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View Full Version : Rifiuti, raccolta differenziata, inceneritori...


MarColas
18-07-2004, 17:12
Come tutti sanno, la situazione rifiuti in Campania, la regione dove vivo, è esplosiva.

La ragione è la mancanza dell'anello finale del ciclo dei rifiuti: i termovalorizzatori.
Senonché, ho cercato un po' di notizie su questi ultimi, e quello che ho trovato è piuttosto allarmante: a quanto sembra, più che la soluzione, sono un'aggravante del problema.
Non sto qui a darvi decine di link, che d'altronde potete trovare anche da soli con gogle, mi limito ad uno solo, che mi sembra anche il più razionale e ragionato, in cui tutte le affermazioni fatte vengono in qualche modo suffragate da dati e non da semplici invettive stile "morte agli inceneritori!":

http://www.village.it/italianostra/dueotrecose2.htm

Da voi mi piacerebbe sapere

1) Se vi risultano notizie più rassicuranti
2) Se siete vicini a qualcuno di questi impianti o se sapete a che distanza dai centri abitati sono normalmente posti
3) Varie ed eventuali, possibilmente in topic e costruttive ;)

MarColas
18-07-2004, 19:51
Vedo che l'argomento interessa molto :D

m4st3rx
18-07-2004, 20:06
non ho letto perche' ho poco tempo, ma a qui a Brescia ce n'e' uno, tra i MIGLIORI e piu' buoni d'europa, non emette praticamente nulla, l'impatto ambientale e' minimo anke per quanto riguarda la struttura dato che ha un blu' che si intona spesso col cielo, i fumi che emana sono "sicuri", i rifiuti infatti vengono bruciati a piu' di 800 °C quindi non emana nessuna sostanza tipo diossina et simili...

tralaltro il padre di un mio compagno e' uno degli ingegneri che ha lavorato al progetto, ci vive a 1 kilometro quindi credo che questo sia piu' che rassicurante ;)

il problema e' che in campania manca totalmente l'organizzazione di costruirne uno, non solo d'estate quando esplode il problema ma durante tutto l'anno

gpc
18-07-2004, 20:08
Ho dato una lettura veloce, ma ti dico le mie impressioni...
A parte che non dice niente di nuovo, di diossina se ne parla già da almeno quindici anni, mi pare che faccia parecchie chiaccherate basate su fatti "di comodo".
"Supponiamo che il laboratorio non rilevi...", non vuol dire niente.
Oltretutto mi pare che diverse conclusioni siano tanto banali quanto prive di senso: "anche se rispetta i limiti di legge l'impianto inquina comunque". Beh sai che scoperta, anche un'auto euro 43287 inquina lo stesso :D
Resta però la domanda fondamentale: che fine far fare all'immondizia non riciclata/riciclabile?
Anche perchè, oltre tutto, è vero che inquina, ma il lato positivo è che l'energia estratta dalla combustione è energia risparmiata in termini di petrolio o combustibili fossili per la produzione di energia, e il pattume bruciato è meno spazio occupato nelle discariche.

Insomma, il problema c'è, e il termovalorizzatore è, a mio modo di vedere, il modo più logico tra quelli attualmente disponibili di affrontarlo. Ovvio che il riciclaggio andrebbe meglio, e ritengo debba essere incrementato a dismisura -e qui la colpa direi che si distribuisce equamente tra aziende locali ed educazione dei cittadini-.

m4st3rx
18-07-2004, 20:13
Originariamente inviato da gpc
Ho dato una lettura veloce, ma ti dico le mie impressioni...
A parte che non dice niente di nuovo, di diossina se ne parla già da almeno quindici anni, mi pare che faccia parecchie chiaccherate basate su fatti "di comodo".
"Supponiamo che il laboratorio non rilevi...", non vuol dire niente.
Oltretutto mi pare che diverse conclusioni siano tanto banali quanto prive di senso: "anche se rispetta i limiti di legge l'impianto inquina comunque". Beh sai che scoperta, anche un'auto euro 43287 inquina lo stesso :D
Resta però la domanda fondamentale: che fine far fare all'immondizia non riciclata/riciclabile?
Anche perchè, oltre tutto, è vero che inquina, ma il lato positivo è che l'energia estratta dalla combustione è energia risparmiata in termini di petrolio o combustibili fossili per la produzione di energia, e il pattume bruciato è meno spazio occupato nelle discariche.

Insomma, il problema c'è, e il termovalorizzatore è, a mio modo di vedere, il modo più logico tra quelli attualmente disponibili di affrontarlo. Ovvio che il riciclaggio andrebbe meglio, e ritengo debba essere incrementato a dismisura -e qui la colpa direi che si distribuisce equamente tra aziende locali ed educazione dei cittadini-.

si concordo anch'io ... e' praticamente "scegliere il male minore" tra tutte le soluzioni, anke se poi come dice gpc dal termoutilizzatore si ricavano tanti benefici, anke energia elettrica, teleriscaldamento, ecc... quindi direi che tanto di un "male" non si tratti ;)

MarColas
19-07-2004, 10:36
Capisco benissimo le vostre osservazioni, fino a pochi giorni fa la pensavo allo stesso modo, poi però ho cercato di reccogliere informazioni che non si limitassero a "i moderni inceneritori sono sicuri e puliti" e "allo stato attuale non c'è sistema migliore", e guarda caso ho trovato una gran mole di informazioni dettagliate ed argomentate contro i termovalorizzatori, ma ben poco di altrettanto circostanziato a favore. E vi assicuro che sarei ben lieto di essere smentito, perché è abbastanza sicuro che dalle mie parti un termovalorizzatore verrà costruito.

Per esempio, è stato tirato in ballo l'inceneritore di Brescia. Provate a fare una ricerca con "inceneritore brescia" su google...una lunga serie di link tutt'altro che rassicuranti. Per esempio (riporto questo perché ci sono alcune considerazioni di carattere generale): http://www.questotrentino.it/2002/14/Lettera_Incener_Cova.htm


La Trentino Servizi ha scelto un anno e mezzo fa l’ASM di Brescia quale proprio partner industriale di minoranza ed ha venduto ad esso il 20% del proprio capitale.

Come opera l’Azienda Servizi Municipalizzati bresciana nel settore dei rifiuti urbani? Quali misure sta prendendo nel campo della riduzione della produzione dei rifiuti?

La risposta è purtroppo molto negativa. La città di Brescia col suo mega inceneritore dichiarato sovradimensionato da tutti gli esperti del settore, è agli ultimi posti in Italia nella raccolta differenziata. La scelta del Comune di Brescia è chiara e netta e unicamente economico-industriale: si brucia tutto, e più c’è da bruciare più il rendimento economico dell’impianto è elevato.

In più, e questo è un aspetto ancor più grave, l’inceneritore di Brescia non impiega il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti a favore di industrie in loco o per il teleriscaldamento, lo lascia semplicemente uscire libero nell’atmosfera sprecando così una risorsa importante come il vapore e causando nell’ambiente un surriscaldamento i cui danni sono noti. Credo si possa dire senza offendere nessuno, che l’inceneritore di Brescia deve servire ai politici e tecnici trentini quale antimodello, quale realtà antiambientalista che bisogna evitare nel modo più fermo. I tecnici dell’Azienda bresciana sono senz’altro degli ottimi consiglieri per ciò che concerne la strategia industriale di Trentino Servizi, non hanno però nulla da insegnare in materia di tutela e salvaguardia dell’ambiente.

Due sono le caratteristiche che mi pare dovrà avere l’inceneritore trentino oltre ad un sistema di filtraggio e cattura delle emissioni pericolose tecnologicamente all’avanguardia e continuamente aggiornato così da essere il più sicuro possibile sotto il profilo ecologico e sanitario. La prima è il dimensionamento, che dovrà essere tale da non entrare in concorrenza con la raccolta differenziata e la auspicabile progressiva riduzione della produzione dei rifiuti. Se costruiamo un inceneritore per 330.000 tonnellate annue, ogni sforzo di riduzione a monte dei rifiuti e di differenziazione risulterà vano.

La seconda caratteristica è il posto dove sarà collocato, che dovrà essere congeniale sia al riuso energetico sia all’impiego industriale o civile del vapore. Ischia Podetti ha queste due caratteristiche?

Infine c’è il problema delle scorie. Anche qui non va fatta demagogia: ci vuole una discarica ad hoc in un luogo unico e ultra-protetto. Luogo che non dovrà essere necessariamente il Comune di Trento beninteso, ma dobbiamo anche porci il problema che più le scorie sono vicine all’inceneritore e meno dovremo farle viaggiare sui camion in giro per il Trentino. Di traffico in Trentino ce n’è fin troppo ed è questa un’altra grande emergenza che la politica è chiamata a risolvere nei prossimi anni.

Link come questi se ne trovano a iosa. E ribadisco che non si tratta solo di fanatici ultraecologisti, le affermazioni riportate sono spesso, se non dimostrate, quanto meno supportate da dati concreti e/o una serie di considerazioni da non trascurare

gpc
19-07-2004, 11:39
Marcolas, link a iosa ne trovi anche se cerchi tesi che sostengono l'esistenza degli alieni tra noi o sui complotti americani e se li segui concludi logicamente che il postino è in realtà un alieno al soldo della CIA. :D Non puoi basarti su quello.
Il fatto che ci sia un inceneritore gestito male non vuol dire che la soluzione non sia valida: vuol solo dire che quello è gestito male e basta.
Allora ti chiedo, visto che mi pari molto convinto, premesso che il riciclaggio dovrebbe essere incentivato molto di più, con incentivi verso i cittadini e randellate verso le istituzioni che non lo fanno, ma qual'è l'alternativa logica agli inceneritori?
Ci vuole una discarisca per le scorie? Che scoperta. Ma ce ne vuole una più grande per i rifiuti non bruciati. Cioè, capisci, ma che discorsi sono? Questa sì che è demagogia...

sycret_area
19-07-2004, 12:28
Originariamente inviato da m4st3rx
non ho letto perche' ho poco tempo, ma a qui a Brescia ce n'e' uno, tra i MIGLIORI e piu' buoni d'europa, non emette praticamente nulla, l'impatto ambientale e' minimo anke per quanto riguarda la struttura dato che ha un blu' che si intona spesso col cielo, i fumi che emana sono "sicuri", i rifiuti infatti vengono bruciati a piu' di 800 °C quindi non emana nessuna sostanza tipo diossina et simili...

tralaltro il padre di un mio compagno e' uno degli ingegneri che ha lavorato al progetto, ci vive a 1 kilometro quindi credo che questo sia piu' che rassicurante ;)

il problema e' che in campania manca totalmente l'organizzazione di costruirne uno, non solo d'estate quando esplode il problema ma durante tutto l'anno


ne ho letto sul sole 24 ore, tra l'altro brucia rifiuti per produrre energia elettrica... sempre sia lo stesso..

ribbaldone
19-07-2004, 17:48
la cosa inquitante è il fatto che non si tende a bruciare solo i rifiuti non riciclabili, ma quantità prestabilite e comunque maggiori rispetto alle sole non riciclabili. Il riciclaggio dovrebbe essere il primo vero spartiacque nella strada dello smaltimento dei rifiuti, non una bella cosa da insegnare ai bambini e basta.

jumpermax
19-07-2004, 18:59
riciclaggio non è mica vangelo. Ci sono cose che conviene riciclare come vetro e metallo cose che può essere conveniente riciclare come plastica e carta e il resto che si presta ad altri trattamenti come i rifiuti organici.
Onestamente non credo che il problema sia che si tolgono rifiuti al riciclaggio in un sistema dove fatichiamo a liberarci dei rifiuti che abbiamo e la raccolta differenziata si ferma ai bidoni.

madaboutpc
19-07-2004, 20:21
[QUOTE
In più, e questo è un aspetto ancor più grave, l’inceneritore di Brescia non impiega il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti a favore di industrie in loco o per il teleriscaldamento, lo lascia semplicemente uscire libero nell’atmosfera sprecando così una risorsa importante come il vapore e causando nell’ambiente un surriscaldamento i cui danni sono noti. Credo si possa dire senza offendere nessuno, che l’inceneritore di Brescia deve servire ai politici e tecnici trentini quale antimodello, quale realtà antiambientalista che bisogna evitare nel modo più fermo. I tecnici dell’Azienda bresciana sono senz’altro degli ottimi consiglieri per ciò che concerne la strategia industriale di Trentino Servizi, non hanno però nulla da insegnare in materia di tutela e salvaguardia dell’ambiente.
[/QUOTE]


lavorando nel settore a me risulta che l'inceneritore di Brescia teleriscalda il 75% della citta'

ai bresciani l'ultima parola

MarColas
20-07-2004, 09:24
Non sono sparito, è che fra vacanze :D ed un lutto in famiglia :( sto passando pochissimo tempo al PC.
Appena avrò un po' di tempo ti risponderò dettagliatamente, Gian Paolo (e tutti gli altri, ovviamente)

gpc
20-07-2004, 09:26
Azz, mi spiace...


...non preccuparti comunque, anche se non mi rispondi e mi dai ragione una volta non succede niente :D

cerbert
20-07-2004, 09:41
In linea di massima gpc ha ragione... naturalmente mi venisse chiesto se ho mai dato ragione a gpc, negherò l'evidenza!
:D

I termovalorizzatori sono una soluzione carente, insufficiente e dalle ricadute territoriali non ancora quantificate... ma...

Ma questo è il dato di fatto che riguarda TUTTA la distruzione dei rifiuti in quanto la natura stessa dei rifiuti è quella di creare "costi" (normalmente mai computati all'origine) economici, sociali e ambientali.

Il problema va quindi affrontato PRIMA DI TUTTO a monte: con delle politiche di RIDUZIONE della produzione "destinata a rifiuto".
Quando Beppe Grillo, tra tutte le imprecisioni che dice, afferma che è IMPERATIVO ritornare al "Vuoto a rendere" utilizzando leghe plastiche, dice una delle cose più sensate degli ultimi tempi.

Quindi "a valle" deve essere disposto un sistema integrato di raccolta e smistamento che destini il MENO POSSIBILE alla "distruzione" e il più possibile al riciclo.
E anche qui occorre distinguere tra riciclo e riciclo.
Infatti il riciclo dei rifiuti metallici è un sistema "efficiente" di riciclaggio: approssimativamente per ricreare il laminato dai rifiuti piuttosto che dalla materia prima si impiega la stessa quantità di energia, probabilmente, contando tutto il ciclo e i trasporit, persino meno.
Non è la stessa cosa per carta, vetro, plastica per i quali occorre PIU' energia per riciclare che non per produrre ex-novo (con calo qualitativo del lavorato ottenuto), quindi in questo caso il riciclo evita solo la consunzione di materia prima, ma non va oltre.
Per cui appare evidente che ci sono rifiuti per cui ANCHE il riciclo sarebbe da utilizzare con parsimonia.

Si tratta, chiaramente, di introdurre una nuova filosofia e dei nuovi tempi di "uso" ma, come si dice, o questo oppure respirare un po' di "suffumigi" non molto balsamici in più e, SOPRATTUTTO, TACERE quando fuori dal cortile di casa apriranno una discarica.

Le proteste finora fatte, al Sud come al Nord, avevano la legittimazione di una gestione politicamente incoscente del problema (e ancora adesso...)... ma non si può continuare a comportarsi come se non si sapesse la fine che fa l'elegante vaschettina di plastica in cui quel genio del signor salumiere ripone il prosciuttino.

gpc
20-07-2004, 09:54
Originariamente inviato da cerbert
In linea di massima gpc ha ragione... naturalmente mi venisse chiesto se ho mai dato ragione a gpc, negherò l'evidenza!
:D

Sei consapevole, vero, che con questa affermazione hai condannato l'intero pianeta ad un'ondata di maltempo da far impallidire il diluvio universale, e per di più proprio in periodo di vacanze, vero? :rolleyes: :D

cerbert
20-07-2004, 09:57
Originariamente inviato da gpc
Sei consapevole, vero, che con questa affermazione hai condannato l'intero pianeta ad un'ondata di maltempo da far impallidire il diluvio universale, e per di più proprio in periodo di vacanze, vero? :rolleyes: :D

'zzo me ne frega, io vado in vacanza a fine agosto.

:Prrr: :Prrr:

gpc
20-07-2004, 09:58
Originariamente inviato da cerbert
'zzo me ne frega, io vado in vacanza a fine agosto.

:Prrr: :Prrr:

Il solito antiambientalista egoista.
Tanto io vado al mare in settembre :fuck:

:D :D :D

MarColas
20-07-2004, 13:07
Azz, sono riuscito a far essere d'accordo gpc e cerbert :eek: :D

Come ho già detto, anch'io la pensavo come voi fino a pochi giorni fa, poi mi sono informato un po' e, se non ho cambiato idea, certamente ho meno sicurezze (quindi, gpc, sono tutt'altro che molto convinto: lo ero in senso contrario prima, semmai).

Cerbert, non credi che il cambio di filosofia da te giustamente auspicato sia reso ancora più improbabile dal diffondersi dei termovalorizzatori?
Voglio dire, se con una situazione così pesante (nella mia regione, poi non parliamone nemmeno) si continua ad andare nella direzione percorsa finora, con un prolificare di imballi non riciclabili (o riciclabili in teoria ma non di fatto) ed un continuo aumento della quantità di rifiuti prodotta, con un percorso alquanto stentato della raccolta differenziata e del riciclo, dicevo se con una situazione del genere si continua così, quali speranze ci sono che le cose possano cambiare se i termovalorizzatori permetteranno, almeno apparentemente, se non di risolvere quanto meno di tamponare il problema, riducendo al 30% la quantità di rifiuti da mandare in discarica?

Cioè, permettetemi un po' di sano razzismo nei confronti, diciamo così, di me stesso: se a Brescia si è finito per bruciare di tutto, e tanti saluti alla raccolta differenziata, e chissenefrega se le emissioni sono notevolmente superiori a quanto dovrebbero e potrebbero essere, non oso immaginare cosa combinerebbero dalle mie parti.

gpc
20-07-2004, 13:13
Non hai tutti i torti Marcolas, però la questione del riciclaggio non è questione delle dimensioni delgi inceneritori...
Fin quando, come a Ferrara, la raccolta differenziata non solo non viene incentivata (ti danno 2 centesimi al QUINTALE da portare personalmente al deposito, ci rendiamo conto?), ma viene ostacolata (rendendoti impossibile andare da casa al deposito in meno di un'ora, ed essendo aperto il deposito solo in orario d'ufficio capisci che non è possibile andarci), non potrà mai partire.
Se è vero, come mi dicono, che in Germania se non fai la raccolta differenziata ti becchi la multa, o se non si fa come ho visto in certi paesi in veneto che ogni casa ha i suoi tre bidoncini davanti alla porta per la raccolta differenziata, vedi che non è questione di avere o non avere l'inceneritore...

gpc
20-07-2004, 13:40
Originariamente inviato da MarColas
Cioè, permettetemi un po' di sano razzismo nei confronti, diciamo così, di me stesso: se a Brescia si è finito per bruciare di tutto, e tanti saluti alla raccolta differenziata, e chissenefrega se le emissioni sono notevolmente superiori a quanto dovrebbero e potrebbero essere, non oso immaginare cosa combinerebbero dalle mie parti.

Qui però non sono d'accordo. Non è questo che viene detto in quegli articoli. Da nessuna parte...

kaioh
20-07-2004, 13:43
scegli : inceneritore o discarica vicino casa
per cosa opti i?

cerbert
20-07-2004, 13:55
Originariamente inviato da MarColas
Azz, sono riuscito a far essere d'accordo gpc e cerbert :eek: :D

Come ho già detto, anch'io la pensavo come voi fino a pochi giorni fa, poi mi sono informato un po' e, se non ho cambiato idea, certamente ho meno sicurezze (quindi, gpc, sono tutt'altro che molto convinto: lo ero in senso contrario prima, semmai).

Cerbert, non credi che il cambio di filosofia da te giustamente auspicato sia reso ancora più improbabile dal diffondersi dei termovalorizzatori?
Voglio dire, se con una situazione così pesante (nella mia regione, poi non parliamone nemmeno) si continua ad andare nella direzione percorsa finora, con un prolificare di imballi non riciclabili (o riciclabili in teoria ma non di fatto) ed un continuo aumento della quantità di rifiuti prodotta, con un percorso alquanto stentato della raccolta differenziata e del riciclo, dicevo se con una situazione del genere si continua così, quali speranze ci sono che le cose possano cambiare se i termovalorizzatori permetteranno, almeno apparentemente, se non di risolvere quanto meno di tamponare il problema, riducendo al 30% la quantità di rifiuti da mandare in discarica?

Cioè, permettetemi un po' di sano razzismo nei confronti, diciamo così, di me stesso: se a Brescia si è finito per bruciare di tutto, e tanti saluti alla raccolta differenziata, e chissenefrega se le emissioni sono notevolmente superiori a quanto dovrebbero e potrebbero essere, non oso immaginare cosa combinerebbero dalle mie parti.

In realtà la gente NON VUOLE i termovalorizzatori vicino a casa. Questo è un dato palese e, qui a Torino, di cronaca quotidiana. Per cui i TV, in una gestione politica REALE del territorio, sarebbero UN INCENTIVO (chiamiamolo: "minaccia" :D ) alla gestione razionale dei rifiuti.
In una gestione politica REALE.
Mancando, a questo punto per nostro dolo, questo diventa inessenziale la loro dannosità perchè qualsiasi soluzione, riciclo compreso, lo sarà altrettanto.

Come dice Angelo Tartaglia, Professore di Fisica ed Etica dell'Ingegneria: "Non esiste una soluzione tecnica ad una situazione assurda".

sycret_area
20-07-2004, 21:11
Originariamente inviato da kaioh
scegli : inceneritore o discarica vicino casa
per cosa opti i?

Inceneritore, se come quello di Brescia... inodore, insapore, neutro... all'avanguardia, Privato, e produce perfino energia elettrica. Uno spettacolo.

MarColas
21-07-2004, 09:52
Originariamente inviato da gpc
Qui però non sono d'accordo. Non è questo che viene detto in quegli articoli. Da nessuna parte...


Beh...tu cosa capisci quando leggi "si brucia tutto, e più c’è da bruciare più il rendimento economico dell’impianto è elevato"?

Comunque, ripeto, basta fare con google una semplice ricerca con "inceneritore brescia", magari anche per sycret_area potrebbe essere una lettura interessante.
Riporto solo un paio di link:

L’Unione europea mette in mora il governo italiano sull’ambiente per l’inceneritore Asm di Brescia:

http://www.inceneritori.org/UEBRESCIA.doc

Inchiesta della procura di Brescia sul termovalorizzatore:

http://www.mail-archive.com/[email protected]/msg00975.html




http://www.ecceterra.org/doc/soluz.industr.incener.doc

LA SOLUZIONE INDUSTRIALISTA DEL PROBLEMA RIFIUTI
L’INCENERIMENTO
IL FALLIMENTO DELL’ESPERIENZA PILOTA DELL’ASM DI BRESCIA

Chi giunge a Brescia per l’autostrada Venezia-Milano se lo trova improvvisamente davanti: una cattedrale, un castello postmoderno dalle linee avveniristiche, con uno svettante campanile o torre quadrata, azzurro pastello, sfumato sul grigio verso il basso e più intenso in alto, per mimetizzarsi con il colore spento del cielo della pianura padana. Dietro quelle levigate pareti si cela la “megamacchina”, il più grande inceneritore di rifiuti d’Europa, quello dell’Asm, l’azienda dei servizi municipalizzati di Brescia. In questa immagine contradditoria si potrebbe condensare la “doppiezza” dell’inceneritore Asm: la propaganda di un modello “virtuoso” proposto in tutta Italia, spesso anche da settori dell’ambientalismo, da un canto, la realtà di un fallimento clamoroso e senza appello nella gestione dei rifiuti, alla prova dei fatti, dall’altro.
La vicenda dell’inceneritore Asm di Brescia, infatti, è di straordinario interesse proprio perché riporta il dibattito sull’incenerimento come soluzione al problema rifiuti, dalle dispute teoriche e di principio al confronto con i dati della realtà. E dopo cinque anni di funzionamento dell’inceneritore a Brescia si possono tirare fondate e conclusive valutazioni, tutte decisamente negative per i sostenitori dell’incenerimento.
Eppure quando oltre 10 anni fa si decise di installare l’inceneritore (a Brescia, con un ipocrita eufemismo, chiamato termoutilizzatore), si partì con le migliori intenzioni: si proclamò solennemente, mobilitando esperti da tutto il mondo, docenti universitari, ambientalisti di chiara fama, che questo impianto si sarebbe collocato a valle di una raccolta differenziata spinta; che non vi sarebbe stato alcun problema di emissioni inquinanti.
Sono le “verità” che vengono raccontate oggi in varie parti d’Italia, in Campania, a Torino, nel Veneto, a Firenze, a Trento dove l’impianto dell’Asm di Brescia è oggetto di culto da parte degli “inceneritoristi”. Ed in effetti a Brescia dieci anni fa si volle costruire un’esperienza pilota. Per questo l’Asm scomodò un superconsulente, l’ingegner Paolo degli Espinosa, autorevole esperto dell’Enea, ma anche membro del Comitato scientifico di Legambiente, capace quindi di offrire il prestigio della “scienza” insieme al marchio “ambientalista”. Fu lui ad elaborare il cosiddetto “sistema integrato” (formula proposta oggi come una sorta di Vangelo), fondato sul cosiddetto “doppio binario”: da un lato, più del 50% dei rifiuti destinati alla raccolta differenziata, dall’altro il residuo secco “non altrimenti riciclabile” all’incenerimento
Ebbene, dopo cinque anni di funzionamento dell’inceneritore, possiamo verificare, dati alla mano, come sono andate le cose a Brescia.
Innanzitutto l’inceneritore ha prodotto una vera impennata nella produzione dei rifiuti pro capite, collocando Brescia ai vertici della graduatoria delle province “immondezzaie” (kg 1,566 in provincia e addirittura kg 1,821 nel comune capoluogo, un 25 % in più della media nazionale di kg 1,34) ed ha richiamato a Brescia l’importazione di rifiuti da tutta Italia (solo quelli, speciali diretti all’inceneritore, oltre 120.000 tonnellate nel 2001). Questo perché, con una serie di astuzie all’italiana, si è costruito un inceneritore mostruosamente sovradimensionato: previsto nelle delibere autorizzative di 266.000 tonnellate all’anno (più che sufficiente per trattare tutti i rifiuti urbani della provincia di Brescia, a valle di una decente raccolta differenziata) è cresciuto “inaspettatamente” fino a quasi 500.000 tonnellate per attestarsi, oggi, con l’installazione di una terza linea su di un totale di oltre 700.000 tonnellate. Per alimentarlo allora, non solo bisogna aumentare a dismisura la produzione di rifiuti, in clamorosa contraddizione con le priorità del decreto Ronchi, non solo bisogna importare rifiuti da ogni parte d’Italia, bisogna anche scoraggiare il più possibile la raccolta differenziata che sottrae prezioso combustibile alla “megamacchina”. A Brescia questa ingoia già tutta la plastica, che prima si differenziava, ma anche buona parte dei cartoni e della carta di cui non si spinge più come un tempo la differenziazione. Il risultato è che Brescia, da una posizione di primo piano nella raccolta differenziata che occupava meno di un decennio fa, è andata a collocarsi, con un modesto 26,5%, al penultimo posto della graduatoria della Lombardia, che vantava già nel 2000 una media del 32%. Così, a partire dal 1995, il quantitativo globale di rifiuti conferiti non differenziati non solo non è stato scalfito, ma è continuamente aumentato (da 431.497 tonnellate nel 1995 a 470.856 nel 2001). Basterebbe il confronto con il bacino Padova 1, dove si pratica il “porta a porta”, con una riduzione del rifiuto pro capite a solo 1 kg/giorno ed una raccolta differenziata al 60%, per dar conto del fallimento su tutta la linea dell’esperienza bresciana targata Asm.
Certo, l’incenerimento è un formidabile business. E’ un sogno di ogni imprenditore, infatti, disporre di una centrale termoelettrica che opera in regime di monopolio, con un combustibile che non è un costo, ma addirittura un ricavo (già questa voce di entrata ammonta a oltre 2 milioni di euro!), a cui si aggiungono ingenti guadagni dall’energia elettrica e dall’acqua calda e incentivi “impropri” dallo Stato (i rifiuti sarebbero energie rinnovabili!) e dal Conai per gli imballaggi bruciati (!). Insomma una “gallina dalle uova d’oro” che il comune di Brescia ha pensato bene di privatizzare permettendo così l’entrata in forze dell’Hopa di Emilio Gnutti, il noto finanziere d’assalto bresciano, socio privilegiato in affari con la finanza “rossa” (Unipol e Monte dei Paschi).
Ed allora, a Brescia, si può chiudere un occhio sull’impatto ambientale di un simile impianto, nonostante la città abbia “scoperto” recentemente di trovarsi, in una zona adiacente all’inceneritore, con una contaminazione storica da PCB e diossine (qui ha operato l’unica azienda produttrice di PCB in Italia, la Caffaro) superiore a quella registrata a Seveso.
Così l’inceneritore sta funzionando senza che vi sia mai stata una Valutazione di Impatto Ambientale che neppure viene prevista per l’installazione in corso della terza linea (e per questo alcuni gruppi ambientalisti non istituzionali hanno chiesto l’intervento dell’Unione europea).
La rimozione è tale che il rapporto dell’assessorato all’ecologia del Comune di Brescia (dei Verdi!) sulla qualità dell’aria del 2001 non contempla l’inceneritore tra i camini industriali presenti nel comune. Eppure, da quel rapporto, risulta che tutte le altre emissioni dei 58 camini industriali censiti, per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx), assommano a un totale di 148.754 kg/anno, mentre il solo inceneritore (“stranamente” non considerato!) ne butta fuori esattamente il doppio, circa 300.000 kg/anno.
Ma anche per quanto riguarda i PCB, parenti stretti delle diossine e di cui Brescia soffre una contaminazione da Guinness dei primati, stanno emergendo dati inquietanti. L’Arpa recentemente ha indagato i PCB presenti nelle polveri dell’aria di Brescia (ma analogo discorso si può ipotizzare anche per le diossine): innanzitutto si nota che le concentrazioni medie di PCB nelle polveri della città sono almeno 100 volte più elevate di quelle di controllo di tre località non industriali della provincia; è quindi più di un’ipotesi che un contributo a questo inquinamento da PCB dell’aria della città venga proprio dall’inceneritore, se i PCB rilevati mediamente nell’aria di una zona della stessa risultano essere 75 pg/Nm3 (picogrammi per metro cubo di aria), mentre dall’inceneritore escono, secondo la media delle rilevazioni fatte dall’Istituto Negri nell’aprile e nel giugno 2002, ben 8.250 pg/Nm3 di PCB, cioè circa 100 volte di più. Ma quelle emissioni di PCB (come pure quelle delle diossine pari a circa 8 pg/Nm3) vanno moltiplicate per oltre 3 miliardi di Nm3 all’anno in uscita dal camino dell’inceneritore per dare l’idea di quanto se ne accumuli ogni anno nell’ambiente.
E pensare che Asm non ha temuto il ridicolo dichiarando spesso che l’inceneritore pulirebbe l’aria di Brescia!



Ripeto, non voglio assolutamente prendere per oro colato tutto ciò che si legge in questi ed in tutti gli altri link che ho trovato su google. Anzi, la mia speranza è che qualcuno mi segnali qualche link in cui si controbatte, dati alla mano, a quanto viene affermato in essi.

gpc
21-07-2004, 10:01
Il fatto che più si bruci, più il rendimento aumenta non vuol dire "e chissenefrega se le emissioni sono notevolmente superiori a quanto dovrebbero e potrebbero essere".
Le emissioni sono a norma di legge, quindi non sono assolutamente superiori a quando dovrebbero essere, anzi.
Però ti chiedo di nuovo: qual'è l'alternativa? Contando che quel patume bruciato ti fa risparmiare in combustibili fossili per la produzione di energia e in altra energia per il riscaldamento?