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View Full Version : Nuove tecnologie


fritzen
24-08-2004, 22:19
Perdonatemi se faccio una domanda un po' vaga, ma vorrei sapere quali sono le tecnologie che in un futuro prenderanno il posto delle tecnologie attuali.
tnx a lot

FastFreddy
24-08-2004, 23:37
Effettivamente è un tantinello troppo vaga come richiesta! :stordita: :p

Vabbè, cominciamo con questa notizia: Alluminio trasparente http://physicsweb.org/article/news/8/8/9 (Vi ricordate Star Trek vero? ;) )

ciriccio
25-08-2004, 00:32
Io spero nell'idrogeno:p

Athlon
25-08-2004, 08:42
Originariamente inviato da ciriccio
Io spero nell'idrogeno:p


:confused: :confused: :confused: :confused: :confused:
L'idrogeno NON e' una nuova tecnologia ... tant'e' che veniva impiegato dai tedeschi durante la guerra sia per riempire i dirigibili sia come combustibile su alcuni U-boat.

Il grosso difetto dell' idrogeno e' che dipende dal petrolio , anzi le multinazionali petrolifere sono tra le prime a spingere per la diffusione dell' idrogeno visto che per produrre l'idrogeno serve TANTO petrolio (di piu' che non per produrre l'equivalente benzina)

FastFreddy
25-08-2004, 10:44
Originariamente inviato da Athlon
Il grosso difetto dell' idrogeno e' che dipende dal petrolio , anzi le multinazionali petrolifere sono tra le prime a spingere per la diffusione dell' idrogeno visto che per produrre l'idrogeno serve TANTO petrolio (di piu' che non per produrre l'equivalente benzina)

Esattamente, l'idrogeno è uno specchietto per le allodole, per essere prodotto richiede molta energia!
Tanto vale utilizzarla direttamente senza ulteriori passaggi! :rolleyes:

fritzen
25-08-2004, 10:56
Originariamente inviato da FastFreddy
Effettivamente è un tantinello troppo vaga come richiesta! :stordita: :p

Vabbè, cominciamo con questa notizia: Alluminio trasparente http://physicsweb.org/article/news/8/8/9 (Vi ricordate Star Trek vero? ;) )

Huhahaha non ci credo. Cmq mi ricordo benissino in star trek, la scena dove gli spiega come si fa l'alluminio trasparente. Bellissima

Cmq l'inizio e' molto buono.

Edit:
Hemmm qualcuno puo fare una breve traduzione.
tnx a lot

lucio68
25-08-2004, 14:58
Originariamente inviato da fritzen
Huhahaha non ci credo. Cmq mi ricordo benissino in star trek, la scena dove gli spiega come si fa l'alluminio trasparente. Bellissima

Cmq l'inizio e' molto buono.

Edit:
Hemmm qualcuno puo fare una breve traduzione.
tnx a lot
Traduzione "automatica":
Progresso di vetro
11 agosto 2004

Gli scienziati negli US hanno sviluppato una tecnica di novella per ottenere le quantità di grande quantità di vetro da alumina per la prima volta. Anatoly Rosenflanz e colleghi a 3M in Minnesota hanno utilizzato una tecnica "flame-spray" per legare alumina (ossido di alluminio) con ossidi di metallo rare-earth per produrre vetro forte con buone proprietà ottiche. Il metodo evita molti dei problemi hanno incontrato in vetro convenzionale da formarsi e ha potuto, dicono il gruppo, sono estesi ad altri ossidi (A Rosenflanz et al). (2004 natura 430 761).

Il vetro è formato quando un materiale fuso è rinfrescato così velocemente che i suoi atomi costituenti non hanno tempo per allinearsi in una grata ordinata. Tuttavia, è difficile ottenere vetri dalla maggior parte dei materiali perché essi devono essere rinfrescati o spenti, a tariffa di fino a 10milione gradi al secondo.

La silice è utilizzata ampiamente in glass-making perché lo spegnendo i tassi sono molto inferiore, ma i ricercatori vorrebbero ottenere vetro da alumina anche a causa delle sue proprietà meccaniche e ottiche superiori. Alumina può formare vetro se è legato con calcio o con ossidi rare-earth, ma lo richiesto spegnere tasso può essere così alto come 1000 gradi al secondo, che rende difficile produrre le quantità di grande quantità.

Rosenflanz e colleghi hanno avviato mescolando la circa 80 talpa il % di alumina polverizzato con diverso rare-earth polveri di ossido - tra cui ossidi lanthanum, gadolinium e yttrium. Dopo, essi hanno introdotto le polveri in una fiamma high-temperature hydrogen-oxygen per produrre particelle fuse che sono state quindi spente in acqua. Le perline di vetro risultanti, attraverso quale erano meno di 140 micron, era quindi heat-treated, o si è sinterizzato, a intorno a 1000°C. Questo ha prodotto campioni di vetro di grande quantità in cui fasi nanocrystalline alumina-rich sono state disperse per tutta una matrice vitrea. Il nuovo metodo evita la necessità di applicare pressioni di 1 gigapascal o di più, così come è richiesti in tecniche esistenti.

Gli scienziati 3M characterised i vetri utilizzando microscopy ottico, che scandisce l'elettrone microscopy, diffrazione X-ray e analisi termica e ha provato la forza dei materiali con prove di durezza di durezza e di frattura. Essi hanno trovato che i loro campioni erano molto più duri di quanto silica-based convenzionale imbottigli ed erano polycrystalline alumina come puro quasi come duro.

Inoltre, più del 95% dei vetri era trasparente (vede figura) e ha avuto proprietà ottiche attraenti. L'ossido di terra alumina-rare ad esempio, completamente cristalizzato ceramics ha mostrato ad alti indici rifrangenti se i grani sono stati tenuti sotto una certa dimensione.

ciriccio
25-08-2004, 15:13
Olio di girasole per produrre idrogeno

da
http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2003/02_Febbraio/03/Girasole.shtml


Un sistema innovativo che fa uso di olio di girasole, aria, vapore acqueo e due speciali catalizzatori è stato messo a punto da ricercatori di una università britannica


Considerato il combustibile del futuro, l'idrogeno può produrre energia elettrica senza emissioni nocive. E' indicato per molteplici applicazioni come autotrazione, piccole batterie portatili, utenza domestica e industriale. Restano però da risolvere alcuni problemi: da dove ricavare l'idrogeno e come produrlo su scala industriale senza provocare ulteriori fenomeni d'inquinamento? I ricercatori Valerie Dupont, Jenny Jones, Edward Hampartsoumian e Andy Ross dell'Università di Leeds, in Inghilterra, stanno sperimentando un sistema innovativo che fa uso di olio di girasole, aria, vapore acqueo e due speciali catalizzatori per produrre idrogeno.

'La maggior parte dei metodi seguiti sinora si basano sulla combustione di un altro combustibile per creare energia, con conseguenti problemi d'inquinamento da ossido di carbonio, azoto e altre emissioni - precisa Valerie Dupont -. I nostri catalizzatori usano ossigeno atmosferico per innalzare la temperatura in modo naturale. Questo calore serve per una azione di 'reforming' dell'olio con il vapore per ottenere idrogeno. L'anidride carbonica in eccesso viene immessa in un secondo catalizzatore, e poi conservata per altri impieghi; in questo modo si garantisce che quantità dannose di CO2 non possano ritornare nell'atmosfera'.

I ricercatori stanno lavorando con alcune industrie per individuare i catalizzatori più efficaci e poi adattare il loro sistema all'olio di girasole. Il processo potrebbe anche far uso di altri tipi di combustibili rinnovabili di bassa qualità, e persino oli ottenuti da materiali di scarto.

'Attualmente l'olio di girasole si brucia come combustibile, ma però è decisamente inquinante - ha aggiunto laDupont -. Il nostro sistema sfrutta tutto il potenziale energetico e al contempo permette di tenere agevolmente sotto controllo le sostanze chimiche più nocive presenti nel combustibile'. Il progetto di ricerca triennale è finanziato dall'Engineering and Physical Sciences Research Council del Regno Unito.

04 febbraio 2003

Dall'acqua
Esistono vari processi per ottenere idrogeno dall'acqua: tra cui abbiamo l'elettrolisi, che è il processo più utilizzato per la produzione industriale, la decomposizione mediante cicli termochimici, e altri metodi in fase di studio. Tra i metodi in fase di studio esiste un processo che riguarda la produzione dell'idrogeno da parte di alghe e batteri che in specifiche condizioni riescono a produrre idrogeno sfruttando la luce solare. I pigmenti delle alghe assorbono l'energia solare e gli enzimi nella cellula agiscono da catalizzatori per scindere l'acqua in idrogeno ed ossigeno. La ricerca sta analizzando questi sistemi, per il momento però non si sono ottenuti grossi risultati anche perché il livello di efficienza di conversione dell'energia è molto basso. Per usare questi metodi per la produzione di idrogeno su larga scala, bisogna rendere questo processo più efficiente e meno costoso. Sempre all'ambito di produzione dell'idrogeno da sistemi biologi fanno parte le ricerche di alcuni ricercatori che stanno sperimentando un sistema per produrre idrogeno puro a temperatura e pressione ambiente e nell'oscurità, tramite alcuni batteri. Si sta cercando una specie di batteri, capace di combinare nell'oscurità monossido di carbonio e acqua per ottenere idrogeno, sino ad oggi solo alcune specie di cianobatteri hanno dato dei risultati soddisfacienti, il tutto però è ancora in fase di sperimentazione.




Mentre Rubbia dice che

da http://www.garitec.com/energia_e_dintorni/articoli_vari/futuro_idrogeno.htm




MAI PIU' PETROLIO: IL FUTURO E' ALL'IDROGENO

Come applicare l’elemento chimico per produrre elettricità, calore e far funzionare veicoli
USA, Canada e Islanda sperimentano il definitivo superamento degli idrocarburi

Jules Verne aveva profetizzato, nell'800, l'uso dell'Idrogeno come combustibile. Ora, le sue previsioni stanno diventando realtà. Infatti, sono oggi disponibili i primi impianti con celle a combustibile, che utilizzano idrogeno e ossigeno in un processo elettrochimico.
Si parte da un idrocarburo come il metano, che viene prima sottoposto ad un processo detto di reforming, al fine di ricavarne un gas ricco di idrogeno. questo viene fatto reagire con l'ossigeno estratto dall'aria e come risultato si ottengono elettricità, acqua e calore. Si realizza così una sorgente di energia pulita. Le celle a combustibile rappresentano uno stadio dell'evoluzione tecnologica che ci farà approdare all'energia ideale: quella, appunto, dell'idrogeno.
Sussistono ancora problemi legati alla distribuzione dell'idrogeno stesso. Va però ricordato che fino a qualche decennio fa, si usava il cosiddetto "gas di città", che aveva un elevatissimo contenuto di idrogeno. Venne distribuito e usato per il riscaldamento e altri usi domestici per più di un secolo. In effetti, il cosiddetto "gas di città" era una miscela composta per metà da idrogeno e per l'altra metà da monossido di carbonio. In seguito venne sostituito dal gas naturale. Poiché il "gas di città" era praticamente idrogeno, la distribuzione del combustibile idrogeno gassoso non dovrebbe richiedere lo sviluppo di tecnologie straordinarie. Oggi, inoltre, la tecnologia del reformer permette di eliminare il vincolo legato allo stoccaggio dell’idrogeno stesso. Ne parla Seth Dunn, un esperto di punta del famoso istituto World Watch di Washington, in Idrogeno - Verso la sostenibilità dei consumi energetici, con un rapporto sull'Islanda (Edizioni Ambiente, pagine 118, euro 15, aprile 2002). I suoi messaggi lasciano spesso il segno a livello planetario. La sua apologia dell'idrogeno, Meno ci spiega con abbondanza di particolari gli elementi essenziali del dibattito in corso nei piani alti dell'energetica avanzata, e delle politiche ambientali.
Il superamento della fase legata agli idrocarburi viene data per scontata, insieme alla transizione dovuta a una economia basata sull'idrogeno. Rimangono ovviamente ancora parecchie difficoltà da superare e i vincoli geopolitici che ancora ci legano agli idrocarburi rappresentano un ostacolo da abbattere con diverse mosse, che vengono proposte e analizzate nel libro. Seth Dunn presenta dunque una sorta di enciclopedia dell'idrogeno, centrata soprattutto sul ruolo di punta svolto da Stati Uniti e Canada.
Il rapporto sull'Islanda rappresenta la singolare novità, dato che l'isola a metà strada fra i continenti europeo e nord-americano ha deciso una svolta senza precedenti in direzione dell'economia basata sull'idrogeno. L'Islanda non è certo afflitta da particolari problemi di inquinamento ambientale, né soffre di pesanti vincoli nell'approvvigionamento energetico. Dispone infatti di abbondanti risorse di energia pulita, di origine Idroelettrica e geotermica, ma ha deciso comunque di abbandonare completamente i combustibili fossili.
L'obiettivo fissato in una bozza preliminare discussa - in ambito governativo è di alimentare il 20% dei veicoli e dei pescherecci con energie rinnovabili entro il 2002, cioè entro quest'anno. Di qui l'impegno del governo, in stretta cooperazione con le autorità locali, di realizzare una economia libera dagli idrocarburi entro qualcosa come 35 anni. Una decisa accelerata dunque per uscire dalla dipendenza dei signori del petrolio, puntando risolutamente la rotta in direzione di uno sviluppo sostenibile sia .dal punto di vista economico sia da quello dell'impatto ecologico.
In effetti, l'Islanda non rappresenta un paese tipicamente europeo, per le sue caratteristiche climatiche e/o demografiche e i suoi spazi la rendono più simile a un paese Oltre Oceano, che non a Olanda, Belgio o Svizzera. Di qui l'interesse degli esperti americani. Ma il caso dell'Islanda rappresenta un esperimento pilota decisamente istruttivo per tutti.





ANCHE I NOSTRI FISICI SONO AL LAVORO GIA’ DA TEMPO

Già nel 1995 il Premio Nobel Carlo Rubbia, attualmente alla guida dell'Enea, esplorò in un rapporto interno del Cern, la possibilità di produrre idrogeno gassoso come sostituto del gas naturale, con un processo economicamente competitivo.
Proponeva in sostanza di dissociare l'acqua per mezzo del calore nucleare prodotto dalla combustione del torio nel suo Amplificatore di Energia. I sistemi basati sul cielo del torio e dell'uranio producono infatti molto meno plutonio e attinidi di quelli basati sul ciclo tradizionale dell'uranio e del plutonio. In altri termini, viene praticamente eliminato quello che Rubbia chiama lo "sterco" dei reattori. L'entusiasmo di Rubbia per l'idrogeno era nato sulla scia delle analisi tecnico-economiche sviluppate da Cesare Marchetti, fisico italiano che ha lavorato a lungo a Vienna e che è un autentico profeta dell'idrogeno.
La ragione della scelta dell'idrogeno è data dalla sua combustione, che non libera anidride carbonica, quindi non contribuisce in alcun modo al famigerato effetto serra. Un'altra ragione è la forte somiglianza dell’idrogeno con il gas naturale.
Nel suo rapporto Rubbia ricordava anche la fortissima somiglianza sempre fra l'idrogeno e il "gas di città", usato per lunghissimo tempo prima del gas naturale. L'idrogeno ha una densità molto inferiore a quella del metano, e un'energia di combustione per unità di volume che è solo un terzo di quella del metano. Per quanto riguarda la sicurezza dell'impiego, la pericolosità dell'uso dell'idrogeno non risulta eccessivamente superiore a quella dei metano o di altri idrocarburi. Il vantaggio principale è che quando viene bruciato in aria, gli unici inquinanti prodotti sono degli ossidi di azoto. Con opportuni processi catalitici, adatti anche alle applicazioni su piccola scala, persino le emissioni di quegli inquinanti possono essere ridotte a livelli trascurabili.
Inoltre, se l'idrogeno gassoso viene prodotto sinteticamente dalla dissociazione dell'acqua, viene al tempo stesso prodotto anche un corrispondente quantitativo di ossigeno, che non è certo privo di valore. Infatti l'ossigeno potrebbe a sua volta essere trasportato e impiegato per migliorare la qualità della fiamma. L'Amplificatore di Energia, proposto da Rubbia attorno alla metà degli anni 90, ha destato l'interesse di un consorzio di industrie europee, le quali però lo hanno preso in considerazione sostanzialmente come un bruciatore di scorie nucleari. È stato cioè visto più che altro come un sistema adatto per eliminare lo "sterco" dei reattori, usando sempre la terminologia originale di Rubbia. L'idea di partenza era invece produrre idrogeno gassoso per le celle a combustibile o altri impianti del genere. In altri termini, la produzione di calore dell'Amplificatore di Energia è stata considerata qualcosa di secondario, come negli impianti di cogenerazione, mentre il fine primario diventava la eliminazione delle scorie.
In effetti la produzione di idrogeno gassoso tramite il dispositivo proposto da Rubbia non è ancora in sostanza decollata, come del resto risulta dal rapporto del World Watch. In compenso, però, si sono avuti sviluppi significativi negli ultimi anni proprio nella tecnologia delle celle a combustibile, che consentono la trasformazione diretta dell'idrogeno in elettricità con una efficienza teorica che supera l'80%. quindi in teoria l'efficienza delle celle a combustibile supera di due volte gli ordinari turbo-generatori, evitando l'emissione di ossidi di azoto. In realtà le celle hanno rendimenti del 30-40% e alcune turbine a gas hanno Efficienza ancora superiore e quindi rimangono competitive.



Bibliografia
Giorgio Gheppio
"Le nuove scienze", La Padania 30/05/2002



Raga, io l'ho buttata lì perchè al progresso non si comanda e tutto può succedere... anche che si produca idrogeno senza usare il petrolio



;)http://www.garitec.com/energia_e_dintorni/img/ilfuturo_img1.gif

fritzen
25-08-2004, 15:42
bene bene continuate cosi, che ste cose mi piacciono

*sasha ITALIA*
25-08-2004, 18:18
questo è pur sempre innovazione: il Burj Dubai, il futuro grattacielo più alto del mondo

http://img41.exs.cx/img41/2904/burj_pers_10_03_495.jpg

160 piani per


705 metri

di altezza :eek:

Mookas
26-08-2004, 06:10
Che fine ha fatto il casco virtuale?

Possibile che giocavo a Doom2 con quello e a Doom3 senza???

Un casco virtuale? Ci sarà?:confused:

francesco25
26-08-2004, 11:30
Originariamente inviato da Mookas
Che fine ha fatto il casco virtuale?

Possibile che giocavo a Doom2 con quello e a Doom3 senza???

Un casco virtuale? Ci sarà?:confused:


sarebbe fantastico:cry: :cry:

nin
27-08-2004, 11:37
Originariamente inviato da Athlon
:confused: :confused: :confused: :confused: :confused:
L'idrogeno NON e' una nuova tecnologia ... tant'e' che veniva impiegato dai tedeschi durante la guerra sia per riempire i dirigibili sia come combustibile su alcuni U-boat.

Il grosso difetto dell' idrogeno e' che dipende dal petrolio , anzi le multinazionali petrolifere sono tra le prime a spingere per la diffusione dell' idrogeno visto che per produrre l'idrogeno serve TANTO petrolio (di piu' che non per produrre l'equivalente benzina)

..è la prima volta che leggo queste cose, hai delle fonti? La questione mi interessa :)

Belzebub
27-08-2004, 12:39
nanotubi a palla

fritzen
27-08-2004, 18:57
tutto qua?

Mixmar
28-08-2004, 09:28
Abbastanza probabili (IMVHO):

Propulsione spaziale elettrica con sorgente di energia in reattore nucleare a fissione.

Chip non più elettronici ma fotonici (manipolazione di luce anzichè di campi elettrici).

Dispositivi "spin-tronici" (che sfruttano anche lo spin di un elettrone, e non solo carica e stato).

Propulsione spaziale "al plasma".

Aerei "ipersonici" (ibridi aereo-razzo, tipo (sc)ramjet, in grado di raggiungere (e superare) Mach 20).

Robot umanoidi.

Progressi medici di ogni tipo.

E, per i "forse verranno, ma non saprei":

Reattori a fusione nucleare.

Computer quantistici.

L'ascensore spaziale.

Materiali superconduttori a temperatura ambiente.

Un sistema di produzione-stoccaggio-utilizzo dell'antimateria efficiente ed economicamente conveniente (e ambientalmente compatibile, dai).

Infine, ci sono quei progressi di cui non credo vedremo mai la realizzazione, ma che mi incurioscono (e in cui forse spero):

Teletrasporto (no, non quello che fanno a Innsbruck!).

Viaggio "super-luminale" (a velocità maggiori di quella della luce, senza paradossi e complicazioni possibilmente).

In poche parole... l' S.S. Enterprise! :D

fritzen
28-08-2004, 09:59
Originariamente inviato da Mixmar
Abbastanza probabili (IMVHO):

Propulsione spaziale elettrica con sorgente di energia in reattore nucleare a fissione.

Chip non più elettronici ma fotonici (manipolazione di luce anzichè di campi elettrici).

Dispositivi "spin-tronici" (che sfruttano anche lo spin di un elettrone, e non solo carica e stato).

Propulsione spaziale "al plasma".

Aerei "ipersonici" (ibridi aereo-razzo, tipo (sc)ramjet, in grado di raggiungere (e superare) Mach 20).

Robot umanoidi.

Progressi medici di ogni tipo.

E, per i "forse verranno, ma non saprei":

Reattori a fusione nucleare.

Computer quantistici.

L'ascensore spaziale.

Materiali superconduttori a temperatura ambiente.

Un sistema di produzione-stoccaggio-utilizzo dell'antimateria efficiente ed economicamente conveniente (e ambientalmente compatibile, dai).

Infine, ci sono quei progressi di cui non credo vedremo mai la realizzazione, ma che mi incurioscono (e in cui forse spero):

Teletrasporto (no, non quello che fanno a Innsbruck!).

Viaggio "super-luminale" (a velocità maggiori di quella della luce, senza paradossi e complicazioni possibilmente).

In poche parole... l' S.S. Enterprise! :D

Mach 20 a quanto corrisponde?

FastFreddy
28-08-2004, 10:12
Originariamente inviato da fritzen
Mach 20 a quanto corrisponde?

20 volte la velocità del suono, ovvero all'incirca 20.000 Km/h....

fritzen
28-08-2004, 12:34
Originariamente inviato da FastFreddy
20 volte la velocità del suono, ovvero all'incirca 20.000 Km/h....
beh per viaggi terrestri è buono

FastFreddy
28-08-2004, 13:59
Originariamente inviato da fritzen
beh per viaggi terrestri è buono

Direi di si, per un Roma-New York si impiegherebbero una ventina di minuti! ;)

Mookas
29-08-2004, 15:58
Originariamente inviato da Mixmar
Abbastanza probabili (IMVHO):


secondo me hai dimenticato:


il Lettore di memorie neurali (cervello)

i Nanobots avanzati

gli Ologrammi

i Laser di varie entità

I pacchi batteria + efficaci + durevoli(e sarebbe un passo grosso per lo sviluppo di mezzi elettrici)

e le Cinture antigravitazionali. :mc:

FastFreddy
30-08-2004, 00:30
Originariamente inviato da Mookas

secondo me hai dimenticato:

i Nanobots avanzati

In che senso "avanzati" ???? :confused: Per il momento non esistono neanche quelli "normali" :p

gli Ologrammi

Ci sono già! :p

i Laser di varie entità

:confused: :confused:

I pacchi batteria + efficaci + durevoli(e sarebbe un passo grosso per lo sviluppo di mezzi elettrici)

Considera che in 10 anni la capacità media delle pile ricaricabili si è più che quadruplicata! ;)

e le Cinture antigravitazionali. :mc:

Vabbè, mò non esageriamo! :p

Mookas
30-08-2004, 01:51
i nanobots sono già un progetto funzionante, su certe vetture sperimentali per esempio stabiliscono tutte quelle comodità di guida che un giorno ci faranno comodo, come lo stato del terreno di guida, la guida automatica con sensori per la carreggiata, e l'antiribaltamento del veicolo etc etc..

quando saranno avanzati ci faranno il caffè in macchina o ci tirano un secchio d'acqua se ci addormentiamo alla guida..

Gli ologrammi purtroppo non ho mai avuto l'occasione di vederne uno oltre che nei film di George Lucas, se hai un sito che spiega bene come si fa un'ologramma, beh sono molto curioso, ma non confonderli con i laser della discoteca.

I pacchi batteria hanno sì avuto una buona evoluzione, ma considera che Alessandro Volta era del 1800 e da li a oggi una pila o una batteria si è ridotta molto ma resta sempre inaffidabile, sempre meglio averne 2. Se la capacità si è anche quadriplicata nel giro degli ultimi 10 anni, fra 5 anni i treni possono cavare le linee elettriche perchè non gli serviranno +. Perdonami ma sono pessimista verso le batterie perchè ho solo avuto spiacevoli sorprese in diverse situazioni.


hai ragione, con le cinture ho esagerato... ;)

fritzen
30-08-2004, 10:24
Originariamente inviato da Mookas
secondo me hai dimenticato:


il Lettore di memorie neurali (cervello)

i Nanobots avanzati

gli Ologrammi

i Laser di varie entità

I pacchi batteria + efficaci + durevoli(e sarebbe un passo grosso per lo sviluppo di mezzi elettrici)

e le Cinture antigravitazionali. :mc:

nn sarebbero male ste cose :P

fritzen
31-08-2004, 18:02
In futuro Hard disk piu sofisticati

All’Università di Buffalo gli scienziati Harsh Deep Chopra e Susan Hua hanno messo a punto un sensore magnetico la cui sensibilità potrebbe permettere la costruzione di Hard Disk mignaturizzati.

Le dimensioni del sensore, composto da nichel, è di alcuni atomi. Il suo impiego potrebbe aumentare di un fattore 1000 le capacità di memorizzazione dei dati degli hard disk.

Quando i bit di dati man mano si rimpiccioliscono, avviene un indebolimento dei loro campi magnetici, rendendo difficoltosa la lettura dei dati stessi. L’affidabilità della lettura dei dati dipende dalla produzione dei mutamenti della resistenza elettrica del sensore coercito magneticamente.

Con un esperimento i due scienziati hanno dimostrato le proprietà del loro piccolo sensore che ha prodotto, a temperatura ambiente, un mutamento di resistenza inconsuetamente grande in un campo magnetico debolissimo. L’effetto è basato sulla spintronica degli elettroni per la messa a punto di dispositivi elettrici, un settore in forte sviluppo che oltre a servirsi della carica, si serve pure dello spin.

I normali hard disk, attualmente in commercio, utilizzano la tecnologia basata sull’effetto di magnetoresistenza gigante (GMR), che si basa al mutamento della resistenza del sensore ubicato in un campo magnetico. La prestazione è inferiore al 100 per cento.

Il nuovo dispositivo, messo a punto da Harsh Deep Chopra e Susan Hua, si basa sulla magnetoresistenza balistica (BMR). Utilizza un conduttore elettrico grande pochi atomi. In fase sperimentale la prestazione in termini di cambiamento di resistenza ha superato il 3000 per cento.

Secondo i due scienziati la densità dei dati che il nuovo sensore potrà raggiungere sarà all’incirca di un terabit ogni cinque centimetri quadrati.

Questo dispositivo potrebbe essere impiegato, oltre che alla produzione di hard disk, per il miglioramento delle misure dei campi magnetici e lo studio degli effetti magnetici di singoli atomi, molecole e piccoli aggregati.

fritzen
31-08-2004, 18:04
Creati nanocavi al silicio

Scienziati della Oregon Health & Science University, diretti dal dottor Raj Solanki, hanno messo a punto una particolare tecnica con la quale hanno fatto crescere, con la massima precisione, nanocavi su un elettrodo utilizzando campi elettrici.

Oltre ad aver creato nanocavi nel punto in cui si desidera, l'équipe scientifica ha anche dimostrato di poter concepire nanocavi basati sul silicio nell'identica direzione in cui devono essere creati dispositivi elettronici. Questa scoperta ha stimolato gli scienziati a ulteriori ricerche per poter comprendere al meglio i meccanismi che governano le proprietà elettriche dei nanocavi.

I risultati di questa ricerca, pubblicati dal periodico “Applied Physics Letters”, potranno offrire anche un importante supporto per lo studio rivolto alla costruzione di chip ad alte prestazioni da destinare a computer con elevate capacità di calcolo.

fritzen
31-08-2004, 18:07
Fibre ottiche innovative

Una fibra ottica è un sottile filo di materiale vetroso costituito da due parti: la più interna prende il nome di core, e l'esterna di cladding. Il vetro stirato a dimensioni micrometriche diventa un filo flessibile e robusto; Se viene immesso un raggio luminoso da una parte della fibra, dall'altra parte riceveremo lo stesso raggio luminoso che va interpretato come segnale digitale. Solitamente, le fibre ottiche, vengono utilizzate per illuminare o per osservare punti non facilmente raggiungibili (per esempio in medicina) o per trasmettere informazioni codificate sotto forma di segnali luminosi (per esempio, nelle reti telefoniche o in quelle televisive via cavo).

I vantaggi maggiori derivanti dall'impiego di fibre ottiche sono: la capacità di trasferire un notevole volume di informazioni, le piccole dimensioni e la loro leggerezza (le fibre ottiche sono sottili come un capello con un peso inferiore ai 25kg/Km, compresa la guaina protettiva), basse perdite durante la trasmissione (risultati in laboratorio hanno verificato la possibilità di ridurre al minimo le attenuazioni in fibre al silicio), immunità rispetto ai distrubi elettromagnetici e isolamento elettrico.

L'idea di utilizzare la luce come mezzo di comunicazione risale a circa 200 anni fa. Ma le prime applicazioni pratiche risalgono al 1953 quando Narinder Singh Kapany, ricercatore inglese di origine indiana, che lavorava all'Imperial College di Londra, mise a punto fibre ottiche di vetro con le quali, qualche anno dopo, insieme ad Hopkins, realizzò i primi endoscopi a fibra ottica. Soltanto nel 1967 è stato possibile affermare che le fibre ottiche hanno la potenzialità di rivoluzionare le comunicazioni sostituendo il cavo metallico.

http://www.ecplanet.com/pic/2004/08/1092205269/fibre_elicoidali.jpg

Recentemente un gruppo di ricercatori guidata da Victor Kopp della Chiral Photonics nello Stato di New York, ha sviluppato una semplice tecnica per trasportare una quantità maggiore di informazioni all'interno delle fibre ottiche. Per ottenere risultati migliori sono state sfruttate le caratteristiche della chiralità (proprietà tipica di un corpo non sovrapponibile alla propria immagine speculare. Il termine deriva dal greco “chiròs”, mano), creando strutture a forma di vite. La rotazione ha l'effetto di accoppiare tra loro specifiche lunghezze d'onda anche quando escono dalle fibre, aumentando l'efficienza nel trasporto dei dati. La torsione delle fibre è ottenuta mediante un forno che i tecnici usano per ammorbidire le fibre ottiche mentre le torcono al momento della produzione dei cavi ottici.

Quando il team di ricercatori ha esaminato la fibra tolta, ha scoperto che alcuni fotoni avevano lasciato il nucleo della fibra ottica ed erano entrati nel rivestimento. Fotoni con stessa chiralità della fibra entravano nel rivestimento mentre i fotoni con chiralità opposta a quello della fibra rimanevano nel nucleo. Con le fibre moderatamente torte, i ricercatori possono maneggiare la luce polarizzata e questo porta ad una gamma di applicazioni quali i giroscopi per i sistemi di navigazione, i tester correnti per le stazioni di energia elettrica e le attrezzature di analisi di materiali e del prodotto chimico.

La quantità di torsione determina la lunghezza d'onda precisa della luce nella fibra, producendo la luce che è ideale per le applicazioni del laser. L'ambiente che circonda la fibra influisce sulla lunghezza d'onda della luce intrappolata nel rivestimento e le fibre moderatamente torte, possono essere usate come sensori di pressione, temperatura o composizione chimica.

Se la torsione è maggiore, i fotoni riescono a scappare dal rivestimento nello spazio circostante e nella fibra rimane solo luce con una singola polarizzazione, si produce così luce ideale per applicazioni laser. Questa ricerca è stata finanziata dal National Institute of Standards and Technology(NIST) negli USA ed è stata pubblicata in un articolo pubblicato sul numero del 2 luglio della rivista “Science”.

fritzen
31-08-2004, 18:16
Il transistor piu piccolo del mondo

È 20mila volte più sottile di un normale capello e 18 volte più piccolo dei più evoluti transistor oggi esistenti. Si tratta del nuovo nanotransistor sviluppato dallo scienziato giapponese Hitoshi Wabayashi, ricercatore capo del pool della NEC Corporation, leader mondiale del settore elettronico e telematico. La scoperta, che permetterà di dar vita ad una nuova generazione di computer e dispositivi elettronici, dalle dimensioni più compatte e dalle prestazioni più performanti, è stata presentata durante un convegno internazionale del settore elettronico svoltosi a Washington.

Stando a quanto dichiarato dal ricercatore Wabayashi, con questo prezioso strumento, si potranno realizzare super computer dalle dimensioni ridottissime, non di molto superiori a quelle di un banalissimo comune desktop. Grazie a questa scoperta, i semiconduttori, che sono un concentrato di transistor, potranno ospitare su un solo centimetro quadrato 40 miliardi di nanotransistor, ossia 150 volte il numero attuale.

Con questo rivoluzionario nanotransistor non solo NEC ha battuto la concorrenza, ma ha anche smentito una teoria scientifica che riteneva essere impossibile realizzare transistor di dimensioni inferiori ai 10 nanometri. Sotto questa soglia, infatti, la distanza tra le due porte del transitor si riduce al punto tale che il flusso elettrico non si interrompe più e diventa continuo, impedendo al computer di funzionare.

“Gli esperimenti – ha spiegato un portavoce della NEC - hanno dimostrato che il nuovo transistor di soli 5 nanometri funziona alla perfezione”. Per poter godere della scoperta si dovrà però attendere ancora qualche anno. La produzione del nuovo transistor non partirà infatti prima di 20 anni. Per il 2020 è plausibile pensare dunque si arrivi ad avere computer desktop a 600 Ghz, capaci cioè di elaborare fino a 600 miliardi di informazioni al secondo.

fritzen
31-08-2004, 18:20
Nanoanelli autoassemblanti

Il cobalto (Co) è un elemento chimico, di numero atomico 27 e peso atomico 58,94. Metallo magnetico di colore bianco-argenteo, peso specifico 8,8; fonde a 1478 C; molto duro, in natura si trova combinato con lo zolfo e l'arsenico (smaltina, cobaltina). È usato per acciai speciali (lame di rasoi di sicurezza, magneti permanenti). I suoi composti sono importanti, specialmente quelli usati come colori: l'ossido serve per colorare in azzurro ceramiche e vetri; altri suoi sali danno lo smalto, il verde Rinmann, ecc.

Partendo da particelle di cobalto, alcuni chimici, della Purdue University, hanno messo a punto dei minuscoli anelli magnetici, del diametro di un centinaio di nanometri, che hanno la peculiarità di poter memorizzare dati a temperatura ambiente in maniera semplice e ad un costo irrisorio. Ma la cosa stupefacente è rappresentata dal fatto che questi minuscoli anelli si formano da soli per mezzo di un processo di autoassemblaggio.

Gli anelli vengono generati dalle particelle di cobalto che sono dei minuscoli magneti aventi due poli, il nord e il sud. Nel momento in cui le nonoparticelle vengono sufficientemente avvicinate si collegano fra loro formando, in particolari condizioni, degli anelli. Questa scoperta potrebbe dare un valido aiuto per la creazione di memorie per computer più veloci e di sistemi di memorizzazione ad elevata densità. Il tutto a prezzi molto competitivi riducendo le dimensioni della componentistica al di sotto di un decimillesimo dello spessore di un capello. Questa ricerca che ha avuto anche il supporto di studiosi dell'Università di Cambridge, è stata divulgata dal periodico “Angewandte Chemie”.

fritzen
31-08-2004, 18:28
Il chicp piu veloce della luce
I computer del futuro saranno dotati chip capaci di raggiungere la velocità della luce. Non si tratta della classica previsione strampalata rilasciata da qualche esperto ma di una vera e propria realtà. Una società israeliana ha infatti presentato al mondo un nuovo processore che, utilizzando fibre ottiche al posto del comune silicio, permette il raggiungimento della velocità della luce.

L’azienda, denominata “Lenlet”, risulta quasi del tutto sconosciuta, in quanto fondata soltanto di recente. Il nuovo processore, stando alle dichiarazioni della società, sarà in grado di migliorare i servizi di sicurezza nazionale e militari, le applicazioni multimediali e tutti i sistemi che operano nel settore delle comunicazioni.

http://www.ecplanet.com/pic/2003/11/1067792005/chip_israele.jpg

"Il sistema di fibre ottiche è un vantaggio competitivo per i paesi e le aziende - ha spiegato alla stampa Avner Halperin, vice presidente per lo sviluppo del business alla Lenslet. Elaborare dati alla velocità della luce, significa avere aeroporti più sicuri, sistemi militari autosufficenti, sistemi multimediali e di comunicazione avanzati e di alta qualità”.

“Si tratta di un balzo in avanti di 20 anni nello sviluppo dell'hardware digitale” - ha poi concluso Aviram Sariel, fondatore e responsabile di Lenslet. Il processore, secondo le prime indiscrezioni fatte trapelare, riesce ad eseguire 8.000 miliardi di operazioni al secondo, più di quanto non riesca a fare un supercomputer, con 256 operazioni di calcolo alla velocità della luce.

fritzen
31-08-2004, 18:38
ci sono molti altri articoli qui:

http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/aerei-98/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/bioinformatica-128/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/circuiti-36/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/computer-54/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/hi-tech-137/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/invenzioni-55/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/nano_strutture-125/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/quantistica-134/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/ricerche-81/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/robotica-2/0/0/1/it/ecplanet.rxdf
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/veicoli-78/0/0/1/it/ecplanet.rxdf

Mookas
01-09-2004, 18:26
bravo!

finalmente qualcuno con i piedi perterra! ;)

Sehelaquiel
01-09-2004, 21:52
Originariamente inviato da fritzen
Il chicp piu veloce della luce
I computer del futuro saranno dotati chip capaci di raggiungere la velocità della luce. Non si tratta della classica previsione strampalata rilasciata da qualche esperto ma di una vera e propria realtà. Una società israeliana ha infatti presentato al mondo un nuovo processore che, utilizzando fibre ottiche al posto del comune silicio, permette il raggiungimento della velocità della luce.

L’azienda, denominata “Lenlet”, risulta quasi del tutto sconosciuta, in quanto fondata soltanto di recente. Il nuovo processore, stando alle dichiarazioni della società, sarà in grado di migliorare i servizi di sicurezza nazionale e militari, le applicazioni multimediali e tutti i sistemi che operano nel settore delle comunicazioni.

http://www.ecplanet.com/pic/2003/11/1067792005/chip_israele.jpg

"Il sistema di fibre ottiche è un vantaggio competitivo per i paesi e le aziende - ha spiegato alla stampa Avner Halperin, vice presidente per lo sviluppo del business alla Lenslet. Elaborare dati alla velocità della luce, significa avere aeroporti più sicuri, sistemi militari autosufficenti, sistemi multimediali e di comunicazione avanzati e di alta qualità”.

“Si tratta di un balzo in avanti di 20 anni nello sviluppo dell'hardware digitale” - ha poi concluso Aviram Sariel, fondatore e responsabile di Lenslet. Il processore, secondo le prime indiscrezioni fatte trapelare, riesce ad eseguire 8.000 miliardi di operazioni al secondo, più di quanto non riesca a fare un supercomputer, con 256 operazioni di calcolo alla velocità della luce.

l'ho gia' sentita questa notizia, ma cmq e' impressionante
:eek: