisco la tua perplessità, cmq tutte le domande che hai posto alla fine capirai che non erano pertinenti.
La mia era una provocazione e anche una critica.
.
Lo hanno capito tutti e sei stato anche richiamato, per ben 2 volte. Il prossimo post sull'argomento e sei sospeso. Stesso valga per chi continua, la discussione è su Srebrenica, non su Sofri.
tatrat4d
13-07-2005, 23:49
Francamente me lo chiedo anche io, anche se penso che tutto sia frutto di una grande ignoranza, la mia per prima. All'epoca, quando si cominciavano a sentire le prime voci di dissidi fra etnie, quasi nessuno in Italia ma penso anche in Europa sapeva cosa fosse un serbo-bosniaco, e cosa lo differenziasse da un montenegrino o da un serbo-croato. A dir la verità per me è difficile anche adesso.
Se a questo aggiungiamo che la ex-Jugoslavia è sempre stata uno stato abbastanza chiuso e lasciato bollire nel suo brodo, ecco secondo me spiegata la sufficienza con cui è stato trattato il conflitto, tragicamente sottovalutato.
la cosa assurda è che questi dissidi, volendo solo parlare della yugoslavia socialista, datano quantomeno agli anni '60. Persino ai tempi di Tito, quando l'immaginario vuole che fossero tutti quieti, si arrivò al punto che dopo una faida serbo-slovena (sulla distribuzione dei fondi autostradali), il Maresciallo si rifiutò di incontrare la dirigenza slovena (10-15 anni prima aveva liquidato quelle serba e croata che stavano degenerando in opposti nazionalismi).
Per non dire poi del progetto di milosevic di togliere l'autonomia al kosovo, obiettivo raggiunto a suon di carriarmati davanti al parlamento di Pristina che votava la cessione dei poteri costituzionali, e così via.
Se ci fermiamo qui siamo al 1988, avremmo avuto 4 anni per svegliarci, ovviamente buttati al vento.
Alessandro Bordin
13-07-2005, 23:52
la cosa assurda è che questi dissidi, volendo solo parlare della yugoslavia socialista, datano quantomeno dagli anni '60. Persino ai tempi di Tito, quando l'immaginario vuole che fossero tutti quieti, si arrivò al punto che dopo una faida serbo-slovena (sulla distribuzione dei fondi autostradali), il Maresciallo si rifiutò di incontrare la dirigenza slovena (10-15 anni prima aveva liquidato quelle serba e croata che stavano degenerando in opposti nazionalismi).
Per non dire poi del progetto di milosevic di togliere l'autonomia al kosovo, obiettivo raggiunto a suon di carriarmati davanti al parlamento di Pristina che votava la cessione dei poteri costituzionali, e così via.
Se ci fermiamo qui siamo al 1988, avremmo avuto 4 anni per svegliarci, ovviamente buttati al vento.
Sigh. A dirla tutta penso che i rancori non si siano per nulla sopiti, rimane una polveriera che può ri-esplodere in qualsiasi momento.
Freeride
13-07-2005, 23:59
Lo hanno capito tutti e sei stato anche richiamato, per ben 2 volte. Il prossimo post sull'argomento e sei sospeso. Stesso valga per chi continua, la discussione è su Srebrenica, non su Sofri.
Scusa alessandro in tutta sincerità, ma in questo 3d o mai fatto qualche commento su Sofri? No!
Ho solo chiesto se si poteva parlare di sofri, proprio l'autore di un libro su questa vicenda, visto che l'argomento del 3d non era stato apertamente dichiarato dal "postatore".
Dai su, non c'era nemmeno una faccina così :( a commento per la immensa tristezza del fatto storico!
Alessandro Bordin
14-07-2005, 00:00
Scusa alessandro in tutta sincerità, ma in questo 3d o mai fatto qualche commento su Sofri? No!
Ho solo chiesto se si poteva parlare di sofri, proprio l'autore di un libro su questa vicenda, visto che l'argomento del 3d non era stato apertamente dichiarato dal "postatore".
Dai su, non c'era nemmeno una faccina così :( a commento per la immensa tristezza del fatto storico!
Voglio crederti, la prossima volta però evita per favore ;)
Torniamo in topic.
FabioGreggio
14-07-2005, 07:23
Quoto.
Per di più i soldati olandesi che erano a "protezione" della zona protetta non fecero nulla per fermare i serbi.
Anzi consegnarono le armi e si misero a guardare le truppe serbe che portavano fuori città i musulmani.
Ma scusate ... possibile che se ne parli oggi?
Dove erano tutti mentre le cose succedevano?
Io sono di origini ex-Yugoslave (non dico di quale etnia per non accusarmi di essere di parte) e la gente all'epoca quasi se ne fregava altamente di quello che succedeva.
Dove erano i pacifisti che solo pochi mesi prima manifestavano contro la guerra in Iraq?
In Europa sono stati aperti ancora una volta campi di concentramento e sterminio senza che nessuno se ne accorgesse....
Ah...tanto in Yugoslavia ci si andava solo in vacanza.
Penso solo che L'Europa si debba ancora oggi vergognare di aver lasciato che quei popoli si massacrassero senza muovere un dito.
Parlarne ,fare dibattiti e proferire grandi parole di cordoglio OGGI ....è un affronto a decine di migliaia di ex-Yugoslavi morti
E tu dove eri mentre si perpretrava il massacro?
Anche io ho una parte della famiglia di discendenza istriana e già allora facevo parte di un'associazione che denunciava i genocidi.
Tu li denunciasti?
C'è molta gente con la matita rossa in mano in giro, ma quando si tratta di agire sta al balcone a spettegolare sul colore del vestito della vicina che va a messa.
Gli USA sono intervenuti MOLTO dopo, svogliatamente, decisamente meno in forze rispetto all'Iraq e DOPO una decisione dell'ONU, non prima come in Iraq.
Detto questo, non mi importa un granchè ne di quello che hanno fatto gli USA, ne dove erano i pacifisti, che cmq essendone in contatto ti posso assicurare erano attivi, molto di più che le autorità europee.
La domanda caso mai che mi sembra obbligatoria è : "L'Europa dove era?"
L'Italia dove era?
Ci fu intervento è vero. Ma fi molto tardivo e certi genocidi rimarranno nella coscenza di ognuno di noi, come dice Alessandro.
Fabio Greggio
capisco che ci sia una sorta di assunzione di responsabilità da parte di noi europei occidentali perchè abbiamo visto la vicenda come fosse un film, fregandocene, finchè la questione è diventata gravissima e minacciava di impensierire direttamente gli stati vicini..........ma il libero arbitrio non esiste?
La Yugoslavia era un paese relativamente avanzato, europeo, con una storia e una cultura antichissima, un bel giorno hanno deciso di iniziare ad ammazzarsi.
Sono emersi odii che duravano da secoli, frutto anche di scelte e decisioni sbagliate da parte delle potenze europee, ma non possiamo pretendere di immischiarci in tutto ciò che succede.
Il caso in questione accusa i Serbi, ma vi posso assicurare che croati, bosniaci e albanesi non si sono di certo tirati indietro dalla lotta......e nella posizione di forza dei serbi si sarebbero comportati nello stesso modo.
Mi và bene che si discuta sull'ONU (un associazione a delinquere di stampo umanitario), sulla Nato, su cosa si poteva fare e non si è fatto.....ma ricordiamoci che la maggiore responsabilità è da attribuirsi alla Yugoslavia e agli yugoslavi.
oscuroviandante
14-07-2005, 09:20
E tu dove eri mentre si perpretrava il massacro?
Anche io ho una parte della famiglia di discendenza istriana e già allora facevo parte di un'associazione che denunciava i genocidi.
Tu li denunciasti?
C'è molta gente con la matita rossa in mano in giro, ma quando si tratta di agire sta al balcone a spettegolare sul colore del vestito della vicina che va a messa.
Gli USA sono intervenuti MOLTO dopo, svogliatamente, decisamente meno in forze rispetto all'Iraq e DOPO una decisione dell'ONU, non prima come in Iraq.
Detto questo, non mi importa un granchè ne di quello che hanno fatto gli USA, ne dove erano i pacifisti, che cmq essendone in contatto ti posso assicurare erano attivi, molto di più che le autorità europee.
La domanda caso mai che mi sembra obbligatoria è : "L'Europa dove era?"
L'Italia dove era?
Ci fu intervento è vero. Ma fi molto tardivo e certi genocidi rimarranno nella coscenza di ognuno di noi, come dice Alessandro.
Fabio Greggio
Io c'ero nel senso che mi sono sbattuto in prima persona a scuola (ero ancora studente) per far conoscere la situazione.
Nell'organizzare spedizioni di aiuti umanitari insieme a mio padre.
C'è mancato tanto così che mi unissi ad una milizia paramilitare mentre ero lì e solo grazie ad un mio amico combattente che mi fece desistere non andai al fronte.
FabioGreggio
14-07-2005, 09:49
Io c'ero nel senso che mi sono sbattuto in prima persona a scuola (ero ancora studente) per far conoscere la situazione.
Nell'organizzare spedizioni di aiuti umanitari insieme a mio padre.
C'è mancato tanto così che mi unissi ad una milizia paramilitare mentre ero lì e solo grazie ad un mio amico combattente che mi fece desistere non andai al fronte.
Azz.
Stavi per partire a dare manforte a uno dei due schieramenti?
Paramilitare?
Quasi militare?
Aiuti umanitari e paramilitare?
Inetressante.
FG
Paramilitare?
Quasi militare?
Aiuti umanitari e paramilitare?
Inetressante.
FG
è un nuovo scioglilingua?
mi sembra normale che se vedi la tua gente soffrire venga voglia di intervenire direttamente in loro difesa (specie se sei giovane e non conosci cosa può essere una guerra).se come militare, paramilitare, metamilitare o crocerossina poco importa: l'estremistica visione giovanile che uno ha degli avvenimenti porta a fare scelte d'istinto.......la reazione di oscuro è umana e giustificabilissima.
FabioGreggio
14-07-2005, 14:22
è un nuovo scioglilingua?
mi sembra normale che se vedi la tua gente soffrire venga voglia di intervenire direttamente in loro difesa (specie se sei giovane e non conosci cosa può essere una guerra).se come militare, paramilitare, metamilitare o crocerossina poco importa: l'estremistica visione giovanile che uno ha degli avvenimenti porta a fare scelte d'istinto.......la reazione di oscuro è umana e giustificabilissima.
Essere giovani non significa ragionare solo d'istinto.
Ci sono giovani impegnati nel pacifismo a prescindere.
Il giovane non è solo teststosterone, ha anche un toto di neuroni tali da fargli capire dove finisce il bene e inizia il male.
Infine essere una crocerossina non è come essere paramilitare.
La differenza è la finalità.
Se eri a Srebrenica con i Serbi cosa facevi?
Il gioco delle tre carte per intrattenere i non paramilitari?
fg
Essere giovani non significa ragionare solo d'istinto.
Ci sono giovani impegnati nel pacifismo a prescindere.
Il giovane non è solo teststosterone, ha anche un toto di neuroni tali da fargli capire dove finisce il bene e inizia il male.
Infine essere una crocerossina non è come essere paramilitare.
La differenza è la finalità.
Se eri a Srebrenica con i Serbi cosa facevi?
Il gioco delle tre carte per intrattenere i non paramilitari?
fg
beh ma da giovani spesso si commettono errori perchè trascinati dall'irruenza, dalla rabbia, dalla voglia di far qualcosa e di lasciare il proprio segno.......non lo ritieni comprensibile?
Senza la maturità o la capacità di giudizio è possibile che si facciano scelte sbagliate, anche perchè si è facilmente influenzabili, quindi non reputo da condannare a priori la volontà di oscuro di difendere la propria gente, forse al suo posto avrei commesso lo stesso errore.
Crocerossina o paramilitare era da intendersi come generale volontà di impegnarsi attivamente, sul campo, ed in prima persona.
oscuroviandante
14-07-2005, 23:01
è un nuovo scioglilingua?
mi sembra normale che se vedi la tua gente soffrire venga voglia di intervenire direttamente in loro difesa (specie se sei giovane e non conosci cosa può essere una guerra).se come militare, paramilitare, metamilitare o crocerossina poco importa: l'estremistica visione giovanile che uno ha degli avvenimenti porta a fare scelte d'istinto.......la reazione di oscuro è umana e giustificabilissima.
mi hai tolto le parole di bocca....
grazie ;)
FabioGreggio
15-07-2005, 07:16
mi hai tolto le parole di bocca....
grazie ;)
Si. Basta capire chi soffre per chi.
Le guerre sono fatte da due parti.
Anche ai mussulmani di Srebrenica hanno tolto le parole di bocca.
Loro però non possono più dirtelo.
FG
oscuroviandante
15-07-2005, 10:43
Si. Basta capire chi soffre per chi.
Le guerre sono fatte da due parti.
Anche ai mussulmani di Srebrenica hanno tolto le parole di bocca.
Loro però non possono più dirtelo.
FG
:confused: :mbe:
non capisco cosa vorresti dire...
lasciamo perdere :rolleyes:
von Clausewitz
15-07-2005, 13:50
capisco che ci sia una sorta di assunzione di responsabilità da parte di noi europei occidentali perchè abbiamo visto la vicenda come fosse un film, fregandocene, finchè la questione è diventata gravissima e minacciava di impensierire direttamente gli stati vicini..........ma il libero arbitrio non esiste?
La Yugoslavia era un paese relativamente avanzato, europeo, con una storia e una cultura antichissima, un bel giorno hanno deciso di iniziare ad ammazzarsi.
Sono emersi odii che duravano da secoli, frutto anche di scelte e decisioni sbagliate da parte delle potenze europee, ma non possiamo pretendere di immischiarci in tutto ciò che succede.
Il caso in questione accusa i Serbi, ma vi posso assicurare che croati, bosniaci e albanesi non si sono di certo tirati indietro dalla lotta......e nella posizione di forza dei serbi si sarebbero comportati nello stesso modo.
Mi và bene che si discuta sull'ONU (un associazione a delinquere di stampo umanitario), sulla Nato, su cosa si poteva fare e non si è fatto.....ma ricordiamoci che la maggiore responsabilità è da attribuirsi alla Yugoslavia e agli yugoslavi.
quando scrivi che se gli altri erano nella posizione di forza dei serbi si sarebbero comportati nello stesso modo, stai solo facendo un processo alle intenzioni
così come quando scrivi che le colpe sono da attribuirsi agli yugoslavi indistintamente
allora tutti colpevoli nessun colpevole
invece quelli sui quali si può attribuire le maggiori responsabilità ci sono eccome, e sono i serbi
edit ortografia
von Clausewitz
15-07-2005, 13:55
E tu dove eri mentre si perpretrava il massacro?
Gli USA sono intervenuti MOLTO dopo, svogliatamente, decisamente meno in forze rispetto all'Iraq e DOPO una decisione dell'ONU, non prima come in Iraq.
ma quale onu e onu, l'onu si doveva solo togliere dai piedi perchè d'impaccio alle eventuali operazioni della NATO
almeno gli americani sono intervenuti (come al solito) per un problema lontano dal loro paese che riguardava innanzitutto noi europei, che invece abbiamo assistito indifferenti ai massacri ai nostri confini per 3 anni
a proposito di onu, pacifisti ed europa, leggiti la recensione di questo libro scritto per l'appunto da un pacifista
http://www.pavonerisorse.to.it/storia900/balcani/rastello.rtf
LUCA RASTELLO La guerra in casa, Torino, Einaudi, 1998 pp. 276, Lit 24.000
recensione di Buttino, M., da L'Indice 1998, n.10
Il libro di Luca Rastello riguarda quanto accadde in Jugoslavia, considerato attraverso l'esperienza di molte persone che, per disgrazia o per scelta, si trovarono coinvolte in quei fatti. Sono infinite storie diverse: vi è Luca Rastello stesso che racconta il proprio rapporto con persone e avvenimenti nei quali si è imbattuto organizzando aiuti in Jugoslavia e accoglienza ai profughi in Italia; vi sono le vicende di molti altri che si impegnarono come lui e le iniziative delle organizzazioni internazionali e dei soldati che intervennero nella guerra. E soprattutto vi sono le esperienze di chi viveva là e fu travolto dalla guerra. L'impostazione è precisa: Rastello non vuole fornire una trattazione sistematica delle ragioni del crollo dello Stato jugoslavo, della guerra, dei nazionalismi e delle violenze, ma parlarci di persone concrete e dei loro percorsi, e cercare in queste spiegazioni di quanto è avvenuto. Alla descrizione delle esperienze individuali Rastello affianca una ricostruzione puntuale degli avvenimenti politici e di guerra, che fanno da sfondo, e un po' spiegano, ma non determinano, le scelte delle persone. In questo modo probabilmente scontenta il lettore che vuole interpretazioni forti e rassicuranti. Dato però che non vi sono spiegazioni generali che portino a capire per quali motivi una persona ne uccida un'altra, Rastello ha ragione di capovolgere l'argomentazione e di partire dalle esperienze crude e dal brancolare senza senso dei suoi testimoni. La sua scelta suona anche come una provocazione accorata, e riesce perfettamente. Rastello ci dice: venite con me, seguitemi in un viaggio terribile. Intanto ne parleremo.
Luca Rastello descrive come i paesi europei si siano colpevolmente contesi l'influenza sulle rovine della Jugoslavia, e ci racconta insuccessi tragici come quello delle Nazioni Unite. Vi consiglio di leggere in particolare le pagine dedicate a Srebrenica, enclave musulmana nella Bosnia orientale, assediata dall'esercito serbo dal 1992 al 1995. Qui intervengono le Forze delle Nazioni Unite guidate, all'inizio, dal prode generale francese Philippe Morillon, che minimizza il pericolo e promette protezione alla popolazione spaventata per poi lasciarla indifesa; la cittadina viene dichiarata dall'Onu zona protetta, si susseguono i reparti militari amici; vi sono soldati che vendono spazzatura alla popolazione affamata, altri trovano cinici divertimenti sanguinari per passare il tempo; infine i soldati se ne vanno e la popolazione musulmana è abbandonata alla furia della “pulizia etnica” serba. Clinton segue la vicenda, mutando continuamente parere sulle modalità di un intervento che non avviene. Poi c'è anche l'Italia, che si accoda timidamente alle iniziative diplomatiche europee, quasi che la guerra non la riguardasse, e non si preoccupa neppure di organizzare l’accoglienza ai profughi. E vi è Susanna Agnelli, allora nostro ministro degli esteri, che pochi giorni prima del massacro di Srebrenica dichiara candidamente di credere nella sincerità di Milosevic. Complimenti!
In Bosnia certo le Nazioni Unite hanno dato una perfida prova di sé, ma anche le organizzazioni dei volontariato e della cooperazione non hanno un bilancio senza macchia del proprio intervento. Gli aiuti talvolta sono stati dati agli aggressori invece che agli aggrediti, o sono serviti a prolungare guerre locali, o sono diventati una delle poste in palio tra i contendenti. E vi sono volontari e pacifisti che hanno provocato disastri perché preoccupati soprattutto di far mostra della propria bontà, o semplicemente perché agivano in un mondo più insidioso di quanto comprendessero a causa della loro ingenuità e della loro ansia di fare del bene a ogni costo.
Rastello ci offre una grande mole di materiale, di memorie e di pensieri. E non ci permette di rifugiarci nella sciocca ma ricorrente diceria secondo cui l’odio etnico nasce spontaneo, frutto della differenza e di antiche rivalità. Non si può più credere che sia così. Purtroppo tutto è costruito dall'abilità cinica dei politici e degli eroi armati, e dall'indifferenza e dall'impotenza degli altri. Esistono responsabilità per quanto è accaduto in Bosnia, come esistono oggi per il Kosovo. Intanto le violenze dell’epurazione etnica continuano (riferite alle violenze in atto allora da parte dei serbi in danno dei kosovari n.b.) .
quando scrivi che se gli altri erano nella posizione di forza dei serbi si sarebbero comportati nello stesso modo, stai solo facendo un processo alle intenzioni
così come quando scrivi che le colpe sono da attribuirsi agli yugoslavi indistintamente
allora tutti colpevoli nessun colpevole
invece quelli sui quali si può attribuire le maggiori responsabilità ci sono eccome, e sono i serbi
edit ortografia
si, si tratta assolutamente di un'asserzione teorica, però in certe enclaves serbe i croati (Slavonia) e i bosniaci non si sono comportati tanto meglio, anche se forse era una sorta di vendetta per quello che avevano subito precedentemente.
Che i Serbi abbiano commesso delle atrocità è fuori di dubbio, hanno pesanti responsabilità in ciò che è successo.......ma non me la sento onestamente di far passare per innocenti gli altri partecipanti alla mattanza.....in Kosovo i serbi stanno subendo dure pressioni da parte degli albanesi......
O forse potremmo suddividere i civili dai militari e dai paramilitari.....in questo caso anche i serbi hanno cmq subito delle violenze, nulla in confronto agli altri, ma ho sempre paura ad attribuire le colpe da una parte sola.
FabioGreggio
15-07-2005, 15:37
si, si tratta assolutamente di un'asserzione teorica, però in certe enclaves serbe i croati (Slavonia) e i bosniaci non si sono comportati tanto meglio, anche se forse era una sorta di vendetta per quello che avevano subito precedentemente.
Che i Serbi abbiano commesso delle atrocità è fuori di dubbio, hanno pesanti responsabilità in ciò che è successo.......ma non me la sento onestamente di far passare per innocenti gli altri partecipanti alla mattanza.....in Kosovo i serbi stanno subendo dure pressioni da parte degli albanesi......
O forse potremmo suddividere i civili dai militari e dai paramilitari.....in questo caso anche i serbi hanno cmq subito delle violenze, nulla in confronto agli altri, ma ho sempre paura ad attribuire le colpe da una parte sola.
Se i Serbi stavano a casa loro non sarebbe successo nulla.
Chi fa stragi si apsetti il peggio
Heinlein
15-07-2005, 16:12
Leggetevi anche "Noi, criminali di Guerra" di... mi sembra, Zaccaria, Baldini & Castoldi.
Ho avuto modo - il privilegio, direi - di visitare durante conflitto zone dall'una e dall'altra parte, sia a ridosso dei guai, sia lontani dal fronte. Ed ho avuto modo di rendermi conto, tornando a casa ogni volta e vedendo le cronache ufficiali sui giornali e in TV, che la realtà è sempre diecimila chilometri lontana dai media. A parte pochi giornalisti, veri eroi come Eros Bicic' - e io tornato a casa i suoi racconti me li bevevo letteralmente - gli altri non fanno che raccontare una montagna di cazzate, o per convenienza o per malafede.
E' difficile raccontare che cosa si prova, girando per le strade di Belgrado e di Zagabria, tra vetrine luminose e macchinoni che ti infondono un senso di sicurezza, di normalità, di legalità... pensi di essere quasi in Italia. E poi passare, nel giro di pochi chilometri, alla miseria nera della gente, per poi arrivare, vicino al fronte, al regno di Baba Roga, dove i peggiori istinti possono scatenarsi senza preavviso. Dove certe volte ti viene da battere i denti ma non è il freddo.
Mi fanno ridere, quelli che scrivono di Yugoslavia tanto per dire che nel repertorio hanno anche quella... tutti i vari Sofri e i soloni vari di destra e di sinistra che scrivono scrivono e non capiscono niente, o fanno finta di non vedere. Ma i media sono fatti per vendere, per vendere bisogna fare ascolto e per fare ascolto bisogna dire alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire.
Che può spaziare in una gamma che va dal cinismo assoluto al buonismo più commosso, a seconda di come ci gira nel momento e dei c.... che ci girano sulla testa, per dar da mangiare agli isterismi razziali del momento. Come incazzarsi con uno come Calderoli o come Borghezio? Calderoli, a ben guardare siamo tutti noi... Calderoli è la nostra cattiva coscienza, è l'eterno incazzato che fa da capro espiatorio per tutti, quello che dice quello che tutti noi pensiamo quando mettiamo a dormire la ragione, è la bestia da condannare, da appendere a testa in giù per assolvere tutti, per sentirci puliti... quand'è, che lo scateniamo contro i cinesi?
Mi fa ridere, quando le stesse identiche facce di tolla che hanno sparato fesserie in Yugoslavia, me le ritrovo in Iraq a pontificare... poverina, la Gruber alla periferia di Sisak che non la facevano passare... ma guarda, chissà com'è che a me che non sono nessuno mi facevano passare... bastava volere, Principessa!
E oggi grazie al Cielo c'è ancora gente che non gli basta sentire dell'Iraq in TV, si va a complicare la vita chiedendo all'amico dell'amico che è andato volontario in Iraq per pagarsi il mutuo più in fretta, perchè siamo andati lì e cosa stiamo facendo... per fortuna, che c'è ancora qualcuno che vuole sapere veramente la verità. Sennò chissà dove andremmo a finire.
Pietà per i morti, di qualunque etnia siano. Oggi mi è toccato leggere su un altro forum di politica delle opinioni orripilanti su Srebrenica, tipo che i morti erano delle bestie mussulmane, i pacifisti che vanno a commemorarli sono sionisti e i serbi invece sono dei valorosi camerati: cose che mi hanno fatto veramente vergognare. Altro che Occidente democratico ed evoluto, i caciocavalli dobbiamo andare a vendere, se il nostro pensiero avanzato è questo.
Non so, ma mi sento tanto che questi sillogismi e queste proprietà transitive esasperate tipo "tu-sei-amico-di-un-amico-di-un-amico-del-mio-nemico-quindi-sei-mio-nemico", un giorno ci porteranno alla licenza di uccidere chi viene sorpreso con un Corano in mano o qualche altro libro scorretto. Dopo di chè, non vedo come potremo lamentarci se vogliono ammazzare Rushdie.
Di fronte alle considerazioni che ho letto su quel forum sull'aspetto tzigano di molti mussulmani bosniaci, rispetto alla apparente marzialità delle milizie serbe, considerazione che trova il suo parallelo nelle immagini dell'intifada, che vedono contrapposti ragazzini stracciati e dalla pelle nera a militari bianchi in divisa, mi sono domandato: ma l'aderenza ad un canone etnico ed estetico mitteleuropeo-nordamericano, è realmente l'unica cosa che fa tra la differenza tra il diritto a vivere e la possibilità di essere uccisi impunemente? E' per questo, che due milioni di morti congolesi non valgono una frazione del casino che abbiamo fatto per tremila morti americani? Ma abbiamo realmente di queste idee?
Dimenticavo; c'è un film molto bello sul mattatoio bosniaco, è con Dennis Quaid. L'ho visto una sera in inglese sulla tv armena, non credo che lo trasmetteranno mai sulla tv italiana. Rende precisamente quelle atmosfere cupe.
tatrat4d
15-07-2005, 16:14
Se i Serbi stavano a casa loro non sarebbe successo nulla.
Chi fa stragi si apsetti il peggio
personalmente concordo con Von da cima a fondo, ma parlare di "casa loro" nell'ultima jugoslavia è più arduo di quanto si pensi.
FabioGreggio
16-07-2005, 08:39
Leggetevi anche "Noi, criminali di Guerra" di... mi sembra, Zaccaria, Baldini & Castoldi.
Ho avuto modo - il privilegio, direi - di visitare durante conflitto zone dall'una e dall'altra parte, sia a ridosso dei guai, sia lontani dal fronte. Ed ho avuto modo di rendermi conto, tornando a casa ogni volta e vedendo le cronache ufficiali sui giornali e in TV, che la realtà è sempre diecimila chilometri lontana dai media. A parte pochi giornalisti, veri eroi come Eros Bicic' - e io tornato a casa i suoi racconti me li bevevo letteralmente - gli altri non fanno che raccontare una montagna di cazzate, o per convenienza o per malafede.
E' difficile raccontare che cosa si prova, girando per le strade di Belgrado e di Zagabria, tra vetrine luminose e macchinoni che ti infondono un senso di sicurezza, di normalità, di legalità... pensi di essere quasi in Italia. E poi passare, nel giro di pochi chilometri, alla miseria nera della gente, per poi arrivare, vicino al fronte, al regno di Baba Roga, dove i peggiori istinti possono scatenarsi senza preavviso. Dove certe volte ti viene da battere i denti ma non è il freddo.
Mi fanno ridere, quelli che scrivono di Yugoslavia tanto per dire che nel repertorio hanno anche quella... tutti i vari Sofri e i soloni vari di destra e di sinistra che scrivono scrivono e non capiscono niente, o fanno finta di non vedere. Ma i media sono fatti per vendere, per vendere bisogna fare ascolto e per fare ascolto bisogna dire alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire.
Che può spaziare in una gamma che va dal cinismo assoluto al buonismo più commosso, a seconda di come ci gira nel momento e dei c.... che ci girano sulla testa, per dar da mangiare agli isterismi razziali del momento. Come incazzarsi con uno come Calderoli o come Borghezio? Calderoli, a ben guardare siamo tutti noi... Calderoli è la nostra cattiva coscienza, è l'eterno incazzato che fa da capro espiatorio per tutti, quello che dice quello che tutti noi pensiamo quando mettiamo a dormire la ragione, è la bestia da condannare, da appendere a testa in giù per assolvere tutti, per sentirci puliti... quand'è, che lo scateniamo contro i cinesi?
Mi fa ridere, quando le stesse identiche facce di tolla che hanno sparato fesserie in Yugoslavia, me le ritrovo in Iraq a pontificare... poverina, la Gruber alla periferia di Sisak che non la facevano passare... ma guarda, chissà com'è che a me che non sono nessuno mi facevano passare... bastava volere, Principessa!
E oggi grazie al Cielo c'è ancora gente che non gli basta sentire dell'Iraq in TV, si va a complicare la vita chiedendo all'amico dell'amico che è andato volontario in Iraq per pagarsi il mutuo più in fretta, perchè siamo andati lì e cosa stiamo facendo... per fortuna, che c'è ancora qualcuno che vuole sapere veramente la verità. Sennò chissà dove andremmo a finire.
Pietà per i morti, di qualunque etnia siano. Oggi mi è toccato leggere su un altro forum di politica delle opinioni orripilanti su Srebrenica, tipo che i morti erano delle bestie mussulmane, i pacifisti che vanno a commemorarli sono sionisti e i serbi invece sono dei valorosi camerati: cose che mi hanno fatto veramente vergognare. Altro che Occidente democratico ed evoluto, i caciocavalli dobbiamo andare a vendere, se il nostro pensiero avanzato è questo.
Non so, ma mi sento tanto che questi sillogismi e queste proprietà transitive esasperate tipo "tu-sei-amico-di-un-amico-di-un-amico-del-mio-nemico-quindi-sei-mio-nemico", un giorno ci porteranno alla licenza di uccidere chi viene sorpreso con un Corano in mano o qualche altro libro scorretto. Dopo di chè, non vedo come potremo lamentarci se vogliono ammazzare Rushdie.
Di fronte alle considerazioni che ho letto su quel forum sull'aspetto tzigano di molti mussulmani bosniaci, rispetto alla apparente marzialità delle milizie serbe, considerazione che trova il suo parallelo nelle immagini dell'intifada, che vedono contrapposti ragazzini stracciati e dalla pelle nera a militari bianchi in divisa, mi sono domandato: ma l'aderenza ad un canone etnico ed estetico mitteleuropeo-nordamericano, è realmente l'unica cosa che fa tra la differenza tra il diritto a vivere e la possibilità di essere uccisi impunemente? E' per questo, che due milioni di morti congolesi non valgono una frazione del casino che abbiamo fatto per tremila morti americani? Ma abbiamo realmente di queste idee?
Dimenticavo; c'è un film molto bello sul mattatoio bosniaco, è con Dennis Quaid. L'ho visto una sera in inglese sulla tv armena, non credo che lo trasmetteranno mai sulla tv italiana. Rende precisamente quelle atmosfere cupe.
