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View Full Version : [Aristotele] L'universo e lo spazio


DanieleC88
24-05-2005, 06:33
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.

TheDarkProphet
24-05-2005, 08:01
E questo lo hai pensato alle 6.33 del mattino? :mbe:

d!

bananarama
24-05-2005, 09:55
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.


rileggi quello che hai scritto, secondo me capisci dove hai sbagliato.

sycret_area
24-05-2005, 11:11
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.

mai letto AAristotele.. ma penso che una cosa sia la filosofia e una cosa la scienza..

RiccardoS
24-05-2005, 11:32
vedo che le pippe mentali di 2000 anni fa, affascinano ancora oggi! Non lo credevo possibile! :eek:

SkunkWorks 68
24-05-2005, 11:49
...Mah...Onore ad Aristotele(era un genio)...Di cui mi ricordo ben poco :D ...magari non sapeva più come andare avanti...Le Aporie(incongruenze,in linguaggio filosofico)..non erano infrequenti :p ....

DanieleC88
24-05-2005, 20:00
E questo lo hai pensato alle 6.33 del mattino? :mbe:

d!
Ho fatto anche di peggio! ;)
No, è solo che ho avuto l'occasione di postarlo solo a quell'ora.

@bananarama: dove ho sbagliato? :wtf:

@RiccardoS: sì, è una caratteristica della filosofia. :)

@SkunkWorks 68: probabile che sia così... forse non riusciva a conciliare le due cose...

hannibalthecannibal
24-05-2005, 20:14
tu hai detto ke l'universo è finito nel senso ke nn ha bisogno di null'altro, cioè, nn è incompleto, e nn è finito xke ha dei confini!è x questo, quindi io penso ke un grandissimo pensatore come lui nn si possa contraddire da solo!

felixmarra
24-05-2005, 20:16
semplicemente il vuoto è "un qualcosa"
oltre i confini dell'universo (che per lui non sono uguali a quelli che intendi tu, cioè una specie di barriera) non c'è nulla, nemmeno il vuoto :)

cmq non credo che la piazzetta sia il posto giusto ;)

bagoa
24-05-2005, 20:19
bisogna cominciare a scindere le due entità spazio ed universo,il primo può esistere senza aver bisogno del secondo.http://img126.echo.cx/img126/6686/asd29ue.gif (http://www.imageshack.us)

champions
24-05-2005, 20:51
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.

questo lo dici tu... :)

Luther Blissett
24-05-2005, 20:56
mai letto AAristotele.. ma penso che una cosa sia la filosofia e una cosa la scienza..
Male, molto male...la scienza serve a capire il mondo, ma la filosofia insegna a pensare...e oggi si conosce troppo poco

supermario
24-05-2005, 20:59
universo finito come compiuto non è uguale a finito come dimensione


ecco dove sta il tuo errore

e cmq come ha detto giustamente champions nessuno sa cosa c'è davvero oltre l'universo

champions
24-05-2005, 21:03
universo finito come compiuto non è uguale a finito come dimensione


ecco dove sta il tuo errore

e cmq come ha detto giustamente champions nessuno sa cosa c'è davvero oltre l'universo

quoto!

ufo1
24-05-2005, 21:41
universo finito come compiuto non è uguale a finito come dimensione


ecco dove sta il tuo errore

e cmq come ha detto giustamente champions nessuno sa cosa c'è davvero oltre l'universo
Io ... lo so! :sborone:

Ma Sara
24-05-2005, 21:53
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.

Il problema è che tu non distingui, anzi confondi secondo l'uso moderno del termine, l'infinito con l'indefinito.
Ti spiego: il fatto che l'universo, o più precisamente il cosmo per un greco, sia finito non è in contraddizioni né in terminis né in factis con il fatto che esso possa anche essere spazialmente infinito. Ovvero sia qui si sta parlando di un infinito spaziale (che per un greco è un pensiero accettabile) e non di un infinito materiale.
Il cosmo è secondo la concezione pre-cristiana, ma più propriamente classica, sicuramente formato da un numero definito di "cose" che si possono trovare in uno spazio infinito (e quindi non c'è un esterno a questo cosmo stesso) oppure in uno spazio finito (il che porterebbe ad una conclusione come la tua, ovvero che vi sia un universo ed un esterno-all'universo).
Questo secondo problema è però per un greco del tutto accessorio: è come se invece di discutere se l'anima di un uomo sia immortale o no si discutesse del colore dell'anima stessa.

Per quanto concerne il secondo punto, non vi dovrebbero essere perplessità: per tutto il pensiero classico è impossibile che esista il NULLA. Dice Parmenide: "Occorre per il dire e il pensare che l’essere sia: infatti l’essere è,/ mentre il nulla non è.". Il nulla infatti non può essere né detto né pensato.
L'unico pensatore greco che accetta il nulla è Democrito, che però lo caratterizza non come non-essere, ma pur sempre come una forma di essere-alternativo. Ovvero come ti hanno già detto il vuoto è qualcosa...

