PDA

View Full Version : Se telefono ad una ditta svizzera...


bluelake
24-03-2004, 10:51
...se è nel Canton Ticino, ci parlo in italiano; se è nella Svizzera francese, ci parlo in francese... ma se è nella Svizzera tedesca (tipo Berna, Zurigo, Dietikon, Zuchwill, Winterthur eccetera) in che lingua ci parlo dato che il tedesco non lo so? Meglio in inglese, in francese o in italiano? :confused: Qualche svizzero (o qualcuno che si è trovato nella stessa situazione) sa dirmi come devo fare?

Quincy_it
24-03-2004, 10:52
Vai per esclusione. ;)

Provi con la lingua che conosci meglio per finire con quella che conosci meno. Se non ne parlano nessuna.... :mc: inventa. :p

lucadeep
24-03-2004, 10:53
Originariamente inviato da bluelake
...se è nel Canton Ticino, ci parlo in italiano; se è nella Svizzera francese, ci parlo in francese... ma se è nella Svizzera tedesca (tipo Berna, Zurigo, Dietikon, Zuchwill, Winterthur eccetera) in che lingua ci parlo dato che il tedesco non lo so? Meglio in inglese, in francese o in italiano? :confused: Qualche svizzero (o qualcuno che si è trovato nella stessa situazione) sa dirmi come devo fare?

ma parla 'ome magni :asd:

FastFreddy
24-03-2004, 10:54
Di solito gli svizzeri non hanno problemi a capire il francese il tedesco e l'italiano! ;)

Comunque, nel dubbio, prova con l'inglese! ;)

ziozetti
24-03-2004, 13:06
Mi sembra che gli svizzeri studino a scuola tutte e 3 le lingue.
Devi fare bella figura? Chiedi in quale lingua preferiscono che parli :D
Se è per una informazione parla in italiano, se non capiscono prova con quella che sai meglio.

PS: L'inglese lo parlano comunque penso. Solo in italia non si usa studiarlo...

Jaguar64bit
24-03-2004, 13:08
Originariamente inviato da bluelake
...se è nel Canton Ticino, ci parlo in italiano; se è nella Svizzera francese, ci parlo in francese... ma se è nella Svizzera tedesca (tipo Berna, Zurigo, Dietikon, Zuchwill, Winterthur eccetera) in che lingua ci parlo dato che il tedesco non lo so? Meglio in inglese, in francese o in italiano? :confused: Qualche svizzero (o qualcuno che si è trovato nella stessa situazione) sa dirmi come devo fare?

Mi pare che gli svizzeri dei vari cantoni sanno sia l'italiano che il francese che il tedesco.

Bet
24-03-2004, 13:13
prova un italiano un po' svizzerito, tipo: "io no sfizzero!" :D

Paolo Corsini
24-03-2004, 13:15
Originariamente inviato da Jaguar64bit
Mi pare che gli svizzeri dei vari cantoni sanno sia l'italiano che il francese che il tedesco.
Pura utopia: parlano quello che vogliono (come, del resto, facciamo noi che in europa siamo i meno poliglotti di tutti, purtroppo).
Certo, se ti capita di parlare romancio poi c'è veramente da ridere :)

ziozetti
24-03-2004, 13:21
Originariamente inviato da Paolo Corsini
Certo, se ti capita di parlare romancio poi c'è veramente da ridere :)
Il romancio è la 4a lingua scritta sulle banconote?
Tipo: "Banca naziunala svizra - Diesch Francs"

FastFreddy
24-03-2004, 13:28
Quando telefoni mettiti una mezza patata in bocca, digli di essere il sig. "Gervasoni" e chiedi di poter parlare col sig. "Rezzonico". :D

Se ti risponde "Huber" allora scappa, perchè ha il grilletto facile! :eek:


:D :D :D :D

arimans
24-03-2004, 13:40
In veritá non e´cosí automatico che sappiano tutte e tre le lingue, anzi. Facendo corsi di tedesco ne ho conosciuti vari di svizzeri.
Semmai la lingua che li accomuna di piu´, se non ricordo male, é proprio il tedesco perché quando fanno il militare, qualcosa come tre settimane l´anno per 30 anni :eek:, lo fanno nel cantone tedesco.
Comunque con l´inglese non credo ci siano problemi.

Alessandro Bordin
24-03-2004, 13:44
Teleconferenza via webcam e vai a gesti :D

PS Hai buone probabilità di trovare un poliglotta al di là del filo ;)

Alessandro Bordin
24-03-2004, 13:44
Originariamente inviato da arimans

Comunque con l´inglese non credo ci siano problemi.

Uhm, oltre Gottardo è quella che sanno meno

Tedesco e francese nell'ordine .. uber alles :D

bluelake
24-03-2004, 15:15
Prova del fuoco rimandata a domani, devo ancora finire le chiamate in zona Ginevra (quindi francese)... ;)

Ma che diamine, nella Svizzera Italiana non esistono imprese di pulizia o ditte che commercializzano prodotti per la pulizia industriale? :confused:

Adric
24-03-2004, 19:28
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Uhm, oltre Gottardo è quella che sanno meno

Tedesco e francese nell'ordine .. uber alles :D
A me fanno rabbia certi siti web svizzeri, che oltre al tedesco e al francese, hanno l'inglese ma non l'italiano tra le lingue.

max1123
24-03-2004, 19:32
Originariamente inviato da bluelake
...se è nel Canton Ticino, ci parlo in italiano; se è nella Svizzera francese, ci parlo in francese... ma se è nella Svizzera tedesca (tipo Berna, Zurigo, Dietikon, Zuchwill, Winterthur eccetera) in che lingua ci parlo dato che il tedesco non lo so? Meglio in inglese, in francese o in italiano? :confused: Qualche svizzero (o qualcuno che si è trovato nella stessa situazione) sa dirmi come devo fare?

Prova ad introdure il discorso in Inglese, eventualmente chiedi se è possibile parlare in Francese o in Italiano.

Purtroppo sono pochi quelli che sanno più lingue oltre alla "loro". Da me per esempio (cantone Thurgau, ma anche St. Gallen e Zuerich), parlano Tedesco e a malapena l'Inglese.

Alessandro Bordin
25-03-2004, 07:34
Originariamente inviato da Adric
A me fanno rabbia certi siti web svizzeri, che oltre al tedesco e al francese, hanno l'inglese ma non l'italiano tra le lingue.

Già, ma considera che l'italiano si parla solo in Ticino, zona "poco considerata" dal resto della Svizzera. :boh:

Certo, rimane una delle lingue nazionali; sicuramente è la più trascurata.

Adric
25-03-2004, 13:31
No, l'italiano si parla anche nel cantone dei Grigioni

da www.gr.ch/Italiano/seiten.cfm?idnav1=1&idnav2=8&seite=/Italiano/Gente_&_Paese/dreisprachigkeit.cfm :

Le Valli di lingua italiana
Le quattro valli meridionali dei Grigioni in cui si parla italiano vengono chiamate il Grigionitaliano. Si tratta della Mesolcina, della Val Calanca, della Val Bregaglia e della Valposchiavo. Esse sono contraddistinte da una spiccata autonomia linguistica e dai più disparati dialetti locali. Il "Bregaliot" (Val Bregaglia) è un miscuglio del dialetto lombardo e del romancio ladino, il "pus'ciavin" (Valposchiavo) assomiglia al dialetto valtellinese, mentre i dialetti del Moesano (Mesolcina e Val Calanca) sono imparentati con quelli ticinesi. Nelle scuole, nei media e in occasione di manifestazioni ufficiali viene parlato risp. scritto per lo più l'italiano "classico".

E molte persone di madrelingua italiana ci sono in tutta la Svizzera, anche Francese e Tedesca. Non solo max1123; mia cugina ha vissuto nel Vallese, ad esempio.

Due esempi quasi paradossali:
1) Il Festival Jazz di Montreux si svolge ogni anno nell'onomima località a 200 Km dall'Italia, vi ci sono esibiti molti artisti italiani (anche non jazz, come Vasco Rossi) ma nel loro sito niente italiano.

2) Il sito svizzero della Lindt; niente lingua italiana (e consideriamo che Lindt da qualche anno ha acquisito il controllo della piemontese Caffarel e possiede uno stabilimento a Induno Olona in provincia di Varese).

Alessandro Bordin
25-03-2004, 13:43
Nei Grigioni devi aver fortuna a trovare qualcuno che parli l'italiano ;) Ci vado spesso.

Tolto San Bernardino, località sciistica, per il resto parlano tedesco al 99%.

Fabio Boneschi
25-03-2004, 14:10
Si tratta della Mesolcina,

dove si trova appunto S.bernardino in cui l'italiano....è conosciuto ma non utilizzato! la lingua locale è un dialetto "simile" al varesotto/milanese.. (mai sentito le parodie sui gendarmi svizzeri???)

della Val Calanca,

...prova a parlare italiano in val calanca.... la cui popolazione residente è presumibilmente di 5000 anime..di cui il 60% animali da pascolo! è una delle valli montane meno "addolcite e sfruttate dall'uomo" in cui l'isolamento è garantito...ed il dialetto la lingua locale. L'italiano è capito dall'interlocutore..ma la risposta è garantita in dialetto!

della Val Bregaglia

la Bregaglia di nazionalità elvetica... è veramente minima e si articola in un pugno di paesetti privi di attività commerciali significative. E' un'area in cui gli abitanti...sono costretti a valicare il passo del Maloja per lavorare nella redditizia Engadina (di lingua chiaramente Tedesca o al pi+ romancia). Anche in bregaglia l'italiano.... è in "disuso"...si preferisce il dialetto!

e della Valposchiavo.

la valposchiavo è un'area che ha conosciuto periodi di contestazione religiosa ed "etnica"... zone che convivono da sempre con l'isolamento dalla vera svizzera (il passo del Bernina non è proprio agevole come un cavacavia..) ed il romancio è diffusissimo...
l'italiano è solo tollerato...sia come lingua che come persona!

bhe dire che l'italiano è utilizzato trincerandosi dietro "molte persone di madrelingua italiana ci sono in tutta la Svizzera"..mi pare abbastanza esaperato.... come dire in italia è diffuso l'albanese poichè vi sono parecchi immigrati!

Tralasciando ogni considerazione di tipo geografico/antropologico... diciamo che l'italiano in svizzera è visto maluccio; potrei elencarvi gli esempi di "pseudodiscriminazione" a cui ho assistito; la vera Svizzera vede il canton ticino come una terra di secondo livello... un'area in cui l'economia non è mai completamente decollata.

Vi sono alcune valli che per caratteristiche orografiche subiscono un isolamento economicamente pesante, come ad esempio la poschiavina... uno svizzero sarebbe ben pi+ comodo a lavorare in italia..ma il cambio non sarebbe certo farevole e farebbe la fame, è quindi costretto a valicare il bernina..e lavorare in una terra in cui il tedesco la fa da padrone. Altre piccole aree fanno di necessità virtu.... sforzandosi di utilizzare l'italiano e non il dialetto..almeno per catturare quel poco di turismo che si spinge nelle valli pi+ isolate e remote.

LuPellox85
25-03-2004, 14:24
parla folignate, la capiscono in tutto il mondo :D

Adric
26-03-2004, 01:44
Il sito che ho citato prima era quello ufficiale del cantone dei Grigioni. Evidentemente per tenere fede al nome il sito ha fatto una figura grigia :O :D

Originariamente inviato da Fabio Boneschi
bhe dire che l'italiano è utilizzato trincerandosi dietro "molte persone di madrelingua italiana ci sono in tutta la Svizzera"..mi pare abbastanza esaperato.... come dire in italia è diffuso l'albanese poichè vi sono parecchi immigrati!
Il paragone è improprio perche' percentualmente gli italofoni in Svizzera sono 20 volte superiori agli albanesi in Italia; oltre a non confinare l'Albania con l'Italia, a non essere l'albanese lingua ufficiale in Italia e a non esserci programmi televisivi di stato in lingua albanese.

Ho trovato un articolo molto interessante che ora vi posto.

---------------------------------------------------------------------------
da http://culturitalia.uibk.ac.at/siena/98_2/Schmid.htm

La situazione dell’italiano nella Svizzera tedesca

Stephan Schmid è ricercatore presso il Laboratorio di fonetica dell’Università di Zurigo.

In confronto con gli altri paesi germanofoni, la Svizzera tedesca costituisce senza dubbio l’area dove la lingua italiana ha conosciuto la sua maggiore diffusione. Questa situa_zione è dovuta ad una serie di circostanze in parte concomitanti, tra le quali occorre menzionarne almeno quattro: la funzione dell’italiano come lingua nazionale, l’esistenza di un’area italofona nel territorio nazionale, la vicinanza geografica dell’Italia e infine la presenza di un cospicuo numero di immigrati italiani che vivono nell’area germanofona. Una riflessione sulla situazione dell’italiano nella Svizzera tedesca deve quindi affrontare non solo questioni legate alla politica linguistica e all’insegnamento dell’italiano come L2, ma deve prendere in considerazione anche il reale comportamento dei parlanti e interrogarsi in particolare sul mantenimento della lingua d’origine all’interno della comunità italofona.
Un primo fattore che assume una sua rilevanza è certamente lo statuto di lingua nazionale di cui l’italiano gode nella Confederazione Elvetica. Benché la politica linguistica svizzera sia essenzialmente basata sul ‘principio di territorialità’ (per cui ci troviamo di fronte alla convivenza di aree linguistiche separate e in larga misura monolingui, piuttosto che ad un paese veramente plurilingue), il carattere per certi versi ufficiale dell’italiano è ‘visibile’ anche nella vita quotidiana. Certo, il fatto che l’italiano appaia sulle banconote e sugli imballaggi di molti articoli di consumo può essere considerato effimero; ciononostante esso contri_buisce a conferire a questa lingua una presenza nell’immaginario del parlante comune, alla quale contribuisce anche la ricezione oltralpe dei canali televisivi e radiofonici della Svizzera italiana.
In genere si osserva però che il contatto con le aree italofone della Svizzera – il Canton Ticino e i Grigioni italiani – non aumenta necessariamente la conoscenza della lingua italiana presso i germanofoni: i ‘rapporti di forza’ sono tali che turisti e pensionati residenti nella parte meridionale del paese possono tranquillamente servirsi del loro idioma, dato che normalmente gli italofoni si adeguano a questa prassi comunicativa. Anche in sede di politica scolastica il quadrilinguismo svizzero non favorisce automaticamente la diffusione dell’italiano; gli unici cantoni che hanno istituito l’insegnamento dell’italiano come prima lingua seconda sono i Grigioni (dove oltre alla popolazione retoromancia risiede anche una minoranza italofona) e Uri, che è limotrofo al Canton Ticino. Le riforme scolastiche all’insegna della globalizzazione mettono in dubbio persino l’insegnamento del francese come prima lingua seconda nella scuola dell’obbligo, al posto del quale sta per subentrare l’inglese; è ovvio che da questa situazione esce debilitato anche l’italiano. La proposta di introdurre l’italiano come materia obbligatoria in tutte le scuole medie superiori, avanzata qualche anno fa dal consigliere federale Flavio Cotti, non ha riscontrato un’eco favorevole nell’opinione pubblica.
Forse più che i contatti con il Canton Ticino, sulla diffusione dell’italiano nella Svizzera tedesca influisce la vicinanza geografica – e in un certo senso anche psicologica – dell’Italia; ciò vale sia per gli autoctoni sia, a maggior ragione, per gli immigrati italiani. L’Italia costituisce tuttora una delle mete di vacanza preferite degli svizzeri, e da qualche tempo anche il made in Italy (soprattutto nei settori della gastronomia, dell’abbigliamento e dell’arre_damento della casa) gode di un notevole prestigio che indirettamente ha delle ripercussioni anche sul piano linguistico. Da un lato questo prestigio induce talvolta gli svizzeri tedeschi a frequentare corsi di italiano, dall’altro piacciono forme linguistiche che ‘suonano’ in qualche modo come italiano, il che è particolarmente evidente nei nomi di prodotti, ristoranti e negozi: citiamo come di esempio i termini Pronto (un tipo di apparecchio telefonico), Sportino (negozio dove si vendono articoli sportivi), Ticketeria (sportello dove si vendono biglietti per i mezzi di trasporto) ecc.; spesso tali pseudo-italianismi non riprendono un termine già esistente in italiano, ma vengono creati ex novo secondo le regole della morfologia derivazionale dell’italiano (e a volte addirittura con una base lessicale inglese!).
Sempre legata alla vicinanza geografica dell’Italia è anche la discreta offerta di mass-media italiani sul mercato svizzero; le reti televisive RAI1, RAI2 e Canale 5 vengono diffuse via cavo, e nelle edicole della Svizzera tedesca si trova una vasta scelta di giornali e settimanali italiani. La domanda di tali prodotti di informazione proviene evidentemente dalla comunità italiana che ha svolto un ruolo di primaria importanza nella storia dell’immigrazione nella Svizzera tedesca. Gli inizi dell’immigrazione italiana risalgono alla fine del secolo scorso, in particolare al periodo della costruzione delle gallerie ferroviarie; da allora la presenza degli italiani è rimasta una costante nella struttura demografica della Svizzera tedesca. Il fenomeno è tornato in auge in seguito al boom economico del secondo dopoguerra ed è cominciato a regredire soltanto negli anni Ottanta.
Sul piano linguistico la situazione della Svizzera tedesca si distingue per molti aspetti da quella di altre mete classiche dell’emigrazione italiana – come gli Stati Uniti, l’Argentina o l’Australia. Il comportamento linguistico della prima generazione è infatti caratterizzato da una forte italianizzazione, fenomeno tipico piuttosto delle migrazioni interne e comunque orientato verso i modelli culturali della società italiana. Nella comunicazione intrafamiliare e all’interno della comunità degli immigrati, l’italiano si è infatto conquistato una posizione egemone a scapito del dialetto d’origine e delle varietà tedesche (ricordiamo che l’acquisizione di queste ultime non viene facilitata dalla nota diglossia diamesica della Svizzera che vede la lingua tedesca relegata più che altro agli usi scritti e formali, mentre nella comunicazione orale quotidiana prevale il dialetto svizzero tedesco). La grande diffusione della lingua italiana nella Svizzera tedesca è quindi essenzialmente dovuta al comportamento linguistico della prima generazione di immigrati: essa ha adottato l’italiano non solo per l’educazione dei figli, ma in parte anche nella comunicazione con gli stessi svizzeri e con immigrati di altra nazionalità.
La seconda generazione degli italiani nella Svizzera tedesca ha attinto pienamente al patrimonio linguistico tramandato dai genitori. Gli studi sul comportamento linguistico dei figli degli immigrati italiani (v. per esempio Schmid 1993) hanno messo in evidenza da un lato la relativa marginalità del dialetto (mantenuto molto meglio in altre situazioni di emigrazione), mentre dall’altro è notevole la padronanza della lingua italiana; ovviamente si tratta per lo più di una varietà di italiano popolare che rispecchia abbastanza fedelmente le caratteristiche della lingua dei genitori. A differenza della prima generazione, i giovani italiani possono però con_siderarsi bilingui ‘equilibrati’, nel senso che hanno acquisito una perfetta padronanza dello svizzero tedesco. Il tratto saliente del comportamento linguistico all’interno del gruppo dei pari è infatti l’alta frequenza della commutazione di codice (anche intrafrasale) tra italiano e schwyzertütsch, fenomeno che rivela non soltanto una larga sovrapposizione dei domini d’uso, ma anche un notevole livello di competenza nelle due varietà. A favore del mantenimento della lingua italiana intervengono – a parte i fattori già menzionati come l’italofonia dei genitori, la vicinanza dell’Italia e la diffusione di mass media in lingua italiana – anche alcune misure formative, in particolare i ‘Corsi di lingua e cultura italiana’ che godono in genere di un’altra frequenza presso i ragazzi. Spiace dover constatare che negli ultimi anni le politiche scolastiche – tanto dell’autorità italiana quanto di quelle elvetiche – non hanno sempre saputo apprezzare nel modo dovuto l’importanza di questa istituzione.
La comunità italiana che risiede in Svizzera non ha solo mantenuto la propria lingua al suo interno, ma essa è riuscita anche a diffonderla presso altri gruppi sociali. Tra gli svizzeri la conoscenza dell’italiano ha avuto una discreta diffusione non soltanto per motivi legati al turismo, al Made in Italy e alla cultura italiana in genere, ma anche per ragioni più prettamente funzionali e professionali: in contrasto con la politica ufficiale del ‘principo di territorialità’, nella Svizzera tedesca è possibile svolgere tutta una serie di pratiche in lingua italiana, essendo questa lingua parlata da molti professionisti e lavoratori dipendenti nel terziario (due figure tipiche sono il medico e il macellaio).
Ma vi è di più: la posizione egemone che gli italiani hanno occupato tra le nazioni immigrate grazie al loro primato storico e demografico ha fatto sì che l’italiano funga da lingua veicolare – tra svizzeri, italiani e altre etnie – in alcuni settori lavorativi, come ad esempio l’edilizia, l’industria tessile e la gastronomia. Alla diffusione di tale Fremdarbeiteritalienisch hanno contribuito in larga misura parlanti romanzofoni (in particolare gli immigrati spagnoli e portoghesi), ma il fenomeno ha attecchito in parte anche presso lavoratori greci, turchi e slavi. Non stupisce quindi se in base al loro carattere interculturale e strumentale queste varietà di apprendimento esibiscono molti tratti di semplificazione, se non addirittura di pidgninizzazione (cfr. Berruto 1991).
In conclusione constatiamo che la diffusione di una lingua alloglotta – com’è il caso dell’italiano nella Svizzera tedesca – avviene soprattutto attraverso le pratiche comunicative nella vita sociale ed è meno influenzata da misure di politica linguistica e formativa di quanto comunemente si è propensi a credere; ciò viene dimostrato dal mantenimento dell’italiano presso la seconda – e in parte anche la terza – generazione degli immigrati e, a maggior ragione, dalla nascita di un fenomeno del tutto singolare come l’italiano ‘lingua franca’.

Cenni bibliografici
Berruto G., Fremdarbeiteritalienisch: fenomeni di pidginizzazione dell’italiano nella Svizzera tedesca, “Rivista di linguistica” 3. 2 (1991), pp. 333-367.
Schmid S., Lingua madre e commutazione di codice in immigrati italiani di seconda generazione nella Svizzera tedesca, “Multilingua” 12. 3 (1993), pp. 265-289.

Fabio Boneschi
26-03-2004, 08:09
premessa .....
odio i post così lunghi , in particolar modo se rischiano di finire OT. L'intento iniziale di questa discussione non era certo quello di fare un'analisi sulla diffusione linguistica...quanto piuttosto fornire al "tapino" una info ben chiara: al telefono devo parlare italiano oppure no??

a parte questo.. rispondo a te Adric, invitandoti però a continuare eventualemnte in PVT o mail poichè a mio avviso siamo quasi OT.

tu citi testi accademici che analizzano la diffusione dell'italiano, autorevoli ed interessanti, ma in tale documentazione non emerge un fattore fondamentale, ovvero la penetrazione di tale fenomeno nel popolo svizzero.
Sarebbe come dire.... l'egiziano si diffonde in Italia perchè gli egiziani emigrati lo parlano ed il made in egypt piace, non tenendo presente che la percentuale di tale fenomeno è praticamente impercettibile.
Ho estremizzato e semplificato il discorso, ma spero di aver reso il concetto.

Come forse sai la redazione di HWU è collocata a 4 km dal confine elvetico, i rapporti con tale nazione sono nel mio caso quotidiani...ho trascorso periodi più o meno lunghi in varie aree da te citate (bregaglia, poschiavina, engadina), mentre con frequenza settimanale bazzzico la mesolcina ed altre aree del ticino. Io ti ho riportato semplicemente la mia esperienza e le mie impressioni. In vari episodi ho avuto problemi a farmi capire parlando italiano (proprio in quelle aree dove il testo da te citato afferma che l'italiano è ben accetto).
Una cosa che il documento di Stephan Schmid trascura è la "diffidenza etnica" ed i luoghi comuni che aleggiano intorno a chi parla italiano. In alcuni ambiti, anche accademici, l'italiano è visto come persona imprecisa...come colui che vive in un paese privo di regole ecc ecc. Luoghi comuni, atteggiamenti che rivelano scarsa sensibilità e cultura povera di valori....ma purtroppo questa è una situazione assai diffusa.
Parlando di aree a prevalenza tedesca, non credere che gli immigrati in tali realtà siano visti di buon occhio! Le cose migliorano un poco nelle grandi città, ma altrove l'italiano è visto come "immigrato" e la lingua che parla....è semplicemente tollerata.
Questa è la mia esperienza diretta...poi ovviamente casi sporadici di persone particolarmente "aperte e con cultura aperta al resto del mondo" sono possibili ma non sono la norma.

ziozetti
26-03-2004, 08:56
l'italiano è visto come persona imprecisa...come colui che vive in un paese privo di regole ecc ecc.
Non hanno tutti i torti... :D