View Full Version : Il tabù del merito
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Il tabù del merito
Se è vero che il sistema educativo di un Paese è per gran parte il risultato di ciò che sono i suoi insegnanti, la ricerca Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di cui ha parlato questo giornale (19 novembre) e che fotografa un corpo docente sempre più stanco e demotivato, dovrebbe farci riflettere. Tanto più che il fenomeno, se è europeo, appare però particolarmente accentuato nel caso dell'Italia come stanno a testimoniare due non invidiabili primati del nostro Paese: la esorbitante femminilizzazione degli insegnanti (oltre il 90%) e la loro età sempre più alta. A ciò va aggiunto che l'immagine sociale dei nostri docenti si è deteriorata anche perché essa appare sempre più esemplificata sulla figura, tipicamente italiana, del precario «storico», sulle pluriennali sofferenze, privazioni, fatiche di chi non ha ancora trovato un posto fisso in un sistema dell'istruzione che da decenni, con tutti i governi, ha accettato per la scuola ciò che nessuna persona di senno accetterebbe, poniamo, per la sanità: che si possa lavorare per anni senza una appropriata, preventiva verifica delle capacità. E' in relazione a questo, alla crisi collettiva di identità del mondo della scuola, che avrebbe meritato una maggiore attenzione il disegno di legge della maggioranza, ora all'esame della Camera, che vuole introdurre nella scuola una carriera basata sul merito e strutturata su tre livelli (insegnante tirocinante, ordinario, esperto). Ogni volta che si torna a parlare del disagio che circola tra i nostri docenti, infatti, da parte sindacale ci si limita a rammentare i loro non elevati stipendi. Ma, benché l'aspetto salariale abbia certo un peso rilevantissimo, è difficile pensare che l'assenza di motivazioni, l'incertezza di status, lo scarso credito sociale di cui soffrono gli insegnanti italiani non abbia anche a che fare con l'appiattimento di una carriera basata sull'anzianità, nella quale il criterio delle valutazioni per merito sembra addirittura bandito: fatto davvero paradossale per chi tutti giorni un tale tipo di valutazione si suppone invece la applichi ai suoi alunni. Un tale stato di cose, come è evidente, finisce col penalizzare proprio gli insegnanti migliori, che si vedono trattati come i colleghi meno preparati o che meno si impegnano (non vi sono statistiche, ma che ne esistano e che non siano pochi lo certifica l'esperienza delle famiglie italiane che hanno figli in età scolare).
Il fatto è che forse in nessun altro segmento della società italiana come nel nostro sistema di istruzione ha messo radici tanto profonde l'idea che il merito sia un disvalore, qualcosa che - distinguendo tra gli insegnanti secondo le loro esperienze, le loro capacità, il loro impegno nel lavoro - per ciò stesso li discriminerebbe. Si ignora così che esso rappresenta uno dei principi basilari della democrazia fin dal 1789 (il merito invece della nascita).
Ma il tabù del merito si è affermato nella scuola italiana ormai da decenni, man mano che i vecchi insegnanti ancora in un modo o nell'altro «gentiliani» venivano sostituiti dalle nuove leve di giovani docenti formatisi nel clima della contestazione studentesca, e appunto permeati (non tutti certo, ma una buona parte sì) da un falso egualitarismo che equiparava la selezione in base al merito alla discriminazione classista.
Che di falso egualitarismo si trattasse lo hanno sostenuto più volte anche vari esponenti Ds, che hanno rivendicato l'assoluta necessità per il nostro Paese di invertire la rotta tornando appunto alla meritocrazia. Così facendo, una parte della sinistra, quella riformista e «liberal», si candidava a svolgere una battaglia culturale tanto più decisiva per il peso della sinistra stessa nel determinare gli orientamenti culturali del Paese. Senonché, nella scorsa legislatura, il proposito del governo di centrosinistra di attribuire una parte degli aumenti al corpo insegnante sulla base del merito, ciò che avrebbe potuto costituire un primo segnale di novità, venne precipitosamente abbandonato dinanzi alla levata di scudi dei sindacati della scuola e di una parte degli insegnanti. E la meritocrazia tornò ad essere un argomento da affrontare tutt'al più in qualche convegno: il che rende assai arduo invertire il pregiudizio «meritofobico» che sembra dominare nella scuola e, più in generale, nella società italiana.
Per la questione "GLI ITALIANI TUTTI E IL MERITO"
Quando uno è onesto in coscienza non ha bisogno del MERITO per vivere. Certo sono poche le persone così, ma appunto compito dell'istruzione, a mio avviso, è creare persone che non ragionino meritocramente, cioè come automi a funzione di rinforzo.
La funzione di rinforzo è quella particolare funzione per cui se fai una cosa nel modo in cui se lo aspetta chi ti dice di farla allora vieni premiato (valore di rinforzo ALTO o positivo). Insomma come gli animali ammaestrati del circo.
Vedete voi.....il merito è una medicina pericolosa, PUO' (non per forza sempre) creare dipendenza e intossicazione (bambino che è bravo a scuola SOLO perchè "si deve essere bravi a scuola") ;)
Sì è vero, detto così è molto lapidario, ma ha il suo senso ;)
Jumpermax, devo spiegare meglio o si capisce il mio parere? :D
Originariamente inviato da SaMu
e, più in generale, nella società italiana.
io ho commentato questa parte dell'articolo ;)
jumpermax
27-11-2004, 13:40
Originariamente inviato da lowenz
Jumpermax, devo spiegare meglio o si capisce il mio parere? :D
imho.... no... :D
Originariamente inviato da jumpermax
imho.... no... :D
no cosa? NON devo spiegare o NON si capisce :p Neanche tu sei chiaro :D :D :D
jumpermax
27-11-2004, 13:55
Originariamente inviato da lowenz
no cosa? NON devo spiegare o NON si capisce :p Neanche tu sei chiaro :D :D :D
chi di centuria ferisce... :Prrr:
Originariamente inviato da jumpermax
chi di centuria ferisce... :Prrr:
No, dai, prometto che OGGI non faccio il sofista rompiballe universale, devo giocare ad HL2 e decidere per l'acquisto di una 9800pro.
Dici che la 9800pro me la MERITO? (vedi topic :D :D)
Originariamente inviato da lowenz
Per la questione "GLI ITALIANI TUTTI E IL MERITO"
Quando uno è onesto in coscienza non ha bisogno del MERITO per vivere. Certo sono poche le persone così, ma appunto compito dell'istruzione, a mio avviso, è creare persone che non ragionino meritocramente, cioè come automi a funzione di rinforzo.
La funzione di rinforzo è quella particolare funzione per cui se fai una cosa nel modo in cui se lo aspetta chi ti dice di farla allora vieni premiato (valore di rinforzo ALTO o positivo). Insomma come gli animali ammaestrati del circo.
Vedete voi.....il merito è una medicina pericolosa, PUO' (non per forza sempre) creare dipendenza e intossicazione (bambino che è bravo a scuola SOLO perchè "si deve essere bravi a scuola") ;)
Sì è vero, detto così è molto lapidario, ma ha il suo senso ;)
Jumpermax, devo spiegare meglio o si capisce il mio parere? :D
Stai scherzando vero?
Ti ricordo solo che il "merito" ossia l'attitudine naturale o cercata con impegno a fare qualcosa più di un altro è alla base dell'evoluzione stessa.
Poi ognuno è libero di bearsi nelle puttanate sessantottine.
HenryTheFirst
27-11-2004, 14:24
Originariamente inviato da gd
Stai scherzando vero?
Ti ricordo solo che il "merito" ossia l'attitudine naturale o cercata con impegno a fare qualcosa più di un altro è alla base dell'evoluzione stessa.
Poi ognuno è libero di bearsi nelle puttanate sessantottine.
Se competi non ti completi :O
:D
Originariamente inviato da gd
Ti ricordo solo che il "merito" ossia l'attitudine naturale o cercata con impegno a fare qualcosa più di un altro è alla base dell'evoluzione stessa.
merito alla base dell'evoluzione?
:D
di che merito stai parlando? non è alla base della società occidentale odierna e pensi che sia alla base dell'evoluzione?
di che evoluzione?
credo che la parola merito in qualsiasi testo riguardante l'evoluzionismo sia solo prima della prefazione, in quelle poche righe dove si ringrazia la moglie o l'amico:D
qualcuno ha provato ad inserire il concetto di merito nella sociobiologia, ma sono vecchi retaggi del nazismo, dove per dimostrare la superiorità della razza ci si appoggiava a teorie pseudoscientifiche, buone per qualche fanatico (es Mengele era un genetista)
nel concetto di evoluzione non esiste determinismo, quindi merito, quindi Dio; se vogliamo invece sostituire il darwinismo con il creazionismo, tanto in voga presso i settori più radicalreazionari texani, allora possiamo pure inserire il concetto di merito; ma a questo punto anche quello di superiorità della razza
Forse mi sono espresso male.
Per merito intendevo dire comunque il fare qualcosa in più degli altri, differenziandosi, vuoi per necessità fisiologiche,( un animale che prova a cacciare una preda in modo diverso usando magari una piccola differenza biologica datagli dalle mutazioni genetiche naturali), vuoi, dal punto di vista umano, per essere meglio di un altro. Per migliorare insomma.
Va meglio così?
Io comunque resto Darwinista.
;)
ok,
chiarito che l'evoluzione non c'entra niente, ritorniamo al punto del primo post, che riguarda il concetto di meritocrazia all'interno della scuola. Il proposito è appunto meritevole (merito per il quale l'attuale ministro pensa per meritocrazia di rimanere al suo posto), ma ci si trova come sempre ad una politica degli annunci, per cui basta annunciare una cosa perchè la si consideri realizzata...poi in realtà ci si muove in direzione opposta.
Se vogliamo commentare l'annuncio, bene, mi fa piacere che dalla nuova riforma nella scuola siedano i professori più preparati e che così le nuove classi dirigenti abbiano più conoscenze ed opportunità....
prendiamo però in mano una legge, quella sui corsi abilitanti, legge n. 143/04
un lettore segnala:
"Partiranno presto i corsi abilitanti secondo la legge 143/04 che daranno la possibilità agli insegnanti precari con almeno 360 giorni di insegnamento e che siano sprovvisti di abilitazione di ottenere lo specifico titolo di insegnamento.
Perché questi corsi abilitanti? Perché rivolti solo agli insegnanti sprovvisti di abilitazione e non rivolti a tutti i docenti che vogliano conseguire un’ulteriore abilitazione?"
questo significa che, a migliaia di precari viene data la possibilità di ottenere l'abilitazione per il proprio specifico titolo di insegnamento; questo era possibile precedentemente con un corso di 2 anni, mentre adesso lo si potrà ottenere con qualcosa di più breve, per smaltire le code di precari, e questo inevitabilmente porterà ad avere dei corsi di abilitazione qualitativamente inferiori, a discapito ovviamente della professionalità....ed il discorso della meritocrazia va a farsi fottere...
quindi è facile ottenere gli editoriali in prima pagina con la politica degli annunci, ma poi in realtà all'interno del parlamento si lavora in direzione opposta, il più delle volte per interessi personali, il rimanente per non conoscenza del settore; se si applicasse difatti il concetto di meritocrazia all'interno del governo, molti ministri dovrebbero ritornarsene a casa, basterebbe citare questo esempio emblematico
si può leggere un esauriente commento a
http://www.meridianoscuola.it/modules.php?name=News&file=article&sid=6075
Originariamente inviato da gd
Stai scherzando vero?
Assolutamente no, cerca su qualunque testo di ingegneria della conoscenza, materia che forse non conosci e poi mi dici.
Non farmi passare per quello che si vanta della sua grande cultura (qualcuno ci ha già provato), ho solo espresso il mio ragionevole parere che si basa sul fatto che c'è purtroppo chi di merito vive, tante persone che vivono solo per sentirsi dire "SEI BRAVO, SEI MIGLIORE DI ALTRI", nel lavoro o anche altrove, e non capiscono che la crescita (nel senso di meriti) della società è più importante della propria.
Ti ricordo solo che il "merito" ossia l'attitudine naturale o cercata con impegno a fare qualcosa più di un altro è alla base dell'evoluzione stessa.
Ti hanno già detto che non è vero.
Poi ognuno è libero di bearsi nelle puttanate sessantottine.
Scusa, parli di me? Io non le condivido tutte, però tu sei un po' arrogante per affermare che sono puttanate.
Cmq, per chiarire, colui (specie) che si evolve è privo di quella coscienza di modifica di sè che invece ha chi si migliora.
L'evoluzione NON E' un processo che implica la consapevolezza di essere effettuato.
(Jumper ragionaci su :D)
diro' una cosa politicamente poco corretta....
nel articolo di Samu si legge che oltre il 90% degli insegnanti sono donne...aghhhhhhhhh:D
jumpermax
27-11-2004, 20:27
Originariamente inviato da lipro
merito alla base dell'evoluzione?
:D
di che merito stai parlando? non è alla base della società occidentale odierna e pensi che sia alla base dell'evoluzione?
di che evoluzione?
credo che la parola merito in qualsiasi testo riguardante l'evoluzionismo sia solo prima della prefazione, in quelle poche righe dove si ringrazia la moglie o l'amico:D
qualcuno ha provato ad inserire il concetto di merito nella sociobiologia, ma sono vecchi retaggi del nazismo, dove per dimostrare la superiorità della razza ci si appoggiava a teorie pseudoscientifiche, buone per qualche fanatico (es Mengele era un genetista)
nel concetto di evoluzione non esiste determinismo, quindi merito, quindi Dio; se vogliamo invece sostituire il darwinismo con il creazionismo, tanto in voga presso i settori più radicalreazionari texani, allora possiamo pure inserire il concetto di merito; ma a questo punto anche quello di superiorità della razza
Mmmh trovo che qua la metafora evolutiva sia stata fuorviata.
La questione riguarda proprio la funzione di rinforzo che aveva citato lowenz che si applica alle reti neurali per l'apprendimento... se il feedback è positivo il comportamento verrà "privilegiato" nelle scelte future e viceversa.
Volendo restare nella metafora evolutiva si può parlare di funzione fitness che stabilisce quanto un elemento del sistema soddisfi i requisiti. Ora la scelta della funzione fitness è indispensabile per il funzionamento del sistema: mi sembra perfettamete logico che una funzione meritocratica possa egregiamente svolgere il suo lavoro.
Sono fortemente contrario al concetto di istruzione massificata di questi ultimi decenni: un titolo di studio non è uno status symbol ma uno strumento: non tutti sono idonei ad usare gli stessi strumenti, così come non tutti riusciamo a correre i 100 metri in 12 secondi non tutti siamo portati per lo studio, o meglio per un certo genere di studio. A questo dovrebbe servire la scuola non a dare un pezzo di carta a tutti, che finisce con avere lo stesso valore della carta straccia.
jumpermax
27-11-2004, 20:31
Originariamente inviato da lowenz
Cmq, per chiarire, colui (specie) che si evolve è privo di quella coscienza di modifica di sè che invece ha chi si migliora.
L'evoluzione NON E' un processo che implica la consapevolezza di essere effettuato.
(Jumper ragionaci su :D)
Beh difficile valutare la consapevolezza di una specie, in quanto l'evoluzione agisce in natura su una scala di tempi molto lunga mentre il miglioramento fa riferimento ad un individuo specifico.
Cmq, per chiarire, la ricerca consapevole del miglioramento non sempre ottiene migliori risultati di una evoluzione spontanea di un sitema.
Siamo molto più intelligenti dei batteri ma la guerra degli antibiotici non l'abbiamo certo vinta... anzi.
Originariamente inviato da jumpermax
Mmmh trovo che qua la metafora evolutiva sia stata fuorviata.
La questione riguarda proprio la funzione di rinforzo che aveva citato lowenz che si applica alle reti neurali per l'apprendimento... se il feedback è positivo il comportamento verrà "privilegiato" nelle scelte future e viceversa.
si, è sempre un concetto evolutivo, è quanto sostiene poi Lamarck...es il sistema immunitario funziona secondo una logica lamarkiana, ma non esiste un merito in tutto questo; merito ci sarebbe se ci fosse consapevolezza del feedback positivo, mentre una scelta in natura è puramente equivalente ad un'altra; questa scelta verrà privilegiata dal sistema se permette il raggiungimento, fondamentalmente, della sopravvivenza. E' per questo che i batteri vincono gli antibiotici.
ehilà jumper, vedi che ci si capisce ;)
Cmq che una funzione meritocratica svolga bene il lavoro.....è verissimo in un sistema.....che non preveda la minima solidarietà :)
Anche se a volte parlo come un sistemista non voglio certo una nuova selettiva matrix :D
Cmq il problema inerente alla massificazione è sicuramente reale.
Daccordo la funzione di rinforzo, daccordo i radicalreazionari texani, ma a parte questo è così grave e inaudito proporre che i professori bravi facciano carriera e quelli meno bravi no?:confused:
StefAno Giammarco
28-11-2004, 02:39
Originariamente inviato da SaMu
Daccordo la funzione di rinforzo, daccordo i radicalreazionari texani, ma a parte questo è così grave e inaudito proporre che i professori bravi facciano carriera e quelli meno bravi no?:confused:
Direi che è gravissimo.
Molto meglio che i meno bravi facciano carriera levandosì così dalle palle (li si potrebbe promuovere dirigenti o cose del genere) e lasciare i bravi in classe ad insegnare. Son sicuro gli studenti ne trarrebbero molto giovamento.
jumpermax
28-11-2004, 02:48
Originariamente inviato da lipro
si, è sempre un concetto evolutivo, è quanto sostiene poi Lamarck...es il sistema immunitario funziona secondo una logica lamarkiana, ma non esiste un merito in tutto questo; merito ci sarebbe se ci fosse consapevolezza del feedback positivo, mentre una scelta in natura è puramente equivalente ad un'altra; questa scelta verrà privilegiata dal sistema se permette il raggiungimento, fondamentalmente, della sopravvivenza. E' per questo che i batteri vincono gli antibiotici.
Merito in questione è solo una funzione di valutazione. Chiamala funzione fitness se preferisci, la consapevolezza nel discorso che facevo io non era rilevante. La consapevolezza rientra nel discorso funzione di rinforzo, ma anche li fino ad un certo punto... la rete neurale può benissimo non avere nemmeno autocoscienza.
Avevo capovolto il discorso per adattarlo ad una metafora evolutiva, ipotizzando che i modelli meritevoli abbiano capacità di duplicazione (tramite imitazione) e che comunque i modelli negativi vengano eliminati la selezione tramite merito porta ad un miglioramento complessivo del gruppo. In un sistema scolastico a mio avviso la cosa è proficua sicuramente per quelli selezionati ma anche per quelli eliminati che evitano di perdere tempo in una strada per loro infruttuosa.
Insomma un titolo di studio di alto livello deve avere un grado di difficoltà commisurato, se tutti arrivano in fondo vuol dire che il titolo in sè non ha molto valore non ha fatto selezione. E la selezione quindi verrà fatta dopo, equiparando il titolo di fatto a carta straccia. Davvero ci si guadagna a perdere tempo dietro un titolo del genere?
Originariamente inviato da SaMu
Daccordo la funzione di rinforzo, daccordo i radicalreazionari texani, ma a parte questo è così grave e inaudito proporre che i professori bravi facciano carriera e quelli meno bravi no?:confused:
ma leggi anche gli altri post?
:)
commentiamo l'annuncio o analizziamo quello che poi in realtà viene fatto?
credi che tutti gli scioperi dei vari gruppi docenti siano fatti perchè gli insegnanti sono tutti dei fancazzisti egualitaristi o perchè si sentono presi per il culo, per il fatto che viene annunciata una cosa e fatto il contrario, ad esempio per i tagli ai fondi mentre si dichiara che viene potenziata la ricerca, oppure per il fatto che vanno avanti i migliori poi si sostituiscono i corsi di due anni e si apre a tutti......e così via.....e ti garantisco che te ne potrei citare di casi
basterebbe poi semplicemente chiedere chi giudica poi la qualità di un insegnante...
Originariamente inviato da jumpermax
In un sistema scolastico a mio avviso la cosa è proficua sicuramente per quelli selezionati ma anche per quelli eliminati che evitano di perdere tempo in una strada per loro infruttuosa.
Insomma un titolo di studio di alto livello deve avere un grado di difficoltà commisurato, se tutti arrivano in fondo vuol dire che il titolo in sè non ha molto valore non ha fatto selezione. E la selezione quindi verrà fatta dopo, equiparando il titolo di fatto a carta straccia. Davvero ci si guadagna a perdere tempo dietro un titolo del genere?
ci sono i rovesci anche di questa medaglia...dove viene applicata questa teoria (es università americane) alla fine il selezionato meritevole è quello che fondamentalmente ha più soldi per permettersi di pagare una università privata costosissima e non è assolutamente garantito che la sua preparazione alla fine sia la migliore.....
jumpermax
28-11-2004, 11:09
Originariamente inviato da lipro
ci sono i rovesci anche di questa medaglia...dove viene applicata questa teoria (es università americane) alla fine il selezionato meritevole è quello che fondamentalmente ha più soldi per permettersi di pagare una università privata costosissima e non è assolutamente garantito che la sua preparazione alla fine sia la migliore.....
questo perché il criterio non è più meritocratico ma plutocratico semmai. Va da se che uno zuccone pagante comunque fornisce buone entrate per l'università che si ritrova con più fondi per gli altri....
..ma noi dobbiamo fare i conti anche con quella che è la realtà...voglio dire, descrivere il migliore dei mondi possibile non è un problema:)
fosse per me allora dovremmo essere governati da una aristocrazia (attenzione, nel senso greco del termine, "il governo dei migliori"), mentre invece la democrazia (con tutti i limiti intrinseci, primo per tutti, dicevano gli antichi greci, che se hai davanti un asino e ma maggioranza dice che è un mulo, in democrazia quello è un mulo:D) è il miglior sistema che possiamo darci
in realtà il nostro è un sistema plutocratico, dove, non nascondiamoci dietro un dito, chi ha più soldi ha più opportunità nella vita.
E' giusto tutto questo? (ovviamente per me NO)
vogliamo fare in modo che quella che dovrebbe essere selezione per nobili motivi (il governo dei migliori, il miglioramento della qualità della società in cui viviamo) diventi selezione solo tra chi ha già più opportunità per accedere a più privilegi (i diritti devono essere di tutti, se qualcuno NON gode di un diritto, automaticamente quelli degli altri diventano privilegi)..
attenzione a non lavorare in una direzione per ottenere l'effetto contrario.....
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