Grazie.
Ognuno è libero di non sentirsi libero a casa sua.
Non per questo deve macellare per farsi spazio.
C'è sempre qualcuno che dice che casa sua è dove abiti tu.
O che qualcuno è di troppo.
Spera di non essere te quel qualcuno.
fg
Grazie.
Ognuno è libero di non sentirsi libero a casa sua.
Non per questo deve macellare per farsi spazio.
C'è sempre qualcuno che dice che casa sua è dove abiti tu.
O che qualcuno è di troppo.
Spera di non essere te quel qualcuno.
fg
ogni tanto argomenti anche?
O ti esprimi solo tramite copia e incolla o frasi fatte (brutte per giunta)?
Buono lo spunto iniziale, poi sei scomparso dal ragionamento per rinvenire con accuse, attacchi, dimostrando che tu dell'ex-jugoslavia non sai niente, specialmente sugli avvenimenti che hanno portato quella nazione alla guerra (tranne quello che hai letto negli ultimi 2 mesi su qualche sito giusto per aprire un 3d e fare un po' di polemica).
La causa della guerra in Yu è da ricercarsi alla fine dell'800 e ai primi 2 decenni del '900.lo sapevi questo?Rispondo per te: NO.
Il fatto che parli di "casa loro" riferendoti ad una delle parti in causa dimostra che non conosci nulla in profondità dell'argomento.esprimiti per pensieri tuoi, esponi le tue teorie, accetta un contradditorio, ma non pontificare perchè non ne sei in grado.
FabioGreggio
16-07-2005, 15:29
ogni tanto argomenti anche?
O ti esprimi solo tramite copia e incolla o frasi fatte (brutte per giunta)?
Buono lo spunto iniziale, poi sei scomparso dal ragionamento per rinvenire con accuse, attacchi, dimostrando che tu dell'ex-jugoslavia non sai niente, specialmente sugli avvenimenti che hanno portato quella nazione alla guerra (tranne quello che hai letto negli ultimi 2 mesi su qualche sito giusto per aprire un 3d e fare un po' di polemica).
La causa della guerra in Yu è da ricercarsi alla fine dell'800 e ai primi 2 decenni del '900.lo sapevi questo?Rispondo per te: NO.
Il fatto che parli di "casa loro" riferendoti ad una delle parti in causa dimostra che non conosci nulla in profondità dell'argomento.esprimiti per pensieri tuoi, esponi le tue teorie, accetta un contradditorio, ma non pontificare perchè non ne sei in grado.
La lascierei così, senza commentarla, in tutta la sua supponenza.
Non ti rispondo perchè penso che tu non te lo meriti.
Stavamo parlando di Srebrenica, non delle radici di una cultura dai suoi albori.
Ti ringrazio delle domande e delle relative risposte che hai dato per me.
Infine intervengo quando voglio, se voglio e dico quello che voglio, indipendentemente da quello che vorresti tu.
Abbiamo la tua opinione.
E' una delle opinioni.
FG
La lascierei così, senza commentarla, in tutta la sua supponenza.
Non ti rispondo perchè penso che tu non te lo meriti.
Stavamo parlando di Srebrenica, non delle radici di una cultura dai suoi albori.
Ti ringrazio delle domande e delle relative risposte che hai dato per me.
Infine intervengo quando voglio, se voglio e dico quello che voglio, indipendentemente da quello che vorresti tu.
Abbiamo la tua opinione.
E' una delle opinioni.
FG
beh...dai.....magari della jugoslavia sai poco........
però devo dire che nonostante la provocazione diretta sei stato educato....di questi tempi non è poco......... ;)
Heinlein
18-07-2005, 07:29
Grazie.
Ognuno è libero di non sentirsi libero a casa sua.
Non per questo deve macellare per farsi spazio.
C'è sempre qualcuno che dice che casa sua è dove abiti tu.
O che qualcuno è di troppo.
Spera di non essere te quel qualcuno.
fg
Cercare di essere "cittadini del mondo", relativizzare totalmente l'appartenenza agli spazi e degli spazi forse è troppo, è innaturale. Ma ci dovrebbero essere dei limiti etici invalicabili al diritto di nazionalità ed identità etnica.
Anche perchè onestamente penso che un'identità sostenuta esclusivamente dalle baionette non sia un'identità forte. Dire "dove c'è un serbo, lì è Serbia", oppure "lì è Israele, perchè lo era tremila anni fa", oppure qualsiasi frase del genere, declinata secondo altre appartenenze etnico-religiose, ed affermare il concetto con le bombe, più che una dimostrazione di forza mi sembra un'ammissione di debolezza.
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