View Full Version : Monaco di Baviera sceglie Linux (di nuovo): perché l'open source è una questione politica
Redazione di Hardware Upg
16-05-2020, 15:31
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/monaco-di-baviera-sceglie-linux-di-nuovo-perche-l-open-source-e-una-questione-politica_89401.html
L'amministrazione progressista di Monaco di Baviera sceglie di tornare nuovamente al software open source, dopo che la precedente amministrazione (a guida conservatrice) era tornata da Microsoft. Una battaglia politica con importanti risvolti pratici
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Questi vivono sulle nuvole. :doh:
Un conto è avere un server linux based in cui tutto è settato, configurato e mantenuto da gente esperta nello specifico e che funziona lontano dalle mani dell'utente comune.
BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.
Risultato: un puttanaio della madonna, disservizi a cannone per il pubblico, valanga di soldi spese per assistneze vaire e continue.
Storia già vista in situazioni del tutto similari in passato.
Arriva il politico rincoglionito che spara la sua cazzata senza avere l'idea di come girano certe cose e poi ne fanno le spese i cittadini.
E' una cosa talmente demente che mi stupisce che non sia avvenuta in Italia.
Fantapollo
16-05-2020, 16:06
L'amministrazione progressista di Monaco di Baviera sceglie di tornare nuovamente al software open source, dopo che la precedente amministrazione (a guida conservatrice) era tornata da Microsoft.
Come ci si poteva aspettare, una PA che sceglie Linux è ben confusa
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.
Di grazia
Quale sarebbe il motivo per cui una distribuzione Linux dovrebbe dare più rogne di un Winzoz qualunque ?
Perché gli utenti ci installano più puttanate ?
Perché gli utenti si prendono più virus ?
Perché gli aggiornamenti fanno quel che vogliono loro e scassano l' installazione ?
Forse conosci poco il mondo dei client aziendali, non sono pc casalinghi, gli utenti non possono installare assolutamente nulla e neppure collegare periferiche a caso.
Per questo tipo di utenza una distribuzione Linux non solo funziona altrettanto bene di un Winzoz qualsiasi, ma anzi è decisamente più robusta e facile da configurare e controllare in quanto è un sistema che nasce multiutente dall' inizio.
L'unico problema è la gestione ed eventuale migrazione dei documenti da uno standard chiuso
Come ci si poteva aspettare, una PA che sceglie Linux è ben confusa
Già
Invece affidarsi a una piattaforma di cui non hai nessun controllo, che ha il vizio di collegarsi a server in giro per il mondo per trasferire dati senza dirti niente, fatta da un' azienda che ha sede in uno stato che è famoso per tracciare i dati degli utenti e che per legge non offre alcuna garanzia sulla privacy ovviamente è una cosa molto furba.
Nicodemo Timoteo Taddeo
16-05-2020, 16:15
Per questo tipo di utenza una distribuzione Linux non solo funziona altrettanto bene di un Winzoz qualsiasi, ma anzi è decisamente più robusta e facile da configurare e controllare in quanto è un sistema che nasce multiutente dall' inizio.
Windows non è multiutente? :confused:
A me pare che in una installazione di default ce ne sono già fin troppi... :)
Imparare ad usare Linux o Windows non cambia molto a livello di tempo. La questione è che tutti gli altri usano Windows, pacchetti Office e software non disponibile per il pinguino che rendono difficile la interoperabilità: quando il 98% degli utenti usa Windows e l'altro 2% no, chi deve piegarsi è la minoranza.
Se utilizzassimo solo programmi web-based basterebbe installare Chrome (che funziona su Windows sia come su Linux) e saremmo ok, ma siamo ancora lontani da essere liberi di non usare un desktop Windows.
da come scrivi, a partitre da "winzoz" si capisce per cosa tifi ...
Dal tuo avatar si capisce invece benissimo cosa tifi tu
i problemi sono altri, a partire da chi siede tra' la sedia e la scrivania e la compatibilita' di app e files. (basta leggere perche' avevano deciso di tornare a windows)
Questo è il solito problema
Siccome la gente è abituata fin da piccola a usare un certo prodotto e ha tutti i file messi in un certo formato allora cambiare è un costo, il solito gatto che si morde la coda, ma resta il discorso di sopra, Microsoft è un'azienda americana che ha interessi americani, non è un caso che questo tipo di discorsi nascono in Germania, essendo questo paese già stato spiato spesso e volentieri dalla NSA.
p.s.
sai benissimo che si puo' configurare windows per evitare tutto cio' che hai elencato
Certo che si può fare
Però si tratta sempre di forzare delle cose che invece su Linux sono native.
certo se te le compili da solo linux puoi evitare tutto cio'
Non è poi così difficile, e in ogni caso si tratta di creare una distribuzione e poi usare quella.
Windows non è multiutente? :confused:
Ni
Windows ha più account ma un solo utente attivo alla volta (*)
Di base Windows nasce monoutente, poi ci hanno aggiunto un po' di pezzi per gestire più account, ma per com' è disegnato sono cose che digerisce con difficoltà
(*) ovviamente escludiamo le sessioni RDP che hanno un funzionamento un po'diverso
Nicodemo Timoteo Taddeo
16-05-2020, 16:27
Ni
Windows ha più account
Che spiegata in altre parole verrebbe? :)
dirac_sea
16-05-2020, 16:32
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) :D non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali. Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento. :confused:
TheDarkAngel
16-05-2020, 16:36
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) :D non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali. Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento. :confused:
Soldi pubblici, codice pubblico, mi sembra una scelta del tutto legittima e razionale.
Non so nemmeno come si possa pensare che non sia una buona scelta, intanto gli utenti non dovranno mai installare/manutenere/svolgere qualsiavoglia attività da sysadmin, se qualcuno pensa il contrario, si vede che non ha mai avuto occasione di lavorare come me con la pubblica amministrazione (nb anche i privati oltre un certo fatturato sono uguali).
I sistemi dei dipendenti sono delle blackbox, vengono istruiti su dove clickkare e fine, tra l'altro tutti i software ormai hanno interfacce web, mi chiedevo appunto il senso di client windows. Tanto o poco meglio pagare 0 licenze ed usare il personale per gestire tutta l'infrastruttura.
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) :D non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali.
Guarda ...
Quando un politico ascolta uno "competente" si verifica uno dei due casi:
Nel caso migliore appalta a qualche società di consulenza ( Accenture o similari ) alla quale sarà chiesto di produrre uno studio che come risultato indichi come migliore soluzione quella che i politici hanno già deciso di attuare.
Nel caso peggiore appalterà a qualche parente uno studio estremamente costoso da cui non sarà possibile capire assolutamente nulla e poi prenderanno la soluzione in cui possono incassare mazzette più sostanziose
Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento. :confused:
Gli studi sui costi sono delle barzellette, ci puoi tirare fuori qualsiasi risultato tu voglia, basta lavorarci sopra e i risultati possono cambiare in maniera spettacolare, solitamente i politici quando chiedono uno studio del genere indicano in anticipo quali risultati vogliono ottenere.
Detto questo i costi dovrebbero essere piuttosto in basso nella scala delle priorità, la prima voce dovrebbe essere la sicurezza, e in questo campo Microsoft non può garantire nulla.
Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento. :confused:
Veramente a Monaco di Baviera veniva usata LiMux, una distribuzione inizialmente basata su debian, che poi passò a ubuntu, venne abbandonata per ritornare a windows perchè i software usati erano stati definiti obsoleti in confronto a quelli proprietari e cmq non aveva mai completamente eliminato la dipendendenza dai software proprietari e dalla microsoft.
Gli aumenti delle spese mi pare furono giustificati dalla pessima gestione e organizzazione della migrazione, che generarono ritardi sia nel completare il passaggio, sia nell'adozione di software più moderni sulla distribuzione.
Coi drive degli scanner, con la compatibilità di chi usa Office, con i driver delle stampanti multifunzione, con i driver delle schede audio, con i driver di certe schede WiFi etc. etc...
Questi hanno soldi da buttare... Windows, Linux, di nuovo Windows, ora di nuovo Linux...
E poi parlano dell'Italia... qui ci battono 4 a 1 .. :D :D :D
TheDarkAngel
16-05-2020, 16:58
Coi drive degli scanner, con la compatibilità di chi usa Office, con i driver delle stampanti multifunzione, con i driver delle schede audio, con i driver di certe schede WiFi etc. etc...
Questi hanno soldi da buttare... Windows, Linux, di nuovo Windows, ora di nuovo Linux...
E poi parlano dell'Italia... qui ci battono 4 a 1 .. :D :D :D
Ma hai mai lavorato in vita tua in qualcosa definibile azienda e non negozio? :mbe:
Nessun dipendente ha mai sentito parlare anche solo di *driver*.
L'aspirapolvere che hanno davanti *va*, se non va si apre ticket, questa è la vita aziendale.
Piedone1113
16-05-2020, 17:38
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) :D non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali. Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento. :confused:
Sbagliato ( almeno in parte).
Compito del politico è accrescere in primo luogo il benessere dei propri cittadini.
Una distribuzione closed basata su freebsd studiata appositamente per le PA ed una lite per le scuole/università avrebbe costi inizialmente esagerati, ma poi ampiamenti ripagati da:
controllo costante dei codici.
maggior robustezza dell'infrastruttura.
maggior resilienza dei sistemi a parità di costi.
Creazione di posti di lavoro e relativo accrescimento culturale medio.
Se si iniziasse ad obbligare tutte le scuole a dotarsi di una distribuzione europea per la didattica in 10 anni il sistema sarebbe molto più conosciuto e friendly per i cittadini e si potrebbe pensare di abbandonare anche nelle PA software non europeo ( che è la parte più importante).
Guardate cosa è successo a huawei con google, cosa vi assicuri che qualcosa del genere non possa anche accadere in europa ( ed i dazi usa per il settore aereo, automobilistico, alimentare e le varie interferenze sull'industria farmaceutica dicono che sono possibilità tutt'altro che remote).
Settori come l'energia, acciaio, telecomunicazione, farmaceutica, informatica sono primari per una nazione e devono comunque essere direttamente controllabili e indipendenti da scelte politiche/economiche di stati esteri
Erotavlas_turbo
16-05-2020, 18:32
Come afferma l'iniziativa della FSFE: Soldi pubblici, codice pubblico (https://publiccode.eu/).
"In un mondo in cui il software influenza virtualmente ogni singolo aspetto della nostra vita, il software libero è una condizione necessaria per una società libera." Reinhard Müller.
Il piano complessivo per il passaggio al software targato Microsoft prevedeva una spesa di 14 milioni per lo staff, 24 milioni per i consulenti esterni, 23,4 milioni per i servizi IT interni, 3,8 milioni per l’hardware e 29,9 milioni per le licenze di Windows, Office, e i software correlati, e 3,1 milioni per i test e l’addestramento del personale. Il totale sfiorava i 100 milioni di Euro.
Perché gli enti pubblici dovrebbero spendere denaro pubblico per acquistare soluzioni proprietarie sottomettendosi alle decisioni di aziende private?
Le agenzie governative dell'UE e degli USA convergono sulla conclusione: le piattaforme cloud USA non sono conformi al GDPR (https://nextcloud.com/blog/eu-and-us-government-agencies-converge-on-conclusion-us-cloud-platforms-not-compliant/).
genesi86
16-05-2020, 18:44
Questi vivono sulle nuvole. :doh:
Un conto è avere un server linux based in cui tutto è settato, configurato e mantenuto da gente esperta nello specifico e che funziona lontano dalle mani dell'utente comune.
BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.
Risultato: un puttanaio della madonna, disservizi a cannone per il pubblico, valanga di soldi spese per assistneze vaire e continue.
Storia già vista in situazioni del tutto similari in passato.
Arriva il politico rincoglionito che spara la sua cazzata senza avere l'idea di come girano certe cose e poi ne fanno le spese i cittadini.
E' una cosa talmente demente che mi stupisce che non sia avvenuta in Italia.
mha, MUC usa linux da tanti anni ormai e l'amministrazione pubblica funziona, almeno se la paragono alle esperienze italiane. Sicuramente una migliore PA non dipende solo dal software che usa, ma non mi sembra che siano nel panico. Vivo a Monaco.
Di grazia
Quale sarebbe il motivo per cui una distribuzione Linux dovrebbe dare più rogne di un Winzoz qualunque ?
Perché gli utenti ci installano più puttanate ?
Perché gli utenti si prendono più virus ?
Perché gli aggiornamenti fanno quel che vogliono loro e scassano l' installazione ?
Forse conosci poco il mondo dei client aziendali, non sono pc casalinghi, gli utenti non possono installare assolutamente nulla e neppure collegare periferiche a caso.
Per questo tipo di utenza una distribuzione Linux non solo funziona altrettanto bene di un Winzoz qualsiasi, ma anzi è decisamente più robusta e facile da configurare e controllare in quanto è un sistema che nasce multiutente dall' inizio.
L'unico problema è la gestione ed eventuale migrazione dei documenti da uno standard chiuso
Eppure qui da noi in Puglia il buon Vendola ebbe tempo addietro la stessa brillante idea.
In Puglia la pubblica amministrazione migrò in massa su Linux.
Fu un bagno di sangue.
Milioni spesi per assistenze continue e disservizi a pioggia.
Dopo pochi mesi e ulteriori soldi spesi tornarono di corsa su win.
Fatti documentati.
Qualche idea sul motivo?
Qualche idea sul motivo?
Sì. Una PA è un'organizzazione talmente complessa che occorre affidarsi ad aziende tipo IBM/Red Hat o Canonical che hanno le conoscenze necessarie per affrontare una cosa del genere. Questo Vendola non l'ha fatto.
Ad ogni modo affidare la struttura informatica della PA a software proprietario (oltretutto extracomunitario!) è semplicemente da folli, in caso di crisi non avere il controllo totale sull'infrastruttura informatica (almeno lato software) del paese è gravissimo.
Prima Windows e poi Linux e poi ancora Windows e poi ancora Linux.
E poi ci lamentiamo dell'isteria dei nostri politici.
Ma un bravo amministratore ottimizza le risorse. Non vedo perché si debba fare una scelta o uno o l'altro. Può essere tranquillamente un sistema misto. Possono essere server Linux o Windows in base hai servizi che devono offrire e lo stesso si può fare per le postazioni desktop, non sta scritto da nessuna parte che debbano essere tutte Windows o tutte Linux.
Sì. Una PA è un'organizzazione talmente complessa che occorre affidarsi ad aziende tipo IBM/Red Hat o Canonical che hanno le conoscenze necessarie per affrontare una cosa del genere. Questo Vendola non l'ha fatto.
Ad ogni modo affidare la struttura informatica della PA a software proprietario (oltretutto extracomunitario!) è semplicemente da folli, in caso di crisi non avere il controllo totale sull'infrastruttura informatica (almeno lato software) del paese è gravissimo.
Bingo.
Quindi il punto è passare da un servizio a pagamento organizzato da Microsoft e basato su Windows ad uno a pagamento organizzato da Red hat e basato su Linux.
All'atto pratico sempre un servizio a pagamento è.
nonsidice
16-05-2020, 20:54
Chi dice che la PA è "linuxabile" o non ha mai lavorato come tecnico IT per la PA, o lo ha fatto solo per qualche micro-comune.
Già a livello regionale è IMPOSSIBILE.
Per non parlare della sanità, dove oltre ai programmi web-based che si appoggiano a librerie proprietarie (create ad hoc)ci sono apparecchiature mediche delle più disparate, già a volte farle funzionare su win serve fare la macumba.
Oppure cose fatte (coi piedi) che funzionano SOLO con specifiche versioni di vari sw win (nelle motorizzazioni ce ne sono a pacchi).
Ho esperienza sul campo PA da 10 anni eh !
Bingo.
Quindi il punto è passare da un servizio a pagamento organizzato da Microsoft e basato su Windows ad uno a pagamento organizzato da Red hat e basato su Linux.
All'atto pratico sempre un servizio a pagamento è.
E chi ha detto che il passaggio a software open dev'essere fatto per risparmiare i soldi delle licenze? Io non di sicuro, anzi, quello del costo (peraltro irrisorio) delle licenze è proprio l'ultimo motivo per cui fare una migrazione.
nonsidice
16-05-2020, 21:36
a volte (a pensar male...), sembra fatto apposta, se vuoi la versione aggionrata che funziona sulla nuova versione...indovina? devi pagare :D
peggio ! NON C'E' ! :fagiano:
perchè fatta da altri enti più o meno pubblici che aggiornano ogni 20 anni se va bene (le cose che NON funzionano sono quasi sempre quelle fatte "in house").
ti dico solo che circa 2 anni fa, mi è capitato in motorizzazione un sw da dover reinstallare causa cambio pc, ebbene tale sw funzionava solo su win nt e 2000 :muro: :muro: un sw ministeriale tra l'altro :muro: :muro:
contattata l'assistenza del ministero, mi hanno detto che loro hanno "risolto facilmente" installandolo su una macchina virtualizzata con w2k :fagiano:
Lavoro e ho esperienza diretta in ambito IT in una PA italiana e vedo una marea di inesattezze nei commenti. AL momento noi usiamo Microsoft ( windows server, windows 10, suite office ed azure) per una questione di convenienza (si, anche economica) e integrazione.
Primo: open source non è gratis. Al limite la licenza ma spesso nemmeno quella visto che ci sono modifiche ad hoc da fare e "utenti" da licenziare per l'assistenza.
Secondo: a livello tecnico ormai windows/mac e le distro linux più blasonate si equivalgono. Moltissimi grandi sviluppatori statali sono di fatto multipiattaforma e opensource oriented (esempio classico, il CINECA, che acquisisce/forka prodotti open sul mercato e ne vende il risultato sotto forma di canone di abbonamento per "assistenza".
Terzo, collegato al secondo, moltissimi software, quasi tutti a dire il vero, girano in modalità web in un browser o con client leggeri in modalità saas. Le vecchie farm di "ente" sono quasi sparite e oggi gestiscono la connettività e le utenze/federazioni. TAnto che c'è anche una norma che obbliga a centralizzare il più possibile nei famosi poli strategici, in cui la migrazione è in pieno svolgimento.
Il problema qui sono le tempistiche e la PROGRAMMAZIONE. è fuor di dubbio che microsoft non possa permettersi di perdere un cliente come monaco e che abbia unto come si deve una delle parti politiche che poi ha ribaltato le decisione di quelli che c'erano prima.
Comunque: il primo passo è cambiare i formati con quelli aperti per davvero ( leggetevi la questione Microsoft OpenXML vs OpenXML strict. riassumendo, hanno approvato formati aperti che però office non usa di default preferendogli quelli con la stessa estensione ma modificati leggermente per renderli meno compatibili). Anche MS office supporta opendocument e impostarlo come default è una cosa che da admin si fa un un giorno con powershell ( in realtà in pochi minuti).
In pochi anni, con tutti i file convertiti, sarebbe possibile usare anche libreoffice per le postazioni non critiche.
Una volta passati a libreoffice e ai suoi formati, il resto è in piena discesa. Pretendere che in un anno o due si possa fare la formazione necessaria, modificare il modo di pensare dei dipendenti, cambiare da zero tutta la grafica a cui sono abituati è follia. in 5-6 anni invece è perfettamente fattibile.
Tenendo presente che non si tratta di una questione di risparmio economico ( che molto spesso non c'è) ma di libertà e correttezza dell'operato di un ente pubblico. Creare una comunità LOCALE di utenti formati sull'open sopurce, sarebbe una risorsa ENORME per la pubblica amministrazione e per la società civile.
Peccato che pochi amministratori di vertice ne siano consapevoli e quelli che lo sono tante volte hanno paura di innovare per i problemi che potrebbero sorgere a breve termine.
E chi ha detto che il passaggio a software open dev'essere fatto per risparmiare i soldi delle licenze? Io non di sicuro, anzi, quello del costo (peraltro irrisorio) delle licenze è proprio l'ultimo motivo per cui fare una migrazione.
Quindi, mettendo anche sul banco le numerose problematiche legate a specifici applicativi usati nelle PA che dovranno essere adattate a linux, che senso può mai avere una lunga, complessa ed onerosissima operazione come questa?
Quali sono i vantaggi pratici?
Perchè oltre ad una montagna enorme di grane io di vantaggi non ne vedo.
e come lo gestiscono con linux un dominio?
Tasslehoff
16-05-2020, 23:01
Una nota ragazzi, non fossilizzatevi sui client, sono poco significativi sia in termini di margine economico che dal punto di vista tecnologico, ormai è finita l'era dei software locali che impongono l'adozione di uno specifico sistema operativo, ormai ogni cosa ha un'interfaccia web based e il browser è diventato di fatto il client universale per qualsiasi cosa (e ormai Chrome ha scalzato da tempo IE anche nella PA).
Pensate ai datacenter e ai servizi, quelli si che influenzano significativamente le scelte di un ente, sia dal punto di vista economico che tecnologico.
Chi dice che la PA è "linuxabile" o non ha mai lavorato come tecnico IT per la PA, o lo ha fatto solo per qualche micro-comune.
Già a livello regionale è IMPOSSIBILE.
Per non parlare della sanità, dove oltre ai programmi web-based che si appoggiano a librerie proprietarie (create ad hoc)ci sono apparecchiature mediche delle più disparate, già a volte farle funzionare su win serve fare la macumba.
Oppure cose fatte (coi piedi) che funzionano SOLO con specifiche versioni di vari sw win (nelle motorizzazioni ce ne sono a pacchi).
Ho esperienza sul campo PA da 10 anni eh !Non so per quale ente tu abbia lavorato, e non mi interessa nemmeno saperlo per ovvie questioni legali ed etiche (e per lo stesso motivo io non dirò quelli per cui ho lavorato e continuo a lavorare io) però io ho passato gli ultimi 20 anni dentro e fuori i datacenter di enti pubblici di dimensione medio grande, regioni, provincie, comuni, sanità e altro a livello centrale, eppure è dai tempi delle prime RedHat 3 che ossero un trend costante di migrazione a Linux di tutti i datacenter.
Ormai Windows lo vedo usato solo per i client, per i domain controller AD e per qualche specifico servizio (es crm Dynamics), il resto è tutto su linux con una piacevole tendenza ad abbandonare distribuzioni legate a subscription di supporto (es RedHat) in favore di distribuzioni free (CentOS, Ubuntu etc etc), salvo ovviamente casi particolari dove la distribuzione è dettata dai requisiti dei servizi da installare (es sw IBM).
Anche riguardo ai servizi noto sempre più la tendenza ad abbandonare i "polpettoni" enterprise proprietari (es application server, middleware, database) in favore di soluzioni più snelle e open, quindi sempre meno db Oracle e più PostgreSQL o MySQL/Maria/Percona, meno WebSphere o Weblogic e più Tomcat o Jboss, meno MQ e più ActiveMQ o RabbitMQ.
Non solo, sono quasi 10 anni che si vedono sempre più capitolati imporre soluzioni open, noi ad esempio abbiamo diverse grosse gare che sono già al secondo o terzo rifacimento di servizi seguendo questo paradigma, se consideri una durata variabile di 3/5 anni per ciascuno rinnovo il conto è presto fatto.
Quindi, mettendo anche sul banco le numerose problematiche legate a specifici applicativi usati nelle PA che dovranno essere adattate a linux, che senso può mai avere una lunga, complessa ed onerosissima operazione come questa?
Quali sono i vantaggi pratici?
Perchè oltre ad una montagna enorme di grane io di vantaggi non ne vedo.Te ne dico uno che già da solo vale tutto il costo: la gestione dei bug e dei problemi applicativi.
Hai un problema, serio o bloccante su un servizio, questi sono i due scenari:
Software proprietario enterprise.
Hai un contratto di supporto pagato caro come il fuoco, apri un ticket al servizio di supporto.
Vieni richiamato entro 24h per essere sommerso di richieste di dati da fornire con procedure che definire esoteriche è un eufemismo.
Invii tutto e comincia il walzer del supporto, salti da un indiano all'altro senza ottenere alcuna soluzione, devi misurare le parole nelle mail perchè se hanno anche solo il sospetto che ci sia deployato qualche applicativo custom sul loro servizio allora cercheranno sempre e comunque di scaricare il problema su di esso pur di chiudere il ticket (che è la priorità numero uno, costi quel che costi, non importa che il problema venga risolto).
Se per grazia divina la cosa riesce a scalare ti ritrovi immerso in un girone dantesco di call con personaggi da tutto il mondo, dopo settimane passate da una call all'altra, se sei fortunato (qualche santo in paradiso guarda giù) ottieni ad andar bene una patch custom, molto spesso un workaround della peggior specie, che tamponerà il problema, ma che ti obbligherà a sudare sangue per qualsiasi aggiornamento futuro del software in questione, anzi molto spesso rimani congelato a quella specifica versione senza aggiornamenti (con tutti i rischi del caso), almeno finchè la patch custom non verrà inclusa in una qualche release successiva, spesso una nuova major version del software a cui tu non potrai mai migrare a meno di ribaltare tutto il parco applicativo con costi esorbitanti.
Software open
Rilevi il problema, isoli i log e cerchi di riprodurlo, nel frattempo per tamponare magari fai rollback dei package interessati (ormai con yum/dnf e apt è diventato un gioco da ragazzi) e il servizio riprende.
Nel frattempo vai a farti un giro sulla mailing list/forum/repository ufficiale del software che ti da problemi, nel 90% dei casi (se è software abbastanza diffuso e noto) qualcuno avrà sicuramente rilevato il problema prima di te e avrà già aperto un ticket/issue/bug.
Generalmente nel giro di qualche ora qualcuno ha già documentato tutto e dettagliato il codice che ha introdotto l'anomalia, dato suggerimenti per un workaround.
Entro 24h hai una versione nuova che fixa il problema.
Semplice, indolore ed è pure gratis.
Aggiungo una nota a margine dello scenario con software proprietario.
Se sei un ente o società di una certa dimensione e diventi un aficionado dei polpettoni enterprise proprietari può succedere che un giorno ti stanchi e decidi di cambiare il corso delle cose e migrare.
Magari decidi anche che mentre è in corso la migrazione o lo sviluppo dei nuovi servizi per abbandonare i vecchi enterprise proprietari non ti serve più rinnovare i contratti di supporto, cosa assolutamente lecita e comprensibile.
Ebbene in quel caso i commerciali della società del software proprietari diventano delle iene, cominciano a far piovere assessment sulle licenze come se non ci fosse un domani, si mettono a dettagliare anche i più piccoli e insignificanti aspetti pur di far risultare qualche anomalia, seguita ovviamente dalla pretesa di adeguamenti con cifre da almeno 5 zeri, il tutto difficilmente contestabile visto che le procedure per il calcolo delle licenze hanno dell'esoterico.
Ovviamente fino a prima di aver deciso di silurare i loro software nessuno aveva mai contestato alcuna irregolarità nel licensing, e tutti i loro commerciali e specialisti erano presenti a tutti i tavoli dove si era discusso di quelle soluzioni :rolleyes:
Alla fine per chiudere la faccenda magicamente salta sempre fuori il piano B, ovvero la fornitura di qualche mostruoso monolite hardware (scegliete voi, in genere per Oracle è qualche inutile Exadata che nessuno vuol comprare, per IBM è qualche sistema proprietario Power o apparato di storage costosissimo) scontato, che però sommato al costo dei contratti di supporto hw (quelli sì necessari), farà lievitare l'esborso a livello simile a quelle delle licenze mancanti.
Ora, a qualcuno quello che ho appena descritto potrà sembrare una fantasia creata ad arte per mettere in cattiva luce i big dell'IT, liberi di crederci o meno, io però negli ultimi 3 anni sarò stato coinvolto in almeno una decina di casi simili con fiumi di mail, call e incontri per ricostruire lo storico e cercare di fare chiarezza.
Nella maggior parte dei casi il big di turno del software proprietario l'ha avuta vinta portando a casa cifre veramente ragguardevoli e contratti di supporto hw per anni.
Giudicate voi se vi sembra un comportamento eticamente corretto o se vi sembra piuttosto qualcosa al limite dell'estorsione.
Giudicate voi se vi sembra un comportamento eticamente corretto o se vi sembra piuttosto qualcosa al limite dell'estorsione.
Esattamente. Per questo si parla di scelta politica che prescinde da quella economica. Una PA non può permettersi di farsi tenere per le @@ da nessuno e deve evitare di finire in questa situazione ogni volta che è possibile praticare una via alternativa.
il resto è tutto su linux con una piacevole tendenza ad abbandonare distribuzioni legate a subscription di supporto (es RedHat) in favore di distribuzioni free (CentOS, Ubuntu etc etc)
Pessima idea.
Il buon Uriel Fanelli, qualche anno fa:Pinguini (https://urielfanelli.altervista.org/keinpfusch/cattivi-apologeti-pinguini/2014-08-21/)
Esattamente. Per questo si parla di scelta politica che prescinde da quella economica. Una PA non può permettersi di farsi tenere per le @@ da nessuno e deve evitare di finire in questa situazione ogni volta che è possibile praticare una via alternativa.
Il problema delle pubbliche amministrazioni è uno solo, che cambiano ogni tot anni, e come si è visto in questo caso c'è un "balletto" di migrazioni senza nessun senso logico, prima software proprietari, poi limux con software open, migrazione mai realmente terminata per problemi vari, poi di nuovo software proprietari, migrazione tra l'altro neanche finita mi sembra, ora di nuovo open...ricambiano i partiti al potere e si ritorna ai software proprietari, in un balletto senza fine :).
Ora con tutta la buona volontà, ma quanto costano queste continue migrazioni da una parte all'altra? La scelta politica non può prescindere da quella economica, perchè sono soldi dei cittadini...si possono imporre formati open senza fare necessariamente costose migrazioni.
Il problema principale per questo tipo di uso è la qualità della suite da ufficio. Uso quotidianamente libreoffice e sto cercando di rimpiazzare completamente l'office dai tempi di startoffice negli anni 90. Non c'è niente da fare, l'office di Microsoft è infinitamente superiore.
Tanto per dire, il file delle fatture che ho creato in libreoffice, ogni volta che lo apro (sempre in libreoffice) sposta la textbox che contiene i dati della mia partita iva.
Non mi importa, ogni volta la rimetto a posto, ma non si può dire che la qualità sia all'altezza di Word.
Stessa cosa per l'immediatezza d'uso ...
Gli stati, oltre a sfruttare l'open source, dovrebbero vedere di metterci anche qualche milione per finanziarlo.
ricapitolando:
- utenti che a stento sanno usare la PEC, che se gli sposti un'icona vanno in panico, vorresti fargli usare linux (per un utente medio non e' un problema)
- problemi di compatibilita' di app e files
- costi maggiori
per quali buoni motivi la PA accetterebbe di passare a linux?
Per i motivi che dicevo, se lo leggevi fino in fondo, nel mio primo intervento: fidarsi di un software closed source fornito da un paese straniero, oltretutto extracomunitario come (in questo caso) gli USA, è un grave errore, in caso di crisi tra i due paesi sei nelle loro mani. Non è un caso se Russia e Cina vogliono abbandonare il software USA nelle loro PA, cosa che dovrebbe fare pure la UE; purtroppo la storia dello spionaggio USA nei confronti degli alleati e, attualmente, quella dei dazi, non sta insegnando nulla, visto che l'opinione pubblica dimentica queste cose più facilmente della password di facebook.
Il problema principale per questo tipo di uso è la qualità della suite da ufficio. Uso quotidianamente libreoffice e sto cercando di rimpiazzare completamente l'office dai tempi di startoffice negli anni 90. Non c'è niente da fare, l'office di Microsoft è infinitamente superiore.
Tanto per dire, il file delle fatture che ho creato in libreoffice, ogni volta che lo apro (sempre in libreoffice) sposta la textbox che contiene i dati della mia partita iva.
Non mi importa, ogni volta la rimetto a posto, ma non si può dire che la qualità sia all'altezza di Word.
Stessa cosa per l'immediatezza d'uso ...
Gli stati, oltre a sfruttare l'open source, dovrebbero vedere di metterci anche qualche milione per finanziarlo.
La superiorità di Office su LibreOffice non si discute, ma se ci sono aziende (ad es. anni fa in Francia da Leroy Merlin usavano LibreOffice, e gli Hotel Hilton usavano Red Hat) che lo fanno significa che è fattibile.
TheDarkAngel
17-05-2020, 10:23
questo in un mondo ideale, quello che intendevo io, nel mondo reale tenendo contro dei contro da me elencati, la PA sarebbe disposta ad utilizzare linux per i motivi da te elencati? :)
Letteralmente irrilevante, la maggior parte dei lavoratori vive in un applicativo, le email, le fatture, sono tutte gestite _dentro_ un applicativo, quello che tu ritieni essere il lavoro "office" non lo fanno come credi da almeno 20 anni.
Il mondo della segretaria non ha nulla a che spartire con la PA.
Giusto per farti un esempio, hai parlato di PEC, l'ultimo landscape che ho tirato su la pec non era che un plugin a cui fare il deploy su un sistema java e per gli utenti era una spunta in una qualche schermata, tutta la configurazione viene fatta lato hardware dai sysadmin/sysdba e dagli applicativi.
In questo mondo distro free e roba del genere non esiste, si usano rhel e sles.
Il buon Uriel Fanelli, qualche anno fa:Pinguini (https://urielfanelli.altervista.org/keinpfusch/cattivi-apologeti-pinguini/2014-08-21/)
RIPROPONGO IL POST DEL BUON BOBOVIZ CHE E' PASSATO INOSSERVATO.
L'articolo citato è decisamente meritevole di una lettura.
https://urielfanelli.altervista.org/keinpfusch/cattivi-apologeti-pinguini/2014-08-21/
TheDarkAngel
17-05-2020, 10:33
ti faccio un esempio, forse non c'entra, per il mio passaporto era stata inviata una PEC (piu' di una volta) dall'AIRE alla questura, la questura sosteneva che questa (queste) PEC non fossero mai arrivate :confused: ... successivamente ho saputo, che si scocciavano/non sapevano aprire la PEC, c'era solo un'addetto che lo sapeva fare, appena e' tornato lui la PEC miracolosamente e' stata trovata ... ora non oso immaginare le scuse se al posto di windows ci mettono linux (con qualche pulsante/scritta diversa)
Come vedi il problema non era il software che funzionava bene, a dispetto di tutto spesso ci mettono mano persone competenti, non sempre chiaro, quello che hanno combinato all'inps 1 aprile è da film dell'orrore, ma le persone.
Se il personale non è formato, è assunto per motivi sbagliati e non ha mai paura di perdere il lavoro, puoi anche mettergli dietro il GesùOS ma tu non avrai mai la pratica evasa :D
Ma infatti io non sto dando la colpa a linux, sto dicendo che per una serie di motivi del mondo reale, non è il caso
Più che altro non dai nuove scuse per non lavorare, cosa che in tutti gli ambienti sta diventando sempre più attuale...oggi poi con lo smart working sta diventando la norma, ogni scusa è buona per non fare nulla.
RIPROPONGO IL POST DEL BUON BOBOVIZ CHE E' PASSATO INOSSERVATO.
L'articolo citato è decisamente meritevole di una lettura.
https://urielfanelli.altervista.org/keinpfusch/cattivi-apologeti-pinguini/2014-08-21/
Io invece l' ho trovato completamente sballato
Manca completamente il bersaglio e dimostra di non capire assolutamente nulla sui rischi derivati dall' uso di software chiuso.
Non è un caso che Cina e Russia abbiano già deciso di svicolarsi completamente, gli USA non sono amici della UE e qualsiasi software non controllabile che gestisca dati sensibili è un rischio per la sicurezza.
I privati non seguiranno ?
Lo faranno, perché se dichiari Windows non GDPR compliant come dovrebbero non potranno più usarlo.
Questi vivono sulle nuvole. :doh:
Un conto è avere un server linux based in cui tutto è settato, configurato e mantenuto da gente esperta nello specifico e che funziona lontano dalle mani dell'utente comune.
BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.
Risultato: un puttanaio della madonna, disservizi a cannone per il pubblico, valanga di soldi spese per assistneze vaire e continue.
Storia già vista in situazioni del tutto similari in passato.
Arriva il politico rincoglionito che spara la sua cazzata senza avere l'idea di come girano certe cose e poi ne fanno le spese i cittadini.
E' una cosa talmente demente che mi stupisce che non sia avvenuta in Italia.
se il sistema é installato e mantenuto da gente esperta, come avviene in qualsiasi azienda, chiunque puo' usare linux.
Il PC asemblato in firma mia moglie che fà la commerciale per unsa società agro alimentare lo usa da 5 anni e non mi ha mai chiesto aiuto.
Per quanto riguarda la spesa pubblica mi starei solo che zitto, fosse linux il problema della situazione del nostro Paese adesso avremmo il debito pubblico azzerato.
A che cazzo gli serve windows all'utonto medio della pubblica amministrazione? Se il sistema informatico é moderno immagino abbiano tutte applicazioni web accessibili da browser e per i documenti word, excel o i pdf con libreoffice ci possono fare tutto, mia moglie ci gestisce l'inventario clienti e ci fa le fatture, non mi sembra gli siano mai servite le directX 12 per lavorare o la suite microsoft office. Ultimamente gli ho dato il portatile con windows 10 e non nota né benefici ne svantaggi, dunque immagino si possa fare lo stesso anche in realtà piu' grandi come dimostrano altre aziende che hanno adottato linux per i loro dipendenti.
ti faccio un esempio, forse non c'entra, per il mio passaporto era stata inviata una PEC (piu' di una volta) dall'AIRE alla questura, la questura sosteneva che questa (queste) PEC non fossero mai arrivate :confused: ... successivamente ho saputo, che si scocciavano/non sapevano aprire la PEC, c'era solo un'addetto che lo sapeva fare, appena e' tornato lui la PEC miracolosamente e' stata trovata ... ora non oso immaginare le scuse se al posto di windows ci mettono linux (con qualche pulsante/scritta diversa)
Di fronte alla malafede, il fancazzismo e la burocrazia italiota non c'é sistema operativo che tenga, siamo il popolo della supercazzola e troveremo sempre una scappatoia per complicare tutto e non cambiare mai nulla.
La pec poi é una pagliacciata, vivo in Francia e per contattare i vari servizi pubblici (sia nazionali che locali) basta una normalissima email, per loggarsi puoi usare il tuo numero della tessera sanitaria o il codice fiscale, credo che in 10 anni non sia mai dovuto recarmi in nessuno ufficio pubblico e non ho mai visto una marca da bollo.
Due mesi fa per vendere la macchina ho dovuto semplicemente scaricare un pdf da compilare in due esemplari ( venditore e acquirente ) e la verifica dello stato del veicolo si fà on line con il numero della targa e del libretto, 5 minuti di orologio e fai tutto da casa senza rivolgerti a nessuno e non paghi neanche 1 euro!!!
Per i documenti di identità si fà una prenotazione online e il giorno dell'appuntamento senza fare code ti presenti al comune di residenza con la foto, funziona cosi' ovunque su tutto il territorio.
Le multe si pagano on line con un codice QR da almeno 10 anni, la dichiarazione delle tasse si fà on line e gli addebiti/rimborsi nei confronti del fisco e della sanità pubblica sono effettuati automaticamente sul conto corrente, nessuna scartoffia, nessuna coda agli sportelli e nonostante cio' c'é meno evasione fiscale che in Italia, non certo perché i francesi siano piu' onesti é solo che lo Stato funziona e i funzionari pubblici lavorano meglio, indipendente se sul pc hanno linux o windows.
L'altro ieri il comune ci ha spedito per posta 8 mascherine lavabili ( 2 per membro della famiglia), i miei parenti che stanno in Italia devono andarsele a cercare per strada oltre che pagarsele di tasca propria.
La cosa divertente é che i francesi si lamentano dell'eccessiva burocrazia :asd:
RIPROPONGO IL POST DEL BUON BOBOVIZ CHE E' PASSATO INOSSERVATO.
L'articolo citato è decisamente meritevole di una lettura.
https://urielfanelli.altervista.org/keinpfusch/cattivi-apologeti-pinguini/2014-08-21/
Molto bello l'articolo, ma ha tre difetti. E' troppo lungo, è troppo tecnico e se non hai sbattuto il muso su certe problematiche, è un articolo difficile da capire. Solo chi lavora in un contesto enterprise, può capire certe situazioni.
Per me ha assolutamente senso che una PA passi a Linux. Uno stato non può essere dipendente da tecnologie controllate da un altro stato. Il caso Cina/USA di questi anni è un esempio lapalissiano.
Per una impresa privata, come dice l'articolo, è tutto un altro paio di maniche. Il prodotto migliore è quello che mi da la il ROI migliore (tipicamente deve essere inferiore ai 36 mesi), dove il ROI deve tenere conto del CAPEX+OPEX.
Ottimo, spero vivamente che l'esempio venga seguito da altri.
Detto questo la forza di Microsoft non sta in Windows ma nella suite Office. Troppo potente in ambito business e maledettamente economica per quello che offre. Microsoft office offre molto ma molto di piu' di word/excel/powerpoint. Sono app come Forms and PowerBI che faranno sempre piu; la differenza. Libreoffice mi spiace dirlo, ma in ambito business non e' lontanamente comparabile. L'unica che forse potra avvicinarsi e' G-Suite. Ma ne ha da fare di strada.
PLAYsWITCH
17-05-2020, 15:48
Il problema non è tanto il sistema operativo ma gli applicativi .
Se un ufficio deve effettuare una perizia e manda un tecnico che utilizza uno strumento che si connette solo sotto ambiente ms diventa un problema.
So per esempio che allurbanistica usano software che non vanno sotto Linux.
La suite office ms è imbattibile.
Il problema non è l'utilizzo routinario , li si che potresti usare quello che vuoi .
Il problema sono i casi particolari dove sotto ambiente Ms hai più scelte e possibilità .
Poi c'è anche un altro discorso. Quando acquistano i PC comprano pacchetti di macchine già pronte .
Dovrebbero per usare Linux o assemblarle oppure comprarle e togliere il so.
Non mi pare molto furbo visto che le licenze le pagano.
Il costo del pacchetto office e irrisorio .
Diciamo che non e molto intelligente passare al Linux
Ottimo, spero vivamente che l'esempio venga seguito da altri.
Detto questo la forza di Microsoft non sta in Windows ma nella suite Office. Troppo potente in ambito business e maledettamente economica per quello che offre. Microsoft office offre molto ma molto di piu' di word/excel/powerpoint. Sono app come Forms and PowerBI che faranno sempre piu; la differenza. Libreoffice mi spiace dirlo, ma in ambito business non e' lontanamente comparabile. L'unica che forse potra avvicinarsi e' G-Suite. Ma ne ha da fare di strada.
In quasi 20 anni di esperienza nel settore IT ho lavorato in almeno 10 aziende diverse e non ho mai visto sfruttare le potenzialità di Office oltre il 50% ad essere generosi.
In strutture con oltre 100 dipendenti é grasso che cola se la suite office é davvero necessaria al 2% del personale, il resto potrebbe usare qualunque altro software, ma siccome il suddetto 2% produce documenti in formato Microsoft al restante 98% alla fine delle fiera conviene installare office.
Fanno benissimo alcune amministrazioni pubbliche ad adottare linux e i formati aperti, per quanto mi riguarda dovrebbero renderlo obbligatorio anche nelle scuole, ma é pieno di licei che usano windows e il pacchetto office con i soldi dei contribuenti e siccome in microsoft non sono scemi "offrono" la loro suite a prezzo speciale per gli studenti.
Il problema non è tanto il sistema operativo ma gli applicativi .
Se un ufficio deve effettuare una perizia e manda un tecnico che utilizza uno strumento che si connette solo sotto ambiente ms diventa un problema.
So per esempio che allurbanistica usano software che non vanno sotto Linux.
La suite office ms è imbattibile.
Il problema non è l'utilizzo routinario , li si che potresti usare quello che vuoi .
Il problema sono i casi particolari dove sotto ambiente Ms hai più scelte e possibilità .
Poi c'è anche un altro discorso. Quando acquistano i PC comprano pacchetti di macchine già pronte .
Dovrebbero per usare Linux o assemblarle oppure comprarle e togliere il so.
Non mi pare molto furbo visto che le licenze le pagano.
Il costo del pacchetto office e irrisorio .
Diciamo che non e molto intelligente passare al Linux
Sono d'accordo sul discorso che reinstallare linux potrebbe non essere vantaggioso in termini di costi, anche se dell e lenovo propongono macchine con su linux desktop, ma dire che il costo di office sia irrisorio questa mi spiace ma é una grandissima caxxata, soprattutto se moltiplichi il costo della licenza per strutture con centinaia, se non addirittura migliaia di postazioni.
PLAYsWITCH
17-05-2020, 16:07
Sono d'accordo sul discorso che reinstallare linux potrebbe non essere vantaggioso in termini di costi, anche se dell e lenovo propongono macchine con su linux desktop, ma dire che il costo di office sia irrisorio questa mi spiace ma é una grandissima caxxata, soprattutto se moltiplichi il costo della licenza per strutture con centinaia, se non addirittura migliaia di postazioni.
Da noi con poco più di 7 euro al mese a testa ci hanno dato accesso a tutto office con un TB di spazio Cloud condiviso .
Condividiamo di tutto e tutto e già pronto nativo nel sistema operativo .
Migrare ad un altro servizio vorrebbe dire usare LibreOffice e pagare uno spazio Cloud di costo praticamente superiore .
Non ha senso .
Da noi con poco più di 7 euro al mese a testa ci hanno dato accesso a tutto office con un TB di spazio Cloud condiviso .
Condividiamo di tutto e tutto e già pronto nativo nel sistema operativo .
Migrare ad un altro servizio vorrebbe dire usare LibreOffice e pagare uno spazio Cloud di costo praticamente superiore .
Non ha senso .
Se va bene a voi non vuol dire che va bene a tutti, il costo poi é relativo appunto perché dipende da quanti siete e da quando spazio vi occorre, per me paradossalmente ancora conviene comprarsi la licenza office piuttosto che abbonarsi a 365, ci sono un sacco di aziende che hanno fatto male i loro conti e si ritrovano a spendere anche piu' di prima.
Se parliamo di una amministrazione pubblica con migliaia di funzionari non so mica se é cosi' conveniente e comunque ci sono leggi che vietano l'uso del cloud per documenti dal contenuto sensibile per via della privacy.
Per piccole imprese va benone anche la suite google con 15gb gratuiti se é per questo o magari basta comprarsi un nas da 500euro con 10 tera di disco mirrorato e usare libreoffice, tutte soluzioni valide, l'importante é che chi prende le decisioni lo faccia con il cervello.
PLAYsWITCH
17-05-2020, 16:22
Se va bene a voi non vuol dire che va bene a tutti, il costo poi é relativo appunto perché dipende da quanti siete e da quando spazio vi occorre, per me paradossalmente ancora conviene comprarsi la licenza office piuttosto che abbonarsi a 365, ci sono un sacco di aziende che hanno fatto male i loro conti e si ritrovano a spendere anche piu' di prima.
Se parliamo di una amministrazione pubblica con migliaia di funzionari non so mica se é cosi' conveniente e comunque ci sono leggi che vietano l'uso del cloud per documenti dal contenuto sensibile per via della privacy.
Per piccole imprese va benone anche la suite google con 15gb gratuiti se é per questo o magari basta comprarsi un nas da 500euro con 10 tera di disco mirrorato e usare libreoffice, tutte soluzioni valide, l'importante é che chi prende le decisioni lo faccia con il cervello.
Su tante cose sono d'accordo.
Il problema e che eliminare Windows dalle pa si può fare ma e necessario concretamente capire cosa devono fare e come .
Conosco un ing che lavora allurbanistica e si passano i proggetti con il cad.
Il problema dell'articolo e solo di carattere politico .
All'atto pratico prima bisogna mettere sul tavolo cosa devono fare e come in questi uffici altrimenti non e possibile capire il peso e la fattibilità della migrazione
Su tante cose sono d'accordo.
Il problema e che eliminare Windows dalle pa si può fare ma e necessario concretamente capire cosa devono fare e come .
Conosco un ing che lavora allurbanistica e si passano i proggetti con il cad.
Il problema dell'articolo e solo di carattere politico .
All'atto pratico prima bisogna mettere sul tavolo cosa devono fare e come in questi uffici altrimenti non e possibile capire il peso e la fattibilità della migrazione
Ma questo é chiaro e non avviene solo nel pubblico.
Spesso sento discorsi del tipo "eh ma quel programma funziona solo su windows" o peggio ancora "quel servizio é compatibile solo con IE" ...
Ho visto utilizzare da oltre 150 dipendenti di un'azienda privata una monnezza di SW per la fatturazione delle prestazioni interne scritto da un consulente almeno 10 anni fà con delle macro excel e un database Acess, roba che un programmatore ti puo' rifare in 3 giorni usando php o una webapp java con un vero DB postgresql/mysql, tutto accesibile da web senza montare accrocchi con citrix e senza spendere un euro di licenze, ma il direttore non vuole perché finché funziona e all'utente finale va bene perché cambiare, tanto mica paga lui.
Tasslehoff
17-05-2020, 18:28
Pessima idea.In realtà no, anzi è un'ottima idea.
Fin'ora succedeva questo: gli enti utilizzavano RedHat (in prevalenza) perchè faceva "figo" a prescindere dal fatto che fosse un requisito per i software da installarci sopra (es prodotti Oracle prima dell'avvento di Oracle Linux, oppure i prodotti IBM) con la scusa del supporto.
Statisticamente le richieste di supporto per il sistema operativo sono sempre state tendenti a zero, 99,9% dei ticket riguardano servizi applicativi non il sistema operativo o i servizi di base forniti con esso, quindi praticamente il supporto per l'OS è sempre stato tendenzialmente inutile.
In moltissimi casi la subscription a RedHat Network (che include supporto E aggiornamenti del sistema operativo) non veniva rinnovata oltre il primo anno (cosa lecita dal punto di vista formale, assurda da quello tecnico e di sicurezza), con il risultato che il sistema operativo non veniva MAI aggiornato e rimaneva congelato allo stato dell'installazione, o nel migliore dei casi all'ultima volta in cui qualche tapino avevo lanciato uno "yum update".
In diversi altri casi la subscription a RedHat Network faceva parte della fornitura prevista dal capitolato (es 3 anni), terminata la fornitura la subscription non veniva più aggiornata e quindi il sistema rimaneva senza alcun aggiornamento.
Sappiamo tutti che è una pessima cosa, sappiamo tutti che è pericolosissimo, sappiamo tutti che non dovrebbe succedere, però succede quasi sempre per mille motivi (in primis i meccanismi di spesa assurdi per la PA, dove ad es la burocrazia per ottenere le stupide 250 €/anno per la subscription costano di più delle 250 € stesse...).
Di fronte a questo scenario (che chiunque abbia lavorato in PA, come dipendente o consulente può testimoniare) capisci bene che sacrificare il supporto ufficiale (che come dicevo nel mio post precedente lascia cmq il tempo che trova... :rolleyes: ) per un sistema con aggiornamenti gratuiti è un'ottima cosa.
Tasslehoff
17-05-2020, 18:50
ma qui si parla di client, poi che lato server si usi linuz, ed e' trasparente all'utente finale, e' un altro discorsoNiente affatto, nell'articolo vengono anche citati prodotti Oracle e SAP.
Basta con l'ossessione del singolo insignificante pc e della suite Office o del gestionalino Zucchetti che gira solo su Windows.
La licenza del client Windows è insignificante dal pdv dei costi, quando si parla di costi veri, grossi, significativi per i bilanci di un ente si parla di servizi, idem per quanto riguarda i vincoli a rimanere su una determinata tecnologia.
Ci sono enti dove ho lavorato (per poco deo gratias) che avevano tutto il loro parco applicativo basato su servizi Microsoft, non per motivi o esigenze reali, ma perchè il dirigente di turno era "nato" professionalmente su Windows NT, conosceva solo quello e diffidava di questo "malefico" open source (senza rendersi conto che poi il 90% dei servizi su cui basava la propria vita tecnologica dipendevano da esso, questo a dimostrazione della sua stupidità...).
Se il problema economico si fermasse a qualche licenza applicativa o ai sistemi operativi (che per server sono tutt'altro che economici) il problema sarebbe marginale, ma in realtà ogni servizio si portava dietro una miriade di licenze client, licenze di servizi accessori, licenze di mille tipi.
Tutto questo era diventato un vincolo pazzesco, non c'era nessuno in grado di calcolare quanto cubassero quelle licenze, avevano letteralmente rinunciato a cercare di calcolarle, erano in balia dei commerciali MS.
Poi per fortuna un giorno quel tal dirigente è stato trasferito e il nuovo corso ha cominciato a fare repulisti, hanno subito i loro bei ricatti (vedi mio post precedente) ma hanno cambiato il corso delle cose.
Ora non spendono molto meno di prima, ma i soldi sono spesi per fornire molti più servizi, hanno spostato il budget da un buco nero aspira soldi che restituiva ben poco a una miriade di progetti che danno valore aggiunto, aumentano l'indotto, forniscono più servizi e diversificano il loro parco tecnologico, il tutto restando indipendenti nelle scelte e svincolati da contratti capestro.
Questi vivono sulle nuvole. :doh:
Un conto è avere un server linux based in cui tutto è settato, configurato e mantenuto da gente esperta nello specifico e che funziona lontano dalle mani dell'utente comune.
BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.
Risultato: un puttanaio della madonna, disservizi a cannone per il pubblico, valanga di soldi spese per assistneze vaire e continue.
Storia già vista in situazioni del tutto similari in passato.
Arriva il politico rincoglionito che spara la sua cazzata senza avere l'idea di come girano certe cose e poi ne fanno le spese i cittadini.
E' una cosa talmente demente che mi stupisce che non sia avvenuta in Italia.
Tutti i cambiamenti sono sempre problematici, ma non per questo dobbiamo restare fermi, anzi...sopratutto se c'è un beneficio, che non è in termini economico, ma in termini di indipendenza...che non è poco, è importante cambiare.
Ovviamente le transizioni devono essere gestite con criterio da persone competenti. Già molte amministrazioni lo hanno fatto, la stessa comunità europea se non sbaglio sta progressivamente bandendo il software proprietario e stanno anche finanziando università nello sviluppo di software open source di cui non esiste una controparte open.
Certo ci vuole tempo, investimenti e continuità, ma alla fine si otterrà un risultato importante, che è l'indipendenza da aziende private.
PLAYsWITCH
18-05-2020, 08:36
Mi sono riletto tutta la storia e sembra un misto tra politica, accordi e confusione organizzativa lato software.
Ho letto l'intervista a Schenider e ci sono tante cose che non tornano, oltretutto la sua versione cozza con quella dia altri politici.
Per passare a Windows usarono scuse allucinanti come problemi di compatiblità con i PDF, per fare un esempio di quanta confusione hanno combinato..
Mi sono riletto tutta la storia e sembra un misto tra politica, accordi e confusione organizzativa lato software.
Ho letto l'intervista a Schenider e ci sono tante cose che non tornano, oltretutto la sua versione cozza con quella dia altri politici.
Per passare a Windows usarono scuse allucinanti come problemi di compatiblità con i PDF, per fare un esempio di quanta confusione hanno combinato..
Ci furono molte motivazioni all'epoca, alcune politiche, altre più tecniche, rimanendo sul tecnico quelle principali furono: le applicazioni obsolete, e qui la colpa fu data a una migrazione lenta e confusionaria, i problemi di compatibilità con i documenti, ma quella che diede il colpo di grazia fu che oggettivamente LiMux non riuscì mai a sostituire completamente windows nella stessa amministrazione, costringendo quindi a mantenere in piedi due infrastrutture parallele, con l'unico risultato di far aumentare notevolmente i costi...insomma niente che non possa ricapitare anche oggi.
MercurioRosso
18-05-2020, 09:55
Discussione appassionante. Ho fatto molte risate amare nel leggere alcuni vostri commenti assolutamente veritieri e realistici per chi ha toccato con mano la situazione della nostra "amata" PA. E' inutile che esponga anche i miei di esempi sarebbero probabilmente ripetitivi. Vorrei invece fare alcune riflessioni su idee maturate nel corso degli anni. Secondo me e' assolutamente sbagliato e controproducente mettere in risalto esperienze di migrazione all'opensource perche' la loro realizzazione nel bene o nel male e' cosa abbastanza differente rispetto alla bonta' o meno dell' opensource. Diciamo poi che queste "realizzazioni" parziali e fatte in ordine sparso hanno poco senso ed a parte piccole realta' sono spesso fallimentari.
Io partirei dalla necessita' di una legislazione solida in merito. Finche' non vengono fatte le regole d'uso e' difficile stabilire quali strumenti mi serviranno (strumenti che eventualmente saranno creati da zero). Quindi chiariamo che una cosa e' il sofware ed una cosa sono i dati prodotti con lo stesso. Credo che debba essere messo nero su bianco il fatto che i dati sono e rimangono di proprieta' di chi li ha prodotti. Questi dati devono essere gestiti in maniera tale che il proprietario possa accedervi senza un limite temporale e quando vuole (sono suoi) Gia' questa cosa implica il fatto che diventerebbe tassativo l'uso nel software di formati e protocolli aperti,documentabili e condivisi (standarizzati). Questo dovrebbe essere obbligatorio e chi non rispetta cio' non puo' vendere. Come vedete nessuna assunzione sul tipo di software e/o licenza ma solo aspetti che riguardano finalita' pratiche. Diciamo poi che la PA ha una necessita' in piu' rispetto il mercato: la disponibilita' del sorgente (non serve che spieghi il perche'!)
Va da se' che quando applichi queste regole faresti gia' un bel po' di pulizia. La scelta del software e degli strumenti adatti allo scopo andrebbero fatti a livello europeo,perche' converebbe a tutti da un punto di vista di standarizzazione delle soluzioni (vedi regole esposte poc'anzi) e condivisione dei costi di sviluppo. E' inutile reinventare la ruota giusto?
Soluzioni ad esempio come libreoffice vanno benissimo,ma vanno pagate,sostenute e ampliate secondo le necessita'. Insomma la piattaforma prescelta va fatta crescere nelle funzionalita' nella standarizzazione e sopratutto pagata.
Abituiamoci a pensare a degli strumenti derivati dall'opensource (che garantisce in partenza dei diritti fondamentali) meno flessibili ma piu' standarizzati e soprattutto con un costo che deve esser sostenuto a prescindere.
Ma davvero si vuole usare ancora Windows a livello governativo?
[CUT] Niente link a siti di disinformazione, grazie.
MercurioRosso
18-05-2020, 11:14
emiliano84,ehm.....ma sono alla prima registrazione.....che probabilita' avevo di "prendere" il nick di qualcun'altro?!
(Roba da matti)
...BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux ...
appunto. idioti per idioti, e cinema per cinema, tanto vale usare un sw controllato/controllabile e che non costa niente in licenze.
tanto l'incapace romperà le palle tanto per il notepad di windows che per una suite da ufficio per linux.
Su tante cose sono d'accordo.
Il problema e che eliminare Windows dalle pa si può fare ma e necessario concretamente capire cosa devono fare e come .
Conosco un ing che lavora allurbanistica e si passano i proggetti con il cad.
ci sono diversi cad per linux (anche se a pagamento e closed) che sono anche migliori del classico, pesantissimo, crashosissimo e costosissimo cad più famoso...
per la cronaca, diverse regioni usano sw gis opensource ormai da oltre 10 anni per la pianificazione territoriale, per la cartografia ecc ecc. avendo dismesso i corrispondenti pacchetti "closed".
...Soluzioni ad esempio come libreoffice vanno benissimo,ma vanno pagate,sostenute e ampliate secondo le necessita'. ....
considerato che LO è a mio parere -per le funzionalità + avanzate - ancora piuttosto carente rispetto a MSO, mi parrebbe giusto farlo migliorare mettendoci soldi e/o programmatori per migliorarlo.
beninteso per farci la letterina o la somma di 4 celle, va già benissimo, e di solito nella PA non si va oltre quello (in parole povere, basterebbe notepad...)
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