easyand
08-04-2005, 15:40
Inizia una nuova missione militare italiana in in Sudan: 220 uomini che andranno a far parte del contingente Onu che avra' il compito di vigilare sull'attuazione dei recenti accordi di pace sottoscritti a Nairobi.
Di questa 26/a missione italiana si parla da tempo, almeno da un paio di mesi, ma sempre a livello di voci: per questo, l'annuncio ufficiale del Governo e' giunto ieri sera inatteso.
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che, ''tenuto conto del mandato Onu e degli aspetti umanitari della missione (in Sudan - ndr),il Governo ha ritenuto opportuno che anche l'Italia
partecipi con un proprio contingente (circa 220 unita') previa informazione al Parlamento''.
Una semplice informativa, dunque, che non dovrebbe presupporre il voto dell'Assemblea E' stato il ministro della Difesa, Antonio Martino, a riferire ai suoi colleghi sui contenuti della
Risoluzione 1590 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata due settimane fa, il 24 marzo, con cui e' stato deciso di inviare una forza internazionale di 10.000 caschi blu in Sudan con
il compito di vigilare sull'attuazione dell'accordo di pace firmato a gennaio tra il governo di Khartoum e i ribelli del Sud.
Al termine, il ministro ha proposto di contribuire con un ''piccolo, ma qualificato'' contingente di 220 uomini.
L'attivita' di pianificazione di questa nuova missione - il cui annuncio arriva solo una settimana dopo l'inaugurazione del Team di ricostruzione provinciale di Herat, in Afghanistan, che porta ad oltre 9.000 i militari italiani impegnati fuori dai confini nazionali - e' cominciata da tempo.
Alcuni paracadutisti sono stati attivati da alcuni giorni per preparare il terreno, ma questa missione di ricognizione e' stata successivamente annullata.
Secondo le indiscrezioni trapelate finora, il contributo italiano dovrebbe essere costituito da un contingente di personale ''altamente selezionato'' proveniente dalla brigata paracadutisti Folgore.
Una 'forza di reazione rapida' che dovrebbe occuparsi, tra l'altro, della protezione del comando della missione Onu nella capitale sudanese.
Di questa 26/a missione italiana si parla da tempo, almeno da un paio di mesi, ma sempre a livello di voci: per questo, l'annuncio ufficiale del Governo e' giunto ieri sera inatteso.
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che, ''tenuto conto del mandato Onu e degli aspetti umanitari della missione (in Sudan - ndr),il Governo ha ritenuto opportuno che anche l'Italia
partecipi con un proprio contingente (circa 220 unita') previa informazione al Parlamento''.
Una semplice informativa, dunque, che non dovrebbe presupporre il voto dell'Assemblea E' stato il ministro della Difesa, Antonio Martino, a riferire ai suoi colleghi sui contenuti della
Risoluzione 1590 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata due settimane fa, il 24 marzo, con cui e' stato deciso di inviare una forza internazionale di 10.000 caschi blu in Sudan con
il compito di vigilare sull'attuazione dell'accordo di pace firmato a gennaio tra il governo di Khartoum e i ribelli del Sud.
Al termine, il ministro ha proposto di contribuire con un ''piccolo, ma qualificato'' contingente di 220 uomini.
L'attivita' di pianificazione di questa nuova missione - il cui annuncio arriva solo una settimana dopo l'inaugurazione del Team di ricostruzione provinciale di Herat, in Afghanistan, che porta ad oltre 9.000 i militari italiani impegnati fuori dai confini nazionali - e' cominciata da tempo.
Alcuni paracadutisti sono stati attivati da alcuni giorni per preparare il terreno, ma questa missione di ricognizione e' stata successivamente annullata.
Secondo le indiscrezioni trapelate finora, il contributo italiano dovrebbe essere costituito da un contingente di personale ''altamente selezionato'' proveniente dalla brigata paracadutisti Folgore.
Una 'forza di reazione rapida' che dovrebbe occuparsi, tra l'altro, della protezione del comando della missione Onu nella capitale sudanese.