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View Full Version : UFFICIALE: IN IRAQ NON C'ERANO ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA!


Wagen
17-09-2004, 09:28
Se qualcuno ancora era convinto di trovare qualcosa oltre a 2 miniciccioli e 3 fialette puzzolenti...

Washington, 08:46
Iraq, ora è ufficiale: non c'erano armi di sterminio

Adesso è ufficiale: nell'Iraq di Saddam Hussein non c'erano armi di distruzione di massa. Lo afferma in modo perentorio un rapporto di 1.500 pagine - anticipato dalla agenzia Ap - del capo dell'Iraq Survey Group, Charles Duelfer, aggiungendo peso alle parole pronunciate ieri da Kofi Annan secondo cui la decisione di attaccare l'Iraq nel marzo del 2003 fu illegale.

Secondo l'Iraq Survey Group Baghdad aveva solo piccoli programmi di ricerca e sviluppo per armi biologiche e chimiche e non sono emerse prove che avesse programmi nucleari. Il rapporto, che sarà pubblicato probabilmente entro un mese, pone fine agli sforzi americani di trovare in Iraq le armi di sterminio che legittimerebbero la decisione di scatenare la guerra al dittatore Saddam Hussein. Le conclusioni tratte da Duelfer non differiscono da quelle del suo predecessore David Kay, che nell'ottobre scorso prima di lasciare l'incarico presentò al Congresso un rapporto provvisorio e poi commentò: "Ci siamo sbagliati quasi del tutto" sui programmi di Saddam.

ALBIZZIE
17-09-2004, 09:36
NON-CI-POSSO-CRE-EDERE

http://www.aldogiovannigiacomo.to/img/gallery/aldo.jpg

Lucio Virzì
17-09-2004, 09:40
Va beh, nel dubbio che ogni camper sia un laboratorio chimico semovente, hanno bombardato tutti i camping Iraqueni, che volete che sia mai... :rolleyes:

LuVi

zuper
17-09-2004, 11:18
Originariamente inviato da Wagen
Se qualcuno ancora era convinto di trovare qualcosa oltre a 2 miniciccioli e 3 fialette puzzolenti...


da come lo descrivi sembra che fosse il paradiso in terra....

mi chiedo come mai molta gente anche del forum non si è trasferità li...dato che si viveva d'incanto!!

Wagen
17-09-2004, 11:40
Originariamente inviato da zuper
da come lo descrivi sembra che fosse il paradiso in terra....

mi chiedo come mai molta gente anche del forum non si è trasferità li...dato che si viveva d'incanto!!

mica ho detto che era il paradiso, ho solo ironizzato (ma c'é ben poco da ridere) sul fatto che sia stata fatta una guerra con migliaia di morti da una parte e dall'altra che ha come motivazione UNA FANDONIA, con tanto di prove false portate in parlamento negli Usa...io non capisco come la gente faccia a non indignarsi e a non sentirsi presa per il culo...mah

Lucio Virzì
17-09-2004, 11:47
Originariamente inviato da Wagen
mica ho detto che era il paradiso, ho solo ironizzato (ma c'é ben poco da ridere) sul fatto che sia stata fatta una guerra con migliaia di morti da una parte e dall'altra che ha come motivazione UNA FANDONIA, con tanto di prove false portate in parlamento negli Usa...io non capisco come la gente faccia a non indignarsi e a non sentirsi presa per il culo...mah

:rolleyes:

cerbert
17-09-2004, 11:56
Originariamente inviato da zuper
da come lo descrivi sembra che fosse il paradiso in terra....

mi chiedo come mai molta gente anche del forum non si è trasferità li...dato che si viveva d'incanto!!

zuper, a fare osservazioni del genere una volta, due volte, tre volte, poi uno se le tira.

Chi è sul forum da un po' di tempo non ha problemi a ricordare chi si dichiarava certo che Saddam avrebbe colpito per primo con le sue armi chimiche, chi si dichiarò poi certo che Saddam NON poteva colpire ma avrebbe ceduto tutto in blocco ad Al-Quaeda, e chi, infine, mettendo una bella "L'IRAQ E' LIBERO SENZA SE E SENZA MA" nella signature, irrideva i non interventisti chiedendo dove erano tutti i morti civili annunciati e dove era la resistenza prevista.

Ad un anno di distanza dalla "liberazione" ho rinunciato alla speranza di veder qualcuno ammettere di essere stato precipitoso o che, dopotutto, se un casino del genere è capitato, magari è anche perchè si davano per scontate un po' tante cosette.
Però, vedere tanta baldanza mi stupisce non poco...

*sasha ITALIA*
17-09-2004, 12:00
ricordo che saddam ha ucciso circa 2000000 di persone

majino
17-09-2004, 12:01
Originariamente inviato da cerbert
Chi è sul forum da un po' di tempo non ha problemi a ricordare chi si dichiarava certo che Saddam avrebbe colpito per primo con le sue armi chimiche, chi si dichiarò poi certo che Saddam NON poteva colpire ma avrebbe ceduto tutto in blocco ad Al-Quaeda, e chi, infine, mettendo una bella "L'IRAQ E' LIBERO SENZA SE E SENZA MA" nella signature, irrideva i non interventisti chiedendo dove erano tutti i morti civili annunciati e dove era la resistenza prevista.


non uno solo.. neanche uno ha ammesso di aver detto e aver sostenuto una marea di fandonie... eppure non è successo così tanto tempo fa...

p.s.
purtroppo non mi ricordo di preciso chi aveva in sign "l'iraq è libero senza se e senza ma"... e scommetto che non uno solo lo ammetterà qui...

Wagen
17-09-2004, 12:08
Originariamente inviato da Lucio Virzì
:rolleyes:

esatto, erano propio queste le "fantastiche" prove...:rolleyes:

cerbert
17-09-2004, 12:10
Originariamente inviato da *sasha ITALIA*
ricordo che saddam ha ucciso circa 2000000 di persone

Sarò onesto, NON MI PARE di ricordare che questa guerra sia iniziata per questo motivo.

E non mi pare che, mentre il buon Saddam faceva su le prime centinaia di migliaia di vittime, ormai più di VENTI anni fa, ci fossero tutti questi difensori della vita umana a dargli addosso.

Anzi, sono PIUTTOSTO SICURO che nel 1990 tale signor Donald Rumsfeld fosse ospite del signor Saddam Hussein per discutere di quello che sarebbe stato il più grande oleodotto mai realizzato. Purtroppo la trattativa non andò in porto perchè il signor Hussein tirava sul prezzo e voleva una percentuale più alta di quella finora strappata sui precedenti oleodotti.

Si parla tanto dei pacifisti che manifestano solo quando c'è di mezzo l'America, io mi soffermerei anche sui difensori dei diritti umani "a singhiozzo" che si muovono soltanto quando c'è di mezzo uno "stato canaglia".

ferste
17-09-2004, 12:12
Originariamente inviato da majino
non uno solo.. neanche uno ha ammesso di aver detto e aver sostenuto una marea di fandonie... eppure non è successo così tanto tempo fa...

p.s.
purtroppo non mi ricordo di preciso chi aveva in sign "l'iraq è libero senza se e senza ma"... e scommetto che non uno solo lo ammetterà qui...

beh...io ho ammesso più volte che ero favorevole alla guerra, un po' ho creduto alle c@g@te di Push, un po' pensavo che si liberava una terra da una dittatura, un po' pensavo che l'Iraq da paese laico avrebbe raggiunto un livello di vita moderno e libero, un po' pensavo che economicamente si avrebbero avuti dei vantaggi......ora rimango con un pugno di c@cca in mano, con europei e americani che si fanno rapire e ammazzare anche per permettere la ricostruzione e il raggiungimento di un minimo di servizi.Ora sono egoista....voglio solo guardare al "mio" vantaggio e a quello della mia gente, del mio "Occidente" e di chi vuole il mio aiuto e mi è grato di questo.
Sarei favorevole a mollare l'Iraq appena possibile (ora abbiamo il dovere di riparare i nostri danni) pur riservandoci di mantenere l'ordine nelle zone dei pozzi petroliferi lasciando le zone abitate alle autorità irachene.è un discorso antipatico ma spesso il "Dovere di Stato" porta soluzioni antipatiche.

zuper
17-09-2004, 12:12
io avevo sign + dure di quella, ma quella non l'ho mai avuto...

non mi piaceva...

per il resto posso solo dire che non ho mai accettato la "scusa" delle armi di distruzione di massa...

ci fossero state o non ci fossero state per me poco cambiava...

saddam comunque ammazzava la gente e la faceva vivere di merda... se lo faceva con armi di "massa" o uno per uno a mani nude poco cambiava...

l'ho detto e ripetuto migliaia di volte....ma mi sento buono e lo ripeto ancora...

SADDAM ANDAVA TOLTO DALLA CIRCOLAZIONE...

il petrolio..

le armi...

sono tutte fandonie di cui non me ne frega niente!!

saddam era un dittatore tra i peggiori (sicuramente non il peggiore...ma non per questo bisognava lasciarlo li) e andava eliminato.

senza se e senza ma!

Wagen
17-09-2004, 12:19
Originariamente inviato da zuper
io avevo sign + dure di quella, ma quella non l'ho mai avuto...

non mi piaceva...

per il resto posso solo dire che non ho mai accettato la "scusa" delle armi di distruzione di massa...

ci fossero state o non ci fossero state per me poco cambiava...

saddam comunque ammazzava la gente e la faceva vivere di merda... se lo faceva con armi di "massa" o uno per uno a mani nude poco cambiava...

l'ho detto e ripetuto migliaia di volte....ma mi sento buono e lo ripeto ancora...

SADDAM ANDAVA TOLTO DALLA CIRCOLAZIONE...

il petrolio..

le armi...

sono tutte fandonie di cui non me ne frega niente!!

saddam era un dittatore tra i peggiori (sicuramente non il peggiore...ma non per questo bisognava lasciarlo li) e andava eliminato.

senza se e senza ma!


il petrolio non é una fandonia, altrimenti sai quante altre dittature sanguinarie ci sono nel mondo? eppure rimangono tutte lì

cerbert
17-09-2004, 12:27
A volte, giuro, mi sconcerta vedere come determinate categorie, che poi sono alla base delle dittature, siano alla base dei discorsi CONTRO le dittature.

Una di queste categorie, forse la più nota, è la "Sostituzione dei mezzi ai fini".
Tutte le dittature iniziano normalmente con una presa violenta del potere, e questo atto di violenza è spesso finalizzato a "migliorare" una situazione sociale.
Dopo di che, una dittatura diventa tale nel MANTENERE IL POTERE CON LA VIOLENZA. Il potere, da mezzo che era, diviene fine.

Le dittature a loro volta sono, giustamente, invise alle persone civili in quanto OPPRIMONO E PEGGIORANO la vita delle persone inermi. L'abbattimento di una dittatura, quindi, è sempre un MEZZO per raggiungere il FINE del miglioramento delle condizioni della popolazione inerme.
Però, a quanto sembra, questo ad un certo punto non sembra più vero. L'abbattimento della dittatura diviene un fine esso stesso e, a quanto sembra, qualsiasi discorso predittivo o analitico sulle condizioni della popolazione appare superfluo.

:confused:

LittleLux
17-09-2004, 12:45
Originariamente inviato da zuper

il petrolio..

le armi...

sono tutte fandonie di cui non me ne frega niente!!

saddam era un dittatore tra i peggiori (sicuramente non il peggiore...ma non per questo bisognava lasciarlo li) e andava eliminato.

senza se e senza ma!

A te, forse non frega una mazza di ste cose, altri, evidentemente, le ritengono cose molto interessanti. Ma davvero tu credi che abbiano fatto la guerra per salvare, scusa la durezza, quattro sciiti cagacazzo? O 4 curdi rompicoglioni?

HenryTheFirst
17-09-2004, 12:48
Che Saddam andasse rimosso credo sia scontato, non credo che lo sia il mezzo utilizzato, e cioè la guerra.
Mi chiedo se negli States scoppierà un caso o se il tutto passerà come un madornale errore di intelligence, sono proprio curioso.

Una domanda: ricordo che qualcuno ipotizzava la possibilità che gli americani portessero loro stessi delle armi da "trovare" in modo da giustificare l'intervento militare. Come valutate il fatto che ciò non sia accaduto?

Lucio Virzì
17-09-2004, 12:54
Originariamente inviato da cerbert
zuper, a fare osservazioni del genere una volta, due volte, tre volte, poi uno se le tira.

Chi è sul forum da un po' di tempo non ha problemi a ricordare chi si dichiarava certo che Saddam avrebbe colpito per primo con le sue armi chimiche, chi si dichiarò poi certo che Saddam NON poteva colpire ma avrebbe ceduto tutto in blocco ad Al-Quaeda, e chi, infine, mettendo una bella "L'IRAQ E' LIBERO SENZA SE E SENZA MA" nella signature, irrideva i non interventisti chiedendo dove erano tutti i morti civili annunciati e dove era la resistenza prevista.

Ad un anno di distanza dalla "liberazione" ho rinunciato alla speranza di veder qualcuno ammettere di essere stato precipitoso o che, dopotutto, se un casino del genere è capitato, magari è anche perchè si davano per scontate un po' tante cosette.
Però, vedere tanta baldanza mi stupisce non poco...

C'ero.
Ricordo benissimo, anche i nick, ma non mi va neppure di tirarli in ballo.

LuVi

zuper
17-09-2004, 13:10
Originariamente inviato da Lucio Virzì
C'ero.
Ricordo benissimo, anche i nick, ma non mi va neppure di tirarli in ballo.

LuVi


almeno scagionami...

PS: ti ho icquizzato ;)

Bet
17-09-2004, 13:10
Originariamente inviato da LittleLux
...Ma davvero tu credi che abbiano fatto la guerra per salvare, scusa la durezza, quattro sciiti cagacazzo? O 4 curdi rompicoglioni?

E' vero quel che dici. Quindi sarai d'accordo anche tu che si sapeva bene già da subito che non c'entravano le armi di distruzione di massa.

zuper
17-09-2004, 13:12
Originariamente inviato da Bet
E' vero quel che dici. Quindi sarai d'accordo anche tu che si sapeva bene già da subito che non c'entravano le armi di distruzione di massa.


:eek: :eek: :eek:

shhhhh non smontarli :sofico:

Lucio Virzì
17-09-2004, 13:23
Originariamente inviato da zuper
almeno scagionami...

PS: ti ho icquizzato ;)


Mmhhh... di te non ricordo... :D
Sono in ufficio, con il mio portatile+GPRS, non ho ICQ! ;)

LuVi

LittleLux
17-09-2004, 13:31
Originariamente inviato da Bet
E' vero quel che dici. Quindi sarai d'accordo anche tu che si sapeva bene già da subito che non c'entravano le armi di distruzione di massa.

Bet, i giochi di parole puoi tranquillamente risparmiarteli.

Bet
17-09-2004, 13:33
Originariamente inviato da LittleLux
Bet, i giochi di parole puoi tranquillamente risparmiarteli.

Perchè dici questo? Dov'è il gioco di parole? Sei d'accordo o no che si sapeva già da subito?

GioFX
17-09-2004, 13:45
Originariamente inviato da HenryTheFirst
Una domanda: ricordo che qualcuno ipotizzava la possibilità che gli americani portessero loro stessi delle armi da "trovare" in modo da giustificare l'intervento militare. Come valutate il fatto che ciò non sia accaduto?


Si è già discusso di questa possibiltà... sarebbe stato troppo ingenuo e nessuno ci avrebbe creduto.

Wagen
17-09-2004, 13:46
Originariamente inviato da Bet
Perchè dici questo? Dov'è il gioco di parole? Sei d'accordo o no che si sapeva già da subito?

il discorso é che tu puoi averlo saputo, io posso averlo saputo, ma all'opinione pubblica é stata detta una FANDONIA per giustificare la morte di migliaia di persone e cio' scusami ma mi disgusta e non poco

GioFX
17-09-2004, 13:47
Da Nytimes.com (http://www.nytimes.com/2004/09/17/politics/17intel.html?hp):

WEAPONS INSPECTORS

Iraq Study Finds Desire for Arms, but Not Capacity

By DOUGLAS JEHL

Published: September 17, 2004

WASHINGTON, Sept. 16 - A new report on Iraq's illicit weapons program is expected to conclude that Saddam Hussein's government had a clear intent to produce nuclear, chemical and biological weapons if United Nations sanctions were lifted, government officials said Thursday. But, like earlier reports, it finds no evidence that Iraq had begun any large-scale program for weapons production by the time of the American invasion last year, the officials said.

The most specific evidence of an illicit weapons program, the officials said, has been uncovered in clandestine labs operated by the Iraqi Intelligence Service, which could have produced small quantities of lethal chemical and biological agents, though probably for use in assassinations, not to inflict mass casualties.

A draft report of nearly 1,500 pages that is circulating within the government essentially reaffirms the findings of an interim review completed 11 months ago, the officials said. But they said it added considerable detail, particularly on the question of Iraq's intention to produce weapons if United Nations penalties were weakened or lifted, a judgment they said was based on documents signed by senior leaders and the debriefings of former Iraqi scientists and top officials, as well as other records.

The officials said the report would portray a more complicated and detailed picture, based on a far more extensive examination of suspected Iraqi weapons sites and records, as well as the debriefings. They said new information in the draft report based on on-site inspections of clandestine labs described the possibility that they were intended to provide small quantities of poisons.

A final version of the report, by Charles A. Duelfer, the top American weapons inspector in Iraq, is expected to be made public within the next several weeks.

In its current form, the report reaffirms previous interim findings that there is no evidence that Iraq possessed stockpiles of illicit weapons at the time of the American invasion in March 2003, the officials said. Prewar intelligence estimates that said Iraq actually possessed chemical and biological arsenals and was reconstituting its nuclear weapons program were cited by the Bush administration as the major rationale for war.

With the presidential election campaign in its final weeks, Republicans and Democrats are likely to seize on separate aspects of the report in an effort to score political points.

President Bush, who has said Iraq posed a threat to the world whether or not it possessed illicit weapons, will probably draw attention to the conclusion that Mr. Hussein sought to acquire illicit weapons. His political opponent, Senator John Kerry, who has accused Mr. Bush of misleading the country into war, will probably highlight the conclusion that Iraq had not begun a large-scale production program.

The separate disclosure on Wednesday that a classified National Intelligence Estimate completed in July portrayed a gloomier prognosis for Iraq than Mr. Bush has acknowledged was already fueling fresh debate about Iraq on the campaign trail.

The report on Iraq's weapons is the result of some 15 months of work by the Iraq Survey Group, a military and intelligence team of more than 1,200 people that has inspected scores of sites, interviewed hundreds of former Iraqi scientists and officials and reviewed thousands of documents to try to reach a final judgment.

As described by the government officials, the findings of Mr. Duelfer's report, in its current draft, are broadly consistent with the interim judgments, including the report issued in October 2003 by David A. Kay, the first top American inspector. When he stepped down in January, Mr. Kay said that "we were all wrong, probably" about whether Iraq had stockpiles of nuclear, chemical or biological weapons of mass destruction. But he also said there was evidence that Iraq was developing "test amounts" of chemical weapons and researching how to produce ricin for use in weapons, and that it had made little progress toward restarting its nuclear program.

In trying to untangle the mystery of why no illicit weapons have been found in Iraq, Mr. Duelfer's report is expected to look more closely at the issue of Iraq's intentions. The document will stop short of offering a final judgment about Iraq's weapons program, the officials said, and will not completely close the door on some possibilities, including the still unsubstantiated theory that illicit weapons may have been moved to other countries.

It will say that a vast cache of additional documents, including a recent find of 10,000 boxes, still needs to be translated and studied before any definitive conclusions can be reached about Iraq's capabilities and intentions. The Iraq Survey Group will continue its work, the officials said, and may issue additional reports.

Meetings are scheduled next week to discuss what portions of the new report should be made public. A meeting led by Mr. Duelfer early this month in London presented versions of the draft to about two dozen British, Australian and American experts, the officials said. The final draft of the report remains to be completed, they added.

Some contents of the documents were described by government officials from several agencies who have seen all or part of the draft or been briefed on it. The officials spoke on condition that they not be identified by name, agency or, in some cases, by nationality, because the document remains classified and because its contents remain in draft form. The officials included some who said Iraq posed a threat that justified the American invasion, and some who said it did not.

On nuclear weapons, earlier American reports have described no evidence that Iraq had begun an active effort to reconstitute a nuclear weapons program that it was forced to abandon after the Persian Gulf war of 1991. The officials who described the draft report declined to provide details about its findings on nuclear issues.

Mr. Duelfer is still in Baghdad, and through a spokesman, he declined a request to be interviewed. In an interview late last month with The Los Angeles Times, Mr. Duelfer declined to discuss any findings in detail, but said his report would document the evidence collected to date and attempt to explain "the evolution and decision process" regarding Iraq's illicit weapons program through 2003. Mr. Duelfer said in that interview that questions involving Iraq's pursuit of so-called weapons of mass destruction "deserve something more than just a simple-minded archaeological exam of the W.M.D. program."

On Thursday, an intelligence official said the internal review under way was intended "to make as much of the document available to the public as possible, consistent with intelligence sources and methods." The official added, "That does take time."

Mr. Kay's report last October cited "a clandestine network of laboratories and safe houses within the Iraqi Intelligence Service" that contained material suitable for research into chemical and biological weapons. Mr. Duelfer's report, based on inspections of clandestine labs, will say the Iraqis were capable of using the labs to produce small quantities of lethal agents or to conduct very primitive research as a very early step toward broader weapons production.

Mr. Duelfer, who took over as the chief weapons inspector in January, said in testimony to Congress in March that Iraq did have dual-use facilities that could have produced biological or chemical weapons on short notice. He also noted that Iraq was working until March 2003 to build new facilities for the production of chemicals.

But officials who have seen Mr. Duelfer's report say it describes no conclusive evidence that any effort was under way to use these facilities for weapons production.

Mr. Bush, who warned before the war that Iraq's illicit weapons posed an urgent threat to the United States, now generally describes Iraq as having been a "gathering threat," a phrase he has used at least 11 times since Aug. 12. In a Sept. 9 campaign speech, Mr. Bush told voters in Ohio: "Remember, Saddam Hussein had the capability of making weapons; he could have passed that capability on to the enemy."

Mr. Kerry, by contrast, has focused on the fact that the illicit weapons have not been found in Iraq as evidence that Mr. Bush's assertions lack credibility. "Everybody knows that just saying that there are weapons of mass destruction didn't make them so," Mr. Kerry said in an Aug. 2 television interview.

cerbert
17-09-2004, 13:50
Io lo sapevo da subito, presumo che tu lo sapessi da subito e che qualsiasi persona avesse seguito il modo con cui l'Iraq era stato embargato per 10 anni, fermando anche i trasporti di medicinali, lo sapesse da subito.

Chi non lo sapeva da subito avrebbe potuto prestare fede alle parole di chi aveva gli strumenti più aggiornati per saperlo, ovvero gli ispettori.

George W. Bush, Tony Blair et al., che hanno giurato, tra le altre cose, di essere fedeli alla cittadinanza tutta delle rispettive nazioni, hanno affermato ripetutamente il contrario di ciò che si sapeva da subito, ammettendo, infine, che si sbagliavano, ma non per colpa loro.
Si danno due casi:

1) mentono e quindi si devono dimettere ed eventualmente affrontare un processo per millantato credito.
2) non mentono e quindi si devono dimettere per EVIDENTE incapacità di selezionare le fonti di informazione VITALI per l'esercizio delle loro funzioni.

Amu_rg550
17-09-2004, 13:50
Originariamente inviato da *sasha ITALIA*
ricordo che saddam ha ucciso circa 2000000 di persone

ah, te li ricordi?

io ricordo anche che tanta gente in tante parti del mondo è morta e muore a causa di immani genocidi, e nessuno muove un dito: vedi sudan.
sarà xchè qui stranamente ci sono interessi in ballo?

ricordo che tutto questo sdegno verso i 2000000 assassinii di saddam nel 91 non c'erano o non interessavano, altrimenti perchè non entrare direttamente a bagdad?

ricordo che, dopo il 91, quel gran porco di saddam gasò 3000 (tremila) curdi al nord e sciiti a bassora, rei di essersi ribellati a lui durante la guerra.
chi li sobillò alla rivolta? gli stessi che quando successivamente decisero di non entrare a baghdad xchè ritenuto non conveniente, li lasciarono nelle fauci di hussein.
e tutto questo nell'indifferenza generale.
quando invece gasava villagi iraniani nella guerra 80/88, tutti contenti, tanto erano iraniani integralisti antioccidentali.

ma non eravamo sdegnati x la ferocia di un dittatore da eliminare a tutti i costi?
ma un civile inerme assassinato non dovrebbe avere la stessa drammatica importanza sempre, e non solo in presenza di interessi politico-economici alle spalle?

noi occidentali siamo proprio un popolo coerente direi.
almeno mi pare di ricordare così.

GioFX
17-09-2004, 13:53
U.S. Weapons Inspector: Iraq Had No WMD

By KATHERINE PFLEGER SHRADER, Associated Press Writer

WASHINGTON - Fallen Iraqi President Saddam Hussein (news - web sites) did not have stockpiles of weapons of mass destruction, but left signs that he had idle programs he someday hoped to revive, the top U.S. weapons inspector in Iraq (news - web sites) concludes in a draft report due out soon.
According to people familiar with the 1,500-page report, the head of the Iraq Survey Group, Charles Duelfer, will find that Saddam was importing banned materials, working on unmanned aerial vehicles in violation of U.N. agreements and maintaining a dual-use industrial sector that could produce weapons.

Duelfer also says Iraq only had small research and development programs for chemical and biological weapons.

As Duelfer puts the finishing touches on his report, he concludes Saddam had intentions of restarting weapons programs at some point, after suspicion and inspections from the international community waned.

After a year and a half in Iraq, however, the United States has found no weapons of mass destruction — its chief argument for going to war and overthrowing the regime.

An intelligence official said Duelfer could wrap up the report as soon as this month, but noted it may take time to declassify it. Those who discussed the report inside and outside the government did so Thursday on the condition of anonymity because it contains classified material and is not yet completed.

If the report is released publicly before the Nov. 2 elections, Democrats are likely to seize on the document as another opportunity to criticize the Bush administration's leading argument for war in Iraq and the deteriorating security situation there.

Democratic presidential candidate John Kerry (news - web sites) has criticized the president's handling of the war, but also has said he still would have voted to authorize the invasion even if he had known no weapons of mass destruction would be found there.

Duelfer's report is expected to be similar to findings reported by his predecessor, David Kay, who presented an interim report to Congress in October. Kay left the post in January, saying, "We were almost all wrong" about Saddam's weapons programs.

The new analysis, however, is expected to fall between the position of the Bush administration before the war — portraying Saddam as a grave threat — and the declarative statements Kay made after he resigned.

It will also add more evidence and flesh out Kay's October findings. At that time, Kay said the Iraq Survey Group had only uncovered limited evidence of secret chemical and biological weapons programs, but he found substantial evidence of an Iraqi push to boost the range of its ballistic missiles beyond prohibited ranges.

He also said there was almost no sign that a significant nuclear weapons project was under way.

Duelfer's report doesn't reach firm conclusions in all areas. For instance, U.S. officials are still investigating whether Saddam's fallen regime may have sent chemical weapons equipment and several billion dollars over the border to Syria. That has not been confirmed, but remains an area of interest to the U.S. government.

The Duelfer report will come months after the Senate Intelligence Committee released a scathing assessment of the prewar intelligence on Iraq.

After a yearlong inquiry, the Republican-led committee said in July the CIA (news - web sites) kept key information from its own and other agencies' analysts, engaged in "group think" by failing to challenge the assumption that Iraq had weapons of mass destruction and allowed President Bush (news - web sites) and Secretary of State Colin Powell (news - web sites) to make false statements.

The Iraq Survey Group has been working since the summer of 2003 to find Saddam's weapons and better understand his prohibited programs. More than a thousand civilian and military weapons specialists, translators and other experts have been devoted to the effort.

LittleLux
17-09-2004, 13:56
Originariamente inviato da Bet
Perchè dici questo? Dov'è il gioco di parole? Sei d'accordo o no che si sapeva già da subito?

Non so, forse i ho interpretato male, se è così chiedo umilmente perdono:cry:...detto questo, la mia risposta era diretta a zuper, per il quale sembra che questa guerra la abbiano fatta per motivi umanitari, ma forse gli sfugge il fatto che non è così, che hanno dovuto, cioè, creare delle prove ad arte per giustificarla e per nascondere le vere motivazioni (non certo di natura umanitaria). E che, ovviamente, se non fosse stato proprio per quelle "prove", la guerra non ci sarebbe mai stata e Saddam sarebbe ancora al suo posto, con buona pace di zuper.

Ciao

P.S.: dimenticavo, per rispondere alla tua domanda, si, lo sapevo da subito, come lo sapeva certamente e meglio di me il signor Bush, come sapevano perfettamente gli ispettori ONU, e come qualsiasi persona che avesse usato un minimo di logica avrebbe intuito fosse, specialmente dopo un embargo decennale e durissimo come fu quello cui sottoposero l'Irak...ma tutto questo, ovviamente, non conta nulla.

Bet
17-09-2004, 13:59
Originariamente inviato da Wagen
il discorso é che tu puoi averlo saputo, io posso averlo saputo, ma all'opinione pubblica é stata detta una FANDONIA per giustificare la morte di migliaia di persone e cio' scusami ma mi disgusta e non poco

Ah, mi sembrava dalla prime risposte che si volesse portare la prova provata riguardo riguardo alla mancanza della motivazione. Seguendo il thread sembrerebbe logico dudurre che se si fossero trovate le armi, la guerra avrebbe anche potuto essere accettata. Da parte mia non sarei d'accordo con l'attacco in ogni caso.
Si tratterebbe allora di capire perchè in realtè l'iraq è stato attaccato. Se per il petrolio, se per il pericolo di un cambiamento geo-politico nell'aerea e se in questi casi sarebbe stato giusto comunque invadere l'iraq. Per questo faccio fatica a capire il thread.

cerbert
17-09-2004, 14:01
Beh, esiste anche il concetto di "aggravante".

1) si è fatta la guerra, questo è grave.
2) si è fatta la guerra, per di più raccontando palle ai contribuenti perchè non rompessero, questo è gravissimo.

Wagen
17-09-2004, 14:08
Originariamente inviato da Bet
Ah, mi sembrava dalla prime risposte che si volesse portare la prova provata riguardo riguardo alla mancanza della motivazione. Seguendo il thread sembrerebbe logico dudurre che se si fossero trovate le armi, la guerra avrebbe anche potuto essere accettata. Da parte mia non sarei d'accordo con l'attacco in ogni caso.
Si tratterebbe allora di capire perchè in realtè l'iraq è stato attaccato. Se per il petrolio, se per il pericolo di un cambiamento geo-politico nell'aerea e se in questi casi sarebbe stato giusto comunque invadere l'iraq. Per questo faccio fatica a capire il thread.

Ok, ho capito il tuo punto di vista, anche io ero contrario alla guerra in ogni caso. Ti rispondo quindi quotando cerbert (che s enon viene alla cena gli fanno al festa! :D):


Beh, esiste anche il concetto di "aggravante".

1) si è fatta la guerra, questo è grave.
2) si è fatta la guerra, per di più raccontando palle ai contribuenti perchè non rompessero, questo è gravissimo.

rob-roy
17-09-2004, 14:13
Originariamente inviato da cerbert
Beh, esiste anche il concetto di "aggravante".

1) si è fatta la guerra, questo è grave.
2) si è fatta la guerra, per di più raccontando palle ai contribuenti perchè non rompessero, questo è gravissimo.

Ma dopo questo,come possono gli americani rieleggere chi gli ha raccontato un sacco di palle e li ha presi ingiro? :confused:

E' contrario ad ogni logica che quel.......di bush sia avanti nei sondaggi,o gli americani sono tutti lobotomizzati o qualcosa non torna.

ClauDeus
17-09-2004, 14:43
Io dico solo che non mi capacito come molta gente riesca ancora a giustificare questa guerra.
E' allucinante...

..:::M:::..
17-09-2004, 21:20
Originariamente inviato da Wagen
Se qualcuno ancora era convinto di trovare qualcosa oltre a 2 miniciccioli e 3 fialette puzzolenti...

Washington, 08:46
Iraq, ora è ufficiale: non c'erano armi di sterminio

Adesso è ufficiale: nell'Iraq di Saddam Hussein non c'erano armi di distruzione di massa. Lo afferma in modo perentorio un rapporto di 1.500 pagine - anticipato dalla agenzia Ap - del capo dell'Iraq Survey Group, Charles Duelfer, aggiungendo peso alle parole pronunciate ieri da Kofi Annan secondo cui la decisione di attaccare l'Iraq nel marzo del 2003 fu illegale.

Secondo l'Iraq Survey Group Baghdad aveva solo piccoli programmi di ricerca e sviluppo per armi biologiche e chimiche e non sono emerse prove che avesse programmi nucleari. Il rapporto, che sarà pubblicato probabilmente entro un mese, pone fine agli sforzi americani di trovare in Iraq le armi di sterminio che legittimerebbero la decisione di scatenare la guerra al dittatore Saddam Hussein. Le conclusioni tratte da Duelfer non differiscono da quelle del suo predecessore David Kay, che nell'ottobre scorso prima di lasciare l'incarico presentò al Congresso un rapporto provvisorio e poi commentò: "Ci siamo sbagliati quasi del tutto" sui programmi di Saddam.


nn conta l'importante è avere mosso guerra contro Saddam. Bene così.

rob-roy
17-09-2004, 21:27
Originariamente inviato da ..:::M:::..
nn conta l'importante è avere mosso guerra contro Saddam. Bene così.

Se sei così felice della guerra,perchè non ti offri volontario?

LittleLux
17-09-2004, 22:22
Originariamente inviato da rob-roy
Se sei così felice della guerra,perchè non ti offri volontario?


Seeeeee....ma vabè, dai, la sua voleva essere solo una banale provocazione.

Ciao

Bet
18-09-2004, 01:02
Originariamente inviato da Wagen
Ok, ho capito il tuo punto di vista, anche io ero contrario alla guerra in ogni caso. Ti rispondo quindi quotando cerbert...

quello che volevo dire, è che se anche tu immaginavi che c'erano altre motivazioni, concorderai sul fatto che la motivazione addotta sarebbe servita solo per avere un formale appoggio dell'onu... dal mio punto di vista non è un fatto rilevante...
Si tratterebbe di capire, come ho già detto, qual'era la reale motivazione e se sulla base di questa l'intervento ha avuto senso

pippicalzelunghe
18-09-2004, 10:20
a nessuno sorge il dubbio, che saddam possa aver fatto spostare i suoi laboratori, in paesi arabi vicini (Tipo Siria), utilizzando quei 20 giorni circa di tracckeggiamento prima che accettasse gli inspettori dell'onu?

Insomma, l'iraq è grande e non è possibile esplorarlo tutto, specialmente se ad esempio avesse nascosto i laboratori sottoterra, magari dentro a qualche bunker.

Vi dico la verità?
Non bastano i vari rapimenti e la ferocia, delle esecuzioni.
Non bastano i morti dell'11/9
Non bastano i morti di Madrid
Non bastano i morti di Beslan
Non bastano i morti degli aerei russi

Aspettiamo il prossimo atttentato,magari in italia, vicino casa nostra, e continuaiamo a cagarci sotto di questi terroristi. Saddam era una mina vagante, e aveva contatti con le organizzazioni terroristiche.
Dava soldi ai "Martiri Palestinesi" dopo la loro morte.


Non ce la faccio più a credere che abbiate gli occhi così foderati di prosciutto. E' la paura dell'italiano che vi fa pensare così?
Pensate che se l'italia lasciasse agli altri il compito di liberare il mondo dai fanatici terroristi, forse sarete risparmiati?
Non e' così!!!

Nella IIa guerra mondiale, molti ebrei per paura di ritorsioni, si convertirono velocemente al cristianesimo, altri in germania dettero molti soldi alla causa tedesca, sperando di aver la vita salva......

Furono i primi a morire, e ad essere presi....
Riflettete

:rolleyes:

GhePeU
18-09-2004, 10:24
spiegami in che modo il terrorismo è stato colpito negli ultimi 3 anni

nonostante due guerre i terroristi ci sono ancora, anche dove non c'erano prima, e hanno probabilmente più disponibilità finanziarie, uomini a disposizione e supporto che mai

pippicalzelunghe
18-09-2004, 10:34
io credo che il terrorismo vada contrastato. Come?
Andando a togliere di mezzo le basi logistiche. gli stati che danno ospitalità. (Metto di mezzo pure l'italia, che ospita non so quanti terroristi, e non può arrestarli, per problemi di natura giudiziaria, che non permettono di arrestare la gente se non in flagranza di reato...).

E' aumentato l'odio, i soldi non sono molti. Ne avevano molti più prima, tra conti in svizzera e roba varia nel mondo.
Se vedi, fanno attentati po "spettacolari", e sopratutto economici.

La guerra al terrorismo è appena iniziata. Secondo me ci saranno nuove guerre, appena finita la partita in iraq.
I cavalli vanno visti alla fine.

Io credo ormai che il tanto messaggio di integrazione tra popoli, sia impossibile, ormai. Noi qui in occidente, loro li in oriente.

Niente, qui siamo civilizzati, democratici, liberi, li loro non vogliono tutte queste cose che a noi sembrano ormai scontate.
Lo sbaglio in iraq sta nel fatto che non si può dare la caramella a qualcuno che non sa cosa sia. GLi iracheni non vogliono la democrazia, le donne non vogliono l libertà. Preferiscono portare il burca? bene lasciamoglielo.
Basta però che questi stati, non diano appoggio ai terroristi.
Sono tanti stati, è vero, ma uno ad uno vanno messi a posto.

rob-roy
18-09-2004, 12:30
Difficilmente contestabile? ?

Quella è la mentalità che ci porterà ad una guerra totale con tutto e tutti.

E pippi,è la mentalità che ha il vostro Sharon e che a parte un muro non vi ha portato nulla di buono,solo tanto antisemitismo e odio in più.

E poi si lamentano che da un sondaggio escano certe cose,roba da pazzi.

rob-roy
18-09-2004, 12:32
Proteus di società multietniche ne esistono molte,mi viene in mente la Francia e gli stessi Stati Uniti,non credo che l'integrazione sia un "sogno",certo che se i razzisti siamo noi allora le cose cambiano.

twinpigs
18-09-2004, 12:35
Originariamente inviato da zuper
io avevo sign + dure di quella, ma quella non l'ho mai avuto...

non mi piaceva...

per il resto posso solo dire che non ho mai accettato la "scusa" delle armi di distruzione di massa...

ci fossero state o non ci fossero state per me poco cambiava...

saddam comunque ammazzava la gente e la faceva vivere di merda... se lo faceva con armi di "massa" o uno per uno a mani nude poco cambiava...

l'ho detto e ripetuto migliaia di volte....ma mi sento buono e lo ripeto ancora...

SADDAM ANDAVA TOLTO DALLA CIRCOLAZIONE...

il petrolio..

le armi...

sono tutte fandonie di cui non me ne frega niente!!

saddam era un dittatore tra i peggiori (sicuramente non il peggiore...ma non per questo bisognava lasciarlo li) e andava eliminato.

senza se e senza ma!


il fatto è che oggi l'Iraq E' PEGGIO di quello di Saddam
senza se e senza ma!

rob-roy
18-09-2004, 13:04
Originariamente inviato da pippicalzelunghe
io credo che il terrorismo vada contrastato. Come?
Andando a togliere di mezzo le basi logistiche. gli stati che danno ospitalità. (Metto di mezzo pure l'italia, che ospita non so quanti terroristi, e non può arrestarli, per problemi di natura giudiziaria, che non permettono di arrestare la gente se non in flagranza di reato...).


"Togliere di mezzo anche gli stati che danno ospitalità come l'Italia"

Bel modo di pensare,davvero.
Se quì non ti senti protetto a sufficienza dalla nostra debole democrazia,puoi sempre espatriare dove meglio credi.
O dall'amicone bush o sharon.

ferste
18-09-2004, 13:43
Originariamente inviato da rob-roy
Difficilmente contestabile? ?

Quella è la mentalità che ci porterà ad una guerra totale con tutto e tutti.

E pippi,è la mentalità che ha il vostro Sharon e che a parte un muro non vi ha portato nulla di buono,solo tanto antisemitismo e odio in più.

E poi si lamentano che da un sondaggio escano certe cose,roba da pazzi.

secondo me al contrario Sharon è stato molto intelligente a tenere un basso profilo, aiutato anche dallo spostamento dell'attenzione dell'opinione pubblica verso l'iraq, ed ora rispetto a pochi anni fà, l'odio verso l'Islam, verso gli arabi e l'antipatia per i palestinesi sono notevolmente cresciuti.......perchè ormai in Europa ci identifichiamo molto di più con Israele, sotto la minaccia degli attentati sempre ed ovunque, che con i Palestinesi che lottano per la libertà.
la politica estera israeliana è storicamente di esempio per furbizia e capacità di cogliere tutte le occasioni ottimizzando al massimo i risultati.

rob-roy
18-09-2004, 13:46
Originariamente inviato da ferste
secondo me al contrario Sharon è stato molto intelligente a tenere un basso profilo, aiutato anche dallo spostamento dell'attenzione dell'opinione pubblica verso l'iraq, ed ora rispetto a pochi anni fà, l'odio verso l'Islam, verso gli arabi e l'antipatia per i palestinesi sono notevolmente cresciuti.......perchè ormai in Europa ci identifichiamo molto di più con Israele, sotto la minaccia degli attentati sempre ed ovunque, che con i Palestinesi che lottano per la libertà.
la politica estera israeliana è storicamente di esempio per furbizia e capacità di cogliere tutte le occasioni ottimizzando al massimo i risultati.

Non concordo per niente.
Per fortuna un sacco di gente la pensa diversamente da israele e soci,altrimenti nessuno di noi avrà più un futuro.

majino
18-09-2004, 13:49
Originariamente inviato da ferste
secondo me al contrario Sharon è stato molto intelligente a tenere un basso profilo, aiutato anche dallo spostamento dell'attenzione dell'opinione pubblica verso l'iraq, ed ora rispetto a pochi anni fà, l'odio verso l'Islam, verso gli arabi e l'antipatia per i palestinesi sono notevolmente cresciuti.......perchè ormai in Europa ci identifichiamo molto di più con Israele, sotto la minaccia degli attentati sempre ed ovunque, che con i Palestinesi che lottano per la libertà.
la politica estera israeliana è storicamente di esempio per furbizia e capacità di cogliere tutte le occasioni ottimizzando al massimo i risultati.

io, sinceramente, non mi identifico per niente con israele... il discorso che fai è giusto... israele ha fatto i suoi interessi, e c'è riuscito fino ad ora, ma questo non implica che abbia agito correttamente

ferste
18-09-2004, 13:54
Originariamente inviato da rob-roy
Non concordo per niente.
Per fortuna un sacco di gente la pensa diversamente da israele e soci,altrimenti nessuno di noi avrà più un futuro.

secondo me anche se un sacco di gente la pensasse come i Palestinesi di futuro ne avremmo poco.

Cmq ti ho parlato di sensazioni, di cose che sento in giro, dei discorsi che sento al bar o in università........non hanno valore statistico, ma da questo stretto ambito sicuramente si ricava la sensazione che verso il mondo musulmano ora ci sia sospetto se non proprio odio e paura.......mentre al contrario fino a poco tempo fà, nella questione palestinese, era Israele a fare la parte del lupo cattivo.........

poi in genere quando non si concorda con qualcosa si dà un minimo di spiegazione..........;)

..:::M:::..
18-09-2004, 14:19
Originariamente inviato da rob-roy
Se sei così felice della guerra,perchè non ti offri volontario?


e se tu sei così contrario xke nn prendi una bella bandierina pace e nn vai sotto le bombe a manifestare? :muro:

pippicalzelunghe
18-09-2004, 17:05
qui, se non vi siete resi conto, immigrati che fanno parte della malavita, sfruttano il nostro sistema democratico, per penetrare e perpetuare i loro interessi.

Il fatto è che in italia, il livello di sicurezza è decisamente basso.

L'altro ieri era Rosh Hashanà (capodanno ebraico), ringraziando d-o a nessuno è passata l'idea di fare un attentato, perchè sinceramente non ho visto tutta questa sicurezza.
Passavamo tutti indisturbati, e lungotevere (Costeggia la sinagoga gremita di ebrei che pregavano), era transitabile.
Bastava che un matto mettesse una bomba in auto, che sarebbe successa un'altra strage come successe 20 anni fa e dove morì il piccolo Tashè, fratello di un mio carissimo amico).

Insomma, bisognerebbe rendersi conto che se dobbiamo difenderci, dobbiamo farlo in modo costruttivo,. e serio.

Circa l'invito ad andarmene, ti ricordo che qui sono nato e godo degli stessi diritti di cui godi tu, solo che professo un'altra religione. Non sono diverso da tutti voi!!!!!
ALtra cosa, per coloro che vengono qui, e pretendono di comandare, imporre le loro usanze....

Circa il sondaggio.... evito di incazzarmi, perchè non ho proprio voglia di farmi sospendere.

Circa la politica israeliana, bhe forse non è questione di furbizia, è questione di rendersi conto che israele è molto più vicina all modo di pensare europeo, rispetto agli altri paesi arabi.

LittleLux
18-09-2004, 17:18
Originariamente inviato da pippicalzelunghe
qui, se non vi siete resi conto, immigrati che fanno parte della malavita, sfruttano il nostro sistema democratico, per penetrare e perpetuare i loro interessi.

Il fatto è che in italia, il livello di sicurezza è decisamente basso.

L'altro ieri era Rosh Hashanà (capodanno ebraico), ringraziando d-o a nessuno è passata l'idea di fare un attentato, perchè sinceramente non ho visto tutta questa sicurezza.
Passavamo tutti indisturbati, e lungotevere (Costeggia la sinagoga gremita di ebrei che pregavano), era transitabile.
Bastava che un matto mettesse una bomba in auto, che sarebbe successa un'altra strage come successe 20 anni fa e dove morì il piccolo Tashè, fratello di un mio carissimo amico).

Insomma, bisognerebbe rendersi conto che se dobbiamo difenderci, dobbiamo farlo in modo costruttivo,. e serio.

Circa l'invito ad andarmene, ti ricordo che qui sono nato e godo degli stessi diritti di cui godi tu, solo che professo un'altra religione. Non sono diverso da tutti voi!!!!!
ALtra cosa, per coloro che vengono qui, e pretendono di comandare, imporre le loro usanze....

Circa il sondaggio.... evito di incazzarmi, perchè non ho proprio voglia di farmi sospendere.

Circa la politica israeliana, bhe forse non è questione di furbizia, è questione di rendersi conto che israele è molto più vicina all modo di pensare europeo, rispetto agli altri paesi arabi.

Stai attento a non far diventare il discorso sicurezza una paranoia...potrebbe giocare brutti scherzi.

Ciao

pippicalzelunghe
18-09-2004, 17:56
Originariamente inviato da LittleLux
Stai attento a non far diventare il discorso sicurezza una paranoia...potrebbe giocare brutti scherzi.

Ciao


in che senso???

Se ti riferisci, al mancato controllo, bhè è un dato di fatto..

Mi è bastato andare in israele questa estate per capire realmente che qui si fa un 100esimo di quelloc he andrebbe fatto.

Li è vero ci sono più rischi, ma ricordatevi, che essere prudenti scoraggia i malintenzionati.

Tutti sappiamo che mettere l'antifurto all'auto non serve a molto, ma almeno scoraggia il malintenzionato non espertissimo.
Se non mettessi un antifurto, avresti forse più problemi.

Ciò che dico, è sostanzialmente:
fare attenzione agli obiettivi sensibili in modo reale, e per reale, intendo mettere polizia sparsa, fare controlli, e bloccare le vie di fuga o cmq di pericolo.

Insomma, ieri alla sinagoga eravamo migliaia, e un po' ho stretto il Culo, pensando che non mi sentivo proprio al sicuro.

dimitry
18-09-2004, 18:31
Originariamente inviato da pippicalzelunghe
a nessuno sorge il dubbio, che saddam possa aver fatto spostare i suoi laboratori, in paesi arabi vicini (Tipo Siria), utilizzando quei 20 giorni circa di tracckeggiamento prima che accettasse gli inspettori dell'onu?

Insomma, l'iraq è grande e non è possibile esplorarlo tutto, specialmente se ad esempio avesse nascosto i laboratori sottoterra, magari dentro a qualche bunker.

Vi dico la verità?
Non bastano i vari rapimenti e la ferocia, delle esecuzioni.
Non bastano i morti dell'11/9
Non bastano i morti di Madrid
Non bastano i morti di Beslan
Non bastano i morti degli aerei russi

Aspettiamo il prossimo atttentato,magari in italia, vicino casa nostra, e continuaiamo a cagarci sotto di questi terroristi. Saddam era una mina vagante, e aveva contatti con le organizzazioni terroristiche.
Dava soldi ai "Martiri Palestinesi" dopo la loro morte.


Non ce la faccio più a credere che abbiate gli occhi così foderati di prosciutto. E' la paura dell'italiano che vi fa pensare così?
Pensate che se l'italia lasciasse agli altri il compito di liberare il mondo dai fanatici terroristi, forse sarete risparmiati?
Non e' così!!!

Nella IIa guerra mondiale, molti ebrei per paura di ritorsioni, si convertirono velocemente al cristianesimo, altri in germania dettero molti soldi alla causa tedesca, sperando di aver la vita salva......

Furono i primi a morire, e ad essere presi....
Riflettete

:rolleyes:

ma se non hanno manco da bere....................la bomba atomica.......................una delle tante balle americane per pigliarsi il petrolio!

pippicalzelunghe
18-09-2004, 18:52
ma hai letto il mio intervento??

quando ho parlato di bomba atomica???

LittleLux
18-09-2004, 19:57
Originariamente inviato da pippicalzelunghe
in che senso???

Se ti riferisci, al mancato controllo, bhè è un dato di fatto..

Mi è bastato andare in israele questa estate per capire realmente che qui si fa un 100esimo di quelloc he andrebbe fatto.

Li è vero ci sono più rischi, ma ricordatevi, che essere prudenti scoraggia i malintenzionati.

Tutti sappiamo che mettere l'antifurto all'auto non serve a molto, ma almeno scoraggia il malintenzionato non espertissimo.
Se non mettessi un antifurto, avresti forse più problemi.

Ciò che dico, è sostanzialmente:
fare attenzione agli obiettivi sensibili in modo reale, e per reale, intendo mettere polizia sparsa, fare controlli, e bloccare le vie di fuga o cmq di pericolo.

Insomma, ieri alla sinagoga eravamo migliaia, e un po' ho stretto il Culo, pensando che non mi sentivo proprio al sicuro.

Credo tu stia facendo un parallelo tra il nostro paese ed Israele che, francamente, stenta a stare in piedi. La situazione, converrai, è molto diversa.

Ciao

P.S.: a quale bomba di venti anni fa ti riferisci? Chi la mise e dove? Sto fatto mi sfugge.

pippicalzelunghe
18-09-2004, 20:03
mi riferisco al 1982, in cui un commando di terroristi, durante una festività ebraica, passando dal lungotevere, sparò all'impazzata sulla folla, e gettò delle bombe a mano. vi furono decie e decine di feriti, tra cui i due bambini, uno di 4 e uno di 2 anni. Stefano e gadi Tachè

Stefano morì dopo poco, gadi invece ringraziando D-o è vivo e vegeto, ed è un mio caro amico.

IN quell'occasione iio avevo 2 anni e per un caso fortuito non fui portato al tempio.

I terroristi furono arrestati ma dopo alcuni anni furono scarcerati ed ora sono liberi in giro per il mondo.

LittleLux
18-09-2004, 20:28
Originariamente inviato da pippicalzelunghe
mi riferisco al 1982, in cui un commando di terroristi, durante una festività ebraica, passando dal lungotevere, sparò all'impazzata sulla folla, e gettò delle bombe a mano. vi furono decie e decine di feriti, tra cui i due bambini, uno di 4 e uno di 2 anni. Stefano e gadi Tachè

Stefano morì dopo poco, gadi invece ringraziando D-o è vivo e vegeto, ed è un mio caro amico.

IN quell'occasione iio avevo 2 anni e per un caso fortuito non fui portato al tempio.

I terroristi furono arrestati ma dopo alcuni anni furono scarcerati ed ora sono liberi in giro per il mondo.

Non lo sapevo, ma erano italiani i terroristi?

pippicalzelunghe
19-09-2004, 01:05
palestinesi.... indovina chi fu riconosciuto come mandante??

ti aiuto và.... ha vinto il premio nobel per la pace:rolleyes:
In una giornata in cui i giudici avevano bevuto molto.!!!!:rolleyes:

GhePeU
19-09-2004, 09:47
Originariamente inviato da Proteus
Sempre acrobazie verbali, è facile teorizzare e convincersi che la propria ricetta è quella giusta se non ci si confronta con la realtà, e mai una volta che si scenda nell'oggettivo stato delle cose. Non esiste peggior cieco di chi non vuol vedere o che vuol vedere le cose come le sogna incurante del loro vero aspetto. La società multietnico/culturale è un miraggio e lo sarà ancora a lungo anche se non per sempre e rifiutare di accettare questo dato di fatto è un vero e proprio suicidio oltre che un insulto alla ragione.

Ciao


sai che la cosa vale anche per te? anche tu hai la tua idea e pensi che sia quella giusta, ma, a meno che tu non sia un essere sovrannaturale onnisciente e perfetto che scrive sotto mentite spoglie, resta un'opinione che non "vale" più di quella di chi alla possibilità di una società multietnica ci crede

Paracleto
19-09-2004, 12:40
alcuni articoli di qualche anno fa e cose scritte su forum



L'11 settembre 2001 gli Stati Uniti sono stati attaccati sul proprio suolo da quattro gruppi di terroristi islamici. Sono morti tremila americani e un centinaio di britannici. Già quella sera e poi l'indomani e ancora nei giorni immediatamente successivi, il presidente americano George W. Bush ha spiegato che cosa avrebbe fatto il suo paese per evitare un altro attacco. Qui in Europa, passato il formale quarto d'ora di commozione, abbiamo pensato che il cowboy texano, ferito e forse un po' stupido, avrebbe scatenato l'Apocalisse da lì a cinque minuti. Non è stato così. Stupiti che non fosse successo, non abbiamo preso sul serio le sue parole. Troppo semplici per i nostri sofisticati palati europei. Avremmo dovuto ascoltarle con attenzione, invece. Quelle parole pronunciate dopo l'attacco all'America hanno cambiato la politica estera della più grande potenza mondiale.

Bush e i suoi sono stati chiarissimi. Fin troppo. Che uno statista sia chiaro, fino a rasentare la semplicità concettuale, è una cosa inimmaginabile per l'opinione pubblica europea, abituata a politici addestrati alla sopraffina arte della retorica. Bush e i suoi hanno detto che avrebbero preso i mandanti, non importa quanto ci avrebbero messo, importava soltanto che li avrebbero presi. Vivi o morti. Una cosa da cowboy, appunto.
Poi hanno aggiunto un altro elemento, fondamentale per capire la crisi irachena di questi giorni. Ci sono _ ci hanno detto _ alcuni paesi che finanziano, addestrano, aiutano e ospitano i terroristi che hanno attaccato l'America, e altri ancora pronti a farlo. Sappiamo quali sono questi paesi, lo sapevamo da tempo, abbiamo cercato in molti modi di contenere questa minaccia, mai immaginando che potesse accadere quello che è successo. Come si vede, abbiamo sbagliato. Siamo stati ciechi a non accorgercene. Le avvisaglie c'erano tutte, avevano già tentato di far saltare il World Trade Center, avevano già attaccato tre diverse ambasciate americane in Africa, e anche il cacciatorpediniere Uss Cole. Avevano già ucciso molte persone. Adesso basta _ hanno detto Bush e i suoi, poche ore dopo l'11 settembre _ tracciamo una linea sulla sabbia, i paesi responsabili a qualsiasi titolo di quello che è successo, i paesi dell'asse del male, dovranno decidere se stare con noi o contro di noi. Non ci saranno eccezioni. Si comincia con il regime dei talebani in Afghanistan, il più direttamente coinvolto con i terroristi di Al Qaida. Signori di Kabul, consegnateci Osama bin Laden oppure lo verremo a prendere noi. E voialtri, Iraq, Iran, Siria, Sudan e chiunque altro minaccia politicamente gli Stati Uniti con le armi di distruzione di massa o con il sostegno al terrorismo, pensateci bene, non vi resta che un'ultima chance per cambiare idea e troncare ogni rapporto con il terrorismo. Poi toccherà a voi. Never again, non ci sarà più un altro 11 settembre, stavolta non possiamo sbagliare. Un cronista, sentendo queste parole, chiese al presidente Bush quale fosse il senso di questo discorso. Bush rispose: "I said what I mean, and I mean what I said", ho detto quello che intendo fare e intendo fare quello che ho detto. Chiaro. Così chiaro che qui in Europa non c'è parso possibile. Non si è capito che a Washington facevano davvero sul serio, che si sarebbero battuti per un "cambio di regime" in Medio Oriente e per esportare la democrazia.

Chi conosce bene gli americani ha capito invece che sarebbe stato esattamente così. Gli Stati Uniti sono un paese che ha sconfitto il comunismo sovietico combattendo quarantacinque anni. Hanno combattuto veramente, qui. La Guerra fredda non è una formula giornalistica come magari è potuto sembrare a Parigi o a Milano. A Washington sanno che è stata una guerra vera, con i caduti e gli eroi. Ci sono i cold war heroes in America. C'è un museo della Guerra fredda a Washington. Ci sono le ricevute degli assegni staccati per ricostruire l'Europa e salvarla una seconda volta, dopo il dominio nazista, dalla dittatura sovietica.

Prevenire un altro 11 settembre vuol dire che d'ora in poi gli Stati Uniti si occuperanno del mondo arabo come nel secondo dopoguerra si dedicarono all'Europa e al Giappone. Per anni, sbagliando, ne sono stati alla larga. Nel 1956 quando il dittatore egiziano Gamal Abdel Nasser si prese il Canale di Suez, l'America fece di tutto per non far intervenire Francia e Inghilterra. Fu un errore. Il nazionalsocialista Nasser invase lo Yemen, fece un colpo di Stato in Iraq, proclamò la Repubblica Araba Unita in nome del revanscismo arabo e contro i timidi tentativi di costituzionalizzare l'Islam (andati in porto soltanto in Turchia). Il progetto di Nasser si schiantò nella guerra dichiarata a Israele ma persa in soli sei giorni.
L'America, negli anni successivi, ha avuto un unico approccio con il Medio Oriente: comprare i già corrotti regimi dittatoriali dell'area; affrontare il problema del terrorismo come se si trattasse di un crimine e non come una guerra; perseguire una politica di deterrenza con una semplice presenza navale nella regione. Una specie di abdicazione al ruolo di impero.
L'11 settembre ha cambiato le cose. L'America va verso la rottura dei rapporti con i regimi fondamentalisti, dichiara guerra al terrorismo e la sua presenza militare diventa attiva, addirittura preventiva. Il progetto, di nuovo, è chiaro: portare la democrazia in Medio Oriente. Un "vaste programme", secondo alcuni. Ma l'esempio turco dimostra due cose: 1) portare la democrazia nel mondo uslamico è molto difficile; 2) è possibile.
Il nuovo "idealismo realista" (o "realismo idealista") parte da un presupposto: le democrazie, i popoli liberi, le società aperte non fanno le guerre. Non ne hanno alcun interesse. Temono la guerra. Le democrazie sono pacifiste, nonviolente. Le guerre servono soltanto ai dittatori. Basta vedere chi le ha fatte negli ultimi cinquanta anni. I sovietici in Europa dell'Est e in Afghanistan. I militari argentini alle Falklands. I paesi arabi (tre volte) contro Israele. I tiranni marxisti in Africa. I comunisti nel Sud-est asiatico. I macellai etnici nei Balcani. Saddam in Iran e in Kuwait.
Democrazia in Iraq, dunque. O quasi. Istituzioni democratiche, società civile, stampa libera, partiti politici, mercati aperti, leggi e tribunali. Sono le armi di protezione di massa della civiltà occidentale. L'America, dopo aver sconfitto il nazifascismo, le ha esportate in Germania, in Italia e in Giappone. E poi, dopo aver sconfitto il comunismo, in Polonia, in Cecoslovacchia, in Romania e nell'ex impero sovietico. Se si pianta il seme della democrazia in Iraq, l'intera regione ne uscirà rivoluzionata, sostiene la dottrina Bush. Ci sarà, dicono, un virtuoso effetto domino. Questa è la nuova politica estera americana. Questa è la loro nuova politica di sicurezza. Questa è la loro guerra al terrorismo. Giusta o sbagliata che sia, di questo bisognerà tenere conto.
E' un progetto affascinante: garantire la propria sicurezza attraverso una democratica conquista dell'Est. Molti intellettuali liberal e di sinistra se ne sono convinti. I radical chic del New Yorker lo hanno capito. E così anche il Washington Post, e molti altri culturalmente lontanissimi da Bush.
Il pericolo è evidente: nessuno assicura che una volta attizzato il fuoco ci sia qualcuno in grado di domarlo.

L'Iran è come la Jugoslavia di Slobodan Milosevic, come le Filippine degli ultimi mesi di Marcos, come la Polonia prima del crollo del comunismo. Il regime fondamentalista degli ayatollah si sta sbriciolando, come dimostrano quei cartelli sui tetti rivolti ai caccia americani in volo verso l'Afghanistan. Quei cartelli dicevano: "Bombardate anche qui". L'Iran è come un grande carcere con i cittadini nel ruolo di prigionieri in attesa di essere liberati. Non con i marines. Non ce ne sarà bisogno. La straordinaria arma a disposizione dell'Occidente è il popolo oppresso dal regime. In Iran la guerra rivoluzionaria è già in atto. La società civile (che in Iran c'è) è in rivolta, le manifestazioni contro il regime non si contano più, la partecipazione è incredibile, gli operai scioperano, i ragazzi scendono in piazza per il diritto di potersi tenere per mano. Più di metà della popolazione ha un'età inferiore ai 25 anni. Non ne possono più delle imposizioni dei mullah e della polizia religiosa, vogliono uscire per strada, divertirsi come i coetanei occidentali. Il programma tv più popolare è Baywatch, trasmesso via satellite dalla California.
Il regime crollerà. Questo si pensa a Washington. Specie se cadrà Saddam. Il destino di Iran e Iraq è comune. Non è immaginabile che il popolo iraniano tolleri ancora le imposizioni degli ayatollah, se la libertà arrivasse a Baghdad. L'effetto domino riguarderebbe anche la Siria, l'Arabia Saudita e di conseguenza aiuterà una soluzione pacifica della questione palestinese. E così, a cascata, la caduta di Teheran toglierà fiato agli Hezbollah in Libano. Anche la Siria, dipendente dal petrolio iracheno, sarebbe costretta a cambiare, a liberare il Libano, a lasciare in pace Israele, a chiudere i ponti con il terrorismo. Sembra Risiko, ma è la nuova politica americana.

L'Iraq non c'entra nulla con l'attentato dell'11 settembre. Almeno così pare. Si è parlato a lungo di un incontro a Praga tra Mohammed Atta, uno degli attentatori, e il capo dei servizi segreti di Baghdad. Ma non ci sono mai state conferme dirette. E anche se l'incontro ci fosse stato non avrebbe provato un ruolo di Saddam negli attentati di New York e Washington. Le ultime indagini raccontano di campi terroristici in Iraq per l'addestramento al dirottamento aereo; di uomini di Baghdad molto vicini a Osama e così via. Ci sono prove più consistenti di legami successivi all'11 settembre. Si dice che gran parte dei guerriglieri di Al Qaida si sia rifugiato, oltre che in Iran e in Pakistan, in un'enclave islamista e filo Saddam del Kurdistan iracheno. I giornali iracheni, controllati da Saddam e diretti da suo figlio, hanno applaudito a bin Laden come "un fenomeno salutare per lo spirito arabo". E già prima dell'11 settembre (il 21 luglio del 2001) Al-Nasiriya raccontava Osama con queste parole: "Nel cuore di quest'uomo troverai un'insistenza, una particolare determinazione che un giorno lo porterà a bombardare la Casa Bianca e qualsiasi cosa ci sia dentro".
Ma non è questo il punto. Non sono questi i motivi per cui gli americani vogliono fare la guerra a Saddam. La colpa dell'Iraq è quella di minacciare l'America e Israele, di detenere armi di distruzione di massa che potrebbero essere cedute ai terroristi islamici; di avere una politica nucleare, espansionista e panarabista molto pericolosa per gli assetti del Medio Oriente. Tutte cose ben evidenti anche prima dell'11 settembre, affrontate e mai risolte con la diplomazia, le sanzioni, gli ispettori Onu e il containment.
L'11 settembre ha cambiato prospettiva. Se un feroce dittatore dotato di armi chimico-batteriologiche, sospettato di avere contatti con i terroristi, e certamente con gli stessi obiettivi di Osama, si candidasse a ripetere le gesta di Saladino, cioè a cacciare gli ebrei da Israele, conquistare la nazione araba per guidarla contro il grande satana americano, capirete che ce n'è abbastanza perché gli Stati Uniti post 11 settembre non se ne stiano con le mani in mano. Ecco, Saddam e l'America si trovano in questa situazione.
Non c'è bisogno di fare la lista degli eccidi di Saddam per spiegare le ragioni dell'intervento. Non è necessario raccontare che in vent'anni ha ucciso due milioni di persone o che finanzia con 25 mila dollari le famiglie dei kamikaze palestinesi, dando loro supporto e incoraggiamento. Queste sono ragioni in più per intervenire, come ha spiegato Tony Blair. Ma sono crimini contro l'umanità che, da soli, non riuscirebbero a mobilitare l'apparato bellico internazionale. Così come solo le anime belle possono raccontare che in Kosovo l'Occidente sia intervenuto, e tra l'altro senza la legittimazione Onu, per salvare gli albanesi dal genocidio serbo. I massacri del decennio precedente, purtroppo, non erano bastati. L'intervento militare è stato deciso soltanto quando si è capito che non c'era altro modo per fermare, nel cuore dell'Europa, l'espansionismo criminale di un tiranno sanguinario. Al solito sono stati gli americani a toglierci l'imbarazzo. E i kosovari ringraziano ancora per quelle bombe. Quella del Kosovo è stata una guerra preventiva bardata di umanitarismo, giustificata eticamente dai massacri nazional-comunisti, dichiarata senza l'autorizzazione delle Nazioni Unite e con un pericolo per l'Occidente meno evidente di quello rappresentato oggi da Saddam. Slobo Milosevic, pur massacrando anch'egli il suo stesso popolo, a differenza del rais di Baghdad non sviluppava armi di distruzione di massa, non aveva sogni nucleari, non finanziava il terrorismo kamikaze. Il suo sanguinario progetto si limitava, diciamo così, alla costruzione della Grande Serbia, non voleva distruggere lo Stato d'Israele, non voleva invadere paesi vicini, non ha attentato alla vita di un presidente americano, non ha mai minacciato l'America o l'Occidente (se non indirettamente). Ma la Jugoslavia si trova a 200 chilometri da Rimini, mentre Baghdad è lontana. Neanche tanto, in realtà. Tra dieci anni, dopo l'ingresso della Turchia in Europa, l'Iraq sarà il nostro confine orientale.

Dicono che sia una guerra per il petrolio. L'Iraq è un enorme pozzo petrolifero. Le sue riserve sono le seconde del mondo. Non solo. Il greggio iracheno si trova a pochi metri dal livello del suolo, estrarlo costa poco, meno di 2 dollari il barile. E' un affare colossale mettere le mani su questo tesoro. Il costo a barile del greggio scenderebbe, e di molto. I produttori rivali sarebbero sbaragliati. Con un risultato certo: la bancarotta del Texas, lo Stato di George W. Bush e delle compagnie petrolifere americane. La bancarotta del Texas. Un po' come se Silvio Berlusconi aprisse le porte del mercato televisivo a chiunque volesse entrarci per far fuori Mediaset. Il vantaggio americano, piuttosto, sarebbe un altro, più politico: con il petrolio iracheno in circolo gli Stati Uniti riuscirebbero a diversificare i fornitori, in modo da non dipendere quasi esclusivamente da un solo paese per l'approvvigionamento energetico.
Con il petrolio iracheno in mani americane si ridimensionerebbe il ruolo dell'Arabia Saudita, il paese che nel 1991 convinse Bush padre a non prendere Baghdad. I motivi dei sauditi erano chiari, se l'America avesse controllato il petrolio iracheno non ci sarebbe stato più bisogno di loro. Bush padre si fermò a pochi chilometri da Baghdad anche perché un Iraq debole avrebbe dato forza all'Iran.
Così come, tra le altre, sono le ragioni petrolifere a spingere la Francia a battersi contro l'invasione dell'Iraq. La Francia, cui Saddam lasciò intatti i diritti di estrazione quando nel 1972 nazionalizzò i pozzi iracheni, è presente nell'area con la Total Fina. Il petrolio, dunque, fin qui ha giocato in favore di Saddam e contro l'intervento armato. Il petrolio c'entra in questa guerra, ma per ragioni opposte a quelle che si sentono in questi giorni. Nel 1991 l'America andò nel Golfo, su richiesta saudita, per difendere il petrolio di Riad da un Saddam che nel frattempo si era già preso quello kuwaitiano. Fatto ciò, gli americani non hanno conquistato il petrolio iracheno ma sono rimasti nella penisola, di nuovo su richiesta di Riad, per difendere i pozzi sauditi dalla persistente minaccia di Saddam. Chi dodici anni fa diceva che quella era una guerra per il petrolio, e continua a ripeterlo oggi, non si rende conto che usando lo stesso argomento di allora dimostra che perlomeno si sbagliava nel 1991.
Nella prima guerra del Golfo, Saddam occupò i pozzi kuwaitiani, e prima di liberarsene cominciò a bruciarli. Gli analisti americani temono uno scenario di questo tipo. Se Saddam decidesse di sabotare i pozzi iracheni, il prezzo del petrolio potrebbe schizzare a 100 dollari per barile, e sarebbero guai seri per l'economia mondiale. Per questo in tutti i piani militari al vaglio dell'esercito vengono curati con attenzione i dettagli per la presa dei giacimenti.
Il petrolio sarà il problema numero 1 già "the morning after". La linea guida, anticipata un mese fa dal New York Times, è questa: il petrolio è di proprietà degli iracheni. La produzione, oggi, è molto bassa. I pozzi sono tenuti su con il nastro adesivo, servono da due a tre anni di tempo e almeno 4 miliardi di dollari per far ripartire la macchina. Mentre per portarla quasi al livello saudita sono necessari ancora più anni e investimenti per più di 30 miliardi di dollari. Il piano sul petrolio elaborato dall'opposizione irachena dell'Iraqi National Congress, ha scritto il Christian Science Monitor, prevede che nel nuovo governo eletto ci sia un ministro per il Petrolio che guidi il settore e stabilisca le politiche petrolifere. Tutti i contratti firmati dal regime di Saddam saranno "controllati" a uno a uno, per poi decidere se potranno restare validi. Secondo gli esuli iracheni, "gli americani e i suoi alleati saranno certamente avvantaggiati, perché si sono schierati con il popolo iracheno". Non c'è ancora nessuna decisione definitiva, ma non è escluso che nei primi anni i proventi petroliferi siano destinati a riparare i costi umanitari della guerra e a ricostruire il paese. Senza dimenticare che l'Iraq ha un debito estero di 110 miliardi di dollari, e uno ancor più ingente con Iran e Kuwait per la riparazione dei danni di guerra.







vorrei inoltre ricordare che quelli che adesso si lacerano le vesti perchè non si trovano armi sono quelli che se le laceravano perchè non si davano altri sei mesi agli ispettori

se gia sapevate che non c'erano, a che pro far restare gli ispettori?

lnessuno
19-09-2004, 22:40
Originariamente inviato da zuper
da come lo descrivi sembra che fosse il paradiso in terra....

mi chiedo come mai molta gente anche del forum non si è trasferità li...dato che si viveva d'incanto!!



personalmente per lo stesso motivo per cui non mi sono trasferito in olanda, in francia o altrove... money :D

e per fortuna, sennò ora magari sarei sotto qualche metro di detriti made in usa :)


però, per continuare la provocazione che hai lanciato... ora saddam non c'è più, strano che nessuno favorevole alla guerra non si trasferisca la... ora dovrebbe essere un posto sicuro no? :)

LittleLux
20-09-2004, 01:20
Originariamente inviato da lnessuno
personalmente per lo stesso motivo per cui non mi sono trasferito in olanda, in francia o altrove... money :D

e per fortuna, sennò ora magari sarei sotto qualche metro di detriti made in usa :)


però, per continuare la provocazione che hai lanciato... ora saddam non c'è più, strano che nessuno favorevole alla guerra non si trasferisca la... ora dovrebbe essere un posto sicuro no? :)

Ho il presentimento che in pochi, o nessuno, degli interessati, ti risponderà:asd: