Lucio Virzì
26-05-2005, 21:09
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/esteri/sibememo/sibememo/sibememo.html
Intrigante! Sembra la sovracopertina di un romanzo di Clancy! :D
Un anno e mezzo fa era misteriosamente sparito dal laboratorio in Siberia
Ora è di nuovo con i familiari, ma degli ultimi tempi non ricorda nulla
Il giallo dello scienziato nucleare russo
Scompare per mesi, torna senza memoria
Fra le ipotesi, il rapimento, ma anche il lavaggio del cervello
L'uomo lavorara a un progetto di smaltimento del plutonio arricchito
MOSCA - Da un anno e mezzo si erano perse le sue tracce in un luogo dov'è facile non ritrovarle, la regione russa di Krasnoiarsk, nella zona interna della sterminata Siberia. Poi, in questi giorni è ricomparso, confuso, in preda ad amnesie. Un caso che ha alcune analogie con quello di Piano Man, l'uomo senza memoria che suona magistralmente il pianoforte e del quale si cerca ancora di scoprire l'identità. Solo che Serghiei Podoinitsyn, già ribattezzato "lo smemorato di Krasnoiarsk", qualcosa di sé ricorda, seppure vagamente. Quarantaquattro anni, è uno scienziato attivo da un ventina d'anni in uno dei settori più segreti del complesso militar-nucleare russo, quello dello smaltimento del plutonio arricchito.
Ricercatore nei laboratori di Zheleznogorsk (cittadella impenetrabile dell'industria bellica nucleare, tuttora chiusa al mondo esterno per ragioni di sicurezza, invisibile nelle vecchie mappe sovietiche), Podoinitsyn era sparito alla fine del 2003. Aveva prelevato dalla banca novemila dollari, aveva annunciato di doversi recare a Irkutsk, un'altra città siberiana, per ritirare un'automobile. Poi, il buio.
Varie le ipotesi che la scomparsa aveva alimentato. Da quella dell'omicidio a quella del rapimento per mano di agenti stranieri a caccia di informazioni top secret. Poi, i familiari lo hanno visto ricomparire, sabato scorso. Ben vestito, ma senza documenti e con lo sguardo smarrito, come se fosse regredito allo stato infantile. La stampa moscovita riferisce che l'uomo ha riconosciuto i suoi cari. Ma sull'ultimo anno e mezzo, il vuoto assoluto. Ha accennato a un lavoro svolto, per qualche tempo, a Krasnoiarsk e a Novosibirsk, "come muratore", ma dice di non ricordare altro.
Forse un'amnesia, forse le conseguenze di un lavaggio del cervello. Sui quotidiani, molti cercano una risposta nelle ricerche scientifiche di Podoinitsyn, impegnato nella sperimentazione di trattamenti che rendano inoffensivo il plutonio arricchito, che Urss e Usa accumularono a tonellate durante la Guerra Fredda all'interno di depositi che continuano a riempirsi via via che le testate più obsolete vengono rottamate.
L'ipotesi del rapimento nell'ambito di una spy story non convince amici e parenti dello scienziato, come quella di una fuga oltreoceano, pur con biglietto di ritorno. Con gli Stati Uniti - ricordano alcuni colleghi - Serghiei aveva rapporti autorizzati dal governo, nell'ambito di progetti bilaterali per la messa in sicurezza delle scorie di plutonio. Qualcuno si chiede dunque se Podoinitsyn non possa essere stato tenuto nascosto per un qualche progetto supersegreto. E la sua mente, poi, 'smagnetizzata'.
Una pista diversa, legata a interessi concreti, viene suggerita oggi dal quindicinale russo Novaia Gazeta. Che mette in relazione il caso con quello di un altro scienziato attivo sul plutonio, il fisico Serghiei Bakhvalov, assassinato in Siberia nel 2002. Secondo Novaia Gazeta, i due erano colleghi, e seguivano strade convergenti, essendo entrambi favorevoli a processare le scorie per renderle definitivamente inerti e sottrarle alle mire di possibili malintenzionati, terroristi compresi.
Un sentiero alternativo a quello - controverso e lucroso - del semplice depotenziamento del plutonio in vista di un suo riciclaggio a scopi civili nei reattori delle centrali: prediletto da settori importanti della nomenklatura statale moscovita dell'energia atomica, e suscettibile di produrre fiumi di denaro.
(26 maggio 2005)
Intrigante! Sembra la sovracopertina di un romanzo di Clancy! :D
Un anno e mezzo fa era misteriosamente sparito dal laboratorio in Siberia
Ora è di nuovo con i familiari, ma degli ultimi tempi non ricorda nulla
Il giallo dello scienziato nucleare russo
Scompare per mesi, torna senza memoria
Fra le ipotesi, il rapimento, ma anche il lavaggio del cervello
L'uomo lavorara a un progetto di smaltimento del plutonio arricchito
MOSCA - Da un anno e mezzo si erano perse le sue tracce in un luogo dov'è facile non ritrovarle, la regione russa di Krasnoiarsk, nella zona interna della sterminata Siberia. Poi, in questi giorni è ricomparso, confuso, in preda ad amnesie. Un caso che ha alcune analogie con quello di Piano Man, l'uomo senza memoria che suona magistralmente il pianoforte e del quale si cerca ancora di scoprire l'identità. Solo che Serghiei Podoinitsyn, già ribattezzato "lo smemorato di Krasnoiarsk", qualcosa di sé ricorda, seppure vagamente. Quarantaquattro anni, è uno scienziato attivo da un ventina d'anni in uno dei settori più segreti del complesso militar-nucleare russo, quello dello smaltimento del plutonio arricchito.
Ricercatore nei laboratori di Zheleznogorsk (cittadella impenetrabile dell'industria bellica nucleare, tuttora chiusa al mondo esterno per ragioni di sicurezza, invisibile nelle vecchie mappe sovietiche), Podoinitsyn era sparito alla fine del 2003. Aveva prelevato dalla banca novemila dollari, aveva annunciato di doversi recare a Irkutsk, un'altra città siberiana, per ritirare un'automobile. Poi, il buio.
Varie le ipotesi che la scomparsa aveva alimentato. Da quella dell'omicidio a quella del rapimento per mano di agenti stranieri a caccia di informazioni top secret. Poi, i familiari lo hanno visto ricomparire, sabato scorso. Ben vestito, ma senza documenti e con lo sguardo smarrito, come se fosse regredito allo stato infantile. La stampa moscovita riferisce che l'uomo ha riconosciuto i suoi cari. Ma sull'ultimo anno e mezzo, il vuoto assoluto. Ha accennato a un lavoro svolto, per qualche tempo, a Krasnoiarsk e a Novosibirsk, "come muratore", ma dice di non ricordare altro.
Forse un'amnesia, forse le conseguenze di un lavaggio del cervello. Sui quotidiani, molti cercano una risposta nelle ricerche scientifiche di Podoinitsyn, impegnato nella sperimentazione di trattamenti che rendano inoffensivo il plutonio arricchito, che Urss e Usa accumularono a tonellate durante la Guerra Fredda all'interno di depositi che continuano a riempirsi via via che le testate più obsolete vengono rottamate.
L'ipotesi del rapimento nell'ambito di una spy story non convince amici e parenti dello scienziato, come quella di una fuga oltreoceano, pur con biglietto di ritorno. Con gli Stati Uniti - ricordano alcuni colleghi - Serghiei aveva rapporti autorizzati dal governo, nell'ambito di progetti bilaterali per la messa in sicurezza delle scorie di plutonio. Qualcuno si chiede dunque se Podoinitsyn non possa essere stato tenuto nascosto per un qualche progetto supersegreto. E la sua mente, poi, 'smagnetizzata'.
Una pista diversa, legata a interessi concreti, viene suggerita oggi dal quindicinale russo Novaia Gazeta. Che mette in relazione il caso con quello di un altro scienziato attivo sul plutonio, il fisico Serghiei Bakhvalov, assassinato in Siberia nel 2002. Secondo Novaia Gazeta, i due erano colleghi, e seguivano strade convergenti, essendo entrambi favorevoli a processare le scorie per renderle definitivamente inerti e sottrarle alle mire di possibili malintenzionati, terroristi compresi.
Un sentiero alternativo a quello - controverso e lucroso - del semplice depotenziamento del plutonio in vista di un suo riciclaggio a scopi civili nei reattori delle centrali: prediletto da settori importanti della nomenklatura statale moscovita dell'energia atomica, e suscettibile di produrre fiumi di denaro.
(26 maggio 2005)