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View Full Version : chiuso l' accordo con gli statali


sempreio
28-05-2005, 00:56
Intesa statali: lo 0,5% dell'aumento per la produttivita'

ROMA - Cominciano ad arrivare i dettagli dell'accordo raggiunto per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, che nel biennio 2004-2005 vedra' un aumento del 5,01%. Di questa somma lo 0,5% sara' destinato alla 'incentivazione della produttivita' dei dipendenti'.




adesso si che saranno incentivati a lavorare :eek: con 10 euro di differenza al mese se lavorano o meno, certo che è un bel incentivo :)










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Zebiwe
28-05-2005, 11:54
Mobilità, il piano segreto dell'esecutivo (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/05_Maggio/28/baccaro.shtml)
Il governo punta a ridurre gli impiegati statali di 60 mila unità entro il 2007. E pensa alla mobilità per altri 50 mila lavoratori
ROMA - La formula è di quelle che in «sindacalese» suonano un po’ così: «Le parti s’impegnano ad avviare un confronto...». È in questo modo, con una sorta di blando rinvio, che i sindacati ieri hanno cercato di mettere un argine all’irrompere nella trattativa degli statali del tema della mobilità. Il governo era pronto da tempo con un documento, messo a punto dai tecnici. Un piano puntuale per aumentare la mobilità dei dipendenti pubblici e ridurne il numero, improntato alla riforma della pubblica amministrazione britannica.
Tre i punti «caldi» della proposta: comprimere il numero dei «colletti bianchi» di 60 mila unità entro il 2007; abbattere la percentuale di personale pubblico destinato a compiti di autoamministrazione (gestione del personale, delle risorse finanziarie, della logistica) dal 35% al 20% entro i prossimi due anni; attuare un piano di mobilità che coinvolga circa 50 mila unità in un biennio. La pubblica amministrazione, hanno cercato di spiegare i rappresentanti del governo al tavolo della trattativa, in Italia è stata considerata alla stregua di un ammortizzatore sociale, ma la situazione non può protrarsi oltre in considerazione dei livelli di spesa pubblica che il Paese non può più consentirsi.
Per il governo Berlusconi portare a termine l’«operazione mobilità» sarebbe un passaggio di quelli che il premier ama definire «epocali». Per ora l’esecutivo vanta sulla carta una riduzione del numero degli occupati nelle pubbliche amministrazioni, al 31 dicembre 2004, di più di 50 mila unità. Per i tre anni a venire la Finanziaria 2005 ha previsto un primo piano triennale di blocco delle assunzioni dalla cui esecuzione dovrebbe derivare un’ulteriore riduzione di 60 mila unità. Numeri che però vanno messi in relazione a quello che al 31 dicembre 2002 fotografava il «popolo» degli impiegati: 3.377.918 addetti.
È per questo che nel piano governativo c’è dell’altro: la ridistribuzione delle funzioni con poche deroghe relative a settori delicati come la sicurezza, l’educazione, la sanità, la ricerca e i servizi d’ispezione. Tanto ci si aspetta dall’applicazione delle nuove tecnologie digitali, su cui molto ha spinto il ministro dell’Innovazione, Lucio Stanca, diventato tra i protagonisti della trattativa. L’investimento di più di un miliardo di euro nell’informatizzazione degli uffici pubblici dovrebbe abbattere la quota di personale che offre servizi alla stessa amministrazione.
E poi c’è la mobilità vera e propria per 50 mila impiegati, da raggiungere rimuovendo le clausole contrattuali troppo stringenti; reintroducendo l’obbligo di permanenza nella sede di prima assegnazione per sette anni per i neoassunti; costituendo un portale per favorire l’incontro di domanda e offerta. Un libro dei sogni? Troppo presto per dirlo. Il piano sarà forse inserito nel prossimo Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) e diventerà parte dei negoziati tra l’Aran, l’agenzia governativa per la contrattazione, e i sindacati. Con un’avvertenza: dal 1997 al 2002 i vari piani di mobilità messi a punto dai governi sono naufragati in un mare di circolari producendo una riduzione del personale pari solo al 2,5%.
28 maggio 2005

:sperem: