View Full Version : Caso Calipari-Sgrena, conferme per l'ipotesi di omicido premeditato?
Dalle perizie disposte dalla Procura di Roma
un duro colpo alla ricostruzione fatta dagli Usa
Calipari, sono tre le armi
che spararono sulla Toyota
di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Contro l'auto su cui viaggiavano Nicola Calipari e Giuliana Sgrena hanno sparato almeno tre armi diverse. Non solo: il foro d'ingresso di un proiettile nel cerchione della ruota anteriore destra dimostrerebbe che la Toyota è stata colpita "mentre stava girando a destra", probabilmente all'uscita della terza barriera jersey, dopo un doppio zig zag e prima di entrare nel rettilineo. Insomma, una macchina che poteva giusto andare a quaranta all'ora o poco di più e che ancora non aveva superato la linea di allerta "oltre la quale sarebbe scattato l'atteggiamento ostile del mezzo".
Dopo un mese di analisi di laboratorio i periti nominati dalla procura della Repubblica e quelli delle parti offese, Giuliana Sgrena e la vedova di Nicola Calipari, incaricati di ricostruire la dinamica della sparatoria avvenuta sulla Irish route di Bagdad la sera del 4 marzo, stanno arrivando a una verità diversa da quella data per certa e blindata dalla Commissione Usa del generale Peter Vangjel.
Il rapporto americano, infatti, ruotava intorno ad alcune certezze: che quella sparatoria era stata un incidente, che aveva sparato un solo soldato americano in servizio al posto di blocco 541, il mitragliere Lozano, e che l'auto non aveva rispettato i segnali di alt ripetutamente lanciati dalla pattuglia. Microscopi e analisi balistiche stanno raccontando una storia diversa.
Nell'auto, dal 5 maggio custodita ed analizzata dagli esperti nel balipedio della Direzione centrale anticrimine, sono stati trovati ed estratti, spiega un investigatore, "frammenti di proiettili di almeno tre calibri diversi". Il 26 maggio il Manifesto aveva rivelato che "nella Toyota era stato trovato un calibro 5,56 sparato probabilmente da un fucile mitragliatore come l'M16, e diverso dal 7,62 che ha ucciso Calipari".
Fu, quella, la scoperta di Domenico Compagnini, perito dell'avvocato Gamberini, legale di Giuliana Sgrena. Nei giorni successivi tutto il collegio dei periti ha condiviso quell'accertamento a cui se ne deve aggiungere un altro, recentissimo. "Dalla macchina - ha spiegato un investigatore - è stato estratto un altro frammento che dai primi esami sembra ancora diverso rispetto agli altri due". Ulteriori comparazioni potranno dire, nei prossimi giorni, di quale calibro. Tre armi quindi. E non una sola, disperata come quella del mitragliere Lozano, che preso dal panico per quell'auto in avvicinamento le sparò contro.
Cadrebbe così uno dei pilastri della relazione Usa - ha sparato un solo uomo - tanto da far almeno vacillare tutto l'insieme della ricostruzione. La Commissione Usa non ha avuto tempo né modo di fare perizie e si è basata sulla testimonianza, giurata, dei dieci soldati impegnati al "Bp541". La scena dell'incidente, infatti, non è stata conservata, non è stato possibile stabilire dove erano i mezzi militari e dove la macchina.
Impossibile anche contare quanti proiettili sono stati sparati dai militari al posto di blocco, perché non sono state conservate la cassette delle munizioni. "Per noi l'inchiesta è chiusa ed è stata esaustiva", disse Washington all'indomani del "no" italiano alle conclusioni dell'alleato americano.
I periti della procura stanno anche cercando di ricostruire, grazie alle planimetrie militari e con misurazioni tridimensionali, l'esatta disposizione dei mezzi. "Bisogna mobilitarsi perché esca tutta la verità", ha ripetuto ancora ieri Giuliana Sgrena. Faticosamente, a pezzetti, sta venendo fuori.
(4 giugno 2005)
http://www.repubblica.it/2005/f/sez...mi/trearmi.html
Hai pochissimi secondi per editare il tuo inizio di thread, altrimenti si chiude subito.
Ah, sei ovviamente ammonito a non iniziare mai più un intervento in questo modo.
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Vai un momento in PVT,plz.
solo uno che non sa niente di niete potrebbe concludere che è stato un omicidio premeditato
tatrat4d
06-06-2005, 12:48
e poi sarebbe stato premeditato l'omicidio di Calipari o della Sig.ra Sgrena?
Se si pensa alla seconda ipotesi vi è un grosso ostacolo da superare, il fatto che che questa tesi la sostenga proprio chi "doveva essere" uccisa.
L'articolo mette in dubbio solo la ricostruzione da parte della commissione USA (non che fosse mai apparsa molto credibile...)
Il resto è una supposizione, molto forzata.
Ciao
Federico
Ma non pensate che possa essere stato un agguato intenzionale?
Non hanno potuto finire il lavoro perché c'erano testimoni e quindi hanno fatto di tutto per depistare, e mi sembra anche che il governo italiano abbia ormai accettato la versione U$A.
3 fori diversi non vi fanno pensare a 3 cecchini?
Premesso che si parla sempre per sensazioni, perchè noi non eravamo lì e non siamo testimoni oculari degli avvenimenti.
Secondo me non si tratta di un attacco intenzionale.
Ma di un errore, peraltro da biasimare visto che sembra ne siano avvenuti diversi dello stesso tipo, ma poichè erano a danno di civili non occidentali i nostri mass-media non se ne sono curati più di tanto.
Tra l'altro l'obiezione che i militari hanno i nervi a fior di pelle e vanno compresi non mi sembra molto sostenibile:
1) immagino che le famiglie dei caduti non siano molto sollevate da tale obiezione;
2) sono professionisti e quindi abituati a maneggiare armi. Se nelle situazioni di pericolo si comportano come impauriti civili, sarebbe meglio che cambiassero mestiere.
Detto questo, continuo però a non vedere una premeditazione.
Ciao
Federico
...
3 fori diversi non vi fanno pensare a 3 cecchini?
No, solo a 3 armi diverse: quella di supporto del mezzo, quella di squadra (o plotone) e una individuale.
Ciao
Federico
No, solo a 3 armi diverse: quella di supporto del mezzo, quella di squadra (o plotone) e una individuale.
Ciao
Federico
Però a falluja c'è stato il genocidio...e la Sgrena sapeva qualcosa.
Ma non pensate che possa essere stato un agguato intenzionale?
Non hanno potuto finire il lavoro perché c'erano testimoni e quindi hanno fatto di tutto per depistare, e mi sembra anche che il governo italiano abbia ormai accettato la versione U$A.
3 fori diversi non vi fanno pensare a 3 cecchini?
E questi testimoni dove sono finiti?
Se c'erano testimoni scomodi per finire il lavoretto (a chi doveva giovare poi l'omicidio della Sgrena?) dove sono finiti, loro potrebbero dire come sono andate le cose.
Topomoto
06-06-2005, 15:15
E questi testimoni dove sono finiti?
Se c'erano testimoni scomodi per finire il lavoretto (a chi doveva giovare poi l'omicidio della Sgrena?) dove sono finiti, loro potrebbero dire come sono andate le cose.
Giusto. E poi questi "testimoni" non c'erano anche durante il presunto "lavoretto"?
Però a falluja c'è stato il genocidio...e la Sgrena sapeva qualcosa.
Anche una Tv americana ha girato un video a Falluja documentando il disastro.
Ciao
Federico
Però a falluja c'è stato il genocidio...e la Sgrena sapeva qualcosa.
si genocidio... :rolleyes:
Parliamoci chiaro, se volevano farla fuori avevano 1000 altri modi più sicuri per farlo, e comunque se fosse un omicidio mirato non lo fai fare a quelli della national guard, figuarati che gli ne frega a loro di una giornalista italiana, è solo un altro numero nella lista dei rapiti.
E questi testimoni dove sono finiti?
Se c'erano testimoni scomodi per finire il lavoretto (a chi doveva giovare poi l'omicidio della Sgrena?) dove sono finiti, loro potrebbero dire come sono andate le cose.
Il conducente della toyota e calipari stavano al telefono in quel momento. Non mi ricordo con chi, ma sarebbe stato difficile finire la faccenda, se di un attentato si tratta, quando ci sono due testimoni che potrebbero sentire tutto e per di più, neanche presenti.
si genocidio... :rolleyes:
Non lo sai,eh? C'è pure il video...
Parliamoci chiaro, se volevano farla fuori avevano 1000 altri modi più sicuri per farlo, e comunque se fosse un omicidio mirato non lo fai fare a quelli della national guard, figuarati che gli ne frega a loro di una giornalista italiana, è solo un altro numero nella lista dei rapiti.
Ora stanno cercando di insabbiare Falluja, a me sembra chiaro che quella donna sapeva qualcosa. E mi viene da pensare che non volessero farglielo dire.E poi quali sarebbero questi modi 1000 volte più sicuri per farla fuori? Tirate fuori sempre queto argomento, senza mai chiarire in che altro modo si sarebbe potuto fare.
Giusto. E poi questi "testimoni" non c'erano anche durante il presunto "lavoretto"?
Erano al telefono...
Harvester
06-06-2005, 15:34
delirio.......
Topomoto
06-06-2005, 15:35
a me sembra chiaro che quella donna sapeva qualcosa. E mi viene da pensare che non volessero farglielo dire.
Perchè parli al passato? "Sapeva"? :confused:
Il conducente della toyota e calipari stavano al telefono in quel momento. Non mi ricordo con chi, ma sarebbe stato difficile finire la faccenda, se di un attentato si tratta, quando ci sono due testimoni che potrebbero sentire tutto e per di più, neanche presenti.
Cioè secondo te sarebbe stato impossibile crivellare di colpi tutti gli occupanti dell'auto perchè stavano parlando al telefono e dall'altra parte nel frastuono del massacro avrebbero capito che erano colpi americani e non irakeni????
Proprio plausibile come ipotesi. :mc:
Perchè parli al passato? "Sapeva"? :confused:
mi riferivo al momento dell'attentato!
E' ovvio che ancora oggi sa qualcosa.
Topomoto
06-06-2005, 15:38
mi riferivo al momento dell'attentato!
E' ovvio che ancora oggi sa qualcosa.
Lo sa e non lo dice? :confused:
mah io lo vedo maggiormente come un "segnale" dato all'italia per fermare i pagamenti ( eventuali futuri ) dei riscatti dei sequestri...
Ciaozzz
Harvester
06-06-2005, 15:41
Lo sa e non lo dice? :confused:
certo! aspetta di essere rapita di nuovo per poterlo dire da una telecamera dei "combattenti irakeni" ;)
Non lo sai,eh? C'è pure il video...
Ora stanno cercando di insabbiare Falluja, a me sembra chiaro che quella donna sapeva qualcosa. E mi viene da pensare che non volessero farglielo dire.E poi quali sarebbero questi modi 1000 volte più sicuri per farla fuori? Tirate fuori sempre queto argomento, senza mai chiarire in che altro modo si sarebbe potuto fare.
Falluja era un santuario della guerriglia, gli americani hanno imparato la lezione del vietnam, non lasciare rifugi logistici dove il nemico possa riorganizzarsi, hanno detto alla popolazione con megafoni e volantini che a giorni sarebbe scattato l'attacco, infatti il 90% dei civili è uscito dalla città ed è stato portato nelle tendopoli allestite fuori, poi è scattata la riconquista della città, risultato di 3 giorni di combattimenti: 1000 guerriglieri uccisi o catturati, circa un centinaio i civili, città riconquistata, la città come si vede nei video ne ha fatto le spese più grandi.
Per quanto riguarda i mille modi:
-una IED
-un attacco simulato della guerriglia
-un cecchino
ecc...
se vuoi continuo, ma se devo accoppare una persona sicuramente non lo faccio fare a quelli della national guard.
Anzi, visto che la sgrena è sopravvissuta, perchè non ci rivela questa "grande verità"? :rolleyes:
1000 persone uccise = genocidio.
Ciaozzz
Cioè secondo te sarebbe stato impossibile crivellare di colpi tutti gli occupanti dell'auto perchè stavano parlando al telefono e dall'altra parte nel frastuono del massacro avrebbero capito che erano colpi americani e non irakeni????
Proprio plausibile come ipotesi. :mc:
inoltre se l'obbiettivo era devastare l'auto con tutto quello che c'era dentro sicuramente non gli sparavano con la mitragliatrice da 7.62, usavano una bella 12.7 con la 30mm del Bradley.
1000 persone uccise = genocidio.
Ciaozzz
1000 persone per me sono 1000 innocenti, chi mette le bombe furori dai bar o nel mercato non è innocente, idem per chi fiancheggia questa gente che vuole tutto forchè la pace e la libertà dell' iraq.
Lo sa e non lo dice? :confused:
E secondo te, la fanno pure parlare in televisione?
E secondo te, la fanno pure parlare in televisione?
scrive per un giornale, che faccia un bell' articolo
1000 persone per me sono 1000 innocenti, chi mette le bombe furori dai bar o nel mercato non è innocente, idem per chi fiancheggia questa gente che vuole tutto forchè la pace e la libertà dell' iraq.
1000 persone per me sono 1000 persone e basta.
Ciaozzz
Harvester
06-06-2005, 15:53
E secondo te, la fanno pure parlare in televisione?
un bell'articolo sul suo giornale? no? ;)
inoltre se l'obbiettivo era devastare l'auto con tutto quello che c'era dentro sicuramente non gli sparavano con la mitragliatrice da 7.62, usavano una bella 12.7 con la 30mm del Bradley.
Ribadendo che non sono convinto della teoria esposta da DNA_RNA, però converrai con me che usare una 12,7 e il Bushmaster sarebbe stato molto più che lasciare la firma...
Ciao
Federico
P.S. ma non era 25 mm? :confused:
Edit: una ricerca con google mi ha aggiornato.
Topomoto
06-06-2005, 15:57
E secondo te, la fanno pure parlare in televisione?
Eh si, perchè esiste solo la televisione :rolleyes:
Non mi pare che manchino i mezzi per chiunque voglia esprimersi....figuriamoci per uno "scoop" del genere! Giornali e tv farebbero a gara per accaparrarsela...
inoltre se l'obbiettivo era devastare l'auto con tutto quello che c'era dentro sicuramente non gli sparavano con la mitragliatrice da 7.62, usavano una bella 12.7 con la 30mm del Bradley.
Non so se hai mai sparato con una mitragliatrice 7.62, basta anche un FAL anche se ha pochi colpi nel caricatore, ma contro un'auto in un minuto scommetto che la demolisci completamente, non ricordo i dati esatti, ma credo che un normale proiettile semicorrazzato sparato da un FAL possa perforare lastre di acciaio da 3mm di spessore.
Se la Sgrena è a conoscenza di qualcosa, visto che è una giornalista, perchè non lo dice?
Ribadendo che non sono convinto della teoria esposta da DNA_RNA, però converrai con me che usare una 12,7 e il Bushmaster sarebbe stato molto più che lasciare la firma...
Ciao
Federico
P.S. ma non era 25 mm? :confused:
Edit: una ricerca con google mi ha aggiornato.
beh, magari non il 25mm (prima ho sbagliato), ma la 12.7 ci stava tutta.
Ma non pensate che possa essere stato un agguato intenzionale?
Non hanno potuto finire il lavoro perché c'erano testimoni e quindi hanno fatto di tutto per depistare, e mi sembra anche che il governo italiano abbia ormai accettato la versione U$A.
3 fori diversi non vi fanno pensare a 3 cecchini?
Potrebbe benissimo essere stato un agguato intenzionale, e ci potrebbero benissimo essere stati dei cecchini, ma... non per forza americani! ;)
Che interesse avrebbero avuto gli americani ad uccidere un ostaggio appena liberato in un loro posto di blocco? Penso pochi! ;)
Che interesse avrebbero potuto avere i terroristi che operano in quell'area a uccidere lo stesso ostaggio in un posto di clocco americano facendo perciò cadere la colpa addosso agli americani? Penso molti! ;)
Harvester
06-06-2005, 16:06
Se la Sgrena è a conoscenza di qualcosa, visto che è una giornalista, perchè non lo dice?
o non lo scrive sul suo giornale?
1000 persone per me sono 1000 persone e basta.
Ciaozzz
putroppo in guerra esistono solo amici e nemici
Lucrezio
06-06-2005, 16:13
Già... per fortuna che non sono riusciti nei loro loschi piani... prima hanno cercato di metterla a tacere facendola rapire, poi visto che i rapitori hanno tradito le forze armate USA e liberato la sgrena dietro il pagamento di un lautissimo riscatto, gli americani hanno dovuto provvedere ad eliminare un testimone scomodo organizzando un agguato e nascondendone le prove. Ora bisognerà proteggere quei periti dagli agenti della cia: sono tutti in pericolo.
:rolleyes:
ma andate ben a f...
Facciamo così, se entro pochi post non vedo la gente discutere nel merito della notizia e non lanciando ricostruzioni a casaccio, faccio che chiudere.
Tutto chiaro?
scrive per un giornale, che faccia un bell' articolo
Li ha fatti, e pure tanti...solo che nessuno li vuole leggere perché scrive per Il Manifesto. ;)
Harvester
06-06-2005, 16:22
Li ha fatti, e pure tanti...solo che nessuno li vuole leggere perché scrive per Il Manifesto. ;)
allora posta qualche articolo con queste verità così sconvolgenti tali da rendere necessario un omicidio premeditato
allora posta qualche articolo con queste verità così sconvolgenti tali da rendere necessario un omicidio premeditato
http://www.ilmanifesto.it/
C'è la raccolta di tutti i suoi articoli.Se ti interessa davvero, vedi che ne pensi.
Lucrezio
06-06-2005, 16:24
Facciamo così, se entro pochi post non vedo la gente discutere nel merito della notizia e non lanciando ricostruzioni a casaccio, faccio che chiudere.
Tutto chiaro?
Scusa, cerbert, ma io chiuderei e basta se fossi in te.
Siamo ben oltre al ridicolo.
Ecco. Qui vi racconta cosa si faceva ad Abu Ghraib, tanto per cominciare.
Come vedete non è una mitomane.
da "il manifesto" del 01 Luglio 2004
INTERVISTA
Io, una donna torturata a Abu Ghraib
Incontro con Mithal, trascinata via insieme al figlio nel cuore della notte dai soldati americani, dopo un'irruzione nella sua casa, che verrà razziata. Una denuncia nata da una vendetta la condanna, senza processo, a ottanta giorni di orrore fra altre prigioniere, come lei torturate e seviziate. Nelle immagini su Internet, ha rivisto gli aguzzini
GIULIANA SGRENA, INVIATA A BAGHDAD
Il primo appuntamento con Mithal al Hassan era in albergo: «Preferisco parlare in un luogo neutro. In casa mia, con i miei figli, mi sento imbarazzata». Ma l'incontro è saltato: entrata di soppiatto nel Palestine, di fronte all'omertà degli impiegati dell'albergo e alla presenza dei soldati americani - lei che è ancora senza documenti - si era spaventata e se n'era andata in fretta come era venuta. L'abbiamo rincorsa per mezza giornata e poi un nuovo apputamento, a casa sua. Un appartamento confortevole (soprattutto quando torna l'elettricità), in una zona residenziale, con televisione, compact disc, computer. Ad accoglierci è la figlia più piccola, quattordici anni, che poi ricompare solo per portarci bibite, cioccolatini e uva. Mithal è completamente avvolta nella sua baya, che non è però quel mantello nero informe usato dalle donne sciite nei quartieri popolari, ma un abito nero, velo compreso, tutto ricamato. L'ombra nera di kajal fa risaltare il color grigio-verde dei suoi grandi occhi. Mithal è divorziata da otto anni - il marito si è risposato e si è trasferito in Libia -, da allora ha dovuto mantenere da sola i suoi sette figli, lavorando in una panetteria e poi come taxista: «Saddam ci ha insegnato solo a lavorare sodo», dice. La sua forza e orgoglio emergono anche quando entriamo nel merito dei dolorosi fatti che l'hanno tormentata negli ultimi mesi, nel carcere di Abu Ghraib. La storia è lunga, i particolari dolorosi, ottanta giorni di inferno.
Nella notte, giù la porta
«Erano le 2 e 30 di notte del 28 febbraio, quando i soldati americani hanno sfondato la porta. Anche ai tempi di Saddam ogni tanto il mukhtar (formalmente "rappresentante del popolo") veniva con i suoi uomini a controllare quello che facevamo, ma almeno suonavano alla porta. I soldati entrati in casa hanno cominciato a buttare tutto per aria e mi hanno portato via, oltre a tutti i documenti e le chiavi, 7 milioni di dinari (circa 4.000 dollari), ricavato della vendita di due macchine che doveva servire per pagare dei debiti (il fatto è stato riportato anche dal giornale Zaman, di cui ci mostra il ritaglio). Mi hanno chiesto se conoscevo Hassib, in realtà un nostro vicino si chiama Hassib anche se tutti lo chiamano Abu Aya, e i soldati americani stavano cercando un certo Hassib, commerciante di armi, ma poi avrei scoperto che si trattava di un ufficiale siriano e non del mio vicino».
A portare gli americani a casa di Mithal era stata una vendetta, ovvero le «informazioni» fornite da alcuni occupanti di quelli che una volta erano i locali del ministero dell'informazione i quali avevano rubato dei generatori, e gli abitanti della zona li avevano denunciati. Mithal partecipò alla denuncia. Così la donna e il figlio maggiore, di 38 anni, sono stati arrestati. «Sono stata trascinata giù per le scale (cinque piani), con la camicia da notte, riuscendo a malapena a recuperare la mia baya prima di uscire», racconta la donna. E continua: «Mi hanno portata al Sujud palace, dal nome della moglie di Saddam, Sajida. A un certo punto mi hanno mostrato un uomo con jellaba e un sacco in testa, legato a un albero. Era mio figlio, l'avevo riconosciuto dai calzoni. L'hanno trascinato vicino a me, gli hanno tolto il sacco, era orrendamento torturato, con profonde ferite in testa, e gli hanno detto: dì addio a tua madre, prima di rimettergli il sacco e legarlo nuovamente al palo. Poi un soldato ha cominciato a trascinarmi via di corsa: io avevo il capo coperto, le mani legate dietro la schiena, la baya non essendo abbottonata mi scendava sotto i piedi e mi faceva inciampare. Non ce la facevo a correre, faceva freddo, tremavo, allora mi ha buttata per terra, ho cercato di scaldarmi i piedi scalzi affondandoli nella sabbia. Alla fine mi hanno portato in una stanza e mi hanno avvolta tutta in una coperta, mi mancava l'aria, battevo i piedi per terra per farmi sentire. Allora sono arrivati con le foto dei miei figli. Vedendoli, ho cominciato a piangere, mentre loro mi urlavano: dove hai messo la forza che ti ha dato Saddam? E poi, buttando le foto per terra: `saluta i tuoi figli, non li vedrai per trent'anni'. Non ci credevo: ho letto di psicologia e so che questi metodi vengono usati per spaventare. Mi hanno riportata da mio figlio, ci hanno lasciati soli. Mio figlio mi ha chiesto se ero veramente un agente di Saddam. Come era possibile che mio figlio mi chiedesse questo con tutti i sacrifici che ho fatto per crescerli? Sono una povera donna di Najaf, sciita, e Saddam non amava certo gli sciiti, come avrei potuto essere un suo agente? Avevano anche detto a mio figlio di confessare che conosceva Hassib e l'avrebbero liberato. Poi l'hanno riportato via. Io non ho saputo più niente di lui, finché sono tornata a casa: era stato rilasciato il giorno dopo».
La soldatessa gentile
Mithal si massaggia le mani ricordando che per il laccio troppo stretto le erano diventate tutte nere, non riusciva più a muoverle quando una soldatessa gliele aveva slegate per permetterle di andare in bagno. «La prima persona gentile che ho incontrato, mi ha anche aiutata a raccogliermi i capelli e poi mi ha nuovamente legata ma in modo allentato, allora io le ho dato i miei orecchini. Caricata su un furgoncino, stesa a terra perché nessuno mi vedesse, mi hanno portato all'aeroporto. In una stanza grande c'era un dottore, che voleva che mi spogliassi. Mi sono rifutata, dicendo che sono musulmana e non lo potevo fare, lui mi minacciava di tagliarmi i vestiti addosso. Alla fine gli ho chiesto di poter almeno tenere la biancheria intima e lui ha accettato. Comunque mi ha controllato solo i polsi. Poi mi hanno trasferito in un'altra stanza, enorme, per l'interrogatorio. A farlo era una donna in abiti cilvili, mentre due uomini erano seduti in un angolo. Da casa mia avevano portato via tutti i documenti e la prima cosa che mi hanno contestato era il numero di documenti: oltre alla carta di identità, la tessera per le razioni di cibo e il certificato di residenza compilato dalla polizia e firmata da un luogotenente. La donna sosteneva che quel luogotenente ero io. Se lavorassi per la polizia sarei almeno un colonnello, vista la mia età, avevo risposto. Poi la scritta `mutallaka' (divorziata) sul mio documento. Secondo l'interprete, di orgine irachena ma che aveva vissuto 45 anni all'estero, si trattava invece di `mutlak' che vuol dire assoluto, quindi sicuramente doveva trattarsi di un permesso o riconoscimento di Saddam. Urlavano. Alla fine mi hanno portato in una cella: un metro per un metro e mezzo con una bottiglia d'acqua e mi hanno lasciata lì per sei notti. Un giorno mi hanno fatta appoggiare al muro con le mani alzate, ma io non ce la facevo a restare così, così è arrivata la soldatessa nera che mi urlava in continuazione, ma visto che non mi spaventava, alla fine si è scusata: 'sei coraggiosa', mi ha detto».
Questo era solo l'inizio del calvario di Mithal: «A volte alzavano il riscaldamento al massimo e per dormire dovevo buttarmi addosso quella poca acqua che mi davano. A volte non mi davano né acqua né cibo. E poi dalle celle accanto arrivavano le urla degli uomini torturati, pianti e grida, che venivano registrate e ritrasmesse tutta la notte ad alto volume, insieme ad altri suoni di passi sulla ghiaia che si avvicinavano, ma lì c'era solo sabbia. Non c'era modo di dormire. Io odiavo il loro cibo. Non ne potevo più, alla fine ho chiesto di poter scrivere qualcosa ai miei figli, perché mi sarei suicidata».
Le torture psicologiche continuavano. A questo punto le hanno detto che stava sulla lista dei prigionieri che dovevano essere liberati, le hanno fatto raccogliere le cose, ma non sarebbe stata la libertà.
«Mi hanno portata in uno stanzone gelato, io battevo i denti, in bella mostra c'erano tutti gli strumenti della tortura, poi mi hanno messo un nastro adesivo sugli occhi e, insieme a tredici uomini, mi hanno caricato su un elicottero. Il volo è stato breve, meno di un ora». La destinazione era Abu Ghraib. «Arrivati, prima di tutto ci hanno esaminato il corpo, i capelli, i denti, registrando tutto su computer. Io stavo male, avevo un'allergia, non riuscivo più a mangiare, allora Um Iraq, una delle interpreti, un'irachena venuta da fuori, mi dava qualche banana. Mi servivano medicine ma dicevano di non averne».
Ma era sempre sola? «No, a quel punto mi hanno messa in cella con altre donne, eravamo due per cella. C'erano tredici donne, erano soprattutto mogli di uomini del passato regime, e sette bambini. C'era anche la moglie di Sabah Merza, una guardia di Saddam negli anni 70, che teneva le mani nel ghiaccio per lenire le pene delle torture, un'altra aveva il corpo rovinato perché veniva sbattuta contro il muro, un'altra è stata rinchiusa in una piccola gabbia per sei giorni, non poteva nemmeno muoversi. Una delle prigioniere, costretta a camminare a quattro zampe, aveva ginocchia e gomiti completamente rovinati. A un'altra hanno fatto separare la merda dall'urina con le mani. Eravamo spesso costrette a bere l'acqua del cesso. Una donna di sessant'anni, che aveva detto di essere vergine, veniva sempre minacciata di stupro».
Degli stupri non voglio parlare
Ha saputo anche di casi di stupro? «Sì, ma di questo non parliamo, nella nostra società non si può fare». Qual era l'età delle prigioniere? «Dai 40 ai 60 anni». E i bambini come venivano trattati? «Li sentivamo urlare, anche loro venivano torturati, soprattutto venivano fatti assalire dai cani». Quando è stata rilasciata? «Alla fine, penso anche per la pressione della resistenza, sono stata rilasciata e mi hanno anche restituito gli orecchini. Volevano portarmi a casa, mi sono rifiutata, dopo tutto quello che avevo passato non volevo rischiare di essere presa per una collaborazionista. E siccome mi sono rifiutata invece di uscire il 21 maggio, sono stata trattenuta fino al 23, altri due giorni sotto una tenda schifosa, dove sono collassata». Ha visto le immagini delle torture, ha riconosciuto qualcuno? «Sì, le ho viste su Internet. Ho riconosciuto alcuni detenuti, come Abdul Mudud che era il cognato di al Duri, al quale erano state rotte le mascelle e tolto un occhio. Ho riconosciuto anche alcuni soldati. A volte facevano mettere un centinaio di prigionieri per terra e poi vi passavano sopra». Cosa pensa della resistenza? «Gli Stati uniti hanno occupato il nostro paese, abbiamo il diritto di difenderci. La resistenza è autodifesa. Ma uccidere gli iracheni non è resistenza». Non ha paura a parlare di quello che ha visto? «Io non ho fatto nulla di male, perché dovrei avere paura?»
Leggete!
Duemila le vittime di Falluja
Secondo lo stesso governo iracheno. L'Onu: raddoppiati in Iraq i bambini malnutriti
GIULIANA SGRENA
Questo mese di novembre sarà ricordato come uno dei più sanguinosi dell'occupazione. Dall'inizio del mese - non è ancora concluso - sono già 109 i marine uccisi - cifra superata solo lo scorso aprile con l'altro attacco a Falluja. Ma sono soprattutto gli iracheni a pagare un tributo altissimo: 2085 le persone uccise durante l'attacco, secondo i dati diffusi ieri dal ministro della sicurezza Qassim Daud, che non ha specificato quanti sono i civili. Il problema, secondo il ministro, resta l'identificazione, perché molte delle vittime non portavano documenti. Ma, secondo testimoni, alcuni cadaveri erano irriconoscibili perché carbonizzati da bombe che hanno fatto sospettare l'uso del napalm. Contemporaneamente al bilancio delle vittime di Falluja, da Oslo arrivano altri dati inquietanti. E' il risultato di uno studio realizzato dal ministero della sanità iracheno insieme al Fafo Institute for applied international studies norvegese e l'Undp, dal quale risulta che dall'inizio della guerra (marzo 2003) il numero dei bambini iracheni sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione acuta è raddoppiato: passando dal 4 al 7,7 per cento. Inoltre 400.000 bambini soffrono di diarrea cronica e deficit di proteine. Il Programma alimentare mondiale (Pam) fornisce alimenti per oltre 1,7 milioni di bambini. «Il Pam ha distribuito molto cibo, quindi anche se ci si può aspettare malnutrizione il livello accertato è difficile da spiegare», ha sottolineato Jon Pedersen del Fafo. E c'è da chiedersi che cosa sarebbe successo se non ci fosse stata l'agenzia dell'Onu a supplire alle privazioni accentuate dall'occupazione (e che erano già gravi per l'embargo). Per quanto riguarda gli adulti, nel mese di settembre, riferisce il Pam, erano 6,5 milioni gli iracheni totalmente dipendenti dalla distribuzione delle razioni di cibo. Ad aggravare la situazione sanitaria è la mancanza di elettricità che non permette nemmeno di bollire l'acqua da bere. Le infrastrutture sono disastrate, compreso il sistema fognario. Si calcola che il 60 per cento dei residenti nelle zone rurali e il 20 per cento in quelle urbane non dispongano di acqua potabile.
Queste sono le condizioni di vita che alimentano quotidianamente la rabbia della popolazione che si oppone all'occupazione. Le forze di occupazione sono però troppo impegnate nel fare la guerra, che non è mai finita, per spianare il terreno alle elezioni, senza rendersi conto che questa «pacificazione» non garantisce la sicurezza (come si può verificare ogni giorno) e tanto meno il consenso al processo politico sostenuto dal governo di Allawi al servizio degli americani. Che ieri hanno rispettato la tradizione, anche nelle basi in Iraq, mangiando il tacchino del Giorno del ringraziamento al quale è stata dedicata - con il nome di Plymouth Rocks - anche la nuova offensiva in corso a sud di Baghdad. E che coinvolge, oltre a 3.000 marine e un migliaio di uomini della Guardia nazionale irachena, anche centinaia di Black watch britannici che erano giunti da Bassora per dare man forte agli Usa in occasione dell'attacco a Falluja. Ieri sono stati i Black watch a dare l'assalto alle ville che ospitavano, a sud della capitale sull'Eufrate, la nomenklatura dei tempi di Saddam nei periodi riposo. L'obiettivo è quello di rintracciare fedeli al vecchio regime e armi. I soldati hanno arrestato 80 iracheni e requisito attrezzature sospettate di poter servire a fabbricare ordigni. Nulla a che vedere con l'arsenale che gli Usa dicono di aver trovato a Falluja: «c'erano armi per sostenere la resistenza in tutto l'Iraq». I soldati dicono anche di aver trovato un laboratorio e istruzioni su come fare fabbricare armi chimiche.
Nel «triangolo della morte» l'attacco non è massiccio come a Falluja. «Nei prossimi giorni, faremo numerosi attacchi molto concentrati ... caratterizzati da precisione, pazienza e perseveranza, le chiavi per contrastare con successo una insurrezione», ha detto ieri il capitano David Nevers dei marines illustrando i raid «chirurgici». Ieri numerose esplosioni si sono verificate a Baghdad, anche dalla zona verde si sono levate nubi di fumo. Vicino alla zona verde è stato ucciso ieri un funzionario Usa che lavorava con il ministero dell'educazione. L'azione è stata rivendicata dal gruppo di Zarqawi.
Nel tentativo di evitare il boicottaggio delle elezioni da parte dei sunniti - già annunciato dal Consiglio degli ulema e minacciato dal Partito islamico iracheno se il voto non sarà rinviato di sei mesi - la Commissione elettorale ha spostato di una settimana, al 2 dicembre, i termini per la presentazione delle liste elettorali. Ma è improbabile che una settimana possa cambiare la situazione e garantire l'adesione e la partecipazione del «triangolo sunnita».
Harvester
06-06-2005, 16:29
http://www.ilmanifesto.it/
C'è la raccolta di tutti i suoi articoli.Se ti interessa davvero, vedi che ne pensi.
ma non ci penso nemmeno ;)
è dall'inizio del 3d che stai tentando di portare avanti questa teoria assurda. scrivi che hanno tentato di ucciderla per metterla a tacere
scrivi che in televisione non la fanno parlare (c'è master-mind berlusca dietro, è ovvio)
ti scrivo che è giornalista e scrive liberamente per un giornale e ti chiedo queste verità così scomode
e tu mi linki il sito??? e a cosa serve?
hai la possibilità di suffragare questa teoria assurda e senza capo ne coda con delle prove (anche se un articolo di parte.....mah....) e tu non posti nulla??
chiudete questo thread, non si può discutere con basi così ridicole
Scusate, ma perché quei resistenti che l'hanno catturata le hanno detto di stare attenta agli americani? Forse sapevano della conseguenze del riscatto...
Harvester
06-06-2005, 16:33
Ecco. Qui vi racconta cosa si faceva ad Abu Ghraib, tanto per cominciare.
Come vedete non è una mitomane.
da "il manifesto" del 01 Luglio 2004
primo tentativo di omicidio retroattivo della storia :mc: :mc: :mc:
Harvester
06-06-2005, 16:33
Scusate, ma perché quei resistenti che l'hanno catturata le hanno detto di stare attenta agli americani? Forse sapevano della conseguenze del riscatto...
giusto....regola numero 1 del giornalismo. dare retta ai sequestratori
Topomoto
06-06-2005, 16:36
giusto....regola numero 1 del giornalismo. dare retta ai sequestratori
Eh si, sono stati tanto carini a preoccuparsi per lei....
Scusate, ma perché quei resistenti che l'hanno catturata le hanno detto di stare attenta agli americani? Forse sapevano della conseguenze del riscatto...
chiaro che tutti quelli della resistenza parlano sempre bene degli americani.
Ho letto gli articoli che hai postato, sono sempre le solite cose note da mesi (forse anche un anno), vogliamo le "rivelazioni inedite" della sgrena.
Harvester
06-06-2005, 16:38
Eh si, sono stati tanto carini a preoccuparsi per lei....
vi dimenticate sempre che sono "combattenti"! cazzarola :O
Eh si, sono stati tanto carini a preoccuparsi per lei....
Chissà allora come sarà contenta la giornalista francese che è con loro da qualche mese....
Speriamo che in caso di liberazione non ci siano attentati da parte degli Americani. :rolleyes:
Scusate, ma perché quei resistenti che l'hanno catturata le hanno detto di stare attenta agli americani? Forse sapevano della conseguenze del riscatto...
"resistenti"??? :confused: quali resistenti, io ho visto che è stata rapita da dei terroristi, boh... :boh:
Per il resto, è ovvio che gli americani avrebbero cercato di farla fuori, e in una situazione dove era ben visibile che erano stati loro, creandosi poi dei problemi con uno dei loro principali alleati, una mossa ineccepibile, non c'è che dire! :D
questo thread mi ricorda sempre di più quello "un aereo non si è mai schiantato sul pentagono"...
Topomoto
06-06-2005, 16:47
Chissà allora come sarà contenta la giornalista francese che è con loro da qualche mese....
Speriamo che in caso di liberazione non ci siano attentati da parte degli Americani. :rolleyes:
Infatti, è proprio per quello che non la liberano. Lo fanno per lei. :rolleyes:
Infatti, è proprio per quello che non la liberano. Lo fanno per lei. :rolleyes:
La cosa che veramente mi fa :Puke: è che appena liberata "I rapitori mi hanno trattato bene" e che ..zzo, ti minacciavano col mitra, ti hanno fatto piangere te e la tua famiglia, tutti col patema d'animo per la tua sorte e tu te la spassavi? Ma.....ulo
Lor3nzo76
06-06-2005, 18:41
mah io lo vedo maggiormente come un "segnale" dato all'italia per fermare i pagamenti ( eventuali futuri ) dei riscatti dei sequestri...
Ad oggi penso sia l'ipotesi più probabile... C'è magari stato un pesante "sgarro" da parte dei servizi segreti italiani nei confronti di quelli americani, i quali hanno reagito "mostrando i muscoli", il pagamento di un pesante riscatto potrebbe rientrare in quest'ottica... Dubito che la Sgrena fosse l'obiettivo di questa azione, e probabilmente non lo era nemmeno il povero Callipari, che ci ha rimesso più di tutti. Questo è il mio pensiero.
Lore
Ad oggi penso sia l'ipotesi più probabile... C'è magari stato un pesante "sgarro" da parte dei servizi segreti italiani nei confronti di quelli americani, i quali hanno reagito "mostrando i muscoli", il pagamento di un pesante riscatto potrebbe rientrare in quest'ottica... Dubito che la Sgrena fosse l'obiettivo di questa azione, e probabilmente non lo era nemmeno il povero Callipari, che ci ha rimesso più di tutti. Questo è il mio pensiero.
Lore
Ma scusa, se la Sgrena non era l'obiettivo, Callipari nemmeno, allora che tipo di "dimostrazione di forza" volevano fare? Non è che puoi tirare una raffica (o vari colpi, vista l'ipotesi dei colpi singoli da diverse armi) dentro una macchina "sperando" di non colpire qualcuno e di fargli solo paura! :rolleyes:
Ragazzi, rimaniamo un po con i piedi per terra, se parliamo del fatto che gli americani cerchino sempre di coprire i loro soldati a torto o a ragione si può fare un dibattito interessante e costruttivo, ma se dobbiamo avvalorare la tesi che abbiano premeditato di sparare alla macchina per dare "una prova di forza", o per far fuori gli italiani per il fatto che sono forse gli unici a trattare con i terroristi pagando i riscatti, o che volevano chiudere la bocca alla Sgrena, beh, io ho una discreta biblioteca in casa, adesso non ricordo, ma sicuramente trovo qualche romanzo di fantapolitica che è più interessante e realistico di queste tesi! ;)
Comunque, se proprio vogliamo andare nella fantapolitica e ammessa comunque l'ipotesi della premeditazione americana, mi sembrerebbe più logico fare un agguato in un punto qualsiasi del tragitto con dei kalashnikov e degli RPG (che in quelle zone sono molto facili da recuperare e anche economici), far fuori tutti gli occupanti della macchina, addossare la colpa a quelli che chiamate "i resistenti", far vedere che non serve a niente pagare i riscatti e infine evitare un incidente diplomatico con uno dei principali alleati!
Un'ultima cosa, pagando i riscatti come fa l'Italia fa più del male agli stessi italiani che agli americani o ad altri, perchè se da una parte alimenta di fondi per le armi i terroristi, dall'altra questo comportamento mette a forte rischio di rapimenti i nostri connazionali che operano in determinate zone pericolose, siano essi giornalisti, operatori di associazioni umanitarie o altro, ogni riferimento a fatti e persone è... puramente casuale, ovviamente!!! ;)
von Clausewitz
06-06-2005, 23:33
"probabilmente"
"frammenti di proiettili di almeno tre calibri diversi". Il 26 maggio il Manifesto aveva rivelato che "nella Toyota era stato trovato un calibro 5,56 sparato probabilmente da un fucile mitragliatore come l'M16, e diverso dal 7,62 che ha ucciso Calipari".
"Fu, quella, la scoperta di Domenico Compagnini, perito dell'avvocato Gamberini, legale di Giuliana Sgrena."
"dai primi esami sembra ancora diverso rispetto agli altri due". Ulteriori comparazioni potranno dire, nei prossimi giorni, di quale calibro.
non è stato possibile stabilire dove erano i mezzi militari e dove la macchina.
Impossibile anche contare quanti proiettili sono stati sparati dai militari al posto di blocco, perché non sono state conservate la cassette delle munizioni. "
probabilmente........
il manifesto rivela.......
la scoperta dell'avvocato della sgrena.........
sembra........
ulteriori esami potranno dire di quale calibro.........
non è stato possibile stabilire........
impossibile contare i proiettili...........
ho quotato alcuni passi salienti delle clamoose rivelazioni che secondo te starebbero per venire alla luce
ebbene in base a questi passi, non solo non si riuscirebbe a ricostruire alcunchè di rilevante dal punto di vista giuridico, ma neanche da quello storico
è tutto avvolto nel fumo degli aggettivi, degli avverbi e delle fonti da cui provengono
altro che omicidio premeditato questa roba non riuscirebbe a passare indenne il giudizio di qualsiasi un tribunale, figuriamoci provare uni omicidio premeditato
e poi omicidio premeditato per cosa?
per le fregnacce della sig.ra sgrena riportate da quel giornale fregnacciaro che è il manifesto?
capirai, di tutto gli americani si preoccupavano in iraq, fuorchè delle ridicole baggianate riportate da un giornale di estrema sinistra italiana
e poi pensi che se davvero gli americani avevano intenzione di fare la festa alla sig.ra sgrena, l'avrebero lasciata alle cure di un oscuro plotone della guardia nazionale di new york?
per quello non ci sarebbe stato bisogno neanche di un commando apposito americano, al limite avrebbero assoldato qualche frangia di "resistenti" iraqeni, con l'ordine di sforacchiare un anonima toyota che si dirige nel buio dell'oscurità verso l'areoporto di bagdhad in un giorno qualunque
vai tranquillo che la sig.ra sgrena da un agguato simile non ne sarebbe uscita viva e ti saluto le commissioni d'inchiesta
von Clausewitz
06-06-2005, 23:46
Però a falluja c'è stato il genocidio...e la Sgrena sapeva qualcosa.
ohibo, gencidio, forse dovresti guardare su un dizinario il significato del termine genocidio, così magari ti mrnderesti conto delle differenze
pensa la sig.ra Carla del Ponte a qualche problema a provare a l'Aia l'accusa di genocidio (oltre quelle di crimini contro l'umanità e crimini di guerra ampiamente provati) contro la dirigenza serba per quello che hanno combinato in bosnia
e lì sono in ballo numeroni, 180.000 morti, due milioni e mezzo di profughi, deine di migliaia di stupri etnici e soprattutto gente inerme fatta oggetto di esecuzione sommaria, come hanno provato i filmati d'attualità su Srebrenica di questi giorni (semmai ci fosse stato bisogno di prove ulteriori per dimostrare quello che ivi accadde nel luglio di 10 anni fa)
che altro che i combattimenti di falluja....
ma così facendo non solo ti sfugge il significato semantico della parola genocidio, ma questo termine lo sminuisci grandemente
siccome di episodi ben più cruenti sino ad oggi la storia umana ne è ampiamente costellata, ne deriva che allora la suddetta storia è stata tutto un susseguirsi di "genocidi"
ma se tutto è "genocidio", allora niente è "genocidio"
von Clausewitz
06-06-2005, 23:48
1000 persone uccise = genocidio.
Ciaozzz
più che ripetere papagallescamente boutade altrui, forse anche tu dovresti guardare il significato di questa parola su qualche dizionario
von Clausewitz
06-06-2005, 23:49
mi riferivo al momento dell'attentato!
E' ovvio che ancora oggi sa qualcosa.
sa qualcosa? :confused:
e cosa potra mai sapere la sig.ra sgrena che l'universo mondo non sappia già? :confused:
von Clausewitz
07-06-2005, 00:16
Leggete!
Duemila le vittime di Falluja
Secondo lo stesso governo iracheno. L'Onu: raddoppiati in Iraq i bambini malnutriti
GIULIANA SGRENA
Questo mese di novembre sarà ricordato come uno dei più sanguinosi dell'occupazione. Dall'inizio del mese - non è ancora concluso - sono già 109 i marine uccisi - cifra superata solo lo scorso aprile con l'altro attacco a Falluja. Ma sono soprattutto gli iracheni a pagare un tributo altissimo: 2085 le persone uccise durante l'attacco, secondo i dati diffusi ieri dal ministro della sicurezza Qassim Daud, che non ha specificato quanti sono i civili. Il problema, secondo il ministro, resta l'identificazione, perché molte delle vittime non portavano documenti. Ma, secondo testimoni, alcuni cadaveri erano irriconoscibili perché carbonizzati da bombe che hanno fatto sospettare l'uso del napalm. Contemporaneamente al bilancio delle vittime di Falluja, da Oslo arrivano altri dati inquietanti. E' il risultato di uno studio realizzato dal ministero della sanità iracheno insieme al Fafo Institute for applied international studies norvegese e l'Undp, dal quale risulta che dall'inizio della guerra (marzo 2003) il numero dei bambini iracheni sotto i cinque anni che soffrono di malnutrizione acuta è raddoppiato: passando dal 4 al 7,7 per cento. Inoltre 400.000 bambini soffrono di diarrea cronica e deficit di proteine. Il Programma alimentare mondiale (Pam) fornisce alimenti per oltre 1,7 milioni di bambini. «Il Pam ha distribuito molto cibo, quindi anche se ci si può aspettare malnutrizione il livello accertato è difficile da spiegare», ha sottolineato Jon Pedersen del Fafo. E c'è da chiedersi che cosa sarebbe successo se non ci fosse stata l'agenzia dell'Onu a supplire alle privazioni accentuate dall'occupazione (e che erano già gravi per l'embargo). Per quanto riguarda gli adulti, nel mese di settembre, riferisce il Pam, erano 6,5 milioni gli iracheni totalmente dipendenti dalla distribuzione delle razioni di cibo. Ad aggravare la situazione sanitaria è la mancanza di elettricità che non permette nemmeno di bollire l'acqua da bere. Le infrastrutture sono disastrate, compreso il sistema fognario. Si calcola che il 60 per cento dei residenti nelle zone rurali e il 20 per cento in quelle urbane non dispongano di acqua potabile.
Queste sono le condizioni di vita che alimentano quotidianamente la rabbia della popolazione che si oppone all'occupazione. Le forze di occupazione sono però troppo impegnate nel fare la guerra, che non è mai finita, per spianare il terreno alle elezioni, senza rendersi conto che questa «pacificazione» non garantisce la sicurezza (come si può verificare ogni giorno) e tanto meno il consenso al processo politico sostenuto dal governo di Allawi al servizio degli americani. Che ieri hanno rispettato la tradizione, anche nelle basi in Iraq, mangiando il tacchino del Giorno del ringraziamento al quale è stata dedicata - con il nome di Plymouth Rocks - anche la nuova offensiva in corso a sud di Baghdad. E che coinvolge, oltre a 3.000 marine e un migliaio di uomini della Guardia nazionale irachena, anche centinaia di Black watch britannici che erano giunti da Bassora per dare man forte agli Usa in occasione dell'attacco a Falluja. Ieri sono stati i Black watch a dare l'assalto alle ville che ospitavano, a sud della capitale sull'Eufrate, la nomenklatura dei tempi di Saddam nei periodi riposo. L'obiettivo è quello di rintracciare fedeli al vecchio regime e armi. I soldati hanno arrestato 80 iracheni e requisito attrezzature sospettate di poter servire a fabbricare ordigni. Nulla a che vedere con l'arsenale che gli Usa dicono di aver trovato a Falluja: «c'erano armi per sostenere la resistenza in tutto l'Iraq». I soldati dicono anche di aver trovato un laboratorio e istruzioni su come fare fabbricare armi chimiche.
Nel «triangolo della morte» l'attacco non è massiccio come a Falluja. «Nei prossimi giorni, faremo numerosi attacchi molto concentrati ... caratterizzati da precisione, pazienza e perseveranza, le chiavi per contrastare con successo una insurrezione», ha detto ieri il capitano David Nevers dei marines illustrando i raid «chirurgici». Ieri numerose esplosioni si sono verificate a Baghdad, anche dalla zona verde si sono levate nubi di fumo. Vicino alla zona verde è stato ucciso ieri un funzionario Usa che lavorava con il ministero dell'educazione. L'azione è stata rivendicata dal gruppo di Zarqawi.
Nel tentativo di evitare il boicottaggio delle elezioni da parte dei sunniti - già annunciato dal Consiglio degli ulema e minacciato dal Partito islamico iracheno se il voto non sarà rinviato di sei mesi - la Commissione elettorale ha spostato di una settimana, al 2 dicembre, i termini per la presentazione delle liste elettorali. Ma è improbabile che una settimana possa cambiare la situazione e garantire l'adesione e la partecipazione del «triangolo sunnita».
tutte qui le rivelazioni della sgrena?
quello che gli passa il ministro della sicurezza Qassim Daud? :confused:
sarebbe di questo che gli americani dovevano preoccuparsi?
che poi neanche li enuclea quei dati
la stima è realistica?
si riferisce a una battaglia, all'ultima (ma di quella battaglia altri organismi come Iraq Body Count, stimavano 600 morti) oppure all'insieme dei morti da quando è iniziata la "questione fallujia"
tutto questo la sig.ra sgrena non lo dice, ma d'altronde da una professionista della disinformazione come lei non c'era d'attendersi altro
della sig.ra sgrena rimarranno memorabili alcune affermazioni
il piagnisteo davanti alla telecamere dei rapitori, altrimenti detti "resistenti", sui bambini colpiti dalle cluster bomb, come se in iraq le sole bombe usate fossero le cluster bomb e queste avessero colpito i bambini iraqeni quasi fossero il solo obiettivo degno di nota, a sentire la sig.ra sgrena, degli americani (perchè altre bombe non sono state usate e gli obiettivi non erano altri? mah, forse che forse la sig.ra sgrena non è in grado di distinguere una cluster bomb da una supposta), che poi i "resistenti" per alcuni, rapitori per altri, più che alle cluster bomb erano interessati ai dollari sonanti del riscatto, altro che cluster bomb che colpivano i bambini iraqeni
la macchina sulla quale viaggiava, la toyota sopra menzionata, sarebbe stata fatto oggetto e bersaglio di centiania di proiettili da parte degli americani (poveretta si vede che non sapeva quello che diceva, perchè allora si che non sarebbe uscita viva da quell'episodio, altro che curata con tanto di scuse da un ospedale da campo americano)
altro di lei non saprei narrare
ps fermo restando un paio di punti
1) che falluja doveva essere presa, rappresentando un problema non solo per gli americani, ma anche per la stragrande maggioranza degli iraqeni satessi
2) che la sig.ra sgrena non ritornerà più in iraq, al pari delle due simone, altrimenti dette, in particolare una, le due cafone, e non certo per responsabilità degli americani, ma che comunque rappresenta pur sempre un piccolo progresso per il popolo iraqeno, visto che i soggetti sopramenzionati più che altro non facevano che specularci sopra, cinicamente e in malafede sulle loro disgrazie (come non ricordare e menzionare l'affermazione di una delle due cafone, secondo cui le elezioni ancor prima che si svolgessero erano "illegittime", mentre si sperticava a fare l'occhiolino alla "resistenza" iraqena, poveretta, ci sarà rimasta male una volta constatato che la maggioranza degli iraqeni non ha condiviso le sue peregrine opinioni)
come ho detto altre volte, in iraq la storia ha cambiato corso
jumpermax
07-06-2005, 00:35
fabio... vediamo di tenere i toni più soft, non hai bisogno di esprimerti in modo offensivo per ribadire i concetti... ;)
Silver_1982
07-06-2005, 11:18
Io credo sia inutile continuare a parlare della Sgrena,la vittima incompresa di questo 2° millennio,....mi spiace soltanto per il povero Calipari, che ha perso la vita per NIENTE ripeto NIENTE!
Lor3nzo76
07-06-2005, 14:20
Ma scusa, se la Sgrena non era l'obiettivo, Callipari nemmeno, allora che tipo di "dimostrazione di forza" volevano fare? Non è che puoi tirare una raffica (o vari colpi, vista l'ipotesi dei colpi singoli da diverse armi) dentro una macchina "sperando" di non colpire qualcuno e di fargli solo paura! :rolleyes:
No no, hanno sparato ad altezza d'uomo, proprio per uccidere... E' stata sicuramente un'azione "sporca" nel senso che è stata o pianificata male, ma veramente male (improbabile) , oppure forse decisa nelle alte sfere ed eseguita in pochi minuti ed è mancato il tempo di montare un incidente credibile, o meglio è stato fatta artificiosamente accadere ad un posto di blocco vista la possibilità di poter poi simulare un incidente\errore dei soldati.
Continuo a pensare sia stata una dimostrazione, come se gli americani avessero detto, a chi di dovere: "occhio ragazzi, non scherzate col fuoco, siamo disposti a tutto, anche a questo...". Il messaggio non era indirizzato a nessuno degli occupanti della macchina, ma magari a qualcuno che ha potere decisionale molto più alto...
Ipotesi al limite della fantapolitica (ma neppure tanto) ma comunque, per esclusione, continuo a pensare sia l'unica che regge.
La mia non è una presa di posizione politica, sono molto legato agli USA per più ragioni, sono solo mie considerazioni dettate dalla logica dell'esclusione.
Lore
mi spiace soltanto per il povero Calipari, che ha perso la vita per NIENTE ripeto NIENTE!
Con questa offendi lui, piu' che la Sgrena.
Scenario poco o nulla plausibile, parte dal presupposto che gli americani siano una manica di imbecilli, se qualcuno li definisse invece bastardacci non lo potrei certo contestare, e non credo proprio che corrisponda al vero. Non credo abbiano difficoltà a reperire esplosivi ed un'auto in meno di dieci minuti e prepararla in una posizione appropriata per poi farla esplodere, non lasciando traccia alcuna ne suscitando sospetti, al passaggio dell'auto con a bordo l'importante personaggio Sgrena, botto pulito e cadaveri non imputabili agli americani ma agli "amici " iraqueni della giornalaia, bisognerebbe proprio essere dei perfetti deficienti per non operare in questo modo.
Ciao
Purtroppo per essere fighi oggi bisogna parlar male degli americani, considerando essi un misto fra imbranati, imbecilli e prepotenti incapaci di un qualsivoglia atto senza restare in braghe di tela, a partire dal finto attacco al pentagono per arrivare al fallito attentato alla Sgrena per il quale mi domando ancora perchè non abbiano volutamente finito il lavoro iniziato e si siano presi la responsabilità di quanto accaduto, potevano visto che tutto si è svolto nella segretezza + assoluta, finire il lavoro e occultare accuratamente le prove invece di prendersi carico dei feriti e curarli nel loro ospedale.
Ma si sa che gli americani sono imbecilli e imbranati incapaci di terminare un lavoro iniziato senza fare errori.
(per fortuna che per l'attacco alle torri gemelle c'è stato chi ha filmato tutto altrimenti anche lì le ipotesi si sarebbero sprecate, anche se invero c'è stato qualche tentativo di affermare che le torri fossero state minate appositamente) :muro:
La cosa che veramente mi fa :Puke: è che appena liberata "I rapitori mi hanno trattato bene" e che ..zzo, ti minacciavano col mitra, ti hanno fatto piangere te e la tua famiglia, tutti col patema d'animo per la tua sorte e tu te la spassavi? Ma.....ulo
Secondo me la donna Sgrena viene attaccata troppo spesso.
E che cacchio! Dopo che è stata tenuta in ostaggio per tutto quel tempo avrà diritto di dire quello che vuole,no? Deve dire per forza che erano mostri che l'hanno torturata a sangue?
Secondo me la donna Sgrena viene attaccata troppo spesso.
E che cacchio! Dopo che è stata tenuta in ostaggio per tutto quel tempo avrà diritto di dire quello che vuole,no? Deve dire per forza che erano mostri che l'hanno torturata a sangue?
No, lei può certemente dire quello che vuole, quello che mi chiedo io è perchè NON sia rimasta dove stava bene e NOI abbiamo pagato milioni di Euro per liberarla visto che poi ha addirittura rischiato di morire per questa liberazione più di quanto rischiasse restando con i rapitori.
Coglioni noi e lo stato Italiano a questo punto IMHO.
Lor3nzo76
07-06-2005, 15:02
Scenario poco o nulla plausibile, parte dal presupposto che gli americani siano una manica di imbecilli, se qualcuno li definisse invece bastardacci non lo potrei certo contestare, e non credo proprio che corrisponda al vero. Non credo abbiano difficoltà a reperire esplosivi ed un'auto in meno di dieci minuti e prepararla in una posizione appropriata per poi farla esplodere, non lasciando traccia alcuna ne suscitando sospetti, al passaggio dell'auto con a bordo l'importante personaggio Sgrena, botto pulito e cadaveri non imputabili agli americani ma agli "amici " iraqueni della giornalaia, bisognerebbe proprio essere dei perfetti deficienti per non operare in questo modo.
Ciao
Sempre che sappiano il percorso dell'auto, e soprattutto sappiano quale auto... L'auto era una macchina rigorosamente civile, con targa irachena, comprata come usata, quindi potenzialmente invisibile nel traffico. E chissà quante altre auto del genere ci sono in giro per Bagdad (per non dire nell'Irak), utilizzate da funzionari del sismi...
Casualmente l'incidente si è verificato all'ultimo check point, l'ultimo e l'unico che sicuramente si deve passare per entrare nell'aeroporto...
Se il percorso fosse stato segreto quello sarebbe stato l'unico che avrebbero dovuto passare per forza.
Ovviamente gli americani sono stati avvertiti del transito, ma domanda: sapevano del contenuto? E non è che quando hanno saputo (o meglio si sono accorti) del contenuto, hanno reagito in modo scoordinato in pochi minuti?
Callipari quando è stato ucciso era al telefono in contatto con Roma (circostanza abbastanza anomala mi risulta), non è che era al telefono con qualcuno al ministero che stava tentando di mediare?
Per mantenere segreta un'operazione è indispensabile che meno persone possibili ne siano a conoscenza, quindi perchè diramare l'ordine di abbattere quella macchina a tutti i posti di blocco, quando si sarebbe potutto informare solo l'unico dal quale l'auto sarebbe sicuramente transitata? Il numero dei diretti interessati si sarebbe molto ridotto...
Lore
Lor3nzo76
07-06-2005, 15:10
Non credo abbiano difficoltà a reperire esplosivi ed un'auto in meno di dieci minuti e prepararla in una posizione appropriata per poi farla esplodere, non lasciando traccia alcuna ne suscitando sospetti, al passaggio dell'auto con a bordo l'importante personaggio Sgrena, botto pulito e cadaveri non imputabili agli americani ma agli "amici " iraqueni della giornalaia, bisognerebbe proprio essere dei perfetti deficienti per non operare in questo modo.
Posizionare una bomba o una mina anticarro, in pieno giorno, in mezzo al traffico, sperando che nessuno veda, e soprattutto sperando che di li ci passi l'auto giusta (viso che di solito il percorso è segreto e viene svelato da ultimo e per forza...)?????
:confused:
No, lei può certemente dire quello che vuole, quello che mi chiedo io è perchè NON sia rimasta dove stava bene e NOI abbiamo pagato milioni di Euro per liberarla visto che poi ha addirittura rischiato di morire per questa liberazione più di quanto rischiasse restando con i rapitori.
Coglioni noi e lo stato Italiano a questo punto IMHO.
Il problema,IMHO,siamo noi. Per noi, voglio dire italiani. Siamo troppo emotivi. Ci facciamo trascinare troppo facilmente, pensiamo che ci sia davvero una missione umanitaria in corso in Iraq. E ogni volta che rapiscono qualcuno, il pagamento del riscatto è obbligatorio perché l'opinione pubblica non potrebbe digerire il fatto che queste cose capitano in un simile contesto. Se fossimo più fermi,IMHO, i rapitori capirebbero che è inutile tentare di rapire qualche italiano perché non porterebbe a niente.
La sgrena doveva essere portata via di lì, però secondo me c'erano altre strade per farlo, oltre a quello del riscatto che ha fatto imbestialire gli Americani. E cmq non vedo che colpe dovrebbe avere la Sgrena: se l'hanno tratto meglio di altri ostaggi che ci può fare?
Lor3nzo76
07-06-2005, 15:14
E cmq non vedo che colpe dovrebbe avere la Sgrena: se l'hanno tratto meglio di altri ostaggi che ci può fare?
Infatti, la Sgrena in questa vicenda c'entra solo per caso, poteva esserci chiunque altro al suo posto...
Lore
............ se l'hanno tratto meglio di altri ostaggi che ci può fare?
Non mi pare che trattare bene sia puntarti un mitragliatore addosso e minacciarti di morte, farti piangere davanti ad una telecamera ed implorare la libertà, ma forse io sono un po troppo esigente.
Poi per me ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole e se per san Valentino vuole mandare un mazzo di rose ai rapitori invece che a chi la ha liberata, liberissima di farlo.
Lor3nzo76
07-06-2005, 15:38
P.S. Ho come la sensazione che non sappiate molto riguardo i mezzi a disposizione di un esercito come quello statunitense.
Ho la stessa sensazione quando si parla di intelligence... ehehehe
Nessun pazzo farebbe una telefonata tanto delicata se non fosse su di un canale criptato... se poi la CIA o l'NSA è riuscita a deciptare il segnale è un'altra faccenda...
Credi sia molto facile far saltare un auto incognita, che tranisterà un giorno incognito, in un ora incognita, di cui saprai il percorso esatto con 15 20 o 30 minuti di preavviso? Che avrebbero dovuto fare? Pienare la città di finti ribelli zeppi di bombe e rpg, sperando che i nostri (sempre sottovalutati) servizi segreti non fiutassero nulla?
Sempre che i nostri non abbiano usato il gochino della "saturazione", cioè se si hanno a disposizione 10 auto si fanno partire tutte e 10 contemporaneamente dallo stesso punto su percorsi diversi, ma una sola è quella giusta, così non è dato sapere quale delle 10 auto sia quella buona (è un giochino classico e molto banale, usato con qualche variante anche dagli spostamenti delle autorità e da Bush stesso). Che fai? Le fai saltare tutte nell'incertezza?
Lore
Non mi pare che trattare bene sia puntarti un mitragliatore addosso e minacciarti di morte, farti piangere davanti ad una telecamera ed implorare la libertà, ma forse io sono un po troppo esigente.
Poi per me ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole e se per san Valentino vuole mandare un mazzo di rose ai rapitori invece che a chi la ha liberata, liberissima di farlo.
Non ha mai mandato mazzi di fiori. E poi anche le due simone dicevano che le avevano trattate abbastanza bene. Un resistente non è sempre sanguinario quanto un terrorista.
Il problema,IMHO,siamo noi. Per noi, voglio dire italiani. Siamo troppo emotivi. Ci facciamo trascinare troppo facilmente, pensiamo che ci sia davvero una missione umanitaria in corso in Iraq. E ogni volta che rapiscono qualcuno, il pagamento del riscatto è obbligatorio perché l'opinione pubblica non potrebbe digerire il fatto che queste cose capitano in un simile contesto. Se fossimo più fermi,IMHO, i rapitori capirebbero che è inutile tentare di rapire qualche italiano perché non porterebbe a niente.
la missione di pace non c'entra niente, semplicemente il governo non può non fare niente perchè l'opinione pubblica si rivolterebbe, ma la politica giusta è quella di non trattare con i terroristi, ma chi glie lo va a dire all' "italietta"? :rolleyes:
se l'hanno tratto meglio di altri ostaggi che ci può fare?
è una barzelletta?
Ho la stessa sensazione quando si parla di intelligence... ehehehe
Nessun pazzo farebbe una telefonata tanto delicata se non fosse su di un canale criptato... se poi la CIA o l'NSA è riuscita a deciptare il segnale è un'altra faccenda...
Credi sia molto facile far saltare un auto incognita, che tranisterà un giorno incognito, in un ora incognita, di cui saprai il percorso esatto con 15 20 o 30 minuti di preavviso? Che avrebbero dovuto fare? Pienare la città di finti ribelli zeppi di bombe e rpg, sperando che i nostri (sempre sottovalutati) servizi segreti non fiutassero nulla?
Lore
sta cosa l'hanno fatta più volte in Afghanistan e Yemen
Non ha mai mandato mazzi di fiori. E poi anche le due simone dicevano che le avevano trattate abbastanza bene. Un resistente non è sempre sanguinario quanto un terrorista.
:rotfl:
Lucrezio
07-06-2005, 16:18
Non ha mai mandato mazzi di fiori. E poi anche le due simone dicevano che le avevano trattate abbastanza bene. Un resistente non è sempre sanguinario quanto un terrorista.
:rolleyes:
Riportiamo la libertà in iraq!
Insediamo di nuovo saddam hussein!
Anzi, meglio: governo talebano!
andreamarra
07-06-2005, 17:01
io non capisco perchè su tematiche importanti come questa ogni volta si debba iniziare a sbeffegaire o ironizzare sulle posizioni altrui.
Premesso che per quanto ho rispetto per gli USA in questo momento non mi sento di dargli sempre ragione (un atto unilaterale è sempre un atto unilaterale), qua ci troviamo di fronte a una notizia.
Ora, sebbene io sia spesso e volentieri fautore di teorie fantapolitiche... in questo caso sinceramente non credo che si sia trattato di attentato da parte degli americani. Poi può anche essere, non ci credo più di tanto, ma alla fine non mi viene da ironizzare o sbeffeggiare sarcasticamente chi ritiene che sia un attentato o chi crede fermamente che è stato un semplice incidente. Io propendo per l'incidente.
Sgrena: il solito luogo comune che vuole questa persona irriconoscente perchè ha detto "mi hanno trattata bene". Che non significa "mi hanno portato a ballare, mi hanno fatto mangiare prelibatezze, mi favecano vedere i dvdv che preferisco e mi hanno fatto i complimenti per l'acconciatura". Significa che fortunatamente i rapitori non le hanno torto un capello e non le hanno fatto provare fame, freddo. Credo cia pacifico, no?
Altra cosa, la differenza che per alcuni c'è e per altri no tra terroristi e resistenti. Ora, noto sempre scherno nei confronti di coloro che usano questo termine.
In realtà in caso di rovesciamento di un governo ci saranno sempre i cosiddetti "partigiani" e i cosiddetti "resistenti" e in altri casi i cosiddetti "terroristi".
Una persona che lotta affinchè quelli che per loro sono invasori (mettiamoci nelle loro teste, noi occidentali li riteniamo i benefattori, loro li vedono come un pericolo, esattamente come i fascisti vedevano il nemico negli americani) se ne vadano, con queste intenzioni, per noi sono terroristi. Ma per loro si tratta fondamentalmente di persone a cui andava bene il regime di Saddam, e per altri ancora non andava bene il regime ma si sentono conquistati da uno straniero che ha ucciso preanti, amici, famiglia. E che non vogliono interferenze nel loro territorio.
Non so, mettetevi nei panni di un pastore iraqueno che da un giorno all'altro vede la casa distrutta e i familiari morti. Che fareste? Direste: grazie america per la democrazia, o un pò vi girerebbero i coglioni?
Poi ci sono i terroristi che cercano di prendere il potere, i partigiani che cercano di aiutare gli americani, i resistenti che per motivi giusti da parte loro lottano affinchè gli intrusi (che noi vediamo come portatori di democrazia ma loro li vedono dal loro punto di vista come oppressori) se ne vadano.
Questo ci tenevo a dirlo perchè pare che solo perchè alcuni usano il termine "resistenti" allora significa che tutti lo sono, e non mi piace neanche quando si ironizza su questa parola.
Noi da occidentali concepiamo (non tutti ovviamente) gli USA come amici che vanno li per aiutare, loro (anche giustamente, dal loro punto di vista) li vedono come invasori. Poi ci sono i terroristi, ma per me non è che se uno lotta contro l'america a prescindere deve essere messo nel calderone del terrorismo. C'è anche chi lo fa in buona fede ritenendo il regime una forma di governo congeniale.
So che è difficile pensare per un attimo a quello che provano dall'altra barricata, ad esempio la caduta del muro per quelli dell'ovest è stata una conquista, per molti dell'est una sciagura che si doveva evitare. Chi ha ragione?
:rolleyes:
Riportiamo la libertà in iraq!
Insediamo di nuovo saddam hussein!
Anzi, meglio: governo talebano!
A dispetto di quanto crediate, in Iraq esistono anche partigiani e resistenti che si opponevano e si sono opposti al regime di Saddam, e che ora si oppongono agli Americani. Ci vuole tanto a capire che per molti iracheni è una vera e propria invasione quella americana? Chiamare tutti terroristi genera solo confusione!
guardacaso però chi si opponeva a Saddam erano gli abitanti delle zone kurde e sciite, che adesso sono tranquille.
guardacaso però chi si opponeva a Saddam erano gli abitanti delle zone kurde e sciite, che adesso sono tranquille.
Mica tanto...
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