twinpigs
16-12-2003, 12:10
:eek:
I servizi segreti israeliani avvertono: "Nel mirino
dei terroristi un importante simbolo della cristianità"
Il Mossad: Al Qaeda a Natale
colpirà la Chiesa in Italia
Il ministro Pisanu: "Vigiliamo, in un anno 71 arresti"
di CLAUDIA FUSANI
Vaticano sotto sorveglianza
per il rischio attentati
ROMA - Un attacco terroristico in Italia entro Natale e nei giorni delle feste in un luogo che rappresenta "un importante simbolo della cristianità". L'informativa è segnalata con "indice alto di probabilità", nel gergo dell'intelligence il livello più alto di credibilità, anche se non fornisce altri dettagli sulla modalità e sul luogo dell'azione terroristica. Una nota generica, come purtroppo ne arrivano quasi tutti i giorni sui tavolo del Gruppo di lavoro interforze antiterrorismo insediato al Viminale. Ma è la "fonte" che fa la differenza e obbliga a prendere molto sul serio l'informazione arrivata all'inizio della settimana dal Mossad, il servizio segreto israeliano.
Viminale e Palazzo Chigi hanno ripetuto più volte nelle ultime settimane di non voler fare allarmismi. Ma, pur non essendo circoscritta, la nota dell'intelligence israeliana appare fondata nell'indicazione dell'obiettivo - "un importante simbolo della cristianità", quindi San Pietro, il Vaticano ma anche una chiesa o una basilica - e nel delimitare il periodo: le feste di Natale, capodanno compreso. "Siamo pienamente consapevoli di dover affrontare molti rischi - ha detto ieri il ministro Pisanu incontrando Christopher Cox, presidente del Comitato interno per la sicurezza americana - ma siamo all'altezza di una sfida così impegnativa e di lunga durata". Lo dimostrano i 71 arresti, nel 2003, di cittadini islamici sospettati di avere legami con Al Qaeda e un sistema di sicurezza continuamente aggiornato intorno a 8.070 obiettivi con l'impiego di oltre sedicimila fra agenti e militari.
In Vaticano e nelle strade intorno a San Pietro la vigilanza e le misure di sicurezza sono state ulteriormente rafforzate, nel numero e nella tipologia dei turni: agenti in divisa ma anche in borghese controllano la piazza e le viuzze intorno a via della Conciliazione soprattutto nei giorni in cui sono previste cerimonie pubbliche con il Pontefice. In servizio anche pattuglie con i cani antiesplosivo. I divieti per la sosta di auto e motorini sono tassativi. "Di più non possiamo fare - avvisano i responsabili della sicurezza - almeno di non voler pensare di isolare San Pietro e sconvolgere il calendario delle celebrazioni durante le feste di Natale e Capodanno".
L'allerta del Mossad si inserisce nella segnalazione quasi quotidiana di rischi e attentati. Ogni giorno i tecnici leggono note e informazioni, "quasi tutte generiche, nulla di specifico" precisano. E ogni giorno le misure di sicurezza vengono registrate, modificate, aggiornate: negli aeroporti, che restano gli obiettivi più sensibili, "uno snodo nevralgico che può diventare il tallone d'Achille della nostra difesa" come disse qualche giorno fa il capo della polizia Gianni De Gennaro elencando i 98 scali italiani a cui vanno aggiunti 38 aeroclub, "un altro possibile obiettivo".
E poi nelle stazioni, nei porti, nelle metropolitane di Roma, Milano e Napoli che il 25 novembre sono state a un passo dalla chiusura. Una di quelle "drastiche ed eccezionali misure di sicurezza" che il Viminale ha messo in conto ma non ha ancora preso. Nelle informative si legge non solo di obiettivi istituzionali, infrastrutture come ponti o dighe e sedi militari ma anche di "soft target", oltre alle chiese anche i ristoranti, gli alberghi, i centri commerciali dove da una decina di giorni sono in servizio pattuglie in borghese e i "luoghi di aggregazione sociale".
Tutte le note, però, concordano nell'indicazione del periodo: le feste di Natale e Capodanno in cui "potrebbero esserci attentati simultanei contro obiettivi facili perché senza particolari protezioni".
L'allarme riguarda tutta Europa e gli Stati Uniti. La Cia americana, l'Mi5 britannico lanciano continui allerta. Oxford Street a Londra è presidiata da agenti armati che pattugliano anche i centri commerciali dove "cellule di Al Qaeda avrebbero fatto operazioni di ricognizione". L'Fbi e il Dipartimento per la sicurezza americano hanno avvisato della possibilità che le cellule dell'islamismo armato abbiano in dotazione "kit esplosivi da montare a bordo di aerei". A Londra sono state sequestrati "calzini con tracce di esplosivi".
(13 dicembre 2003)
I servizi segreti israeliani avvertono: "Nel mirino
dei terroristi un importante simbolo della cristianità"
Il Mossad: Al Qaeda a Natale
colpirà la Chiesa in Italia
Il ministro Pisanu: "Vigiliamo, in un anno 71 arresti"
di CLAUDIA FUSANI
Vaticano sotto sorveglianza
per il rischio attentati
ROMA - Un attacco terroristico in Italia entro Natale e nei giorni delle feste in un luogo che rappresenta "un importante simbolo della cristianità". L'informativa è segnalata con "indice alto di probabilità", nel gergo dell'intelligence il livello più alto di credibilità, anche se non fornisce altri dettagli sulla modalità e sul luogo dell'azione terroristica. Una nota generica, come purtroppo ne arrivano quasi tutti i giorni sui tavolo del Gruppo di lavoro interforze antiterrorismo insediato al Viminale. Ma è la "fonte" che fa la differenza e obbliga a prendere molto sul serio l'informazione arrivata all'inizio della settimana dal Mossad, il servizio segreto israeliano.
Viminale e Palazzo Chigi hanno ripetuto più volte nelle ultime settimane di non voler fare allarmismi. Ma, pur non essendo circoscritta, la nota dell'intelligence israeliana appare fondata nell'indicazione dell'obiettivo - "un importante simbolo della cristianità", quindi San Pietro, il Vaticano ma anche una chiesa o una basilica - e nel delimitare il periodo: le feste di Natale, capodanno compreso. "Siamo pienamente consapevoli di dover affrontare molti rischi - ha detto ieri il ministro Pisanu incontrando Christopher Cox, presidente del Comitato interno per la sicurezza americana - ma siamo all'altezza di una sfida così impegnativa e di lunga durata". Lo dimostrano i 71 arresti, nel 2003, di cittadini islamici sospettati di avere legami con Al Qaeda e un sistema di sicurezza continuamente aggiornato intorno a 8.070 obiettivi con l'impiego di oltre sedicimila fra agenti e militari.
In Vaticano e nelle strade intorno a San Pietro la vigilanza e le misure di sicurezza sono state ulteriormente rafforzate, nel numero e nella tipologia dei turni: agenti in divisa ma anche in borghese controllano la piazza e le viuzze intorno a via della Conciliazione soprattutto nei giorni in cui sono previste cerimonie pubbliche con il Pontefice. In servizio anche pattuglie con i cani antiesplosivo. I divieti per la sosta di auto e motorini sono tassativi. "Di più non possiamo fare - avvisano i responsabili della sicurezza - almeno di non voler pensare di isolare San Pietro e sconvolgere il calendario delle celebrazioni durante le feste di Natale e Capodanno".
L'allerta del Mossad si inserisce nella segnalazione quasi quotidiana di rischi e attentati. Ogni giorno i tecnici leggono note e informazioni, "quasi tutte generiche, nulla di specifico" precisano. E ogni giorno le misure di sicurezza vengono registrate, modificate, aggiornate: negli aeroporti, che restano gli obiettivi più sensibili, "uno snodo nevralgico che può diventare il tallone d'Achille della nostra difesa" come disse qualche giorno fa il capo della polizia Gianni De Gennaro elencando i 98 scali italiani a cui vanno aggiunti 38 aeroclub, "un altro possibile obiettivo".
E poi nelle stazioni, nei porti, nelle metropolitane di Roma, Milano e Napoli che il 25 novembre sono state a un passo dalla chiusura. Una di quelle "drastiche ed eccezionali misure di sicurezza" che il Viminale ha messo in conto ma non ha ancora preso. Nelle informative si legge non solo di obiettivi istituzionali, infrastrutture come ponti o dighe e sedi militari ma anche di "soft target", oltre alle chiese anche i ristoranti, gli alberghi, i centri commerciali dove da una decina di giorni sono in servizio pattuglie in borghese e i "luoghi di aggregazione sociale".
Tutte le note, però, concordano nell'indicazione del periodo: le feste di Natale e Capodanno in cui "potrebbero esserci attentati simultanei contro obiettivi facili perché senza particolari protezioni".
L'allarme riguarda tutta Europa e gli Stati Uniti. La Cia americana, l'Mi5 britannico lanciano continui allerta. Oxford Street a Londra è presidiata da agenti armati che pattugliano anche i centri commerciali dove "cellule di Al Qaeda avrebbero fatto operazioni di ricognizione". L'Fbi e il Dipartimento per la sicurezza americano hanno avvisato della possibilità che le cellule dell'islamismo armato abbiano in dotazione "kit esplosivi da montare a bordo di aerei". A Londra sono state sequestrati "calzini con tracce di esplosivi".
(13 dicembre 2003)