Originariamente inviato da ulk
Quando ti è comodato hai fatto dei copia- incolla. Poi anche questa frase "puoi benissimo leggerli da soli.."
:muro:
e che mi ero stancato di fare copia incolla ora lo rifaccio:http://www.attivissimo.net/antibufala/luna/luna_in_sintesi.htm
Siamo mai andati sulla Luna?
Ovvero come demolire in poche caustiche parole il castello di carte di chi pensa che le missioni lunari siano state tutte una messinscena girata in studio.
Indagine iniziale: 6 settembre 2002. Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2004
Totale indagini antibufala consultate dal 7 novembre 2003:
foto astronauti durante prove
Lo dicevo, io, che era tutto girato in uno studio...
Una foto autentica NASA, che però mostra l'addestramento a terra degli astronauti, non le presunte riprese per simulare le missioni lunari.
Il sugo della bufala
La Rete è piena di siti e di persone che sostengono di aver trovato le “prove” che confermano la loro ipotesi, secondo la quale le missioni americane che portarono all'arrivo del primo uomo sulla Luna il 20 luglio 1969 e a una serie di esplorazioni del nostro satellite conclusasi nel 1972 non sarebbero mai avvenute: sarebbero invece state girate in uno studio cinematografico e usate come mezzo per combattere la propaganda sovietica.
In altre parole, secondo questi signori, lungi dall'essere un evento storico, lo sbarco sulla Luna sarebbe il più grande inganno di tutti i tempi.
Per fortuna, la Rete è anche ben fornita di dimostrazioni che smentiscono punto per punto le “prove” trovate dai complottisti. Tuttavia peccano tutte di una certa prolissità, probabilmente inevitabile perché sono preparate con molto più rigore delle “prove” che devono smentire. Su Slashdot.org ho trovato però una guida rapida alle principali “prove”, che permette di smontarle in tre secondi. Mi sembra che meriti, quindi ve la propongo adattata e tradotta. Ho aggiunto anche qualche considerazione mia per chiarire le idee anche ai più testardi.
"Prova" numero 1: l'unica sorgente di luce sulla Luna è il sole e non c'è aria per diffondere questa luce. Quindi le ombre devono essere nerissime. Come mai quando gli astronauti sono in ombra, sono invece visibili lo stesso, come se ci fosse una seconda sorgente di luce? Sono state usate le lampade dello studio cinematografico per rischiarare le ombre!
Smentita: Avete mai notato che la Luna è visibile in cielo? Ebbene, è visibile perché riflette la luce, e la riflette anche parecchio. Siccome la superficie della Luna è riflettente, gli oggetti che si ergono sulla superficie lunare sono semplicemente rischiarati dal riverbero proveniente dalla superficie stessa.
"Prova" numero 2: tutte le foto sono nitidissime e ben inquadrate, eppure gli astronauti non erano in grado di portare la macchina fotografica agli occhi per mirare.
Smentita: in realtà oltre alle foto in circolazione ci sono migliaia di foto sottoesposte, sovraesposte, mosse, sfocate e mal inquadrate, che però non vengono quasi mai mostrate, proprio perché fanno schifo. Sono comunque disponibili per la consultazione: cercate su Internet alla voce “Apollo Lunar Surface Journal“, oppure visitate http://www.clavius.org/photoqual.html, da cui ho tratto questi esempi:
[foto difettosa]
AS12-46-6715
[foto difettosa]
AS16-105-17220
[foto difettosa]
AS17-138-21028
[foto difettosa]
AS17-140-21351
[foto difettosa]
AS12-46-6738
[foto difettosa]
AS16-112-18273
E' vero che gli astronauti delle prime missioni lunari avevano la fotocamera agganciata sul petto e quindi miravano "a spanne", ma usavano un obiettivo grandangolare, con il quale è difficile sbagliare la mira. Nelle missioni successive le fotocamere furono dotate di mirino e di un teleobiettivo da 500 mm, e gli astronauti potevano impugnarle e comporre agevolmente l'inquadratura.
Inoltre la forte illuminazione sul suolo lunare riduce i problemi di messa a fuoco, perche consente di chiudere molto il diaframma, cosa che come i fotografi ben sanno crea una profondità di campo (zona a fuoco) molto estesa.
"Prova" numero 3: ci sono immagini della stessa scena con e senza il modulo lunare. Quindi hanno riciclato i fondali.
Smentita: sulla Luna non c'è aria, quindi non esiste il graduale offuscamento atmosferico che ci indica che un oggetto è lontano. Le montagne sullo sfondo sono a diversi chilometri dal punto di allunaggio, ma sembrano collinette a due passi di distanza. I “sassi” e le "collinette" che si vedono nella scena con e senza il modulo lunare sono in realtà vere e proprie montagne lontane, viste da punti diversi, che non cambiano aspetto a causa della grande distanza alla quale si trovano. E' come fotografare il Vesuvio da due punti separati da qualche centinaio di metri: il vulcano avrà lo stesso aspetto, ma le case in primo piano saranno "scomparse".
"Prova" numero 4: la bandiera americana sventola, come se ci fosse aria. Ma sulla Luna non c'è aria.
Smentita: la bandiera “sventola” soltanto quando l'astronauta la tocca. Quando la molla, non si muove. Guardate bene i filmati, se non ci credete. Vi sfido a trovare un solo filmato in cui la bandiera sventola mentre non viene toccata. Anche sulla Terra si può far “sventolare” una bandiera in assenza di vento: basta darle una bottarella.
"Prova" numero 5: in alcune foto le crocette nere che suddividono l'immagine in riquadri sono coperte dagli oggetti. Quindi le foto sono state ritoccate.
Smentita: Quando si fotografa un oggetto filiforme scuro contro uno sfondo chiaro e luminoso, l'oggetto filiforme tende a scomparire inghiottito dal chiarore circostante: è più difficile da descrivere che da fare, ma provate a fotografare un capello o uno spago, messo a fuoco ma in ombra, contro una parete bianca illuminata dal sole di mezzogiorno (che è solo una pallida imitazione del contrasto ben più intenso presente sulla Luna, dove non c'è atmosfera). Otterrete lo stesso risultato.
Guarda caso, nelle foto degli astronauti le crocette nere mancano soltanto in corrispondenza di oggetti di colore chiaro fortemente illuminati e quasi sovraesposti. Addirittura ci sono foto in cui le crocette nere mancano "a intermittenza", perché sono solo in parte davanti a uno sfondo molto luminoso. Ne trovate alcuni esempi presso http://www.clavius.org/photoret.html.
"Prova" numero 6: le ombre hanno direzioni diverse, come se ci fossero due sorgenti di luce. I riflettori dello studio cinematografico!
Smentita: anche sulla Terra, di giorno, le ombre hanno direzioni diverse: hanno la stessa direzione soltanto se cadono su superfici disposte nello stesso modo. Provare per credere: guardate le vostre foto dell'album di famiglia. Se un sasso proietta la propria ombra su un pendio e l'astronauta proietta la propria ombra sul terreno orizzontale, le ombre non devono essere orientate nello stesso modo.
Inoltre, se ci fossero due sorgenti di luce, tutti gli oggetti dovrebbero formare due ombre. Basta guardare una partita di calcio in notturna per rendersene conto.
"Prova" numero 7: sotto il modulo lunare non c'è un cratere prodotto dal razzo di discesa e non ci sono bruciature.
Smentita: la gravità della Luna è un sesto di quella terrestre, quindi il motore necessario per tenere librato un modulo lunare è molto, molto meno potente di quello necessario sulla Terra e quindi sposta molto meno ciò che gli sta sotto.
L'impatto dei gas è distribuito su una superficie ampia, ossia il fondo del cono di espansione. Inoltre va ricordato che i motori a razzo non agiscono per spinta "contro" una superficie, ma per pura reazione (è per questo che funzionano anche nello spazio, dove non c'è nulla contro cui spingere): quindi quella che conta è la spinta all'ugello o più propriamente la velocità di uscita dei gas, mentre la spinta che arriva al suolo è irrilevante e può essere assai modesta.
A parte questo, quando un elicottero atterra su una spiaggia terrestre, produce forse un cratere? Senza contare il fatto che sulla Luna non c'è aria, quindi non si produce un getto di polvere in tutte le direzioni. Soltanto la polvere lunare direttamente sotto l'ugello del motore viene smossa. E infatti in tutti i filmati degli allunaggi si vede la polvere che schizza via quasi orizzontalmente, fra l'altro senza formare le volute che invece formerebbe in presenza d'aria, a riprova del fatto che le immagini sono state riprese nel vuoto.
Non ci sono bruciature perché il carburante è sì caldo quando esce dall'ugello, ma si disperde grosso modo in un cono nel vuoto, raffreddandosi immediatamente a causa della propria espansione. Qualsiasi gas si raffredda quando si espande; è il principio sul quale si basano i frigoriferi.
"Prova" numero 8: nelle foto mancano le stelle.
Eh già, perché alla NASA sono così cretini che nel ricostruire in studio l'allunaggio si sono dimenticati di metterci le stelle!! Ma per favore!
Soltanto chi non sa nulla di fotografia può sostenere un'argomentazione così ridicola.
Le stelle non si vedono nelle foto (ma gli astronauti le vedono) sulla Luna perché il suolo è fortemente illuminato dal sole. Per fare le foto senza sovraesporre il suolo, bisogna chiudere molto il diaframma dell'obiettivo e far entrare poca luce. Facendo entrare poca luce, però, non si fa entrare la luce fioca delle stelle. Ergo le stelle, nelle foto della superficie lunare, non si vedono.
Se le si vuol vedere, bisogna aprire il diaframma della macchina fotografica, nel qual caso però si sovraespone il suolo (diventa tutto bianco). Solo che agli astronauti interessava fotografare il paesaggio della Luna, non le stelle, per cui hanno esposto la pellicola per il tempo che serviva per fotografare correttamente il suolo.
Se non ci credete, andate fuori di notte, quando ci sono fuori le stelle, e cercate di fotografare il panorama illuminato della città insieme alle stelle. Scoprirete che non si può. Se esponete correttamente la foto in modo da vedere i dettagli della città, le stelle scompaiono; se esponete la foto in modo da far vedere le stelle, la città è fortemente sovraesposta.
E se neppure questo vi convince, date un'occhiata alle foto fatte nello spazio dagli astronauti italiani dello Shuttle: anche lì non ci sono stelle. Anche gli italiani fanno parte del complotto?
Sia ben chiaro...
So che mi attirerò migliaia di e-mail di protesta della serie “ma questa 'prova' non l'hai smentita”, ma vi avviso subito che probabilmente non risponderò. Questa è soltanto una miniguida, e vorrei evitare di perdere altro tempo dietro a questa storia.
D'altra parte, i complottisti si fanno pagare per lasciarvi leggere i loro libri; perché io dovrei smentirli meticolosamente e pure gratis? Il giorno che un editore mi pagherà per pubblicare un libro di smentita, lo scriverò volentieri. Diamine, anch'io ho una pagnotta da guadagnare, mica vivo d'aria.
[immagine tratta dal film Capricorn One]
Secondo i complottisti, sarebbe andata più o meno così... un fotogramma tratto dal film Capricorn One
(in cui simulavano l'arrivo su Marte).
Ma davvero non ci sono foto ritoccate o "corrette"?
Certo che ci sono. Ma il ritocco è puramente estetico e non arriva mai alla falsificazione.
Molte foto sono state inquadrate male o riprese storte e quindi questi errori di composizione sono stati corretti nelle versioni pubblicate da libri e riviste; talvolta le crocette (fiducials in inglese) vengono rimosse col fotoritocco, ma sul sito della NASA sono disponibili scansioni dei fotogrammi intatti originali che permettono di notare le modifiche. Non c'è nulla da "nascondere".
Per esempio, una delle più celebri immagini del primo sbarco sulla Luna è da sempre ritoccata piuttosto pesantemente per ragioni estetiche: la vedete qui sotto in una delle versioni abitualmente utilizzate.
[immagine di Aldrin ritoccata]
Confrontate quest'immagine con la versione originale pubblicata su un sito della NASA:
[foto aldrin originale]
Come vedete, l'inquadratura è stata "stretta" per portare in primo piano l'astronauta, e soprattutto una fetta di cielo è stata aggiunta per ottenere una foto più bilanciata. Quindi i ritocchi ci sono, ma non sono quelli che pensano i complottisti.
Fra l'altro, bisogna che questi complottisti si decidano: o dicono che le foto sono fatte in studio, e allora non si capisce perché ci sia stato bisogno di ritoccarle (bastava rifarle); oppure dicono che le foto sono ritoccate, ma allora questo implica che sono autentiche. Volete mettervi d'accordo una buona volta?
Quest'immagine è interessante anche da un altro punto di vista: tecnicamente è una delle peggiori in assoluto. Innanzi tutto è paurosamente storta, e poi è composta male, senza lasciare spazio sopra la testa dell'astronauta (che rischiava di finire decapitato, come nelle foto dei peggiori dilettanti). Non pensate che se fosse stata preparata in studio avrebbero fatto di meglio? In realtà questa foto conferma le difficoltà di ripresa degli astronauti, che soprattutto nelle prime missioni lunari non potevano portare la fotocamera al viso per prendere la mira: la fotocamera era fissata al petto, e gli astronauti prendevano la mira spostando il corpo.
Ma non si possono zittire questi complottisti una volta per sempre con una prova inconfutabile?
E' una domanda sensata, ma purtroppo chi crede a queste ipotesi parte con dei preconcetti che rendono inutile ogni dimostrazione contraria. Noterete che molto spesso la gente crede al complotto semplicemente perché ha sentito dire che c'è qualcuno che ha scritto un libro in proposito. Con questi appunti non intendo certo far cambiare idea a chi crede: voglio solo fornire qualche spunto a chi vuol capire.
Una delle soluzioni più eleganti, visto che sta nascendo l'epoca dei viaggi spaziali commerciali, è caricare gli scettici su una cosmonave e portarli sulla Luna, così che possano verificare con i propri occhi. Poi, però, li lasciamo là, così la smettono di rompere l'anima e sminuire il genio, il duro lavoro e i sacrifici di chi ha lavorato ai programmi spaziali, a volte rimettendoci la vita. Perché è questo che fanno i complottisti: si sentono superiori ai comuni mortali perché loro sanno la Verità che noi poveri scemi non riusciamo a cogliere.
Ma mi sa che anche così probabilmente non ci crederebbero: penserebbero a un viaggio simulato o a qualche altra "spiegazione" strampalata. Almeno finché non vanno a fare una passeggiata all'aperto. Senza tuta spaziale, s'intende.
Non si può puntare un telescopio sui punti di allunaggio e vedere le tracce lasciate dagli astronauti?
Forse sì. Fino a poco tempo fa, nessuno dei telescopi terrestri disponibili era sufficientemente potente da poter rilevare gli oggetti lasciati sulla Luna dagli astronauti (apparecchi scientifici, automobili elettriche usate per le esplorazioni a lungo raggio, la sezione inferiore del modulo lunare, eccetera), la cui dimensione massima è dell'ordine di qualche metro.
Il fatto che i telescopi vedano galassie lontanissime, mentre la Luna è praticamente dietro l'angolo, non deve ingannare: senza addentrarmi in calcoli complicatissimi, le dimensioni apparenti degli oggetti lasciati sulla Luna sono minori di quelle dei corpi celesti ripresi così spettacolarmente dai telescopi. Sono sì molto più lontani, ma sono anche molto, molto, molto, molto più grandi.
Un sito Nasa che raccoglie alcune delle più belle foto astronomiche in assoluto contiene una pagina (http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap020628.html) che spiega il problema in questi termini: il telescopio spaziale Hubble ha uno specchio di 2,4 metri di diametro. Con uno specchio di queste dimensioni, l'oggetto più piccolo distinguibile in un'immagine di Hubble, alla distanza della Luna (pari a circa 400.000 chilometri), ha un diametro di circa 80 metri. Il modulo lunare (l'oggetto più grande lasciato sulla Luna) è circa dieci volte più piccolo, per cui per vederlo ci vorrebbe un telescopio spaziale dieci volte più grande di Hubble. La foto mostrata nella medesima pagina mostra il modulo lunare sulla Luna, ma è stata presa dalla capsula Apollo in orbita intorno alla Luna, a soli cento chilometri di distanza.
Ci sono speranze però che il Very Large Telescope o VLT (http://www.eso.org/projects/vlt), situato in Cile, ce la possa fare. Il VLT è progettato per raggiungere una risoluzione angolare di 0,001 secondi d'arco alla lunghezza d'onda di 1 micrometro, pari a un angolo di 0,000000005 radianti. Traduzione: il VLT è in grado di vedere un oggetto grande due metri alla distanza Terra-Luna. Questo dovrebbe consentire di vedere chiaramente le basi dei moduli lunari rimasti sulla superficie del nostro satellite, che misurano circa cinque metri di diametro. Secondo il Telegraph del 25 novembre 2002 (http://www.smh.com.au/articles/2002/11/24/1037697982142.html), alcuni ricercatori europei avrebbero proprio intenzione di eseguire quest'esperimento.
Mi risulta però che il VLT non abbia ancora raggiunto la propria risoluzione teorica: secondo un comunicato stampa riguardante un'osservazione della stella Eta Carinae (http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2003/pr-31-03.html), il massimo risultato sinora ottenuto è una risoluzione di 0,005 secondi d'arco, ossia cinque volte peggiore di quella teorica. La tecnica utilizzata, fra l'altro, per il momento non produce vere e proprie immagini: è interferometria, prodotta combinando in modo particolare le immagini di più telescopi (in questo caso due, distanti 62 metri), e la risoluzione indicata si ha soltanto nella direzione parallela alla linea che unisce i due telescopi; occorre combinare più telescopi allineati in varie direzioni per avere una vera e propria risoluzione bidimensionale.
Non che questo cambierebbe qualcosa per i complottisti, che anzi hanno già messo le mani avanti. Per esempio, lo stesso articolo del Telegraph riferisce che Marcus Allen, editore della rivista britannica Nexus e complottista da tempo immemorabile, afferma che eventuali immagini dei moduli lunari non dimostrerebbero comunque che gli americani misero degli uomini sulla Luna nel 1969. I moduli lunari, pare di capire, secondo lui potrebbero essere stati depositati sulla Luna da sonde automatiche.
Un altro modo per vedere dettagli così minuscoli è avvicinarsi alla Luna: e infatti è in preparazione la prima missione commerciale verso la Luna. Nel 2003 la società privata TransOrbital ha annunciato il lancio di una piccola sonda che, fra le altre attività, avrà anche il compito di fotografare ad altissima risoluzione (un metro per pixel) le zone dove sono atterrati gli astronauti statunitensi e e i veicoli teleguidati sovietici. L'annuncio è qui:
http://www.transorbital.net/TB2k1_C.html
La missione, prevista inizialmente per il 2003, è ora slittata ai "primi mesi del 2004" (http://www.transorbital.net/PressReleases/press030715.html). Dubito comunque che questo metterà finalmente a tacere i superscettici: argomenteranno che anche le foto della TransOrbital sono false e create magari con l'aiuto di George Lucas.
In attesa di questa ricognizione ravvicinata, dobbiamo accontentarci delle foto scattate dalla sonda americana Clementine nel 1994, che mostrano molto vagamente la chiazza scura (indicata dalla lettera A) lasciata dall'allunaggio dell'Apollo 15. L'ubicazione della chiazza coincide esattamente con il punto dell'allunaggio, ma di certo questa non può essere considerata una prova conclusiva: è semplicemente un'indicazione della difficoltà di ottenere una foto degli sbarchi.
[foto sito Apollo 15 scattata da Clementine]
La lettera A indica la chiazza scura prodotta dall'allunaggio dell'Apollo 15 in una foto scattata dalla sonda automatica Clementine. Le lettere B e C indicano crateri formatisi di recente. Fonte: Space.com.
Le prove verificabili a favore degli sbarchi
Ci sono comunque alcuni esperimenti che si possono davvero fare, persino adesso che sono passati più di trent'anni, per dimostrare che sulla Luna qualcuno c'è andato davvero. Purtroppo non sono semplici e intuitivi come lo sarebbe guardare attraverso un telescopio, ma per chi ha un minimo di cognizione scientifica e non ha il paraocchi sono più che lampanti.
Riflettori laser
Per esempio, sulla Luna ci sono numerosi riflettori laser lasciati dalle missioni Apollo 11, 14 e 15 e anche dalle missioni automatiche sovietiche: una sorta di specchio, o più propriamente un catarifrangente, dalle proprietà simili a quelle dei cartelli stradali, che riflette intensamente la luce nella direzione dalla quale proviene. Basta puntare un fascio di luce su una zona ben precisa della superficie lunare per ottenere un bel riflesso che non potrebbe prodursi diversamente.
Purtroppo è un esperimento difficile da realizzare: non basta una luce normale, ci vuole un laser molto potente (in fin dei conti, sono quattrocentomila chilometri di distanza, mica bazzecole). Ma è realizzabile in qualsiasi momento, e anzi viene effettuato quotidianamente da numerosi osservatori per misurare la distanza Terra-Luna con estrema precisione (http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/399468.stm, http://physics.nist.gov/News/Update/940718.html). Se volete saperne di più, c'è un'ottima descrizione dei riflettori, con foto e mappa delle loro ubicazioni sulla Luna, presso http://physics.ucsd.edu/~tmurphy/apollo/lrrr.html.
In teoria i riflettori potrebbero essere stati collocati senza intervento umano sul posto, per cui questo esperimento non confermerebbe inequivocabilmente la presenza umana sulla Luna nel 1969 e negli anni successivi. Volendo fare i complottisti, l'unica prova schiacciante sarebbe il reperimento di un cadavere di astronauta sul suolo lunare. Ma di cadaveri, per fortuna, non ce ne sono, anche se c'è mancato poco.
Campioni di roccia
Ci sono anche i campioni di roccia lunare (non solo quelli americani, ma anche quelli sovietici), che basta esaminare per verificare che sono chimicamente diversissimi da ogni roccia terrestre, ma bisogna essere geologi per capirlo.
Certo potrebbero essere arrivati sulla Terra con altri mezzi, ad esempio tramite sonde automatiche. Un'altra spiegazione sarebbe data da meteoriti che hanno impattato sulla Luna e ne hanno fatto schizzare via dei frammenti, alcuni dei quali sono caduti sulla Terra: ma in tal caso avrebbero chiari segni dell'arroventamento causato dal loro passaggio ad altissima velocità attraverso l'atmosfera terrestre.
Le rocce lunari, liberamente esaminabili, non hanno segni di questo genere, e dimostrano che perlomeno un veicolo (non necessariamente con persone a bordo) è stato sulla Luna.
Filmati fisicamente impossibili
Sarebbe stato comunque impossibile realizzare in studio i filmati dello sbarco. Ci sono alcune caratteristiche fisiche dell'ambiente lunare, come la mancanza d'aria e la gravità ridotta, che non si possono duplicare sulla Terra.
*
La polvere sollevata dalle ruote del Lunar Rover (l'automobilina portata sulla Luna nelle missioni successive) viene proiettata secondo un arco perfetto: se ci fosse aria, formerebbe delle volute turbinose. Questo è un effetto ottenibile soltanto nel vuoto.
*
Il modo in cui gli astronauti saltellano sulla superficie lunare è realizzabile soltanto in un ambiente a gravità ridotta. Se si cerca di ricreare l'effetto usando fili o altre tecniche tipiche del mondo cinematografico, come il rallentatore, si ottiene un comportamento vistosamente diverso e rilevabile anche da un occhio non esperto.
La burocrazia
Naturalmente c'è anche l'immensa mole di dati pubblicamente consultabili: i progetti, gli schemi tecnici, il software, i piani di volo, gli archivi, gli inventari, le infinite procedure burocratiche, gli appalti, i collaudi... Tutti meticolosamente documentati e protocollati come solo un progetto governativo sa fare.
Per creare la messinscena, sarebbe stato necessario inventare di sana pianta tutto questo monumentale apparato di scartoffie, e inventarlo senza mai cadere in contraddizione. Un'impresa forse ancora più difficile che andare sulla Luna per davvero.
Il segreto meglio tenuto della storia?
Ciliegina sulla torta, c'è il piccolo problema che per far funzionare tutta questa messinscena bisognerebbe riuscire a tenere vincolate alla consegna al silenzio per decenni le centinaia di migliaia di persone (non esagero, sono cifre di dominio pubblico) che hanno lavorato al progetto.
Sono ormai passati quasi cinquant'anni, e non c'è stata neppure una confessione in punto di morte di un ex dipendente della NASA o di una delle tantissime società private coinvolte nel progetto. Pensate quanto avrebbe dato il KGB per trovare una talpa che le vendesse la soffiata del secolo, ossia che era tutta una finta. Niente da fare.
Se volete un esempio notevole di come sia difficile mantenere un segreto anche quando la posta in gioco è altissima, leggetevi la storia della nave Glomar Explorer. L'11 aprile 1968, un sottomarino sovietico di classe Golf-II, armato di missili balistici nucleari, affondò circa 750 miglia a nord ovest delle Hawaii, depositandosi sul fondo marino a 5200 metri di profondità.
Le navi sovietiche tentarono invano di trovarlo. Gli americani, invece, sapevano esattamente dov'era situato, ma si guardarono bene dal dirlo ai sovietici: l'occasione di mettere le mani su una delle armi di punta dell'arsenale nemico era troppo ghiotta. Infatti commissionarono una nave, la Glomar Explorer, che fu spacciata per una nave per la ricerca mineraria sottomarina: scusa plausibile, dato che è noto che il fondo del Pacifico è lastricato di noduli preziosissimi di manganese, ferro, nichel e cobalto.
Nel 1974, la nave andò sul luogo della tragedia e ripescò alcuni componenti del sottomarino sovietico. Il segreto fu spiattellato nemmeno un anno dopo dal Los Angeles Times. Fonte: http://www.fas.org/irp/program/collect/jennifer.htm.
Le domande da fare ai “credenti”
Se vi capita di discutere con chi crede all'ipotesi della messinscena cinematografica, troverete che questi credenti hanno la battuta pronta, perché hanno studiato (su libri deliranti, ma comunque hanno studiato). Bisogna essere preparati per rispondere a tono alle loro argomentazioni. Potete provare a metterli in crisi con qualche domanda che magari non vi viene in mente al volo:
*
Perché si sospetta la messinscena da parte statunitense, mentre non si solleva alcuna obiezione sulle missioni lunari sovietiche, che non portarono cosmonauti ma comunque andarono sulla Luna e ne riportarono campioni di roccia?
*
Perché i sovietici, che pure avevano un sistema di spionaggio sofisticatissimo, non si sono accorti della messinscena e non l'hanno denunciata al mondo? Ne avrebbero avuto tutti i motivi. Far fare una figuraccia ai rivali capitalisti degenerati sarebbe stata un'occasione ghiottissima. Eppure rimasero zitti. Come mai?
Una delle risposte preferite dei complottisti a questa domanda è "perché avevano anche loro i loro scheletri nell'armadio". Dicono che prima del famoso "primo uomo nello spazio" (Yuri Gagarin) ci furono altre missioni che fallirono. Gagarin sarebbe stato semplicemente il primo a tornare vivo.
A parte il fatto che usare un'ipotesi di complotto per giustificarne un'altra non è il massimo del rigore scientifico (non ci sono conferme autorevoli di queste missioni pre-Gagarin), durante la Guerra Fredda gli USA non si fecero scrupolo di denunciare le falsità della propaganda sovietica e viceversa, per cui sembra assai implausibile che si siano fatti questa reciproca cortesia di stare zitti soltanto per i voli spaziali, così carichi di prestigio politico.
* C'è una sola foto (e pure brutta) di Neil Armstrong sulla Luna. Se le foto sono state fatte in studio, come mai non hanno pensato a farne un po' anche ad Armstrong, visto che tutto sommato era il personaggio più "storico", essendo il primo uomo sulla Luna?
*
I veicoli usati per le missioni furono progettati e fabbricati da società commerciali, nelle quali notoriamente la segretezza non è mai perfetta. Come mai, in tutti questi anni, nessuno dei cinquecentomila dipendenti della Boeing, della Grumman e delle altre società coinvolte (subappaltatrici comprese) si è mai fatto avanti per denunciare la truffa, per dire “guardate che questo veicolo è finto, non funziona e se va sulla Luna si sfracella”? Come mai non c'è stata nessuna confessione in punto di morte, quando non c'era più nulla da perdere? Allora avrebbero costruito dei veicoli perfettamente funzionanti, fino all'ultimo bullone, e non li avrebbero usati?
* Il filmato della ripartenza del modulo lunare dalla superficie della Luna, ripreso dalla telecamera automatica, mostra chiaramente che non c'è aria, perché polvere e frammenti vengono proiettati secondo linee rette invece di formare sbuffi o volute. Come sarebbe stato possibile ricreare un effetto del genere in studio, negli anni Sessanta?
[decollo modulo lunare apollo 16]
Un fotogramma del decollo del modulo lunare, tratto dalla missione Apollo 16.
Alcune obiezioni ricorrenti
Raccolgo qui in sintesi alcune delle domande e contestazioni più frequenti che ricevo a proposito di questa mini-indagine antibufala.
C'è un sacco di gente che crede che sia stata una messinscena, per cui deve essere stata una messinscena
Il fatto che ci sia una percentuale di persone che credono a una teoria non dimostra affatto che la teoria sia valida.
Un sacco di gente crede che l'evoluzione sia una bufala o crede agli UFO o al potere delle piramidi o che se metti una bottiglia d'acqua fuori della porta i gatti si confondono e non pisciano li, ma questo non rende più reale nessuna di queste ipotesi.
Comunque, secondo un sondaggio Gallup del 1999, solo il 6% degli americani crede al complotto lunare (fonte: http://www.sciencedaily.com/encyclopedia/Apollo_moon_landing_hoax).
Se la NASA ha stanziato dei fondi per smentire la tesi del complotto, vuol dire che c'è sotto qualcosa
Errore. La NASA aveva in effetti pensato di finanziare Jim Oberg per un libro di smentita (con soli 15.000 dollari), ma a novembre 2002 ha disdetto il progetto proprio perché c'è gente che l'avrebbe interpretato come conferma delle proprie teorie. Fonte: http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/2424927.stm.
Nessuno ha più messo piede sulla Luna da quel lontano 1969
Errore. Le missioni lunari sono finite nel dicembre 1972 (http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/apollo17info.html).
Come mai non ci provarono i russi?
Errore: ci provarono eccome. Solo che il loro grande razzo vettore N1, progettato appositamente per la missione lunare, aveva una spiacevole tendenza a esplodere (http://members.aol.com/nodin/N1pages/N1index1.html).
Come mai Gagarin (il primo uomo in orbita) ha dedicati vie, monumenti, libri, pagine di libri di testo mentre Armstrong e compagnia ben poco, sebbene la loro impresa fosse stata epocale?
A parte il fatto che lo sbarco sulla Luna è citatissimo nei libri di testo, Gagarin fu il frutto di un regime che notoriamente sfruttava le occasioni di propaganda fino all'osso. E poi Gagarin è morto giovane in un incidente aereo: Armstrong, Aldrin e Collins no, grazie al cielo.
Anzi, Aldrin mena ancora cazzotti storici a chi gli si avvicina dicendo che lui sulla Luna non ci è mai andato. C'è uno spettacolare filmato di settembre 2002 in cui Aldrin viene molestato da Bart Sibrel, noto complottista che lo perseguita da anni.
Alla richiesta di Sibrel di giurare sulla Bibbia che aveva camminato sulla Luna e agli insulti di Sibrel (che nel filmato definisce Aldrin "ladro, bugiardo e codardo"), il settantenne Aldrin risponde stendendo il trentasettenne complottista con un pugno (che sembra un sinistro ma è in realtà un destro, perché il filmato è rovesciato).
C'è chi sospetta, comunque, che il filmato non sia autentico ma che Sibrel abbia simulato il fatto che il pugno sia arrivato a destinazione (http://www.space.com/news/aldrin_no_020922.html). Chi di simulazione ferisce, di simulazione perisce.
[animazione di Buzz Aldrin che molla un pugno a Bart Sibrel]
I fotogrammi salienti del filmato della risposta di Aldrin a Bart Sibrel.
Come è possibile che quasi 40 anni fa, quando non esistevano nemmeno le calcolatrici, si sia andati sulla Luna, dove di fatto non si era potuta fare nessuna prova precedente, con un regolo e dei comandi "manuali"?
Primo: le prove precedenti, di attracco e sgancio e riattracco, di rendezvous orbitale eccetera, sono state fatte eccome, nelle missioni Gemini.
Prima dello sbarco sulla Luna, si è fatta la prova generale per ben quattro volte con l'Apollo 7, 8, 9 e 10 (http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/apollo.html). I comandi non erano affatto manuali, ma computerizzati con supervisione umana. Il computer di bordo era molto limitato e dipendeva dai grandi calcolatori a terra.
Secondo: la tecnologia degli anni Sessanta era modesta rispetto a oggi ma comunque sufficiente. Lasciate fare agli ingegneri, senza imporre loro limiti di spesa come si fece allora, e vedrete cosa vi fanno. Esempio: il Concorde.
Terzo: se pensate che la tecnologia USA fosse così insufficiente, allora pensate che anche le missioni sovietiche siano bufale? I sovietici erano tecnologicamente ancora più primitivi.
Perché mai nessuno ha ritentato l'impresa?
Perché costa, dannazione, e non si spendono miliardi solo per fare contenti i complottisti. A meno che, naturalmente, paghino loro.
Perché mandiamo le sonde su Marte ma non ne mandiamo una a fotografare distintamente il suolo lunare, residui degli allunaggi compresi?
Sempre perché costa e non c'è motivo di farlo. Pagate voi?
Oltretutto, se anche lo si facesse, i complottisti non sarebbero comunque contenti: direbbero che le foto sono false e che comunque dimostrano solo che sulla Luna ci sono dei pezzi di veicolo spaziale ma non provano che nel 1969 ci siano stati degli astronauti.
Come è possibile che tutto sia andato così perfettamente liscio?
"Perfettamente liscio"? State scherzando? Su sette missioni lunari, una è fallita (Apollo 13). Tre astronauti sono morti sulla rampa di lancio (Apollo 1). Basta leggere la documentazione (http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/apollo.html).
Giusto per citare alcuni esempi: il computer di atterraggio del modulo lunare dell'Apollo 11 si è piantato ripetutamente durante l'allunaggio (http://www.abc.net.au/science/moon/computer.htm) e l'Apollo 12 fu colpita da un fulmine al decollo (http://www.space.com/news/apollo12_blastoff_991112.html). Altro che "perfettamente liscio".
Come è possibile che le pellicole abbiano resistito a differenze di temperatura così grandi, e per di più nel vuoto assoluto?
E' proprio il vuoto assoluto il loro miglior alleato, come nel thermos. A parte il fatto che la pellicola utilizzata non era pellicola convenzionale che si compra al supermercato, ma un tipo appositamente progettato per non dilatarsi anche se esposta ad alte temperature, il fatto è che il calore nel vuoto non si propaga per conduzione/convezione, ma soltanto per irradiazione.
Pertanto il lato esposto al sole della fotocamera si scalda, ma quello in ombra si raffredda, ma fra fotocamera e pellicola c'è poco trasporto di calore perché dentro la fotocamera c'è il vuoto, proprio come in un thermos. Il calore si propaga per conduzione soltanto nei punti di contatto fra corpo della fotocamera e pellicola.
In secondo luogo, non bisogna pensare a temperature prossime all'ebollizione: il luogo e l'ora dell'allunaggio sono stati scelti in modo da avere luce radente e quindi temperature molto più basse di quelle massime citate nei libri di astronomia. In pratica, la pellicola doveva reggere temperature paragonabili a quelle di un deserto terrestre. E tutti sappiamo che persino i turisti riescono a fare le foto alle piramidi egizie.
Per saperne di più
* Clavius.org: sito dettagliatissimo (in inglese), con spiegazioni sulle impronte "mancanti" degli pneumatici del Rover, i "riflessi delle lampade di studio" sugli astronauti, e tanto altro.
* Moon Hoax (in inglese), un'altra analisi dettagliata, con dovizia di illustrazioni, che demolisce le teorie dei complottisti.
* http://www.lunaranomalies.com/fake-moon.htm: il massimo della stravaganza (in inglese): un sito di complottisti che smonta le teorie di altri complottisti, comprese quelle sulla messinscena dello sbarco lunare.
* La pagina della Wikipedia dedicata all'argomento (in inglese): http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_moon_landing_hoax_accusations.
* Un'intervista (in inglese) al complottista Bart Sibrel, dove racconta le ragioni della sua "crociata" e della sua persecuzione degli astronauti (li insegue chiedendo loro di giurare sulla Bibbia) e propone altre "prove" ancora più fantasiose: http://tennessean.com/entertainment/movies/archives/04/03/47856514.shtml?Element_ID=47856514.
Avete trovato utili queste informazioni?
Il Servizio Antibufala è gratuito, ma le donazioni sono sempre ben accette, sia tramite PayPal, sia tramite il collaudato sistema della banconota in una busta. Se volete dettagli e istruzioni su come procedere, sono qui.
Se non vi occorre sapere altro e volete usare subito PayPal, potete cliccare sul pulsante qui sotto per fare direttamente una donazione (anche minima, tutto fa brodo).
Grazie!
Valid HTML 4.01! HTML 4.01 compliant. Text © 2002-2004 by Paolo Attivissimo.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.