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View Full Version : Come osate chiedere un preventivo ai notai?


Enel
01-06-2005, 12:56
Quando mi sono sentito rivolgere,
per telefono, questa domanda,
da un sedicente “Signor Rossi”,
sono stato preso da sentimenti di
vergogna per la categoria dei notai,
alla quale appartengo, e di rabbia
impotente. Che cosa rispondergli?
“Non ho prezzo, perché non sono
in vendita”? No, troppo retorico.
E incomprensibile per la dilagante
convinzione che tutto abbia un
prezzo. Allora gli ho detto: “6 miliardi
di dollari, al di fuori della
sua portata!”. E così ho avuto la
soddisfazione di fare, ne sono certo,
il preventivo più alto tra i notai
d’Italia!
La richiesta di preventivi è una
“piaga” che ci affligge, tanto nei
grandi distretti notarili, quanto nei
piccoli distretti di provincia e la situazione
è diventata insostenibile.
Occorre una difesa, senza venire
meno al doveroso obbligo di informazione
e di trasparenza.
Il cliente ha diritto di conoscere il
dettaglio analitico delle spese che il
notaio deve sostenere per suo conto
ed il costo di onorari e spese notarili.
Un preventivo fatto in modo serio
non può, quindi, prescindere dall’esame,
da parte del notaio, di tutti
gli elementi e documenti necessari
per valutare la pratica.
Per altro, nella realtà, sono assai rari
i casi in cui il cliente vuole solo
soddisfare il suo diritto ad una
informazione trasparente ed avere i
dati per potere predisporre il proprio
programma finanziario. In effetti,
allorché egli chiede, per lo più
telefonicamente, talora anonimamente
e, sempre più spesso, con la
dichiarata intenzione di confrontare
i “prezzi” di diversi notai, per vedere
chi gli fa lo sconto maggiore,
tratta i notai come se fossero mercanti,
barattieri di atti. E lo fa perché
alcuni di noi (più numerosi di
quanto si voglia far credere) si
comportano da barattieri, nonostante
esista un “tariffario” minimo
(che, poi, è nella stragrande maggioranza
dei casi anche quello massimo)
approvato dal Consiglio Notarile.
La situazione si è estremamente aggravata
proprio a seguito della introduzione
della nuova tariffa e della
approvazione dei criteri e prontuari
applicativi.
Dalle notizie che emergono dalla
Lista sigillo, fatta eccezione per
poche isole felici, in piccoli distretti,
nei quali il rigoroso accordo tra i
Colleghi ha operato il miracolo di
evitare la piaga dei preventivi, ho
il dubbio che, fino ad ora, in nessun
distretto si sia trovata una soluzione
soddisfacente. In particolare
le misure repressive e punitive
della concorrenza sleale non credo
siano sufficienti ad arginare il fenomeno.
Occorre la predisposizione
di adeguati strumenti di prevenzione,
ai quali i notai di ciascun distretto
fossero pronti ad assoggettarsi,
in larga maggioranza. Ad
esempio, si potrebbe concordare la
istituzione, presso il Consiglio Notarile,
di un centro contabile deputato
ad emettere, o quanto meno
incassare, tramite banche convenzionate,
con sportello presso ogni
sede notarile, tutte le nostre fatture,
con la soppressione del “servizio
di cassa” dei singoli notai del
collegio. O l’impegno ad inviare
mensilmente al Consiglio Notarile
l’estratto del repertorio e del registro
Iva fatture emesse (dal quale
risultano non solo le fatture emesse,
ma anche le note di accredito).
Quanto meno, si potrebbe creare
un sistema informatico, a livello
distrettuale o regionale, accessibile
on-line, di produzione automatica
di preventivi (e, eventualmente, di
fatture), gestito con la supervisione
del Consiglio o dei Consigli Notarili,
tramite il quale il singolo notaio
possa, collegandosi ad apposito sito,
immettere in un form predefinito
i dati rilevanti ai fini del
calcolo delle anticipazioni e delle
spese, onorari e diritti notarili, in
conformità ai prontuari di calcolo
approvati dai Consigli Notarili.
Questo sistema, se opportunamente
pubblicizzato presso i consumatori,
soddisferebbe le esigenze di
informazione e trasparenza e di garanzia
contro sospetti di abusi. Se
accettato da tutti i notai del collegio
o dei collegi interessati, potrebbe
essere strumento utile per arginare
il fenomeno.
E’ vero che la piaga dei preventivi,
spesso anche associata a quella delle
“stecche” ad agenzie immobiliari,
professionisti, funzionari di banca,
procacciatori di affari in genere, è
solo un sintomo di una malattia interna,
di una disfunzione dell’organismo
notarile.
Però sarebbe errato, forse un facile
alibi per non far nulla, trascurare
lo studio e la applicazione
immediata di terapie sintomatiche,
per dedicarsi esclusivamente
alle lunghe cure della malattia,
cure che non siamo neppure autonomi
nel gestire, poiché possiamo
solo formulare proposte, mentre la
decisione compete ad altri. Come,
ad esempio, per la pur necessaria
approvazione di una nuova tariffa,
rigida, semplice, trasparente,
pubblicizzata.
In linea generale, a mio avviso, l’attuale
fenomeno è collegato al dualismo
del notaio, libero professionista-
pubblico ufficiale.
Come pubblico ufficiale il notaio
svolge un servizio nell’interesse dello
Stato e della collettività. Soddisfa
l’esigenza di ordine, ordine giuridico,
nel traffico dei beni e servizi
relativamente ai quali è richiesto il
suo intervento, nell’interesse generale
ed in quello delle parti interessate.
La funzione non si esaurisce
affatto, come un tempo si riteneva,
nella mera funzione di certificazione,
di attribuzione di pubblica fede,
ma assume in sé anche il profilo
della Verità: oltre alla traduzione in
termini giuridici dell’intento empirico
voluto dalle parti ed alla regolamentazione
dei loro interessi, con
il relativo adeguamento, rientrano
nella funzione anche l’accertamento
della proprietà, disponibilità, libertà
da gravami del bene, il corretto
inquadramento nell’ambito
delle normative fiscali, urbanistiche,
societarie.
L’aspetto della professione
liberale viene in tal modo ad essere
ricondotto in ambito più ristretto,
quello della consulenza e dell’informazione,
prodromica o meno
al ricevimento di atti, e, nella stragrande
maggioranza dei casi, mai
assente.
Tale dualismo si riflette nella tariffa.
Ove, accanto alle voci che riguardano
l’esplicazione della funzione
notarile, secondo importi rigidamente
predeterminati (e sarebbe
auspicabile una forfettizzazione e
semplificazione, a favore di maggior
trasparenza), i quali attualmente
non tengono tuttavia conto della sopra
accennata espansione del conte-
nuto della “funzione” (mi permetto
di dubitare che gli importi del c.d.
onorario principale soddisfino il
precetto dell’art. 36 della Costituzione,
se rapportati non solo alla indagine
della volontà delle parti ed
alla sua traduzione in termini giuridici,
ma anche alla complessa attività
di istruttoria ipo-catastale, urbanistico-
edilizia, fiscale, che la
giurisprudenza tende a far rientrare
tra i compiti istituzionali del notaio),
v’è quella dei compensi professionali,
nell’ambito di un minimo
ed un massimo.
Solo in quest’ultimo ambito appare
giustificato un diverso costo della
complessiva prestazione notarile,
sempre entro minimi e massimi stabiliti
dalla norma e con corrispondenza
alla oggettiva qualità e
quantità della prestazione. Solo in
tale ambito, appunto perché collegato
all’aspetto di professione liberale
del notaio, si giustifica una
concorrenza non illecita. Mentre
per quanto riguarda la funzione, a
mio avviso, il costo della stessa deve
essere assolutamente uniforme, a
livello nazionale, perché si tratta di
un servizio pubblico a favore di
qualsiasi cittadino, il quale, ad un
costo ragionevole (ma nel rispetto
del dettato costituzionale dell’art.
36) per la qualità che si pretende
abbia il servizio, deve essere libero
di scegliere, in base alle sue libere
motivazioni, il notaio che preferisce.
Quando la funzione viene posta
sul banco del mercato, in regime di
concorrenza, quando viene svenduta,
ciò non può non andare a scapito
della qualità e induce il cittadino,
trasformato in consumatore, ad
operare le proprie scelte in base a
criteri economici. Le regole del
mercato premieranno chi saprà meglio
pubblicizzare, promuovere, anche
tramite investimenti in procacciatori
di affari, non necessariamente
professionali, ma anche occasionali,
il prodotto notarile, fornendolo
ad un costo più basso. Con
la fine anche dell’aspetto di professione
liberale, trasformando il notaio
in imprenditore.
Se si vuole un notaio imprenditore e
si ritiene che, con tale scelta, il notariato
abbia un futuro autonomo,
allora se ne adegui l’ordinamento.
Ma non è tollerabile che si facciano
le regole, che le stesse possano essere
impunemente violate e che
dalla loro violazione i più spregiudicati,
furbi, intrallazzatori o anche,
senza connotazioni negative, i
più abili come imprenditori, come
uomini (e donne) d’affari, se ne
avvantaggino.
Penso ai nuovi notai. Se un giovane
vuole scegliere una certa strada,
deve, senza ipocrisie e falsità, sapere
come dovrà operare, anche
per valutare se ciò che sceglie rientri
nei suoi interessi e se abbia le
qualità necessarie per svolgere tale
attività.
Occorre dirgli la verità. Ma quale è
la Verità che oggi gli si può dire
sul Notariato?

tratto dalla rivista "CNN Attività" del consiglio nazionale del notariato

prio
01-06-2005, 13:15
Abolire i notai..

dupa
01-06-2005, 13:17
Togliete tutte quelle schifezze di numero chiuso e di concorsi truccati.
W il liberismo, W il capitalismo, W la concorrenza.

tatrat4d
01-06-2005, 13:18
Abolire i notai..

...e gli ordini in generale.

prio
01-06-2005, 13:20
...e gli ordini in generale.

Non so se li abolirei completamente, sicuramente un bella sfrullatina sarebbe il caso di darla.

parax
01-06-2005, 13:21
la piaga sono loro, una lobby della peggior specie, ma se il 20% del parlamento è fatto da avvocati ed un altro 21% da professionisti di altri ordini come possiamo aspettarci un intervento serio su queste corporazioni?

yossarian
01-06-2005, 13:21
...e gli ordini in generale.


rispettando le direttive comunitarie, tra l'altro

tatrat4d
01-06-2005, 13:21
Non so se li abolirei completamente, sicuramente un bella sfrullatina sarebbe il caso di darla.

mi accontento per il momento. :D

prio
01-06-2005, 13:25
mi accontento per il momento. :D

Allora se mi candido mi voti? :D

parax
01-06-2005, 13:29
una cosa è certa, non aspettiamoci nulla da questo governo che ha chiaramente detto che si batterà nel parlamento UE per non far passare il loro disegno di abolire gli ordini, e di istituire secondo il modello anglosassone un sistema di libere associazioni.

xs 400
01-06-2005, 13:44
...Ma quale è
la Verità che oggi gli si può dire
sul Notariato?
...

Magari si potrebbe parlare di evasione fiscale... Avete mai provato a chiudere un atto e a controllare i soldi versati per l'onorario e la fattura rilasciata?

Onisem
01-06-2005, 14:19
Magari si potrebbe parlare di evasione fiscale... Avete mai provato a chiudere un atto e a controllare i soldi versati per l'onorario e la fattura rilasciata?
:asd: ...

SaMu
01-06-2005, 14:21
una cosa è certa, non aspettiamoci nulla da questo governo che ha chiaramente detto che si batterà nel parlamento UE per non far passare il loro disegno di abolire gli ordini, e di istituire secondo il modello anglosassone un sistema di libere associazioni.

Da che governo bisogna aspettarselo allora? Questi se non altro hanno messo la riforma all'ordine del giorno, quelli precedenti non hanno mai nemmeno iniziato a discuterne.

ndryx
01-06-2005, 14:26
incredibile la sfacciataggine di questo articolo
in pratica si parla di come fare cartello per fregare meglio i poveri clienti. e notare che quello che lo scrive prende miliardi x fare qualche firmetta e probabilmente gira in ferrari :muro:

Gianpaolo81
01-06-2005, 14:29
E' incredibile vedere come di fronte a questi articoli, all'improvviso tutti diventino marxisti, anche quelli di forza nuova... :D

parax
01-06-2005, 14:40
Da che governo bisogna aspettarselo allora? Questi se non altro hanno messo la riforma all'ordine del giorno, quelli precedenti non hanno mai nemmeno iniziato a discuterne.

ordine del giorno? :rotfl: di che millennio? il 41% dei parlamentari della CDL è iscritto agli ordini.

«Noi pensiamo che il sistema degli Albi professionali regolato per legge sia molto meglio del sistema delle libere associazioni di professionisti presenti nei Paesi anglosassoni». Silvio Berlusconi

«La Commissione europea e l'antitrust vorrebbero abolire gli Ordini; noi invece siamo impegnati a difenderli perché pensiamo che gli Ordini e tutto il ricco mondo delle professioni siano un patrimonio fondamentale della nostra società, che garantisce un insostituibile apporto all'economia del Paese».
Roberto Castelli, ingengere

SaMu
01-06-2005, 15:48
Guarda che non si parla di abolizione degli ordini, perchè mai dovrebbero essere aboliti? Come consumatore ti interesserà sapere se uno è davvero un notaio, o pensi di chiedere a ogni professionista a cui ti rivolgi i documenti autentici della sua carriera di studi? :fagiano:

Gli ordini andrebbero semplicemente riformati, ad esempio permettendo agli associati di fare pubblicità, abolendo le tariffe, promuovendo informazioni (portali, guide) che permettano un confronto veloce e a basso costo.

Quindi, riducendo quelle che attualmente sono prestazioni obbligatorie.. riformando i passaggi di proprietà (in altri paesi il trapasso auto si fa senza notaio, anche via internet), promuovendo il ricorso al giudice di pace (senza avvocato) per le piccole controversie che sono la maggioranza, e così via.

Bet
01-06-2005, 15:52
...riformando i passaggi di proprietà (in altri paesi il trapasso auto si fa senza notaio, anche via internet),

devi aver speso veramente tanto in passaggi di proprietà (sporco capitalista!)... l'ho già letta diverse volte questa osservazione :D

ciao :)

SaMu
01-06-2005, 15:56
devi aver speso veramente tanto in passaggi di proprietà (sporco capitalista!)... l'ho già letta diverse volte questa osservazione :D

ciao :)

3 auto in un anno.. 1300 euro per 3 firme.. in Cina con 1300 euro ti compri un'utilitaria. :stordita:

Bet
01-06-2005, 16:02
3 auto in un anno.. 1300 euro per 3 firme..
lo dicevo che hai il dente avvelenato! :D ... e tutte le ragioni ovviamente :)





in Cina con 1300 euro ti compri un'utilitaria. :stordita:
solo che gli manca il tempo di guidarle... levaci le 12 ore al giorno di lavoro, il tempo per spostarsi, dormire mangiare e andare di corpo... hanno giusto il tempo per fare il giro attorno a qualche nuovo grattacielo :D

Onisem
01-06-2005, 16:03
Guarda che non si parla di abolizione degli ordini, perchè mai dovrebbero essere aboliti? Come consumatore ti interesserà sapere se uno è davvero un notaio, o pensi di chiedere a ogni professionista a cui ti rivolgi i documenti autentici della sua carriera di studi? :fagiano:
Il sistema degli ordini non ha mai messo al riparo i consumatori dal rischio di falsi dottori, dentisti e quant'altro mi pare.

adele97
01-06-2005, 16:16
Quando mi sono sentito rivolgere,
per telefono, questa domanda,
da un sedicente “Signor Rossi”,
sono stato preso da sentimenti di
vergogna per la categoria dei notai,
alla quale appartengo, e di rabbia
impotente. Che cosa rispondergli?
“Non ho prezzo, perché non sono
in vendita”? No, troppo retorico.
E incomprensibile per la dilagante
convinzione che tutto abbia un
prezzo. Allora gli ho detto: “6 miliardi
di dollari, al di fuori della
sua portata!”. E così ho avuto la
soddisfazione di fare, ne sono certo,
il preventivo più alto tra i notai
d’Italia!
La richiesta di preventivi è una
“piaga” che ci affligge, tanto nei
grandi distretti notarili, quanto nei
piccoli distretti di provincia e la situazione
è diventata insostenibile.
Occorre una difesa, senza venire
meno al doveroso obbligo di informazione
e di trasparenza.
Il cliente ha diritto di conoscere il
dettaglio analitico delle spese che il
notaio deve sostenere per suo conto
ed il costo di onorari e spese notarili.
Un preventivo fatto in modo serio
non può, quindi, prescindere dall’esame,
da parte del notaio, di tutti
gli elementi e documenti necessari
per valutare la pratica.
Per altro, nella realtà, sono assai rari
i casi in cui il cliente vuole solo
soddisfare il suo diritto ad una
informazione trasparente ed avere i
dati per potere predisporre il proprio
programma finanziario. In effetti,
allorché egli chiede, per lo più
telefonicamente, talora anonimamente
e, sempre più spesso, con la
dichiarata intenzione di confrontare
i “prezzi” di diversi notai, per vedere
chi gli fa lo sconto maggiore,
tratta i notai come se fossero mercanti,
barattieri di atti. E lo fa perché
alcuni di noi (più numerosi di
quanto si voglia far credere) si
comportano da barattieri, nonostante
esista un “tariffario” minimo
(che, poi, è nella stragrande maggioranza
dei casi anche quello massimo)
approvato dal Consiglio Notarile.
La situazione si è estremamente aggravata
proprio a seguito della introduzione
della nuova tariffa e della
approvazione dei criteri e prontuari
applicativi.
Dalle notizie che emergono dalla
Lista sigillo, fatta eccezione per
poche isole felici, in piccoli distretti,
nei quali il rigoroso accordo tra i
Colleghi ha operato il miracolo di
evitare la piaga dei preventivi, ho
il dubbio che, fino ad ora, in nessun
distretto si sia trovata una soluzione
soddisfacente. In particolare
le misure repressive e punitive
della concorrenza sleale non credo
siano sufficienti ad arginare il fenomeno.
Occorre la predisposizione
di adeguati strumenti di prevenzione,
ai quali i notai di ciascun distretto
fossero pronti ad assoggettarsi,
in larga maggioranza. Ad
esempio, si potrebbe concordare la
istituzione, presso il Consiglio Notarile,
di un centro contabile deputato
ad emettere, o quanto meno
incassare, tramite banche convenzionate,
con sportello presso ogni
sede notarile, tutte le nostre fatture,
con la soppressione del “servizio
di cassa” dei singoli notai del
collegio. O l’impegno ad inviare
mensilmente al Consiglio Notarile
l’estratto del repertorio e del registro
Iva fatture emesse (dal quale
risultano non solo le fatture emesse,
ma anche le note di accredito).
Quanto meno, si potrebbe creare
un sistema informatico, a livello
distrettuale o regionale, accessibile
on-line, di produzione automatica
di preventivi (e, eventualmente, di
fatture), gestito con la supervisione
del Consiglio o dei Consigli Notarili,
tramite il quale il singolo notaio
possa, collegandosi ad apposito sito,
immettere in un form predefinito
i dati rilevanti ai fini del
calcolo delle anticipazioni e delle
spese, onorari e diritti notarili, in
conformità ai prontuari di calcolo
approvati dai Consigli Notarili.
Questo sistema, se opportunamente
pubblicizzato presso i consumatori,
soddisferebbe le esigenze di
informazione e trasparenza e di garanzia
contro sospetti di abusi. Se
accettato da tutti i notai del collegio
o dei collegi interessati, potrebbe
essere strumento utile per arginare
il fenomeno.
E’ vero che la piaga dei preventivi,
spesso anche associata a quella delle
“stecche” ad agenzie immobiliari,
professionisti, funzionari di banca,
procacciatori di affari in genere, è
solo un sintomo di una malattia interna,
di una disfunzione dell’organismo
notarile.
Però sarebbe errato, forse un facile
alibi per non far nulla, trascurare
lo studio e la applicazione
immediata di terapie sintomatiche,
per dedicarsi esclusivamente
alle lunghe cure della malattia,
cure che non siamo neppure autonomi
nel gestire, poiché possiamo
solo formulare proposte, mentre la
decisione compete ad altri. Come,
ad esempio, per la pur necessaria
approvazione di una nuova tariffa,
rigida, semplice, trasparente,
pubblicizzata.
In linea generale, a mio avviso, l’attuale
fenomeno è collegato al dualismo
del notaio, libero professionista-
pubblico ufficiale.
Come pubblico ufficiale il notaio
svolge un servizio nell’interesse dello
Stato e della collettività. Soddisfa
l’esigenza di ordine, ordine giuridico,
nel traffico dei beni e servizi
relativamente ai quali è richiesto il
suo intervento, nell’interesse generale
ed in quello delle parti interessate.
La funzione non si esaurisce
affatto, come un tempo si riteneva,
nella mera funzione di certificazione,
di attribuzione di pubblica fede,
ma assume in sé anche il profilo
della Verità: oltre alla traduzione in
termini giuridici dell’intento empirico
voluto dalle parti ed alla regolamentazione
dei loro interessi, con
il relativo adeguamento, rientrano
nella funzione anche l’accertamento
della proprietà, disponibilità, libertà
da gravami del bene, il corretto
inquadramento nell’ambito
delle normative fiscali, urbanistiche,
societarie.
L’aspetto della professione
liberale viene in tal modo ad essere
ricondotto in ambito più ristretto,
quello della consulenza e dell’informazione,
prodromica o meno
al ricevimento di atti, e, nella stragrande
maggioranza dei casi, mai
assente.
Tale dualismo si riflette nella tariffa.
Ove, accanto alle voci che riguardano
l’esplicazione della funzione
notarile, secondo importi rigidamente
predeterminati (e sarebbe
auspicabile una forfettizzazione e
semplificazione, a favore di maggior
trasparenza), i quali attualmente
non tengono tuttavia conto della sopra
accennata espansione del conte-
nuto della “funzione” (mi permetto
di dubitare che gli importi del c.d.
onorario principale soddisfino il
precetto dell’art. 36 della Costituzione,
se rapportati non solo alla indagine
della volontà delle parti ed
alla sua traduzione in termini giuridici,
ma anche alla complessa attività
di istruttoria ipo-catastale, urbanistico-
edilizia, fiscale, che la
giurisprudenza tende a far rientrare
tra i compiti istituzionali del notaio),
v’è quella dei compensi professionali,
nell’ambito di un minimo
ed un massimo.
Solo in quest’ultimo ambito appare
giustificato un diverso costo della
complessiva prestazione notarile,
sempre entro minimi e massimi stabiliti
dalla norma e con corrispondenza
alla oggettiva qualità e
quantità della prestazione. Solo in
tale ambito, appunto perché collegato
all’aspetto di professione liberale
del notaio, si giustifica una
concorrenza non illecita. Mentre
per quanto riguarda la funzione, a
mio avviso, il costo della stessa deve
essere assolutamente uniforme, a
livello nazionale, perché si tratta di
un servizio pubblico a favore di
qualsiasi cittadino, il quale, ad un
costo ragionevole (ma nel rispetto
del dettato costituzionale dell’art.
36) per la qualità che si pretende
abbia il servizio, deve essere libero
di scegliere, in base alle sue libere
motivazioni, il notaio che preferisce.
Quando la funzione viene posta
sul banco del mercato, in regime di
concorrenza, quando viene svenduta,
ciò non può non andare a scapito
della qualità e induce il cittadino,
trasformato in consumatore, ad
operare le proprie scelte in base a
criteri economici. Le regole del
mercato premieranno chi saprà meglio
pubblicizzare, promuovere, anche
tramite investimenti in procacciatori
di affari, non necessariamente
professionali, ma anche occasionali,
il prodotto notarile, fornendolo
ad un costo più basso. Con
la fine anche dell’aspetto di professione
liberale, trasformando il notaio
in imprenditore.
Se si vuole un notaio imprenditore e
si ritiene che, con tale scelta, il notariato
abbia un futuro autonomo,
allora se ne adegui l’ordinamento.
Ma non è tollerabile che si facciano
le regole, che le stesse possano essere
impunemente violate e che
dalla loro violazione i più spregiudicati,
furbi, intrallazzatori o anche,
senza connotazioni negative, i
più abili come imprenditori, come
uomini (e donne) d’affari, se ne
avvantaggino.
Penso ai nuovi notai. Se un giovane
vuole scegliere una certa strada,
deve, senza ipocrisie e falsità, sapere
come dovrà operare, anche
per valutare se ciò che sceglie rientri
nei suoi interessi e se abbia le
qualità necessarie per svolgere tale
attività.
Occorre dirgli la verità. Ma quale è
la Verità che oggi gli si può dire
sul Notariato?

tratto dalla rivista "CNN Attività" del consiglio nazionale del notariato

Per comprar casa ho consultato ,non telefonicamente ma direttamente alcuni notai(o segretarie di notai),chiedendo il prezzo per la compravendita e il mutuo della casa.Ebbene ho risparmiato circa 1.200.000 lire(all'epoca, 1996).In pratica è come andare dal dentista :D
Non capisco perchè un cliente debba affidarsi solo al primo notaio che gli passa davanti.Meglio parlare di persona.
Che poi voi siate una vera casta di 4.000 adepti in tutta Italia e che siete in cima nelle liste comunali dei contribuenti più facoltosi,questo è un altro dato di fatto.
La verità è che costate troppo alla società evivete in un regime di monopolio.Non credo che esista un altro paese col notariato come in Italia.
Si può dire che anche il più cretino dei notai vive di rendita. :eek:

cerbert
01-06-2005, 16:24
Il sistema degli ordini non ha mai messo al riparo i consumatori dal rischio di falsi dottori, dentisti e quant'altro mi pare.

Questo, però, è un caso estremo.
Il fatto grave è che, in Italia, abbiamo estremizzato in senso opposto trasformando gli ordini in "gilde" a cui l'accesso e tanto difficile e dispendioso da poi rendere "irresistibile" la tentazione di scaricare sul consumatore i prezzi pagati per diventare notaio, avvocato, architetto o dentista.
La maggiore presa per i fondelli è che questo è stato fatto passare come una "tutela" del consumatore: per "tutelarmi" un atto legale che prima potevo fare di fronte ad un pubblico ufficiale al prezzo di (diciamo) 20Euro, ora lo devo fare di fronte al notaio al prezzo di 2000Euro.
Come mi tutela il notaio:
1) in caso di truffa persegue il contraente truffaldino? No, devo farlo io.
2) verifica che esistano tutte le condizioni per l'atto? No, devo farlo io.
3) riscrive l'atto aggiornandolo secondo le vigenti leggi ed assicurandosi che io ed il contraente ne comprendiamo il significato? No, al massimo lo rilegge.
4) mi rimborsa nel caso l'atto da lui stilato e controfirmato risulti invalidato in qualche sua parte da un errore del suo studio? Sì, vabbeh... nel paese dei balocchi.

Io ritengo che in parte SaMu abbia ragione a diffidare del fatto che governi diversi dal corrente si dedicheranno alla riforma dell'ordine... da parte mia non vedo indizi alcuni che, però, questo governo si comporti in maniera differente. Insomma, ad entrambi spettano ancora molti pagamenti per atti che potremmo scaricare da internet e depositare direttamente agli uffici preposti con il solo obbligo di copertura delle spese di segreteria e valori bollati.

xs 400
01-06-2005, 16:30
...in Cina con 1300 euro ti compri un'utilitaria. :stordita:

Vedo che ti stai convertendo all'ideologia comunista apprezzandone i benefici effetti nella vita dei compagni lavoratori...

Terremo conto di questo di quest'inizio di abiura, il prossimo anno.

Onisem
01-06-2005, 16:33
Questo, però, è un caso estremo.
Ovviamente, ma siccome è stata portata come motivazione di necessità per la non abolizione degli ordini, mi è sembrato giusto farlo presente.

Swisström
01-06-2005, 16:35
Scusa l ot,

l'articolo l hai scritot te? perchè a me risulta illeggibile scritto ion questo modo... mi sztessa dover andare a capo ogni 5 parole :(

Bet
01-06-2005, 16:35
Questo, però, è un caso estremo.
Il fatto grave è che, in Italia, abbiamo estremizzato in senso opposto trasformando gli ordini in "gilde" ...

sta cosa m'intrippa... quanto è richiesto di "destrezza" per accedervi?
:D

cerbert
01-06-2005, 16:41
sta cosa m'intrippa... quanto è richiesto di "destrezza" per accedervi?
:D

No, quando dicevo "gilde", intendevo proprio le cose "alla vecchia maniera", niente politica ne balle del genere: conosci o non conosci.
Questo nel 90% dei casi (del resto basta prendere l'elenco telefonico e vedere quanti "Studio Legale [cognome a caso] e Figli" ci sono.

Mi verrebbe poi una battutaccia su di che marca politica sia il nepotismo, ma in questo momento non sono sicuro nè del mio senso dell'umorismo, nè del tuo...

Bet
01-06-2005, 16:46
...

Mi verrebbe poi una battutaccia su di che marca politica sia il nepotismo, ma in questo momento non sono sicuro nè del mio senso dell'umorismo, nè del tuo...

Sul mio puoi andare tranquillo...
Sul tuo, se è pessimo, potrei offrirti un boccale di sidro alla locanda del braccio amico, così mi riveli qualcosa sulle gilde :D

dai che si scherza :)

cerbert
01-06-2005, 16:52
Sul mio puoi andare tranquillo...
Sul tuo, se è pessimo, potrei offrirti un boccale di sidro alla locanda del braccio amico, così mi riveli qualcosa sulle gilde :D

dai che si scherza :)

Beh, dipende, dovresti scegliere anche tra le opzioni:

1) "Dunque, buon uomo, cosa sapresti dirmi delle gilde?"
2) "Penso che tu sappia qualcosa delle gilde, dimmi quello che sai!"
3) "Non sarà piacevole il resto della serata se non cominci a dirmi quello che sai delle gilde!"
4) "Vedi quel grosso tipo pelato e tatuato? Inizia a parlare o gli dirò che usi i criceti per accendere il camino... e tu *non vuoi* che questo accada, vero?"

:D

Bet
01-06-2005, 16:55
lol :D

parax
03-06-2005, 08:45
Guarda che non si parla di abolizione degli ordini, perchè mai dovrebbero essere aboliti? Come consumatore ti interesserà sapere se uno è davvero un notaio, o pensi di chiedere a ogni professionista a cui ti rivolgi i documenti autentici della sua carriera di studi? :fagiano:

Gli ordini andrebbero semplicemente riformati, ad esempio permettendo agli associati di fare pubblicità, abolendo le tariffe, promuovendo informazioni (portali, guide) che permettano un confronto veloce e a basso costo.

Quindi, riducendo quelle che attualmente sono prestazioni obbligatorie.. riformando i passaggi di proprietà (in altri paesi il trapasso auto si fa senza notaio, anche via internet), promuovendo il ricorso al giudice di pace (senza avvocato) per le piccole controversie che sono la maggioranza, e così via.

Allora siamo perfettamente daccordo, tranne per la reale funzione degli ordini che in realtà sono usati dai professionisti solo ed esclusivamente per mantenere i propri privilegi, come si può vedere da quel nobile documento postato all'inizio, molto meglio le associazioni di professionisti all'anglosassone.

evelon
03-06-2005, 09:15
Solo in Italia si può fare un incitamento tanto diretto a fare cartello :muro:

taddeus
03-06-2005, 11:19
...e gli ordini in generale.

non sono d'accordo, in generale.