PDA

View Full Version : Armi? No grazie. Contro l'ipocrisia Italica


Lucio Virzì
17-04-2005, 21:54
Al 100% con i manifestanti contro EXA!

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=42098

17.04.2005
I pacifisti "processano" Exa, dove la guerra sta in vetrina
di Paola Zanca

Il parcheggio di Brixia Expo è stracolmo di auto e di pullman. In decine di migliaia sono arrivati da tutta Italia per assistere a Exa 2005, l’esposizione internazionale di armi che si tiene nella città lombarda e che è giunta ormai alla sua quattordicesima edizione. Ma insieme ai cacciatori, agli sportivi, agli amanti delle armi e ai fanatici della guerra, domenica ad Exa c’era anche qualche visitatore inatteso. Brescia Social Forum, Radio Onda d’Urto, Prc, Verdi, Emergency, Lilliput, e moltissime altre associazioni domenica hanno organizzato una “visita guidata” all’esposizione.

Prima, fuori dalla fiera, i Gruppi di Azione Non Violenta hanno messo in scena un processo ad Exa. Il simbolico tribunale ha condannato l’esposizione per tutti e tre i capi d’accusa che le erano stati contestati: essere l’unica fiera d’armi al mondo aperta ai minorenni, esporre armi da guerra camuffandole da strumenti per lo sport e la caccia, diffondere immagini che educano alla violenza. La sentenza è solenne, così, la delegazione di manifestanti, munita di regolare biglietto, fa il suo ingresso nei padiglioni per portare alle orecchie dei mercanti d’armi il suo punto di vista. Davanti ad ogni stand che espone armi che non sembrano né da caccia, né sportive, gli attivisti si fermano a leggere il regolamento che le ditte hanno sottoscritto per poter partecipare ad Exa:

È infatti lo stesso regolamento di Exa, pubblicato sul sito www.exa.it, a indicare che «a tutela del contenuto sportivo e specialistico della manifestazione vengono ammesse all’esposizione armi sportive, da caccia e tiro, nonché armi di cui è consentita la vendita, detenzione e porto dalla legge italiana, con esclusione assoluta di armi da guerra; accessori; armi antiche e loro repliche; munizioni; strumenti ottici; macchine e strumenti attinenti alla produzione, controllo ed all’uso delle armi; articoli per la sicurezza; editoria specializzata». Ma non solo. All’articolo 15 il regolamento aggiunge: «Per la pubblicizzazione di tutte le armi esposte, relative ottiche, accessori, non dovranno essere utilizzate descrizioni tipo “sniper”, franco tiratore, tiratore scelto, cecchino, assalto, combattimento o qualsiasi altro termine di attinenza bellica o antiterroristica».

In verità, pochi danno retta a chi è venuto a spiegare il suo dissenso a questa fiera. D’altronde in una provincia come quella di Brescia dove ben 137 industrie lavorano nel mercato delle armi e dove l’apertura di ogni stagione di caccia è festa quasi quanto a Natale, non c’era da aspettarsi granché.Gli espositori non sembrano proprio gradire la visita, ma la polizia spiega che «è meglio lasciarli fare, quelli lì, che è un minuto e vanno via, che sennò è solo peggio». Del resto, forse nemmeno le forze dell’ordine si aspettavano tanta evidenza nella trasgressione alle regole di Exa. I depliant che riportano parole come «tiratore scelto», «assalto», «cecchino», proprio i termini vietati dalle regole della mostra, lasciano a bocca aperta anche loro. e mentre i pacifisti si guardano attorno per cercare un altro stand davanti a cui protestare, i poliziotti non possono che constatare che «c’è solo l’imbarazzo della scelta».

Basta dare un’occhiata agli stand disseminati nei padiglioni della fiera di Brescia per capire che non solo di caccia e sport si tratta, anzi. La Sako, uno degli espositori, propone ai potenziali acquirenti il TGR 22/42, un «attrezzo di precisione del tiratore scelto di grosso calibro». La Extrema Ratio, che si definisce la paladina del «new military standard», ha invece in catalogo coltelli d’addestramento e in Fiera vende riviste che vanno dalla più sobria Intelligence alla sconcertante Raids – Speciale guerriglia. La Cop Italy distribuisce equipaggiamenti per corpi speciali tra cui giubbotti anti-pugnalata. Ne abbiamo citati solo alcuni, ma bastano a dimostrare come a Exa siano esposti strumenti e materiali che dubitiamo possano servire per andare a caccia di qualche volatile o per passare un pomeriggio di tiro al piattello.

Già lo scorso anno, il Comune di Brescia con una delibera aveva richiesto che all’interno dell’esposizione, gli spazi dedicati alle armi sportive e da caccia e quelli riservati alle armi belliche e per la sicurezza fossero ben distinti e che l’accesso ai secondi fosse riservato agli addetti ai lavori (poliziotti, agenti di sicurezza). Ma nulla è cambiato. La Fiera continua a esporre armi da guerra a fianco di armi da caccia e soprattutto non vieta nemmeno l’ingresso ai minori di 18 anni. Dalle armi giocattolo a quelle vere, a Exa non si fanno distinzioni. Anche per questo, Exa andrebbe disarmata. La guerra non ha bisogno di pubblicità.

Il made in Italy spopola... nelle armi leggere.... http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=42047

LuVi

Andala
17-04-2005, 22:46
Come da titolo: contro l'ipocrisia italica.
In Italia, l'industria delle armi andrebbe incentivata in quanto sarebbe un ottimo ritorno per l'occupazione e l'erario.
Perchè gli stranieri devono occupare margini di mercato che potrebbero essere nostri?
Per di più amplificare un settore come questo incentiverebbe il settore ad alta tecnologia e la ricerca con un ottima ricaduta in ambito civile, basti guardare a nazioni come Francia, Germania, Israele ecc...

Ciò che non facciamo noi, lo fanno altri e senza attenersi ad alcuna regola in ambito commerciale.
Dopo tutto la guerra è sempre un buon affare, facciamola fare agli altri.

Solo una mia opinione.

Andala

Lucio Virzì
18-04-2005, 06:11
Semplicemente perchè l'Italia "... ripudia la guerra... ".

LuVi

Andala
18-04-2005, 07:09
Semplicemente perchè l'Italia "... ripudia la guerra... ".

LuVi


Infatti si è visto negli ultimi 15 anni, solo sulla carta.
L'Italia ha appoggiato la guerra contro la Serbia e aerei italiani hanno bombardato quel paese senza l'avvallo delle Camere.
Ultimamente l'Italia è impegnata in un paese dove c'è la guerra con la solita scusa della missione di pace.
L'Italia non potrà mai ripudiare la guerra finchè sarà asservita ad un altra nazione , che per giunta fa della guerra il motore principale della propria economia.
L'Italia non è la Germania.

Andala

Tenebra
18-04-2005, 08:31
A me l'ipocrisia sembra un'altra: almeno la metà di quelle "organizzazioni" che hanno inscenato la protesta professano di essere contro la caccia.
Che senso ha allora andare a fare queste comparsate davanti a stand che magari vendono repliche di armi antiche (tipo spadoni in metallo pressofuso, la cui pericolosità è pari a quella della padella della nonna, anche perchè in italia la legge li equipara ad armi da guerra ed obbliga a levar loro il filo, se mai l'hanno avuto perchè i materiali non consentono l'affilatura nel 99% dei casi) e non incazzarsi sul serio con il restante 70% della mostra, che vende armi per far fuori animali in quello che è uno "sport" sempre più contestato?
E' risaputo che l'acquirente medio del "pugnale tattico X4000 Stealth con mirino laser" è uno che poi se lo tiene in casa e lo appende sopra il camino, a far compagnia a qualche replica di balestra. Come è risaputo che invece chi prende un fucile da caccia, perfettamente dentro al regolamento della fiera, poi lo usa ogni domenica per far fuori qualunque cosa voli, cammini o strisci davanti ai suoi occhi, che sia pericolosa o meno e che sia lecito cacciare o meno.
Solita azione senza capo nè coda, dove per seguire dei dubbi "ideali" come al solito si perde completamente di vista la logica ed il buon senso. Sarebbe stato molto più sensato e condivisibile andare a protestare contro la caccia.

evelon
18-04-2005, 09:38
Il settore della produzione industriale di armi è uno dei pochi che in Italia ancora funziona...smantelliamolo !!

:rolleyes: :rolleyes:

cerbert
18-04-2005, 09:45
Il settore della produzione industriale di armi è uno dei pochi che in Italia ancora funziona...smantelliamolo !!

:rolleyes: :rolleyes:

E' un commento che non capisco molto.
Se risultasse che da un certo settore industriale provengono a livello globale più danni che benefici, probabilmente la sua riduzione o rimozione sarebbe da prendere in considerazione.
E', alla fine, il discorso che si è fatto per la coltura della coca in Colombia: dal momento che il resto del mondo faceva un uso devastante di questo prodotto, si è deciso di rimuoverlo.
Almeno, in questo caso, NESSUNO ha proposto di bombardare con il napalm le fabbriche di armi...

the_joe
18-04-2005, 09:45
Come da titolo: contro l'ipocrisia italica.
In Italia, l'industria delle armi andrebbe incentivata in quanto sarebbe un ottimo ritorno per l'occupazione e l'erario.
Perchè gli stranieri devono occupare margini di mercato che potrebbero essere nostri?
Per di più amplificare un settore come questo incentiverebbe il settore ad alta tecnologia e la ricerca con un ottima ricaduta in ambito civile, basti guardare a nazioni come Francia, Germania, Israele ecc...

Ciò che non facciamo noi, lo fanno altri e senza attenersi ad alcuna regola in ambito commerciale.
Dopo tutto la guerra è sempre un buon affare, facciamola fare agli altri.

Solo una mia opinione.

Andala
Più che incentivare gli altri a fare la guerra, bisognerebbe che le industrie Italiane degli altri settori, apprendessero la lezione impartita da quella delle armi che va bene perchè ha dimostrato di essere fra le migliori al mondo, investendo in ricerca e facendo prodotti di alto profilo tecnologico, se anche negli altri settori si fosse agito allo stesso modo, oggi non temeremmo certo la concorrenza della Cina....

evelon
18-04-2005, 10:13
E' un commento che non capisco molto.
Se risultasse che da un certo settore industriale provengono a livello globale più danni che benefici, probabilmente la sua riduzione o rimozione sarebbe da prendere in considerazione.
E', alla fine, il discorso che si è fatto per la coltura della coca in Colombia: dal momento che il resto del mondo faceva un uso devastante di questo prodotto, si è deciso di rimuoverlo.
Almeno, in questo caso, NESSUNO ha proposto di bombardare con il napalm le fabbriche di armi...


Il paragone con la coltivazione della coca non ha senso (almeno questo :p ).

Il punto è che in un settore industriale siamo all'avanguardia, con prodotti di qualità che reggono a testa alta il confronto con le fabbriche estere.

Invece di concretizzare il vantaggio tecnologico che ne deriva (cosa comunissima in altri paesi per la loro organizzazione industriale ma pressoche sconosciuta in Italia), pensiamo bene di cercare di smantellarlo....lasciando campo libero ai concorrenti..

Anche se personalmente non stimo molto i "personaggi" citati dal primo post che si sono resi protagonisti di questa "invidiabile" dimostrazione li ritengo comunque più intelligenti delle loro manifestazioni.
Non credo che possano pensare per un secondo all'equazione meno armi=meno guerre senza pensare all'utopia (e perchè poi?).

Un'ipotesi ipotetica di realizzazione di ciò che chiedono produrrebbe solo danno e nulla più.

Lucio Virzì
18-04-2005, 10:24
Più che incentivare gli altri a fare la guerra, bisognerebbe che le industrie Italiane degli altri settori, apprendessero la lezione impartita da quella delle armi che va bene perchè ha dimostrato di essere fra le migliori al mondo, investendo in ricerca e facendo prodotti di alto profilo tecnologico, se anche negli altri settori si fosse agito allo stesso modo, oggi non temeremmo certo la concorrenza della Cina....

Vero.
Il fatto è che la guerra è il vero motore dell'economia.
Il mondo va mantenuto in uno stato di guerra continua.

LuVi

FastFreddy
18-04-2005, 10:32
Vero.

Il mondo va mantenuto in uno stato di guerra continua.

LuVi

Da questo punto di vista non ha bisogno di incentivi, ci rimane da solo in uno stato di guerra continua, dubito che negli ultimi 100 anni ci sia stato un solo anno senza una guerra da qualche parte....

cerbert
18-04-2005, 10:33
Il paragone con la coltivazione della coca non ha senso (almeno questo :p ).

Il punto è che in un settore industriale siamo all'avanguardia, con prodotti di qualità che reggono a testa alta il confronto con le fabbriche estere.


Non capisco perchè il paragone non regga.
Ci troviamo in entrambi i casi di fronte ad una produzione ad alto valore aggiunto il cui prodotto finale, però, ha principalmente un uso devastante su intere aree del pianeta.
D'altro canto, tale produzione ha innanzitutto una ricaduta positiva sul territorio di produzione, ha anche una sua "necessità" intrinseca (farmaceutica in un caso, di sicurezza nell'altro).

Allora, quello che comunemente le persone razionali si auspicano è che vengano introdotte maggiori REGOLAMENTAZIONI nella produzione, esportazione ed uso di tale prodotto.

Ma ecco che si verifica una contraddizione. Mentre in nome del "diritto a tutelarsi" si è persino utilizzata la forza militare contro una produzione, con danni inenarrabili sulle famiglie dei lavoratori e sull'economia del paese; dall'altra parte, in nome del mantenimento del primato tecnologico, si rimuovono le poche norme di controllo introdotte fino a quel momento.


Invece di concretizzare il vantaggio tecnologico che ne deriva (cosa comunissima in altri paesi per la loro organizzazione industriale ma pressoche sconosciuta in Italia), pensiamo bene di cercare di smantellarlo....lasciando campo libero ai concorrenti..


Il vantaggio tecnologico non è qualcosa che puoi esportare da un settore all'altro in maniera indiscriminata. Se stessimo parlando di sistemi informatici di armamento, ancora potrei capire, ma il settore delle "armi leggere" ha un ambito di innovazione piuttosto "specializzato" e difficilmente esportabile, come ben poche innovazioni di uso civile potevano venire dalle mine antiuomo.
Ma ecco che si verifica un altra contraddizione. Per avere consistenti ricadute sul settore civile da una ricerca militare, spesso la ricerca deve investire settori ad alta tecnologia legati alla committenza Pubblica-Militare, coperta però da Segreto di Stato. Cosicchè l'innovazione resta per anni secretata.
Se si fosse investito DIRETTAMENTE in ricerca ad uso civile, l'effetto sarebbe stato probabilmente più diretto.


Anche se personalmente non stimo molto i "personaggi" citati dal primo post che si sono resi protagonisti di questa "invidiabile" dimostrazione li ritengo comunque più intelligenti delle loro manifestazioni.
Non credo che possano pensare per un secondo all'equazione meno armi=meno guerre senza pensare all'utopia (e perchè poi?).


Beh, di equazioni utopiche ce ne sono tante. Ad esempio si ritiene di poter combattere il terrorismo senza "blindare" la filiera del commercio d'armi con norme che rendano progressivamente più costoso contrabbandare armamenti ai paesi irregolari.


Un'ipotesi ipotetica di realizzazione di ciò che chiedono produrrebbe solo danno e nulla più.

Vero, ma non bisognerebbe mai confondere gli slogan da manifestazione con i progetti di lungo periodo.
In manifestazione io posso urlare "meno armi = meno guerre", ma nella realtà poi dico "meno commercio indiscriminato di armi da guerra = meno vittime da conflitti innescati da gruppi irregolari o dittature" (e anche così sono molto sintetico ed impreciso).

dupa
18-04-2005, 10:34
Semplicemente perchè l'Italia "... ripudia la guerra... ".

LuVi

e che c'entra.. ripudia la guerra come strumento di "offesa" ad altri popoli, ma per la difesa delle libertà e dei diritti delle persone le armi sono assolutamente necessarie.

Harvester
18-04-2005, 10:34
Vero.
Il fatto è che la guerra è il vero motore dell'economia.
Il mondo va mantenuto in uno stato di guerra continua.

LuVi

è vero. considera anche tutte le innovazioni tecnologiche che partono da progetti militari (cellulari, internet, laser,......)

Lucio Virzì
18-04-2005, 10:41
e che c'entra.. ripudia la guerra come strumento di "offesa" ad altri popoli, ma per la difesa delle libertà e dei diritti delle persone le armi sono assolutamente necessarie.

Cerco di spiegarti meglio.
Qui qualche tempo fa si parlava di Valsella, produttrice di bombe antiuomo, anzi, antibambino, vista la foggia a pupazzetto o a giocattolo.
Per fortuna è stata chiusa, spiacente per i dipendenti.
Qui si parla di una fiera "spacciata" come fiera per armi da gioco, caccia o svago ma poi, sotto sotto, neanche in maniera tanto nascosta, si fomenta l'odio umano, si accentuano le caratteristiche da guerra delle armi, se non se ne vantano direttamente gli effetti.
E' un modo subdolo di alimentare il mercato delle armi, tenere viva l'attenzione e convincere la popolazione che il possesso di un arma sia la soluzione per ogni problema di relazione con il prossimo.
Non va bene.

LuVi

dupa
18-04-2005, 10:46
Cerco di spiegarti meglio.
Qui qualche tempo fa si parlava di Valsella, produttrice di bombe antiuomo, anzi, antibambino, vista la foggia a pupazzetto o a giocattolo.
Per fortuna è stata chiusa, spiacente per i dipendenti.
Qui si parla di una fiera "spacciata" come fiera per armi da gioco, caccia o svago ma poi, sotto sotto, neanche in maniera tanto nascosta, si fomenta l'odio umano, si accentuano le caratteristiche da guerra delle armi, se non se ne vantano direttamente gli effetti.
E' un modo subdolo di alimentare il mercato delle armi, tenere viva l'attenzione e convincere la popolazione che il possesso di un arma sia la soluzione per ogni problema di relazione con il prossimo.
Non va bene.

LuVi

Personalmente io vieterei il possesso di armi da fuoco ai privati e darei molte più libertà d'uso alle forze armate, carabinieri, polizia ecc. ecc.

Riguardo le mine anti-uomo, fermarne la produzione è inutile, al massimo bisogna fermare chi ne provoca l'utilizzo.

cerbert
18-04-2005, 10:54
Senza essere duro come Lucio, io anche penso che la EXA renda un pessimo servizio, facendosi portatrice di un messaggio sbagliato e mascherato dietro una pesante "contraddizione in termini".

Se, infatti, io chiedessi a chiunque sul forum di descrivermi un "Arma leggera", salvo un 5% di superinformati, il restante 95% penserebbe a revolver, pistole automatiche... qualcuno arriverebbe agli UZI e altri, forse, ai Kalashnikov.
Armi che possono ancora rientrare (con molta fantasia per gli ultimi due) nell'uso personale o di "sicurezza".

In realtà "arma leggera" è anche un mortaio ed un mitragliatore pesante da campo, ovvero armi SPECIFICAMENTE intese per uso bellico e che, quindi, dovrebbero PARTIRE ed ARRIVARE in mano a chi si ritiene ne farà non dico "buon uso" ma, almeno, "uso controllato".

La EXA, nella mia opinione, propone tali armi come qualcosa che si può esportare con "leggerezza".
Non sono per niente "leggere" queste armi.

the_joe
18-04-2005, 10:58
Personalmente io vieterei il possesso di armi da fuoco ai privati e darei molte più libertà d'uso alle forze armate, carabinieri, polizia ecc. ecc.

Riguardo le mine anti-uomo, fermarne la produzione è inutile, al massimo bisogna fermare chi ne provoca l'utilizzo.
Purtroppo le mine antiuomo sono IMHO il più grosso problema nelle guerre nei paesi "poveri" fomentate ad arte dai paesi "ricchi" perchè sono completamente inutili ai fini della guerra stessa e sono usate perlopiù per arrecare danni alla popolazione civile, e dopo la fine della guerra, i campi minati continuano a storpiare gente perlopiù bambini per molti anni fintanto che qualche associazione si prende la briga di bonificarli.....

Il brutto di tutto questo è che le industrie di armi, a fronte di forniture consistenti, regalano un bel quantitativo di queste mine che hanno un costo ed una tecnologia irrisorie però servono bene a placare la sete di sangue dei belligeranti perchè come ho detto fanno molti danni fisici al "nemico" anche se non sono senz'altro queste a far vincere o perdere una guerra.

Per questo sono un convinto sostenitore del bando alle mine anti uomo.

evelon
18-04-2005, 11:43
Non capisco perchè il paragone non regga.
Ci troviamo in entrambi i casi di fronte ad una produzione ad alto valore aggiunto il cui prodotto finale, però, ha principalmente un uso devastante su intere aree del pianeta.
D'altro canto, tale produzione ha innanzitutto una ricaduta positiva sul territorio di produzione, ha anche una sua "necessità" intrinseca (farmaceutica in un caso, di sicurezza nell'altro).

Allora, quello che comunemente le persone razionali si auspicano è che vengano introdotte maggiori REGOLAMENTAZIONI nella produzione, esportazione ed uso di tale prodotto.

Ma ecco che si verifica una contraddizione. Mentre in nome del "diritto a tutelarsi" si è persino utilizzata la forza militare contro una produzione, con danni inenarrabili sulle famiglie dei lavoratori e sull'economia del paese; dall'altra parte, in nome del mantenimento del primato tecnologico, si rimuovono le poche norme di controllo introdotte fino a quel momento.

Eh ?
Cioè...non è un provocazione?
paragoni un fucile o un cannone ad un chilo di coca??
E ti rammarichi pure per i "poveri" coltivatori di coca??

Sorvolo e mi concentro sul resto.
Regolamentazione:le armi da guerra e da assalto già da ora non si possono vendere ai privati mi pare
Ed è questo (tanto per estendere un pò il discorso) un punto che non mi piace della legge statunitense dove mi pare che, sebbene più regolamentato, sia possibile acquistare anche questo genere di prodotti.
Per quanto riguarda le armi da uso personale e da difesa non vedo perchè (dopo adeguati controlli psicofisici, anche stringenti) non si debba possederle.

Discorso ancora diverso per le armi con destinazione specifica (caccia, tiro al piattello etc..) in cui la regolamentazione è già molto ampia da ora.


Il vantaggio tecnologico non è qualcosa che puoi esportare da un settore all'altro in maniera indiscriminata. Se stessimo parlando di sistemi informatici di armamento, ancora potrei capire, ma il settore delle "armi leggere" ha un ambito di innovazione piuttosto "specializzato" e difficilmente esportabile, come ben poche innovazioni di uso civile potevano venire dalle mine antiuomo.

Ma anche no.
Pensa ai sistemi di puntamento (laser, ottici, infrarossi etc), pensa alle leghe metallurgiche necessarie per realizzare canne e camere di scoppio, pensa alle tecniche metallurgiche e di fonderia per realizzare con precisione assoluta le parti critiche.
Sono rimasto volutamente nell'ambito delle armi medio-leggere, salendo di categoria gli esempi si sprecano...


Ma ecco che si verifica un altra contraddizione. Per avere consistenti ricadute sul settore civile da una ricerca militare, spesso la ricerca deve investire settori ad alta tecnologia legati alla committenza Pubblica-Militare, coperta però da Segreto di Stato. Cosicchè l'innovazione resta per anni secretata.
Se si fosse investito DIRETTAMENTE in ricerca ad uso civile, l'effetto sarebbe stato probabilmente più diretto.

A parte che l'innovazione militare di per sè ha ricadute positive sul paese senza aspettare nulla (pensa ad un ottimo aereo da caccia...altre nazioni lo vorranno e chi l'ha prodotto non deve aspettare ricadute: lo vende).

Ogni riferimento agli F16 della nostra aeronautica è voluto...

A parte il fatto che ci sono travasi anche dai settori civili verso quelli militari (e non mi pare cosa da poco) c'è da dire che il settore civile (quale? non specifichi? ) di norma non ha la spinta e la specificità richiesta da ricerche o realizzazioni militari dove, per forza di cose, gli sforzi di ricerca/progettazione/realizzazione sono concentrati su aspetti diversi (e di norma sono proprio questi aspetti a costituire la ricaduta maggiore: come esempio stupido pensa alla stessa internet)


Beh, di equazioni utopiche ce ne sono tante. Ad esempio si ritiene di poter combattere il terrorismo senza "blindare" la filiera del commercio d'armi con norme che rendano progressivamente più costoso contrabbandare armamenti ai paesi irregolari.

:p
sbagliato frase?

Se le armi si "contrabbandano", per definizione, si stanno aggirando le leggi e quindi il problema non è il costo dei contrabbandieri...

Più che "limitare" con una legge i paesi verso i quali vendere armamenti (hai scritto "blindare" ma credo che intendessi proprio "limitare", se sbaglio scusa) sarebbe preferibile valutare di volta in volta a chi vendere e cosa vendergli sulla base di considerazioni economico politche (si spera) oculate.

Non si capisce, poi, cosa intendi per "terrorista"..
Il terrorista generico è normalmente parte di un'organizzazione che (come dimostrano gli ultimi anni) non ha grossi problemi a rifornirsi di esplosivi ed altro materiale aggirando anche i più severi controlli
A meno di non pensare che TUTTI i paesi si mettano d'accordo es: la Siria rinunci a rifornire gli estremisti palestinesi etc...questo và ben oltre le più rosee utipie..


Vero, ma non bisognerebbe mai confondere gli slogan da manifestazione con i progetti di lungo periodo.
In manifestazione io posso urlare "meno armi = meno guerre", ma nella realtà poi dico "meno commercio indiscriminato di armi da guerra = meno vittime da conflitti innescati da gruppi irregolari o dittature" (e anche così sono molto sintetico ed impreciso).

Il primo è palesemente un'inesattezza (e siamo d'accordo) ma anche il secondo non è che sia poi un granchè...

I terroristi, come hanno ampiamente dimostrato, non hanno nè problemi nè scrupoli a trovare armi (con loro le soluzioni da usare sono altre e di altro livello) e comunque non si riforniscono al mercato regolare (regolamentato meno).

Per "gli altri", ferma restando la valutazione delle opportunità politico-economiche, pensare che le regole (stringenti quanto vuoi) oltre a strangolare il settore diminuiscano i morti e non, come penso io, spingano solo ad acquistare altrove mi pare non poco utopistico

E' del resto ancora più utopistico che TUTTI i paesi adottino le nostre stesse regole...se un competitore si ritira gli altri non stanno a guardare..

evelon
18-04-2005, 11:47
...revolver, pistole automatiche... qualcuno arriverebbe agli UZI e altri, forse, ai Kalashnikov.
Armi che possono ancora rientrare (con molta fantasia per gli ultimi due) nell'uso personale o di "sicurezza".

In realtà "arma leggera" è anche un mortaio ed un mitragliatore pesante da campo, ovvero armi SPECIFICAMENTE intese per uso bellico e che, quindi, dovrebbero PARTIRE ed ARRIVARE in mano a chi si ritiene ne farà non dico "buon uso" ma, almeno, "uso controllato"

Il kalashnikof mi pare sia "arma da guerra" (vado a memoria però).

Comunque: come detto sono per la liberalizzazione delle armi da difesa e personali ma le armi da assalto, le armi da guerra imho non dovrebbero andare ai comuni cittadini (stesso discorso, ovviamente, per le armi da reparto quali un mitragliatore da campo o un mortaio)

Quindi: concordo con quanto quotato :p

cerbert
18-04-2005, 12:05
Il kalashnikof mi pare sia "arma da guerra" (vado a memoria però).

Comunque: come detto sono per la liberalizzazione delle armi da difesa e personali ma le armi da assalto, le armi da guerra imho non dovrebbero andare ai comuni cittadini (stesso discorso, ovviamente, per le armi da reparto quali un mitragliatore da campo o un mortaio)

Quindi: concordo con quanto quotato :p

Mi soffermo solo su questa precisazione: il Kalashnikov rientra nella categoria "armi leggere".

Per il resto e per quanto attiene anche alla risposta precedente, devo ammettere che nessuna delle tue precisazioni risponde veramente ai miei temi in quanto.
1) sì a livello di neutralità del prodotto non c'è nessuna differenza tra una foglia di coca ed una pistola, entrambe possono essere usate per uccidere o per salvare.
2) le innovazioni che riporti (soprattutto le leghe e gli strumenti ottici) sono stati concepite in ambienti extra-bellici con la sola eccezione del laser.
3) si stava parlando di ricadute tecnologiche e non di vantaggi economici, altrimenti si torna al punto (1) in cui il vantaggio economico deve essere comparato ai danni. Le ricadute tecnologiche della tecnologia bellica di committenza militare giungono sul civile con ritardo di anni, se non decenni.
4) "contrabbandare" può essere più o meno facile, certo diventa facilissimo se stiamo ad aspettare che valutazioni aleatorie di "convenienza" e non LEGGI fungano da deterrente aumentando in maniera esponenziale i costi dello smercio illegale.
L'esempio è facile: un contrabbandiere d'armi compra Beretta a Taiwan perchè Beretta può vendere a Taiwan senza preoccuparsi di chi sia l'acquirente finale, dopodichè l'unico problema per il contrabbandiere è far uscire le armi da Taiwan e farle arrivare in Iraq. Se Beretta dovesse rendere conto, secondo la ex 185/90 di dove e a chi ha venduto armi ecco che sarebbe più facile beccare il contrabbandiere.
Alla fine non è nient'altro che applicare la legge territoriale a livello più esteso imponendo il principio che NON TUTTI possono comprare armi.
Dopo di che è ovvio che se si continua con "l'ognun per sè" non si arriva da nessuna parte, ma questo è assiomatico e non mi sembra che gli assiomi siano argomenti... nè che lo stato attuale delle cose, in cui organizzazioni di terroristi internazionali non solo BENEFICIANO ma anche CONTROLLANO parte del contrabbando d'armi sia "auspicabile".

Da una parte abbiamo un problema e dall'altra ci serve una soluzione. Non conviene a nessuno restare in poltrona.

FastFreddy
18-04-2005, 12:08
Mi soffermo solo su questa precisazione: il Kalashnikov rientra nella categoria "armi leggere".

Da guerra

Non è che puoi comprarti un Kalashnikov in armeria......

cerbert
18-04-2005, 12:28
Da guerra

Non è che puoi comprarti un Kalashnikov in armeria......

Come categoria il Kalashnikov è e resta Arma Leggera.
E' proprio per questo che parlavo di ENORME contraddizione in termini.

FastFreddy
18-04-2005, 12:45
Come categoria il Kalashnikov è e resta Arma Leggera.
E' proprio per questo che parlavo di ENORME contraddizione in termini.


Armi leggere da guerra, possono averle solo i militari e gli appartenenti alle forze dell'ordine nello svolgimento delle loro funzioni.....

Un fucile da caccia è un arma leggera e basta.

Andala
18-04-2005, 12:46
Io spero vivamente che non si prospetti alcuna liberalizzazione delle armi leggere nel nostro paese così come auspicato da qualcuno nei post precedenti.
Vorrei ricordare che, pur ammettendo che il cittadino si armi, lo stesso farà il delinquente e in una proporzione maggiore.
Allo steso modo delle forze di polizia pesantemente armate non hanno alcun senso. Semmai sarebbe necessario una presenza più capillare sul territorio tra polizia, carabinieri e guardia di finanza e un'azione più dura verso chi commette reati penali come contrabbando, traffici illeciti, sfruttamento di esseri umani, malavita.
In fondo è anche per questo che pago tutte queste tasse.


x The Joe

Più che incentivare gli altri a fare la guerra, bisognerebbe che le industrie Italiane degli altri settori, apprendessero la lezione impartita da quella delle armi che va bene perchè ha dimostrato di essere fra le migliori al mondo, investendo in ricerca e facendo prodotti di alto profilo tecnologico, se anche negli altri settori si fosse agito allo stesso modo, oggi non temeremmo certo la concorrenza della Cina....

Nei miei post mi riferivo anche a quello.

Ciao,

Andala

cerbert
18-04-2005, 12:50
Armi leggere da guerra, possono averle solo i militari e gli appartenenti alle forze dell'ordine nello svolgimento delle loro funzioni.....

Un fucile da caccia è un arma leggera e basta.

"Arma Leggera da guerra" è una definizione che vale solo territorialmente. A livello internazionale la distinzione accettata dai trattati per quanto attiene alle "armi convenzionali" è unicamente tra "arma leggera" ed "arma pesante" e le restrizioni alle esportazioni ed al commercio per le prime sono identiche sia che io esporti una CZ75 (pistola automatica) sia che io esporti un Kalashnikov.

Ripeto: IN ASSENZA DI PRECISA LEGISLAZIONE NAZIONALE. In Italia la avevamo (la 185/90) ed era tra le più avanzate al mondo. Si è fatto di tutto per affossarla e snaturarla. In altri paesi del mondo (diciamo una Georgia a caso) proprio neanche se ne parla.

Questa contraddizione, per cui a livello internazionale un Kalashnikov "pesa" come una "Saturday Night Special", ancora non è stata risolta e l'equivoco permane.

FastFreddy
18-04-2005, 12:50
Io spero vivamente che non si prospetti alcuna liberalizzazione delle armi leggere nel nostro paese così come auspicato da qualcuno nei post precedenti.


Non mi pare proprio che qualcuno abbia auspicato una liberalizzazione delle armi.....

Per conto mio la legislazione attuale va bene così.

FastFreddy
18-04-2005, 12:53
"Arma Leggera da guerra" è una definizione che vale solo territorialmente. A livello internazionale la distinzione accettata dai trattati è unicamente tra "arma leggera" ed "arma pesante" e le restrizioni alle esportazioni ed al commercio per le prime sono identiche sia che io esporti una CZ75 (pistola automatica) sia che io esporti un Kalashnikov.

Ripeto: IN ASSENZA DI PRECISA LEGISLAZIONE NAZIONALE. In Italia la avevamo (la 185/90) ed era tra le più avanzate al mondo. Si è fatto di tutto per affossarla e snaturarla. In altri paesi del mondo (diciamo una Georgia a caso) proprio neanche se ne parla.

Questa contraddizione, per cui a livello internazionale un Kalashnikov "pesa" come una "Saturday Night Special", ancora non è stata risolta e l'equivoco permane.


Vabbè, io parlavo per quanto riguarda la legislazione italiana.
Qua si può possedere legalmente un'arma leggera intesa solo come fucile da caccia (che non può essere in nessun caso automatico) o pistola (e nel caso delle pistole la legge è giustamente molto restrittiva)
E viene esclusa categoricamente la possibilità di possedere armi leggere da guerra...

cerbert
18-04-2005, 12:55
Vabbè, io parlavo per quanto riguarda la legislazione italiana.
Qua si può possedere legalmente un'arma leggere intesa solo come fucile da caccia (che non può essere in nessun caso automatico) o pistola (e nel caso delle pistole la legge è giustamente molto restrittiva)
E viene esclusa categoricamente la possibilità di possedere armi leggere da guerra...

E vabbeh... ma è da quando ho iniziato che io mi riferisco alle norme ed ai mercati internazionali!

La prossima volta che non stai attento ti mando dietro la lavagna!
:mbe:
:D

gpc
18-04-2005, 12:59
Ma in questa esposizione le armi sono anche in vendita o solo in esposizione?

FastFreddy
18-04-2005, 13:00
Ma in questa esposizione le armi sono anche in vendita o solo in esposizione?

Sola esposizione, e per la maggior parte del materiale esposto si tratta solo di simulacri......

gpc
18-04-2005, 13:04
Sola esposizione, e per la maggior parte del materiale esposto si tratta solo di simulacri......

Beh, allora non vedo tutto questo scandalo.
E' come scandalizzarsi di una esposizione di strumenti di tortura medievale... se quella roba lì è solo in esposizione, non mi pare che sia molto diverso. Allora si dovrebbero eliminare anche tutte le riviste che trattano di armi, di mezzi da guerra, aerei, navi, etc. Inoltre, per il fatto che è aperta anche ai minori, sempre se si stratta di sola esposizione, se questo non sta bene si dovrebbero censurare il 90% dei film, ovvero tutti quelli dove compare un'arma.

easyand
18-04-2005, 13:52
Da guerra

Non è che puoi comprarti un Kalashnikov in armeria......

però in armeria puoi tranquillamente comprare un AR15 o CAR15 , praticamente le versioni civili del M16 e dell' M4

Detto questo, io sono contrario alla vendita di questo tipo di armi ai civili, ammeno che non siano repliche inerti da collezione.
Per quanto riguarda l'industria italiana dei materiali da difesa, come dice Evelon è l'unica che funziona bene e che vende molto, e le aziende italiane in alcuni settori offrono prodotti di punta che vendono moltissimo, basta vedere i materiali di origine italiana nel mondo quindi sarebbe assai bene "coltivarla" e far si che i prodotti italiani siano promossi all' estero dallo stesso governo Italiano, come è successo ultimamente con EH101 e M346.

ALIEN3
18-04-2005, 20:47
Dopotutto guardiamo alla realtà: coloro che dicono che bisogna distruggere le armi per avere la pace sono in errore. Nel mondo ci sarà sempre qualcuno che ne fabbricherà una e la userà contro qualcunaltro. In effetti la ricerca bellica porta grandissimi benefici anche in ambito civile...non so basti pensare alle due guerre mondiali: senza scordare l'orrore di queste due guerre va ricordato anche il progresso tecnologico che si è avuto. L'Italia ripudia la guerra per risolvere le dispute e cose varie ma non penso che se ci attaccano rimaniamo con le mani in mano :rolleyes. Comunque l'Italia è abbastanza sviluppata in armi...avete presente la Beretta M92FS è la pistola più utilizzata nel mondo (e adottata dall'US Army). Comunque sono daccordo nella vendita di repliche innoque quali ASG (sono un softair gunner e possiedo un M733 e un MP5A2 Tatical) e non approvo la vendita di armi in armeria di AR15, Car,M4 e tutte armi militari convertite in civili (tanto military o civil poco importa....l'effetto è lo stesso) anche perchè più armi si mettono in mano alla gente più cè pericolo che qualcono si faccia male. COnsludo con un motto del mondo Softair: "E' meglio giocare alla Guerra che fare la Guerra per Gioco";)

Byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Byezzzzzzzzzzzzzz

Lucio Virzì
18-04-2005, 22:20
Dopotutto guardiamo alla realtà: coloro che dicono che bisogna distruggere le armi per avere la pace sono in errore. Nel mondo ci sarà sempre qualcuno che ne fabbricherà una e la userà contro qualcunaltro. In effetti la ricerca bellica porta grandissimi benefici anche in ambito civile...non so basti pensare alle due guerre mondiali: senza scordare l'orrore di queste due guerre va ricordato anche il progresso tecnologico che si è avuto. L'Italia ripudia la guerra per risolvere le dispute e cose varie ma non penso che se ci attaccano rimaniamo con le mani in mano :rolleyes. Comunque l'Italia è abbastanza sviluppata in armi...avete presente la Beretta M92FS è la pistola più utilizzata nel mondo (e adottata dall'US Army). Comunque sono daccordo nella vendita di repliche innoque quali ASG (sono un softair gunner e possiedo un M733 e un MP5A2 Tatical) e non approvo la vendita di armi in armeria di AR15, Car,M4 e tutte armi militari convertite in civili (tanto military o civil poco importa....l'effetto è lo stesso) anche perchè più armi si mettono in mano alla gente più cè pericolo che qualcono si faccia male. COnsludo con un motto del mondo Softair: "E' meglio giocare alla Guerra che fare la Guerra per Gioco";)

Byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Byezzzzzzzzzzzzzz


Bella li fratello! Hai troppo ragione!!! :D:D:D
Ci andiamo a sparacchiare un po di pallini? :D
TI riquoto:

In effetti la ricerca bellica porta grandissimi benefici anche in ambito civile...non so basti pensare alle due guerre mondiali: senza scordare l'orrore di queste due guerre va ricordato anche il progresso tecnologico che si è avuto. L'Italia ripudia la guerra per risolvere le dispute e cose varie ma non penso che se ci attaccano rimaniamo con le mani in mano :rolleyes.


E non aggiungo altro.

LuVi

ALIEN3
19-04-2005, 06:53
Anche tu un softairgunner?????Fai parte di qualche gruppo????? al momento non ne ho uno e organizziamo di solito qualche urban tra fratelli (siamo tre) e amici. Appena finisce sta benedetta scuola (cio la maturità) faccio una bella scappatina :cool:

byezzzzzzzzzzzz