Redazione di Hardware Upg
20-05-2015, 14:02
Link all'Articolo: http://www.hwupgrade.it/articoli/web/4367/sony-music-e-spotify-un-contratto-svela-gli-altarini-dello-streaming-musicale_index.html
Emerge un contratto tra le due aziende, che risale a gennaio 2011, che permette di capire più a fondo quali siano i meccanismi alle spalle degli accordi tra etichette musicali e servizi di streaming
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benderchetioffender
20-05-2015, 17:37
come era plausibile quindi son le etichette che ci fanno la cresta piu grossa
ehhh dura passare da un regime multimiliardario a pochi milioni... chissà come si mantengono ora quei cocainomani...:O
marchigiano
20-05-2015, 20:25
le grandi case per me potrebbero anche sparire e lasciare tutta la musica in un consorzio open source con dati trasparenti che distribuisce equamente i compensi tra i vari artisti... in fondo produrre un album non è costoso come un film quindi non servono basi enormi per partire
riassumendo....
Spotify ha calato le braghe per poter offrire da subito un ampio catalogo.
Sony music si e comportata in pieno stile da multinazionale con logica capitalistica puramente orientata al profitto....la musica prodotta dagli artisti e' solo un mezzo per far soldi. Fossero state patate lo scopo non sarebbe cambiato.
Gli artisti...vedi sopra...solo un mezzo ben sfruttato in balia di un mercato controllato per la maggiore dalle etichette.
Come temevo molti artisti stanno abbandonando spotify, peccato che lo uso con soddisfazione. Avere tutta la musica a a disposizione in streaming, un sono che non poteva durare.
rockroll
21-05-2015, 02:33
riassumendo....
Spotify ha calato le braghe per poter offrire da subito un ampio catalogo.
Sony music si e comportata in pieno stile da multinazionale con logica capitalistica puramente orientata al profitto....la musica prodotta dagli artisti e' solo un mezzo per far soldi. Fossero state patate lo scopo non sarebbe cambiato.
Gli artisti...vedi sopra...solo un mezzo ben sfruttato in balia di un mercato controllato per la maggiore dalle etichette.
Gli artisti (o almeno quelli che meritano queta definizione) dovrebbero farsi furbi, anzi pare si stiano già organizzando in merito.
Ci penserà il mercato, se non la pirateria, a far abbassare la cresta alle ormai pressochè inutili "etichette" sanguisugatrici.
le grandi case per me potrebbero anche sparire e lasciare tutta la musica in un consorzio open source con dati trasparenti che distribuisce equamente i compensi tra i vari artisti... in fondo produrre un album non è costoso come un film quindi non servono basi enormi per partire
Stallman lo dice da "qualche" anno, pensa te... :)
xmnemo85x
22-05-2015, 08:18
A mio giudizio è l'artista che comunque producendo il "prodotto" dovrebbe esser ripagato maggiormente.
è vero che una volta guadagnavano cifre stratosferiche e che ora sicuramente non son poveri, ma comunque le etichette hanno la parte produzione e distribuzione.
Fanno la parte degli "agenti commerciali" insomma... e non mi sembra così corretta la divisione dei guadagni.
Un agente di commercio è un tramite che percepisce una percetuale del guadagno, ma questa percentuale rimane a favore del produttore.
Io la vedo in questo modo, e infatti spero che Tidal abbassi i prezzi e inizi a spingere di più!
manowar84
22-05-2015, 14:16
gli artisti non ci prendono praticamente niente a fronte di avere regalato l'album gratis, questo purtroppo è oggettivo.
Da utente sono contento perchè non pago niente e ascolto musica gratis, da musicista purtroppo la cosa è assai deprimente.
Io nel mio piccolo ho ricominciato seriamente a comprare cd e soprattutto andare ai concerti (ma questa cosa l'ho sempre fatta) perchè è l'unico modo per supportare veramente gli artisti... spotify e simili si possono definire solo dei furti legalizzati, spiace dirlo ma è così... :( Su amazon ci sono continuamente offerte, cd a 6/8/9 euro... che sono niente di fronte a quanto lavoro e soldi c'è dietro realizzare un lavoro del genere.
Supportiamo la buona musica, torniamo a comprare ragazzi.
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