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View Full Version : E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?


Hal2001
16-11-2004, 15:09
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

LittleLux
16-11-2004, 15:26
Penso che non ci sia molto spazio per l'immaginazione. Hitler avrebbe usato la bomba, probabilmente avrebbe vinto la guerra, l'Europa, forse non solo lei, sarebbe sotto il tallone nazista. Probabilmente ci sarebbe stata nel frattempo, in questi 60 anni, una terza e forse una quarta guerra mondiale.

..:::M:::..
16-11-2004, 15:39
Unione europea molto prima... senza america


altro ke guerra e guerra

ALBIZZIE
16-11-2004, 15:53
l'annessione o l'invasione sono cose diverse dall'Unione.

FastFreddy
16-11-2004, 16:10
Originariamente inviato da ALBIZZIE
l'annessione o l'invasione sono cose diverse dall'Unione.

Esattamente.....


e poi cosa vuol dire "avrebbe vinto la guerra"? quando gli americani hanno sganciato la bomba atomica il Giappone era ormai in ginocchio dal punto di vista militare.

Un conto è avere la bomba, un altro è riuscire a usarla, se non si possiede la superiorità aerea della bomba non te ne fai nulla.

La Germania avrebbe dovuto prima vincere la guerra in maniera convenzionale......

ALBIZZIE
16-11-2004, 16:16
Originariamente inviato da FastFreddy


Un conto è avere la bomba, un altro è riuscire a usarla, se non si possiede la superiorità aerea della bomba non te ne fai nulla.

La Germania avrebbe dovuto prima vincere la guerra in maniera convenzionale......
nei cieli di londra ci arrivavano e spesso.
mentre sul fronte orientale forse gli avrebbe fatto comodo per stalingrado.

FastFreddy
16-11-2004, 16:18
Originariamente inviato da ALBIZZIE
nei cieli di londra ci arrivavano e spesso.
mentre sul fronte orientale forse gli avrebbe fatto comodo per stalingrado.

Rischieresti di farti abbattere un aereo e fornire al nemico la possibilità di avere la tua stessa arma?

Hal2001
16-11-2004, 16:20
Originariamente inviato da FastFreddy
Rischieresti di farti abbattere un aereo e fornire al nemico la possibilità di avere la tua stessa arma?

Truman mi sembra che abbia rischiato, riuscendo nell'intento, no?

FastFreddy
16-11-2004, 16:24
Originariamente inviato da Hal2001
Truman mi sembra che abbia rischiato, riuscendo nell'intento, no?

Come ho già detto prima il Giappone era già militarmente in ginocchio, la superiorità aerea statunitense era totale.

Non si può dire la stessa cosa per la Gran Bretagna......

AlexGatti
16-11-2004, 16:25
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

Leggiti il libro "Fatherland" di Robert Harris. Secondo me descrive uno scenario credibile, almeno fino al 1964, anno in cui è ambientato il libro.

jumpermax
16-11-2004, 16:30
Originariamente inviato da FastFreddy
Esattamente.....


e poi cosa vuol dire "avrebbe vinto la guerra"? quando gli americani hanno sganciato la bomba atomica il Giappone era ormai in ginocchio dal punto di vista militare.

Un conto è avere la bomba, un altro è riuscire a usarla, se non si possiede la superiorità aerea della bomba non te ne fai nulla.

La Germania avrebbe dovuto prima vincere la guerra in maniera convenzionale......
La germania aveva già le V2, non aveva bisogno di superiorità aerea. Con un paio di ordigni nucleari poteva costringere l'inghilterra alla resa...

FastFreddy
16-11-2004, 16:32
Originariamente inviato da jumpermax
La germania aveva già le V2, non aveva bisogno di superiorità aerea.

La V2 non era assolutamente adeguata a trasportare un ordigno del peso delle prime bombe atomiche, oltretutto le V2 erano dei vettori tutt'altro che precisi e affidabili.......

Delle 500 e passa V2 lanciate su Londra solo qualche decina andarono a bersaglio.....

sheva
16-11-2004, 16:41
Originariamente inviato da ALBIZZIE
nei cieli di londra ci arrivavano e spesso.
mentre sul fronte orientale forse gli avrebbe fatto comodo per stalingrado.

esatto
dopottutto non bisogna dimenticare che gli stessi giapponesi non tentarono neppure di abbattere il B29 ad Hiroshima perchè non lo consideravano una minaccia essendo un unico veicolo (non suonò neanche l'allarme antiaereo) ... pensavano fosse un ricognitore ..

prio
16-11-2004, 16:48
Originariamente inviato da FastFreddy
La V2 non era assolutamente adeguata a trasportare un ordigno del peso delle prime bombe atomiche, oltretutto le V2 erano dei vettori tutt'altro che precisi e affidabili.......

Delle 500 e passa V2 lanciate su Londra solo qualche decina andarono a bersaglio.....

Oddio, non che sbagliare il bersaglio di un paio di km abbia qualche importanza lanciando un'atomica..

FastFreddy
16-11-2004, 16:50
Originariamente inviato da prio
Oddio, non che sbagliare il bersaglio di un paio di km abbia qualche importanza lanciando un'atomica..

Si ma la V2 non riusciva a trasportare il carico di una bomba atomica, avrebbero dovuto sviluppare un vettore apposito.....

prio
16-11-2004, 16:51
Originariamente inviato da FastFreddy
Si ma la V2 non riusciva a trasportare il carico di una bomba atomica, avrebbero dovuto sviluppare un vettore apposito.....

Si, quello sicuramente. Ma non penso sarebbe stato un grosso problema per von Braun e soci.

FastFreddy
16-11-2004, 16:52
Originariamente inviato da prio
Si, quello sicuramente. Ma non penso sarebbe stato un grosso problema per von Braun e soci.

Insomma, per arrivare ai primi vettori per testate nucleari si è dovuto aspettare fino agli anni 50-60

prio
16-11-2004, 16:54
Originariamente inviato da FastFreddy
Insomma, per arrivare ai primi vettori per testate nucleari si è dovuto aspettare fino agli anni 50-60

Gittata?

Hal2001
16-11-2004, 16:54
Originariamente inviato da AlexGatti
Leggiti il libro "Fatherland" di Robert Harris.

Spero di trovarlo, grazie :)

jumpermax
16-11-2004, 16:56
Originariamente inviato da FastFreddy
Insomma, per arrivare ai primi vettori per testate nucleari si è dovuto aspettare fino agli anni 50-60
Beh han dovuto trasferire l'intero settore di ricerca tedesco negli USA per farlo... comunque si la questione peso è rilevante. Quanto trasportava un v2?

FastFreddy
16-11-2004, 17:06
Originariamente inviato da jumpermax
Beh han dovuto trasferire l'intero settore di ricerca tedesco negli USA per farlo... comunque si la questione peso è rilevante. Quanto trasportava un v2?

La V2 portava sui 300-400Kg


La bomba sganciata si Hiroshima pesava 4 tonnellate e mezzo....

sheva
16-11-2004, 17:11
Originariamente inviato da FastFreddy
La V2 portava sui 300-400Kg


La bomba sganciata si Hiroshima pesava 4 tonnellate e mezzo....

La carica nucleare però era di appena 62,3 kg. di Uranio 235 ...
non sono un esperto però chissà magari erano capaci di trovare una soluzione ...

thotgor
16-11-2004, 17:16
Consiglio "la svastica sul sole" di philip dick.
Ha vinto la germania in questo libro.

Anakin
16-11-2004, 17:16
Originariamente inviato da FastFreddy
Esattamente.....


e poi cosa vuol dire "avrebbe vinto la guerra"? quando gli americani hanno sganciato la bomba atomica il Giappone era ormai in ginocchio dal punto di vista militare.

Un conto è avere la bomba, un altro è riuscire a usarla, se non si possiede la superiorità aerea della bomba non te ne fai nulla.

La Germania avrebbe dovuto prima vincere la guerra in maniera convenzionale......

scusa ma hai scritto un po una sciocchezza.

innanzitutto solo l'inghilterra aveva il radar in quegli anni,e quindi farsi una passata di notte,in una giornata nuvolosa a 10mila di altezza non è una cosa certo difficile.

poi se andiamo a vedere perfino in inghilterra dove avevano il radar e dove la battaglia aerea la vinsero i britannici,si ha una londra mezza rasa al suolo dai bombardamenti....quindi...


Originariamente inviato da FastFreddy
Rischieresti di farti abbattere un aereo e fornire al nemico la possibilità di avere la tua stessa arma


scusa ma questo è un falso problema.
ci vuole veramente poco a munire l'ordigno di una carica esplosiva che faccia saltare gli elementi elettronici e costruttivi che permettono sia la funzionalita' del arma,sia che danno informazioni progettistiche rilevanti.

FastFreddy
16-11-2004, 17:21
Rimane comunque il fatto che le guerre si vincono con la logistica, non con le armi segrete, (anche perchè da quel punto di vista i tedeschi erano avanti a tutti: me-262, me-163, he-162 etc.)

Gli americani quando hanno usato l'atomica, la guerra l'avevano già vinta.....

prio
16-11-2004, 17:30
Originariamente inviato da Anakin
innanzitutto solo l'inghilterra aveva il radar in quegli anni

Un po' OT ma subentra la curiosita' "storica": non l'avevano un po' tutti il radar (italiani a parte, ovviamente)?
Sicuramente si i tedeschi, che l'avevano anche installato sui Me 110 da intercettazione notturna..

jumpermax
16-11-2004, 17:32
Originariamente inviato da prio
Un po' OT ma subentra la curiosita' "storica": non l'avevano un po' tutti il radar (italiani a parte, ovviamente)?
Sicuramente si i tedeschi, che l'avevano anche installato sui Me 110 da intercettazione notturna..
Mmh che io sappia era prerogativa inglese.... gli unici ad avere il territorio controllato dai radar erano loro

FastFreddy
16-11-2004, 17:34
Originariamente inviato da prio
Un po' OT ma subentra la curiosita' "storica": non l'avevano un po' tutti il radar (italiani a parte, ovviamente)?
Sicuramente si i tedeschi, che l'avevano anche installato sui Me 110 da intercettazione notturna..

Nel 40-41 (battaglia d'inghilterra) ce l'avevano solo gli inglesi, verso la fine della guerra se ne dotarono un pò tutti

FastFreddy
16-11-2004, 17:35
Originariamente inviato da jumpermax
Mmh che io sappia era prerogativa inglese.... gli unici ad avere il territorio controllato dai radar erano loro

Il radar era diffuso anche sul fronte orientale (43-44) i russi erano dotati di una delle più grandi reti di antenne dell'epoca......

Anakin
16-11-2004, 17:39
Originariamente inviato da FastFreddy
Rimane comunque il fatto che le guerre si vincono con la logistica, non con le armi segrete, (anche perchè da quel punto di vista i tedeschi erano avanti a tutti: me-262, me-163, he-162 etc.)

Gli americani quando hanno usato l'atomica, la guerra l'avevano già vinta.....

è avvenuto che l'atomica è stata usata quando la guerra stava gia volgendo al termine.
questo è un fatto.

ma dal discorso che fai sembra che l'arma atomica e la logistica si collochino nella guerra,come potrebbe essere il colpo di tacco con tunnel del fuoriclasse(l'arma segreta),rispetto al posizionamento e al movimento di tutta la squadra(che chiaramente è quello a fare la differenza).

caspita l'arma atomica non è un "colpo di tacco" con tunnel!
(sara semmai qualcosa di simile alla catapulta infernale dei gemelli Derrick di Hooly e Banji:D)
un arma atomica rade al suolo una citta...
e al di la degli effetti logistici(distruzione di materiale bellico,e risorse,ecc) ha il devastante effetto(non quantificabile logisticamente) di terrorizzare una nazione e di costringere i suoi politici a trattare la resa.
(che guerra fai contro uno che con una bomba ti distrugge una citta?)

Anakin
16-11-2004, 17:43
Originariamente inviato da prio
Un po' OT ma subentra la curiosita' "storica": non l'avevano un po' tutti il radar (italiani a parte, ovviamente)?
Sicuramente si i tedeschi, che l'avevano anche installato sui Me 110 da intercettazione notturna..


certo ma in seguito:)

il 3D iniziava cosiE se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Hal2001
16-11-2004, 17:46
Originariamente inviato da Anakin
di terrorizzare una nazione e di costringere i suoi politici a trattare la resa.

Concordo con il tuo discorso, difatti pensavo fosse scontato questo aprendo questa discussione, che la guerra sia finita grazie (che brutto termine in questo contesto) a Hiroshima.
Son del parere che i giapponesi per come son fatti, difatti l'indone non si cambia, avrebbero tirato a lungo il conflitto, altro che essere già finito.
Ora io dico gli States, trenta anni dopo hanno perso la guerra nel Vietnam avendo una potenza esponenzialmente maggiore di quei tempi contro un piccolo staterello (con le dovute attenuanti di posizione geografica e russi a coprire le spalle), figurati contro una potenza di questo calibro.

FastFreddy
16-11-2004, 17:47
Originariamente inviato da Anakin


il 3D iniziava cosi

A quest'ora staremmo a chiederci: "Come sarebbe stato il mondo se avessero vinto gli americani?" :p

FastFreddy
16-11-2004, 17:50
Originariamente inviato da Hal2001
Concordo con il tuo discorso, difatti pensavo fosse scontato questo aprendo questa discussione, che la guerra sia finita grazie (che brutto termine in questo contesto) a Hiroshima.
Son del parere che i giapponesi per come son fatti, difatti l'indone non si cambia, avrebbero tirato a lungo il conflitto, altro che essere già finito.
Ora io dico gli States, trenta anni dopo hanno perso la guerra nel Vietnam avendo una potenza esponenzialmente maggiore di quei tempi contro un piccolo staterello (con le dovute attenuanti di posizione geografica e russi a coprire le spalle), figurati contro una potenza di questo calibro.

La guerra in Europa era ormai vinta, isolare il Giappone non sarebbe stato difficile (anche perchè da chi mai avrebbe potuto ricevere supporto? Dietro al Vietnam e alla Korea c'era l'Unione sovietica, il Giappone invece non era affatto in buoni rapporti con l'Urss), il termine della guerra sarebbe slittato un pò più avanti, ma dubito che l'esito sarebbe stato diverso!

Lucio Virzì
16-11-2004, 19:49
Originariamente inviato da prio
Un po' OT ma subentra la curiosita' "storica": non l'avevano un po' tutti il radar (italiani a parte, ovviamente)?
Sicuramente si i tedeschi, che l'avevano anche installato sui Me 110 da intercettazione notturna..
Mi risulta che anche paesi nordici quali la Danimarca erano dotati di una rete radar. Ma vado a memoria.

LuVi

LittleLux
16-11-2004, 20:45
Originariamente inviato da ..:::M:::..
Unione europea molto prima... senza america


altro ke guerra e guerra

Quindi ordine, giusto? Bè, allora pensa che bello sarebbe stato se l'armata rossa di Stalin fosse arrivata sino al Golfo di Biscaglia. Anche il baffone sarebbe stato garanzia di unione e di ordine, non trovi?

prio
16-11-2004, 20:49
Originariamente inviato da Anakin
certo ma in seguito:)

il 3D iniziava cosi..

Ecco, 'mo ci sono.
tnx a tutti per il chiarimento ;)

gor
16-11-2004, 20:52
Originariamente inviato da LittleLux
Quindi ordine, giusto? Bè, allora pensa che bello sarebbe stato se l'armata rossa di Stalin fosse arrivata sino al Golfo di Biscaglia. Anche il baffone sarebbe stato garanzia di unione e di ordine, non trovi?
il ragionamento non fà una grinza. :O

Hal2001
18-11-2004, 00:04
Originariamente inviato da FastFreddy
dubito che l'esito sarebbe stato diverso!

Insomma, su questo sono d'accordo, ma chi può dirlo a priori. Non si vince una guerra solo con le armi, ma anche con il terrore che si riesce ad incudere al nemico.

Riguardo il thread iniziale, che scenari immaginate?

powerslave
18-11-2004, 01:27
Se i tedeschi avessero avuto l'atomica avrebbero vinto?
probabilmente si e senza la necessità di usarla:

l'America sarebbe stata disposta a intervenire in Europa considerando che già al momento del suo intervento nell'opinione publica prevalevano posizioni isolazioniste?

Hal2001
18-11-2004, 18:25
Se si tiene in considerazione quali siano state le vere motivazioni che han fatto invischiare gli USA nel conflitto, allora rispondo di si.
Oltre a questo non sarebbero rimasti a guardare mentre l'Inghilterra sopprimeva, avevano molte motivazioni nel farlo.

yossarian
18-11-2004, 23:35
Originariamente inviato da jumpermax
Beh han dovuto trasferire l'intero settore di ricerca tedesco negli USA per farlo... comunque si la questione peso è rilevante. Quanto trasportava un v2?


2000 libre (circa 650 Kg).

Il fatto è che non servivano neppure le V2; l'Inghilterra non aveva affatto la supremazia aerea; dal punto di vista numerico, i tedeschi avevano molti più velivoli il cui unico inconveniente era la scarsa autonomia di volo, tanto che una delle tattiche preferite dagli inglesi era quella di intercettare gli aerei tedeschi di ritorno da una missione di bombardamento, mentre erano in volo sulla manica (e la maggior parte degli aerei tedeschi andarono perduti perchè precipitati per mancanza di carburante).
Va da sé che, permettere di lasciar passare aerei che effettuano un bombardamento con armi convenzionali produce sicuramente effetti meno disastrosi che se gli stessi aerei sono dotati di ordigni nucleari.
Di conseguenza, penso proprio che se la Germania avesse avuto l'atomica, la GB sarebbe stata costretta alla resa in breve tempo.

Hal2001
04-03-2005, 12:30
Originariamente inviato da Lucio Virzì
:eek:

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_848531.html

Berlino, 12:02

GERMANIA: HITLER ERA A UN PASSO DALL'ATOMICA "SPORCA"

Un libro di un autorevole storico tedesco riporta in primo piano i tentativi del regime nazista di costruire una bomba atomica e sulla base di nuove e lunghe ricerche, condotte anche negli archivi russi, sostiene che Adolf Hitler era in effetti arrivato a un passo dal poter disporre di un ordigno nucleare, anche se si sarebbe trattato di una piu' rudimentale 'bomba sporca'. Nel suo nuovo libro 'Hitlers Bombe', la Bomba di Hitler, che sara' presentato ufficialmente a Berlino il prossimo 14 marzo, lo storico Rainer Karlsch scrive: "Il Terzo Reich stava per vincere la corsa per giungere alla prima arma atomica". In quattro anni di ricerche lo studioso ha avuto accesso a fonti inedite, oltre che a perizie e ai risultati di misurazioni fisiche mai rese note finora. Un autorevole sostegno alle tesi sostenute nell'opera arriva dallo storico americano Mark Walker, considerato uno dei massimi esperti mondiali dello sviluppo delle armi nucleari durante l'epoca nazista nonche' autore del volume 'La macchina dell'uranio - Mito e realta' della bomba atomica tedesca'. Walker, il quale ha avuto modo di leggere l'intero manoscritto de 'La bomba di Hitler', ha dichiarato da New York all'agenzia di stampa tedesca 'Dpa' di considerare "molto convincenti" le argomentazioni contenute nel libro scritto dal collega tedesco. In esso si afferma che gli scienziati nazisti eseguirono nel 1944 e nel 1945 sull'isola di Ruegen, nel Mar Baltico, e in Turingia diversi test con armi nucleari, nel corso dei quali rimasero uccisi centinaia di prigionieri di guerra.

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Ci pensate cosa potrebbe essere il mondo oggi?!??! :(:(

LuVi

oscuroviandante
04-03-2005, 12:38
Originariamente inviato da AlexGatti
Leggiti il libro "Fatherland" di Robert Harris. Secondo me descrive uno scenario credibile, almeno fino al 1964, anno in cui è ambientato il libro.

bello bello davvero (il film era pietoso) ....soprattutto la fine davvero stupenda

Gen.Web
04-03-2005, 12:49
io ho letto diversi libri, anche di persone molto vicine a Hitler. A quanto so la bomba atomica non era affatto vicina e sarebbe stata completata solo verso il 1947 o oltre.

oscuroviandante
04-03-2005, 15:35
Devo andarmi a rivedere l'attacco che i Commandos alleati fecero contro le installazioni di acqua pesante in Norvegia.
A quanto mi ricordo la distruzione di questi impianti inficiò la capacità della Germania di produrre l'atomica.

X FastFreddy: mi ricordo che i tedeschi stavano sviluppando un vettore di nome V-6 in grado di colpire gli States oppure di portare un maggior carico esplosivo.Mi sbaglio?:wtf:

maximarco
04-03-2005, 21:14
Originariamente inviato da ..:::M:::..
Unione europea molto prima... senza america


altro ke guerra e guerra
:rotfl: :rotfl:

icoborg
05-03-2005, 01:56
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

leggiti la svastica sul sole fai prima.

autore philip dick

m4st3rx
05-03-2005, 02:16
Originariamente inviato da FastFreddy
Rischieresti di farti abbattere un aereo e fornire al nemico la possibilità di avere la tua stessa arma?

No, molto piu' semplicemente l'avrebbero mandata con una V-1 o V-2 , razzi comandati che avevano autonomia di migliaia di chilometri, ampiamente usati dai tedeschi, terrore dei londinesi. (li lanciavano dalla germania su londra !!!) ;)

Gnappoide
05-03-2005, 11:15
Originariamente inviato da Lucio Virzì
Mi risulta che anche paesi nordici quali la Danimarca erano dotati di una rete radar. Ma vado a memoria.

LuVi

E' giusto, se qualcuno ha voglia c'è "il volo del calabrone" di Ken Follet che parla di come un paio di ragazzi riescono a passare informazioni sul radar tedesco in Danimarca che decimava gli aerei della Raf che andavano in Germania.

Ciauz!!!

andreamarra
05-03-2005, 11:40
io avevo letto tempo fa che Hitler e i suoi seguaci non hanno messo subito le mani sul nucleare a causa della scienza che sta dietro al tutto che a loro modo di vedere era da ripudiare a causa delle radici ebraiche.

Facevano riferimento a scienziati ebrei come Einstein e a teorie nate da menti ebraiche.

Non so se è una cosa veritiera, certo che se fosse così sarebbe stata una gran benedizione per tutto il mondo.

Nukles
06-03-2005, 22:28
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

Ci ho fatto la tesina d'esame sulla bomba atomica e sulla possibilità che ce l'avessero i Nazisti.

Diciamo che il fatto che i Nazisti potessero averla è un po' una leggenda... ma nonostante ciò gli Alleati ne erano convintissimi durante la guerra, al punto da voler uccidere lo stesso Heisenberg (cercatevi su google "Moe Berg", il giocatore di baseball-agente segreto che doveva ucciderlo).

Subito dopo la fine della guerra, quando portarono Heisenberg e gli altri scienziati dell'Uranverein (in pratica, il "progetto manhattan" dei Nazisti) a Londra, misero delle cimici per sapere se i Tedeschi parlassero concretamente di bombe atomiche... dico "concretamente" perchè il fatto dell'eventualità di usare le forze nucleari era ben noto già da tantissimo tempo, il problema principale era COME farlo. Il problema principale era stabilire la massa critica.
Heisenberg nella casa di Londra disse ad Hahn che pensava fossero parecchie tonnellate, una quantità enorme di quell'isotopo del Plutonio (o dell'Uranio non mi ricordo più :( ) che è così raro in natura.

Invece la massa era di pochi chili, e infatti dopo la distruzione di Hiroshima e Nagasaki, Heisenberg risultò molto stupito...

Tuttavia ciò che dà adito a speculazioni è il fatto che subito tre giorni dopo, Heisenberg in una conferenza in Svizzera descrisse per filo e per segno il funzionamento della bomba atomica...

Insomma, ci sono molti lati oscuri... tuttavia è opinione di larga parte del mondo scientifico che Heisenberg non sapesse realmente come costruire una bomba atomica. Tuttavia, il fatto che abbia scelto di rimanere in Germania per ritardarne la costruzione (ricordiamo che Heisenberg era uno dei migliori scienziati del mondo, forse il più grande assieme ad Einstein) è un'idea molto affascinante, a cui è difficile credere quanto è difficile non farlo.

E' stata una bella storia che mi ha fatto anche valere il 100 :D :D

se serve uploado la mia tesina...:)

Blue Spirit
07-03-2005, 10:22
Originariamente inviato da Nukles


se serve uploado la mia tesina...:)

penso che sarebbe interessante:)

akille
07-03-2005, 12:43
Penso che per il vettore non ci sarebbero stati grandi problemi,dato che i nazisti in campo aerospaziale erano molto più avanti del resto del mondo,non a caso von braun,che era il "capo" delle armi segrete in campo missilistico nazista, fu l'ideatore e il responsabile del progetto apollo.
Oltretutto mi sembra che a peenemunde ci fossero già vari prototipi di un missile che doveva essere il V-10 chiamato (mi sembra) "wasserfall" una bestia di una 30 di metri,una specie di primitivo ICBM....
solo che in campo atomico erano molto indietro rispetto agli alleati anche per l'assurdità dell'avversione verso la scienza provata dai nazisti e per le modifiche che quotidianamente Hitler imponeva ai piani produttivi...
Cosa sarebbe successo????sicuramente la germania nazista avrebbe vinto la guerra e posto sotto il suo tallone l'Europa,per poi crollare alla morte del suo leader.....tutto questo IMHO....i grandi imperi,senza un grande capo non durano molto....

oscuroviandante
07-03-2005, 12:55
Uhm imperi vissuti anche dopo la morte del leader sono esistiti.
Ti consiglio di leggere 'Fatherland' come hanno fatto altri.


Comunque se avesse vinto la germania di Hitler immagino questo:
la Guerra Fredda si sarebbe vissuta tra America e Europa Nazificata
Dopo la caduta della Gran Bretagna costretta alla resa dal bombardamento atomico di due città l'America passò i piani della costruzione della Bomba alla Cina che iniziò una guerra sia convenzionale che Atomica con l'Europa Nazificata.
Fino ad arrivare ad un nuovo D-Day con Cina e America unite ...giustamente preceduto da un bombardamento a base di Missili ICBM della Germania (o Europa )

Mi sa tanto che se avesse vinto la Germania , l'uso di armi atomiche in conflitto sarebbe stato 'normale'

FastFreddy
07-03-2005, 12:58
Originariamente inviato da m4st3rx
No, molto piu' semplicemente l'avrebbero mandata con una V-1 o V-2 , razzi comandati che avevano autonomia di migliaia di chilometri, ampiamente usati dai tedeschi, terrore dei londinesi. (li lanciavano dalla germania su londra !!!) ;)

La V2 portava sui 300-400Kg, e aveva una gittata di al massimo 1 centinaio di km, le lanciavano dalla Normandia......


La bomba sganciata su Hiroshima pesava 4 tonnellate e mezzo....


P.s.
Le V2 non erano comandate, ma solo balistiche

P.p.s.
La v1 non era un razzo, ma un semplice aereo a volo libero con motore a pulsogetto e viaggiava intorno ai 400Km/h, tanto che i piloti inglesi per abbatterle vi si avvicinavano con l'aereo e gli davano una botta con la punta delle ali

akille
07-03-2005, 12:59
fatherland l'ho letto.....:)
ma un impero fortemente personificato come quello nazista lo vedo duro da mantenere senza il suo capo "naturale"...come si sa l'erede sarebbe dovuto essere Goering che era un morfinomane completamente incapcae di fare qualsiasi cosa.....IMHO l'unico gerarca degno di nota del Nazismo era Speer......

oscuroviandante
07-03-2005, 13:03
Originariamente inviato da akille
fatherland l'ho letto.....:)
ma un impero fortemente personificato come quello nazista lo vedo duro da mantenere senza il suo capo "naturale"...come si sa l'erede sarebbe dovuto essere Goering che era un morfinomane completamente incapcae di fare qualsiasi cosa.....IMHO l'unico gerarca degno di nota del Nazismo era Speer......

O Hess... ;) la cui vicenda non è mai (ne mai lo sarà) stata chiara.

akille
07-03-2005, 13:16
ho visto poco tempo fa un documentario di discovery channel chiamato la cospirazione dell'occulto......un po'vaneggiante ma carino....per chi non l'avesse visto lo consiglio vivamente.....

oscuroviandante
07-03-2005, 14:28
Originariamente inviato da akille
ho visto poco tempo fa un documentario di discovery channel chiamato la cospirazione dell'occulto......un po'vaneggiante ma carino....per chi non l'avesse visto lo consiglio vivamente.....


io avevo invece letto un libro molto bello di cui non mi ricordo il titolo.

La cosa interessante che riportava era che inizialmente la setta 'nuova Thule' aveva degli scopi positivi.
Infatti usava come simbolo la svastica originale simbolo del sole e del moto dell'universo ....per cui un simbolo di assoluta positività.
In seguito all'entrata di Hitler e altri gerarchi (mi sembra Himmler) la svastica venne girata.
Da simbolo positivo divenne l'esatto opposto e con lei gli scopi del partito nazista.

akille
07-03-2005, 14:31
vero,infatti in questo documentario si fa notare come la svastica sia presente sin dalle civiltà più anitche come simbolo di perfezione,di bontà.....inutile dire dell'aura esoterica di cui era impregnato l'intero regime nazionalsocialista.....a partire dalle SS.

Nukles
07-03-2005, 14:59
Tanto per...

Andrea nella sua tesina ha scritto

La scoperta della fissione nucleare e l’apporto di Enrico Fermi e Otto Hahn

La somma delle masse dei singoli nucleoni non è uguale a quella dell’atomo, ma inferiore ad essa dello 0,1%. Questa differenza è detta difetto di massa.
Nel 1905, Albert Einstein pubblicò la Teoria Della Relatività Ristretta, in cui massa ed energia erano legate attraverso la formula E=mc2. Pertanto, se sostituiamo ad m il difetto di massa, otterremo una quantità di energia molto grande: è l’energia di legame. Questa energia è proprio quella che tiene legate tra loro le particelle del nucleo.
Questa energia viene liberata dopo le reazione di fissione e fusione nucleare.

Un primo risultato importante nel futuro sviluppo dell’atomica si ebbe nel 1934, ad opera del fisico italiano Enrico Fermi. Egli pensò di bombardare un nucleo per scinderlo, utilizzando i neutroni appena scoperti da Chadwick. L’esperimento funzionò grazie al bombardamento di neutroni lenti, ovvero neutroni rallentati da una vasca d’acqua o da paraffina. Infatti i neutroni lenti hanno una sezione d’urto maggiore dei neutroni veloci, e possono meglio interagire con la materia.
Fermi scoprì così il decadimento beta. Insieme al suo gruppo dell’istituto di Fisica di Via Panisperna, a Roma, si diedero a bombardare tutti gli elementi della tavola di Mendeleev, e i risultati attrassero l’attenzione del mondo scientifico internazionale.
Arrivato al bombardamento neuronico dell’uranio, Fermi e i suoi ottennero risultati incerti: l’uranio, elemento 92, era il più pesante allora conosciuto; ipotizzò che gli atomi residui del bombardamento fossero più pesanti di quelli dell’uranio, (dunque elementi transuranici), e a questi nuovi elementi diede nomi “italici”, Ausonio ed Esperio.
Nel dicembre 1938 ricevette il premio Nobel per queste scoperte, e la cerimonia di consegna fu l’occasione per scappare dall’Italia delle leggi razziali (la moglie era ebrea) e a portare la sua famiglia in salvo in America.
Ma avvenne nello stesso mese una scoperta importante in Germania. Otto Hahn e i suoi collaboratori Lise Meier e Fritz Strassmann a Berlino avevano realizzato la fissione nucleare dell’uranio, ottenendo come prodotto di reazione non i due elementi ipotizzati da Fermi, bensì due atomi residui quasi uguali, e altri neutroni. Inoltre, la massa dei prodotti era inferiore dello 0,1% alla massa dei reagenti; la massa dunque si era trasformata in energia.
Fermi si accorse di aver avuto tra le mani la fissione nucleare, ma di non essersene accorto. Le sue previsioni si erano rivelate errate: egli aveva pensato che i prodotti fossero elementi più pesanti dell’uranio, invece erano atomi più leggeri (Bario e Masurio).
La sensazionale notizia non fu diffusa pubblicamente, ma circolò solo nel mondo scientifico. Fermi ne venne a conoscenza solo in un convegno a Washington. Lo scienziato italiano volle ripetere l’esperimento di Hahn, convinto che i neutroni rilasciati dopo la reazione di fissione avrebbero potuto bombardare altri nuclei di uranio e innescare così una reazione a catena. Così, nello scantinato di una palestra di Chicago, nel 1942 Enrico Fermi, con l’aiuto di Leo Szilard e a capo di un gruppo di fisici, riuscì a innescare la prima reazione a catena controllata, realizzando il primo reattore nucleare. Il suo progetto sarebbe poi servito allo sviluppo della bomba atomica.

Prima di procedere, però, è preferibile analizzare meglio le scoperte ottenute fin’ora.
Come detto, un nucleo è instabile quando ha un numero diverso di neutroni e protoni, e può decadere. Per il nucleo di Uranio accade invece diversamente. Esso infatti, invece di trasformarsi in un elemento di massa inferiore, come fanno gli altri elementi, si scinde invece in due nuclei pressoché uguali, liberando una certa quantità di energia (l’energia di legame) e altri neutroni.
La grande intuizione di Fermi fu quella di sfruttare uno solo dei neutroni liberati, per bombardare gli altri nuclei di uranio, generando così una reazione a catena controllando e sfruttando l’energia liberata, con l’aiuto di un reattore.
Ciò che riuscì a fare Fermi nel 1942 fu di fare in modo che solo un neutrone “sopravvivesse” dopo una reazione di fissione, inibendo gli altri con della grafite. E’ proprio in questo modo che l’energia liberata viene controllata: è questo il concetto che è alla base dello sfruttamento dell’energia nucleare.
Quando invece i neutroni non si inibiscono, la reazione a catena diviene incontrollata, e l’energia rilasciata è enorme: in questo modo si dà luogo ad una esplosione nucleare, la stessa utilizzata per gli ordigni nucleari. L’elemento usato per queste reazioni fu l’uranio-235; con il bombardamento di un neutrone, esso diventa uranio-236, molto instabile e facilmente fissile.

Per innescare inoltre una reazione a catena è necessario disporre di una certa massa di un determinato elemento, detta massa critica. Per l’uranio, questa è rappresentata da una sfera di circa 12 cm di diametro: fu proprio una sfera di dimensioni simili a generare l’esplosione di Hiroshima.
Un altro fattore di cui tenere conto è la tendenza di fissione spontanea: ogni elemento infatti è contraddistinto da una probabilità per secondo di effettuare spontaneamente una fissione: se ciò avviene prima di raggiungere la massa critica e innescare così artificialmente una fissione nucleare, l’ordigno non esplode. La scelta dell’uranio-235 fu anche motivata dal fatto che proprio questo isotopo dell’uranio avesse una tendenza molto bassa, e garantisse il tempo necessario per raggiungere la massa critica e innescare la reazione a catena. Questo isotopo è però molto raro in natura, e invece l’isotopo più presente, l’uranio-238, ha una spiccata tendenza ad una fissione spontanea, e in più tende a catturare il neutrone formando l’isotopo uranio-239 e rimanere stabile, invece che andare incontro a fissione.

I gruppi di ricerca sull’uranio

Il clima in cui avvennero queste scoperte fu molto particolare. Con l’ascesa di Hitler al potere in Germania, e la promulgazione a Norimberga nel 1935 delle leggi razziali, infatti, diversi scienziati ebrei scelsero la via dell’esilio, e così la Germania si privò delle sue menti più importanti. Tra di essi ricordiamo Albert Einstein, il fisico ungherese Leo Szilard, Hans Bethe.
Solo alcuni fisici rimangono in Germania, e tra di essi i più importanti furono Otto Hahn, e una figura molto controversa, che rimarrà nel mistero: Werner Heisenberg.
Questi era un rinomato scienza e pianista, appassionato di studi classici, e considerato uno dei più dotati studiosi del mondo, premio Nobel nel 1932 per la teoria della meccanica quantistica. Non riuscì però mai a capacitarsi della perdita di così tante menti, e oltretutto non aderì mai al Partito Nazista. Tuttavia, non emigrò mai perché considerava il regime solo un periodo di transizione indolore, e continuò i suoi studi in Germania per far sì che, come scrisse nelle sue memorie, “la ricerca fosse libera da qualsiasi condizionamento”.

Quando la fissione fu resa nota, nel 1939, il mondo scientifico temeva che Hitler potesse sfruttare queste scoperte, valendosi di Heisenberg e dei suoi scienziati, per arrivare per primo alla costruzione di un ordigno nucleare. Leo Szilard decise così di scrivere al presidente americano Roosevelt per metterlo in guardia dal pericolo nazista e dalle conseguenze di un’esplosione nucleare, e sollecitarlo all’istituzione di un gruppo di ricerca sull’uranio. Lo scienziato ungherese non godeva però di molta fama in America, e non sarebbe mai riuscito a entrare alla Casa Bianca: chiese così all’amico Albert Einstein, al momento il fisico più famoso del mondo, di firmare la lettera.
Questa pervenne nell’ufficio del Presidente solo nel 1940, dopo le contromisure dovute all’invasione nazista della Polonia. Ma appena Roosevelt la lesse istituì immediatamente l’Uranium Commitee, al fine di studiare l’uranio e adottare le contromisure necessarie ad un’eventuale esplosione nucleare. Nessuno sapeva che però già sei mesi prima ci aveva pensato Hitler, che aveva istituito l’Uranverein, letteralmente il “club dell’uranio”, con i migliori scienziati tedeschi, con l’intento di sviluppare un ordigno nucleare.

L’ostruzionismo di Heisenberg e il via al Progetto Manhattan

Nel 1941, Werner Heisenberg si recò a trovare Niels Bohr, che considerava il suo mentore, a Copenaghen. Durante una passeggiata serale, egli disse all’amico danese:

“se gli scienziati insistessero sulle spese e sulle difficoltà tecniche della costruzione di armi nucleari, nessun governo si imbarcherebbe in una simile impresa”

Niels Bohr considerò questa frase come un monito per avvisarlo che i Tedeschi fossero vicini alla costruzione di un ordigno nucleare. Heisenberg gli fornì inoltre uno strano scarabocchio su un foglietto: un rettangolo con due o tre stanghette che uscivano dal lato superiore.
Lo scienziato danese fu molto scosso e si adirò con Heisenberg, che però sembrò non capirne il motivo. Bohr portò il disegno in America da Hans Bethe, ma questi lo rassicurò, facendogli notare che se Heisenberg avesse voluto costruire un ordigno in tal modo, avrebbe sicuramente fatto fiasco: quel disegno era invece un reattore nucleare. Queste considerazioni misero in luce la buona fede del fisico tedesco, che aveva rischiato di essere condannato di spionaggio se fosse stato scoperto dalla Gestapo. Inoltre, quella frase ambigua sembrò invece significare che Heisenberg tentasse in ogni modo di ostacolare la costruzione della bomba nucleare nel suo Paese.

E infatti in quel periodo il braccio destro di Hitler, Albert Speer, chiese a Heisenberg e ai suoi quanto tempo sarebbe stato necessario per lo sviluppo di un ordigno: egli rispose alla sua solita maniera, ovvero che era necessaria una massa critica di qualche tonnellata, tempi lunghissimi di costruzione e un costo molto elevato. Tuttavia gli Americani erano allo stesso tempo inquietati dal disegno, perché sapevano che un reattore nucleare sarebbe servito anche alla produzione di plutonio, altro possibile “candidato” per l’ordigno. Così i Servizi Strategici (ciò che sarebbe poi diventata la CIA) mandarono un agente segreto, mediocre ex-giocatore di baseball, di nome Moe Berg, a una conferenza a Zurigo. Qui infatti Heisenberg avrebbe intrattenuto una conferenza, e Berg doveva far parte degli studenti che assistevano. Il suo ordine era di uccidere lo scienziato tedesco durante la stessa conferenza, se egli avesse accennato alla costruzione di una bomba atomica.
Durante la conferenza, però, Heisenberg sembrò non parlarne, e Berg concluse che non fosse in grado di realizzarla.
In ogni caso, nel 1943 Roosevelt diede il via al Progetto Manhattan, dando l’incarico di organizzare tutto al generale pluridecorato Leslie Groves: questi, conosciuto per la sua intransigenza, riunì i migliori scienziati presenti sul territorio americano, per raggiungere l’obiettivo di costruire la bomba atomica, nel progetto più ambizioso mai realizzato fino a quel momento.
Nominò come supervisore il celebre fisico americano Robert Oppenheimer (considerato il “padre” della bomba atomica), e come direttore generale Hans Bethe.
Li riunì a Los Alamos, nel Nuovo Messico, fino ad allora una rinomata oasi e college maschile estivo: tra di essi vi erano anche gli italiani Enrico Fermi ed Emilio Segrè. I lavori cominciarono e continuarono fino al 1945, quando nel luglio di quell’anno, nei pressi di Los Alamos, fu fatta scoppiare la prima bomba atomica, chiamata “Trinitite”: gli effetti furono devastanti, e solo lì gli scienziati si resero conto della loro enorme responsabilità.

1945: l’anno della bomba atomica

Intanto nell’aprile dello stesso anno il presidente Roosevelt morì di emorragia cerebrale e gli successe Harry Truman. Il 7 maggio, inoltre, la Germania nazista si era arresa senza condizioni, e molti scienziati, tra cui Leo Szilard, non videro più la necessità di utilizzarla.
Heisenberg e gli scienziati tedeschi furono trasportati in Gran Bretagna, per evitare che finissero nelle mani dei Russi; furono tenuti in una villa nella campagna vicino Londra, segretamente tempestata di cimici per ascoltare le loro conversazioni, studiare le loro reazioni e capire se effettivamente fossero a conoscenza della bomba atomica.
Il Giappone intanto rifiutava la resa, e continuava imperterrito il conflitto, da solo. Alla Conferenza Di Yalta era stato deciso che la Russia di Stalin avrebbe portato avanti una campagna in Manciuria volta alla sconfitta del Giappone. Inoltre la potenza nipponica, ormai rimasta sola, era sul punto di una rovinosa e facile disfatta. Nonostante ciò, il presidente Harry Truman ritenne necessario l’uso dell’atomica.

Gli USA fecero un intensissimo raid in territorio nipponico, ultimo tentativo per farlo desistere: ma rifiutò la resa. Così Il 6 agosto 1945, Paul Tibbets, celebre pilota di caccia americani, parti con un B-29 chiamato “Enola Gay”, dal nome di sua madre, con destinazione Hiroshima: lì sganciò una bomba atomica, chiamata in codice Little Boy (“il ragazzino”), che causò 80.000 morti sul colpo, oltre a innumerevoli feriti che ebbero danni permanenti che ancor oggi si fanno sentire, e l’esplosione fu avvertita in gran parte del mondo.
Il Giappone, nonostante ciò, non accettò ancora la resa. Tre giorni dopo, il 9 agosto, la reazione del governo americano si fece sentire, e fu sganciata la seconda bomba atomica, chiamata in codice Fat Man (“il grassone”), sulla città di Nagasaki, che fece altre decine di migliaia di morti sul colpo. Sembrò in un primo momento che il Giappone continuasse la sua inutile battaglia, ma l’imperatore il 14 agosto dichiarò la resa, che venne firmata il 2 settembre del 1945, data della fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale.

Il funzionamento di Little Boy, definita “gun-type bomb” era piuttosto semplice: chiamata così per distinguerla dall’altra bomba, di dimensioni maggiori, conteneva al suo interno due masse di uranio-235. Poco prima dell’esplosione, un congegno avrebbe “sparato” una delle due masse verso l’altra, in modo da creare così una sfera di uranio e raggiungere, in tal senso, una massa supercritica. Immediatamente si sarebbe sparato un fascio di neutroni contro la massa, in un tempo abbastanza breve da evitare la fissione spontanea dell’uranio-235. Si sarebbe così innescata una reazione a catena incontrollata che avrebbe liberato una immane quantità di energia che avrebbe distrutto tutto ciò che circondava l’ordigno. Un funzionamento molto simile aveva “Trinitite”.



Il funzionamento invece di Fat Man, definita “implosion-type bomb”, era più complesso: data la scarsità in natura di uranio-235, e l’impossibilità di estrarlo dall’uranio-238, si usò il plutonio-239, malgrado la sua spiccata tendenza alla fissione spontanea. Proprio per evitare una prematura fissione spontanea, una prematura reazione a catena fu iniziata prima di assemblare la bomba, ma si fece in modo che la massa non raggiungesse ancora il valore critico. La sfera di plutonio era racchiusa da un involucro di esplosivo convenzionale. Questo esplosivo sarebbe scoppiato all’interno dell’ordigno, determinando un rapido aumento di pressione interna: in tal modo, la massa di plutonio, con la reazione a catena ancora in corso, si sarebbe compressa repentinamente in modo da raggiungere in pochissimi istanti un valore supercritico, e generando una reazione a catena che avrebbe liberato una enorme quantità di energia che avrebbe distrutto l’ambiente circostante.



Hiroshima e Nagasaki: il mondo verso un nuovo assetto

Serviva effettivamente sganciare la bomba atomica contro il Giappone? Dopo quasi sessant’anni, sembra che la ragione della resa del Giappone e dell’evitare “ulteriori spargimenti di sangue” (additata da molti Americani), sia quella meno plausibile. In realtà molti altri fattori si celano dietro questa scelta.
Innanzitutto la Russia di Stalin era uno scomodo alleato, in quanto disponeva della più potente e numerosa armata d’Europa. Nella conferenza di Postdam della fine di luglio dello stesso anno, Stalin aveva avanzato la richiesta di conquistare il Giappone, e l’eventuale concessione del territorio nipponico ai Sovietici avrebbe gravato di molto sull’equilibrio internazionale. Inoltre, il Giappone era vicinissimo alla resa, e le portaerei statunitensi distavano ormai poche centinaia di kilometri dalle sue isole.
Gli intensi raid aerei americani avevano già causato effetti molto disastrosi, 185.000 tra morti e feriti, e 9 milioni di Giapponesi erano senza tetto. Gli Americani, oltretutto, secondo alcuni, erano a conoscenza del fatto che i generali nipponici volessero la resa, ma temevano che nella resa incondizionata ci fosse come clausola la destituzione dell’Imperatore, visto da loro come una divinità.
Da più parti si avanza l’ipotesi che la bomba atomica fosse stata sganciata per “giustificare” i 2 miliardi di dollari spesi nel progetto, e oltre a questo per fermare l’avanzata sovietica e garantire agli USA quel primato militare che sarebbe avrebbe sicuramente giovato per il futuro.
Il dibattito al giorno d’oggi è ancora aperto.

Il futuro dell’atomica si diresse verso l’abbandono della bomba a fissione, e lo sfruttamento invece della fusione nucleare per eventuali ordigni, la stessa che avviene nel Sole, grazie all’apporto di alcuni scienziati di Los Alamos, di cui il più attivo fu l’ungherese Edward Teller. Nella bomba a fusione, due isotopi dell’idrogeno, il deuterio (H-2) e il trizio (H-3), si fondono dando origine a un nucleo di elio e un neutrone. L’energia liberata in una singola reazione è inferiore a quella ottenibile con una fissione, ma le reazioni di fusione sono molto più numerose e dunque l’energia totale è immensamente più elevata di quelle della bomba a fissione. Furono effettuati diversi test atomici con bombe a fusione (o bombe H), tra cui i più importanti furono quelli nell’atollo di Bikini nelle isole Marshall: i test furono ben 67, condotti dal ’46 al ’58.
Questo atollo diverrà in realtà famoso per aver dato il nome al costume a due pezzi, definito “esplosivo” proprio come i test nucleari che in quel periodo si facevano a Bikini.
Fu sviluppato un altro tipo di bomba atomica: la bomba a neutroni. Si tratta di una piccola bomba all’idrogeno, ma differisce da questa per gli effetti che causa: gli effetti esplosivi sono molto ridotti, e case e installazioni industriali non vengono colpite; il danno che provoca è dovuto alle radiazioni causate dai neutroni che la bomba emette. E’ detta anche “ordigno a radiazione avanzata” (ERW), e fu richiesta dalla NATO per combattere in zone densamente popolate e non mettere in pericolo la vita dei civili e le strutture.

Gli scienziati e l’atomica dopo la guerra

Ma cosa ne fu degli scienziati dell’Uranverein, all’indomani dello sgancio della bomba atomica?
Dalle conversazioni della villa, poi pubblicate, tutti i fisici sembrarono accogliere quella notizia con grande incredulità. In particolare, risultò un grande senso di frustrazione in Otto Hahn: egli, come scopritore della fissione nucleare dell’uranio, si sentì pienamente responsabile dell’evento tragico di Hiroshima, e molti temerono che potesse suicidarsi.
Werner Heisenberg, invece, sembrò non voler crederci, mostrando la sua convinzione che la massa critica fosse di diverse tonnellate (quando in realtà era di qualche kilo).
Tuttavia, molti fattori lasciarono supporre che la realtà fosse ben diversa.
Innanzitutto, Hans Bethe chiese al fisico come mai, in un primo momento, gli avesse detto che la massa critica fosse di qualche kilo, e successivamente si fosse convinto, senza un motivo apparente, che era invece di diverse tonnellate.
Inoltre, cosa ancora più sconcertante, dopo soli due giorni da Hiroshima, in una conferenza, Heisenberg spiegò senza problemi il funzionamento della bomba atomica, dimostrando di esserne perfettamente a conoscenza. Il mistero si addensò, ma molti, tra cui lo stesso Bethe, propendono per l’ipotesi che non ne fosse effettivamente a conoscenza.
Il mistero rimane comunque aperto.

Cosa ne fu invece degli scienziati di Los Alamos e degli altri nel dopoguerra?
Los Alamos continuò ad essere un centro di ricerca sull’atomica, ma nel 1947 passò sotto il comando civile della neonata Commissione sull’Energia Atomica (AEC); non fu più sotto comando militare e così Leslie Groves dovette abbandonare l’incarico. Il generale morì nel 1970.
Albert Einstein continuò i suoi studi alla ricerca di una teoria unificata delle forze, che collegasse la gravitazione alle forze elettromagnetiche e subnucleari. Si unì ad altri scienziati per prevenire l’uso futuro di armi atomiche, proponendo l’istituzione di un organo internazionale super partes per il controllo della proliferazione atomica. Morì a Princeton nel 1955. In suo onore fu chiamato Einsteinio (Es) l’elemento di numero atomico 99.
Enrico Fermi continuò a vivere negli Stati Uniti, lavorando come professore presso l’Università di Chicago. Morì nel 1954 per un cancro, a Chicago. In suo onore fu chiamato l’elemento di numero atomico 100, il Fermio (Fm), e fu istituito inoltre un prestigioso premio, l’”Enrico Fermi Award”, vinto tra gli altri da Von Neumann, Bethe e Oppenheimer, dato dalla AEC.
Robert Oppenheimer fu considerato, forse ingiustamente, il “padre dell’atomica”, in quanto fu lui che riunì, insieme al generale Groves, il gruppo di scienziati e le loro famiglie a Los Alamos: arrivò a gestire fino a 3.000 persone, e allo stesso tempo a continuare i suoi studi e le sue ricerche. La sua sorte non fu però molto fortunate. Fu nominato Capo del Comitato Consultivo Generale dell’AEC, in carica dal ’47 al ’52, da cui si pronunciò decisamente contro lo sviluppo della bomba all’idrogeno. Ma nel 1953, in un’America all’apice di paranoie anticomuniste, Oppenheimer fu accusato di avere simpatie comuniste e fu destituito: il mondo scientifico, tranne qualche eccezione, ne fu sconvolto e si schierò dalla sua parte. Solo dieci anni dopo il presidente Lyndon Johnson tentò di rimediare a queste ingiustizie onorandolo con il Premio Fermi dell’AEC. Lavorò in seguito a Princeton, stimolando discussioni e ricerche sulla fisica quantistica e relativistica, ritirandosi nel ’66 e morendo un l’anno dopo.
Emilio Segrè divenne professore a Berkeley, alla University Of California. Fu onorato del Premio Nobel nel 1959 per la scoperta dell’antiprotone; morì nel 1989.
Leo Szilard fu tra quelli che più si batterono contro l’uso della bomba atomica, facendo circolare petizioni nel mondo scientifico. Dopo la guerra, lasciò la Fisica per interessarsi alla Biologia, e si lottò per un maggiore apporto scientifico nello studio delle reazioni nucleari, e contro un suo uso bellico. Morì nel 1964.
Niels Bohr, che aveva offerto lavoro a molti scienziati ebrei dopo l’emanazione delle leggi razziali, scappò con la sua famiglia dalla Danimarca nel 1942, diretto in Svezia, a bordo di una barca da pesca.
Volarono poi per gli Stati Uniti, lì Bohr partecipò al gruppo di Los Alamos, mostrando seria inquietudine per gli esiti di Hiroshima. Dopo la guerra trascorse la sua vita in Danimarca, lavorando per un uso pacifico dell’atomica. Organizzò a Ginevra la prima Conferenza “Atomi Per La Pace”, nel 1955. Morì nella sua Copenaghen nel 1962.

Edward Teller fu invece uno dei più accesi sostenitori di un’intensa politica di difesa, volta allo sviluppo di armi atomiche. Era ossessionato dalla bomba a fusione già a Los Alamos, e per questo ebbe screzi con il direttore generale Hans Bethe. Così, subito dopo il primo test atomico dei Sovietici nel 1949, si calò nello studio di una bomba H, e la presentò insieme al matematico Stanislav Ulam. Per questo lavoro non gli fu concesso di sostituire Bethe, e così lasciò Los Alamos per lavorare in un laboratorio concorrente di cui dopo qualche anno sarebbe diventato capo. Alla notizia delle accuse contro Oppenheimer, Teller non si lasciò sfuggire l’occasione di andare contro i suoi ex-colleghi, unendosi ai pochi scienziati che lo accusavano, affermando: “Preferirei vedere gli interessi vitali di questo Paese in mani che capisco meglio e dunque per me più affidabili”. Durante la sua carriera ricevette molti riconoscimenti, tra cui la Medaglia Per La Libertà da Gorge W. Bush nel 2003. Morì nel settembre dello stesso anno.
Otto Hahn fu insignito del Premio Nobel nel 1944 per le sue scoperte sulla fissione dell’Uranio. Divenne direttore del Kaiser Wilhem Institute, in Germania, fino all’arrivo degli Alleati. Nel 1966 fu insignito insieme a Strassmann e la Meitner dell’ “Enrico Fermi Award”. Morì due anni dopo.
Werner Heisenberg lavorò invece al Max Plance Institute a Gottinga e poi a Monaco. Studiò la fisica del plasma e i processi termonucleari, oltre alla stessa teoria cui aveva lavorato Einstein. Morì nel ’76.
Infine, Hans Bethe è l’ultimo dei grandi scienziati di Los Alamos ancora in vita. Rimase a lavorare ancora negli USA, lavorando con Edward Teller allo sviluppo della bomba H, ma nel 1958 condusse uno studio presidenziale sul disarmo nucleare. Negli anni Sessanta aiutò il negoziato per il “Trattato Per La Limitazione Dei Test Nucleari” con l’URSS, e lavorò come consigliere per Eisenhower, Kennedy e Johnson. Fu premiato nel 1967 con il Nobel per aver scoperto il ciclo CNO negli anni ’30.
Divenne un appassionato sostenitore del movimento contro la proliferazione nucleare, e si ritirò dall’incarico di Professore alla Cornell University, e ora, nel 2004, vive all’età di 98 anni.

L’atomica tenne il mondo col fiato sospeso dalla fine della guerra fino alla caduta dell’URSS, per il continuo rischio di conflitto tra USA e URSS e il possibile scoppio di una guerra atomica. E’ stato calcolato che le due potenze con i loro arsenali potevano non solo distruggersi a vicenda, ma anche distruggere il pianeta Terra non una, ma ben trenta volte!
Attualmente, le nazioni a possedere armi atomiche sono, oltre a USA e URSS (ora Russia), anche Cina, Francia, Gran Bretagna, India e Pakistan. Le tensioni tra queste due nazioni per il territorio del Kashmere sono sempre molto alte.
L’energia nucleare viene anche sfruttata per scopi pacifici, grazie ai reattori nucleari. Tuttavia ci sono stati alcuni gravi incidenti, tra cui quello più tristemente celebre avvenne nella centrale di Cernobyl, nell’ex URSS, nel 1986, che ebbe ripercussioni in tutto il mondo.
Ancor oggi l’atomica è al centro di vivi dibattiti sul suo uso.



scusate il post così lungo ma non ho tempo di suddividere le cose... ho tagliato la prima parte in cui parla della cosa dell'atomo, che do già per acquisita...

spero possa essere utile...:sofico:

emanuelle
07-03-2005, 15:39
Originariamente inviato da akille
fatherland l'ho letto.....:)
ma un impero fortemente personificato come quello nazista lo vedo duro da mantenere senza il suo capo "naturale"...come si sa l'erede sarebbe dovuto essere Goering che era un morfinomane completamente incapcae di fare qualsiasi cosa.....IMHO l'unico gerarca degno di nota del Nazismo era Speer......
ciao. herrn Goebbels dove lo mettiamo.?ciao. scusa se aggiungo.Goebbels era il padre della propaganda.la propaganda e stato il focolare del nazionalsocialismo sicuramente.nel team-work di adolfo, i suoi principali collaboratori avevano oltre il 120 q.i. ci sono diversi personaggi oltre a Speer.tutt'ora si ispirano ai disegni di Speer.in germania.ciao.

akille
07-03-2005, 15:42
infatti gli unici 2 laureati dell'entourage di Hitler erano Speer e Goebbels che piano piano diventò il segretario di Hitler,arrivando a decidere direttamente molte cose sull'andamento soprattutto interno della nazione,molto abile nel mettere in cattiva luce altri membri del partito e manovrare Hitler nella direzione da lui voluta per quanto riguarda gli altri gerarchi.(ovviamente con le dovute attenzioni,a quanto si legge non era molto facile nè salutare contraddire Hitler).
Diciamo che Speer e Goebbels erano i 2 gerarchi più realisti non dei fanatici visionari come Himmler......

emanuelle
07-03-2005, 15:43
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.
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ciao. e solo un caso.l'operazione per distruggere i depositi di acqua pesante, i quali avrebbero poi condotto alla costruzioner di ordigni atomici, si chiamava OPERAZIONE OVERLORD.ci sono dei manoscritti originali in rete.i paracadutisti inglesi si fecero lasciare sulla norvegia.rimasero poi come osservatori della navigazione tedesca.non dimentivate WERNER von braun.ciao.

akille
07-03-2005, 15:45
Originariamente inviato da emanuelle
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ciao. e solo un caso.l'operazione per distruggere i depositi di acqua pesante, i quali avrebbero poi condotto alla costruzioner di ordigni atomici, si chiamava OPERAZIONE OVERLORD.ci sono dei manoscritti originali in rete.i paracadutisti inglesi si fecero lasciare sulla norvegia.rimasero poi come osservatori della navigazione tedesca.non dimentivate WERNER von braun.ciao.

mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/

emanuelle
07-03-2005, 15:52
Originariamente inviato da akille
infatti gli unici 2 laureati dell'entourage di Hitler erano Speer e Goebbels che piano piano diventò il segretario di Hitler,arrivando a decidere direttamente molte cose sull'andamento soprattutto interno della nazione,molto abile nel mettere in cattiva luce altri membri del partito e manovrare Hitler nella direzione da lui voluta per quanto riguarda gli altri gerarchi.(ovviamente con le dovute attenzioni,a quanto si legge non era molto facile nè salutare contraddire Hitler).
Diciamo che Speer e Goebbels erano i 2 gerarchi più realisti non dei fanatici visionari come Himmler......
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ciao. consentimi di aggiungere. e limitativo per lo spessore del periodo storico e dei personaggi che vi hanno partecipato, ridurre a questi 2 individui particolari attenzioni.dividerei in civili e militari. non ha fatto tutto adolfo. era un caporalmaggiore.non aveva estremi di ardimento e fedelta' al giuramento dato,e la valenza superiore di un alto ufficiale, che si presume studi parecchi anni strategie, procedure militari e varie. ricordiamo che la scuola di guerra prussiana, e tutt'ora presa ad esempio per la fanteria di terra e di montagna da tutti gli eserciti del mondo.se ti fa piacere scambiare 2 chiacchere, ci sentiremo ancora. aggiungo una chicca. l'unica persona che poteva VERAMENTE sostituire adolfo era HERMANN GORING.altri assolutamente no. non era un morfinomane ma sicuramente prendeva medicinali. non per niente ma per le patologie di vari incidenti.era diabetico ed a quel tempo non esistevano comunque medicinali per quella malattia ma solo il salasso per rinnovare il sangue.comunque ce ne da discutere tanto. e troppo recente il periodo per confondersi e le fonti sono tutte informate e recentissime anche . ciao.

akille
07-03-2005, 15:57
interessante,però sapevo che Goering negli ultimi periodi soffriva di un'apatia patologica,con repentine manifestazioni di schizofrenia....
un libro che anche se ,ovviamente cerca di ridimensionare il ruolo dell'autore verso l'olocausto, è "memorie del terzo reich" di Albert Speer,sul campo militare invece (anche per inquadrare la figura di Hitler che non era un grande stratega,ma era dotato di una naturale predilezione per le nuove tecniche,vedi l'uso rivoluzionario dei panzer osteggiato da guderian,e per gli aspetti tattici) è "storia di una sconfitta" di Basil H.Lidell Hart...entrambi molto interessanti....

emanuelle
07-03-2005, 16:05
Originariamente inviato da akille
mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/
ciao. sicuramente mi sono confuso. la documentazione che leggo e in italiano inglese e tedesca.ho confuso i nomi delle operazioni.ti posso dire che l'acqua pesante, lo stabilimento fu costruito per direttive di HEISENBERG,uno dei personaggi piu' sconosciuti di allora, all'esterno della propaganda mediatica.ho letto che l'ossigeno per la fissazione o lavorazione dell'acqua pesante, veniva prodotto a ritmi forzatissimi vicino a MERANO.nord italia. e la popolazione del luogo non aveva accesso e non capiva tutto il rumore e il andare e tornare di enormi cisterne ferroviarie.gestire in quel periodo quelle fabbricazioni non era certo una sciocchezza. merano-norvegia e una bella tirata. ciao.vado a cercare il nome.
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http://www.fpp.co.uk/Hitler/docs/atombomb/Ruegen.html
http://www.fpp.co.uk/online/01/02/Haigerloch3.html
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ciao. qui riporta il nome ALSOS ma e similare a overlord. forse overland.comunque se si cerca su HEISENBERG,amico se non sbaglio del vostro ENRICO FERMI.coetaneo di einstein. ciao.

oscuroviandante
07-03-2005, 16:17
Originariamente inviato da emanuelle
ciao. sicuramente mi sono confuso. la documentazione che leggo e in italiano inglese e tedesca.ho confuso i nomi delle operazioni.ti posso dire che l'acqua pesante, lo stabilimento fu costruito per direttive di HEISENBERG,uno dei personaggi piu' sconosciuti di allora, all'esterno della propaganda mediatica.ho letto che l'ossigeno per la fissazione o lavorazione dell'acqua pesante, veniva prodotto a ritmi forzatissimi vicino a MERANO.nord italia. e la popolazione del luogo non aveva accesso e non capiva tutto il rumore e il andare e tornare di enormi cisterne ferroviarie.gestire in quel periodo quelle fabbricazioni non era certo una sciocchezza. merano-norvegia e una bella tirata. ciao.vado a cercare il nome.


c'hanno fatto anche un film sulla missione in Norvegia...non mi ricordo il nome

oscuroviandante
07-03-2005, 16:20
Originariamente inviato da akille
vero,infatti in questo documentario si fa notare come la svastica sia presente sin dalle civiltà più anitche come simbolo di perfezione,di bontà.....inutile dire dell'aura esoterica di cui era impregnato l'intero regime nazionalsocialista.....a partire dalle SS.

è presente come simbolo in tutti i templi buddhisti.

E' lo stesso concetto della croce cristiana che rovesciata diventa il simbolo del satanismo.

emanuelle
07-03-2005, 16:28
Originariamente inviato da akille
mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/
ciao. aggiungo di qua.e recentissima.
http://www.timesonline.co.uk/article/0,,3-1511154,00.html
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ciao. piano piano, fuoco fuoco.
l'operazione si chiamava telemark. comunque e sicuro che in ogni ministero definiscono una operazione con nomi differenti. qui parla pure di uno degli autori di quella operazione che vive ancora.
http://www.bbc.co.uk/radio4/history/telemark.shtml
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ciao. qui invece la avevano chiamata operazione freshman. e dice che non erano commandos ma royal engineers. cioe' non meno importanti dei commandosa siccome gli ingegneri e come il genio del vostro esrcito. cioe strade e comunicazioni. in guerra sono basilari. come il petrolio. appunto, l'approvigionamento.ciao.
http://www.stephen-stratford.co.uk/freshman.htm

emanuelle
07-03-2005, 17:12
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.
ciao. ti dono questo oggetto frutto delle mie ricerche. tramite david puoi scaricare in pdf libri su quei personaggi del reich. trovarai una marea di informazioni. io ho inserito dei link. comunque le ricerche falle tutte in inglese. vedrai la differenza dei siti. falle in tedesco. se puoi .ciao.
http://www.fpp.co.uk/books/Hitler/index.html
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qui in italiano ci sono dei book da scaricare. basta inserire il nome che volete e il sistema vi cerchera' il libro di che tratta. ciao.
http://www.beauchamp.de/odp/odp.php/browse/World/Italiano/Computer/E-Book/

andreamarra
07-03-2005, 17:19
Originariamente inviato da Proteus
Mi pare di ricordare che la svastica rovesciata fosse presente anche in pitture rupestri risalenti a molte migliaia di anni fà e se il mio ricordo è corretto i nazisti si sono solo appropriati di un simbolo già esistente.

Ciao

esatto, mi pare che il simbolo simboleggiasse il Sole.

Infatti tra la fine 800 e inizi 900 compaiono molti libri sulla superiorità della razza ariana, razza del sole.

Poi ci sono anche fantischerie sul come Hitler si sia appropriato di questo simbolo, ma qui scadremmo su paranormale :D

zakzakit
07-03-2005, 17:35
Poi ci sono anche fantischerie sul come Hitler si sia appropriato di questo simbolo, ma qui scadremmo su paranormale :D

"Svastica" è un parola sanscrita che significa più o meno "fortuna" o "salute" e il simbolo ha il significato originario di "apportatore di fortuna (o salute)".
Si dice che simboleggi la rivoluzione del sole attorno alla terra (per cui l'immagine speculare della svastica, rappresentando una innaturale rivoluzione al contrario, rappresenterebbe invece sfortuna e disastri).
L'adozione da parte del nazismo deriva dalla (errata) convinzione che gli "aryas" (da cui "ariani"), il popolo indoeuropeo che occupo' la valle dell'Indo nel 2.millennio a.C., fosse il progenitore di tutti popoli indoeuropei, tedeschi compresi.

Un bel libro sull'argomento è "Gli indoeuropei e le origini dell'Europa" di Francisco Villar (Il Mulino).

akille
07-03-2005, 17:54
vaneggiandoi ancora un po',i nazisti sostenevano che gli arii erano gli ultimi sopravvissuti della razza atlantidea e che toccava al loro "sommo sacerdote" A.Hitler riportare la razza ia livelli originali,per mezzo anche del progetto lebensborn (sorgente di vita http://www.zadigweb.it/amis/schede.asp?idsch=73&id=6),eutanasia e campi di concentramento/sterminio.secondo il progetto di Hitler ci sarebbero voluti all'incirca un paio di centinaia di anni epr terminare il progetto....

anzi,sotto certi aspetti, il "mein kampf" propone anche delle idee corrette riprese dalle moderne democrazie occidentali.....quindi mi sembra un libro utile da leggere se si riesce a vedere oltre i vaneggiamenti.....




P.S.:NON sono assolutamente di parte.......

andreamarra
07-03-2005, 19:43
Originariamente inviato da akille

anzi,sotto certi aspetti, il "mein kampf" propone anche delle idee corrette riprese dalle moderne democrazie occidentali.....quindi mi sembra un libro utile da leggere se si riesce a vedere oltre i vaneggiamenti.....




è una cosa che ho pensato anch'io nel leggerlo, non credevo davvero.

oscuroviandante
07-03-2005, 21:09
Originariamente inviato da andreamarra
è una cosa che ho pensato anch'io nel leggerlo, non credevo davvero.

io sono stato a tanto così dal prenderlo.... mi hanno fermato gli sguardi
della gente.


Un'altra teoria vaneggiante sul Nazismo è che Hitler avesse una specie
di 'spirito guida' che gli dettava i discorsi.
In alcuni discorsi sembra che Hitler si fermi come per ascoltare dei suggerimenti.
Si spiegherebbe così il fatto che un uomo totalmente anonimo come Hitler potesse attirare a sè il fervore delle masse.
Prima di continuare premetto che anche io NON sono di parte e aborro il Nazismo in quanto tale e per tutto il dolore che ha creato.

Guardando e ascoltando i discorsi di Hitler mi è capitato di rimanere 'affascinato' sia dal tono della voce sia dalle sue movenze.
C'è qualcosa nel suo modo di porsi che in qualche modo non so come dire 'prende'.
So che rischio di scatenare un flame ma volevo capire se qualcun'altro ha mai avuto una sensazione simile.
Una specie di 'fascino del male'

...sperem

Onisem
07-03-2005, 21:20
Originariamente inviato da oscuroviandante
io sono stato a tanto così dal prenderlo.... mi hanno fermato gli sguardi
della gente.


Un'altra teoria vaneggiante sul Nazismo è che Hitler avesse una specie
di 'spirito guida' che gli dettava i discorsi.
In alcuni discorsi sembra che Hitler si fermi come per ascoltare dei suggerimenti.
Si spiegherebbe così il fatto che un uomo totalmente anonimo come Hitler potesse attirare a sè il fervore delle masse.
Prima di continuare premetto che anche io NON sono di parte e aborro il Nazismo in quanto tale e per tutto il dolore che ha creato.

Guardando e ascoltando i discorsi di Hitler mi è capitato di rimanere 'affascinato' sia dal tono della voce sia dalle sue movenze.
C'è qualcosa nel suo modo di porsi che in qualche modo non so come dire 'prende'.
So che rischio di scatenare un flame ma volevo capire se qualcun'altro ha mai avuto una sensazione simile.
Una specie di 'fascino del male'

...sperem

Personalmente non l'ho avuta, anzi, ma capisco che potesse avere un grande "carisma". Evidentemente, altrimenti non si spiegherebbe la seduzione che esercitava sulle masse.

akille
07-03-2005, 23:03
diciamo che il nazismo in sè e soprattutto la figura di Hitler esercitano un grande fascino.....non condivisione,ci mancherebbe,però di sicuro affascinano il loro occultismo,le stesse figure chiave,quello che hanno realizzato e come l'hanno fatto.....

emanuelle
07-03-2005, 23:19
Originariamente inviato da akille
diciamo che il nazismo in sè e soprattutto la figura di Hitler esercitano un grande fascino.....non condivisione,ci mancherebbe,però di sicuro affascinano il loro occultismo,le stesse figure chiave,quello che hanno realizzato e come l'hanno fatto.....
ciao. aggiungo. il popolo tedesco negli anni e sempre stato un popolo patriota e un gran lavoratore.su questo penso che non ci siano dubbi.se nella rinascita della germania, c'erano sicuramente E TANTI, capitali stranieri, la bassa forza era tutta tedesca. io non penso che nel 1930/40 40/60 milioni di abitanti fossero tutti babbei. specialmente quelli tedeschi.pero' bisogna dire che all'inizio aveva anche mantenuto le promesse:la pensione;la pensione per i reduci della prima sgangherata guerra mondiale. uno stato sociale sanitario per i piu' poveri subito;un programma assistenziale per gli infanti e le ragazze-madri;le autostrade GRATIS;la prima autostrada a tempo di record;MONACO-AMBURGO MONACO-BERLINO.la prima vera macchina del popolo.
;il maggiolino.tutt'ora penso la macchina piu' venduta al mondo;supporto studio lavoro per i giovani studenti.;cose ne aveva iniziate parecchie.poi PLOFF!che dispiacere la guerra.tutti quei morti.ciao.chissa' se non c'era la guerra. io tante volte ci penso. quanti soldi buttati. incredibile.
;

Hal2001
08-03-2005, 00:25
Hans Bethe guidava il Progetto Manhattan e sarà ricordato più per il suo ruolo nello sviluppo della prima bomba atomica che per le scoperte che gli sono valse un Nobel

08/03/05 - News - New York (USA) - È morto a 98 anni Hans Albrecht Bethe, uno dei più celebri fisici del 20esimo secolo, un uomo il cui nome sarà sempre indissolubilmente legato alla controversa realizzazione della prima bomba atomica, sebbene la sua attività scientifica sia stata così innovativa ed ampia da averlo portato al premio Nobel per la fisica.

Tedesco di madre ebrea, Bethe nel 1933 fuggì dalla polizia politica tedesca dopo aver subito le prime discriminazioni all'Università di Tubingen, rifugiandosi presso alcune istituzioni accademiche britanniche e acquisendo nel 1935 una cattedra presso la Cornell University americana, la stessa istituzione che ha dato nelle scorse ore notizia della sua morte.

Nel 1938 Bethe stupì il mondo risolvendo in breve tempo alcuni dei misteri che circondavano la produzione di energia del Sole. Con la sua celebre formula sul ciclo del carbonio, lo scienziato fu in grado di dimostrare come la quasi totalità dell'energia prodotta dalle stelle sia frutto di una reazione di fusione nella quale l'idrogeno funge da carburante e il carbonio da catalizzatore. Il suo lavoro fu riconosciuto con il Premio Nobel e certamente non si fermò lì: per ogni decennio della sua attività si ritiene abbia individuato nodi fondamentali della fisica moderna ed è per questo ritenuto uno dei più grandi scienziati dell'epoca moderna.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Bethe ha lavorato al Los Alamos Scientific Laboratory, centro di ricerca governativo, dove ha coordinato il team di scienziati che hanno sviluppato la prima bomba atomica nell'ambito del Progetto Manhattan.

Il celebre fisico tedescoUna realizzazione controversa per lo stesso Bethe che qualche anno fa in alcune interviste aveva ribadito con sconcerto come la pericolosità dell'arma e la sua potenza devastatrice si sono rivelate assai più elevate di quanto fosse stato immaginato all'epoca. "Dopo Hiroshima - dichiarò nel 1996 ad un reporter di Associated Press - molti di noi si sono detti: facciamo in modo che non si ripeta mai più".

Una biografia completa (in inglese) del grande scienziato è disponibile sul sito del Premio Nobel: http://nobelprize.org/physics/laureates/1967/bethe-bio.html

Fonte: http://punto-informatico.it/p.asp?i=51832

Hal2001
09-06-2005, 01:22
Nuove relazioni di Karlsch, autore di un discusso libro sugli esperimenti
Hitler e l’atomica,un disegno riapre il giallo
Uno storico: trovato il diagramma di una bomba sporca. «Ci fu un doppio test».
Gli studiosi: molti dubbi, ma i nostri scienziati non erano così innocenti

http://www.corriere.it/Media/Foto/2005/06_Giugno/04/hitler_b.jpg

BERLINO — La «bomba» o l’ennesima patacca sul nazismo? Veramente Hitler ebbe un ordigno nucleare, sia pur rudimentale, riuscendo perfino a sperimentarlo? O sono solo le speculazioni, infondate, di uno storico in cerca di notorietà e di un editore in cerca di mercato? Si riapre in Germania una polemica, è il caso di dirlo, al calor bianco. Dilaga sui media tedeschi e internazionali. Lacera la comunità intellettuale e accademica, quella degli storici nonmeno di quella dei fisici. Etorna a sanguinare un’antica ferita, quella del ruolo giocato dalla scienza nella Germania nazista. Innescata in marzo da un libro, Hitlers Bombe, uscito per i tipi della DVA, la querelle è tornata d’attualità in questi giorni dopo che l’autore, Reiner Karlsch, ha reso noto un diagramma, ritrovato dopo la pubblicazione del saggio, che suonerebbe ulteriore conferma per la sua tesi, fin qui molto contestata.

Basandosi su testimonianze, nuovi documenti dagli ex archivi sovietici e perfino analisi di laboratorio, Karlsch, apprezzato studioso dell’argomento, aveva sostenuto nel libro che i nazisti furono vicini al possesso dell’arma atomica, che un reattore venne costruito non lontano da Berlino e che almeno due ordigni tattici ibridi, due «bombe sporche» si direbbe oggi, molto più piccole di quelle che gli americani avrebbero sganciato su Hiroshima e Nagasaki, vennero fatte esplodere con successo, nell’ottobre 1944, sull’isola di Ruegen e, nel marzo 1945, in Turingia. Nonostante i buoni risultati, secondo l’autore, le armi non furono mai impiegate in battaglia, perché la scarsezza di materiale fissile ne impedì la produzione di massa e anche per altri problemi tecnici, mai risolti, nel lancio e nella detonazione.

http://www.corriere.it/Media/Foto/2005/06_Giugno/04/bomba2.gif

«I nazisti—aveva spiegato Karlsch, presentando il libro — non lavoravano a una bomba classica, ma speravano di combinare un mini-ordigno con un razzo. Non ne abbiamo mai sentito parlare, perché venne coinvolto solo un piccolo gruppo di scienziati, legati alle SS e i documenti furono coperti dal segreto, dopo essere stati trovati dagli Alleati». E, in verità, tutti gli studi sul programma nucleare hitleriano si sono sempre concentrati sul gruppo diretto dal fisico Werner Heisenberg, basato a Lipsia e Berlino, che non seppe e forse non volle costruire la bomba atomica per il Führer. Lanciato con grande fanfara dall’editore, Hitlers Bombe si è però subito scontrato con un muro di scetticismo e contestazioni. Al punto che lo stesso Karlsch ha fatto parziale marcia indietro, ammettendo di non aver prodotto prove inconfutabili, ma di «aver raccolto un’impressionante serie di indizi». E, smentendo parzialmente i sensazionali annunci della DVA, aveva fato notare che «lo stesso titolo del libro non parla di bomba atomica, ma soltanto di bomba: l’ho fatto deliberatamente, poiché il tipo di ordigno che venne sperimentato rimane aperto alla discussione». In effetti, il processo indiziario di Karlsch è piuttosto atipico per uno storico.

A sostegno della tesi della bomba nazista sono, per esempio, il rapporto di una spia russa nel quale «fonti affidabili» riferiscono di «due forti esplosioni» nella notte del 3marzo.Ola testimonianza di una donna tedesca, interrogata negli Anni ’60 dalle autorità della Ddr, che racconta di aver visto «una colonna di luce intensa alzarsi di notte verso il cielo e poi aprirsi a forma di albero ». Nel libro, c’è anche un testimone italiano, il giornalista fascista Luigi Romersa, uomo di fiducia di Mussolini e autore di reportages di guerra sul Corriere della Sera. Il suo racconto non è nuovo e, soprattutto, non è mai stato considerato attendibile. Nell’ottobre ’44, Romersa era stato incaricato dal Duce di recarsi in Germania per consegnare due lettere, una a Hitler, l’altra a Goebbels: Mussolini voleva avere rassicurazioni sulle nuove armi, che si raccontava fossero in possesso della Germania. Dopo gli incontri con il Führer e il ministro della Propaganda, il giornalista racconta di essere stato trasportato, con un aereo, su un’isola del Mare del Nord, di cui non conosceva il nome. Lì, in un bunker sotterraneo, assistette all’esplosione, con tanto di bagliore accecante.

Uomini in tuta protettiva, quattro o cinque ore dopo, lo avrebbero guidato attraverso il terreno dello scoppio, parlandogli di una «bomba che distrugge tutto»: «Rimasi molto impressionato dal fatto che il paesaggio fosse completamente cambiato, le casupole che avevo visto prima erano sparite, gli alberi come smembrati». Romersa tornò in Italia entusiasta e riferì al Duce. Il 1˚novembre 1944, pubblicò un articolo sul Corriere della Sera, dove raccontava delle V1, delle V2, i missili di von Braun che già cadevano su Londra e «delle nuovissime armi», costruite secondo principi «contro i quali non esiste alcuna difesa conosciuta... saranno le armi del colpo finale». Nel libro, Karlsch ha usato anche i risultati di analisi di laboratorio, fatte a spese proprie, su campioni del terreno vicino a Ohrdurf, la città della Turingia non lontana dall’esplosione, che confermano la presenza di tracce di plutonio, uranio, cesio-137 e cobalto-60. A lasciare perplessi storici e scienziati è stato l’impianto generale dell’opera, l’uso di fonti quasi sempre di seconda mano e, non ultimo, un approccio piuttosto arruffone alla fisica.

«I testimoni o non sono affidabili, ovvero riferiscono di fatti ai quali hanno assistito. Quanto ai documenti, ognuno può essere interpretato in modo diverso» ha scritto Der Spiegel. «Non ci fu alcuna bomba atomica nazista, Karlsch e il suo editore vogliono solo far sensazione» ha detto Dieter Hoffmann, professore di Storia della scienza al Max Planck Institute di Berlino. La scoperta del diagramma, contenuto in un rapporto senza data e piuttosto schematico, potrebbe però convincerli che l’intuizione di Karlsch sia fondata. Tanto più che lo stesso Hoffmann gli riconosce un merito importante. Quello di aver dimostrato che la scienza tedesca non fosse così innocente, di fronte al nazismo, come invece venne fatto credere dopo il 1945. Grazie al rifiuto di Heisenberg, nel Dopoguerra gli studiosi tedeschi riguadagnarono, infatti, status internazionale e piena accettazione nella comunità scientifica. In realtà, Karlsch prova che altri fisici, protetti da Himmler e fin qui considerati di secondo piano, erano andati molto più avanti nella fissione. «Così—dice Hoffmann—la smettiamo con la leggenda dei pacifici scienziati tedeschi».

Paolo Valentino
05 giugno 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/06_Giugno/04/bomba_hitler.shtml

icoborg
09-06-2005, 03:43
Consiglio "la svastica sul sole" di philip dick.
Ha vinto la germania in questo libro.

lo consiglio soprattutto ai nostalgici cosi magari ci ripensano -.-

PaTLaBoR
09-06-2005, 08:17
Non riesco ad immaginare.

L'america ha utilizzato la bomba atomica su due cittadine che non c'entravano nulla uccidendo una marea di gente innocente in un sol colpo.
Chissà, hitler avrebbe fatto lo stesso? boh....

Qui ci vorrebbe Harry Turtledove con le sue ucronie :D :)

Tolomeo
09-06-2005, 09:11
io credo che sarebbe andata cosi:
l'avrebbe usata su Londra e la Gran Bretaagna si sarebbe arresa e di riflesso anche la russia, niente da fare per l'america che è troppo distante
si sarebbe arrivati a un mondo a 2 blocchi
alla morte di hitler il regime sarebbe caduto(i regimi cadono molto in fretta in assenza del capo) e il blocco europeo ( probabilmente più forte di quello americano per ragioni di popolazione)si sarebbe riorganizzato in un altro regime od in un altra forma politica.

Hal2001
09-06-2005, 10:37
io credo che sarebbe andata cosi:
l'avrebbe usata su Londra e la Gran Bretaagna si sarebbe arresa e di riflesso anche la russia, niente da fare per l'america che è troppo distante
si sarebbe arrivati a un mondo a 2 blocchi
alla morte di hitler il regime sarebbe caduto(i regimi cadono molto in fretta in assenza del capo) e il blocco europeo ( probabilmente più forte di quello americano per ragioni di popolazione)si sarebbe riorganizzato in un altro regime od in un altra forma politica.

Penso anch'io che sarebbe andata così ;)

kingv
09-06-2005, 12:24
P.p.s.
La v1 non era un razzo, ma un semplice aereo a volo libero con motore a pulsogetto e viaggiava intorno ai 400Km/h, tanto che i piloti inglesi per abbatterle vi si avvicinavano con l'aereo e gli davano una botta con la punta delle ali


la velocità era superiore, più di 600km/h, tanto che solo i tempest e alcune evoluzioni approntate allo scopo di spitfire riuscivano a raggiungerle in volo piano. All'inizio i piloti erano costretti a cacciarle dall'alto, arrivando i piccchiata e rischiando parecchio per distruggerle.

Blue Spirit
09-06-2005, 17:39
io sono stato a tanto così dal prenderlo.... mi hanno fermato gli sguardi
della gente.


Un'altra teoria vaneggiante sul Nazismo è che Hitler avesse una specie
di 'spirito guida' che gli dettava i discorsi.
In alcuni discorsi sembra che Hitler si fermi come per ascoltare dei suggerimenti.
Si spiegherebbe così il fatto che un uomo totalmente anonimo come Hitler potesse attirare a sè il fervore delle masse.
Prima di continuare premetto che anche io NON sono di parte e aborro il Nazismo in quanto tale e per tutto il dolore che ha creato.

Guardando e ascoltando i discorsi di Hitler mi è capitato di rimanere 'affascinato' sia dal tono della voce sia dalle sue movenze.
C'è qualcosa nel suo modo di porsi che in qualche modo non so come dire 'prende'.
So che rischio di scatenare un flame ma volevo capire se qualcun'altro ha mai avuto una sensazione simile.
Una specie di 'fascino del male'

...sperem


No, non sei l'unico ad avere avuto una simile sensazione.
Comunque, oggi si sa bene che hitler e compagnia erano coinvolti in pratiche esoteriche. Anzi, a quanto pare lo si sapeva già allora, non a caso Pio XII tentò di lanciargli un esorcismo a distanza. Se si crede al soprannaturale, l'intera questione può certamente essere possibile.

17mika
09-06-2005, 19:24
Ci ho fatto la tesina d'esame sulla bomba atomica e sulla possibilità che ce l'avessero i Nazisti.



Sai che abbiamo quasi fatto la stessa tesina??? :D

La mia solo era un po' più orientata sui problemi etici (anche dopo la guerra)...

Cmq non sono così convinto sulle tesi "innocentistiche" su Heisenberg.. L'idea che mi ero fatto è che cmq Heisemberg lavorò attivamente al progetto tedesco.. non tanto in quanto filo Hitleriano, ma in quanto cmq persona fortemente nazionalista

FastFreddy
09-06-2005, 19:38
Chissà, hitler avrebbe fatto lo stesso? boh....


A far fuori 6 milioni di persone non s'è fatto problemi......

emanuelle
13-06-2005, 22:07
la velocità era superiore, più di 600km/h, tanto che solo i tempest e alcune evoluzioni approntate allo scopo di spitfire riuscivano a raggiungerle in volo piano. All'inizio i piloti erano costretti a cacciarle dall'alto, arrivando i piccchiata e rischiando parecchio per distruggerle.
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ciao. permettimi; anche i mosquito.

The_Dreamers86
13-06-2005, 23:19
io credo che sarebbe andata cosi:
l'avrebbe usata su Londra e la Gran Bretaagna si sarebbe arresa e di riflesso anche la russia, niente da fare per l'america che è troppo distante
si sarebbe arrivati a un mondo a 2 blocchi
alla morte di hitler il regime sarebbe caduto(i regimi cadono molto in fretta in assenza del capo) e il blocco europeo ( probabilmente più forte di quello americano per ragioni di popolazione)si sarebbe riorganizzato in un altro regime od in un altra forma politica.

Quoto... anche secondo me sarebbe potuto essere un possibile scenario...

Hal2001
03-08-2005, 14:01
La prima storia non raccontata

di M. Saba

Tra i risultati di una ricerca condotta sulla storia dell'uranio, per la parte recente sull'uranio impoverito per conto dell'Osservatorio Etico Ambientale, vi è sicuramente un risvolto molto interessante che riguarda proprio l'inizio del progetto Manhattan.

Nel 1945 gli USA bombardarono il Giappone con due bombe atomiche, dopo aver effettuato la prima esplosione ad Alamogordo nel New Mexico (16 luglio 1945 - attenzione alla data!).

Quello che i nostri lettori forse non sanno è da dove arrivava l'uranio utilizzato per queste ultime due esplosioni, Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945). Intanto occorre precisare che si lanciarono due bombe sul Giappone, invece di una, per dimostrare che la prima non era l'unica e ultima bomba atomica posseduta dagli USA.

E poi, è questa è la rivelazione, bisogna sapere che alcuni componenti fondamentali delle due bombe arrivarono dalla... Germania, da un carico che si vuole in origine destinato ad uno scambio di materiali bellici tra Hitler ed Hirohito, l'imperatore del Giappone. La versione comunemente accreditata dice che le prime tre bombe atomiche vennero prodotte dagli USA con un costo di due miliardi di dollari e cinque anni di lavoro di un'armata di scienziati di alto livello, con l'aiuto della Gran Bretagna. E' vero che gli USA avevano avuto successo nell'arricchimento dell'uranio - il componente principale della bomba atomica - ma le prove scoperte indicano chiaramente che a causa della fretta e dei ritardi tecnologici, solo grazie alla sorprendente opportunità di poter ottenere dalla Germania i componenti necessari, che erano scarsi negli USA, fu possibile per il Progetto Manhattan di completare le sue bombe in tempo per il bombardamento sul Giappone previsto per la fine dell'agosto 1945.

Quello che scioccherà il lettore sarà lo scoprire che questi materiali non vennero catturati durante una fortunata azione di guerra, bensì erano una contropartita di una transazione segreta tra la Germania e gli USA: l'accordo prevedeva che alcuni nazisti ricevessero una garanzia d'impunità, ancorché vivendo nascosti per decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale, dopo essere fuggiti dall'Europa. Vi sono documenti degli Archivi di Stato degli USA a dimostrazione di questa tesi che gettano luce anche sulla politica di alcuni presidenti statunitensi nei decenni successivi all'armistizio. Si tratta proprio di effettuare una revisione storica di enorme portata, alla luce dei dati e dei documenti acquisiti, che chiarirà molti aspetti altrimenti destinati a rimanere oscuri.

Tra questi documenti vi è la lista dei materiali immagazzinati all'interno del sommergibile tedesco (Unterseeboot) U-234 XB, tra i quali troviamo 560 kg di ossido di uranio in dieci contenitori ed altre tecnologie belliche naziste che all'epoca erano allo stato dell'arte. Ad esempio, due aerei jet da caccia Messerschmidt 262 completamente smontati (il Messerschmidt fu il primo aviogetto e venne utilizzato durante la seconda guerra mondiale). Inoltre vi erano i silenziosi siluri a propulsione elettrica e vari progetti avanzati tra cui quelli per costruire i temuti missili V-2 a propulsione chimica (un vettore inquietante) ed i proiettili all'uranio impoverito destinati alla difesa contraerea. Un Messerchmidt 262 Schwalbe.
Le casse contenenti i caccia Me262 vennero trasferite presso la base aerea di Wright Field, Dayton (Ohio), dove l'ingegnere Bingewald provvide a ricostruirne un esemplare che, a quanto pare, volò nel maggio/giugno 1945. In seguito Bringewald diventerà il direttore del progetto per la costruzione del nuovo caccia a reazione F-105 Thunderchief (primo volo il 22/10/1955) ed era semplicemente l'evoluzione di un precedente (ma riuscitissimo) caccia: l'F-84 thunderjet, il quale fu impiegato in maniera considerevole dagli USA nel dopoguerra, nella guerra di Corea e nelle prime fasi della guerra del Vietnam prima di essere sostituito proprio dall' F-105.

(Anche se appare illogico che gli USA volessero copiare il motore a reazione tedesco dato che ne disponevano uno nel '42 (il Bell P-59 Airacomet, il quale compì il suo primo volo già il 1/10/1942) semmai la cosa può essere spiegata dal fatto che gli USA volessero capire fino a che punto si era spinta la ricerca tedesca. Servì insomma per aiutare gli ingegneri americani - Ndr).

(In un suo libro "Ultimo atto. Le verità nascoste sulla fine del Duce" (Rizzoli ed. apr. 2005) Romano Mussolini, fa riferimento agli studi recenti di uno storico tedesco Rainer Karlsch. Si tratta della tesi in base alle quali i tedeschi le atomiche le avevano pronte prima della fine della guerra, e che quindi la bomba di Hiroshima fosse stata realizzata in Germania. Con un intervento sul Corriere d.S. del 20 aprile 2005, il presidente del Centro Studi internazionali Andrea Margellini, parlando delle presunte atomiche naziste, afferma "Francamente è una tesi che non regge". Ma più avanti afferma "...fu il frutto di un gigantesco sforzo internazionale cui parteciparono scienziati di molti Paesi, anche esuli, come sappiamo da Italia e Germania...". (quindi.... ci da la conferma che parteciparono anche scienziati tedeschi)).
(del resto basta vedere cosa accadde un famoso 24 dicembre 1938 a Berlino)

L'esistenza del sottomarino U-234 (dal nome troppo casualmente corrispondente ad un isotopo dell'uranio) e del suo carico è un argomento di cui ogni tanto si vagheggia. L'elemento clou della discussione consiste nella seguente domanda: il carico trovato nel sommergibile è stato utilizzato nella guerra contro il Giappone? Fino ad oggi non vi erano prove, non lo si poteva dimostrare. Il primo indizio importante ritrovato consiste nella scoperta di un dispaccio segreto del Comando delle Operazioni Navali di Washington che indicava che l'uranio era stato immagazzinato per il trasporto in barili assieme a dell'oro. Ricerche successive mostrarono che l'oro, che è un metallo molto stabile, era semplicemente usato per poter maneggiare l'uranio già arricchito e allo scopo di evitare la contaminazione e la corrosione. L'uranio arricchito è una componente essenziale per la costruzione della bomba atomica, poiché è fissile.
In valuta del 1945, una oncia di uranio valeva 100.000 dollari, quindi non stupisce che si usasse dell'oro per isolarlo. L'oro non sarebbe stato usato se l'uranio trasportato fosse stato uranio naturale e non del tipo arricchito, poiché il valore dell'uranio naturale non avrebbe giustificato la spesa. Negli Stati Uniti, all'epoca, l'uranio naturale veniva trasportato in barili di acciaio o contenitori imbottiti senza alcun tipo di protezione contro la corrosione.

Un'altra prova del fatto che l'uranio trasportato dall'U-234 era uranio arricchito, viene dalla testimonianza di un marinaio del sommergibile che era presente al caricamento ed allo scaricamento dell'imbarcazione. Questo marinaio ha raccontato in due memorie che i container dell'uranio avevano la scritta "U-235" (nome ancora troppo casualmente corrispondente ad un isotopo dell'uranio) dipintavi sopra poco prima dell'imbarco. La sigla U-235 è quella che scientificamente indica l'isotopo 235 dell'uranio, ovvero l'uranio cosiddetto arricchito. Quello che rimane dal processo estrattivo, è invece il cosiddetto uranio impoverito, ovvero un uranio privato di circa la metà della quantità dell'isotopo U-235 normalmente presente nell'uranio naturale (ovvero 0,3 % invece del normale 0,7 %).

Lo stesso sommergibilista racconta che il personale della Marina degli Stati Uniti in seguito ha testato con dei contatori geiger alcune parti del sommergibile per verificarne la radioattività. Gli strumenti registrarono una forte contaminazione radioattiva. Senza capire il significato della scritta U-235, il marinaio pensava che l'uranio fosse stato dimenticato in Germania prima della partenza. Ovvero nel reattore per la produzione di plutonio che non funzionò ma che venne ampiamente pubblicizzato. Ma anche se prove evidenti dimostrano che l'uranio contenuto nel sommergibile era uranio arricchito, questo non vuol dire automaticamente che fosse stato usato nel conflitto col Giappone.

Per provare che questi due episodi sono collegati, abbiamo copie di documenti degli archivi nazionali USA che dimostrano dei collegamenti tra il progetto Manhattan e il sommergibile U-234. Uno dei documenti è un cablogramma segreto, sempre dal comando navale di Washington, che ordina ad una pattuglia di tre uomini di prendere possesso del carico dell'U-234. Secondo il documento l'accompagnatore dei due uomini era il Maggiore John E. Vance del corpo del genio (l'Army Corps Engineer), il corpo che lavorava al progetto Manhattan. Altri documenti mostrano che poco dopo l'arrivo di Vance, quando venne fatto un ulteriore inventario del carico, l'uranio era scomparso dai materiali in carico alla Marina. Alcune trascrizioni di telefonate che avvennero circa una settimana dopo tra due agenti segreti del progetto Manhattan, attestano che il carico di polvere di uranio era consegnato ed affidato esclusivamente ad una persona indicata solo come "VANCE".

Sarebbe una coincidenza poco probabile che si tratti di un altro Vance e non dell'ufficiale che aveva fatto il sopralluogo sul sottomarino, e addirittura che si tratti di un'altra polvere di uranio e non quella catturata nell'imbarcazione. Un secondo collegamento documentario tra il Progetto Manhattan e l'U-234, che trasportava otto persone che non erano della ciurma oltre al pericoloso carico, era che due delle persone catturate avevano avuto contatti con un sedicente ufficiale dei servizi della Marina USA identificato in altri documenti come "Comandante Alvarez" o "Signor Alvarez".
(nella stessa occasione (3 maggio, a Urfeld liberata) "catturarono" anche Heisemberger, il "cervello" atomico più ambito dagli Usa.)

Questa persona -Alvarez- è quella -guarda caso- che ha preso in carico il prigioniero Dott. Heinz Schlicke, uno degli scienziati a bordo del sommergibile, che era appunto diventato prigioniero di guerra. Il Dott.Schlicke era un esperto di tecnologia delle alte frequenze, come ad esempio il radar e gli infrarossi. Cercando tra gli allievi ufficiali dell'Esercito e gli ufficiali di Marina tra il 1943 ed il 1945 non si sono trovati nominativi corrispondenti ad "Alvarez". Ma si sa che il Generale Groves, capo del progetto Manhattan, era solito fornire coperture militari a scienziati del progetto Manhattan per lasciarli operare più agevolmente, quando necessario, all'interno della struttura militare.

Infatti troviamo Luis W. Alvarez indicato come uno degli eroi del progetto Manhattan e si tratta proprio dell'Alvarez che era chiamato "Comandante Alvarez", travestito da militare per ottenere informazioni scientifiche più facilmente dal Dott. Dr. Heinz Schlicke. Proprio Luis Alvarez era lo scienziato che all'ultimo momento tirò fuori dal cilindro la soluzione per far detonare contemporaneamente i 32 inneschi della seconda (in realtà della terza bomba, essendo stato tenuto nascosto fino a pochi anni fa il test ad Alamogordo), quella al plutonio, la bomba poi sganciata su Nagasaki.

E pensare che prima di questa improvvisa soluzione gli uomini del Progetto Manhattan avevano lavorato un anno e mezzo senza cavare un ragno dal buco. Proprio Alvarez, secondo documenti dell'archivio di stato, era a capo dell'equipe di tre scienziati incaricati di trovare la soluzione per gli inneschi. Il Dott. Schlicke, mentre era a bordo del sommergibile, aveva in carico un nuovo sistema d'innesco a base raggi infrarossi. Ancora in un cablogramma segreto possiamo trovare traccia del fatto che Schlicke venne riaccompagnato a bordo del sommergibile da due ufficiali per ritrovare gli inneschi agli infrarossi che vi erano rimasti. Questi inneschi funzionano sul principio della luce ed alla velocità della luce.

La prima bomba USA ad implosione, quella del New Mexico, aveva un sistema di innesco multi-punto basato su detonatori filocomandati e solamente in seguito si passò ad un sistema di accensione basato sulla luce per proteggerlo dalle interferenze elettromagnetiche che avrebbero potuto provocare un innesco accidentale. Allora si usavano come inneschi dei "thyrotron" all'idrogeno ad alta tensione prodotta da alimentatori ad alta tensione collegati con fili elettrici alla testata. Il sistema descritto invece è molto simile a quello del flash. Questo sistema d'innesco della detonazione è molto più accurato e meno suscettibile all'interferenza dei campi elettromagnetici. Le prove mostrano che Alvarez ed il Comandante Alvarez erano la stessa persona, inoltre Alvarez usò la tecnologia ad infrarossi del Dott. Schlicke per accendere simultaneamente i 32 inneschi risolvendo così il problema dell'accensione della bomba al plutonio, quindi la sua trasportabilità, quindi il suo impiego come arma.

Alvarez, prima di essere assegnato al progetto Manhattan, lavorava sulla tecnologia delle alte frequenze, incluso il radar, lo stesso campo in cui Schlicke era un esperto. Sulla base dei curriculum di chi era addetto al progetto Manhattan, solo Alvarez avrebbe potuto essere l'interlocutore di Schlicke negli USA. Dopo la guerra, il Dr. Schlicke divenne uno dei tanti assunti a contratto nel progetto segreto denominato "Operazione Paperclip".

Luis Alvarez vinse il premio Nobel 1968 per la fisica per il suo studio sulle alte frequenze, fu lui a costruire nel dopoguerra a Berkeley il primo acceleratore lineare di particelle elementari, e fu anche quello che propose la teoria, all'epoca derisa, secondo la quale i dinosauri si sarebbero estinti a causa di un meteorite che avrebbe colpito la terra.

Queste rivelazioni sul sommergibile U-234 ed i suoi passeggeri sono destinate a causare delle discussioni tra gli studiosi e gli appassionati della Seconda Guerra Mondiale, ma certamente il fatto che tutto sia basato su un accordo tra i nazisti e gli americani accenderà ancor più il dibattito. Esiste infatti tutta una serie di prove che testimoniano del fatto che gli alti ufficiali di Hitler avevano avuto contatti con alti ufficiali dei servizi USA e con militari per fare l'accordo dello scambio tra l'U-234 e la loro libertà.

Ad esempio, Martin Bormann capo del partito nazista e segretario personale di Hitler, probabilmente l'uomo più potente nell'entourage di Hitler, trattò lo scambio col sommergibile U-234 prima della caduta di Berlino nell'aprile 1945. Alcuni storici sostengono che Bormann morì durante la fuga da Berlino il primo maggio 1945
(vedere link esterno a Cronologia cfr.: http://www.us-israel.org/jsource/Holocaust/bormann.html).

La "prova" principale proviene dalla testimonianza dell'autista di Hitler, Erich Kempka e di Arthur Axmann, capo della gioventù hitleriana, i quali erano profondamente legati e furono fedeli al nazismo fino alla loro morte. Almeno per questo le loro motivazioni sono da considerare sospette. Nonostante che nessuno dei due avesse detto di aver visto con certezza Bormann morto, tuttavia questa è la tesi che viene normalmente accreditata. Bormann venne condannato in contumacia per crimini di guerra durante il processo di Norimberga e venne elevata una taglia sul suo arresto che venne mantenuta per molti anni. Addirittura un mandato di cattura venne emesso nella Germania Ovest nel 1967 sulla base di varie testimonianze che lo davano per vivo e vegeto. Vennero fatti molti avvistamenti di Bormann nei trent'anni che seguirono la guerra. La pretesa tomba del compagno di fuga di Bormann, il capo della Gestapo Heinrich Mueller (ma altri dicono che il suo compagno di fuga fosse il dottor Stumpfegger) venne dissotterrata nel 1963 e si trovò che conteneva tre scheletri, ma nessuno dei quali corrispondenti a Mueller (e tantomeno Stumpfegger).

La storia tradizionale contiene molte lacune. L'ultima versione attesta che Bormann ed il capo della Gestapo Mueller, cercarono di scappare insieme passando attraverso i sotterranei attorno alla Cancelleria del Reich prima di incontrare la morte in uno scontro sulla strada, il corpo di Bormann sarebbe stato poi avvistato nella Invalidenstrasse, a nord del fiume Spree a Berlino. E' possibile che siano scappati assieme, ma quello che non torna è che i sotterranei furono allagati dalle SS causando tra l'altro la morte di migliaia di donne e bambini che vi si erano rifugiati per sfuggire ai bombardamenti o perché le loro case erano state bombardate. Le SS inondarono i sotterranei per evitare che le truppe Russe si avvicinassero in segreto ed attaccassero il bunker di Hitler dal di sotto.

La storia della fuga attraverso i sotterranei si dimostra una montatura predisposta per facilitare la fuga di Bormann e di Mueller. Ma questa versione non teneva conto del fatto che le SS avrebbero allagato questi sotterranei. Una versione più plausibile, logica e credibile, della fuga di Bormann venne raccontata dagli agenti dell'intelligence di Josif Stalin. Stalin stesso disse a Harry Hopkins, consulente politico e uomo di fiducia dei Presidenti Roosevelt e Truman, in seguito segretario di Stato, che gli agenti sovietici gli avevano riferito che Bormann era fuggito a notte fonda il 29 aprile, da Berlino, con un piccolo aereo ed in compagnia di tre uomini, uno vistosamente bendato, ed una donna. Da quel punto, Stalin continua, i suoi agenti ne avrebbero seguite le traccie fino ad Amburgo dove si sarebbe imbarcato in un grande U-boat e avrebbe lasciato la Germania.

Molti dettagli suonano plausibili. Per esempio, si sa che mentre Berlino era bombardata e l'élite nazista era presa dal panico od era fuggita, Martin Bormann mantenne contatti radio segreti con l'Ammiraglio Karl Doenitz (anche lui non finì sulla forca a Norimberga, se la cavò con qualche anno di prigione (!?)) il comandante di tutti gli U-boat della Germania, e che aveva fatto progetti per scappare dal quartier generale dei sommergibili di Doenitz. Doenitz all'inizio fece resistenza ma alla fine ricevette ordini da Hitler (presumibilmente su indicazioni di Bormann) per accogliere Bormann al suo quartier generale.
(MA ALLORA SORGE IL DUBBIO, PERCHE' ACCOGLIERE BORMANN E NON ANCHE LUI ?)

Ma vediamo nel dettaglio gli elementi a disposizione:
1) Hanna Reitsch, la famosa donna pilota amica di Hitler che faceva da controcanto ad Amelia Earhart, nella sua biografia descrive come aveva fatto fuggire il Generale dell'Aviazione tedesca Ritter von Greim, appena promosso da Hitler a capo della Luttwaffe, fuori Berlino e a notte fonda negli ultimi giorni di guerra. Altre testimonianze confermano il volo nel 29 aprile 1945, la stessa notte di cui riferiscono gli agenti di Stalin a proposito della fuga di Bormann su di un piccolo aereo. La Reitsch racconta di come andarono al quartier generale di Doenitz "per un ultimo saluto al Grande Ammiraglio Doenitz" prima di volare a sud verso il confine svizzero-austriaco. Una strana deviazione di centinaia di chilometri con a bordo l'importante Generale von Greim gravemente ferito... Si trattava di qualcosa di più che di un viaggio per fare un saluto. (C'ERA SU ANCHE HITLER?)
2) Un altro racconto sulla fuga del capo della Gestapo Heinrich Mueller, segue un percorso simile, ma qui si dice che Bormann è fuggito da solo da Berlino. In questa versione, Mueller si sarebbe allontanato dalla capitale Berlino la stessa notte del racconto della Reitsch, in un aereo Fieseler Storch, lo stesso aereo della storia della Reitsch, nelle stesse circostanze descritte da lei. Mueller non parla di un volo per incontrare per l'ultima volta l'Ammiraglio Doenitz, ma parla di un volo diretto al confine austro-svizzero molto simile a quello raccontato dalla Reitsch.

Ci sono evidentemente delle discrepanze tra queste storie, come ci sono in tutte le storie relative a quegli eventi. E' difficile sapere qual'è quella vera e quella prefabbricata, ma la somiglianza dei racconti con il rapporto degli agenti di Stalin che parlano di tre uomini, uno ferito, ed una donna che lasciavano Berlino a bordo di un piccolo aereo sono evidenti. Di fatto Stalin identifica Bormann e Mueller per nome, poi parla di un uomo molto bendato che corrisponde proprio alla descrizione del von Greim del tempo. La donna poteva benissimo essere Hanna Reitsch, probabilmente l'unica donna al mondo che ci si aspetterebbe di trovare in simili circostanze, in quel posto ed in quel momento. Le tre versioni sono troppo simili per non apparire interconnesse tra loro.

L'operatore radio dell'U-234 descrive come a metà aprile aveva ricevuto almeno un messaggio su una frequenza ad alta priorità (e probabilmente almeno un altro in codice) direttamente dal bunker di Hitler a Berlino mentre il sommergibile era di stanza a Kristiansand in Norvegia. L'ordine recitava: "U-234. Salpate solamente su ordini di alto livello. Quartier generale del Fuerher." Questo implica varie cose, tra cui il fatto che c'era qualche tipo di collegamento ed accordo tra l'U-234 e qualcuno nel quartier generale di Hitler. Un ordine successivo di Doenitz sembra che voglia cercare di far tornare l'U-234 sotto la sua autorità. Probabilmente disse: "U-234. Salpa solo su miei ordini. Non salpare di tua iniziativa."

Il sommergibile U-234 era il più grande della flotta della Marina tedesca. Salpò dopo poche ore diretto da Kristiansand verso sud, proprio verso Amburgo dove le spie di Stalin avevano affermato che Bormann vi sarebbe salito nelle prime ore del mattino del primo maggio 1945. Anche tra questi racconti ci sono delle discrepanze, come ad esempio il fatto che ci sarebbe voluto solo un giorno per una imbarcazione come l'U-234, per raggiungere Amburgo da Kristiansand. Mentre secondo i dati, l'U-234 lasciò Kristiansand a metà aprile e non avrebbe imbarcato Bormann che il primo maggio. Ma dell'U-234 non si sarebbe più saputo niente fino al 12 maggio 1945, un mese dopo aver salpato da Kristiansand. Allora l'U-234 era localizzato a 500 miglia da Newfoundland. Se l'imbarcazione avesse seguito la rotta attribuitagli dal suo capitano e dalla storia che dice che era diretta in Giappone, allora avrebbe viaggiato ad una velocità di un miglio e mezzo all'ora, ovvero meno che a passo d'uomo. Molto più lentamente della velocità tipica di quella imbarcazione.

In realtà si pensa che l'U-234 abbia pattugliato il mare del nord silenziosamente secondo dei piani prestabiliti tra Bormann ed il quartier generale di Hitler, finché Bormann non fosse stato in grado di trovare un accordo con Doenitz. Mentre si avvicinava la fine della guerra, l'imbarcazione si avvicinò alla baia di Amburgo col favore della notte e prese a bordo Martin Bormann e Heinrich Mueller (E PERCHE' NON HITLER?) Dopodiché continuò il suo viaggio facendo tappa in Spagna (dove si trovava la struttura di intelligence tedesca che si occupava del sud america, chiamata "Sofindus") per scaricare Bormann ed infine arrendersi alla flotta USA sempre sotto accordi misteriosi.

Bormann venne poi avvistato nel 1946 in un monastero del nord Italia. Nello stesso anno sua moglie Gerda (una nazista fanatica, figlia del Giudice Supremo del Partito Walter Buch) morì di cancro nel Sud Tirolo (alle ore 22,30 del 23 marzo 1946, all'ospedale di Merano; ed è sepolta nel cimitero di questa città) ma i suoi dieci figli sopravvissero alla fine della guerra. Pare poi che Bormann sia scappato via Roma, come altri fedeli nazisti, in America Latina (Cile, Argentina, Brasile?). Dicono che abbia vissuto da miliardario in Argentina e che fu visto anche in Brasile ed in Cile. Una negoziazione portata avanti con successo tra Bormann e Doenitz spiegherebbe non solo lo scambio di messaggi radio ma anche perché Doenitz, che non aveva esperienza politica e nessun seguito degno di nota, diventò improvvisamente il successore designato di Hitler. (mette in salvo lui e non pensa a se stesso?)
Una serie di eventi altrimenti inspiegabili sarebbe così chiarita dagli accordi segreti che trovarono il compimento nel giorno della resa in mare il 16 maggio 1945.

Il sommergibile venne trasferito a Portsmouth, nel New Hampshire, il 19 maggio 1945. Alcuni giornalisti ne furono testimoni. Infine c'è una fotografia presa da un fotoreporter di un giornale locale, quando l'U-234 era all'àncora, che mostra un misterioso prigioniero civile molto somigliante a Heinrich Mueller. Questi sbarcò dalla navetta che era usata per sbarcare il personale dall'U-234.

L'uomo nella foto è proprio l'ex capo della Gestapo che sbarca sul territorio americano. La sua missione consisteva nell'assicurarsi della consegna del materiale per le bombe atomiche e di altro materiale che era stato concordato con gli USA, in cambio dell'immunità e della protezione per i nazisti che l'hanno ricevuta per decenni fino ad oggi.

Il 20 novembre 1947, il sommergibile U-234 venne affondato con un siluro dalla USS Greenfish durante degli addestramenti, a circa 40 miglia a nord-est di Cape Cod sulla costa orientale USA.

di M. Saba -link esterno a Cronologia http://stop-u238.i.am

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Martin Bormann
17 giugno 1900, nasce a Hakberstadt
1923 entra a far parte dei Corpi Franchi (repressione della sinistra)
1924 coinvolto in un omicidio politico di un antinazista
1927 Entra nel partito Nazionalsocialista. Tessera n. 60508. Si fidanza con Gerta.
1929 2 settembre sposa Gerta Buch, figlia del Presidente del Tribunale Supremo
1930 Entra a far parte dello Stato Maggiore
1933 Viene eletto deputato al Reichstag
1933 Stabilisce la moglie (che metterà al mondo 9 figli) in una villa all'Obersalzberg
1934 E' lui ad acquistare e a intestarsi a suo nome il "Nido d'aquila" di Hitler all'Obersalzberg
1935 Viene nominato da Hitler segretario di Rudolf Hess
1941 Diviene capo della Cancelleria del partito Nazista
1943 E' segretario personale di Hitler.
1945 Inizia il mistero nella notte tra il 1° e il 2 maggio al Quartier Generale, mentre Hitler con Eva Braun si suicida non prima di aver nominato Bormann esecutore delle sue ultime volontà.
Bormann telefona dal Q.G. di Hitler, a Doenitz al Q.G. di Flensburg "Aspettami che ti raggiungo".
Borman lascia il Q.G. con il segretario di Stato Naumann, l'autista di Hitler, Kempka e il medico personale di Hitler Stumfegger. "All'uscita nell'imboccare il ponte Wiedendammer dietro una colonna di carri armati, uno di questi fu colpito. Fummo scaraventati a terra. Io svenni. Quando ripresi conoscenza non c'era più nessuno" (Dichiarazione di Kempka al processo di Norimberga).
8 Maggio. - "Mi fu ordinato dai russi di portar via i cadaveri dalle strade. Sul ponte trovammo due corpi seminudi, uno senza pantaloni e stivali, l'altro solo le mutande e la canottiera, con nessuna ferita addosso. Seppellimmo i cadaveri nel vicino parco. Non lontano a terra raccogliemmo un libretto militare, a nome di Stumfegger". (Testimonianza , di Krumnow, l'addetto alla rimozione dei cadaveri pubblicata dalla rivista Stern, che concluse "se uno era Stumfegger, l'altro doveva essere per forza Bormann. Nessuna ferita? Scampati alla granata, si diedero alla fuga inseguiti dai russi, e per non farsi prendere si suicidarono con il cianuro. Erano svestiti? Dopo diversi giorni gli "sciacalli" hanno avuto il tempo di togliere loro i vestiti e gli stivali".
Quindi ufficialmente Bormann risulta morto il 2 maggio 1945. Con le testimonianze molto vaghe.
1946 - ore 22,30 del 23 marzo. All'ospedale militare di Merano muore di cancro Gerta Buch; viene sepolta nel cimitero germanico nella stessa città del Passirio.
1950 18 Novembre - L'ex deputato Hesslein esule in Cile dichiara "Bormann è vivo si è rifugiato in Cile. L'ho incontrato sulla strada della frontiera argentina".
1951 Luglio - Il giornale cileno El Estanquero, diffonde la notizia che Borman vive sotto il falso nome di Juan Keller.
1961 Maggio - L'ex ambasciatore argentino in Israele, Topolewsky dichiara "Bormann è vivo, si è fatto la platica facciale"
1961- Gennaio - Il difensore d'ufficio di Bormann contumace, al processo di Norimberga rivela che il suo cliente è vivo e che ha inviato una lettera a Merano alla moglie non sapendo che nel frattempo è morta.
Ancora nel maggio del 1963, i due figli Gerhard e Adolf, interrogati dalla Procura Generale di Francoforte affermavano "che sia morto non siamo certi al cento per cento".
1965 - Al termine del processo, i magistrati intervistati dai giornalisti, affermavano "Le notizie del suo decesso dal 1945 al 1965 sono state tutte smentite. Segnalazione che lo indicano in vita sono state parzialmente confermate e sono degni di venir prese in considerazione".
1965 - Il Procuratore Generale di Francoforte, dichiara al giornale Frankfuerten di possedere le prove che Martin Borman è vivo. Una di queste prove è la dichiarazione del figlio di Eichmann, Horst, che ha sostenuto di essersi incontrato negli ultimi anni con Bormann e di aver appreso che vorrebbe costituirsi per dire tutta la verità sulla questione ebraica.
26 Novembre 1965 - Wiesenthal ("il cacciatore dei criminali nazisti") in una conferenza stampa ad Amsterdam dichiara "Non abbiamo alcun dubbio che Normann è vivo. Quanto pubblicato da Stern è falso, tentativo di diversione. Ho a disposizione prove convincenti che egli si trovi nell'America del Sud".
1973 - Durante i lavori di sterro al Parco dove erano stati inumati i cadaveri quell'8 maggio, vengono alla luce diversi scheletri. Si riaprono le indagini. Si chiamano i dentisti che curavano Bormann. Uno ammette di riconoscere in una protesi un cura dentale fatta su Bormann. Il Tribunale di Francoforte chiude definitivamente la pratica con una dichiarazione di morte di Bormann avvenuta il 2 maggio 1945.

http://www.cronologia.it/storia/tabello/tabe1580.htm

Hal2001
03-08-2005, 14:02
La seconda storia non raccontata

di M. Saba

Dopo il suicidio di Hitler (VERO?) il suo delfino Martin Bormann, da lui nominato nel testamento del 29 aprile 1945, fece un patto con il servizio segreto Usa, l’Oss all’epoca guidato da Allen Dulles: in cambio di un sommergibile pieno di scienziati e materiali tecnologicamente innovativi, si assicurò l’immunità per sé e per alcuni altri gerarchi nazisti. (MENO HITLER?)

Si trattava del sommergibile “Unterseeboot 234 XB”. Tra i graziati vi era anche Heinrich Muller, un feroce capo delle SS. Il sommergibile partì da Amburgo e portò Muller e Bormann nel golfo di Biscay in Spagna dove li attendeva un’altra imbarcazione. Dopodiché continuò il viaggio verso gli Usa per arrendersi il 14 maggio alla nave Uss Sutton.

Ecco l’elenco di parte delle 300 tonnellate del prezioso carico: 560 chili di uranio arricchito (ossido di uranio 235), 465 chili di atabrina (chinino sintetico), benzil cellulosa (utilizzabile come moderatore per un reattore nucleare), tre aerei Messerschmitt smontati, proiettili anticarro (i precursori degli attuali proiettili all’uranio impoverito), tre tonnellate di progetti vari, alcuni tipi di bombe ed altro.

Ufficialmente gli Usa non dicono che l’uranio trovato era arricchito, tuttavia in un documento di disciplina militare del 1995 firmato da McNair ed intitolato “Risposte radicali a regimi radicali”, troviamo: ”... il sommergibile da trasporto tedesco aveva 550 chili di uranio non specificato... ”. Una richiesta di chiarificazione sulla reale natura dell’uranio, avanzata da parte della Cnn a metà degli anni Novanta, si è scontrata con l’opposizione da parte del governo Usa, del segreto per motivi di sicurezza nazionale. E già, perché con tutti quei soldi e mezzi che avevano dispiegato nel progetto Manhattan, nel novembre 1944 erano solo riusciti a produrre pochi grammi di uranio arricchito... poi arriva il sommergibile nazista, a maggio, ed ai primi di agosto le bombe sono già pronte! Salvato in corner quindi tutto lo staff del progetto che avrebbe altrimenti dovuto faticosamente giustificare il fallimento del progetto più costoso della storia degli Usa.

Sarebbe lungo qui elencare tutta la documentazione che prova senza ombra di dubbio che: 1) senza l’uranio del sommergibile non sarebbe stato possibile fabbricare la bomba all’uranio di Hiroshima; 2) senza la benzil cellulosa, usata come moderatore, non sarebbe stato possibile sintetizzare il plutonio; 3) senza l’aiuto dello scienziato Schickle che era a bordo del sommergibile, il suo contraltare americano nel progetto Manhattan, Louis Alvarez, non sarebbe riuscito a progettare in tempo l’innesco ad implosione per la bomba al plutonio di Nagasaki! Altri due scienziati, ingegneri aeronautici che erano a bordo del sommergibile, vennero riciclati all’interno dell’industrie Fairchild da cui uscirà negli anni cinquanta il famoso aviogetto F-105 usato nella guerra del Vietnam.

Si trattava di August Bringewald (ma guarda un po chi è costui !) braccio destro dello stesso Willi Messerschmitt, e di Franz Ruf, che assieme avevano partecipato in Germania alla costruzione del Messerschmitt 262 Schwalbe, il primo aviogetto.

Operazione “graffetta”. Per arrivare a costruire la bomba atomica, così vuole la tradizione, vennero spesi due miliardi di dollari in quello che verrà ricordato come “progetto Manhattan”. Questa operazione occupò negli Usa uno stuolo di scienziati che lavorarono avvolti nel più grande segreto tra il 1942 ed il 1945. Le bombe, precedute da una di prova nel New Mexico, vennero sganciate in agosto su due città giapponesi: Hiroshima e Nagasaki. Ci furono polemiche per il gran numero di morti, nell’immediato centinaia di migliaia, polemiche perché era dato per scontato che il Giappone ormai si sarebbe arreso comunque. La cosa in qualche modo bruciò agli Usa tant’è che questi due bombardamenti nei loro annuali della storia nucleare, vennero registrati come dei “test”.

Subito dopo, nel novembre 1945, iniziò l’operazione Paperclip (testualmente: graffetta) che consistette nel reclutare quanti più possibili scienziati tra quelli nazisti per sottrarli ad altri paesi (soprattutto all'Urss) che potevano cercare di avvantaggiarsi similarmente dei progressi scientifici compiuti dalla Germania nazista. Questa operazione in pratica consistette nell’importazione di circa 20.000 tedeschi tra il 1945 ed i primi anni Settanta. L’origine vera del nomignolo Paperclip è abbastanza triste. Il progetto di importazione di ex nazisti aveva avuto l’approvazione da parte del Presidente Truman a patto che gli scienziati esfiltrati, come si dice nel gergo dei servizi segreti, non fossero esageratamente nazisti. Pertanto alla Cia decisero di “medicare” i curricula di quelli troppo coinvolti nel regime, cioè di riscriverli, e per riconoscerli dai curricula che potevano invece passare così com’erano, appunto, vi apponevano una graffetta.

Anche la Francia importò circa 800 scienziati tedeschi, mentre la Gran Bretagna - ma queste sono le cifre ufficiali - ne importò 300. Quelli che non erano importanti per la scienza, cioè gli ex gerarchi sia nazisti che fascisti più in vista, compresi i collaborazionisti come gli Ustascia Croati, vennero esfiltrati in America Latina assieme alle ricchezze che in qualche modo si erano procurati durante la seconda guerra mondiale - per lo più sottraendole ad ebrei e membri di altre etnie che erano stati espropriati e/o eliminati nei campi di concentramento. Il Vaticano, ad esempio, all’epoca aveva creato una “ratline”, un corridoio attraverso il quale questi personaggi arrivavano a Roma, travestiti da porporati, venivano forniti di documenti falsi e spediti in Sudamerica. Il giro dei soldi invece fu più difficile da scoprire, ma è evidente che vi furono gigantesche operazioni di riciclaggio cui non pare estraneo il famoso Ior (Marcinkus, Calvi, Sindona ecc. lo vedremo dopo alcuni anni)

Ma torniamo negli Usa. L’“Atomo per la pace” L’orrore procurato dalle bombe sul Giappone rischiava di compromettere definitivamente la nascente scienza atomica, l’opinione pubblica era fortemente contrastata. Fu pertanto necessario mettere in piedi una gigantesca operazione di propaganda che venne chiamata “Atomo per la pace” e fu patrocinata dal Presidente Eisenhower. Le Nazioni Unite, ed in particolare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si legarono tramite accordi bilaterali con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica al fine di subordinarle eventuali studi sull’impatto della radioattività sull’uomo. Nessun organismo dell’Onu avrebbe potuto rivelare dati o fatti contrari agli interessi della Aiea. In questo modo, si incaricò la volpe di guardare le galline. Si individuarono a metà degli anni Cinquanta dei possibili campi di applicazione del nucleare per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica.

Nacque così la “radioterapia” contro il cancro - in realtà per necessità causata in massima parte dalla contaminazione radioattiva, e le centrali nucleari elettriche - che in realtà servivano per arricchire il combustibile per la corsa agli armamenti - ed altre amenità che per lo più servivano a riciclare le scorie che già allora erano un problema. La principale, l’uranio cosiddetto impoverito, venne usata in molte applicazioni dove ci si sarebbe aspettato di trovare il piombo: contrappesi di aerei civili e militari, additivo di denti ed apparecchiature odontoiatriche, additivo nelle lenti di occhiali e strumenti di precisione, zavorra, schermatura per altre sostanze radioattive, come ad esempio il cobalto in ambito ospedaliero. Ma poi anche fertilizzanti, proiettili (i primi usati nel Viet Nam nel 1966), container, vernici, elettrodi per le saldature per colorare prodotti in ceramica e vetro. In seguito si usò irradiare anche per conservare il cibo, per testare prodotti industriali, per vedere se i bambini delle elementari avevano la tubercolosi e per verificare la posizione dei feti nelle donne incinte.

A fronte di una serie di usi ufficiali, almeno negli Usa, vi furono centinaia di migliaia di persone sottoposte ad esperimenti radioattivi senza che ne fossero a conoscenza. Senza contare i lavoratori del settore, minoranze etniche quali gli americani nativi che venivano usati come minatori nelle miniere d’uranio e nel processo di costruzione delle armi nucleari.

Il tabù del cancro. In questi anni bui, che ancora non sono finiti, si è cercato sostanzialmente di negare gli effetti della radioattività, primo tra tutti la pandemia di cancro. La comunità scientifica, che viveva dell’indotto del complesso industriale-militare, era in qualche modo ricattata dal sistema: se uno scienziato levava la voce, perdeva l’incarico di insegnamento, i fondi per la ricerca e veniva inesorabilmente emarginato dai colleghi paurosi di fare la stessa fine. Il cancro divenne un tabù e migliaia di miliardi di dollari vennero spesi annualmente per nascondere la vera origine della pandemia, come l’anno scorso puntualizzò Karl Morgan, figura chiave del progetto Manhattan, all’età di 93 anni. Allo stesso modo, se qualcuno faceva causa per il cancro preso magari nella fabbrica d’uranio o perché come soldato era stato portato a vedere uno dei centinaia di test nucleari, ingentissime somme venivano spese dal governo per evitare l’ammissione di responsabilità: se si fosse creato un precedente, si sarebbe aperta la diga delle cause per danni.

Ma proprio l’anno scorso, negli Usa, lo scandalo è esploso ed il governo per la prima volta ha dovuto ammettere, almeno per i lavoratori del settore, la relazione causa-effetto tra la radioattività, il cancro ed altre malattie. Nel 1995 Clinton aveva creato una commissione per indagare sugli esperimenti sull’uomo e, in un memorandum riservato, venne fuori che alcuni degli scienziati nazisti esfiltrati col progetto Paperclip erano poi diventati i responsabili degli esperimenti radioattivi sull’uomo. L’anno scorso invece venne creato un Comitato governativo che si sta ancora occupando di indagare sui coinvolgimenti di società o enti americani con il nazismo; questo è il risultato delle ricerche di Israele che hanno portato alla scoperta dei famosi conti segreti in Svizzera e di tutta una serie di multinazionali che hanno sfruttato il lavoro dei detenuti dei campi di concentramento.

Ne ricordiamo solo una a titolo di esempio: la Ig Farben. Dal dissolvimento di questa “Montedison” tedesca nasceranno tra le altre, le seguenti società: Monsanto, Ciba (ora Novartis), Searle, Eli Lilly, Roche e Bayer Ag. Le prime due sono coinvolte nei cibi transgenici, la terza è quella dell’aspartame, il famoso dolcificante. Le ultime due producono i chemioterapici per la cura del cancro che costano svariati miliardi al chilo e sono... cancerogeni (come si legge nei foglietti delle controindicazioni).
Una breve lista di altre società che hanno sfruttato il lavoro degli internati nei campi di concentramento: Adler Sa, Aeg, Astra (ora fa gli organismi modificati geneticamente), Auto-Union, Bmw, Messerschmitt, Metall Union, Opta Radio, Optique Iena, Photo Agfa, Puch, Rheinmetall Borsig Ag (ora produce le corazze all’uranio dei carri armati), Shell, Schneider, Siemens, Daimler Benz, Dornier, Erla, Ford, Goldschmitt, Heinkel, Junker, Krupp, Solvay, Steyr, Telefunken, Valentin, Vistra, Volkswagen, Zeiss-Ikon, Zeitz, Zeppelin.

Il “pericolo rosso”. Quello che gli americani non poterono prevedere, tuttavia, fu il fatto che questa massiccia importazione di nazisti avrebbe drogato per 50 anni la politica estera del paese, ma non solo: anche quella interna. Ad esempio Joan Clark, per anni rappresentante degli Usa presso le Nazioni Unite era la nipote stessa del Von Braun delle V-2. Altro scienziato graziato dal “lavaggio” del curriculum... Ricordate il Maccartismo? La persecuzione ossessiva di chiunque fosse in odore di comunismo? Proprio negli stessi anni le maglie dell’immigrazione americana nei confronti dei nazisti si aprirono completamente: non c’era più bisogno di avere un curriculum non nazista, bastava che, anche se uno era stato capo di un campo di concentramento, dicesse che aveva combattuto sul fronte contro i sovietici.

Ironia della sorte, le prime vittime di questa politica furono gli stessi americani che si trovarono questi scienziati e medici nazisti, gli stessi degli esperimenti nei campi di concentramento, a capo dei progetti più importanti di esperimenti sull’uomo condotti in America: da quelli della Nasa a quelli della stessa Cia. Infatti Dulles, per eccesso di zelo, aveva salvato l’intera rete spionistica nazista, la famosa Abwehr di Reinhard Gehlen, e l’aveva riciclata nel cuore dell’Europa, nella Germania divisa, per combattere ad oltranza il “pericolo rosso”.

Inutile dire a questo punto, che l’agente italiano della rete Dulles-Gehlen era un famoso aretino, ufficialmente imprenditore materassaio, con l’hobby della cospirazione in Italia, dentro i migliori circoli bancari, amico di industriali molto riservati (che annotava in una "lista") e con ottime entrature latino-americane. Al giuramento del Presidente degli Stati Uniti, Reagan, il 20 gennaio 1981 era stato invitato ed era presente, lo vediamo al suo fianco in una fotografia.
Ma questa è un’altra storia.

Marco Saba

http://www.cronologia.it/storia/tabello/tabe1589.htm

Non credo che quanto qui riportato sia totalmente attendibile, ma per onore di cronaca, lo riporto ugualmente.

gpc
03-08-2005, 14:21
Ho come una sensazione di deja-vu vedendo quei link :D
Copione :nonsifa:

Hal2001
03-08-2005, 14:47
L'ho visto proprio in quella discussione a cui ti riferisci. Non penso (apparte la veridicità di quei contenuti) di aver fatto qualcosa di male nell'averle riportate qui.

gpc
03-08-2005, 15:04
L'ho visto proprio in quella discussione a cui ti riferisci. Non penso (apparte la veridicità di quei contenuti) di aver fatto qualcosa di male nell'averle riportate qui.

No no, è che li avevo appena postati io e ho visto questo plagio :D
Nessun problema eh, scherzo ;)

~ZeRO sTrEsS~
03-08-2005, 16:24
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

qui ti sbagli i tedeschi erano quasi riusciti a costruire la bomba atomica in un laboratorio in finlandia se non sbaglio e delle spie inglesi vennero paracadutate e distrussero il laboratorio

dupa
04-08-2005, 12:54
Curiosità: a parte i libri di fantascienza, esistono i libri di "fanta-storia", ho sempre avuto la curiosità di sapere cosa sarebbe successo in caso di vittoria dei crucchi nella WWII..

Saluti

Radical
04-08-2005, 13:03
Io immagino un'Europa unita sotto il tallone nazista con divieti, deportazioni, massacri sommari e altri milioni di morti... Probabilmente il vecchio continentee sarebbe più ricco degli USA, ma chi godrebbe di questa ricchezza, a discapito della libertà di pensiero, parola, etc... Non ci sarebbe il rock e tutte le forme musicali da lui evolutesi, credo che non ci sarebbe nemmeno tutta la tecnologia che abbiamo oggi, mancanza di concorrenza etc.. .

Meno male che è andata a finire così...

..:::M:::..
04-08-2005, 14:53
l'annessione o l'invasione sono cose diverse dall'Unione.


lo stesso... l'unione (o invasione che dir si voglia) fa la forza!!! :D

FastFreddy
04-08-2005, 14:59
qui ti sbagli i tedeschi erano quasi riusciti a costruire la bomba atomica in un laboratorio in finlandia se non sbaglio e delle spie inglesi vennero paracadutate e distrussero il laboratorio


Veramente era solo un centro di produzione dell'acqua pesante e si trovava in Norvegia, ci vollero ben 3 distinte operazioni di commando prima di riuscire a distruggerlo.... (ci hanno fatto su pure un film)



Nel 1939 Albert Einstein scrisse a F.D.Roosevelt, presidente degli Usa, che l'uranio era un'importante fonte energetica, sfruttabile per la costruzione di bombe di elevata potenza.
La segnalazione non ebbe allora seguito e solo nel 1941 decollò il progetto Manhattan per la costruzione dell'atomica. I servizi segreti alleati avevano, infatti, avuto sentore che i tedeschi stavano anch'essi lavorando a un piano analogo, iniziato già da Heisemberg nel 1940, disponendo con abbondanza di uranio delle miniere cecoslovacche. Essi iniziarono a produrre acqua pesante, indispensabile per rallentare il flusso dei neutroni, in uno stabilimento della Norsk Hydro a Vermork, nella Norvegia occupata, situato a 150 chilometri da Oslo in posizione molto isolata fra montagne impervie.
Era impensabile sabotare le miniere; quello stabilimento sembrò perciò il punto più vulnerabile da attaccare, giacché, senza acqua pesante, l'innesco di una reazione nucleare era impossibile. Si trattava di un'impresa chiave, però molto difficile e rischiosa e gli inglesi provarono tre volte a neutralizzare quello che era diventato un obiettivo strategico prioritario.
Il primo tentativo prevedeva lo sbarco di paracadutisti della 1.a Divisone aerotrasportata, una trentina di uomini che dovevano raggiungere la zona partendo dalla Scozia su dei grossi alianti trainati attraverso il mare del Nord da bombardieri Halifax. Ebbe un esito tragico perché un aliante si schiantò contro un crinale della montagna mentre l'altro fu costretto a un atterraggio di fortuna a causa di formazioni di ghiaccio sulle ali. I pochi superstiti furono presi prigionieri.
Il secondo si svolse nell'inverno del 1943. Componevano la missione dei guastatori della Scuola di Addestramento Speciale di Cambridge, che furono paracadutati su un altopiano deserto dov'erano stati preceduti da un plotone mandato in avanscoperta. Arrivarono a Vermork dopo una lunga marcia di avvicinamento su sci da fondo, sotto la guida di alpinisti norvegesi.
Attaccare la fabbrica cercando di passare, sotto il tiro delle sentinelle tedesche, l'unico ponte sospeso attraverso la valle, era temerario. Nove uomini si calarono perciò nel burrone e guadarono il fiume sulle lastre di ghiaccio che ne ricoprivano le rapide. Dopo improbe fatiche per arrampicarsi fino a un ingresso secondario dell'impianto, i sabotatori vi entrarono attraverso un condotto adibito al passaggio di cavi elettrici e riuscirono a piazzare cariche esplosive sui serbatoi di raccolta dell'acqua pesante che, squarciati, la fecero defluire nel fiume sottostante.
Il commando si dileguò ripercorrendo il cammino dell'andata e i suoi componenti, aiutati dalla popolazione norvegese, riuscirono rocambolescamente ad evitare la cattura nonostante la caccia delle truppe alpine tedesche, disperdendosi sull'altipiano di Hardangervidda.
Si era guadagnato del tempo ma la fabbrica, intatta, ricominciò subito a produrre e nel febbraio del 1944 lo spionaggio alleato seppe che un grosso quantitativo di acqua pesante stava per essere spedito in Germania per ferrovia. Un bombardamento aereo non riuscì a centrare il bersaglio, diventava perciò necessario un altro tentativo ma l'attacco diretto pareva ora impossibile avendo i tedeschi rinforzato le difese di Vermork. Anche le linee ferroviarie erano presidiate da forti contingenti di truppe.
Knut Haukelik era uno dei norvegesi che, dopo aver partecipato alla seconda missione contro Vermork, era sopravvissuto in mezzo alle montagne affrontando difficilissime condizioni. I servizi segreti inglesi affidarono a lui, che era intanto diventato un abile sabotatore, la nuova, disperata missione.
Apparve che il modo più efficace per svolgerla era di affondare il traghetto che attraversava il lago di Tinnsjo e collegava i binari provenienti da Vermork con la linea ferroviaria per Oslo. Oltre ai carri cisterna con l'acqua pesante, sulla nave avrebbero però viaggiato anche dei civili, residenti del luogo, la cui vita sarebbe stata messa a repentaglio. Era un dilemma che si era dovuto affrontare spesso nel corso della guerra, simile a quello che si presentò nel 1945 ai comandi americani prima di sganciare le bombe atomiche sul Giappone: in quella circostanza si optò per la distruzione di Hiroshima e Nagasaki poiché si stimava di poter evitare, abbreviando il corso del conflitto, la morte di almeno due milioni di persone, tra militari e civili, sia alleati che giapponesi..
Knut si era intanto trasferito a Tinnsjo intrecciandovi rapporti con alcuni dipendenti della Vermork e altri esponenti della Resistenza clandestina norvegese. Riuscì ad accordarsi con il responsabile addetto ai trasporti, fiancheggiatore della Resistenza, affinché i carri cisterna venissero imbarcati di domenica, quando sul traghetto ci sarebbero stati meno passeggeri che nei giorni feriali.
Nella notte del sabato Haukelik riuscì con due collaboratori a salire sulla nave per piazzarvi una carica esplosiva, capace di affondarla, ma fu scoperto dal guardiano norvegese. Per loro fortuna non c'erano tedeschi in giro.
Il banale contrattempo sembrò però far fallire la missione.
Knut fu abbastanza convincente nello spiegare che stavano sfuggendo a una retata tedesca e dovevano nascondere il loro bagaglio in luogo sicuro.
Fu creduto e, mentre si affannava a spiegare la loro posizione, i suoi colleghi riuscirono a piazzare la carica, che a metà traversata esplose provocando l'affondamento del battello, con la perdita totale del carico, in un fondale che superava i 300 metri. A differenza dei soldati tedeschi di scorta, che si erano affrettati a rifugiarsi sulle imbarcazioni di salvataggio, alcuni civili, fra cui donne e bambini, non riuscirono purtroppo a salvarsi perché intrappolati nei locali interni della nave.
Haukelik e i suoi collaboratori scamparono al naufragio per aver indossato, prima dell'esplosione, i giubbotti salvagente e abiti pesanti, che consentirono la loro sopravvivenza nelle acque gelide del lago.
Fu per opera della Resistenza norvegese che gli americani recuperarono lo svantaggio iniziale e furono i primi a poter utilizzare la bomba atomica.

Kars
04-08-2005, 16:42
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

che avremmo le macchine ad idrogeno e l'energia solare al posto dell'enel da almeno 50 anni...

FastFreddy
04-08-2005, 17:05
che avremmo le macchine ad idrogeno e l'energia solare al posto dell'enel da almeno 50 anni...


Ma che stai a di?

parax
04-08-2005, 17:35
lo stesso... l'unione (o invasione che dir si voglia) fa la forza!!! :D

Compagno sono felice che voterai l'Unione alle prossime elezioni. :D

senzasoldi
04-08-2005, 19:47
Una notizia clamorosa che ho letto su " L'invenzione della bomba atomica " di Richard Rhodes è che anche il Giappone stava portando avanti studi sulla bomba :
"In giappone sia l'aeronautica che la marina promuovevano, agendo separatamente, la ricerca sulla bomba atomica fin dal 1941. Il Riken, prestigioso laboratorio di Yoshio Nishina a Tokio, esplorava le possibilità teoriche di separare l'U 235 mediante diffusione gassosa.."
In seguito il governo giapponese preferì utilizzare i fondi già stanziati per l'armamento tradizionale considerando i lunghi tempi di realizzazione.
Azz.. ma sta bomba la volevano costruire tutti!!

FastFreddy
04-08-2005, 20:51
Azz.. ma sta bomba la volevano costruire tutti!!

Secondo te? ;)

Adric
04-08-2005, 21:55
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie/ricerca/bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.

E se.....
sia la Germania che l'Italia fossero state unificate prima ?
1) Non ci sarebbe stata la prima guerra mondiale (oppure ci sarebbe stata un guerra in Europa non nel 1914 ma prima con meno morti)
2) L'impero austriaco degli Asburgo sarebbe caduto prima
e la Jugoslavia sarebbe nata prima, quindi le sue etnie avrebbero avuto maggiori possibilità di convivenza pacifica.
3) Non ci sarebbe stato il pericolo comunismo in Germaina e in Italia quindi non sarebbero nati per reazione il fascismo in Italia e il nazionalsocialismo in Germania.
4) Franco in Spagna non avrebbe avuto appoggi esterni da Italia e Germania e probabilmente non sarebbe riuscito a mantenersi al potere per decenni.
5) la Germania non sarebbe stata umiliata nella prima guerra mondiale e quindi non ne avrebbe scatenata una seconda anche perchè avrebbe fatto in tempo ad accalappiarsi altre colonie in Africa e Asia
6) non ci sarebbe stato uno sterminio degli ebrei in Europa,
quindi il movimento sionista avrebbe avuto esiti diversi e lo stato d'Israele non sarebbe nato oppure avrebbe avuto una natura diversa, e magari Gerusalemme oggi sarebbe uno stato a sè gestito dalle tre religioni monoteiste e non ci sarebbe una perenne tensione in Medio Oriente tra Israele e mondo arabo.

Tutto opinabile, in fondo sono dei se.. :D

zerothehero
04-08-2005, 22:30
E se.....

Tutto opinabile, in fondo sono dei se.. :D

Anche se Lenin non fosse stato mandato in Russia in un treno piombato dai servizi segreti tedeschi per destabilizzare l'impero russo, probabilmente non avremmo sentito parlare del bolscevismo.. :sofico:

cmq la storia con i "se" è senza senso..anche se cmq divertente..


E dato che è divertente (ma cmq non scientifica) rispondo all'ipotesi..
*provo a parlare come uno storico filonazista*
Il terzo reich millenario con l'atomica avrebbe costretto già nel "39 le "nazioni occidentali giudaiche e plutocratiche" (Francia, GB) all'armistizio con il 3 reich..il "guerrafondaio plutocrate" Churchill non sarebbe mai andato al potere e sarebbero rimasti al governo (sia in Francia che in GB) le fazioni favorevoli all'appeasement (alla Chamberlein, per intenderci)..garantendo ad Hitler l'espansione ad est (NIENTE guerra ad occidente, ma solo ad est, come nei piani originari di Hitler)e la conquista dello spazio vitale per la nazione "tedesca".
Con la guerra di espansione ad est ad opera dei Tedeschi la Germania avrebbe distrutto il bolscevismo dalla faccia della terra e garantito l'avvenire per la razza eletta e lo sterminio delle razze inferiori (slavi e giudei)
Gli alleati italiani avrebbero avuto la loro influenza nei balcani, in grecia e vaste zone del mediterraneo, insieme ai rumeni e agli ustasha croati.
Le democrazie occidentali francesi e inglesi sarebbero cadute con dei colpi di stato da parte di fazioni filotedesche.
Qui c'è poi un incognita..con due storie parallele
1) Gli stati uniti riescono a loro volta a dotarsi dell'atomica (sfruttando l'assenza da parte della luftwaffe di bombardieri intercontinentali strategici)->equilibrio bipolare (alla maniera USA-URSS), guerra fredda garantita dalla mutua distruzione atomica..nessuno (neanche hitler) potrebbe usare l'atomica con la sicurezza di essere distrutto (a parte i terroristi).
2) Gli stati uniti non riescono a dotarsi dell'atomica->stati uniti sconfitti, occupazione militare del paese in zone di influenza Giapponese(west coast americana, pacifico)/Tedesca (est coast, atlantico). Il mondo intero non sarebbe "globalizzato" ma retto da un sistema coloniale e corporativo.
....ovviamente adesso studieremmo la storia scritta dai tedeschi..quindi qualcosa di simile a quello che mi sono sforzato di immaginare :help:

Dona*
04-08-2005, 22:33
Leggiti il libro "Fatherland" di Robert Harris. Secondo me descrive uno scenario credibile, almeno fino al 1964, anno in cui è ambientato il libro.

grazie per la dritta :)
Ho visto che ne hanno tratto anche un film con Rutger Hauer

AlexGatti
10-08-2005, 21:32
grazie per la dritta :)
Ho visto che ne hanno tratto anche un film con Rutger Hauer
il libro è un'altra cosa, fidati.

supermario
12-08-2005, 19:00
io dico che se avessero vinto i nazisti io nn sarei qui a scrivere :D :D


lo zio adolfo aveva già cominciato la costruzione di campi nel sud italia e cmq nelle zone europee + vicine alla "impura" africa.


che dire.........se avessero vinto l'europa nazista nn sarebbe stata certo in grado di sopravvivere come superpotenza internazionale visto che nella mente perversa di quell'uomo molta altra gente dove morire sotto la razza ariana

Swisström
13-08-2005, 15:20
Unione europea molto prima... senza america


altro ke guerra e guerra


e naturalmente senza Svizzera :winner: :fagiano:

mai nell'UE :O

Hal2001
03-07-2007, 02:25
Ciao, successivamente al mio post, e a distanza di almeno un anno, sono stati scritti un libro:
http://www.lindau.it/schedaLibro.asp?idLibro=1003
ad opera di Rainer Karlsch, ed un documentario di Voyager (trasmesso in chiaro da parte Rai) chiamato la "La bomba di Hitler", disponibile su P2P.

tdi150cv
03-07-2007, 09:29
e naturalmente senza Svizzera :winner: :fagiano:

mai nell'UE :O

Swiss ... beato te che puoi riderci sopra ... uff ...
qui stiamo a piagne ...

tdi150cv
03-07-2007, 09:33
azz ... ho visto solo ora che e' un post oramai da pensione ... comunque davvero interessante , ci sono degli spunti di fantastoria davvero blillanti.
grazie

lowenz
03-07-2007, 11:02
«Così—dice Hoffmann—la smettiamo con la leggenda dei pacifici scienziati tedeschi».
Pacifici non lo erano tanto (Planck era un nazionalista prussiano di vecchio stampo :D), ma dubito che capirono mai appieno il nazismo.

Sp4rr0W
03-07-2007, 12:23
Vorrei segnalarvi un bellissimo libro di fantapolitica:

Fatherland di Robert Harris.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fatherland

JackTheReaper
03-07-2007, 12:33
hitler ha avuto innumerevoli occasioni per vincere la guerra, quasi tutte ancora prima che gli USA scendessero in campo. al di là della rimandata operazione seelowe e dall'opportunità mancata (per vari motivi) a dunkerque la vera boiata è stata l'invasione dell'URSS. se hitler non avesse invaso l'urss avrebbe sicuramente vinto la guerra. poi avrebbe dovuto combattere contro stalin che avrebbe sicuramente invaso l'europa tra una 5 o 6 anni ma lo avrebbe fatto con un'enorme nazione integra alle spalle.

tornando all'atomica tedesca, luigi romersa afferma nel suo libro di aver assisito al test della "Bomba disgregatrice" nel baltico. in pratica un'atomica di piccole dimensioni

blamecanada
03-07-2007, 12:51
hitler ha avuto innumerevoli occasioni per vincere la guerra, quasi tutte ancora prima che gli USA scendessero in campo. al di là della rimandata operazione seelowe e dall'opportunità mancata (per vari motivi) a dunkerque la vera boiata è stata l'invasione dell'URSS. se hitler non avesse invaso l'urss avrebbe sicuramente vinto la guerra. poi avrebbe dovuto combattere contro stalin che avrebbe sicuramente invaso l'europa tra una 5 o 6 anni ma lo avrebbe fatto con un'enorme nazione integra alle spalle.

tornando all'atomica tedesca, luigi romersa afferma nel suo libro di aver assisito al test della "Bomba disgregatrice" nel baltico. in pratica un'atomica di piccole dimensioni
Io penso che presto o tardi se la Germania avesse vinto presto o tardi si sarebbero liberati dei piú malati gerarchi nazisti. Il nazismo è salito al potere per degli appoggi economici, questi poteri però non avevano alcun interesse particolare nello sterminare ebrei, omosessuali, benché essi fossero dei buoni capri espiatori per sviare l'attenzione dai contrasti sociali.
Nel caso di un tentativo d'invasione dell'URSS sono certo che gli USA sarebbero intervenuti contro l'URSS.

JackTheReaper
03-07-2007, 13:02
Io penso che presto o tardi se la Germania avesse vinto presto o tardi si sarebbero liberati dei piú malati gerarchi nazisti. Il nazismo è salito al potere per degli appoggi economici, questi poteri però non avevano alcun interesse particolare nello sterminare ebrei, omosessuali, benché essi fossero dei buoni capri espiatori per sviare l'attenzione dai contrasti sociali.
Nel caso di un tentativo d'invasione dell'URSS sono certo che gli USA sarebbero intervenuti contro l'URSS.

non sottovalutiamo però le basi filosofiche del nazismo che erano sinceramente incentrate sulla purezza razziale.stermini o semplice sottomissione di popoli "inferiori" quali zingari, slavi e temo che di li a poco (se avesse vinto) anche mediterranei erano sicuri come l'oro. la questione degli ebrei invece è il tipico esempio di capro espiatorio.

fracarro
03-07-2007, 13:17
tornando all'atomica tedesca, luigi romersa afferma nel suo libro di aver assisito al test della "Bomba disgregatrice" nel baltico. in pratica un'atomica di piccole dimensioni

Se non ricordo male nel documentario "La bomba di hitler" c'è anche l'intervista a Romersa. Comunque quello che i tedeschi avevano creato (almeno dal quel che dice il documentario) era una bomba sporca nella quale praticamente il plutonio veniva polverizzato dall'esplosione. Sono andati anche sull'isola indicata da Romersa, dove avvenne l'esperimento e ad oggi non ci sono tracce di radiazioni perchè la bomba di hitler non era una VERA bomba atomica. I tedeschi non avevano capito a livello teorico come costruirla. E meno male aggiungo io.

blamecanada
03-07-2007, 14:17
non sottovalutiamo però le basi filosofiche del nazismo che erano sinceramente incentrate sulla purezza razziale.stermini o semplice sottomissione di popoli "inferiori" quali zingari, slavi e temo che di li a poco (se avesse vinto) anche mediterranei erano sicuri come l'oro. la questione degli ebrei invece è il tipico esempio di capro espiatorio.
Penso che a queste cose credessero davvero soltanto alcuni gerarchi, gli altri semplicemente erano cinici e spietati, ma non credo avessero particolare interesse nello sterminio. Poi forse mi sbaglio...