PDA

View Full Version : Ha violato la legge sulla privacy, controllerà la nostra


John Cage
17-03-2005, 12:53
Da "L'Unità"
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=41504

È successo anche questo ieri in Senato. La maggioranza ha eletto come componente dell'Authority per la privacy un signore condannato con sentenza passata in giudicato, per violazione della privacy. È Giuseppe Fortunato, indicato da An, che è stato condannato a sei mesi di reclusione per violazione di segreti d'ufficio. A denunciarlo in aula, al momento della proclamazione dello scrutinio, è stato il vicepresidente del gruppo ds, Massimo Brutti. «Vedo con vivo rammarico -ha esordito- che è stata eletta una persona con sentenza di condanna definitiva proprio per la violazione della privacy. Un fatto di una gravità inaudita. Per questo chiedo a Giuseppe Fortunato di dare le dimissioni e chiedo alla maggioranza di indicare altro nome».

Bisogna ricordare, per ulteriormente sottolineare la gravità dell'accaduto, che, nel corso della giornata, era stato lo stesso capogruppo ds, Gavino Angius, a segnalare al Presidente del Senato, Marcello Pera, la questione, informandolo che c'era un problema che riguardava uno dei candidati, facendo esplicitamente il nome di Fortunato. Pera ha risposto che avrebbe comunicato la cosa alla maggioranza. La quale però, con l'abituale tracotanza, ha tirato diritto.

In aula, poi, dopo le denuncia di Brutti, mentre Pera ammetteva trattarsi, se le notizie erano esatte, di «una cosa spiacevole» alla quale però lui, come Presidente del Senato, non poteva ovviare, il vice presidente del gruppo di Fi, Lucio Malan, ha difeso a spada tratta la scelta di Fortunato, sostenendo che «ha chiuso i suoi conti con la giustizia» e che «si occuperà con dedizione al suo nuovo impegno». Dopo di che, Pera che si era precipitato a presiedere, vista la situazione, ha nuovamente lasciato le redini al vice, il leghista Francesco Moro, che ha proseguito tranquillamente la seduta con le votazioni sulla riforma costituzionale. Non troppo tranquillamente, in verità, perché è mancato subito, per più volte, il numero legale.

«Non c'è che dire -commenta Luciana Sbarbati, segretaria nazionale dei Repubblicani Europei- la maggioranza in Senato ha dimenticato la sentenza della Corte di Cassazione n. 9331 dell'8 marzo 2002, in cui si condannava Giuseppe Fortunato per violazione della privacy: con questa elezioni si manda all'Authority una persona che ha violato le norme sulla privacy e che dovrebbe, invece, garantirle. Anche in questo gravissimo caso, mi auguro che sia attentamente valutata la ratifica della sua nomina alla luce di tali gravi omissioni». Fortunato è stato condannato per aver acquisito tabulati da cui risultavano telefonate di funzionari pubblici e numeri hard.

Camera e Senato hanno proceduto, in giornata, ad eleggere i membri di maggioranza e di opposizione per l'Authority delle Telecomunicazioni e, appunto, per la privacy. A Palazzo Madama per le Tlc, sono stati eletti Stefano Mannoni, indicato dalla Lega, e Giancarlo Innocenzi, sottosegretario di Fi, per la maggioranza; Roberto Napoli, ex capogruppo Udeur, e Michele Lauria (questore del Senato) per l'opposizione. Per la privacy, Fortunato per la maggioranza e Franco Pizzetti, prodiano, per l'Unione.

A Montecitorio, Gianluigi Magri (sottosegretario Udc, subito dimessosi dal governo) e Ezio Savarese, ex parlamentare An, per la Cdl; Sebastiano Sortino, direttore della Fieg e Nicola D'Anngelo, magistrato del Tar, per l'Unione; per la privacy, Giuseppe Chiaravalotti, ex presidente della regione Calabria per la Cdl, Mauro Paissan, verdi, per l'opposizione. Al Senato, lo scrutinio è stato ripetuto, per irregolarità nello spoglio, ma il risultato non è cambiato.

Mi chiedo:
ma con tutti i parlamentari a disposizione, perchè proprio lui?

flisi71
17-03-2005, 13:02
Originariamente inviato da John Cage
....A Palazzo Madama per le Tlc, sono stati eletti Stefano Mannoni
...

Proprio lui!
Ricordo una sua apparizione una volta da Ferrara in cui, difendendo la Legge Gasparri, citava una analogo disegno di legge in preparazione negli USA, al che fu immediatamente stoppato da Sartori che gli ricordò - notizia dello stesso giorno - che tale provvedimento era stato respinto e cancellato.

Ciao

Federico

flisi71
17-03-2005, 13:06
Originariamente inviato da Proteus
Forse qualcuno ha pensato che avendo esperienza di violazioni sarà più difficile fregarlo, è difficile rubare a casa dei ladri.:( :(

Ciao

Oppure avranno pensato che, avendo subito un processo E UNA CONDANNA per quel reato, abbia acquisito le competenze necessarie per dissertare in materia.
:(

Ciao

Federico

jumpermax
17-03-2005, 13:27
Originariamente inviato da flisi71
Oppure avranno pensato che, avendo subito un processo E UNA CONDANNA per quel reato, abbia acquisito le competenze necessarie per dissertare in materia.
:(

Ciao

Federico
sai almeno per cosa è stato condannato?



http://www.lexfor.it/lexfor/2002-10/2002-10-Pen-Giu-1683.asp
Cassazione penale, sez. VI, sent. n. 9331 del 8 marzo 2002

© LEXfor

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE VI PENALE

Composta dai signori magistrati:

dott. Francesco Romano - Presidente
dott. Adolfo Di Virginio - Consigliere
dott. Carlo Piccininni - Consigliere
dott. Franco Ippolito - Consigliere
dott. Giorgio Colla - Consigliere

riuniti in camera di consiglio,

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da Fortunato Giuseppe, n. a Napoli il 24 settembre 1958, avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli del 4 aprile 2001;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. Giorgio Colla;

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. Aurelio Galasso che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Sergio Cola.

Fatto e diritto

Con sentenza del 5 giugno 2000, il Tribunale di Napoli condannava Giuseppe Fortunato alla pena ritenuta di giustizia, per il reato di cui all'art. 326 c.p. (rivelazioni di segreti di ufficio) - in concorso col coimputato, dipendente della SIP, Michele Gallo, che veniva, peraltro, assolto sin dal giudizio di primo grado - e per il reato di cui all'art. 347 (primo e secondo comma) c.p. (usurpazione di funzioni pubbliche) - mentre lo assolveva per il reato di cui all'art. 479 c.p. perché il fatto non sussiste.

Al Fortunato era stato originariamente contestato di aver formulato alla SIP (e per essa al Gallo), nella sua qualità di consigliere del Comune di Napoli, e di Presidente, fino al 17 giugno 1994, della "Commissione consiliare speciale trasparenza - partecipazione e informazione", una richiesta di acquisizione e documentazione di dati (tabulati), avente a oggetto tutte le linee telefoniche del Comune di Napoli e in particolare i telefoni cellulari in dotazione al sindaco e ad assessori, sulla quale apponeva la data del 16 giugno 1994, facendo così risultare (contrariamente al vero) che la missiva era stata redatta allorquando rivestiva ancora la carica di Presidente dell'anzidetta commissione, mentre (in realtà) era stata redatta nel novembre 1994 (come già detto per il reato di falso il ricorrente fu assolto sin dal giudizio di primo grado). A seguito di tale richiesta, venivano acquisiti - nel mese di dicembre del 1994 - i tabulati (contenenti i soli dati esterni alle conversazioni) di sei utenze cellulari (come già detto, una intestata al sindaco e cinque ad assessori). Il Fortunato, rilevato che le predette utenze cellulari erano state utilizzate anche per fini extraistituzionali (risultavano contattate anche linee "hard"), denunciava il tutto alla Corte dei Conti e al Consiglio comunale, indicendo anche una conferenza stampa nel corso della quale diede notizia su quanto rilevato dall'esame dei tabulati. Con la precisazione che il reato di divulgazione di notizie era stato contestato al Gallo, funzionario della SIP, che, aderendo alle pressioni del Fortunato, si era indotto alla consegna dei tabulati: al Fortunato era stato, dunque, contestato il concorso nel reato proprio ex art. 117 c.p.

Su appello dell'imputato e del P.M., la Corte d'appello di Napoli, rigettati entrambi i gravami, dichiarava non doversi procedere per il reato di usurpazione, perché estinto per prescrizione, confermando la sola condanna per il reato di cui all'art. 326 c.p. (commesso in Napoli fino al dicembre 1994).

Propone ricorso per cassazione il Fortunato, deducendo a sostegno dell'impugnazione, la violazione dell'art. 606, lett. b) e c), c.p.p., in relazione agli artt. 326 e 347 c.p., nonché degli artt. 24 della l. 7 agosto 1990, n. 241 e 24 della l. 27 dicembre 1985, n. 816; la violazione degli artt. 42 e 43 c.p.p., nonché la violazione dell'art. 51 c.p.

In ordine al reato di cui all'art. 326 c.p., il ricorrente rilevava, anzitutto, come la Corte di merito avesse invocato in modo non pertinente le sentenze delle Sezioni unite di questa Corte di cassazione del 13 luglio 1998, Gallieri e del 23 febbraio 2000, D'Amuri. Quest'ultima sentenza - che affronta il tema della legittimità della divulgazione dei tabulati contenenti i dati esterni, ritenendoli non estranei alle conversazioni - sarebbe erroneamente richiamata dalla sentenza impugnata, in quanto i fatti risalivano al dicembre 1994, mentre la legge sulla privacy è successiva (del 31 dicembre 1996): prima della entrata in vigore di tale legge - afferma il ricorrente - era "decisamente prevalente il diritto di accesso". In tale ottica - sostiene ancora il Fortunato - la "riservatezza" costituiva soltanto una "deroga" ai princìpi relativamente ad atti concernenti le pubbliche amministrazioni, tanto che la giurisprudenza amministrativa riteneva la "prevalenza del diritto di accesso sulla riservatezza".

A tale limitazione doveva aggiungersi anche quella prevista, dal disposto dall'art. 24, comma secondo, lett. d), legge 7 agosto 1990, n. 241, "secondo cui - ad avviso del ricorrente - la riservatezza trova un limite nella esigenza di tutela di interessi giuridici" (si fa rilevare che - emblematicamente e a riprova di un interesse generale alla conoscenza, da parte del pubblico, dell'operato dei pubblici amministratori - in relazione ai fatti, era stato instaurato a carico dei responsabili un procedimento penale per peculato).

Andava anche rilevato - in diritto - che, all'epoca dei fatti, la SIP non aveva ancora provveduto alla emanazione del regolamento disciplinante l'accesso agli atti.

Doveva, comunque, ritenersi carente l'elemento soggettivo del dolo, avendo egli denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale e alla procura della Corte dei Conti che dai tabulati emergeva palesemente l'effettuazione di telefonate "a luci rosse".

In ogni caso, anche a voler considerare infondate le superiori considerazioni, egli aveva invocato, fin dal giudizio di primo grado, l'applicazione dell'art. 51 c.p. (essendosi limitato a esercitare un diritto) perché il diritto alla riservatezza doveva soccombere alla esigenza di controllo della attività della pubblica amministrazione, per verificarne la correttezza gestionale, da parte di un consigliere comunale, per di più Presidente di una commissione costituita ad hoc.

Inoltre, i Giudici di appello avrebbero errato nel considerare non pertinente il richiamo al contenuto dell'art. 24 della l. 27 dicembre 1985, n. 816 dal quale si evince che il consigliere comunale ha un rilevante interesse all'accesso agli atti: tale norma, contrariamente all'assunto della Corte partenopea, era pienamente vigente all'epoca dei fatti né poteva considerarsi abrogata dall'art. 64, comma secondo della l. 8 giugno 1990, n. 142 per incompatibilità con gli artt. 31 e 32, in particolare, di detta legge.

Infine, con riguardo al reato di usurpazione delle funzioni, si sarebbe dovuto considerare - per escluderne la configurabilità - che egli aveva fatto la richiesta alla SIP un giorno prima delle sue dimissioni da Presidente della commissione onde doveva trovare applicazione l'istituto della prorogatio, non modificato dall'art. 64 della l. 142/1990, giacché non fu mai nominato il nuovo Presidente della commissione del Comune di Napoli di cui si è sopra indicata la esatta denominazione. Né avrebbe potuto avere alcuna incidenza su tale situazione, rilevava il Fortunato, l'assunzione da parte sua dell'incarico amministrativo di Consigliere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il ricorso non merita accoglimento.

La Corte d'appello fa riferimento alle sentenze Gallieri e D'Amuri (ma soprattutto a quest'ultima) delle sezioni unite di questa Corte, non per richiamarne il decisum (che non ha a che vedere con la presente fattispecie), ma per ricordare il principio - emergente dall'analisi ricostruttiva della vicenda sottoposta all'esame delle sezioni unite in quel giudizio - secondo cui la tutela del diritto alla riservatezza ha la sua genesi con la entrata in vigore della Costituzione repubblicana (art. 15) che, appunto, eleva al rango di situazioni soggettive costituzionalmente garantite, non solo la segretezza delle conversazioni (che potrebbe essere violata con la captazione delle conversazioni telefoniche) ma anche la riservatezza di quelle conversazioni, inibendone la divulgazione. Con ciò, la sentenza D'Amuri non fa altro che adeguarsi alle reiterate affermazioni - dello stesso segno - della Corte costituzionale, con particolare riferimento alla sentenza n. 81 del 1993, della quale conviene riportare per esteso il passo saliente secondo il quale: "(...) il riconoscimento e la garanzia costituzionale della libertà e della segretezza della comunicazione comportano l'assicurazione che il soggetto titolare del corrispondente diritto possa liberamente scegliere il mezzo di corrispondenza, anche in rapporto ai diversi requisiti di riservatezza che questo assicura sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello giuridico. E non v'è dubbio che, una volta che una persona abbia prescelto l'uso del mezzo telefonico, vale a dire l'utilizzazione di uno strumento che tecnicamente assicura una segretezza più estesa di quella riferibile ad altri mezzi di comunicazione (postali, telegrafici, etc.), ad essa, in forza dell'art. 15 della Costituzione, va riconosciuto il diritto di mantenere segreti tanto i dati che possano portare all'identificazione dei soggetti della conversazione, quanto quelli relativi al tempo e al luogo dell'intercorsa comunicazione. Nello stesso tempo, sempre in forza dell'art. 15 della Costituzione, non può negarsi che al riconoscimento di tale diritto sia coessenzialmente legata la garanzia consistente nel dovere, posto a carico di tutti coloro che per ragioni professionali vengano a conoscenza del contenuto e dei dati esteriori della comunicazione, di mantenere il più rigoroso riserbo sugli elementi appena detti. Se questa garanzia non ci fosse, infatti, risulterebbe vanificato il contenuto del diritto che l'art. 15 della Costituzione intende assicurare al patrimonio inviolabile di ogni persona in relazione a qualsiasi forma di comunicazione, tanto più se quest'ultima comporta, per la propria realizzazione, una consistente organizzazione di mezzi e di uomini".

Tale concetto, secondo cui l'art. 15 tutela tanto la segretezza dei contenuti delle conversazioni quanto la riservatezza concernente i dati esterni ad esse, è ribadito, più o meno esplicitamente, in numerose altre sentenze della Consulta sia anteriori sia posteriori a quella richiamata (Corte cost. n. 34/1973, n. 281/1998; 76/1998). Sono, quindi, prive di qualsiasi fondamento le osservazioni defensionali secondo cui la sentenza D'Amuri e la l. 31 dicembre 1996, n. 675, sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, non avrebbero alcuna rilevanza, perché posteriori ai fatti di cui è processo. Esse sono senz'altro posteriori, ma la tutela di cui si discorre era già solidamente garantita da altra e ben più pregnante norma di rango costituzionale.

Quanto al diritto di accesso del Fortunato ai tabulati contenenti i dati esterni alle conversazioni telefoniche in possesso della SIP, quale Presidente della Commissione consiliare sopra indicata, se ne deve negare in radice la sussistenza per due ordini di motivi.

Viene, anzitutto, in rilievo la norma dell'art. 24 della l. 1990/241, che va interpretata proprio in senso contrario a quello voluto dal ricorrente. Tale disposizione (al comma primo) esclude il diritto di accesso, con operatività immediata (senza che occorresse, quindi, l'attesa della emanazione del regolamento previsto dal secondo comma, poi emanato con d.p.r. 27 giugno 1992, n. 352), oltre che nelle ipotesi di documenti coperti da segreto di Stato, anche nei casi di "(...) segreto o di divulgazione altrimenti previsti dall'ordinamento"; e si è già detto come, secondo l'interpretazione della Corte costituzionale, la norma dell'art. 15 cost. fosse di immediata cogenza anche in ordine al divieto di divulgazione dei dati esterni alle conversazioni telefoniche sin dalla entrata in vigore della Costituzione.

Ma il diritto di accesso a quei tabulati da parte del Fortunato, quale Presidente della commissione consiliare, va negato per un'altra, decisiva e assorbente considerazione di cui non si è neppure parlato nel corso di due gradi del giudizio, ma che questa Corte deve esaminare d'ufficio per i suoi poteri correttivi o integrativi della motivazione della sentenza impugnata.

Va, infatti rilevato, in ordine al reato di cui all'art. 326 c.p., che non sono invocati a proposito, da parte della difesa, l'art. 24 della l. 816/1985, il cui contenuto è stato, poi, trasfuso negli artt. 31 e 32 della l. 142/1990. Tutte tali norme regolano il diritto di accesso dei componenti del consiglio comunale ai documenti (interni) del comune, onde la materia da essi regolamentata è estranea alla fattispecie dedotta in giudizio.

Ma v'è, infine, da considerare l'altro elemento, non meno decisivo, circa la natura e le funzioni delle commissioni consiliari in ambito comunale. Come ha rilevato un'attenta dottrina, le Commissioni consiliari non sono organi a rilevanza esterna come si ricava dall'art. 31, comma terzo, della l. n. 142/1990. Di esse il consiglio può semplicemente avvalersi; il che esclude un loro rilievo autonomo. Né, sul punto, ha innovato la riforma del 1993 che si è limitata a richiamare la possibilità per i consigli di istituire al proprio interno commissioni di indagine sulla attività della amministrazione. All'epoca della riforma del 1990, non fu, infatti accolto dal legislatore il suggerimento di prevedere forme di decentramento a mezzo di commissioni con rilevanza autonoma ed esterna, di modo che esse possono svolgere solamente una funzione di consulenza del consiglio o della giunta per le materie delegate dal consiglio stesso o possono svolgere - al più - una funzione pre-decisoria, nel senso che se l'avviso della commissione è stato espresso all'unanimità non si farà luogo a dibattito consiliare, ma il provvedimento finale avente rilevanza esterna sarà sempre quello del consiglio e non quello della commissione.

E' chiaro che in tale situazione il Presidente della commissione in parola non aveva alcun potere di chiedere alla SIP i dati esterni alle conversazioni telefoniche.

Il che va ribadito anche alla luce degli art. 4 e 10 del d.p.r. 27 giugno 1992, n. 352, che correlano il diritto di accesso alla persona che ne sia legittimata, cosa che nella specie deve escludersi per le ragioni esposte in ordine alla natura delle commissioni consiliari.

Alla luce di tali ultime osservazioni va risolto anche il problema della sussistenza del reato di usurpazione delle funzioni pubbliche. A parte la questione della data di invio della lettera alla SIP e ogni altra considerazione sul fatto che il Fortunato avesse dato le dimissioni dopo l'invio della lettera, assumendo altro incarico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e non avesse più svolto le funzioni di Presidente della Commissione in parola, secondo la giurisprudenza di questa Corte che si ritiene di dover condividere, "Commette il reato di cui all'art. 347 cod. pen. chiunque si arroghi funzioni che non gli competono anche se abbia la veste di pubblico ufficiale e appartenga all'ente che ha la competenza a decidere in materia" (Cass., sez. VI, u.p. 17 giugno 1974, Taranto, rv. 128699), ben potendo essere posta in essere la condotta dal pubblico ufficiale ai fini di cui al primo comma dell'art. 347 c.p., le cui fondamenta giuridiche sono unanimemente individuate nell'esigenza del normale andamento e buon funzionamento della pubblica amministrazione, i quali possono correttamente dispiegarsi solo attraverso lo svolgimento delle attribuzioni proprie di ciascuna componente della amministrazione pubblica.

Il dolo nella specie è certamente sussistente. Non occorre per la realizzazione del reato di cui all'art. 326 c.p. che l'agente sia guidato da una finalità specifica, essendo sufficiente il comportamento, cosciente e volontario, di rivelare notizie che devono rimanere segrete, senza che ovviamente possa aver alcun valore esimente l'eventuale errore sui limiti dei propri e degli altrui poteri e doveri in ordine a dette notizie.

Resta, infine da precisare che nessun utile risultato può ricavarsi per il ricorrente dal richiamo all'art. 51 c.p. L'esercizio del diritto poteva legittimamente essere esercitato attraverso una denuncia all'autorità giudiziaria di un fatto costituente reato di cui il Fortunato era, comunque, venuto a conoscenza, ma non poteva estendersi sino alla convocazione di una conferenza stampa per divulgare notizie lesive dell'altrui riservatezza illegittimamente procurate, essendo più che noto che la scriminante in parola non solo presuppone l'esistenza di un diritto ma anche di una norma che consente di esercitare quel diritto attraverso un'attività che normalmente costituisce reato (singolare appare in proposito la mancata contestazione del reato di abuso di ufficio nella diversa attività del Fortunato - del tutto estranea a quella di (concorso in) divulgazione di notizie riservate e di usurpazione di funzioni pubbliche - consistente nella divulgazione dei dati di cui era venuto a conoscenza).

Il ricorso va, quindi, rigettato e al rigetto consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

P. Q. M.

Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Roma, 11 febbraio 2002.

quindi insomma il reato è precedente alla stessa legge sulla privacy e consisterebbe nell'aver acquisito tabulati telefonici (e non conversazioni TABULATI) dove è venuto fuori che sindaco e assessori facevano telefonate a numeri hard (a spese dei contribuenti...)

jumpermax
17-03-2005, 13:39
Originariamente inviato da Proteus
La sensazione che la legge sulla privacy sia stata confezionata al solo scopo di proteggere chi ha qualcosa da nascondere, pur essendo presente in me da quando è stata promulgata, prende sempre più corpo. Parrebbe essere frutto di un'alzata d'ingegno dei soliti noti per coprire le malefatte, a spese degli italiani, di amici e clienti.

Ciao
si ma il bello è che la legge è successiva al reato contestato. La legge è del 96 il reato è del 94... chi ha scritto l'articolo non lo sapeva o ha fatto finta di non sapere? Bah.... non ho parole.

John Cage
17-03-2005, 13:42
Originariamente inviato da jumpermax
sai almeno per cosa è stato condannato?



quindi insomma il reato è precedente alla stessa legge sulla privacy e consisterebbe nell'aver acquisito tabulati telefonici (e non conversazioni TABULATI) dove è venuto fuori che sindaco e assessori facevano telefonate a numeri hard (a spese dei contribuenti...)

Insomma, una bella garanzia per le giuste spese dei contribuenti. Praticamente un infiltrato...

:D :D

Che possiamo volere di più?
:rolleyes:

jumpermax
17-03-2005, 13:44
Originariamente inviato da John Cage
Insomma, una bella garanzia per le giuste spese dei contribuenti. Praticamente un infiltrato...

:D :D

Che possiamo volere di più?
:rolleyes:
Boh non lo so. Considerato che non può aver violato una legge che nemmeno esisteva nel 94 non riesco a capire dove sia il problema. E' grave che sindaco e assessori usino telefoni pagati dai contribuenti per chiamare numeri hard o è più grave che qualcuno renda la cosa pubblica?

flisi71
17-03-2005, 14:14
Originariamente inviato da jumpermax
...
quindi insomma il reato è precedente alla stessa legge sulla privacy e consisterebbe nell'aver acquisito tabulati telefonici (e non conversazioni TABULATI) dove è venuto fuori che sindaco e assessori facevano telefonate a numeri hard (a spese dei contribuenti...)

In pratica ci dici che non ha le competenze in materia?
E io che speravo in una nomina tecnica...
:(

Ciao

Federico

jumpermax
17-03-2005, 14:14
Originariamente inviato da Proteus
Una legge retroattiva ?, sono basito.:eekk: :eek: :confused: :wtf:

Ciao
no non è la legge ad essere retroattiva, semplicemente è stato condannato per qualcos'altro..

flisi71
17-03-2005, 14:15
pardon, errore nel quote...

Harvester
17-03-2005, 14:17
semplicemente non vedo il problema.



......CUT.......

Pera ha risposto che avrebbe comunicato la cosa alla maggioranza. La quale però, con l'abituale tracotanza, ha tirato diritto.

......CUT.......



un articolo equilibrato :O ;)

flisi71
17-03-2005, 14:19
Originariamente inviato da jumpermax
.... semplicemente è stato condannato per qualcos'altro..

Io non ho parole e vedo un problema piuttosto grosso: non si trova fra i 900 e passa qualcuno più presentabile?
:confused:

Ciao

Federico

jumpermax
17-03-2005, 14:34
Originariamente inviato da flisi71
Io non ho parole e vedo un problema piuttosto grosso: non si trova fra i 900 e passa qualcuno più presentabile?
:confused:

Ciao

Federico
senti se il fatto di essersi beccati una condanna per aver reso noto che sindaco e assessori sperperassero i SOLDI PUBBLICI per telefonare a numeri hard lo rende impresentabile... io pensavo che rendesse impresentabili quelli che le telefonate le hanno fatte, ma va be viviamo in un mondo alla rovescia.

Harvester
17-03-2005, 14:38
Originariamente inviato da jumpermax
senti se il fatto di essersi beccati una condanna per aver reso noto che sindaco e assessori sperperassero i SOLDI PUBBLICI per telefonare a numeri hard lo rende impresentabile... io pensavo che rendesse impresentabili quelli che le telefonate le hanno fatte, ma va be viviamo in un mondo alla rovescia.

non considerando che ormai, viste le sue "vicende" giudiziarie, sara' diventato un esperto in materia

flisi71
17-03-2005, 17:33
Originariamente inviato da jumpermax
senti se il fatto di essersi beccati una condanna per aver reso noto che sindaco e assessori sperperassero i SOLDI PUBBLICI per telefonare a numeri hard lo rende impresentabile... io pensavo che rendesse impresentabili quelli che le telefonate le hanno fatte, ma va be viviamo in un mondo alla rovescia.

Calma: lui ha una condanna definitiva per violazione della privacy e lo inseriscono fra i membri di garanzia della privacy. Non proprio il massimo, non credi?
(Non ho detto impresentabile, ho solo chiesto se c'era qualcuno più presentabile, magari senza condanne).
Che sindaco & assessori abbiano sbagliato è fuori di dubbio, non c'è bisogno di nominarli.
;)

Ciao

Federico

jumpermax
17-03-2005, 17:37
Originariamente inviato da flisi71
Calma: lui ha una condanna definitiva per violazione della privacy e lo inseriscono fra i membri di garanzia della privacy. Non proprio il massimo, non credi?
(Non ho detto impresentabile, ho solo chiesto se c'era qualcuno più presentabile, magari senza condanne).
Che sindaco & assessori abbiano sbagliato è fuori di dubbio, non c'è bisogno di nominarli.
;)

Ciao

Federico
Spiegami come può essere condannato per violazione di una legge che è stata fatta 2 anni dopo la data del suo reato...

Correx
17-03-2005, 18:45
Originariamente inviato da jumpermax
Spiegami come può essere condannato per violazione di una legge che è stata fatta 2 anni dopo la data del suo reato...

Se ha chiesto i tabulati ha violato la privacy... Se poi all'epoca questo fatto non costituiva reato è un altro paio di maniche. Se lo ha fatto per far risparmiare ai cittadini i soldi delle telefonate erotiche o per fini <<politici>> beh... non è questo il problema ...

jumpermax
17-03-2005, 18:51
Originariamente inviato da Correx
Se ha chiesto i tabulati ha violato la privacy... Se poi all'epoca questo fatto non costituiva reato è un altro paio di maniche. Se lo ha fatto per far risparmiare ai cittadini i soldi delle telefonate erotiche o per fini <<politici>> beh... non è questo il problema ...
sicuramente non ha violato una legge che doveva ancora essere scritta.... ;)

sider
17-03-2005, 18:57
Originariamente inviato da jumpermax
senti se il fatto di essersi beccati una condanna per aver reso noto che sindaco e assessori sperperassero i SOLDI PUBBLICI per telefonare a numeri hard lo rende impresentabile... io pensavo che rendesse impresentabili quelli che le telefonate le hanno fatte, ma va be viviamo in un mondo alla rovescia.


Sono perfettamente d'accordo.....viviamo veramente in un mondo alla rovescia!

Correx
17-03-2005, 18:59
Originariamente inviato da jumpermax
sicuramente non ha violato una legge che doveva ancora essere scritta.... ;)

certo... Non ha violato la legge, ma la privacy ;) , e questo è un fatto assodato e concreto. C'è stato tanto di processo.
E' giusto che adesso faccia parte di una commissione che deve vigilare sul rispetto della privacy ? Con un tale precedente?

John Cage
17-03-2005, 19:02
Originariamente inviato da jumpermax
sicuramente non ha violato una legge che doveva ancora essere scritta.... ;)

ummm.. ma allora per quale motivo è stato condannato? Qualcuno può fare luce? Per un altro processo o per quella stessa vicenda?
:confused:

jumpermax
17-03-2005, 19:05
Originariamente inviato da John Cage
ummm.. ma allora per quale motivo è stato condannato? Qualcuno può fare luce? Per un altro processo o per quella stessa vicenda?
:confused:
scusa sai.... ho postato la sentenza nella pagina precedente... :D

Correx
17-03-2005, 19:13
a me pare piu <<grave>> come reato, violare la privacy, farsi giustizia da solo, chiedendo i tabulati alla SIP (sempre ripeto che questa non sia stata una mossa per screditare avversari politici, non lo sappiamo...) che fare delle telefonate a numeri erotici coi soldi dei contribuenti...
Se ho ben capito il ricorso è stato rigettato..

jumpermax
17-03-2005, 19:18
Originariamente inviato da Correx
a me pare piu <<grave>> come reato, violare la privacy, farsi giustizia da solo, chiedendo i tabulati alla SIP (sempre ripeto che questa non sia stata una mossa per screditare avversari politici, non lo sappiamo...) che fare delle telefonate a numeri erotici coi soldi dei contribuenti...
Se ho ben capito il ricorso è stato rigettato..
non si è mica fatto giustizia da solo, li ha denunciati alla corte dei conti. E' stato condannato per aver reso pubblica la cosa.

Correx
17-03-2005, 19:25
Originariamente inviato da jumpermax
non si è mica fatto giustizia da solo, li ha denunciati alla corte dei conti. E' stato condannato per aver reso pubblica la cosa.

e hai detto niente... Pensa come ha sputtaxxxato quelle persone... Questo reato IMHO è piu grave delle stesse telefonate. Non sappiamo inoltre se abbia utilizzato questo fatto per motivi <<politici>> (sarebbe ancora + grave)

jumpermax
17-03-2005, 19:35
Originariamente inviato da Correx
e hai detto niente... Pensa come ha sputtaxxxato quelle persone... Questo reato IMHO è piu grave delle stesse telefonate. Non sappiamo inoltre se abbia utilizzato questo fatto per motivi <<politici>> (sarebbe ancora + grave)
Io credo che il diritto alla privacy non contempli anche gli atti illeciti, soprattutto per quelli compiuti da personaggi pubblici. Se uno è tanto spudorato da compiere atti del genere e viene scoperto è il caso che renda conto ai suoi elettori... altro che privacy.

Correx
17-03-2005, 19:41
Originariamente inviato da jumpermax
Io credo che il diritto alla privacy non contempli anche gli atti illeciti, soprattutto per quelli compiuti da personaggi pubblici. Se uno è tanto spudorato da compiere atti del genere e viene scoperto è il caso che renda conto ai suoi elettori... altro che privacy.


gli investigatori , i poliziotti devono scoprire i reati. I magistrati li giudicheranno. Non altre persone, che sfruttano la propria posizione per richiedere tabulati e infangare facilmente avversari politici. Una persona che commette dei reati non perde la sua privacy.

gor
17-03-2005, 19:44
allora sto seguendo la discussione da stamane,quindi la cosa che viene contestata dall'unità e la sua condanna per violazione della privacy,reato che da quel che ho letto fino ad ora non esisteva nemmeno all'epoca dei fatti contestati,ora a parte la condanna,ci si arrampica sugli specchi perche ha sputtanato degli esseri......... per uso impropio dei soldi publici a mezzo telefono,ora una cosa dovete ammettere se siete onesti se fosse stato di sx l'avreste difeso a spada tratta per l'integerrimo lavoro svolto anche se gli e valso una condanna,ma dato che e di dx apriti cielo e un criminale che non si e fatto i c...i sua,post confuso ma spero di essermi fatto capire,ciao.

Correx
17-03-2005, 19:52
Originariamente inviato da gor
allora sto seguendo la discussione da stamane,quindi la cosa che viene contestata dall'unità e la sua condanna per violazione della privacy,reato che da quel che ho letto fino ad ora non esisteva nemmeno all'epoca dei fatti contestati,ora a parte la condanna,ci si arrampica sugli specchi perche ha sputtanato degli esseri......... per uso impropio dei soldi publici a mezzo telefono,ora una cosa dovete ammettere se siete onesti se fosse stato di sx l'avreste difeso a spada tratta per l'integerrimo lavoro svolto anche se gli e valso una condanna,ma dato che e di dx apriti cielo e un criminale che non si e fatto i c...i sua,post confuso ma spero di essermi fatto capire,ciao.

guarda dx o sin c'entra ben poco... Imho non si deve giudicare se quella persona abbia commesso o no un reato, ma se deve o no far parte della commissione di vigilanza.

Vi ricordo comunque l'articolo 15 della nostra Costituzione

"Articolo 15
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.

La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge."

gor
17-03-2005, 20:22
d'accordo per l'articolo 15,ma devi ammettere che fino ad ora gli interventi sono stati del tenore ma perchè propio lui,per quel che mi riguarda una volta pagato il debito con la giustizia e un cittadino come gli altri,altrimenti si usano due pesi e due misure,ciao.

sider
17-03-2005, 20:37
Originariamente inviato da gor
d'accordo per l'articolo 15,ma devi ammettere che fino ad ora gli interventi sono stati del tenore ma perchè propio lui,per quel che mi riguarda una volta pagato il debito con la giustizia e un cittadino come gli altri,altrimenti si usano due pesi e due misure,ciao.

Io sono sempre dell'idea che una persona che fa politica dovrebbe essere integerrima, nella maggior parte dei paesi civilizzati in effetti è così.
Nella fattispecie, a parte che la faccenda in sè è grottesca (potevano sceglierne un altro che non aveva commesso proprio quello, di reato) non riesco ad avercela, con questo tipo. Ha reso un servizio alla comunità.

Red_Star
17-03-2005, 23:40
non riesco a capire perchè c'è la prendiamo con quest'uomo che, anche se contro la legge, ha fatto una cosa "giusta" e poi abbiamo come presidente del consiglio.... meglio lasciare stare, è solo per un fatto di coerenza, niente di più niente di meno.

John Cage
18-03-2005, 04:23
Originariamente inviato da jumpermax
scusa sai.... ho postato la sentenza nella pagina precedente... :D
Bravo. Il reato è del 94 e la condanna c'è stata. Di sicuro i magistrati non si sono inventati una legge giusto per condannarlo.
Il reato c'è stato e la condanna pure. Cos'altro c'è da dire? Semplicemente trovo che quell'incarico sia inopportuno.

Tu no?

jumpermax
18-03-2005, 09:26
Originariamente inviato da John Cage
Bravo. Il reato è del 94 e la condanna c'è stata. Di sicuro i magistrati non si sono inventati una legge giusto per condannarlo.
Il reato c'è stato e la condanna pure. Cos'altro c'è da dire? Semplicemente trovo che quell'incarico sia inopportuno.

Tu no?
non lo so se lo facciate apposta o meno...

a)legge sulla privacy 1996
b)data del reato dicembre 94

può aver violato la legge sulla privacy? No. Il problema è che ha commesso un reato? A me non sembra niente di rilevante... se poi voi state dalla parte di chi usa soldi pubblici per uso personale e non da parte di chi denuncia questa gente non so che dirvi... :boh:

Correx
18-03-2005, 12:06
Originariamente inviato da jumpermax
non lo so se lo facciate apposta o meno...

a)legge sulla privacy 1996
b)data del reato dicembre 94

può aver violato la legge sulla privacy? No. Il problema è che ha commesso un reato? A me non sembra niente di rilevante... se poi voi state dalla parte di chi usa soldi pubblici per uso personale e non da parte di chi denuncia questa gente non so che dirvi... :boh:

se lui avesse semplicemente comunicato al magistrato queste irregolarità avresti pienamente ragione: ha fatto il suo dovere di funzionario e di cittadino. Il problema è che l'ha detto in giro(giornali?) e questa è violazione della privacy. Riesci a capire la differenza?? Lui non l'ha capita , ha fatto pure ricorso e l'ha perso. Come puo ora fare parte di una commissione che deve garantire ai cittadini la privacy ?
Questo diritto alla privacy è fondamentale , è sancito e garantito dalla nostra Costituzione. Se io parlo al telefono nessuno è autorizzato ad intercettare la mia telefonata. Questo si chiama spiare. Se lo fa un magistrato e non trova il reato sono sicuro (quasi :D) che prende i tabulati e le registrazioni e li butta. Un privato cittadino invece puo anche non farlo, puo prendere i dati personali e farli pubblicare in un giornale... Questo è scorretto ed ingiusto.

Correx
18-03-2005, 13:17
[QUOTE]Originariamente inviato da Proteus
E dai, se la legge è del 1996 ed il "reato" risale al 1994 puoi spiegarmi come poteva violare una legge che ancora non esisteva ?. Che poi possa aver agito in modo "discutibile" possiamo parlarne ...


E dai che, scusa? Ma scherziamo? Ripeto : ha fatto bene a denunciare la cosa al magistrato. Quest'ultimo richiedeva i tabulati e constatava il reato. Il sindaco e gli assessori avrebbero quindi pagato per le loro telefonate e la cosa finiva li. Lui invece ha violato la privacy (non ha violato "la legge sulla privacy" poiche ancora non esisteva, ma esiste l'articolo 15 della Costituzione ben precedente al 1996) poichè ha reso i nomi dei colpevoli pubblici. Queste cose non le sto inventando, le sto leggendo dalla sentenza del ricorso, perso , che ha presentato Jumper...

La privacy deve essere inviolabile. Vogliamo davvero vivere in un mondo orwelliano, dove qualcuno potrebbe prendere le mie telefonate private e renderle pubbliche?? Un magistrato puo farlo perchè poi, se non riscontra il reato, cancella le prove. Se lo fa una persona qualunque siamo rovinati :(
Questo tipo si è fatto giustizia da solo, rendendosi eroe davanti all'opinione pubblica, utilizzando la sua posizione per richiedere tabulati quando, diciamo la verità, non credo l'abbia fatto per far risparmiare ai cittadini le telefonate ma semplicemente per un tornaconto <<politico>> (eliminare i suoi avversari). Semplicemente non è la persona adatta a difendere il nostro diritto di privacy.

Correx
18-03-2005, 15:38
Originariamente inviato da Proteus
Nulla da eccepire sulla prima parte ma sarebbe d'uopo capire se tale sentenza è stata preceduta da verdetti analoghi è se è stato invocato l'articolo costituzionale per qualche altra, forse anche inconfessabile, ragione.

Sulla seconda non sono d'accordo se non in parte e richiamo il mio precedente post ove affermo che un pubblico amministratore o pubblico dipendente non debba godere dell'ombrello offerto dalla privacy nell'esercizio delle sue funzioni perchè esse sono di natura pubblica e pertanto ogni atto in tali vesti deve essere accessibile al pubblico mentre ben altro discorso è la vita privata, nella quale è giusta e sacrosanta tale copertura.

Per esemplificare: se io utilizzo il telefono del comune o di qualsivoglia ente pubblico per chiamare i siti hard o per fare i miei affari non ho diritto a godere di copertura alcuna perchè è una linea di pertinenza pubblica mentre se lo faccio da casa tramite la linea telefonica mia la copertura è dovuta. Se qualcuno dubitasse delle reali finalità, protezione di chi sgarra, con cui è stata concepita tale legge può riflettere su quanto sopra e capire che la privacy riguarda le persone nella loro vita privata mentre sul lavoro no perchè è un'altra area di diversa pertinenza.

Ciao

P.S. Dipendesse da me la modificherei immediatamente nel senso descritto.
Ciao Proteus,
io sono d'accordo con te nel condannare lo sperpero di fondi pubblici, ci mancherebbe. Tuttavia, per rifarmi all'esempio che hai postato, non appena il pubblico dipendente si appresta a fare una telefonata non di interesse pubblico ad un numero privato o un numero erotico, il contenuto e la durata della telefonata sono affari privati che non devono interessare a nessuno, neanche al giudice ;) . Sono fatti miei, punto e basta. Questo diritto sacrosanto è sancito appunto dall'articolo 15 della Costituzione. Il giudice , l'unico che puo intercettare e richiere tabulati, in presenza di una denuncia, mi puo condannare per avere fatto queste telefonate, accertandosene. La comunità deve essere risarcita, senza dubbio, ma anche colui che commette il <<reato>> deve, essendo cittadino italiano, vedere tutelato il suo diritto di riservatezza. Perchè la gente deve venire a sapere dei suoi gusti sessuali ? Verrà marchiato e bollato a vita! Chi lo risarcisce, una volta che ha pagato il suo debito? Chi ha fatto trapelare la notizia (il soggetto del thr. ha indetto una conferenza stampa! Non si è limitato alla denuncia!). Se questo soggetto non ha capito il suo errore , questa differenza, la prima volta (al primo grado di giudizio) ma addirittura ha chiesto ricorso, perdendolo, come puo ora fare parte di una commissione che dovrebbe appunto dovrebbe tutelare la riservatezza e mettere <<i puntini sulle i>> su tali questioni ?? :muro:

Dei soldi persi con telefonate erotiche mi interessa ma relativamente. Non è questo l'argomento del thread. Si sperperano cosi tanti soldi .... Si , per carità, e' giusto condannare chi spreca ma ma MA la tutela dei miei caxxi, :incazzed: mi interessa eccome! Molto di più!

Correx
18-03-2005, 16:26
Proteus,
non appena io compongo un numero privato con un telefono di pubblica proprietà il contenuto della telefonata è privato. In nessun modo quest'ultimo puo essere rivelato perchè appartiene ai fatti miei, personali. Il dirigente che scopre e viene a sapere di questo fatto fa bene, fa benissimo a rivolgersi alle forze dell'ordine che, sentito il giudice, si attrezzeranno per provare quello che ha detto e richiedere i tabulati. Io verrò condannato per la mia <<dabbenaggine>> a risarcire il danno che ho creato, stop. Il dirigente però non è affatto autorizzato a indire una conferenza stampa e rivelare che tizio e caio chiamano dei numeri erotici, perchè equivale a rivelare il contenuto della telefonata.

Correx
18-03-2005, 17:26
Originariamente inviato da Proteus
Che la legge imponga questo è cosa indiscutibile ed è proprio questo divenire privato, illogico ed assurdo, di qualcosa che privato non è ne mai potrà essere che io ad essa contesto. Come ti ho gia detto tale direttiva altro non produce se non uno schermo protettivo verso chi compie abusi, mentre se fosse passibile di sputtanamento da parte di chiunque sarebbe certamente indotto a ben più miti consigli. In definitiva burocrati che si difendono dietro lo schermo delle complicazioni burocratiche.

Per quanto mi riguarda possono, in azienda, controllare quanto passa dalla postazione che utilizzo perchè, come ti ho detto, attraverso di essa passano solo telefonate di lavoro mentre quelle private passano attraverso il mio cellulare dotato di una mia carta sim. Certamente se qualcuno volesse controllare quest'ultima lo rivolterei come un calzino.

Ciao
Proteus , semplicemente non è permesso rivelare fatti personali a tutti. Ed è giusto che sia cosi, se ci pensi bene. L'azienda oggi puo benissimo richiedere i tabulati relativi a fatturazioni illecite del dipendente, prenderli e portarli in questura e fare una denuncia, ma NON puo prendere i tabulati e affiggerli nella bacheca dei dipendenti! Che è la pubblica gogna?
Il discorso dei <<dati>> che passano dalla tua postazione è molto ampio e meriterebbe una discussione a parte...

Anakin
18-03-2005, 17:29
se Striscia faceva un servizio mostrando sindaci e politici che sperperavano i soldi dei contribuenti,telefonando a numero erotici avreste tutti applaudito.
o no?


invece no...condannato condannato, non importa per che o per che cosa..condannato condannato, quel uomo è bruciato.

non è la sinistra che gli piace dire tutte quelle belle cose sul carcere come rieducazione e non come punizione,bla bla...
eppure sembra che chiunque sia condannato (che dico..abbia avuto un avviso di garanzia) sia un uomo di serie B.
ho capito perche' è solo rieducazione..la punizione arriva dopo!:D

the_joe
18-03-2005, 17:59
Ok, va bene, chi ha commesso un reato non importa quale, al bando.




Direi pure che chi ha preso una multa per infrazione al codice della strada debba non avere + la patente.

Ma la sinistra garantista dov'è?


Ahhhh eccola:
Cesare Battisti è colpevole, ma va bene che sia libero, in fondo cosa ha fatto, ha solo ucciso un paio di persone.

John Cage
18-03-2005, 21:37
Originariamente inviato da jumpermax
non lo so se lo facciate apposta o meno...

a)legge sulla privacy 1996
b)data del reato dicembre 94

può aver violato la legge sulla privacy? No. Il problema è che ha commesso un reato? A me non sembra niente di rilevante... se poi voi state dalla parte di chi usa soldi pubblici per uso personale e non da parte di chi denuncia questa gente non so che dirvi... :boh:

Non è che il diritto alla privacy è stato inventato nel 96.. in quell'anno la legge sulla privacy ha regolamentato questa materia, ma già prima il diritto alla privacy era tutelato dalla stessa costituzione.
Questo tizio è stato condannato per tale reato e adesso si dovrebbe occupare della tutela della privacy degli italiani. Io non mi fido perchè magari questo qui per emulare striscia la notizia chissà cosa protrebbe combinare ;) .
Il punto è che se uno viene condannato ad esempio per spaccio di droga, non è che poi è giusto se lo fanno consulente dei sert. :rolleyes:

jumpermax
18-03-2005, 21:45
Originariamente inviato da Correx
Proteus , semplicemente non è permesso rivelare fatti personali a tutti. Ed è giusto che sia cosi, se ci pensi bene. L'azienda oggi puo benissimo richiedere i tabulati relativi a fatturazioni illecite del dipendente, prenderli e portarli in questura e fare una denuncia, ma NON puo prendere i tabulati e affiggerli nella bacheca dei dipendenti! Che è la pubblica gogna?
Il discorso dei <<dati>> che passano dalla tua postazione è molto ampio e meriterebbe una discussione a parte...
il discorso è proprio analogo invece. Pensa che l'azienda può controllare l'uso che fai degli strumenti che ti mette a disposizione, mail inclusa che a livello teorico dovrebbe essere privato.
Però se passi le giornate sui siti porno (e rimane traccia nei log) giustificarsi dietro la privacy mi sembra del tutto fuori luogo.
Stesso caso qua... i tabulati non sono paragonabili alle conversazioni, ed in ogni caso il diritto alla privacy non esiste per tutelare questo genere di comportamenti. La gente ha il DIRITTO di sapere come vengono usati i loro soldi... se un sindaco spende milioni in telefonate porno, milioni che sono anche soldi miei, io PRETENDO di essere informato.... è un incarico pubblico ed è sperpero di pubblico denaro.

Correx
19-03-2005, 08:08
Originariamente inviato da jumpermax
il discorso è proprio analogo invece. Pensa che l'azienda può controllare l'uso che fai degli strumenti che ti mette a disposizione, mail inclusa che a livello teorico dovrebbe essere privato.
Però se passi le giornate sui siti porno (e rimane traccia nei log) giustificarsi dietro la privacy mi sembra del tutto fuori luogo.
Stesso caso qua... i tabulati non sono paragonabili alle conversazioni, ed in ogni caso il diritto alla privacy non esiste per tutelare questo genere di comportamenti. La gente ha il DIRITTO di sapere come vengono usati i loro soldi... se un sindaco spende milioni in telefonate porno, milioni che sono anche soldi miei, io PRETENDO di essere informato.... è un incarico pubblico ed è sperpero di pubblico denaro.

no, jumpermax, imho non è la stessa cosa. Il contenuto e, in un certo qual modo la durata, sono sempre privati. L'articolo 15 è chiaro"La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili".
Per quanto riguarda i <<dati>> che passano dalla postazione di un dipendente ti ricordo l'articolo 8 dello Statuto dei diritti dei lavoratori :
(Legge 20 maggio 1970, n.300)
"E' fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore."

Se il datore di lavoro utilizza dei mezzi informatici per <<intercettare>> il traffico di un dipendente, cioè le pagine web che visita, per quanto tempo le legge , può farsi appunto delle opinioni politiche, religiose del dipendente e di conseguenza magari demansionarlo , violando appunto questa norma ;)

Correx
19-03-2005, 09:59
Originariamente inviato da Proteus
Lo statuto dei lavoratori è un'altra "perla" sfornata dal nostro parlamento,

..dopo che 7 milioni di lavoratori nel '69 hanno dato vita ad una montagna di scioperi...

sarebbe più opportuno pirlamento se i pirla non fossimo noi, e te lo dico io che sono un lavoratore dipendente.

come, sputi nel piatto in cui mangi ? :D Tu stai godendo ora dei diritti che hai acquisito proprio grazie alle battaglie che hanno fatto altri, mo ti lamenti?

Anche questo statuto altro non è non è se non uno schermo a protezione dei fancazzisti,

a protezione di tuttii lavoratori

viene utilizzato proprio in tale modo proprio dai sindacati per svariate ragioni ma tutte derivanti da loro, un'altro, coincidenza forse ?,

...saranno forse il numero delle angherie che devono subire i lavoratori dai propri datori di lavoro, ancora oggi?

conflitto, interessi di consenso e tesseramenti, che rubano il salario e scaricano i loro compiti sui colleghi.

le mele marcie ci sono ovunque, basta utilizzare i giusti strumenti nel rispetto della legge, per individuarli e allontanarli.

L'italia è, meglio non lo dica perchè scadrei nel volgare, e subirà il suo destino che è tutt'altro che roseo ma ampiamente meritato.

ottimista eh ? :D Gianniiiiiii !!!! Io penso che non esista nessun destino e che il futuro ce lo costruiamo noi ;)

L'Riguardo l'ultimo paragrafo ti rendo noto che gli imprenditori, salvo rare eccezioni, da tali agiscono e non prendono minimamente in esame idee o altro del loro dipendente ma capacità, efficienza e senso del dovere. L'agire da te richiamato è tipico dei politici e dei burocrati.

mi "rendi noto"? Me lo assicuri tu? Io dico che è meglio che me l'assicuri la legge.


P.S. Leggi stupide creano un paese stupido e gli stupidi non hanno vita lunga in un ambito severamente competitivo quale quello umano.

in un paio di post hai fatto fuori 2 articoli della costituzione (5 e 35) ... Due articoli che difendono i nostri diritti , non sono leggi che restringono le libertà personali (cosa che accadrebbe se venissero cancellati o mal interpretati) . Se trovi tutto questo "stupido".. :rolleyes:

ciao, correx :)

Correx
19-03-2005, 12:20
Originariamente inviato da Proteus
Dove credi fossi io, stavo prendendo la patente, nel 1969 ?.

io invece non ero ancora nato e sono ben felice di avere appreso alle lezioni di educazione civica, che lo stesso Stato mi ha presentato a scuola, volente o nolente, e a cui appartengo proprio come te, il valore della nostra Costituzione: lo Statuto dei lavoratori non è che una naturale e diretta conseguenza dell'articolo 35... (nonchè aggiungo dell'art.1!)


...In particolare dei fancazzisti, i lavoratori che compiono il proprio dovere con coscienza, efficienza e capacità ne hanno si necessità ma non costituito da regole formulate a quella maniera, le quali alla lunga costituiscono un vero e proprio danno per chi lavora con cosienza e senso del dovere perchè finiscono col proteggere i soliti mascalzoni ed il sindacato ci ha marciato eccome.

i "fancazzisti" sono pure sempre persone, e il sindacato pure. Tutti possono sbagliare. Gli strumenti e le leggi per intervenire già ci sono , ci sono pure troppe leggi (!) , il problema è farle applicare! Ma questo discorso esula dalla discussione, stavamo parlando di privacy... Anzi di violare la privacy per farsi bello agli elettori ! Anzi di commentare l'assurdità del violare la privacy e avere invece una porta aperta per la commissione che dovrebbe difenderla! :muro:

Io ho avuto diverse esperienze e mai ho subito angheria alcuna.

Sei stato fortunato anche perchè tutelato anche dallo statuto dei lav., lo devi riconoscere... Non tutti i datori di lavoro possono essere come il tuo, sono pur sempre persone e possono sbagliare...(vedi sopra)

... Il mio scudo è costituito dalla mia professionalità e dal senso del dovere...

qui ti do ragione, se uno non ha niente da nascondere e lavora per bene , fa il suo dovere e ha poco da temere... (non niente :D)

... sarei io a lasciarlo in quanto non lo riterrei un imprenditore degno della mia fedeltà e stima.

e grazie a chi puoi fare questa <<scelta>> ?? (vedi statuto) Pensa se fossi costretto a lavorare per lui! Non tutti possono permettersi di licenziarsi e cercare un altro lavoro! Non mi pare che nella realtà in cui viviamo e di cui mi accusi non ne tenga conto ("il tuo PS...misurarne le conseguenze pratiche") ci siano tutte queste occasioni di lavoro :muro:

Certamente, se invece di forzare i concetti per fare l'italico furbetto leggessi tra le righe avresti ben compreso che la frase significava proprio che tale destino è in nostre mani e che con cotanti architetti non è da ritenersi roseo.

Al <<gioco>> della vita partecipiamo tutti insieme, non si puo pensare di eliminare tutti quelli che sbagliano, mettendoli alla gogna. Sarebbe un mondo invivibile ... Dobbiamo difendere le libertà che abbiamo acquisito , anche per i nostri figli, non credi? Non sono io che forzo i concetti, te l'assicuro, abbiamo semplicemente visioni differenti della cosa. Trovo che il tuo pensiero su questi argomenti sia un pò <<datato>> , pensa un pò...

Correx
19-03-2005, 13:14
Originariamente inviato da Proteus
... Dell'errore contenuto nel tuo, ed in quello di tanti altri, pensiero vi renderete conto il giorno, sfortunatamente non lontano, della resa dei conti.


http://www.comune.toano.re.it/img/ambulanza.jpg

ma a cosa ti riferisci?? :wtf: Resa dei conti?
Apocalisse ? :ave:
Fine del mondo?
Ti prego non ti offendere ma spiegati :asd: mi sono piegato in due dalle risate :D

von Clausewitz
21-03-2005, 23:35
x Jumper e Proteus

ma sapete che quello che avete scritto in questa discussione mi lascia assai perplesso? :rolleyes:
ma come vi proclamate "garantisti" (a dire il vero un po' pelosi, soprattutto Proteus) pronti addirittura a bervi la favoletta chessò di un previti perseguitato politico (che ben pochi in Italia credono, a cominciare da previti stesso :D ) e poi mi venite a dire che se un privato cittadino che acquisisce illegalmente dei tabulati telecom (dato che solo l'autorità giudiziaria ne può disporre e solo in determinati casi e con certe procedure tassativamente stabilite per legge) seppure per un fine per così dire "nobile", va tutto bene?
ma dico state scherzando?
il privato cittadino che è a conoscenza di determinati illeciti, non deve per caso denunciarli alle autorità preposte, invece di farsi giustizia da se?
spero proprio che scherziate, altrimenti dovrei concludere che predicate bene e razzolate malissimo oppure non vi rendiate benconto di quello che scrivete

ni.jo
21-03-2005, 23:47
a me sembra giusto: nel far west si diceva 'se vuoi beccare un ladro fallo cercare da un altro ladro'.:D

jumpermax
21-03-2005, 23:50
Originariamente inviato da von Clausewitz
x Jumper e Proteus

ma sapete che quello che avete scritto in questa discussione mi lascia assai perplesso? :rolleyes:
ma come vi proclamate "garantisti" (a dire il vero un po' pelosi, soprattutto Proteus) pronti addirittura a bervi la favoletta chessò di un previti perseguitato politico (che ben pochi in Italia credono, a cominciare da previti stesso :D ) e poi mi venite a dire che se un privato cittadino che acquisisce illegalmente dei tabulati telecom (dato che solo l'autorità giudiziaria ne può disporre e solo in determinati casi e con certe procedure tassativamente stabilite per legge) seppure per un fine per così dire "nobile", va tutto bene?
ma dico state scherzando?
il privato cittadino che è a conoscenza di determinati illeciti, non deve per caso denunciarli alle autorità preposte, invece di farsi giustizia da se?
spero proprio che scherziate, altrimenti dovrei concludere che predicate bene e razzolate malissimo oppure non vi rendiate benconto di quello che scrivete
forse non hai letto con attenzione la storia... di che commissione era presidente e di cosa si occupava. Il punto è che non aveva più titolo per scadenza di mandato per fare certe azioni, ma sempre di commissione per la trasparenza si occupava. Trovo fortemente criticabile che si faccia politica in questo modo, ciò non toglie che se quei tabulati sono veri, beh per quanto mi riguarda è un'azione che trovo peggiore dell'evasione fiscale e anche delle mazzette. Non avrà fatto un'azione particolarmente encomiabile ma trovo che abbia pagato anche troppo, altri invece per azioni ben più gravi che magari qualcuno ha pagato con la vita l'hanno fatta franca.
Che si venga ad usare questo poi come motivo per non idoneità ad una carica... beh siamo seri.

von Clausewitz
22-03-2005, 00:20
Originariamente inviato da ni.jo
a me sembra giusto: nel far west si diceva 'se vuoi beccare un ladro fallo cercare da un altro ladro'.:D


poi mi vengono a dire che previti è innocente anzi un perseguitato politicoe io che esprimo qualche dubbio riguardo questa affermazione, con tanto di avallo di sentenza di primo grado di un libero Tribunale di questa repubblica, sarei un forcaiolo giustizialista
al che io mi ribalto dalla sedia :rolleyes: :muro: :sofico: :D

von Clausewitz
22-03-2005, 00:22
Originariamente inviato da jumpermax
forse non hai letto con attenzione la storia... di che commissione era presidente e di cosa si occupava. Il punto è che non aveva più titolo per scadenza di mandato per fare certe azioni, ma sempre di commissione per la trasparenza si occupava. Trovo fortemente criticabile che si faccia politica in questo modo, ciò non toglie che se quei tabulati sono veri, beh per quanto mi riguarda è un'azione che trovo peggiore dell'evasione fiscale e anche delle mazzette. Non avrà fatto un'azione particolarmente encomiabile ma trovo che abbia pagato anche troppo, altri invece per azioni ben più gravi che magari qualcuno ha pagato con la vita l'hanno fatta franca.
Che si venga ad usare questo poi come motivo per non idoneità ad una carica... beh siamo seri.

lui poteva essere presidente di quello che ti pare (in effetti l'ho letto adesso di che era presidente), anche Presidente della repubblica, ma non poteva assolutamente disporre di quei tabulati, come la Suprema Corte di Cassazione ha sentenziato respingendo il suo ricorso
non scherziamo davvero :mc:

jumpermax
22-03-2005, 00:38
Originariamente inviato da von Clausewitz
lui poteva essere presidente di quello che ti pare (in effetti l'ho letto adesso di che era presidente), anche Presidente della repubblica, ma non poteva assolutamente disporre di quei tabulati, come la Suprema Corte di Cassazione ha sentenziato respingendo il suo ricorso
non scherziamo davvero :mc:
ed invece si, in quella veste poteva richiedere i tabulati. Ma la richiesta l'ha fatta a novembre mentre il suo mandato scadeva a giugno. Ancora devo capire come questo faccia di lui un criminale, per quanto mi riguarda non c'è violazione della privacy nel denunciare comportamenti di questo tipo fatti da un politico in veste istituzionale, o almeno non ci dovrebbe essere. Semmai c'è il reato di calunnia se il fatto non sussiste, e in tal caso bene avrebbero fatto a condannarlo. Poi politicamente potrò valutare come ritengo più opportuno l'operato di chi fa politica in questo modo, ma arrivare a questi livelli... no decisamente mi sfugge, non vedo dove tu possa far appiglio per sostenere che una persona del genere non è idonea a quella carica.

von Clausewitz
22-03-2005, 00:48
Originariamente inviato da jumpermax
ed invece si, in quella veste poteva richiedere i tabulati. Ma la richiesta l'ha fatta a novembre mentre il suo mandato scadeva a giugno. Ancora devo capire come questo faccia di lui un criminale, per quanto mi riguarda non c'è violazione della privacy nel denunciare comportamenti di questo tipo fatti da un politico in veste istituzionale, o almeno non ci dovrebbe essere. Semmai c'è il reato di calunnia se il fatto non sussiste, e in tal caso bene avrebbero fatto a condannarlo. Poi politicamente potrò valutare come ritengo più opportuno l'operato di chi fa politica in questo modo, ma arrivare a questi livelli... no decisamente mi sfugge, non vedo dove tu possa far appiglio per sostenere che una persona del genere non è idonea a quella carica.

guarda che quello che conta è quello che statuisce la Cassazione, non quello che dice la difesa di fortunato o quello inerente alle motivazioni della corte d'appello
rileggiti la sentenza da te postata con riguardo esclusivo a ciò che dice al Cassazione
ti ripeto quello che ho detto all'inizio, vediamo di non scherzare, perchè quella configurata da fortunato è una lesione dei diritti soggettivi personali non trascurabile
e poi tu dai del forcaiolo a me? :muro:

jumpermax
22-03-2005, 01:24
Originariamente inviato da von Clausewitz
guarda che quello che conta è quello che statuisce la Cassazione, non quello che dice la difesa di fortunato o quello inerente alle motivazioni della corte d'appello
rileggiti la sentenza da te postata con riguardo esclusivo a ciò che dice al Cassazione
ti ripeto quello che ho detto all'inizio, vediamo di non scherzare, perchè quella configurata da fortunato è una lesione dei diritti soggettivi personali non trascurabile
e poi tu dai del forcaiolo a me? :muro:
L'ho letta e personalmente dissento, può benissimo essere giurisprudenzialmente ineccepibile ma questo non implica che la debba ritenere giusta, non mi sembra un comportamento penalmente rilevante. E visto che poi questa sentenza è stata usata per esprimere valutazioni politiche dissento soprattutto dalle valutazioni che sono state fatte, non credo che un'azione di questo tipo sia particolarmente grave, inopportuna è un modo di far politica che non approvo ma resta comunque un fatto grave che è giusto che gli elettori venissero a conoscenza... poi se la gente li rivota lo stesso, io non sono giustizialista non ho niente da ridire...

von Clausewitz
22-03-2005, 21:31
Originariamente inviato da jumpermax
L'ho letta e personalmente dissento, può benissimo essere giurisprudenzialmente ineccepibile ma questo non implica che la debba ritenere giusta, non mi sembra un comportamento penalmente rilevante. E visto che poi questa sentenza è stata usata per esprimere valutazioni politiche dissento soprattutto dalle valutazioni che sono state fatte, non credo che un'azione di questo tipo sia particolarmente grave, inopportuna è un modo di far politica che non approvo ma resta comunque un fatto grave che è giusto che gli elettori venissero a conoscenza... poi se la gente li rivota lo stesso, io non sono giustizialista non ho niente da ridire...


ma scusa se dissenti che l'hai riportata a fare? :D
quanto all'uso politico, non pensi che per primo che ha fatto uso politico di talle avvenimento sia stato proprio quel tal fortunato?
il punto è, se ti fosse ancora sfuggito, che per certi comportamenti, vi sono le autorità peposte a vagliarlo e se del caso a sanzionarlo, ma in nessun caso a un privato cittadino che ricopre un incarico pubblico, che può avere o meno qualifica di pubblico ufficiale, può appropriarsi di tabulati telecom, essendo demandato il tutto alla preventiva autorizzazione dell'autorità giudiziaria e sotto il suo stretto controllo
è così difficile da accettare per te?
guarda ho capito, quando si parla di giustizia e dintorni, sei come cerbert quando parla di iraq: te la canti e te la suoni :D ;)

von Clausewitz
22-03-2005, 21:43
Originariamente inviato da Proteus
Peloso e tutto intento a bere favolette sarai tu. Io non ho mai nascosto che il mio garantismo non è un garantismo, a differenza di altri che pur inconsciamente operano in tale direzione, pro delinquenti. la libertà di ciascuno deve fermarsi la ove inizia quella altrui e la libertà di chi occupa posti pubblici è differente da quella di un comune cittadino perchè ogni suo atto è pubblico salvo la vita privata che. per essere tale, deve svolgersi al di fuori delle sue mansioni, e che chi non ha nulla da nascondere non teme controllo alcuno.

Riguardi i restanti argomenti/paragoni del tuo post sono solamente un minestrone che dimostra tutta l'attenzione con cui leggi i post altrui e cioè zero.

Diccelo tu, dall'alto della tua "intelligenza", cosa dobbiamo scrivere visto che noi "non ci rendiamo conto appieno" di quanto scriviamo !!!!!!!!!.

ah volevo ben dire, quindi non sei un "garantista"
dici che per chi occupa posti pubblici bisognerebbe adottare una legislazione speciale?
in teoria è possibile, innanzitutto con le opportune modifiche della costituzione specie per quell'articolo che prescrive l'uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge e in secondo luogo modificando il codice penale e di procedura penale
ma è possibile, dopotutto siamo in un paese dove vige il dogma dell'onnipotenza del legislatore
però questo doppio binario sarebbe in contraddizione con le tue perorazioni d'innocenza preventiva dei vari previti, squillante ecc., per te neanche la giustizia ordianria sarebbe sufficiente a dimostrarne la colpevolezza
come far coincidere questi paradossi e fare in modo che possano coesistere insieme, è un mistero dei tuoi parametri giuridici :confused: