View Full Version : Terry Schiavo....
....che dire???
penso che ci siano due modi di vederla e ci sono buone ragioni in entrambe le posizioni....
beppegrillo
21-03-2005, 10:03
Sono contro l'accanimento terapeutico, quella donna ha sofferto per 15 anni (provate ad immaginare cosa significhi..) ed è giusto che abbia diritto ad una morte decorosa.
tatrat4d
21-03-2005, 10:13
Senza conoscere quali sarebbero state le decisioni della donna se fosse stata cosciente ognuna delle due alternative può essere una violenza. Personalmente non avrei dubbi, certamente mi piace poco il fatto che intervenga una legge su di una vicenda privata che i giudici erano comunque riusciti a risolvere in una direzione.
Alessandro Bordin
21-03-2005, 10:15
Pro eutanasia in questo caso, per il bene suo e di chi la circonda.
Harvester
21-03-2005, 10:18
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Pro eutanasia in questo caso, per il bene suo e di chi la circonda.
LittleLux
21-03-2005, 10:21
Ma se di eutanasia si deve trattare, almeno che non sia lasciata morire per fame, agonia che si prolungherebbe per giorni. Questa, per me, è una vera e propria barbarie.
Originariamente inviato da LittleLux
Ma se di eutanasia si deve trattare, almeno che non sia lasciata morire per fame, agonia che si prolungherebbe per giorni. Questa, per me, è una vera e propria barbarie.
In effetti non capisco il perchè del doverla lasciare morire per fame, come credete che si sentano i genitori nel vederla morire agonizzante per inedia?
Meglio farla finita subito se deve essere fatto.
Originariamente inviato da LittleLux
Ma se di eutanasia si deve trattare, almeno che non sia lasciata morire per fame, agonia che si prolungherebbe per giorni. Questa, per me, è una vera e propria barbarie.
sicuramente hai ragione...ma c'è una bella differenza legale e morale tra il lasciarla morire e il farla morire...ovvero tra staccare le macchine e farle mettiamo un'iniezione...
Originariamente inviato da zuper
sicuramente hai ragione...ma c'è una bella differenza legale e morale tra il lasciarla morire e il farla morire...ovvero tra staccare le macchine e farle mettiamo un'iniezione...
Certo, come dire, si gira la testa dall'altra parte mentre muore, non siamo noi che la uccidiamo.............
Legalmente ci saranno pure delle differenze, ma quello che conta è il risultato finale.
Se un neonato non lo alimenti, muore quindi non lo consideri omicidio come se lo avessi preso e sbattuto per terra?
Alessandro Bordin
21-03-2005, 10:46
Originariamente inviato da the_joe
Meglio farla finita subito se deve essere fatto.
Su questo nessun dubbio.
Originariamente inviato da the_joe
Certo, come dire, si gira la testa dall'altra parte mentre muore, non siamo noi che la uccidiamo.............
Legalmente ci saranno pure delle differenze, ma quello che conta è il risultato finale.
Se un neonato non lo alimenti, muore quindi non lo consideri omicidio come se lo avessi preso e sbattuto per terra?
io non cercavo assolutamente di giustificare questa cosa....
se potessi decidere sarei il primo a regalarle una morte dolce e serena con un'iniezione...
perchè per lei sarebbe una liberazione....
ciccenji
21-03-2005, 10:49
Originariamente inviato da LittleLux
Ma se di eutanasia si deve trattare, almeno che non sia lasciata morire per fame, agonia che si prolungherebbe per giorni. Questa, per me, è una vera e propria barbarie.
Quoto pienamente....pro eutanasia ma non per fame:(
E' difficile schierarsi in queste faccende delicate: diciamo che capisco i genitori ma capisco anche il marito.
A quanto ho sentito, però, lei aveva espresso sempre l'idea di essere pro eutanasia in casi simili..quindi mi sembra un po' egoistico mantenerla in vita, nonostante le sue idee fossero altre.
Forse sarebbe il caso di darle il riposo che merita, ma a sto punto meglio un iniezione che l'inedia.
Scoperchiatore
21-03-2005, 11:43
Originariamente inviato da Nicky
E' difficile schierarsi in queste faccende delicate: diciamo che capisco i genitori ma capisco anche il marito.
A quanto ho sentito, però, lei aveva espresso sempre l'idea di essere pro eutanasia in casi simili..quindi mi sembra un po' egoistico mantenerla in vita, nonostante le sue idee fossero altre.
Forse sarebbe il caso di darle il riposo che merita, ma a sto punto meglio un iniezione che l'inedia.
Concordo.
E non capisco assolutamente il perchè di una mobilitazione del genere da parte addirittura di camera e senato, e di Bush che a tarda notte firma una legge "speciale" solo per lei.
A mio avviso è solo una speculazione sulla vita di quella ragazza, per guadagnare voti e rimarcare le loro posizioni.
Le cose andrebbero risolte "in famiglia" e soltanto i parenti stretti di Terry, genitori, marito e amici carissimi, dovrebbero avere parola su questo caso.
LittleLux
21-03-2005, 11:46
Originariamente inviato da Scoperchiatore
Concordo.
E non capisco assolutamente il perchè di una mobilitazione del genere da parte addirittura di camera e senato, e di Bush che a tarda notte firma una legge "speciale" solo per lei.
Cut.
Cinico calcolo politico.
Originariamente inviato da Nicky
E' difficile schierarsi in queste faccende delicate: diciamo che capisco i genitori ma capisco anche il marito.
A quanto ho sentito, però, lei aveva espresso sempre l'idea di essere pro eutanasia in casi simili..quindi mi sembra un po' egoistico mantenerla in vita, nonostante le sue idee fossero altre.
Forse sarebbe il caso di darle il riposo che merita, ma a sto punto meglio un iniezione che l'inedia.
quoto
Esistono due posizioni chiare e solide..non esiste "LA" risposta giusta.
In ogni caso sul Corriere di oggi si accennava anche a questioni economiche..chi è interessato legga qui (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/03_Marzo/21/imarisio.shtml)
Byezz
Vedo anche una contraddizione tra quello che avrebbe detto Bush dovrebbe essere nostra cura e preoccupazione come nazione costruire una cultura della vita e questa cultura della vita in cui ogni americano è valutato, benvenuto e protetto dovrebbe estendersi a individui disabili. e il fatto che alcuni Stati americani mantengano la pena di morte.
E inoltre mi sembra di capire che negli USA la "cultura della vita in cui ogni americano è valutato, benvenuto e protetto" non si applichi ai disabili?
paditora
21-03-2005, 12:09
Anche per me è giiusto farla morire.
Però che cazzo non possono farle un'iniezione letale?
Cazz così la fanno soffrire per 10-15 giorni.
beppegrillo
21-03-2005, 12:12
Originariamente inviato da Scoperchiatore
Concordo.
E non capisco assolutamente il perchè di una mobilitazione del genere da parte addirittura di camera e senato, e di Bush che a tarda notte firma una legge "speciale" solo per lei.
A mio avviso è solo una speculazione sulla vita di quella ragazza, per guadagnare voti e rimarcare le loro posizioni.
Le cose andrebbero risolte "in famiglia" e soltanto i parenti stretti di Terry, genitori, marito e amici carissimi, dovrebbero avere parola su questo caso.
DIciamo che uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di bush era il divieto di aborto e tante altre belle cosette, molto apprezzate dalle varie comunità cristiane ed affini, tra le quali vi è ovviamente anche l'opposizione all'eutanasia.
Se sull'eutanasia l'america si spacca, per la pena di morte invece è voluta da una gran parte della popolazione, un criminale che sia stato condannato per gravi reati di certo suscita molto meno interesse di una povera persona malata in fase terminale.
Però mi sà che usciamo troppo dal seminato, quindi è meglio ritornare a parlare del caso terry schiavo..
hikari84
22-03-2005, 11:09
Sono tutti degli imbecilli. Cazzo mi sale su un nervoso ogni volta che ne parlano... Il marito ha fatto quello che doveva fare, BASTA!, non capisco cosa intervenga a fare la politica.
Che le facciano un'iniezione e la lascino riposare in pace. Dio scommetto che se morisse farebbero di tutto per farla resuscitare.
Cani.
Originariamente inviato da hikari84
Sono tutti degli imbecilli. Cazzo mi sale su un nervoso ogni volta che ne parlano... Il marito ha fatto quello che doveva fare, BASTA!, non capisco cosa intervenga a fare la politica.
Che le facciano un'iniezione e la lascino riposare in pace. Dio scommetto che se morisse farebbero di tutto per farla resuscitare.
Cani.
Stamani al gr dicevanoche il giudice federale non aveva ancora preso una decisione (e c'era quasi un tono di derisione alla fretta del Parlamento nell'approvare la "legge schiavo").
Immagino che però questo giudice stia ricevendo enormi pressioni: da una parte il governo e la famiglia, dall'altra il marito appoggiato da quasi il 70% degli americani.
E in tutta questa faccenda quella povera creatura che meriterebbe di andarsene serenamente e senza soffrire diventa merce di scambio e materia del contendere.
hikari84
22-03-2005, 11:22
Originariamente inviato da lucio68
E in tutta questa faccenda quella povera creatura che meriterebbe di andarsene serenamente e senza soffrire diventa merce di scambio e materia del contendere.
Ma infatti, è questo che mi fa innervosire.
Ma poi a parte tutto, non capisco cos'abbiano aspettato a fare 15 anni... che vogliono fare adesso? Farla vegetare per altri 10 anni? Per fare?
Originariamente inviato da hikari84
Ma infatti, è questo che mi fa innervosire.
Ma poi a parte tutto, non capisco cos'abbiano aspettato a fare 15 anni... che vogliono fare adesso? Farla vegetare per altri 10 anni? Per fare?
I genitori sostengono che la ragazza è semicosciente, che capisce quando le parlano e che risponde con gli occhi e sorridendo, e quindi sperano ancora in un miracolo.
Ne parlavo ieri sera con mia moglie: sono due anni e 5 mesi che siamo sposati, però posso dire che da un certo punto di vista mi conosce meglio lei di mia madre, che sicuramente mi conosce benissimo, ma non allo stesso modo.
Io credo che una decisione simile a quella che riguarda il destino di Terry, non potendo essere lei a decidere per se, sia più corretto che venga presa dal marito piuttosto che dai genitori, perché sono convinto che il marito sia in grado di interpretare il pensiero della moglie meglio di chiunque altro.
hikari84
22-03-2005, 11:40
Originariamente inviato da lucio68
Io credo che una decisione simile a quella che riguarda il destino di Terry, non potendo essere lei a decidere per se, sia più corretto che venga presa dal marito piuttosto che dai genitori, perché sono convinto che il marito sia in grado di interpretare il pensiero della moglie meglio di chiunque altro.
Sono d'accordo.
paditora
22-03-2005, 13:35
Cmq io non capirò mai una cosa.
Si lotta per salvare la vita a una persona che ormai è diventata vegetale e che da 15 anni sta soffrendo e poi semplicemente premendo un pulsante si ammazzano 10 mila persone in un solo secondo.
Bah.
Certo che l'uomo è davvero una merda.
IMHO siamo la razza peggiore presente in natura.
tatrat4d
22-03-2005, 13:57
Il problema, e il modo difficilmente accettabile con il quale la donna verrebbe lasciata morire, nascono secondo me dalla mancanza di una legge, in America ma anche da noi, che consente all'individuo di potere scegliere per sè. E di fronte ad un divieto, per me inspiegabile, i rimedi sono o questi sotterfugi, o l'eutanasia non ufficiale che verrà sicuramente praticata anche in ospedali italiani.
Sinceramente non credo che sia utile differire ulteriormente lo studio e l'approvazione di una legge liberale sul tema.
Originariamente inviato da tatrat4d
Il problema, e il modo difficilmente accettabile con il quale la donna verrebbe lasciata morire, nascono secondo me dalla mancanza di una legge, in America ma anche da noi, che consente all'individuo di potere scegliere per sè. E di fronte ad un divieto, per me inspiegabile, i rimedi sono o questi sotterfugi, o l'eutanasia non ufficiale che verrà sicuramente praticata anche in ospedali italiani.
Sinceramente non credo che sia utile differire ulteriormente lo studio e l'approvazione di una legge liberale sul tema.
La discussione sull'eutanasia è aperta da tempo immemorabile, e sicuramente non è un problema di facile soluzione.
In Belgio mi sembra che sia stata introdotta, ma solo a patto che vengano soddisfatti tutti i requisiti: circa 80 (?) sono i punti che devono essere presi in considerazione, a solo allora è possibile applicarla.
Sono certamente più "chiassosi" i difensori del diritto alla vita sempre e comunque e forse è troppo pesante l'influenza della Chiesa perché si possa accettare la "cessazione terapeutica" di una vita.
In certi casi però mi chiedo se invece l'accanimento terapeutico non sia da considerare alla stregua di una tortura, e talvolta non solo per il malato, ma anche per coloro che lo assistono.
tatrat4d
22-03-2005, 15:03
Io più che altro mi sorprendo del perchè si debba impedire l'autodeterminazione di persone ancora coscienti, non tanto del caso particolare dell'eutanasia. Su casi come questo, dove l'interessata è purtroppo solo l'oggetto del contendere c'è comunque il rischio di violentare la sua volontà.
Originariamente inviato da tatrat4d
Io più che altro mi sorprendo del perchè si debba impedire l'autodeterminazione di persone ancora coscienti, non tanto del caso particolare dell'eutanasia. Su casi come questo, dove l'interessata è purtroppo solo l'oggetto del contendere c'è comunque il rischio di violentare la sua volontà.
Questo è vero e purtroppo vale siache si decida per la vita sia che si decida per la morte.
Per me resta valido però il concetto che ho espresso qualche post fa: il compagno/a (marito, moglie, fidanzato/a) ha una conoscenza più intima e diversa rispetto a quella dei genitori, per quanto più breve possa essere la frequentazione, e di conseguenza credo che possa meglio farsi interprete delle volontà del paziente
hikari84
22-03-2005, 17:18
Piccolo ot:
Consiglio vivamente questo libro a tutti:
http://giotto.ibs.it/jackets/z9X/884541129X.jpg
Per chi non avesse voglia, né tempo per leggerlo, qui sotto troverete il riassunto...
24 settembre 2000. Vincent Humbert, diciannove anni, ha un terribile
incidente stradale che, dopo nove mesi di coma, lo lascia tetraplegico,
muto e quasi cieco, ma drammaticamente lucido.
Novembre 2002. In preda a continue, indicibile sofferenze, Vincent detta a
un'infermiera - sfruttando l'unica parte di sé che riesce a muovere, il
pollice destro - una lettera aperta per Chirac, in cui manifesta per la
prima volta pubblicamente la volontà di morire. "A lei, che ha il diritto
di concedere la grazia, io chiedo il diritto di morire." Ma Chirac non può
aiutarlo, anzi, lo incita a vivere.
A Vincent non resta che pregare Marie, sua madre, colei che gli ha dato la
vita, di donargli la più grande prova d'amore: procurargli la morte.
24 settembre 2003. Nel terzo anniversario dell'incidente, Marie, la madre
di Vincent, gli inietta una dose letale di barbiturici, come avevano
precedentemente concordato. Non viene arrestata, ma resta in attesa di
giudizio. "E' terribile pensare di non vederlo più, di non accarezzare più
la sua mano, di non essere più la sua mamma. Ma se non avessi fatto quello
che mio filglio mi ha pregato ogni giorno di fare non avrei più potuto
guardarmi allo specchio", ha detto Marie subito dopo il suo gesto. Nelle
stesse ore esce in Francia questo libro, dettato dal ragazzo a un
giornalista che ha vissuto al suo fianco i momenti di dolore, di rabbia, di
coraggio.
26 settembre 2003. Alle 12 e trenta Vincent muore, dopo due giorni di coma.
I medici ne agevolano il decesso prendendo "in totale indipendenza" la
"difficile decisione" di "limitare le terapie attive". Nel frattempo questa
"eutanasia di un figlio" sconvolge la Francia e occupa le prime pagine dei
giornali di tutto il mondo.
... quando l'ho letto ne sono rimasta scioccata...
Io non vorrei mai (soprav)vivere così.
Per me e, soprattutto, per i miei cari.
Quanto al "modus" con cui metter fine a una vita ci sarebbe molto da dire...
...teoricamente la condizione di Terry è tale che non prova alcuna necessità fisiologica (mangiare, bere) ne dolori fisici.
Ma farla morire di fame, secondo me, è, in assoluto, il modo più meschino e vigliacco (oltre che barbaro).
Ponzio Pilato rulez... :rolleyes:
Originariamente inviato da LittleLux
Cinico calcolo politico.
Allora hanno calcolato male visto che a tutt'oggi i favorevoli a lasciare morire la schiavo vanno dal 55 al 60% della popolazione...
Red_Star
24-03-2005, 00:58
povera donna, la stanno riducendo ad un bieco spettacolo da circo, con tanto di spettatori.
certo che di incoerenze negli stati uniti c'è ne sono................
Avete già detto tutto e mi rimane solo da quotare.
Aggiungo solo che io stesso mi rifiuterei di sopravvivere in una condizione simile, non tanto per me, quanto per il sollievo dei miei cari, e aggiungo anche che se una persona a me vicina, in uno stato simile mi implorasse di aiutarla a morire, io non ci penserei due volte a violare qualsiasi legge, assumendomene tutte le responsabilità.
Originariamente inviato da LittleLux
Ma se di eutanasia si deve trattare, almeno che non sia lasciata morire per fame, agonia che si prolungherebbe per giorni. Questa, per me, è una vera e propria barbarie.
Straconcordo con te! Non so se sia giusto farla morire o no, ma perchè non chiudono quel coglione di suo marito in una stanza senza cibo e acqua per 15 giorni? :muro: :( Che ne sappiamo di quanto sta soffrendo? Mi sembra veramente qualcosa di inaudito!
jumpermax
24-03-2005, 21:11
Originariamente inviato da teogros
Straconcordo con te! Non so se sia giusto farla morire o no, ma perchè non chiudono quel coglione di suo marito in una stanza senza cibo e acqua per 15 giorni? :muro: :( Che ne sappiamo di quanto sta soffrendo? Mi sembra veramente qualcosa di inaudito!
vediamo di evitare gli insulti ok?
paditora
24-03-2005, 21:16
Originariamente inviato da teogros
Straconcordo con te! Non so se sia giusto farla morire o no, ma perchè non chiudono quel coglione di suo marito in una stanza senza cibo e acqua per 15 giorni? :muro: :( Che ne sappiamo di quanto sta soffrendo? Mi sembra veramente qualcosa di inaudito!
Non ho capito cosa c'entri il marito.
L'ha stabilito il giudice e i medici che deve morire per mancata alimentazione e non per una iniezione letale.
Originariamente inviato da jumpermax
vediamo di evitare gli insulti ok?
Si jumper, hai ragione. Chiedo scusa!
Originariamente inviato da paditora
Non ho capito cosa c'entri il marito.
L'ha stabilito il giudice e i medici che deve morire per mancata alimentazione e non per una iniezione letale.
Chi è che sta combattendo per "farla morire"? Ci sono tante persone disposte starle accanto, lui vuole farla morire: non vedo chi possa essere il responsabile! :boh:
paditora
24-03-2005, 23:27
Originariamente inviato da teogros
Chi è che sta combattendo per "farla morire"? Ci sono tante persone disposte starle accanto, lui vuole farla morire: non vedo chi possa essere il responsabile! :boh:
Ma mi sembra anche logico che voglia farla morire.
Ma te al posto suo cosa faresti?
Anche io fossi stato in lui avrei lottato per poterla far morire in pace.
Se l'iniezione letale è vietata che deve fare sto povero cristo?
Farla morire con l'iniezione e poi magari beccarsi 10 anni di galera?
Se le leggi a riguardo fanno cagare cosa ci può fare il marito.
una preghiera per lei.
spero in un miracolo che non avverrà..se si svegliasse proprio a causa del tentativo di farla morire? sarebbe la vittoria della Vita.
Invece.. Vincerà la Morte
comunque mi chiedo come mai non le facciano un'inziezione o qualcosa per farla morire subito , e non farla stare in " agonia" per giorni lasciandola morire di fame ...
Ciaozzz
Originariamente inviato da CYRANO
comunque mi chiedo come mai non le facciano un'inziezione o qualcosa per farla morire subito , e non farla stare in " agonia" per giorni lasciandola morire di fame ...
Ciaozzz
condivido il tuo pensiero. meglio un'iniezione a sto punto.
ciò che sta avvenendo è una barbarie bella e buona
Originariamente inviato da rap
condivido il tuo pensiero. meglio un'iniezione a sto punto.
ciò che sta avvenendo è una barbarie bella e buona
mi chiedo se per me sarebbe possibile lasciare un testamento per evitare una simile situazione.
cioe' se sta poveretta possiede ancora un po' di capacita' di intendere e volere , chissa' che passera' morendo di fame...
rabbrividisco al pensiero.
Ciaozzz
beppegrillo
25-03-2005, 00:12
Originariamente inviato da CYRANO
mi chiedo se per me sarebbe possibile lasciare un testamento per evitare una simile situazione.
cioe' se sta poveretta possiede ancora un po' di capacita' di intendere e volere , chissa' che passera' morendo di fame...
rabbrividisco al pensiero.
Ciaozzz
Sinceramente credo che se i medici abbiano deciso di sospendere l'alimentazione artificiale, credo che abbiano calcolato che ormai la ragazza non provà più alcun dolore, visto che essendo andato in coma il cervello, potresti metterle un accendino sotto la mano e non proverebbe dolore.
Ciò non toglie che la soluzione migliore è un'iniezione letale, anzichè la lenta agonia per lei ed i familiari.
Originariamente inviato da paditora
Ma mi sembra anche logico che voglia farla morire.
Ma te al posto suo cosa faresti?
Anche io fossi stato in lui avrei lottato per poterla far morire in pace.
Se l'iniezione letale è vietata che deve fare sto povero cristo?
Farla morire con l'iniezione e poi magari beccarsi 10 anni di galera?
Se le leggi a riguardo fanno cagare cosa ci può fare il marito.
Al posto suo? La lascerei ai genitori piuttosto che far agonizzare mia moglie per 15 giorni, facendola morire di fame e sete.
Originariamente inviato da CYRANO
mi chiedo se per me sarebbe possibile lasciare un testamento per evitare una simile situazione.
...
esistono già i "testamenti di vita"
se cerchi in rete, qualcosa trovi
qualche ordinamento giuridico si sta iniziando ad interessare di questi testamenti, ma la faccenda è piuttosto complicata
Originariamente inviato da CYRANO
comunque mi chiedo come mai non le facciano un'inziezione o qualcosa per farla morire subito , e non farla stare in " agonia" per giorni lasciandola morire di fame ...
Ciaozzz mi sembra sia indifferente se non per chi la sta a guardare
Originariamente inviato da Korn
mi sembra sia indifferente se non per chi la sta a guardare
beh se fossi un suo caro preferirei comunque una morte istantanea a questo.
Ciaozzz
Originariamente inviato da Korn
mi sembra sia indifferente se non per chi la sta a guardare
Come fai ad esser così certo che lei non stia soffrendo?
immagino che un equipe di medici sappia valutare se un cervello funziona o no
Originariamente inviato da Korn
immagino che un equipe di medici sappia valutare se un cervello funziona o no
Io credo che bisognerebbe passarci per esserne sicuri... oltretutto hanno fatto vedere più volte che a certi stimoli reagiva: perchè non dovrebbe accorgersi che sta morendo di fame e sete?!
paditora
25-03-2005, 13:08
Originariamente inviato da teogros
Al posto suo? La lascerei ai genitori piuttosto che far agonizzare mia moglie per 15 giorni, facendola morire di fame e sete.
E lasciarla magari per altri 15 anni in quello stato.
Boh vabbè ognuno ha le proprie opinioni.
Io sono per la morte piuttosto che vivere una vita in quello stato.
Originariamente inviato da teogros
Io credo che bisognerebbe passarci per esserne sicuri... oltretutto hanno fatto vedere più volte che a certi stimoli reagiva: perchè non dovrebbe accorgersi che sta morendo di fame e sete?!
Beh, se è tetraplegica significa che il cervello non solo non impartisce comandi, ma neanche riceve stimoli, e quindi è facilmente pensabile che non si accorgerà di morire di sete.
Resta il fatto che, una volta stabilito che sia giusto porre fine alle sue sofferenze, si poteva trovare un modo più dolce.
Avremmo trattato più "umanamente" un cavallo nelle stesse condizioni.
Originariamente inviato da paditora
E lasciarla magari per altri 15 anni in quello stato.
Boh vabbè ognuno ha le proprie opinioni.
Io sono per la morte piuttosto che vivere una vita in quello stato.
Io non ho un'idea precisa su cosa sia meglio per lei fra "vivere" o morire. Ma farla morire così mi pare peggio che farla vivere: se soffre a vivere così, immagini quanto soffra a morire così? Se non soffre, perchè ucciderla?
paditora
25-03-2005, 13:16
Originariamente inviato da teogros
Io non ho un'idea precisa su cosa sia meglio per lei fra "vivere" o morire. Ma farla morire così mi pare peggio che farla vivere: se soffre a vivere così, immagini quanto soffra a morire così? Se non soffre, perchè ucciderla?
Vabbè opinioni diverse.
Per me è meglio che muoia.
Stop.
Originariamente inviato da paditora
Vabbè opinioni diverse.
Per me è meglio che muoia.
Stop.
:boh:
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Pro eutanasia in questo caso, per il bene suo e di chi la circonda.
chi la circonda sembra pensarla diversamente a quanto si dice.
http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/esteri/mileut2/altreter/altreter.html
paditora
26-03-2005, 15:06
Originariamente inviato da krokus
http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/esteri/mileut2/altreter/altreter.html
Bè in America se non c'hai i soldi e ti viene una malattia mi sa che ti lasciano crepare.
Li l'assistenza sanitaria gratuita mi pare che manco ce l'hanno.
Bello schifo.
Originariamente inviato da Nicky
E' difficile schierarsi in queste faccende delicate: diciamo che capisco i genitori ma capisco anche il marito.
A quanto ho sentito, però, lei aveva espresso sempre l'idea di essere pro eutanasia in casi simili..quindi mi sembra un po' egoistico mantenerla in vita, nonostante le sue idee fossero altre.
Forse sarebbe il caso di darle il riposo che merita, ma a sto punto meglio un iniezione che l'inedia.
*
*sasha ITALIA*
26-03-2005, 18:09
uktim'ora, i genitori non faranno più ricorsi, la ragazza morirà
Originariamente inviato da *sasha ITALIA*
uktim'ora, i genitori non faranno più ricorsi, la ragazza morirà
A chi altro devono ricorrere? :rolleyes:
Anche ammettendo l'eutanasia, questa non mi sembra la forma giusta di affrontarla.
Farla morire di fame. Bah.
L.
jumpermax
26-03-2005, 23:37
questa è allucinante....
http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7B9D14E0E7-1053-4AA1-BE51-7EB3CB3E4055%7D
Terri Schiavo: su Michael Schiavo una taglia da 25.000 dollari
NEW YORK - Secondo l'emittente americana Cnn ieri pomeriggio e' stato arrestato dall'Fbi Richard Alan Meywes, un cittadino della Carolina del Nord, che avrebbe offerto 25.000 dollari per eliminare Michael Schiavo e 15.000 dollari per uccidere un giudice di Atlanta. Settimana scorsa e' stata accolta la richiesta del marito di Terri Schiavo di staccare il tubo artificiale che alimenta la donna, da quindici anni in stato vegetativo. Se Michael Schiavo morisse la tutela legale di Terri passerebbe alla famiglia che da anni si batte per tenerla in vita. (Agr)
Originariamente inviato da jumpermax
questa è allucinante.... certo che in questa storia tutti tirano fuori il meglio di se...
paditora
26-03-2005, 23:42
A me vien da ridere perchè sicuramente donne o uomini in situazioni simili a Terry che però non hanno soldi probabilmente sono morti senza manco passare dalla tv.
E' proprio vero che in Tv conta solo chi ha i soldi :(
Che merda.
Originariamente inviato da paditora
A me vien da ridere perchè sicuramente donne o uomini in situazioni simili a Terry che però non hanno soldi probabilmente sono morti senza manco passare dalla tv.
E' proprio vero che in Tv conta solo chi ha i soldi :(
Che merda. e bè... morire essendo famosi e tutto un'altro discorso in effetti...
Originariamente inviato da jumpermax
questa è allucinante....
Tralasciando la vicenda Schiavo, è paradossale (e sarebbe comico se non fosse così tragico) vedere come certi "personaggi" nel loro estremismo verso la vita a tutti a costi non esitino ad uccidere o istigare a farlo (ricordo medici uccisi qualche anno fa da appartenenti a movimenti antiabortisti)....:rolleyes:
Originariamente inviato da Dëck†
Tralasciando la vicenda Schiavo, è paradossale (e sarebbe comico se non fosse così tragico) vedere come certi "personaggi" nel loro estremismo verso la vita a tutti a costi non esitino ad uccidere o istigare a farlo (ricordo medici uccisi qualche anno fa da appartenenti a movimenti antiabortisti)....:rolleyes:
Pensandoci bene è così a tutti i livelli......contro l'aborto, ma pronti a bombardare, o contro la guerra, ma pronti ad abortire....mah....
Willyyyy
27-03-2005, 12:37
Originariamente inviato da beppegrillo
Sono contro l'accanimento terapeutico, quella donna ha sofferto per 15 anni (provate ad immaginare cosa significhi..) ed è giusto che abbia diritto ad una morte decorosa.
ma decorosa dove?Se vogliono proprio applicare l'eutanasia che la uccidano subito.
Questo è proprio penoso...
Willyyyy
27-03-2005, 12:50
Originariamente inviato da Korn
immagino che un equipe di medici sappia valutare se un cervello funziona o no
io non lo credo. conosciamo troppo poco del cervello!
Originariamente inviato da krokus
Pensandoci bene è così a tutti i livelli......contro l'aborto, ma pronti a bombardare, o contro la guerra, ma pronti ad abortire....mah....
L'uomo è un essere imperfetto!!
Willyyyy
27-03-2005, 12:54
Originariamente inviato da krokus
Pensandoci bene è così a tutti i livelli......contro l'aborto, ma pronti a bombardare, o contro la guerra, ma pronti ad abortire....mah....
già......che delirio il mondo.......sono in pochi contro l'aborto e contro la guerra.
Red_Star
27-03-2005, 13:45
Originariamente inviato da Willyyyy
già......che delirio il mondo.......sono in pochi contro l'aborto e contro la guerra.
non confondiamo le cose, l'aborto è, come l'eutanasia e altri argomenti, un discorso lungo è complesso.
Originariamente inviato da LadyLag
A chi altro devono ricorrere? :rolleyes:
Anche ammettendo l'eutanasia, questa non mi sembra la forma giusta di affrontarla.
Farla morire di fame. Bah.
L.
Concordo con te Lady! :(
Una domanda mi sorge spontanea: ma se non soffre, perchè le somministrano della morfina? :confused:
http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo249632.shtml
hikari84
28-03-2005, 11:03
Perchè sono tutti bacati nel cervello.
Originariamente inviato da hikari84
Perchè sono tutti bacati nel cervello.
O forse i dottori non conoscono così bene il cervello come qualcuno vuol farci credere? :boh:
La somministrazione di morfina in questi casi può essere un "aiuto" alla morte, non so se mi spiego...
Originariamente inviato da Onisem
La somministrazione di morfina in questi casi può essere un "aiuto" alla morte, non so se mi spiego...
No... non ti spieghi! :stordita: Che significa?
Originariamente inviato da teogros
No... non ti spieghi! :stordita: Che significa?
Eutanasia significa.
SweetHawk
28-03-2005, 15:03
Originariamente inviato da Red_Star
non confondiamo le cose, l'aborto è, come l'eutanasia e altri argomenti, un discorso lungo è complesso.
Cioe' un discorso (per larga parte e senza prendere le solite storielle degli stupri e bla bla) ancora piu' vergognoso e infame.
Lorenzaccia
28-03-2005, 17:11
Originariamente inviato da teogros
No... non ti spieghi! :stordita: Che significa?
Significa che crepa prima, poiché la morfina negli stadi terminali e semicomatosi velocizza la progressione verso la morte.
Ora che i giochi sono fatti, tutto il mondo a guardarla morire agonizzante. Allontanate quelle telecamere cazzo. Mamma mia che schifo.
Lorenzaccia
28-03-2005, 17:21
Originariamente inviato da SweetHawk
...le solite storielle degli stupri...
spiegamela.
paditora
28-03-2005, 19:06
Originariamente inviato da Lorenzaccia
Significa che crepa prima, poiché la morfina negli stadi terminali e semicomatosi velocizza la progressione verso la morte.
E allora caxxo cambia se gli fanno una iniezione letale.
E' come dire che se ti do un gioccio di veleno ogni giorno che ti tiene in vita per 15-20 giorni non è reato mentre invece se ti do una dose che ti faccio morire in pochi minuti allora è omicidio.
Red_Star
28-03-2005, 19:08
Originariamente inviato da SweetHawk
Cioe' un discorso (per larga parte e senza prendere le solite storielle degli stupri e bla bla) ancora piu' vergognoso e infame.
non è semplice come sembra.
Lorenzaccia
28-03-2005, 19:31
Originariamente inviato da paditora
E allora caxxo cambia se gli fanno una iniezione letale.
E' come dire che se ti do un gioccio di veleno ogni giorno che ti tiene in vita per 15-20 giorni non è reato mentre invece se ti do una dose che ti faccio morire in pochi minuti allora è omicidio.
eh, queste obiezioni le devi rivolgere a chi nella fattispecie detiene il potere, non a me.
gioccio? ma dattelo a te stesso il gioccio, io non ci tengo.
paditora
28-03-2005, 19:35
Originariamente inviato da Lorenzaccia
gioccio? ma dattelo a te stesso il gioccio, io non ci tengo.
Minchia ma era un esempio.
Caxxo che pignoli che siete.
Ok è come se mi dessero un goccio di veleno al giorno invece di una dose che in 2 minuti mi ammazza.
Contenta?
Red_Star
28-03-2005, 19:57
non so come tratta la legislatura americana questi casi, ma penso che l'eutanasia non sia possibile.
Lorenzaccia
28-03-2005, 21:05
Tanto per rispondere a chi a chiesto la differenza tra uso di morfina e veleno in punto di morte: la morfina (oppiaceo) è un addolcente, 'migliora' un po', diciamo così, le condizioni psicofisiche con cui ci si accinge al trapasso per via del rilassamento muscolare e dei tessuti. Rientra in quella che è stata definita "terapia antidolore" o “terapia del dolore” quando la malattia da cui è affetto il paziente è incurabile. E’ usata soprattutto nei reparti di oncologia. Viceversa, il veleno non allevia, ma procura sofferenza atroce, perché contrae e dà spasmi. Anche la qualità della vita nei suoi ultimissimi stadi è tutelata. Secondo me, a ragione.
Sul piano pratico la cosa è ormai assodata da tempo, e se non erro c'è pure da qualche parte qui in Italia un ddl governativo che lo prevede, comunque approvato con netto ritardo rispetto a molti altri paesi occidentali. E' sul piano etico che queste cose fanno sempre molto discutere, visto che non sempre sono chiari i confini tra uso sistematico in condizioni gravi per alleviare la sofferenza e "correttivo addolcente" che accelera una morte imminente, incombente. In questo secondo caso siamo all’ultimo stadio. Inoltre, non sempre i parenti del paziente accettano l’accelerazione. C’è chi spera fino all’ultimo, anche 2-3 minuti prima del decesso, c’è chi è contrario per motivi vari, anche per principio.
Per quanto riguarda la faccenda di questi giorni, invece, le premesse sono completamente diverse. La ragazza non aveva una malattia allo stadio terminale che la stava progressivamente portando alla morte e contro cui non c’era più nulla da fare. Stando a quel che dicono giornali e tv, viveva in un regolare e stazionario stato di semi-vegetazione o semi-coscienza, a seconda di come si preferisce chiamarlo. Ad un certo punto è stato deciso che fosse il marito a scegliere cosa fosse meglio per lei, e questi, seguendo la sua personale concezione di vita secondo cui quella di Terry non era vita, ha fatto staccare la spina, appoggiato da una nutrita schiera di medici. Ottimo. O meglio, legittimo, visto che la legge come abbiam visto lo ha consentito. Quindi, ora la donna sta lentamente morendo di fame e di sete sotto i riflettori di mezzo globo, con l’aggiunta però di una terapia antidolore.
I buoni samaritani decidono di farla morire - e non “lasciarla” morire, chiamiamo le cose come stanno visto che non stava morendo - però con “dolcezza”. Davvero premurosi. Da medaglia.
Poche altre cose mi sono sembrate di un'ipocrisia così spaventosa come questa.
Originariamente inviato da Lorenzaccia
I buoni samaritani decidono di farla morire - e non “lasciarla” morire, chiamiamo le cose come stanno visto che non stava morendo - però con “dolcezza”. Davvero premurosi. Da medaglia.
Poche altre cose mi sono sembrate di un'ipocrisia così spaventosa come questa.
Cioè? Non capisco, per coerenza non avrebbero dovuto somministrarle morfina?
Lorenzaccia
28-03-2005, 21:28
Originariamente inviato da Onisem
Cioè? Non capisco, per coerenza non avrebbero dovuto somministrarle morfina?
Certo che va somministrata. E' a monte il problema.
Originariamente inviato da Lorenzaccia
La ragazza non aveva una malattia allo stadio terminale che la stava progressivamente portando alla morte e contro cui non c’era più nulla da fare. Stando a quel che dicono giornali e tv, viveva in un regolare e stazionario stato di semi-vegetazione o semi-coscienza, a seconda di come si preferisce chiamarlo stato stazionario peraltro dovuto solo al sostegno esterno di una macchina senza la quale non sarebbe stato possibile...
majin mixxi
28-03-2005, 21:57
immagino che quando esalerà l'ultimo respiro verrà ripresa da una miriade di telecamere :rolleyes:
Originariamente inviato da majin mixxi
immagino che quando esalerà l'ultimo respiro verrà ripresa da una miriade di telecamere :rolleyes: <<Ormai la noia era tale che non era il caso di fare i difficili materia di svaghi, purchè fosse una cosa interessante>>
Lorenzaccia
28-03-2005, 22:58
Originariamente inviato da Maxmel
stato stazionario peraltro dovuto solo al sostegno esterno di una macchina senza la quale non sarebbe stato possibile...
Per te l'attenzione va posta sulla presenza o meno della macchina?
Anche Rosanna Benzi, per una malattia che ha causato la perdita totale della mobilità degli arti e dei muscoli, anche quelli respiratori, è stata attaccata ad una macchina, se no sarebbe morta. Ha vissuto 20 anni dentro un polmone d'acciaio. E la qualità della vita non era proprio il massimo. La madre e gli infermieri le facevano tutto, esattamente come a Terry, dall’imboccarla a girarle le pagine dei libri che leggeva. (Si veda “Il coraggio di vivere” di D.Risi, 1989. Ma su Rosanna c’è anche una vasta letteratura, se interessa). Però a nessuno è mai venuto in mente di staccare la spina, decidendo che quella nella macchina non fosse vita.
Certo, la differenza c'è ed è grossa: Rosanna era in stato cosciente, Terry in stato semi-come vuoi chiamarlo.
Ma è appunto su questo che andrebbe posta l'attenzione, non sulla macchina. E’ sulla semi-coscienza che dovremmo interrogarci di più, e su cosa sia di fatto, se si tratta di vita e che tipo di vita, che linguaggio si sviluppa e com’è la comunicazione. Qual è il confine tra accettabilità e non? Persino i medici non sono tutti dello stesso parere e molti si pronunciano con cautela, facendo più che altro riferimento a statistiche. Chi ha maggiori possibilità di instaurare un rapporto d’interazione e scambio con una persona in questo stato, e quindi capire l’incomprensibile, è chi le vive vicino, chi la osserva giorno per giorno, chi la tocca, l’abbraccia, chi “parla con lei”. Provate a far due chiacchiere con uno dei tanti genitori che hanno un figlio in questo stato. Qui in Italia ci sono un sacco di associazioni, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Perché, Maxmell, la semi-coscienza, a maggior ragione se poco indagata, non è più accettabile e dignitosa di uno stato di coscienza? Forse perché la persona parla un linguaggio diverso e più sottile? Perché risponde con versi e grugniti anziché con ‘sì’ o ‘no’? Perché secondo alcuni queste reazioni altro non sarebbero che spasmi involontari?
Sicuramente secondo i nostri canoni (noi, che camminiamo, parliamo, siamo indipendenti) quella è una brutta vita. Ma secondo i nostri, appunto. Secondo quelli di lei, invece? Nel dubbio, io non so se avrei avuto l’ardire di estendere i miei criteri ad un mondo ancora sconosciuto, sul quale non c’è consenso unanime.
Ma soprattutto: chi decide quando è ora che un essere muoia? A me questa vicenda, oltre che i brividi, ha fatto nascere ed ha lasciato ancora molti, molti dubbi. E la risposta non ce l’ho. Beati coloro che l’hanno trovata e che, staccandole la spina, si sentono così sicuri di averle fatto un favore.
Originariamente inviato da Lorenzaccia
Per te l'attenzione va posta sulla presenza o meno della macchina?
E' un aspetto per nulla trascurabile, infatti parte dell'odierna diatriba sull'eutanasia, alcune conclusioni dei vari comitati etici etc., si basano su una distinzione tra eutanasia e cessazione dell'accanimento terapeutico.
Lorenzaccia
28-03-2005, 23:13
Originariamente inviato da Onisem
E' un aspetto per nulla trascurabile, infatti parte dell'odierna diatriba sull'eutanasia, alcune conclusioni dei vari comitati etici etc., si basano su una distinzione tra eutanasia e cessazione dell'accanimento terapeutico.
Siamo daccordo che non è trascurabile, non so te, ma io se potessi scegliere preferirei non usarla piuttosto che usarla. E comunque il fatto rilevante è in che stato di coscienza si vive dentro la macchina. Rosanna poteva decidere per sè. Ma quando la persona si trova in stato di semi-coscienza/incoscienza, il punto è sempre lo stesso: chi decide, e in base a cosa? Chi stabilisce cosa è vita? Qual'è il confine tra eutanasia e accanimento terapeutico? Il caso di Terry è difficilmente collocabile all'interno di tipologie, per la peculiarità del suo stato di "coma vegetativo". Da qui i miei dubbi e le mie perplessità.
Originariamente inviato da Lorenzaccia
Siamo daccordo che non è trascurabile, non so te, ma io se potessi scegliere preferirei non usarla piuttosto che usarla. E comunque il fatto rilevante è in che stato di coscienza si vive dentro la macchina. Rosanna poteva decidere per sè. Ma quando la persona si trova in stato di semi-coscienza/incoscienza, il punto è sempre lo stesso: chi decide, e in base a cosa? Chi stabilisce cosa è vita? Qual'è il confine tra eutanasia e accanimento terapeutico? Il caso di Terry è difficilmente collocabile all'interno di tipologie, per la peculiarità del suo stato di "coma vegetativo". Da qui i miei dubbi e le mie perplessità.
Dubbi e perplessità i tuoi più che legittimi, l'eutanasia rimane ancora una questione aperta, complicata, molto spinosa e dibattuta a diversi livelli. La mia era solo una precisazione, se vogliamo un invito a tener presente che, pur potendo avere ognuno la sua legittima opinione, non è forse il caso di arroccarsi su posizioni "pro" o "contro" in senso assoluto parlando di certe questioni.
Il problema è che stava morendo e senza quella macchina sarebbe morta.
Sappiamo tutti, o pretendiamo di sapere, quanto di egoistico ci sia nel dare la morte.
Ma ci siamo mai chiesti altrettanto riguardo la vita? Che diritto abbiamo di darla? E di procastinarla? C'è veramente mai nulla di egoistico in tutto ciò?
Quanto veramente si vuole la vita dell'amato per se stesso e non semplicemente per il proprio amore? Che abbia finalmente un oggetto che senza non si può fare! E quando anche fosse la prima perchè decidere per un'altro? Se ne ha il diritto?
Diamo per scontato che la vita sia sempre un bene in assoluto ma è veramente cosi?
Rosanna Benzi poteva scegliere Terry Schiavo no: l'argomento di Gramellini è peregrino daltronde (ci mancherebbe che alla nascita direttamente si faccesse compilare un modulo per ogni evenienza...)
Parli di mondi nuovi ma qui si tratta di creazioni umane giacchè sifatti mondi non esisterebbero affatto in natura. Mondi che non abbiamo il diritto di creare giacchè un simile diritto sarebbe inadeguato alla capacità del suo detentore, che sono pur sempre limitate.
Ci si scontra con la natura ( mi fanno ridere quelli che ripongono nella Natura le decisioni ultime delle cose umane , per essa che gli atomi si agreghino a formare un'uomo o uno sperduto asteroide nelle profondita siderali è del tutto indifferente, vi si getterebbe ,volentieri, nel tritacarne dell'evoluzione, voi o altri, indifferente che siate mai esistiti, avreste una bella voglia a strillare di dolore! Mai si fermerebbe! ) ma ne vale sempre la pena? ne vale la pena per una vita compiuta che non si esaurisca in cieca volonta di potenza ma nemmeno s'immiserisca nella mera esistenza...
paditora
29-03-2005, 00:09
Originariamente inviato da Lorenzaccia
Tanto per rispondere a chi a chiesto la differenza tra uso di morfina e veleno in punto di morte: la morfina (oppiaceo) è un addolcente, 'migliora' un po', diciamo così, le condizioni psicofisiche con cui ci si accinge al trapasso per via del rilassamento muscolare e dei tessuti. Rientra in quella che è stata definita "terapia antidolore" o “terapia del dolore” quando la malattia da cui è affetto il paziente è incurabile. E’ usata soprattutto nei reparti di oncologia. Viceversa, il veleno non allevia, ma procura sofferenza atroce, perché contrae e dà spasmi. Anche la qualità della vita nei suoi ultimissimi stadi è tutelata. Secondo me, a ragione.
L'esempio del veleno era un modo per dire che non vedo la differenza tra il fatto di far morire una persona lentamente o farla schiattare nel giro di pochi minuti.
Allora dimentichiamoci di sto veleno.
Esiste una sostanza che nel giro di pochi minuti da la morte a una persona o a un animale giusto?
Sicuramente esiste dato che molti animali (cani o gatti) con malattie incurabili gli viene iniettato una sostanza che li fa morire nel giro di poco.
Sicuramente non iniettano a un animale una sostanza che gli provoca degli spasmi allucinanti ma tale sostanza provocherà una morte dolce nel giro di pochi minuti.
Questa stessa sostanza perchè non usarla anche con Terry?
Alla fine una sostanza che le provoca la morte più velocemente gliela stanno dando lo stesso.
Io ripeto sono a favore dell'eutanasia.
Però dovevano farle una iniezione di una medicina o di una sostanza che le provocasse una morte rapida e indolore.
Lorenzaccia
29-03-2005, 02:46
Originariamente inviato da Maxmel
...
Bene le speculazioni metafisiche, addirittura sulle questioni “abbiamo o non abbiamo il diritto di dare la vita?” o “la vita è un bene in assoluto?”, che aiutano senz’altro l’essere umano nella sua crescita individuale e nel progresso spirituale. Ma nella faccenda che stiamo trattando bisogna ricircoscrivere la questione, perché temo tu ti sia allargato un poco.
I genitori hanno già trovato, 42 anni fa, la loro risposta all’annosa quaestio che riproponi: si chiama Terry, ed oggi si trova in un letto d’ospedale in uno stato discutibilmente definito di coma vegetativo. 15anni fa è stata colpita da una malattia acuta che l’ha costretta ad essere alimentata artificialmente poiché non in grado di deglutire. Respira da sola. Si muove. Apre e chiude gli occhi. Ipotizzo che genitori e marito, al momento del manifestarsi della malattia, abbiano deciso di comune accordo, sulla base della loro verità a proposito della vita, di tentare tutto quello che era possibile per permetterle di vivere, sperando che sarebbe tornata a condurre la vita di prima. Suppongo questa vita fosse normale, ignoro se abbia mai tentato il suicidio, scontenta dell’esistenza.
Non credo, nell’imminenza del dramma, che genitori e marito si siano posti la questione se avessero il diritto o meno di creare mondi (?!) nei quali eventualmente Terry avrebbe potuto entrare e soggiornare. Avrebbe potuto anche essere uno stadio transitorio da cui far ritorno, com’è capitato a molti. Questo non è successo, ma loro all’inizio non lo potevano sapere e il dilemma semmai si sarebbe posto dopo, ed infatti dopo si è posto. (Mentre la tua, se ho capito bene, è una certezza: “mondi che non abbiamo il diritto di creare”. Buon per te). Col passare del tempo, le condizioni di Terry non migliorano, come forse si pensava, ma restano stazionarie. Passano 15 anni dal momento in cui è apparsa la malattia, e in questo lungo periodo si sono prodotte due differenti correnti di pensiero: quella dei genitori, per i quali Terry è viva, e che forse continuano a sperare in una ripresa, e quella del marito, per cui la moglie non sta vivendo, e che lo ha portato, 7 anni fa, a chiedere l’interruzione dell’alimentazione. Non conosco i motivi che stanno alla base di ciascuno dei due orientamenti. Non so se il marito voglia fare morire la moglie per poi ereditare i suoi beni ed essere libero così di risposarsi, come ho letto su qualche giornale. Poniamo che agisca in funzione di quello che crede essere il bene della donna, così come i genitori.
Ora, la questione sta (stava, ormai) in questi termini: staccare la spina o non staccarla? Quindi, procrastinare la vita (e non darla, poiché è già stata data) o toglierla? Chi decide, visto che Terry parla, se parla, un linguaggio a noi incomprensibile che non ci permette d’interpretarla? Ma è poi vero che nessuno capisce? Interrogativi delicatissimi.
E’ da qui che bisogna partire, non possiamo andare a ritroso chiedendoci se è nato prima l’uovo o la gallina, altrimenti non ne veniamo più a capo. Qualsiasi sia l’opinione che si ha sull’opportunità o meno di creare condizioni “alternative” in cui vivere, ora queste ci sono, ed è sullo stato delle cose, cioè su ciò che è, e non su ciò che sarebbe stato se, che bisogna fare apprendimento morale per pervenire ad una decisione.
Nei casi come questi, di coscienza, entrano chiaramente in gioco le concezioni personali sulla vita e la morte. Ma il punto è che, non sapendo cosa sia questo stato di semi-coma, faccio fatica a schierarmi contro o a favore la decisione del marito. E anche ammesso che i mondi siano “creazioni umane” - mi pare più strumento di continuazione della vita, anche se in modo diverso, che creazione – questo non risolve il problema di fondo, poiché, sempre tornando all’esempio della Benzi, anche il suo polmone d’acciaio è creazione umana, senza il quale sarebbe morta, ma lei trovò una dimensione di vita, senz’altro diversa alla nostra, e poi morì 20 anni dopo senza aiuti esterni. Siamo sicuri che anche Terry non abbia trovato la sua dimensione, diversa da quella di Rosanna, e che noi non lo stiamo negando solo per ignoranza, cioè per non conoscenza dello stato delle cose? Io questo non lo so, c’è il caso invece che il marito abbia visto più avanti di tutti gli altri.
Concludendo, Maxmell, mi hai rilanciato dubbi che già avevo, solo in modo un poco più esteso e contorto. Che vuoi che ti dica? Te li rilancio a mia volta e ci facciamo un game a tennis? :)
Ps. Chi è Gramellini? Che dice di Rosanna Benzi?
Lorenzaccia
29-03-2005, 02:47
Originariamente inviato da paditora
L'esempio del veleno era un modo per dire che non vedo la differenza tra il fatto di far morire una persona lentamente o farla schiattare nel giro di pochi minuti.
Allora dimentichiamoci di sto veleno.
Esiste una sostanza che nel giro di pochi minuti da la morte a una persona o a un animale giusto?
Sicuramente esiste dato che molti animali (cani o gatti) con malattie incurabili gli viene iniettato una sostanza che li fa morire nel giro di poco.
Sicuramente non iniettano a un animale una sostanza che gli provoca degli spasmi allucinanti ma tale sostanza provocherà una morte dolce nel giro di pochi minuti.
Questa stessa sostanza perchè non usarla anche con Terry?
Alla fine una sostanza che le provoca la morte più velocemente gliela stanno dando lo stesso.
Io ripeto sono a favore dell'eutanasia.
Però dovevano farle una iniezione di una medicina o di una sostanza che le provocasse una morte rapida e indolore.
ed infatti è proprio quella l’ipocrisia a cui accennavo
Originariamente inviato da Onisem
Eutanasia significa.
Non sapevo che la morfina potesse uccidere, credevo servisse per alleviare il dolore come hanno riportato tutti i giornali che ho letto... Però mi pare ipocrisia bella e buona, questa! :boh:
Lorenzaccia
29-03-2005, 15:48
buona continuazione di post, ci si legge più in là
ciaoz
Io non capico perchè, tra tutte, si prenda l'interpretazione più deteriore possibile di quello che uno scrive...
Metafisica? Allora io mi sono limitato alla situazione : terry schiavo si trova in uno stato in cui le su funzioni vitali sono mantenute esclusivamente grazie al sostegno di una macchina. Questa ( di fa intervenire una macchina) è un'azione positiva che richiede un movente il quale a sua volta chiede per essere tale una fondazione: "per il diritto alla vita " per il desiderio di vita" perchè vivere è meglio" ecc... queste sono le risposte che arrivano esposte in varia maniera e sicuramente il sottinteso a tutte. E come tali le ho criticate. Il diritto alla vita in assoluto è una mistificazione vuota di senso e, questa si, metafisica. Sulla nascita poi non era tanto in questione il fatto ma il diritto che nessuno ha (quello che dicevo sul post del razzismo un'individuo è un nuovo inizio, non deve essere determinato in nulla dal diritto altrui...). E mi pare importante come considerazione per quanto riguarda i famigliari.
Per quanto riguarda "creare mondi" : sei tu che ne hai parlato non io e in un certo senso quella che si è determinata è una nuova realtà ma del tutto artificiosa e dovuta esclusivamente all'intervento umano. Ecco, io sull'opportunità di simili inerventi e sulla loro leggittimità nutro qualche dubbio. Trascuri la possibilità che la vita non sia solo esistenza e che possa perdersi o peggio pervertirsi pur mantendendo l'esistenza.
Per quanto riguarda la Benzi: essa ha trovato in se le ragioni per vivere ed autonomamente ha deciso di farlo (ora io non sono d'accordo ma la cosa è irrilevante), buon per lei. Daltronde la Schiavo questo non ha potuto farlo. Grammellini sosteneva nella sua rubrica su "La stampa" che essa da nessuna parte aveva detto di essere a favore dell'eutanasia e perciò doveva vivere... Ci mancherebbe non ha neppure scritto il contrario, daltronde. Tra qualche tempo ai futuri nascituri verra data in compilazione un'apposita scheda che abbiano a pronunciarsi una buona volta su tutti i possibili problemi dell'umanità!
Dici di non avere certezze, se si dovesse agire solo in base a queste nessuno farebbe un bel niente daltronde e pure spesso le circostanze lo richiedono e urgentemente.
Io alla fine dell'altro post ho espresso si un criterio ma nessuna certezza.
E poi mi pare di avere capito che non avresti staccato la spina. Questa è una scelta a cui corrisponde la conseguente azione. Che positivamente dipana tutte le incertezze all'atto pratico.
Amu_rg550
29-03-2005, 17:56
Originariamente inviato da Proteus
[...]
Dopo molte riflessioni sul caso Terry Schiavo devo confessare che riguardo le sentenze dei tribunali non posso emettere parere alcuno perchè non conosco le reali condizioni della donna e neppure se il tracciato del suo encefalogramma sia piatto o meno.
Un argomento in rapporto al quale sento di poter esprimere le mie opinioni è lo scandaloso comportamento di molte organizzazioni "per la vita" che hanno colto l'occasione per "piazzate" che definire di pessimo gusto sarebbe gentile eufemismo. Io credo proprio che costoro siano da definire sciacalli della peggior specie, non me ne vogliano e non si offendano quelli a 4 zampe, perchè non hanno esitato un solo istante a strumentalizzare le condizioni di quella sfortunata persona al fine di guadagnare visibilità e per certuni si è trattato di raggranellare il solito quarto d'ora di "gloria". Sono profondamente disgustato e sono convinto che un rispettoso silenzio senza dimostrazioni eclatanti sarebbe stato assai più opportuno.
Ciao
quoto.
Lorenzaccia
29-03-2005, 22:33
Originariamente inviato da Maxmel
...
“Trascuri la possibilità che la vita non sia solo esistenza e che possa perdersi o peggio pervertirsi pur mantendendo l'esistenza”.
E’ l’esatto contrario: se escludessi a priori come si conduce l’esistenza non avrei sollevato nemmeno la questione, certa che non essendo quella vita fosse bene staccare la spina. Il fatto è che, a differenza di altri, io non riesco a dare una valenza negativa al peculiare modo di vita di Terry se non paragonandolo ai nostri standard (camminare, correre, essere autonomi), presi a benchmark. Lascio aperta la possibilità che ci siano anche altri modi, altre soluzioni, altre forme di vita (quand’anche resi possibili dall’azione umana, come il polmone della Benzi, la macchina della Schiavo), che, se per la maggior parte di noi, che siamo esterni, sono inimmaginabili ed inaccettabili, perché ci ridurrebbero a larve, aborti umani, per qualcuno potrebbero costituire una dimensione con la quale voler o poter comunque convivere. Dimensione senza dubbio gravosa (per Rosanna, che era cosciente) o …?… (per Terry, che è semi-cosciente).
Oppure queste forme diverse non devono essere ritenute accettabili a priori, visto che certamente non rientrano nel modus vivendi dell’essere umano sano e autonomo? Si ritorna all’interrogativo prima esposto: ce l’abbiamo noi il diritto di distruggerle, dopo averle create con chissà quali speranze, perché non conformi ai nostri standard?, perché non si è riuscito a riportare il paziente ad un modo di vita che riteniamo superiore? Chi può dire con certezza che Terry vivesse male? Solo noi, esterni e ritti su due gambe, applicando i “nostri” criteri. Su queste cose riflettevo. E su queste cose non ho una risposta. A dire il vero ci sarebbe molto altro da dire, ad es. sullo status acquisito da Terry dopo la malattia: è ancora persona oppure no? Per persona cosa s’intende, chi è in grado di avere aspettative, desideri, formulare pensieri, parlare un linguaggio? E se così è, Terry rientra o no nella categoria? Ma non voglio appesantire troppo la questione.
Se si dovesse decidere solo in base a certezze nessuno farebbe un bel niente? Certo, ma nemmeno si tira in aria una moneta per vedere se esce testa o croce, in preda al peggiore relativismo. E’ un metodo anche questo, non dico di no. Ma in genere ci si pongono interrogativi e si tenta di trovar loro risposte. E’ chiaro che non si hanno certezze in senso assoluto, valevoli per tutti ed in qualsiasi momento storico, ci mancherebbe. Le nostre certezze sono quelle che derivano dalle contingenze, dalle credenze, o anche semplicemente dal “materiale” che si riesce a raccogliere in un dato momento per formarsi un’opinione in merito a qualcosa. Valgono per un po’ e neanche per tutti, poiché magari qualcun altro ha credenze diverse, oppure ha allacciato gli elementi in modo differente, pervenendo ad una sua verità, del tutto diversa e peculiare. Nulla esclude che più avanti altre e migliori verità superino quelle del momento. Anzi, quasi sempre è proprio così, la storia ce lo dimostra.
Ma è pur vero che nel momento in cui si agisce, o si deve agire, lo si fa perché una certezza, sebbene relativa, c’è: la certezza di star facendo la cosa migliore in base alle credenze o alle informazioni che si hanno sotto mano, in un dato momento storico; che non sono tutte quelle esistenti (e forse manco basterebbero). Herbert Simon non diceva eresie quando sostituiva la pretesa degli utilitaristi di ottenere in campo decisionale risultati massimamente efficienti (ottimo assoluto), con l’accontentarsi di un risultato soddisfacente sotto il vincolo dell’imperfetta conoscenza. Ed in base ad una sua certezza (relativa), cioè che Terry non stesse vivendo, il marito ha agito. Ora come ora, se abbia davvero scelto per il meglio (meglio per chi, poi?) non è dato sapere. Ma non credo si sia svegliato una mattina, dopo sette anni, tirando a sorte su quel che doveva fare circa le condizioni della moglie, perché “tanto nulla è certo” e allora, visto che le circostanze richiedono una scelta, una cosa vale l’altra. Quanto all’urgenza, questa semmai c’è stata al momento in cui la malattia si è presentata, non certo dopo, visto che Terry ha vissuto in uno stazionario coma vegetativo per 15 anni.
In quanto a me, non credo avrei staccato la spina. Ma non perché ritengo a priori, come fanno certe correnti religiose, che la vita vada tutelata sempre e comunque, a qualsiasi condizione, senza tenere in considerazione nessun’altra cosa, come la qualità della vita stessa. Ma perché non ho nemmeno “certezze relative” sullo stato delle cose, nella fattispecie il semi-coma. Non so se sia corretto parlare di "qualità di vita" quando l'individuo versa in una condizione diversa dalla coscienza (in questo caso si renderebbe ben conto del fardello), e che pur non può essere definita totalemnte d'incoscienza. Le informazioni a nostra disposizione sono scarne, c’è solo qualche serie storica che ci suggerisce un percorso analogo a casi precedenti, peraltro pochi, e non sufficienti per formarmi neanche una vaga idea. Nemmeno tra i medici c’è consenso unanime. C’è ancora molto da indagare, da capire. E stando così le cose, probabilmente avrei portato avanti la situazione. Invece, con qualche dato in più, sarei potuta forse giungere alla conclusione che fosse meglio finire tutto.
Prima di buttar via una vita voglio pensarci bene, nel dubbio preferisco adottare un atteggiamento di cautela e di prudenza, che non vuole dire però escludere ogni diversa soluzione, ma attendere tempi migliori, e quindi inevitabilmente aspettare. Mi colloco in una sorta di terra di mezzo: tra alcuni che sono a favore della vita a prescindere, e altri che nell’incertezza ritengono sia meglio staccare la spina. Dal lato pratico poi, l’esaustività della situazione (staccare la spina o non staccare, aut-aut) fa sì che anche chi è in dubbio si debba schierare dalla parte di chi non vuole staccare per principio.
Cosa dà valore ad una soluzione piuttosto che un’altra? In questo momento storico, il valore giuridico del legame moglie-marito, che conferisce al coniuge il potere decisionale.
Ora me ne devo andare. Potrò continuare solo la settimana prossima, mi dispiace per questi intervalli.
Ps. C’è il caso che io stia sbagliando alla base: basterebbe improntare il tutto ad una minore astrazione mentale e ad una maggiore pragmaticità per semplificare le cose, e pervenire così più facilmente ad una soluzione. O convincersi più facilmente della soluzione.
Una curiosità: ma quanto può sopravvivere una persona senza acqua ne cibo? Io pensavo che si parlasse di 5, 6, 7 giorni al massimo, non di 15 giorni! :confused:
paditora
30-03-2005, 19:26
Originariamente inviato da teogros
Una curiosità: ma quanto può sopravvivere una persona senza acqua ne cibo? Io pensavo che si parlasse di 5, 6, 7 giorni al massimo, non di 15 giorni! :confused:
Ma infatti.
Boh.
Ma non è che gli stanno dando da bere (magari di nascosto) per caso.
Mi sembrano veramente troppi anche a me 15 giorni.
Originariamente inviato da paditora
Ma infatti.
Boh.
Ma non è che gli stanno dando da bere (magari di nascosto) per caso.
Mi sembrano veramente troppi anche a me 15 giorni.
Ne parlavo ieri sera con una amico dottore e anche a lui la cosa è sembrata abbastanza strana... insomma quando ci sono le catastrofi dicono che è impossibile trovare persone vive già dopo 6-7 giorni, perchè un fisico debilitato come il suo dovrebbe reggere più del doppio?
*sasha ITALIA*
31-03-2005, 11:47
su ansa.it oggi c'è scritto che la sa morte appare prossima... in effetti sono ben strani tutti questi giorni, ma se ci pensate una persona normale non sta immobile si muove parla ecc e brucia molto di più di una come lei che è praticamente paralizzata... e in fin dei conti a parte l'atrofizzazione dei muscoli e del cervello è ben in forma, le analisi saranno regolari e il suo corpo recentemente oltre al digiuno non ha subito shock... quindi penso sia normale
Sicuramente il fatto che viva in condizioni "protette" prolunga la sua resistenza senza assumere liquidi, dato che è la mancanza d'acqua il vero problema.
Si puè resistere 3 settimane senza mangiare, ma solo 3 giorni senza bere (in condizioni normali). Dopo i tre giorni il corpo comincia ad esaurire le riserve d'acqua (la stessa pipì viene riassorbita) e sopraggiunge la morte per disidratazione.
paditora
31-03-2005, 12:28
Originariamente inviato da *sasha ITALIA*
su ansa.it oggi c'è scritto che la sa morte appare prossima...
Ma saranno già 4-5 giorni che dicono che la morte è prossima.
Che pena che mi fa, a questa tortura prediligo di gran l'unga l'eutanasia...
Originariamente inviato da lucio68
Sicuramente il fatto che viva in condizioni "protette" prolunga la sua resistenza senza assumere liquidi, dato che è la mancanza d'acqua il vero problema.
Si puè resistere 3 settimane senza mangiare, ma solo 3 giorni senza bere (in condizioni normali). Dopo i tre giorni il corpo comincia ad esaurire le riserve d'acqua (la stessa pipì viene riassorbita) e sopraggiunge la morte per disidratazione.
Appunto... fra 3 giorni e 15 c'è una certa differenza.... :boh:
Originariamente inviato da paditora
Ma saranno già 4-5 giorni che dicono che la morte è prossima. Adesso e' arrivata.
Roba da matti.
Gia immagino i funerali. Meglio spegnere la televisione e non comprare i giornali.
Amu_rg550
31-03-2005, 17:05
Usa, è morta Terri Schiavo
WASHINGTON - Terri Schiavo è morta. La notizia del peggioramento della donna - che viveva in stato vegetativo da quindici anni e sulla cui sopravvivenza si era scatenata una durissima battaglia legale, era stat anticipata nel pomeriggio da uno dei frati francescani che fa da consigliere spirituale alla sua famiglia d'origine, gli Schindler.
http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/esteri/mileut2/mortater/mortater.html
notare come la7 abbia interrotto le trasmissioni per dare un 'edizione "straordinaria" del tg :rolleyes: .
che riposi in pace almeno ora.
Swisström
31-03-2005, 17:06
Originariamente inviato da TXFW
Adesso e' arrivata.
Roba da matti.
Gia immagino i funerali. Meglio spegnere la televisione e non comprare i giornali.
ti quoto ;)
Nevermind
31-03-2005, 17:36
Originariamente inviato da teogros
Appunto... fra 3 giorni e 15 c'è una certa differenza.... :boh:
Probabilmente lo stato vegetativo nel quale era prolunga la morte per disidratazione.
Saluti,
Originariamente inviato da Amu_rg550
notare come la7 abbia interrotto le trasmissioni per dare un 'edizione "straordinaria" del tg :rolleyes: .
A me sono arrivate due mail breaking news da CNN e CNN International, piu' una dal Washington Post.
Sul terremoto a Giakarta ne era arrivata una sola.....
Originariamente inviato da Nevermind
Probabilmente lo stato vegetativo nel quale era prolunga la morte per disidratazione.
Saluti,
Verosimilmente è così. Ad ogni modo adesso è il momento di smettere di parlarne, che riposi in pace.
Nevermind
31-03-2005, 17:41
Originariamente inviato da teogros
Al posto suo? La lascerei ai genitori piuttosto che far agonizzare mia moglie per 15 giorni, facendola morire di fame e sete.
Nello stato in cui è non sente alcun dolore, e poi il marito l'ha detto + volte lei quando era in vita veramente ha sempre detto che non avrebbe mai voluto finire in quello stato e preferiva la morte...lui ha combattuto per questo per rispettare la volontà di sua moglie.
I genitori invece si opponevano imho solo per egoismo perchè terry non viveva ma per loro forse bastava solo vederla per credere di avere ancora con loro la loro figlia.
Certo si possono comprendere ma IMHO sbagliavano.
Saluti.
Nevermind
31-03-2005, 17:41
Originariamente inviato da teogros
Verosimilmente è così. Ad ogni modo adesso è il momento di smettere di parlarne, che riposi in pace. ù
Bisognerebbe dirlo agli avvoltoi dei media.
Ma tanto non servirebbe...
Saluti.
Lucrezio
31-03-2005, 21:03
Finalmente... poveraccia... certo che un po' di pentothal/curaro? Non sarebbe stato meglio?
Comunque è davvero una vergogna, uno schifo invadere con questa violenza la vita privata delle persone per farsi propaganda politica come è stato fatto.
Che tristezza...
paditora
31-03-2005, 22:45
Stasera al tg han fatto vedere di un'altra ragazza (questa volta italiana) che è in coma da una quindicina d'anni.
E che i genitori vorrebbero far morire mi pare di aver capito.
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo250258.shtml
Originariamente inviato da paditora
Stasera al tg han fatto vedere di un'altra ragazza (questa volta italiana) che è in coma da una quindicina d'anni.
E che i genitori vorrebbero far morire mi pare di aver capito.
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo250258.shtml
L'ho sentita anch'io quella notizia, ma la cassazione ha decretato che il tubo dell'alimentazione deve essere lasciato al suo posto.
Sono cattolico, ma mi chiedo quale sia il confine tra la pietà umana e l'accanimento terapeutico.
Ho avuto più di un'esperienza in famiglia in cui persone che amavo si sono consumate giorno dopo giorno tra atroci sofferenze, e in alcuni momenti avrei voluto solo che la loro sofferenza finisse.
E mi chiedo anche che senso abbia vivere a tutti i costi, anche quando si è vegetali e senza alcuna speranza di guarigione.
Trovo che sia difficile stabilire per legge quando sia giusto continuare a tenere in vita una persona senza speranza e che ogni caso sia da giudicare singolarmente, e credo anche che talolta sia preferibile morire piuttosto che vivere, essendo fermamente convinto che ci sia molto di più che non la vita come noi la conosciamo.
Si sapeva che sarebbe morta.
Non ce da stupirsi.
Il problema era solo uno: non si potevano permettere di creare un precedente.
Tutto qui.
hikari84
01-04-2005, 13:02
Originariamente inviato da paditora
Stasera al tg han fatto vedere di un'altra ragazza (questa volta italiana) che è in coma da una quindicina d'anni.
E che i genitori vorrebbero far morire mi pare di aver capito.
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo250258.shtml
Esattamente...
Ma con che coraggio, dico io, si può continuare a far vegetare quella poveretta.
Poi avevano detto, che per la legge italiana, anche lo stato vegetativo si può chiamare vita.
VITA????????
Originariamente inviato da Lorenzaccia
“Trascuri la possibilità che la vita non sia solo esistenza e che possa perdersi o peggio pervertirsi pur mantendendo l'esistenza”.
E’ l’esatto contrario: se escludessi a priori come si conduce l’esistenza non avrei sollevato nemmeno la questione, certa che non essendo quella vita fosse bene staccare la spina. Il fatto è che, a differenza di altri, io non riesco a dare una valenza negativa al peculiare modo di vita di Terry se non paragonandolo ai nostri standard (camminare, correre, essere autonomi), presi a benchmark. Lascio aperta la possibilità che ci siano anche altri modi, altre soluzioni, altre forme di vita (quand’anche resi possibili dall’azione umana, come il polmone della Benzi, la macchina della Schiavo), che, se per la maggior parte di noi, che siamo esterni, sono inimmaginabili ed inaccettabili, perché ci ridurrebbero a larve, aborti umani, per qualcuno potrebbero costituire una dimensione con la quale voler o poter comunque convivere. Dimensione senza dubbio gravosa (per Rosanna, che era cosciente) o …?… (per Terry, che è semi-cosciente).
Oppure queste forme diverse non devono essere ritenute accettabili a priori, visto che certamente non rientrano nel modus vivendi dell’essere umano sano e autonomo? Si ritorna all’interrogativo prima esposto: ce l’abbiamo noi il diritto di distruggerle, dopo averle create con chissà quali speranze, perché non conformi ai nostri standard?, perché non si è riuscito a riportare il paziente ad un modo di vita che riteniamo superiore? Chi può dire con certezza che Terry vivesse male? Solo noi, esterni e ritti su due gambe, applicando i “nostri” criteri. Su queste cose riflettevo. E su queste cose non ho una risposta. A dire il vero ci sarebbe molto altro da dire, ad es. sullo status acquisito da Terry dopo la malattia: è ancora persona oppure no? Per persona cosa s’intende, chi è in grado di avere aspettative, desideri, formulare pensieri, parlare un linguaggio? E se così è, Terry rientra o no nella categoria? Ma non voglio appesantire troppo la questione.
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In quanto a me, non credo avrei staccato la spina. Ma non perché ritengo a priori, come fanno certe correnti religiose, che la vita vada tutelata sempre e comunque, a qualsiasi condizione, senza tenere in considerazione nessun’altra cosa, come la qualità della vita stessa. Ma perché non ho nemmeno “certezze relative” sullo stato delle cose, nella fattispecie il semi-coma. Non so se sia corretto parlare di "qualità di vita" quando l'individuo versa in una condizione diversa dalla coscienza (in questo caso si renderebbe ben conto del fardello), e che pur non può essere definita totalemnte d'incoscienza. Le informazioni a nostra disposizione sono scarne, c’è solo qualche serie storica che ci suggerisce un percorso analogo a casi precedenti, peraltro pochi, e non sufficienti per formarmi neanche una vaga idea. Nemmeno tra i medici c’è consenso unanime. C’è ancora molto da indagare, da capire. E stando così le cose, probabilmente avrei portato avanti la situazione. Invece, con qualche dato in più, sarei potuta forse giungere alla conclusione che fosse meglio finire tutto.
Prima di buttar via una vita voglio pensarci bene, nel dubbio preferisco adottare un atteggiamento di cautela e di prudenza, che non vuole dire però escludere ogni diversa soluzione, ma attendere tempi migliori, e quindi inevitabilmente aspettare. Mi colloco in una sorta di terra di mezzo: tra alcuni che sono a favore della vita a prescindere, e altri che nell’incertezza ritengono sia meglio staccare la spina. Dal lato pratico poi, l’esaustività della situazione (staccare la spina o non staccare, aut-aut) fa sì che anche chi è in dubbio si debba schierare dalla parte di chi non vuole staccare per principio.
Cosa dà valore ad una soluzione piuttosto che un’altra? In questo momento storico, il valore giuridico del legame moglie-marito, che conferisce al coniuge il potere decisionale.
Ora me ne devo andare. Potrò continuare solo la settimana prossima, mi dispiace per questi intervalli.
Ps. C’è il caso che io stia sbagliando alla base: basterebbe improntare il tutto ad una minore astrazione mentale e ad una maggiore pragmaticità per semplificare le cose, e pervenire così più facilmente ad una soluzione. O convincersi più facilmente della soluzione.
totalmente d'accordo.
Il tuo è un ragionamento che presuppone un sapere e un'esperienza di vita che non si fermano alla superfice
delle cose, degli eventi e delle natura, che troppi invece
credono di afferrare, con tanta sicumera.
TurboCresta
08-04-2005, 13:19
edit- link
che gente di merda cè nel mondo...
jumpermax
08-04-2005, 13:26
Originariamente inviato da TurboCresta
edit-
che gente di merda cè nel mondo...
scusa ma quel sito è veramente offensivo, troppo per mettere un link sul forum ;)
TurboCresta
08-04-2005, 14:37
beh a maggior ragione! che qualcuno lo denunci
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