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View Full Version : Cosa ne pensate dell'lavoro interinale ???


nix1
11-08-2004, 02:08
Mi piacerebbe raccogliere informazioni sulle opportunitàà che offre il lavoro interinale, in particolariuscire capire chi ne usufruisce e cosa offre

Prego:)

The March
11-08-2004, 02:36
Originariamente inviato da nix1
Mi piacerebbe raccogliere informazioni sulle opportunitàà che offre il lavoro interinale, in particolariuscire capire chi ne usufruisce e cosa offre

Prego:)


Il lavoro interinale a quanto so io significa mettersi a disposizione di un'agenzia che ti trova posti di lavoro per poco tempo, e comunque saresti dipendente di questa agenzia e non di dove vai a lavorare, questo implica il fatto che una piccola percentuale vada all'agenzia.


io so di un mio collega che lavorava per un'agenzia che lo aveva infilato in una ditta nella quale era rimasto per 3 anni dopo i quali si è licenziato perchè cercava un posto fisso...

però di solito si tratta di lavori di 2 settimane/1 mesea quanto ho capito...

SaMu
11-08-2004, 09:47
http://www.welfare.gov.it/EaChannel/MenuIstituzionale/Lavoro/OccupazioneEMercatoDelLavoro/lavoro+interinale/default.htm?baseChannel=Lavoro&actualChannel=lavoro%20interinale

FORNITURA DI LAVORO TEMPORANEO (Lavoro interinale)
L'istituto della fornitura di lavoro temporaneo, più conosciuto come lavoro interinale, istituito dalla legge 24 giugno 1997, n. 196, è improntato alla massima flessibilità, consentendo l'ingresso nel mondo lavorativo del lavoratore anche per brevi periodi.
Questa forma di lavoro è svolta da un dipendente assunto dalla impresa denominata fornitrice, che è l'impresa autorizzata allo svolgimento del lavoro interinale, che esplica la propria attività lavorativa effettivamente presso un'altra impresa: la utilizzatrice.
Per la durata della prestazione lavorativa presso l'impresa utilizzatrice, il lavoratore temporaneo svolge la propria attività nell'interesse nonché sotto la direzione ed il controllo dell'impresa medesima, pur essendo assunto e retribuito da quella fornitrice. L'assunzione della impresa fornitrice può essere sia a tempo determinato che indeterminato.
In altri termini l'impresa fornitrice può assumere il dipendente per un periodo limitato a quello in cui invia il lavoratore in "missione" presso l'utilizzatrice o può assumere il dipendente a tempo indeterminato ed inviarlo in "missione" per periodi limitati presso l'utilizzatrice. La seconda forma -tempo indeterminato- è meno frequente nella pratica.
Nel caso in cui il prestatore di lavoro sia assunto a tempo indeterminato, per i periodi nei quali non viene utilizzato presso un'impresa utilizzatrice, resta a disposizione dell'impresa fornitrice ed avrà diritto ad un'indennità mensile di disponibilità.
La durata massima di una missione presso un'impresa utilizzatrice è di due anni, eventuali proroghe comprese, d'altra parte è consentito alla impresa utilizzatrice di assumere a tempo indeterminato il lavoratore e a proposito occorre precisare che l'impresa fornitrice non può opporsi a tale assunzione.

SaMu
11-08-2004, 09:49
Originariamente inviato da The March
questo implica il fatto che una piccola percentuale vada all'agenzia.


L'agenzia è pagata dall'impresa.

L'art. 4 della legge 196, riconosce al prestatore di lavoro temporaneo il diritto ad un trattamento retributivo non inferiore a quello corrisposto ai dipendenti di pari livello dell'impresa utilizzatrice.

Lucio Virzì
11-08-2004, 11:36
Sono stato interinale per 6 mesi.
La società presso cui lavoravo pagava un buon 40% in più il mio lavoro.
Al termine del periodo interinale mi ha proposto di rimanere ma non ho accettato.

Sono soddisfatto dell'esperienza acquisita, nonostante tutto.
Ma un periodo più lungo avrebbe portato più svantaggi che vantaggi.
L'ho accettato come periodo di transizione fra un impiego e l'altro.

LuVi

parax
11-08-2004, 11:53
Ci ho lavorato per 1 anno, sempre meglio del cococo, hai tutti i diritti e doveri di un ccnl al contrario del cococo dove i diritti sono nulli ma i doveri ce li hai tutti.

SaMu
11-08-2004, 13:21
Qui ci sono tutte le altre forme di rapporto di lavoro previste dalla riforma Biagi:

http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/RapportiLavoro/default.htm

Apprendistato
Inserimento
Lavoro a progetto
Lavoro occasionale accessorio
Part-time
Lavoro ripartito
Lavoro intermittente o a chiamata
Somministrazione di lavoro
Appalto
Distacco
Trasferimento ramo d'azienda
Certificazione dei contratti
Socio lavoratore di cooperative
Tirocinio

ZigoZago
11-08-2004, 21:21
Grande fregatura secondo me.. io lavoravo in un'azienda dove io avevo contratto metalmeccanico, ed ero operaio-collaudatore. Mentre altra gente era con questi contratti interinali, non erano però collaudatori. Venivano pagati la bellezza di 300€ in meno rispetto a me, mica spiccioli.

Il vero sfruttamento stava nel fatto che ai poveretti venivano fatti fare anche i collaudi, che non erano tenuti a fare per contratto, in fin dei conti facevano il mio stesso uguale lavoro, però percepivano uno stipendio inferiore. I sindacati hanno fatto tanto casino per sta storia, ma tanto alla fine non é cambiato nulla.

Almeno questa é una delle mie esperienze, ma sento gente che non é entusiasta.

Login
11-08-2004, 22:53
Originariamente inviato da ZigoZago
Grande fregatura secondo me.. io lavoravo in un'azienda dove io avevo contratto metalmeccanico, ed ero operaio-collaudatore. Mentre altra gente era con questi contratti interinali, non erano però collaudatori. Venivano pagati la bellezza di 300€ in meno rispetto a me, mica spiccioli.

Il vero sfruttamento stava nel fatto che ai poveretti venivano fatti fare anche i collaudi, che non erano tenuti a fare per contratto, in fin dei conti facevano il mio stesso uguale lavoro, però percepivano uno stipendio inferiore. I sindacati hanno fatto tanto casino per sta storia, ma tanto alla fine non é cambiato nulla.

Almeno questa é una delle mie esperienze, ma sento gente che non é entusiasta.

LA stessa cosa che capita agli apprendisti, sono pagati 4 spiccioli e fanno lo stesso lavoro degli altri. Mi piacerebbe sapere che tipo di contratti esistono all'estero, per quel che mi riguarda, degli svariati lavori che ci possono essere in giro (parlo di comuni lavori, non di campi occupati da laureati o altro), penso che anche il più rimbambito d'italia impieghi al massimo un paio di mesi (a farla grande) per mettersi alla pari degli altri operai. Perchè mai una persona dovrebbe sorbirsi 3 o più anni di lavoro sottopagato visto che fa le stesse cose degli altri?

ZigoZago
12-08-2004, 10:22
Anche sul posto di lavoro era successo mezzo casino, tanto poi hanno fatto tacere tutto e il capo reparto incitava i poveretti a fare collaudi o lavori che non gli competevano, se non altro per il tipo di contratto e trattamento economico...

Dirai poveretti lori, certo l'ho me lo sono detto anche io, e ho dato tutta la mia solidarietà. Ma poi mi sono detto poveretto anche a me che non mi son visto rinnovare il contratto, come ad altri miei colleghi, per poi sapere che al nostro posto venivano assuni due di queste persone pagate meno a cui facevano fare il nostro stesso lavoro..

Dimmi tu se non si chiama sfruttamento..:rolleyes:

SaMu
12-08-2004, 22:22
Originariamente inviato da ZigoZago
Il vero sfruttamento stava nel fatto che ai poveretti venivano fatti fare anche i collaudi, che non erano tenuti a fare per contratto, in fin dei conti facevano il mio stesso uguale lavoro, però percepivano uno stipendio inferiore. I sindacati hanno fatto tanto casino per sta storia, ma tanto alla fine non é cambiato nulla.


Anche se fossero stati dipendenti della stessa società sarebbe stato scorretto fargli fare compiti non adatti al loro livello contrattuale.

Non mi sembra un problema dovuto al fatto che fossero dipendenti interinali.

SaMu
12-08-2004, 22:34
Originariamente inviato da Login
LA stessa cosa che capita agli apprendisti, sono pagati 4 spiccioli e fanno lo stesso lavoro degli altri. Mi piacerebbe sapere che tipo di contratti esistono all'estero, per quel che mi riguarda, degli svariati lavori che ci possono essere in giro (parlo di comuni lavori, non di campi occupati da laureati o altro), penso che anche il più rimbambito d'italia impieghi al massimo un paio di mesi (a farla grande) per mettersi alla pari degli altri operai. Perchè mai una persona dovrebbe sorbirsi 3 o più anni di lavoro sottopagato visto che fa le stesse cose degli altri?

Il caso a cui ti riferisci ("adulto che entra in azienda, e in pochi mesi impara a fare quel che fanno gli altri") è adatto a un contratto di inserimento, non di apprendistato: sono contratti diversi, rivolti a situazioni diverse.

http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/RapportiLavoro/Apprendistato/default.htm

L'apprendistato è un contratto a contenuto formativo, in cui il datore di lavoro oltre a versare un corrispettivo per l'attività svolta garantisce all'apprendista una formazione professionale.

E' di due tipi:

-apprendistato per il diritto-dovere di formazione: giovani e adolescenti che abbiano compiuto 15 anni (prevalentemente la fascia d'età tra i 15 e i 18 anni)

-apprendistato professionalizzante e apprendistato per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione: giovani tra i 18 e i 29 anni e diciassettenni in possesso di una qualifica professionale (conformemente alla Riforma Moratti)

DURATA

L'apprendistato per il diritto-dovere di formazione ha una durata massima di 3 anni, determinata in base alla qualifica da conseguire, al titolo di studio, ai crediti professionali e formativi acquisiti, nonché al bilancio delle competenze realizzato dai servizi pubblici per l'impiego o dai soggetti privati accreditati. L'apprendistato professionalizzante può durare da 2 a 6 anni, in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva. È possibile sommare i periodi di apprendistato svolti nell'ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione con quelli dell'apprendistato professionalizzante. La durata dell'apprendistato per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione deve essere stabilita, per i soli profili che riguardano la formazione, dalle Regioni in accordo con le parti sociali e le istituzioni formative coinvolte.


Il contratto di inserimento mira a inserire (o reinserire) nel mercato del lavoro alcune categorie di persone, attraverso un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del singolo a un determinato contesto lavorativo. Momento centrale del contratto è la redazione del piano di inserimento lavorativo, che deve garantire l'acquisizione di competenze professionali attraverso la formazione on the job.

Lavoratori:
persone di età compresa tra 18 e 29 anni
disoccupati di lunga durata tra 29 e 32 anni
lavoratori con più di 50 anni privi del posto di lavoro
lavoratori che intendono riprendere un'attività e che non hanno lavorato per almeno due anni
donne di qualsiasi età che risiedono in aree geografiche in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno del 20% di quello maschile (oppure quello di disoccupazione superiore del 10%)
persone riconosciute affette da un grave handicap fisico, mentale o psichico

Per evitare l'abuso di un continuo improprio ricorso a questo contratto, la normativa prevede che:

Il datore di lavoro, per poter assumere con questo contratto, deve aver mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia scaduto nei 18 mesi precedenti.

Durata

Il contratto di inserimento va da 9 a 18 mesi, (fino a 36 mesi per gli assunti con grave handicap fisico, mentale o psichico). Non vanno conteggiati ai fini della durata i periodi relativi al servizio civile o militare e l'assenza per maternità. Non può essere rinnovato tra le stesse parti (ma si può stipulare un nuovo contratto di inserimento con un diverso datore di lavoro) e le eventuali proroghe devono comunque aversi nei limiti stabiliti (18 o 36 mesi).

ZigoZago
12-08-2004, 22:55
Originariamente inviato da SaMu
Anche se fossero stati dipendenti della stessa società sarebbe stato scorretto fargli fare compiti non adatti al loro livello contrattuale.

Non mi sembra un problema dovuto al fatto che fossero dipendenti interinali.

certo, ma fatto sta che capitava solo con loro, mentre con i dipendenti interni non accadeva, ed ignoro il motivo.. Comunque l'azienda era pure in crisi ecc... ecc..

Login
13-08-2004, 10:52
Originariamente inviato da SaMu
Il caso a cui ti riferisci ("adulto che entra in azienda, e in pochi mesi impara a fare quel che fanno gli altri") è adatto a un contratto di inserimento, non di apprendistato: sono contratti diversi, rivolti a situazioni diverse.

http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/RapportiLavoro/Apprendistato/default.htm

L'apprendistato è un contratto a contenuto formativo, in cui il datore di lavoro oltre a versare un corrispettivo per l'attività svolta garantisce all'apprendista una formazione professionale.

E' di due tipi:

-apprendistato per il diritto-dovere di formazione: giovani e adolescenti che abbiano compiuto 15 anni (prevalentemente la fascia d'età tra i 15 e i 18 anni)

-apprendistato professionalizzante e apprendistato per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione: giovani tra i 18 e i 29 anni e diciassettenni in possesso di una qualifica professionale (conformemente alla Riforma Moratti)

DURATA

L'apprendistato per il diritto-dovere di formazione ha una durata massima di 3 anni, determinata in base alla qualifica da conseguire, al titolo di studio, ai crediti professionali e formativi acquisiti, nonché al bilancio delle competenze realizzato dai servizi pubblici per l'impiego o dai soggetti privati accreditati. L'apprendistato professionalizzante può durare da 2 a 6 anni, in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva. È possibile sommare i periodi di apprendistato svolti nell'ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione con quelli dell'apprendistato professionalizzante. La durata dell'apprendistato per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione deve essere stabilita, per i soli profili che riguardano la formazione, dalle Regioni in accordo con le parti sociali e le istituzioni formative coinvolte.


Il contratto di inserimento mira a inserire (o reinserire) nel mercato del lavoro alcune categorie di persone, attraverso un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del singolo a un determinato contesto lavorativo. Momento centrale del contratto è la redazione del piano di inserimento lavorativo, che deve garantire l'acquisizione di competenze professionali attraverso la formazione on the job.

Lavoratori:
persone di età compresa tra 18 e 29 anni
disoccupati di lunga durata tra 29 e 32 anni
lavoratori con più di 50 anni privi del posto di lavoro
lavoratori che intendono riprendere un'attività e che non hanno lavorato per almeno due anni
donne di qualsiasi età che risiedono in aree geografiche in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno del 20% di quello maschile (oppure quello di disoccupazione superiore del 10%)
persone riconosciute affette da un grave handicap fisico, mentale o psichico

Per evitare l'abuso di un continuo improprio ricorso a questo contratto, la normativa prevede che:

Il datore di lavoro, per poter assumere con questo contratto, deve aver mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia scaduto nei 18 mesi precedenti.

Durata

Il contratto di inserimento va da 9 a 18 mesi, (fino a 36 mesi per gli assunti con grave handicap fisico, mentale o psichico). Non vanno conteggiati ai fini della durata i periodi relativi al servizio civile o militare e l'assenza per maternità. Non può essere rinnovato tra le stesse parti (ma si può stipulare un nuovo contratto di inserimento con un diverso datore di lavoro) e le eventuali proroghe devono comunque aversi nei limiti stabiliti (18 o 36 mesi).

Certo, in teoria è così, peccato che in pratica ti sbattano a lavorare come gli altri immediatamente e la sbandierata formazione del lavoratore si riduce ad un paio di minuti in cui ti viene spegato cosa devi fare.
In teoria non si potrebbero fare straodinari, in pratica li fai (in nero) e pagati una miseria.

dottormaury
16-08-2004, 15:09
ho lavorato come interinale per 2 agenzia differenti, va bene per al massimo un anno giusto per lavorare ma hai i contributi hai fini pensionistici pari a zero ti trattengono giusto quei 200? per infortuni e risarcimenti vari ma nulla piu'.
è quasi uan forma di lavoro in nero legalizzato, poi c'è chi si domanda perchè hanno ucciso biagi.

SaMu
22-08-2004, 22:48
Originariamente inviato da dottormaury
ho lavorato come interinale per 2 agenzia differenti, va bene per al massimo un anno giusto per lavorare ma hai i contributi hai fini pensionistici pari a zero ti trattengono giusto quei 200? per infortuni e risarcimenti vari ma nulla piu'.

I contributi pensionistici per un lavoratore interinale sono tali e quali a quelli che riceverebbe se fosse assunto come dipendente dalle imprese per cui lavora.

http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/RapportiLavoro/Somministrazione/default.htm

Trattamento economico e normativo

I lavoratori dipendenti dal somministratore hanno diritto alla parità di trattamento economico e normativo rispetto ai dipendenti di pari livello dell'utilizzatore, a parità di mansioni svolte.
L'utilizzatore è obbligato in solido con il somministratore a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi e i contributi previdenziali:

Simon82
24-08-2004, 08:24
Io ho un contratto interinale rinnovato dopo i primi 6 mesi di stage e il primo "scaglione" di 6 mesi interinale, per ben altre 4 volte!!! In tutto sono quasi 3 anni che sono in questa azienda e le speranze di essere assunto come al solito sono quasi 0. A parte la serie di discorsi del "assunzioni sono bloccate" o "e' una situazione un po' brutta al momento.." a Ottobre non possono piu' rinnovarlo con la facilita' di prima perche hanno finito il numero massimo di rinnovi disponibili dopo di che o cambiano tipo di contratto lavorativo (tra cui sarebbe anche l'ora di essere assunto cazzo) o ti lasciano a casa 2 settimane per poi riprenderti come interinale, cosa che molte aziende fanno per evitare il cavillo dei massimi rinnovi.

E' ovvio che se tra un mese non mi assumono magari accetto un'altro tipo di contratto, ma da quel momento il MUST diventa trovare un'altro lavoro. Qui in liguria pero' la cosa non e' semplice perche' lavoro ce n'e' poco e soprattutto in campo informatico.

Quindi se devo dire la mia sull'interinale: dal punto di vista retributivo i soldi sono giusti e commisurati al tipo di qualifica e contratto che ti fanno. Imho e' un'ottimo punto di lancio per neodiplomati e/o neolaureati in modo da evitare i temuti aprrendistati/formazioni ecc ecc,.. che sono meglio da un lato peggio dall'altro, ma la cosa principale e' subito capire se le intenzioni dopo questo lavoro temporaneo son quelle di entrare a far parte fisso oppure sei li solo per un periodo ben limitato.

Mu||ha
24-08-2004, 22:55
Cosa ne pensate del lavoro interinale???

:asd: :asd:

no comment

Bet
25-08-2004, 00:40
Originariamente inviato da Mu||ha
Cosa ne pensate del lavoro interinale???

:asd: :asd:

no comment

mmm... interessante! :p

Simon82
25-08-2004, 08:50
Originariamente inviato da Bet
mmm... interessante! :p
Fondamentalmente comunque e' cosi.. se l'interinale fosse usato come tempo in cui le aziende decidono se gli servi o meno, sarebbe un ottimo strumento! Ma visto che e' solo un sistema per risparmiare soldi in effetti c'e' da dire no comment.

Bet
25-08-2004, 09:14
Originariamente inviato da Simon82
Fondamentalmente comunque e' cosi.. se l'interinale fosse usato come tempo in cui le aziende decidono se gli servi o meno, sarebbe un ottimo strumento! Ma visto che e' solo un sistema per risparmiare soldi in effetti c'e' da dire no comment.

me ne ero interessato per una specifica questione tecnica tempo fa in relazione ad un particolare settore quindi non ne so molto, pero' di fatto le posizioni "politiche" o di politica del lavoro sono due: chi fa notare che in mancanza di questo mezzo le persone che usufruiscono di possibilità non avrebbero l'alternativa di un lavoro stabile, e quindi risulta uno strumento che nel complesso aumenta la possibilità di lavorare, e chi fa notare che rimane uno strumento unicamente per risparmiare soldi per l'impresa, il che sottointende che l'impresa avrebbe anche altre possibilità (sostanzialmente uno strumento con cui le imprese hanno il coltello dalla parte del manico)... ora sinceramente io non sono in grado di valutare ste cose, bisognerebbe avere dati sottomano, bisognerebbe sapere per esempio se è uno strumento attraverso il quale il lavoratore riesce a qualificarsi maggiormente ad acquisire maggiore esperienza per avere prospettive migliori oltrechè a lavorare invece di stare a casa... io proprio non lo so. Mi pare pero' che almeno in certi settori (forse tutti?) l'assunzione debba essere comunicata alle organizzazioni sindacali proprio perchè esercitino una sorta di controllo affinchè non diventi da "strumento a scusa"... aspetto lumi :)

Simon82
25-08-2004, 11:26
Originariamente inviato da Bet
me ne ero interessato per una specifica questione tecnica tempo fa in relazione ad un particolare settore quindi non ne so molto, pero' di fatto le posizioni "politiche" o di politica del lavoro sono due: chi fa notare che in mancanza di questo mezzo le persone che usufruiscono di possibilità non avrebbero l'alternativa di un lavoro stabile, e quindi risulta uno strumento che nel complesso aumenta la possibilità di lavorare, e chi fa notare che rimane uno strumento unicamente per risparmiare soldi per l'impresa, il che sottointende che l'impresa avrebbe anche altre possibilità (sostanzialmente uno strumento con cui le imprese hanno il coltello dalla parte del manico)... ora sinceramente io non sono in grado di valutare ste cose, bisognerebbe avere dati sottomano, bisognerebbe sapere per esempio se è uno strumento attraverso il quale il lavoratore riesce a qualificarsi maggiormente ad acquisire maggiore esperienza per avere prospettive migliori oltrechè a lavorare invece di stare a casa... io proprio non lo so. Mi pare pero' che almeno in certi settori (forse tutti?) l'assunzione debba essere comunicata alle organizzazioni sindacali proprio perchè esercitino una sorta di controllo affinchè non diventi da "strumento a scusa"... aspetto lumi :)
Imho non ti serve molto come apprendimento perche molte volte l'interinale serve per finire lavori su cui l'azienda non vuole investire tempo e denaro, e quindi cose di poca importanza. ;)
Ovvio che se come me stai per 3 anni interinale un po' impari.. :muro:

dottormaury
26-08-2004, 09:31
sarà che da interinale hai gli stessi contribui pensionistici, ma com'è che io prendo 1.300euro lordi che puliti diventano 1.160 con solo 140? di contributi mentre uno assunto fisso lordi ne prende 2.000 se non di piu' e pultisi siam sempre intorno ai 1100 perchè lui paga 900euro di contributi e io solo 140?
magari non saranno in fodni pensionistici ma di sicuro l'interinale ha menon contributi versati.

Bet
26-08-2004, 10:08
Originariamente inviato da dottormaury
sarà che da interinale hai gli stessi contribui pensionistici, ma com'è che io prendo 1.300euro lordi che puliti diventano 1.160 con solo 140? di contributi mentre uno assunto fisso lordi ne prende 2.000 se non di piu' e pultisi siam sempre intorno ai 1100 perchè lui paga 900euro di contributi e io solo 140?
magari non saranno in fodni pensionistici ma di sicuro l'interinale ha menon contributi versati.



La legge istitutiva del lavoro interinale è la 196/97, ed è molto rigida... non ci sono scappatoie: è possibile che uno scarto sia dovuto al fatto che i tuoi contributi sono quelli del settore terziario, mentre un dipendente dell'impresa puo' essere iscitto ad altro tipo di fondo, in ogni caso la differenza che riporti non sarebbe giustificata. Se hai possibilità di controllare le buste paga dovresti individuare subito le voci differenti.
Altrimenti i casi sono due: o mancano dei dati in cio' che hai scritto, o l'impresa fornitrice di lavoro interinale è completamente fuorilegge (difficile perchè rischia d'essere chiusa domani)

cmq riporto qualche passo http://www.parlamento.it/parlam/leggi/97196l.htm

5. Il contratto di fornitura di lavoro temporaneo è stipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi:

...

d) assunzione da parte dell'impresa fornitrice dell'obbligazione del pagamento diretto al lavoratore del trattamento economico nonchè del versamento dei contributi previdenziali;

e) assunzione dell'obbligo della impresa utilizzatrice di comunicare all'impresa fornitrice i trattamenti retributivi e previdenziali applicabili, nonchè le eventuali differenze maturate nel corso di ciascuna mensilità o del minore periodo di durata del rapporto;

[...]

g) assunzione da parte dell'impresa utilizzatrice, in caso di inadempimento dell'impresa fornitrice, dell'obbligo del pagamento diretto al lavoratore del trattamento economico nonchè del versamento dei contributi previdenziali in favore del prestatore di lavoro temporaneo, fatto salvo il diritto di rivalsa verso l'impresa fornitrice;



[...]


Al prestatore di lavoro temporaneo è corrisposto un trattamento non inferiore a quello cui hanno diritto i dipendenti di pari livello dell'impresa utilizzatrice. I contratti collettivi delle imprese utilizzatrici stabiliscono modalità e criteri per la determinazione e corresponsione delle erogazioni economiche correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati tra le parti o collegati all'andamento economico dell'impresa.

[...]

Gli oneri contributivi, previdenziali ed assistenziali, previsti dalle vigenti disposizioni legislative, sono a carico delle imprese fornitrici che, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 49 della legge 9 marzo 1989, n. 88, sono inquadrate nel settore terziario. Sull'indennità di disponibilità di cui all'articolo 4, comma 3, i contributi sono versati per il loro effettivo ammontare, anche in deroga alla vigente normativa in materia di minimale contributivo.

[...]

L'impresa utilizzatrice risponde in solido, oltre il limite della garanzia previsto dall'articolo 2, comma 2, lettera c), dell'obbligo della retribuzione e dei corrispondenti obblighi contributivi non adempiuti dall'impresa fornitrice. L'impresa utilizzatrice, ove non abbia adempiuto all'obbligo di informazione previsto dal comma 2, risponde in via esclusiva per le differenze retributive spettanti al lavoratore occupato in mansioni superiori.

SaMu
26-08-2004, 12:01
Originariamente inviato da Simon82
Fondamentalmente comunque e' cosi.. se l'interinale fosse usato come tempo in cui le aziende decidono se gli servi o meno, sarebbe un ottimo strumento! Ma visto che e' solo un sistema per risparmiare soldi in effetti c'e' da dire no comment.

L'interinale non è un periodo di prova.. per fare quello ci sono altri tipi di contratto: apprendistato (per i giovanissimi), inserimento (per varie categorie).

Apprendistato
Inserimento
Lavoro a progetto
Lavoro occasionale accessorio
Part-time
Lavoro ripartito
Lavoro intermittente o a chiamata
Somministrazione di lavoro
Appalto
Distacco
Trasferimento ramo d'azienda
Certificazione dei contratti
Socio lavoratore di cooperative
Tirocinio

Forse il problema è terminologico: nell'accezione comune si identifica come "lavoro interinale" tutte le forme di lavoro che non siano un contratto a tempo indeterminato.

In realtà il lavoro interinale è solo uno dei casi di una delle forme di contratto atipico, in particolare è quella per cui sei assunto da un agenzia di lavoro (a tempo determinato o indeterminato) e lavori presso i clienti dell'agenzia, con una retribuzione e inquadramento che dipende dal lavoro che fai presso l'impresa.

Ogni forma di contratto è pensata per una particolare situazione e realtà. è ovvio che se si pensa all'interinale come un periodo di prova prima di un'assunzione a tempo fisso, si pensi che non funziona.. ma non è quello il suo scopo, non è stato progettato per quello.

E' come lamentarsi con un cucchiaio perchè non sbuccia bene le mele:D

Simon82
26-08-2004, 13:55
Originariamente inviato da SaMu
L'interinale non è un periodo di prova.. per fare quello ci sono altri tipi di contratto: apprendistato (per i giovanissimi), inserimento (per varie categorie).

Apprendistato
Inserimento
Lavoro a progetto
Lavoro occasionale accessorio
Part-time
Lavoro ripartito
Lavoro intermittente o a chiamata
Somministrazione di lavoro
Appalto
Distacco
Trasferimento ramo d'azienda
Certificazione dei contratti
Socio lavoratore di cooperative
Tirocinio

Forse il problema è terminologico: nell'accezione comune si identifica come "lavoro interinale" tutte le forme di lavoro che non siano un contratto a tempo indeterminato.

In realtà il lavoro interinale è solo uno dei casi di una delle forme di contratto atipico, in particolare è quella per cui sei assunto da un agenzia di lavoro (a tempo determinato o indeterminato) e lavori presso i clienti dell'agenzia, con una retribuzione e inquadramento che dipende dal lavoro che fai presso l'impresa.

Ogni forma di contratto è pensata per una particolare situazione e realtà. è ovvio che se si pensa all'interinale come un periodo di prova prima di un'assunzione a tempo fisso, si pensi che non funziona.. ma non è quello il suo scopo, non è stato progettato per quello.

E' come lamentarsi con un cucchiaio perchè non sbuccia bene le mele:D

Non e' colpa nostra se pero' invece di comprare un coltello le aziende comprano un cucchiaio per sbucciarla la mela.. ovvio che poi ti lamenti. ;)

SaMu
26-08-2004, 15:57
Il lavoro interinale dovrebbe essere utilizzato dalle imprese in determinate situazioni.. facciamo un esempio volutamente ipersemplificato.

Un azienda che produce 100 macchine al mese con 100 dipendenti in produzione, ed è satura rispetto ad ulteriori ordini (tutto il lavoro dei dipendenti è impegnato). Ci sarebbe un nuovo ordine da 50 macchine per i prossimi 3 mesi. Cosa fa?

a.assume 50 nuovi dipendenti direttamente a tempo indeterminato, impiegando 3 mesi per formarli, scoprendo che 15 di essi sono inadatti/impreparati/fannulloni rispetto al lavoro richiesto, mancando l'ordine (perchè i nuovi assunti non sono ancora formati quando servirebbero per l'ordine) e ritrovandosi dopo 3 mesi a produrre ancora 100 macchine come prima, con 50 lavoratori di troppo (di cui 15 fannulloni) rispetto alle esigenze, pagandoli per non lavorare non potendoli licenziare

b.assume 50 nuovi dipendenti a tempo determinato, impiegando 3 mesi per formarli, scoprendo che 15 di essi sono inadatti/impreparati/fannulloni rispetto al lavoro richiesto, mancando l'ordine (perchè i nuovi assunti non sono ancora formati quando servirebbero per l'ordine) e ritrovandosi dopo 3 mesi a produrre ancora 100 macchine come prima, non rinnovando il contratto ai nuovi assunti, avendo sostenuto un costo inutile e mancato comunque l'ordine

c.rifiuta l'ordine, non essendoci strumenti economicamente convenienti per accettarlo

d.stipula un contratto con un'agenzia di lavoro, che le fornisce per 3 mesi che le servono 50 lavoratori con esperienza precedente nel settore delle macchine (formabili in sole 2 settimane alla realtà specifica dell'impresa): soddisfa l'ordine, che così genera valore in Italia, da' lavoro a 50 persone per 3 mesi, che nel frattempo fanno ulteriore esperienza, se dovesse ripetersi un ordine simile o se l'ordine diventasse stabile sarebbero naturalmente i primi ad essere considerati dall'impresa



La a e la b sono le soluzioni che non avvengono, perchè le imprese non sono autolesioniste. La c è la soluzione più praticata prima delle riforme, e ancora oggi: se non c'è flessibilità si preferisce rimanere piccoli, senza correre rischi di crescere. Gli ordini intanto finiscono in Corea, Cina, o anche in Spagna, in Irlanda, dove creano valore, ricchezza, lavoro.

La d è la soluzione che nei paesi avanzati che han fatto le riforme dovrebbe essere la normalità. In Italia siamo indietro, l'interinale è un lavoro di serie B e ad alimentare questa convinzione c'è una serie di errori fatti da tutti.

Se invece fosse realizzata coerentemente, con sostegno economico e di formazione tra un lavoro e l'altro, sarebbe una soluzione ottima, anche per i lavoratori.

Gli imprenditori hanno le loro responsabilità, perchè preferiscono pagare i costi della mancata flessibilità, piuttosto che pagare di più (in busta paga, in formazione) il valore della flessibilità a chi lo offre.

Bahamut Zero
27-08-2004, 20:27
secondo voi sti lavori iterinali sono buoni da accoppiare con l'università?

Mi conosco....non studio 12 ore al giorno ma i soldi mancanti si fan sentire :rolleyes: