marcobazza
29-04-2005, 10:44
Salve a tutti, da 5 mesi lavoro per un'azienda informatica medio-grande (350 dipendenti, diverse sedi in italia) a Bologna. Sono neolaureato in ingegneria informatica vecchio ordinamento a pieni voti, avrei molta voglia di imparare, di lavorare sodo, di acquisire competenze professionalizzanti.
Purtroppo l'azienda o meglio i suoi dipendenti adottano una metodologia di lavoro nella quale sono obbligato a sbrigarmela da solo in quasi tutte le occasioni. Specialmente i primi 2 mesi sono stati terrificanti, come si fa a non formare un minimo i propri dipendenti? Ora non è che io sia l'ultimo arrivato quindi con tanto impegno riesco a cavarmela, ma a questo punto mi pongo due domande:
1) all'azienda interessa investire sul proprio personale (come da slogan al momento dell'assunzione) oppure gli va bene tirare la carretta utilizzando laureati in ingegneria per rattoppare applicativi che costano tantissimo in termini di manutenzione poichè sono sviluppati con metodologie antiquate (non sempre è un male), ma soprattutto da persone poco competenti pertanto piene di bachi ?
2) se uno è giovane è volenteroso, vuole investire tempo e cervello nei primi anni di lavoro in modo da acquisire competenze utili a svolgere un domani un'attività in proprio oppure arrivare a posizioni di rilievo in un'azienda di certe dimensioni come cavolo deve fare ???? Dove deve andare ???? (tralasciando le aziende all'estero)
Altra considerazione: all'università non mi avevano detto che sarei andato a rattoppare dei buchi fatti da altri, lavorando otto ore e + da solo davanti a un computer senza il minimo supporto... mi avevano parlato di lavoro in team, di progettazione, di metodologie che nel mondo del lavoro sembrano inesistenti... questo primo impatto nel mondo del lavoro non mi ha fatto bene psicologicamente parlando.
Accetto consigli e soprattutto sarei cursioso di sapere se la situazione che mi trovo davanti agli occhi sia abbastanza normale o sia legata all'azienda in cui sto svolgendo questa esperienza.
Grazie a tutti :cool:
Purtroppo l'azienda o meglio i suoi dipendenti adottano una metodologia di lavoro nella quale sono obbligato a sbrigarmela da solo in quasi tutte le occasioni. Specialmente i primi 2 mesi sono stati terrificanti, come si fa a non formare un minimo i propri dipendenti? Ora non è che io sia l'ultimo arrivato quindi con tanto impegno riesco a cavarmela, ma a questo punto mi pongo due domande:
1) all'azienda interessa investire sul proprio personale (come da slogan al momento dell'assunzione) oppure gli va bene tirare la carretta utilizzando laureati in ingegneria per rattoppare applicativi che costano tantissimo in termini di manutenzione poichè sono sviluppati con metodologie antiquate (non sempre è un male), ma soprattutto da persone poco competenti pertanto piene di bachi ?
2) se uno è giovane è volenteroso, vuole investire tempo e cervello nei primi anni di lavoro in modo da acquisire competenze utili a svolgere un domani un'attività in proprio oppure arrivare a posizioni di rilievo in un'azienda di certe dimensioni come cavolo deve fare ???? Dove deve andare ???? (tralasciando le aziende all'estero)
Altra considerazione: all'università non mi avevano detto che sarei andato a rattoppare dei buchi fatti da altri, lavorando otto ore e + da solo davanti a un computer senza il minimo supporto... mi avevano parlato di lavoro in team, di progettazione, di metodologie che nel mondo del lavoro sembrano inesistenti... questo primo impatto nel mondo del lavoro non mi ha fatto bene psicologicamente parlando.
Accetto consigli e soprattutto sarei cursioso di sapere se la situazione che mi trovo davanti agli occhi sia abbastanza normale o sia legata all'azienda in cui sto svolgendo questa esperienza.
Grazie a tutti :cool: