ZackS
04-06-2004, 11:35
:old: lo so :p
Nel 2002 il premier ha dichiarato 12.731.041 euro
Un milione e mezzo in più rispetto all'anno precedente
Redditi, Berlusconi il più ricco
fra i parlamentari italiani
Al secondo posto fra i leader c'è Clemente Mastella
Fra i più "poveri" Follini, Fassino, Rutelli e Diliberto
Silvio Berlusconi
ROMA - Il più ricco è sempre lui. Sia fra i deputati che fra i membri del governo. Silvio Berlusconi resta saldamente in testa alla classifica dei politici più facoltosi, redatta in base alle dichiarazioni dei redditi, oggi consultabili, fatte nel 2002. Quando, cioè, il presidente del Consiglio ha avuto un reddito imponibile di 12.731.041 euro. Nelle casse dello Stato il premier ha versato 5.711.578 euro. Nel 2001, il reddito del premier era stato di 11,2 milioni di euro.
La classifica, stilata secondo il criterio dei leader di partito, vede al secondo posto, dopo Berlusconi, Clemente Mastella. Ma i due sono comunque separati da una distanza abissale: il segretario di Alleanza popolare - Udeur nel 2002 ha dichiarato 177.041 euro. Terzo posto per Umberto Bossi, con un imponibile di 169.276 euro. Poco più sotto, il presidente dei Democratici di sinistra Massimo D'Alema con 166.211 euro, e il vicepresidente del Consiglio e leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, con 165.960 euro.
Seguono Giorgio La Malfa (159.125 euro), Fausto Bertinotti (155.244 euro), Alfonso Pecoraro Scanio (141.594 euro), Armando Cossutta (134.335 euro).
Ancora più sotto nella graduatoria dei redditi il segretario dei Ds Piero Fassino, che nel 2002 ha dichiarato un imponibile di 124.788 euro, seguito dal segretario del Pdci Oliviero Diliberto con 121.669 euro. Dopo di loro, ci sono il presidente dello Sdi Enrico Boselli (118.480 euro) e il leader della Margherita Francesco Rutelli (117.044 euro).
Il più "povero" tra tutti i leader di maggioranza e opposizione è il segretario dell'Udc Marco Follini, che nel 2002 ha dichiarato al fisco un reddito imponibile pari a 104.185 euro.
Nessuna novità nella "sfida" fra i presidenti delle Camere: anche questa volta Marcello Pera, pur se di poco, batte Pier Ferdinando Casini. Nel 2002, Pera ha dichiarato al fisco un imponibile di 200.587 euro, mentre Casini ha dichiarato un reddito pari a 198.065 euro. Il presidente del Senato, nella sua dichiarazione dei redditi, riferisce di aver ereditato dalla madre parti di proprietà immobiliari. Casini invece ha mostrato vitalità in borsa, vendendo azioni Telecom, Tim, Olivetti, Enel, Generali, Bnl e Finmeccanica, per acquistare titoli Unipol, Italcementi, Mondadori, Snam, Eni, Ras, ed anche 21 azioni Mediaset.
(5 aprile 2004)
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/poliredditi/poliredditi/poliredditi.html
Berlusconi il più ricco anche fra i membri del governo
In coda alla classifica il ministro per l'Ambiente Matteoli
Redditi governo, premier in testa
Dopo di lui Stanca e Lunardi
Fra i 200 e i 300 mila euro Sirchia, La Loggia, Frattini
Appaiati Giovanardi, Micciché e Letta con 170 mila euro
Altero Matteoli
il ministro più "povero"
ROMA - Silvio Berlusconi in testa alla classifica anche fra i membri del governo. Il presidente del Consiglio, che si conferma il più ricco fra i leader di partito ed i parlamentari, è in testa, in quanto a dichiarazione dei redditi, anche per quel che riguarda i membri del governo. Con i suoi 12.731.041 euro il premier stacca di netto e di gran lunga il secondo ed il terzo classificato, vale a dire il ministro per l'Innovazione tecnologica, Lucio Stanca (512.083 Euro) e quello per le Infrastrutture, Pietro Lunardi (433.876 Euro). Il più "povero" è invece il ministro per l'Ambiente, Altero Matteoli, con un reddito di 156.406 euro.
Le cifre si leggono negli elenchi delle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari e dei ministri, oggi consultabili alla Camera e al Senato. E se Berlusconi, che ha versato nelle casse dell'erario 5.711.578 euro, ha avuto un incremento del proprio reddito di 1,5 milioni rispetto al 2001 (11,2 milioni di Euro), destino inverso è invece toccato a Stanca e Lunardi, che hanno visto crollare i loro introiti: il primo aveva dichiarato 2,7 milioni di euro, il secondo 639 mila euro.
Dopo le prime tre postazioni seguono, nella classifica, il ministro per la Funzione pubblica, Luigi Mazzella (372.296 euro) e quello per le Attività produttive, Antonio Marzano (319.921 euro).
Tra i 200 e i 300 mila euro si attestano invece il ministro per gli italiani all'Estero, Mirko Tremaglia (281.961 euro), il ministro della Salute, Girolamo Sirchia (281.228 euro), il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia (248.138 euro), quello della Difesa, Antonio Martino (224.570) e quello degli Esteri, Franco Frattini (213.012).
Sotto la soglia dei 200 mila euro troviamo invece il Guardasigilli Roberto Castelli (182.144 euro), il ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo (178.972), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (177.883), il responsabile delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione (176.009), il ministro per il commercio con l'Estero, Adolfo Urso (175.827).
Praticamente appaiati i tre ministri per i rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi (170.859), per il Mezzogiorno, Gianfranco Miccichè (170.498), e il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta (170.016).
Sono invece sotto i 170 mila euro il ministro per le politiche Agricole, Gianni Alemanno (169.841), il suo collega di partito, il ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri (169.737), il responsabile del Welfare, Roberto Maroni (169.384), e il ministro delle riforme Umberto Bossi (169.276). Seguono il titolare del Viminale, Beppe Pisanu (168.552 euro), il vicepremier, Gianfranco Fini (165.960), e il vice-ministro per l'Economia, Mario Baldassarri (165.494).
In coda alla classifica il ministro per i Beni culturali, Giuliano Urbani (158.843 euro), quello per l'Istruzione, Letizia Moratti (157.631), infine il ministro per l'Ambiente Altero Matteoli (156.406).
(5 aprile 2004)
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/poliredditi/goveredditi/goveredditi.html
Nel 2002 il premier ha dichiarato 12.731.041 euro
Un milione e mezzo in più rispetto all'anno precedente
Redditi, Berlusconi il più ricco
fra i parlamentari italiani
Al secondo posto fra i leader c'è Clemente Mastella
Fra i più "poveri" Follini, Fassino, Rutelli e Diliberto
Silvio Berlusconi
ROMA - Il più ricco è sempre lui. Sia fra i deputati che fra i membri del governo. Silvio Berlusconi resta saldamente in testa alla classifica dei politici più facoltosi, redatta in base alle dichiarazioni dei redditi, oggi consultabili, fatte nel 2002. Quando, cioè, il presidente del Consiglio ha avuto un reddito imponibile di 12.731.041 euro. Nelle casse dello Stato il premier ha versato 5.711.578 euro. Nel 2001, il reddito del premier era stato di 11,2 milioni di euro.
La classifica, stilata secondo il criterio dei leader di partito, vede al secondo posto, dopo Berlusconi, Clemente Mastella. Ma i due sono comunque separati da una distanza abissale: il segretario di Alleanza popolare - Udeur nel 2002 ha dichiarato 177.041 euro. Terzo posto per Umberto Bossi, con un imponibile di 169.276 euro. Poco più sotto, il presidente dei Democratici di sinistra Massimo D'Alema con 166.211 euro, e il vicepresidente del Consiglio e leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, con 165.960 euro.
Seguono Giorgio La Malfa (159.125 euro), Fausto Bertinotti (155.244 euro), Alfonso Pecoraro Scanio (141.594 euro), Armando Cossutta (134.335 euro).
Ancora più sotto nella graduatoria dei redditi il segretario dei Ds Piero Fassino, che nel 2002 ha dichiarato un imponibile di 124.788 euro, seguito dal segretario del Pdci Oliviero Diliberto con 121.669 euro. Dopo di loro, ci sono il presidente dello Sdi Enrico Boselli (118.480 euro) e il leader della Margherita Francesco Rutelli (117.044 euro).
Il più "povero" tra tutti i leader di maggioranza e opposizione è il segretario dell'Udc Marco Follini, che nel 2002 ha dichiarato al fisco un reddito imponibile pari a 104.185 euro.
Nessuna novità nella "sfida" fra i presidenti delle Camere: anche questa volta Marcello Pera, pur se di poco, batte Pier Ferdinando Casini. Nel 2002, Pera ha dichiarato al fisco un imponibile di 200.587 euro, mentre Casini ha dichiarato un reddito pari a 198.065 euro. Il presidente del Senato, nella sua dichiarazione dei redditi, riferisce di aver ereditato dalla madre parti di proprietà immobiliari. Casini invece ha mostrato vitalità in borsa, vendendo azioni Telecom, Tim, Olivetti, Enel, Generali, Bnl e Finmeccanica, per acquistare titoli Unipol, Italcementi, Mondadori, Snam, Eni, Ras, ed anche 21 azioni Mediaset.
(5 aprile 2004)
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/poliredditi/poliredditi/poliredditi.html
Berlusconi il più ricco anche fra i membri del governo
In coda alla classifica il ministro per l'Ambiente Matteoli
Redditi governo, premier in testa
Dopo di lui Stanca e Lunardi
Fra i 200 e i 300 mila euro Sirchia, La Loggia, Frattini
Appaiati Giovanardi, Micciché e Letta con 170 mila euro
Altero Matteoli
il ministro più "povero"
ROMA - Silvio Berlusconi in testa alla classifica anche fra i membri del governo. Il presidente del Consiglio, che si conferma il più ricco fra i leader di partito ed i parlamentari, è in testa, in quanto a dichiarazione dei redditi, anche per quel che riguarda i membri del governo. Con i suoi 12.731.041 euro il premier stacca di netto e di gran lunga il secondo ed il terzo classificato, vale a dire il ministro per l'Innovazione tecnologica, Lucio Stanca (512.083 Euro) e quello per le Infrastrutture, Pietro Lunardi (433.876 Euro). Il più "povero" è invece il ministro per l'Ambiente, Altero Matteoli, con un reddito di 156.406 euro.
Le cifre si leggono negli elenchi delle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari e dei ministri, oggi consultabili alla Camera e al Senato. E se Berlusconi, che ha versato nelle casse dell'erario 5.711.578 euro, ha avuto un incremento del proprio reddito di 1,5 milioni rispetto al 2001 (11,2 milioni di Euro), destino inverso è invece toccato a Stanca e Lunardi, che hanno visto crollare i loro introiti: il primo aveva dichiarato 2,7 milioni di euro, il secondo 639 mila euro.
Dopo le prime tre postazioni seguono, nella classifica, il ministro per la Funzione pubblica, Luigi Mazzella (372.296 euro) e quello per le Attività produttive, Antonio Marzano (319.921 euro).
Tra i 200 e i 300 mila euro si attestano invece il ministro per gli italiani all'Estero, Mirko Tremaglia (281.961 euro), il ministro della Salute, Girolamo Sirchia (281.228 euro), il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia (248.138 euro), quello della Difesa, Antonio Martino (224.570) e quello degli Esteri, Franco Frattini (213.012).
Sotto la soglia dei 200 mila euro troviamo invece il Guardasigilli Roberto Castelli (182.144 euro), il ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo (178.972), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (177.883), il responsabile delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione (176.009), il ministro per il commercio con l'Estero, Adolfo Urso (175.827).
Praticamente appaiati i tre ministri per i rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi (170.859), per il Mezzogiorno, Gianfranco Miccichè (170.498), e il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta (170.016).
Sono invece sotto i 170 mila euro il ministro per le politiche Agricole, Gianni Alemanno (169.841), il suo collega di partito, il ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri (169.737), il responsabile del Welfare, Roberto Maroni (169.384), e il ministro delle riforme Umberto Bossi (169.276). Seguono il titolare del Viminale, Beppe Pisanu (168.552 euro), il vicepremier, Gianfranco Fini (165.960), e il vice-ministro per l'Economia, Mario Baldassarri (165.494).
In coda alla classifica il ministro per i Beni culturali, Giuliano Urbani (158.843 euro), quello per l'Istruzione, Letizia Moratti (157.631), infine il ministro per l'Ambiente Altero Matteoli (156.406).
(5 aprile 2004)
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/poliredditi/goveredditi/goveredditi.html