SkunkWorks 68
24-05-2005, 22:00
..Grande Ma Sara...ricordo che Aristotele diceva...:"Amicus Plato,sed magis amica Veritas"...Platone è mio amico...ma la verità lo è di più...Qualcosa mi ricordo ancora... :stordita: ...Ciao :)

champions
24-05-2005, 22:07
..Grande Ma Sara...ricordo che Aristotele diceva...:"Amicus Plato,sed magis amica Veritas"...Platone è mio amico...ma la verità lo è di più...Qualcosa mi ricordo ancora... :stordita: ...Ciao :)
bravissimoo!

Ma Sara
24-05-2005, 22:09
..Grande Ma Sara...ricordo che Aristotele diceva...:"Amicus Plato,sed magis amica Veritas"...Platone è mio amico...ma la verità lo è di più...Qualcosa mi ricordo ancora... :stordita: ...Ciao :)

Troppo buono. :)
Secondo me Aristotele non aveva capito nulla e Platone tutto... Questo però è un pensiero personalissimo. ;)

SkunkWorks 68
24-05-2005, 22:13
..Devo andare a riprendere i libri di Filosofia.... :p :p

sirus
24-05-2005, 22:18
Dopo aver studiato Aristotele sono rimasto con un dubbio: Aristotele sostiene che il mondo (e anche l'universo) sono perfetti perché finiti (nel senso di "compiuti", cioè che non hanno bisogno di null'altro), e, parlando dello spazio, dice che non esiste lo spazio vuoto. Ma, confrontando le due cose, non trovate che siano contraddittorie? Intendo: se l'universo è finito, significa che avrà necessariamente dei confini. E se ha dei confini, allora deve esserci qualcosa, oltre questi confini, di diverso dallo spazio dell'universo - però non può esistere nulla oltre l'universo, a parte il vuoto, ma questo vuoto, secondo Aristotele è impossibile.
Non riesco a capire come un genio del livello di Aristotele abbia potuto lasciare un tale, evidente vuoto nella sua filosofia.
capito dove hai sbagliato...
tu dici (e anche io ricordo così) che per aristotele finito voleva dire compiuto (ossia che ha raggiunto un fine, uno scopo è diventato ciò che doveva essere secondo le idee) quindi finito non vuole dire senza confini ;) ecco l'inghippo :read:
comunque molto meglio filosofia antica di quella del 1700/1800 ;) mi piaceva di più erano più creativi (gli unici che mi sono piaciuti dei moderni sono stati Kant, Marx e Nietche) :O

Ma Sara
24-05-2005, 22:25
Si scrive Nietzsche.

Comunque troppi ce ne sono di interessanti tra i moderni ed i contemporanei...
Mi vengono in mente, oltre a quelli che hai citato tu, Feuerbach, Heidegger, Adorno, Horkheimer, Derrida, Deleuze, Gadamer, Foucault, il grande Feyerabend...

sirus
25-05-2005, 12:06
Si scrive Nietzsche.

va beh non pignolare :sofico: d'ora in poi scriverò NICE :Prrr:


Comunque troppi ce ne sono di interessanti tra i moderni ed i contemporanei...
Mi vengono in mente, oltre a quelli che hai citato tu, Feuerbach, Heidegger, Adorno, Horkheimer, Derrida, Deleuze, Gadamer, Foucault, il grande Feyerabend...
na.........

DanieleC88
26-05-2005, 20:16
universo finito come compiuto non è uguale a finito come dimensione
Be', provo a rispondere a te e rispondere contemporaneamente anche agli altri: Aristotele ci dice che i confini dell'universo sono segnati dalla sfera delle stelle fisse (come vedete non me lo invento io, non è che ho capito male... anche Dante, per il paradiso della sua Commedia si è ispirato ad Aristotele [attraverso Averroé, se vogliamo essere pignoli :p]).
Il problema è che, come dice Ma Sara, per il principio di non contraddizione, una cosa o è o non è (vedi Parmenide [che io già conoscevo, Ma Sara!] e la teoria su essere e non-essere). Quindi, se oltre l'universo (che, come ho detto, è finito non solo per la compiutezza, ma anche per la dimensione*) non c'è altro, proprio perché è completo e perfetto, vuol dire che ci sarà il nulla (che, secondo alcuni filosofi, non è nemmeno pensabile). Ricadiamo nella contraddizione.

A questo punto mi sorge spontanea, però, una piccola riflessione: stiamo affrontando il problema con la mente di oggi, non con quella di un uomo vissuto nella "Grecia" di più di 2000 anni fa. Dovremmo un po' calarci nella contestualizzazione.

* = è da notare che lo stesso Aristotele ci ripete che l'universo ha limiti ben definiti quando parla dei luoghi naturali e del movimento: secondo lui, infatti, non sarebbe possibile dire che l'universo è infinito, perché non potremmo individuarvi l'alto, il basso, il centro et cetera...