CONFITEOR
17-07-2004, 09:09
Potrebbe contenere una backdoor di accesso da parte dei servizi segreti americani e così le forze armate e il ministero degli esteri stanno mettendo alla porta tutti i prodotti Microsoft. Accuse già espresse in Cina, Francia, Danimarca
Microsoft e i suoi software finiscono nuovamente sotto accusa. E le accuse anche questa volta sono pesanti, perché arrivano direttamente dai vertici del ministero degli Esteri tedesco e delle Forze Armate di Berlino. Secondo i quali i software Microsoft possono consentire l'accesso a comunicazioni e dati riservati da parte dei servizi segreti americani.
Va detto che le accuse a Microsoft di aver inserito nei propri programmi, e specificamente in Windows, una backdoor di accesso per la NSA sono accuse di vecchia data. Mai sopite, peraltro, dalle smentite che anche sul piano tecnico sono giunte da Microsoft.
La "sensazione", evidentemente corroborata dagli studi che senza dubbio vengono effettuati a livello governativo e militare sulla sicurezza dei prodotti informatici in uso, è talmente diffusa da aver provocato in Francia un movimento trasversale tra i parlamentari transalpini. Sarebbero sempre più, infatti, quelli inclini ad appoggiare la de-Microsoftizzazione degli apparati informatici delle istituzioni pubbliche.
A questo fine, la soluzione a cui si mira è l'open source, l'unico "ambiente" che produce software controllabili liberamente da chiunque e dunque potenzialmente "immuni" da "codici segreti" inseriti al loro interno. Altro vantaggio che viene ascritto all'open source è il suo modello non-proprietario: un documento prodotto oggi con un'applicazione open source potrà essere sempre recuperato in un secondo momento, anche tra molti anni. Non è detto, secondo qualcuno, che ciò possa accadere se i software utilizzati sfruttano invece formati proprietari
Sulla stessa linea si è espresso di recente anche Chen Chong, sottosegretario cinese alla comunicazione, che ha affermato pubblicamente: "Non vogliamo che un'azienda possa monopolizzare il mercato del software. Pensiamo a Linux perché possiamo controllarne la sicurezza, e quindi anche il nostro destino".
Inoltre, le accuse a Microsoft e NSA erano state di recente riprese anche dall'ingegnere capo della società di sicurezza danese F-Secure, Mikko Hyppoenen.
Secondo l'ingegnere, infatti, i servizi segreti americani spiano le comunicazioni degli utenti Internet grazie ad una backdoor opportunamente inserita nel browser Internet Explorer di Microsoft
http://punto-informatico.it/p.asp?i=35495
Microsoft e i suoi software finiscono nuovamente sotto accusa. E le accuse anche questa volta sono pesanti, perché arrivano direttamente dai vertici del ministero degli Esteri tedesco e delle Forze Armate di Berlino. Secondo i quali i software Microsoft possono consentire l'accesso a comunicazioni e dati riservati da parte dei servizi segreti americani.
Va detto che le accuse a Microsoft di aver inserito nei propri programmi, e specificamente in Windows, una backdoor di accesso per la NSA sono accuse di vecchia data. Mai sopite, peraltro, dalle smentite che anche sul piano tecnico sono giunte da Microsoft.
La "sensazione", evidentemente corroborata dagli studi che senza dubbio vengono effettuati a livello governativo e militare sulla sicurezza dei prodotti informatici in uso, è talmente diffusa da aver provocato in Francia un movimento trasversale tra i parlamentari transalpini. Sarebbero sempre più, infatti, quelli inclini ad appoggiare la de-Microsoftizzazione degli apparati informatici delle istituzioni pubbliche.
A questo fine, la soluzione a cui si mira è l'open source, l'unico "ambiente" che produce software controllabili liberamente da chiunque e dunque potenzialmente "immuni" da "codici segreti" inseriti al loro interno. Altro vantaggio che viene ascritto all'open source è il suo modello non-proprietario: un documento prodotto oggi con un'applicazione open source potrà essere sempre recuperato in un secondo momento, anche tra molti anni. Non è detto, secondo qualcuno, che ciò possa accadere se i software utilizzati sfruttano invece formati proprietari
Sulla stessa linea si è espresso di recente anche Chen Chong, sottosegretario cinese alla comunicazione, che ha affermato pubblicamente: "Non vogliamo che un'azienda possa monopolizzare il mercato del software. Pensiamo a Linux perché possiamo controllarne la sicurezza, e quindi anche il nostro destino".
Inoltre, le accuse a Microsoft e NSA erano state di recente riprese anche dall'ingegnere capo della società di sicurezza danese F-Secure, Mikko Hyppoenen.
Secondo l'ingegnere, infatti, i servizi segreti americani spiano le comunicazioni degli utenti Internet grazie ad una backdoor opportunamente inserita nel browser Internet Explorer di Microsoft
http://punto-informatico.it/p.asp?i=35495