View Full Version : Questa Realtà non esiste
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 03:37
Dopo gli specchi, torno con una nuova riflessione, che, però, sembra non avere nessun tipo di errore (per lo meno da come la vedo io). Prima di iniziare, devo fare alcune premesse, forse ovvie, ma assolutamente necessarie a inquadrare bene ciò che sto per dire.
Premessa 1:
Noi viviamo ogni giorno; noi chi? NOI è un concetto che usiamo per riferirci alla nostra coscienza di vita, al nostro IO, a ciò che ci rende consapevoli che siamo vivi. Dove risiede questa coscienza? Nel cervello. Quindi, quando parliamo di noi, generalizzando, ci riferiamo al nostro cervello. Sappiamo, però, che il cervello non è l'unico componente che ci caratterizza, ma c'è anche un corpo. Se dovessimo decidere cos'è più importante tra il corpo e il cervello, subito diremmo che sono quasi pari. In realtà, fa tutto il cervello. Il corpo non è nient altro che una "interfaccia" che permette al nostro cervello di rapportarsi e di interagire con il mondo esterno, tramite i cinque sensi. Tutto il processo di respirazione, di alimentazione e nutrizione servono per tenere in vita il cervello, senza il quale non esisteremmo. Supponiamo che un giorno verrà inventato un sistema cardiocircolatorio artificiale; se noi collegassimo quel sistema al nostro cervello, escludendo il corpo, vivremmo comunque. Di sogni, ma vivremmo.
Ma non dilaghiamo per ora e concentriamoci sui cinque sensi. Abbiamo la vista, il più importante dei sensi a mio avviso, ce ci permette di vedere le variazioni di luce e le sue tonalità. Abbiamo l'udito, che ci permette di percepire il suono, abbiamo l'olfatto, che ci permette di annusare odori e profumi, abbiamo il gusto, che ci permette di distinguere il dolce, il salato, l'aspro, ecc... e infine il tatto che ci permette di percepire ciò che tocchiamo. Siamo consapevoli, comunque, che senza questi sensi vivremmo ugualmente.
Premessa 2
La seconda premessa riguarda la distinzione tra ciò che è possibile e ciò che non è possibile fare e ottenere. Sappiamo che, per esempio, anche tra 1000 anni non avremo ancora la conferma dell'esistenza di un Dio, è e sarà sempre questione di fede. Oppure dello scopo della vita. Queste risposte non le otterremo mai. Cose, invece, come un sistema cardiocircolatorio artificiale, invece, prima o poi esisterà, come prima o poi la scienza arriverà a comprendere al 100% il funzionamento del cervello umano. Ora queste cose sembrano utopie, ma prima o poi, e ne siamo consapevoli, la scienza ci arriverà, è solo questione di tempo e di ricerca.
La Teoria
Abbiamo supposto (e sappiamo che un giorno avverrà) che la scienza svilupperà un sistema cardiocircolatorio artificiale e che riuscirà a comprendere il funzionamento del cervello al 100%. La scienza, un giorno, potrebbe arrivare anche ad inventare un finto "corpo", un corpo artificiale, che permette al nostro cervello di interagire con l'esterno, con il mondo, grazie ad una macchina. Parliamo quindi, dei cinque sensi artificiali. Tatto artificiale, vista artificiale, udito artificiale, olfatto artificiale e gusto artificiale. Ci vorrà tempo, lo so, ma ci arriveremo, il punto non è il tempo infatti, il punto è che un giorno sarà possibile e di questo ne siamo certi. Ora sappiamo anche che la scienza arriverà a sviluppare dei sensi finti. Non sto dicendo la stessa cosa dei sensi artificiali, ma dei sensi finti, che non esistono. Facciamo un esempio: un giorno, dei medici assieme a degli scienziati riusciranno ad estrarre il tuo cervello dal tuo cranio scollegando tutti e cinque i sensi, senza ucciderti, ma mantenendoti in vita. Metteranno, quindi, il tuo cervello in una teca, sommerso in un fluido per la conservazione e collegheranno ad esso un sistema cardiocircolatorio artificiale. A quel punto tu sarai vivo, ma non potrai vedere, sentire, annusare, gustare o toccare nulla. Solo nei sogni (ovviamente lo potrai fare perché il sogno avviene nel cervello). Ora, al tuo cervello collegano un computer. Un computer che trasmetterà al tuo cervello una realtà differente da quella reale. Un computer che trasmetterà al tuo cervello dei sensi finti, fasulli.
Voi direte, è impossibile. Io vi dico, si ORA lo è. Ma un giorno sapete anche voi che sarà possibile, la scienza ci arriverà, stiamo parlando di cose materiali e prima o poi inventeranno questa tecnologia. Quindi, tu che stai leggendo, chi ti dice che questa sia la vera realtà? E se magari il tuo cervello fosse in un teca nel 3455 D.C. collegato ad un computer che gli trasmette tutti e cinque i sensi? Quello che stai ascoltando, quello che stai leggendo e vedendo, quello che stai odorando, quello che stai toccando o gustando, è tutto falso. Non esiste. E' solo un segale elettrico che proviene dal computer e che il tuo cervello interpreta come un senso, quello del relativo segnale (sappiamo che i cinque sensi arrivano al cervello tramite segnali elettro-chimici).
Di certo, non possiamo dimostrare che ciò sia vero (cioè che questa realtà sia falsa e che il tuo cervello in realtà sia immobile in un'altra realtà) però, con questa teoria, non possiamo nemmeno essere certi che questa sia la vera realtà. Come possiamo, quindi, essere certi che tutto questo esista?
Io vi chiedo che errore potrebbe esserci nel mio ragionamento, perché se non ci fosse alcun errore, sarebbe veramente spaventoso, almeno per come la vedo io!
SuperLory
20-06-2014, 05:47
Quindi, tu che stai leggendo, chi ti dice che questa sia la vera realtà? E se magari il tuo cervello fosse in un teca nel 3455 D.C. collegato ad un computer che gli trasmette tutti e cinque i sensi? Quello che stai ascoltando, quello che stai leggendo e vedendo, quello che stai odorando, quello che stai toccando o gustando, è tutto falso. Non esiste. E' solo un segale elettrico che proviene dal computer e che il tuo cervello interpreta come un senso, quello del relativo segnale (sappiamo che i cinque sensi arrivano al cervello tramite segnali elettro-chimici).
e se anche fosse, e' vero per me che ne ho esperienza.
Tu che sei il luminare che sta guardando il mio cervello nel fluido sai qual'e' la tua realta', quella nella quale vivi ma sai benissimo che per tale teoria non ne puoi essere troppo sicuro.
Quindi il problema non si pone. Vivi e basta. Che non ci sono altri significati in questa vita.
.338 lapua magnum
20-06-2014, 07:03
Come in matrix, una prigione per la nostra mente.;)
É possibile, anche michio kaku ha dichiarato che viviamo in una "matrix" e che chi l'ha creata é un grande matematico.
"Che vuol dire reale, dammi una definizione di reale? Se ti riferisci a quello che percepiamo, guardiamo, odoriamo, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello" (morpheus)
La "realtà" che ci circonda é tutta elaborata dalla nostra mente, vai a sapere se é reale o simulata.
Quando una persona parla nella realtà emette vibrazioni che il nostro cervello elabora ed interpreta nel linguaggio ed abbiamo l'illusione che il nostro interlocutore stia parlando. Continuando con gli altri sensi, ma alla fine quando abbiamo un oggetto davanti, nella "realtà" questo oggetto come é fatto? Sicuramente non é come viene interpretato dalla nostra mente attraverso i sensi.
Il cucchiaio non esiste ..........:D
Il_Grigio
20-06-2014, 08:15
Congratulazioni, sei in ritardo di millemila anni su Platone e Buddha. :D
Di certo, non possiamo dimostrare che ciò sia vero (cioè che questa realtà sia falsa e che il tuo cervello in realtà sia immobile in un'altra realtà) però, con questa teoria, non possiamo nemmeno essere certi che questa sia la vera realtà. Come possiamo, quindi, essere certi che tutto questo esista?
Non possiamo esserne certi. Qualunque "dimostrazione di realtà" potrebbe a propria volta essere illusoria. Giusto per speculare, possiamo supporre che persino i nostri ragionamenti siano manipolati ad hoc da esseri superiori, così da impedirci persino di immaginare la realtà delle cose.
Non solo: forse il mondo è stato creato 12 secondi fa, ma fatto in modo da sembrare vecchio. I nostri ricordi sarebbero tutti interamente fasulli.
Via di questo passo, possiamo supporre qualunque cosa, ma questo non significa che tali dubbi siano realmente significativi.
Il "non si può dimostrare il contrario" è un argomento decisamente debole per cominciare a credere a qualcosa o anche solo per prendere sul serio l'idea.
Ad esempio, non posso dimostrare che gli unicorni non esistono. Eppure non ho motivo di credere alla loro esistenza e infatti non lo faccio. Cambierò idea quando vedrò degli unicorni, ma fino ad allora non darò a questa ipotesi alcun peso.
Quindi sì, la nostra esperienza potrebbe essere interamente un'illusione / una simulazione. Ma non c'è un motivo razionale per crederlo e soprattutto non c'è motivo di rivalutare la propria vita sulla base di questa speculazione.
È un dubbio sterile, irrisolvibile e "inutile", a meno che non ci si costruisca attorno un po' di religione (in tal caso può diventare divertente e fruttare un sacco di soldi :p)
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 09:18
Esatto, Esatto Esatto!!!
È un dubbio sterile, irrisolvibile e "inutile", a meno che non ci si costruisca attorno un po' di religione (in tal caso può diventare divertente e fruttare un sacco di soldi :p)
Hahahaha vero! Comunque, rispondendo a te e a SuperLory, è vero che comunque sarebbe inutile continuare a supporre teorie su qualcosa che non si può provare, però è anche vero che se il nostro cervello fosse collegato ad una macchina ci sarebbero dei limiti (e in effetti ci sono, l'universo in realtà non è infinito; crediamo sia in continua espansione ma in realtà non l'abbiamo visionato con i nostri occhi, oppure i limiti del nostro stesso cervello ovvero l'impossibilità di immaginare l'infinito) oppure ci sarebbero delle "falle", perché nessun sistema è sicuro al 100% e questo è certo. Sarebbe bello mettersi alla ricerca di un "BUG" in questa realtà per uscirne. Forse i buchi neri :stordita:
A meno che non siano controllate anche le nostre emozioni e i nostri pensieri, come la nostra coscienza, ma supponendo che questa immaginaria macchina controlli solo le nostre percezioni, paradossalmente l'unica vera realtà sarebbero i sogni, che avvengono nel nostro cervello che esiste veramente.
.338 lapua magnum
20-06-2014, 10:08
Sulla esistenza del cervello ci sono molti dubbi (come tutto il resto della materia).
Quello che consideriamo materia non é altro che un piano energetico di tanti piani energetici che compongono la matrice.
É errato pensare che é inutile supporre teorie su argomenti che non si possono provare, in quanto é il cammino che ci porta alla verità e ci renderà "liberi".
Siamo collegati ad un sistema di simulazione quantistico e tutta l'umanità si é estinta da tempo?
Mah, però una osservazione, come mai la simulazione di un superammasso di galassie somiglia ad una rete neuronale?
Ciò che é in alto é ciò che é in basso e viceversa.
Il tutto é uno, uno é tutto.
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 10:19
É errato pensare che é inutile supporre teorie su argomenti che non si possono provare, in quanto é il cammino che ci porta alla verità e ci renderà "liberi".
Siamo collegati ad un sistema di simulazione quantistico e tutta l'umanità si é estinta da tempo?
Il tutto é uno, uno é tutto.
Anche io la credo così; sul discorso del sistema di simulazione a causa dell'estinzione umana è un motivo più che lecito e sensato di un esperimento scientifico come la vedevo io, però è ancora più spaventoso. Pensare che in realtà, nella vera realtà, non esiste più un mondo, non esiste più una via lattea e nessun'altra forma di vita, ma solo questa falsa realtà frutto di una simulazione nella quale siamo intrappolati!
Non sarei comunque così sicuro che in futuro si possa sul serio riuscire a "trasportare" il cervello in una macchina.
Il sistema nervoso è veramente complesso, ad oggi le conoscenze che abbiamo su di esso sono tutto sommato limitate.
Interfacciarlo completamente con un computer (in stile matrix intendo), ricostruendo una realtà illusoria, è fantascienza, anche in un futuro abbastanza remoto, secondo me.
comunque quoto il grigio, su queste cose è veramente preparato, e condivido il pensiero "pippe mentali sterili".
Se si mette in discussione la nostra coscienza tutto diventa possibile, a quel punto non ha neanche senso pensarci...
Sulla esistenza del cervello ci sono molti dubbi (come tutto il resto della materia).
Quello che consideriamo materia non é altro che un piano energetico di tanti piani energetici che compongono la matrice.
É errato pensare che é inutile supporre teorie su argomenti che non si possono provare, in quanto é il cammino che ci porta alla verità e ci renderà "liberi".
Siamo collegati ad un sistema di simulazione quantistico e tutta l'umanità si é estinta da tempo?
Mah, però una osservazione, come mai la simulazione di un superammasso di galassie somiglia ad una rete neuronale?
Ciò che é in alto é ciò che é in basso e viceversa.
Il tutto é uno, uno é tutto.
sono argomenti di discussione interessanti per passare il tempo o per fare sbronze filosofiche, ma lasciano il tempo che trovano...
se metti in discussione i paletti fondamentali come materia, energia e coscienza di noi stessi va tutto a donnine, puoi ipotizzare qualsiasi cosa...
si, in natura ci sono tante coincidenze e similitudini, ma al momento non abbiamo e probabilmente mai avremo risposta a queste domande fondamentali (perché esistiamo, com'è nato l'universo e la vita, esiste dio ecc)
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 11:53
Più che similitudini o coincidenze di sono tante stranezze e cose inspiegabili (e non mi sto ovviamente riferendo a nulla di religioso). Per quanto riguarda la creazione, nel nostro mondo, di una realtà falsa tramite una macchina si, è un futuro molto lontano, però secondo me non ci vorrà molto per comprendere fino in fondo le potenzialità e il vero funzionamento del nucleo della cellula nervosa e del cervello e, una volta completati gli studi e le scoperte, non sarà poi così distante lo sviluppo di strumenti che interagiscono direttamente con il cervello, non per forza estraendolo dal cranio. La nostra limitazione per ora è la legge e la morale, la non possibilità di effettuare sperimentazioni e test su persone vive, ovviamente; e a causa di questo ovviamente la ricerca su noi stessi si rallenta di parecchio.
A proposito di coincidenze... giusto ora stavo guardando le notizie su facebook e mi compare questa: http://www.ted.com/talks/miguel_nicolelis_a_monkey_that_controls_a_robot_with_its_thoughts_no_really?language=it
Possiamo usare i nostri cervelli per controllare direttamente delle macchine — senza un corpo che faccia da intermediario? Miguel Nicolelis parla di un esperimento sorprendente, in cui una scimmia negli Stati Uniti impara a controllare una scimmia avatar, e poi un robot in Giappone, col suo solo pensiero. La ricerca ha grandi implicazioni per le persone quadriplegiche — e forse per tutti noi.
lol
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 14:56
Cavolo quante probabilità c'erano che una persona, io, oggi, pubblicasse questa discussione su questo forum e che tu vedessi quel collegamento su facebook proprio oggi? Maledette coincidenze ;)
Ad ogni modo stando alla mia teoria solo una di questi 7 e passa miliardi di persone è reale, o per lo meno il suo cervello, tutto il resto sono finzioni create da una macchina (che è l'esempio che ho fatto io, ma magari tutti questi istanti creati uno dopo l'altro magari sono di una razza aliena, sono di un Dio o di qualcosa che addirittura non possiamo immaginare). In questo caso io credo di essere l'unico reale, perché io so di esistere, ma tutti voi magari siete solo impulsi che arrivano al mio cervello da un'altra entità. Alla fine è come un sogno, stessa identica cosa, solo che la fonte degli impulsi, in quel caso, è in nostro stesso cervello. Il problema è che i sogni sono basati per la maggior parte da ricordi derivanti dalla memoria e spesso dall'esperienza vissuta il giorno precedente. Chissà cosa potrebbe sognare una persona che dalla nascita è priva di tutti i sensi. :wtf:
Doraneko
20-06-2014, 15:43
Secondo me è tutta una questione di decidere a cosa si vuol credere e fino a che punto.
Che tu viva nella realtà o connesso ad una macchina c'è ben poco che tu possa fare per capire e cambiare le cose.
Il nostro cervello semplifica la realtà continuamente e sotto molti aspetti, sia consciamente sia inconsciamente, lo fà per ricondurre tutto a qualcosa che sia gestibile e il meno impegnativo possibile.
Guarda ad esempio le diverse lingue, alcune hanno concetti che altre non hanno, eppure quando si traduce si cerca di ricondurre tutto a concetti e parole della nostra lingua e cultura di appartenenza.
Nel caso tu sia collegato ad una macchina non te ne accorgeresti perchè quella è la tua realtà, l'esistenza di qualcosa che si trovi al di fuori di essa diventa per te inconcepibile e, anche in presenza di elementi di una realtà esterna, tu comunque li ricondurresti in qualche modo alla tua. (guarda il gatto di Matrix, per i suoi abitanti è semplicemente un deja-vù, per i risvegliati è un errore di Matrix)
Concludendo, la realtà non è qualcosa di concretamente definibile e universalmente riconoscibile, è un'interfaccia che il tuo cervello crea perchè tu possa gestire tutto ciò che non sei tu.
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 16:09
Secondo me è tutta una questione di decidere a cosa si vuol credere e fino a che punto.
Che tu viva nella realtà o connesso ad una macchina c'è ben poco che tu possa fare per capire e cambiare le cose.
Il nostro cervello semplifica la realtà continuamente e sotto molti aspetti, sia consciamente sia inconsciamente, lo fà per ricondurre tutto a qualcosa che sia gestibile e il meno impegnativo possibile.
Guarda ad esempio le diverse lingue, alcune hanno concetti che altre non hanno, eppure quando si traduce si cerca di ricondurre tutto a concetti e parole della nostra lingua e cultura di appartenenza.
Nel caso tu sia collegato ad una macchina non te ne accorgeresti perchè quella è la tua realtà, l'esistenza di qualcosa che si trovi al di fuori di essa diventa per te inconcepibile e, anche in presenza di elementi di una realtà esterna, tu comunque li ricondurresti in qualche modo alla tua. (guarda il gatto di Matrix, per i suoi abitanti è semplicemente un deja-vù, per i risvegliati è un errore di Matrix)
Concludendo, la realtà non è qualcosa di concretamente definibile e universalmente riconoscibile, è un'interfaccia che il tuo cervello crea perchè tu possa gestire tutto ciò che non sei tu.
Si, vero, ma non credo di essere l'unico a pensare che la vita in se non abbia alcun senso. Certo noi siamo degli animali che si sono sviluppati ed evoluti fino ad avere delle potenzialità logiche molto elevate (se confrontate con tutte le altre specie viventi) tali da porci una domanda sulla nostra stessa vita, sul perhcè di tutto questo, quando in realtà dovremmo compiere senza porci domande un processo evolutivo e di riproduzione che segue tutta la natura. Questo potremmo farlo se la vita avesse un senso, se per esempio la vita non fosse una continua tortura. Veniamo sbalzati in questa realtà sotto forma di essere umani, viviamo circa 90 anni per poi morire, senza alcuno scopo. E non è che durante la vita ci divertiamo, no dobbiamo essere schiavi di una finta liberà, dobbiamo lavorare, dobbiamo sottostare a leggi, dobbiamo convivere e condividere e già di per se la vita non ha senso, se poi teniamo conto anche di questo ecco che allora ci deve essere qualcosa che non va. Anzi sicuramente c'è qualcosa che non va. Nell'epoca di Galileo tutti sottostavano alle leggi imposte dalla chiesa e non solo leggi comportamentali, ma anche di pensiero. Eppure c'era comunque chi diceva che le cose non fossero così come venivano predicate e in effetti era vero. Ora c'è la fisica a governare e apparentemente queste leggi sembrano governare l'universo. Però degli errori ci sono, delle cose inspiegabili non governate dalla fisica ci sono, vedi la velocità della luce o i buchi neri. Quindi secondo me è sbagliato starsene con le mani in mano e vivere una vita piatta, insensata; secondo me bisognerebbe essere curiosi e sperimentare e l'unica cosa gratuita che abbiamo a disposizione è il pensiero, purtroppo! :doh:
Doraneko
20-06-2014, 19:44
Si, vero, ma non credo di essere l'unico a pensare che la vita in se non abbia alcun senso. Certo noi siamo degli animali che si sono sviluppati ed evoluti fino ad avere delle potenzialità logiche molto elevate (se confrontate con tutte le altre specie viventi) tali da porci una domanda sulla nostra stessa vita, sul perhcè di tutto questo, quando in realtà dovremmo compiere senza porci domande un processo evolutivo e di riproduzione che segue tutta la natura. Questo potremmo farlo se la vita avesse un senso, se per esempio la vita non fosse una continua tortura. Veniamo sbalzati in questa realtà sotto forma di essere umani, viviamo circa 90 anni per poi morire, senza alcuno scopo. E non è che durante la vita ci divertiamo, no dobbiamo essere schiavi di una finta liberà, dobbiamo lavorare, dobbiamo sottostare a leggi, dobbiamo convivere e condividere e già di per se la vita non ha senso, se poi teniamo conto anche di questo ecco che allora ci deve essere qualcosa che non va. Anzi sicuramente c'è qualcosa che non va. Nell'epoca di Galileo tutti sottostavano alle leggi imposte dalla chiesa e non solo leggi comportamentali, ma anche di pensiero. Eppure c'era comunque chi diceva che le cose non fossero così come venivano predicate e in effetti era vero. Ora c'è la fisica a governare e apparentemente queste leggi sembrano governare l'universo. Però degli errori ci sono, delle cose inspiegabili non governate dalla fisica ci sono, vedi la velocità della luce o i buchi neri. Quindi secondo me è sbagliato starsene con le mani in mano e vivere una vita piatta, insensata; secondo me bisognerebbe essere curiosi e sperimentare e l'unica cosa gratuita che abbiamo a disposizione è il pensiero, purtroppo! :doh:
Il pensiero serve per regolare la nostra interazione con la realtà.
Il semplice arrivare a 90 anni (come dici tu) è inutile se uno a quell'età muore senza aver fatto un cazzo.La propria vita è un mezzo, non un fine.E' uno strumento che abbiamo per fare quello che riteniamo giusto, il nostro corpo è uno strumento che va usato per interagire, va perciò usato e non conservato fine a sè stesso.Sarebbe come lasciar scadere un cibo anzichè mangiarlo.
(se non fai un cazzo durante la tua vita alla fine muori lo stesso)
Tu dici "Veniamo sbalzati in questa realtà sotto forma di essere umani", è vero!Pensa se nascevi sotto forma di verme solitario, di tonno (ti avrebbero pescato) o qualche altra forma vivente che se la passa peggio di noi.
Come uno può essere triste e depresso, può anche essere contento, sono per forza 2 facce della stessa medaglia, frutto della nostra sensibilità e di quello che ne facciamo della nostra vita.
Si dice che "si fà quel che si può con quello che si ha", è come ci dobbiamo comportare noi.
Non ho idea di quali siano i tuoi hobby o cosa ti dia soddisfazione, tuttavia quando troverai qualcosa che ti piace fidati che tutte ste domande non te le fai più.Non è una presa di coscienza che si acquisisce dall'oggi al domani semplicemente svegliandosi alla mattina, è una cosa che richiede un percorso.Se uno usa il buon senso, alla fine di strada ne farà parecchia.
(quanti anni hai per curiosità?)
Chiudo questa specie di OT comunque.
akfhalfhadsòkadjasdasd
20-06-2014, 20:13
Si, vero, ma non credo di essere l'unico a pensare che la vita in se non abbia alcun senso.
E' come chiedersi il senso di una pietra che cade. Giusto per fare un parallelo infelice.
Le cose, semplicemente, sono e basta. Forse l'unica cosa assoluta che mi sento di poter dire.
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 20:29
Probabilmente io sono la persona che ha più passioni al mondo, forse dal mio modo di pensare si intende che io voglia buttare la mia vita. Errore. Io sono il primo a rincorrere ciò che mi piace fare, a fare quello che posso con quello che ho. E cerco sempre di ottenere di più, di andare oltre e di mettermi in gioco ed è proprio per questo che sono arrivato a questo ragionamento. Alla fine moriamo tutti, è inevitabile, però secondo me io non sarò differente da Steve Jobs. Anche se diventerò il politico che cambierà la storia dell'Italia, anche se diventerò barbone, quando morirò la mia morte sarà perfettamente equiparabile alla morte di un'altra persona. Cioè non avrà nessun senso. La vita è fatta di passioni è vero, ma per quanto tu sei veramente felice? La felicità è solo un piccolo momento, un breve istante, poi si torna al precedente stato. Umo stato di sofferenza. La vita è solamente sofferenza. E chi più soffre più può essere felice perché può ottenere molto di più con molto poco rispetto a chi ha già tutto. E sembra forse bello il fatto che per esser felici bisogna soffrire? Perchè bisogna soffrire? Non interpretate la parola sofferenza come una tortura, anche solo alzarsi alla mattina rende infelici, una delusione, un errore, un semplicissimo sbaglio, tutto porta alla sofferenza. La noia stessa. La felicità è solo un breve stato in cui il cervello non fa caso alla sofferenza che sta alla base. E se la vita è basata sulla sofferenza, di certo nascere senza il proprio consenso per poi soffrire e addirittura infine morire direi che non ha nessun senso. E' inutile dire che il senso ce lo creiamo, perchè la vita non ha senso. E' un continuo combattere, un continuo lottare, senza che noi mai l'avessimo desiderato. Non è pessimismo, o cinismo, solo la realtà. Questa realtà. Una realtà che dal mio punto di vista non ha alcun senso. Eppure ho un sacco di passioni; eppure ho un sacco di hobby; eppure mi diverto parecchio. Eppure percepisco costantemente uno stato di sofferenza, perché è alla base della nostra vita.
E' come chiedersi il senso di una pietra che cade. Giusto per fare un parallelo infelice.
Le cose, semplicemente, sono e basta. Forse l'unica cosa assoluta che mi sento di poter dire.
E' vero, eppure c'è chi l'ha fatto e ci ha ricavato una legge, quella della gravità. E' assurdo pensare perché una pietra cade; e se qualcuno non l'avesse mai fatto? Ora cosa conosceremmo?
Doraneko
20-06-2014, 21:40
E' inutile dire che il senso ce lo creiamo, perchè la vita non ha senso. E' un continuo combattere, un continuo lottare, senza che noi mai l'avessimo desiderato. Non è pessimismo, o cinismo, solo la realtà. Questa realtà. Una realtà che dal mio punto di vista non ha alcun senso. Eppure ho un sacco di passioni; eppure ho un sacco di hobby; eppure mi diverto parecchio. Eppure percepisco costantemente uno stato di sofferenza, perché è alla base della nostra vita.
Se dici che la vita non ha un suo senso, a maggior ragione è coerente dire che questo senso ce lo dobbiamo creare.Ti ripeto che la vita è uno strumento per noi esseri senzienti, dare un senso a questo strumento vuol dire trovarne un utilizzo pratico per fare quel che vogliamo.
Tra l'altro c'è un'incoerenza nel tuo ragionamento.Uno per cui la vita non ha senso, a rigor di logica dovrebbe prendere le cose per quello che sono, reagire semplicemente agli simoli che sente e fare quello che riesce con quello che ha, riconoscendo la propria nascita come un fatto neutro avvenuto indipendentemente dalla propria volontà ma comunque cercando di trarne dei vantaggi.Costui di domande sulla vita non se ne porrebbe, perchè le risposte non hanno senso.
Uno che invece percepisce un eterno stato di sofferenza è uno che un senso alla vita lo sta dando eccome, è uno che vede la propria nascita come l'inizio di una specie di punizione, quindi il senso c'è ed è negativo.
Altra incoerenza è quella di dire che si arriva a questo ragionamento perchè si cerca sempre di ottenere di più: una persona veramente ambiziosa e audace vede negli avvenimenti quotidiani delle opportunità di migilioramento della propria situazione.Siccome è uan persona audace sa che da molte cose se ne può trarre qualcosa di positivo ("se la vita ti dà limoni fai la limonata", si dice).
All'opposto c'è chi vede negli avvenimenti quotidiani solo rotture di coglioni, pericoli, ecc...ogni cosa diventa una faccenda da sbrigare, un danno alla propria persona.
Prima ti ho chiesto l'età perchè il tuo ragionamento non è che sia poco comune, diciamo che se uno è giovane a certe conclusioni può non ancora esserci arrivato.
E' vero, eppure c'è chi l'ha fatto e ci ha ricavato una legge, quella della gravità. E' assurdo pensare perché una pietra cade; e se qualcuno non l'avesse mai fatto? Ora cosa conosceremmo?
Guarda che la gravità non è ancora qualcosa che l'umanità possa dire di aver sviscerato eh!Ci sono delle spiegazioni e delle leggi fisiche che aiutano a comprendere le relazioni tra certi avvenimenti e a prevedere il comportamento della materia in alcune situazioni ma il senso di questi fenomeni non credo lo capiremo mai.Quello che dice trias è giusto.
.:|FEDE|:.
20-06-2014, 22:03
Io non vedo la vita come una punizione, non avrebbe senso (:Prrr: ) io dico che la vita in se non ha senso e non c'è modo di trovarlo ne di crearlo. Prendiamo la vita così com'è, certo, ma lo facciamo non per uno scopo, lo facciamo perchè non abbiamo alternative, è l'unica cosa che dobbiamo fare. Finchè non ci sarà una vera risposta alla domanda "Perché?" non ci sarà mai un senso e la vita di nessuno non avrà mai nessun senso e mai lo otterrà. Per quelli che vivono e la vedono morire è diverso, io parlo per la persona che vive e muore. Io nasco e qualsiasi cosa che io faccia, raggiungo sempre lo stesso risultato: morire. Non ha senso. Questo non significa però non avere uno scopo, un obiettivo e non essere audaci, curiosi e ambiziosi anzi è l'unica cosa "sensata" da fare; non c'è nessuna incoerenza in quel che faccio e penso. Se già la vita non ha senso perché nasciamo per morire, che senso ha viverla facendoci ulteriormente del male? L'unica "soluzione" (che poi non lo è perchè non esistono soluzioni a questo almeno per ora) è vivere secondo le proprie passioni e obiettivi. Questo non è sinonimo, però, di una vita sensata. Faccio un esempio: io lancio una pallina a un cane, lui la rincorre e la prende e si diverte. Ma tutto questo, in questa realtà, che senso ha rincorrere una pallina se nemmeno sappiamo perché siamo nati? Abbiamo obiettivi, ambizioni, sogni, ma qualsiasi cosa noi facciamo, la vita non acquisirà mai un senso.
Pensandoci io ho detto che nasciamo per morire. Questo è il riassunto e quella frase proprio non ha senso. Eppure è così. Ora proviamo ad immaginare una vita eterna. Quella che senso avrebbe? Nemmeno quella avrebbe senso perché sarebbe un'eterna sofferenza.
Io vi chiedo che errore potrebbe esserci nel mio ragionamento, perché se non ci fosse alcun errore, sarebbe veramente spaventoso, almeno per come la vedo io!
L'errore è il ragionamento, come per gli specchi.
Se avessi delle scadenze da rispettare non avresti il tempo di farti certe domande.
Parti da presupposti sbagliati per arrivare a conclusioni nonsense.
Es. un cervello non fa una persona, e per identificare la propria coscienza non si parla di NOI, ma al più di IO, con declinazioni varie ed eventuali.
Come fai a sapere se il mondo è reale o meno? Tentando il suicidio. Con la realtà virtuale non muori. Da morto non ti si pone il problema.
.:|FEDE|:.
21-06-2014, 00:08
L'errore è il ragionamento, come per gli specchi.
Se avessi delle scadenze da rispettare non avresti il tempo di farti certe domande.
Parti da presupposti sbagliati per arrivare a conclusioni nonsense.
Es. un cervello non fa una persona, e per identificare la propria coscienza non si parla di NOI, ma al più di IO, con declinazioni varie ed eventuali.
Come fai a sapere se il mondo è reale o meno? Tentando il suicidio. Con la realtà virtuale non muori. Da morto non ti si pone il problema.
Un momento; allora prima cosa direi che sarebbe sbagliatissimo non porsi questo tipo di domande. Secondo il tuo ragionamento quindi una persona non dovrebbe mai avere del tempo per riflettere sulla propria vita. Poi è ovvio che mi riferissi all'IO, ma parlando ad una comunità ho detto NOI.
Per il discorso del suicidio è vero e ci avevo già pensato; però non avendo la certezza, sai com'è, potrebbe anche essere vera questa realtà e potrei morire sul serio! :cry:
Un momento; allora prima cosa direi che sarebbe sbagliatissimo non porsi questo tipo di domande.
al contrario. le pippe mentali, per quanto virtuali, sono una forma di pippa, e in quanto tale fa male.
Secondo il tuo ragionamento quindi una persona non dovrebbe mai avere del tempo per riflettere sulla propria vita.
Riflettere sulla propria vita non sono pippe mentali.
Poi è ovvio che mi riferissi all'IO, ma parlando ad una comunità ho detto NOI.
Non ha senso. Non esiste un'autocoscienza collettiva. Cosa sarebbe? la noosfera?
Per il discorso del suicidio è vero e ci avevo già pensato; però non avendo la certezza, sai com'è, potrebbe anche essere vera questa realtà e potrei morire sul serio! :cry:
E dove sta il problema?
Doraneko
21-06-2014, 10:03
Un momento; allora prima cosa direi che sarebbe sbagliatissimo non porsi questo tipo di domande.
Vedi il nostro cervello come un computer.Per il nostro cervello porsi certe domande sarebbe un po' come un loop infinito nel programma di un computer.Sono cose che si elaborano ma che non portano da nessuna parte.
Vedili come una specie di errore.
Comunque, in amicizia, ti do un consiglio: trovati una ragazza, una scopamica o quello che vuoi tu e tromba tantissimo (con le dovute precauzioni!), vedi che poi certe cose si filtrano da sole e certe questioni non te le poni più :read:
.:|FEDE|:.
21-06-2014, 10:24
Vedi il nostro cervello come un computer.Per il nostro cervello porsi certe domande sarebbe un po' come un loop infinito nel programma di un computer.Sono cose che si elaborano ma che non portano da nessuna parte.
Vedili come una specie di errore.
Comunque, in amicizia, ti do un consiglio: trovati una ragazza, una scopamica o quello che vuoi tu e tromba tantissimo (con le dovute precauzioni!), vedi che poi certe cose si filtrano da sole e certe questioni non te le poni più :read:
Io ho postato questa discussione perché mi piace parlare di queste cose e sentire cosa pensano anche le altre persone in merito; sinceramente una persona che mi parla così mi da un po' l'idea di essere ignorante; non voglio offendere nessuno e parto col presupposto che mi sto sbagliando e spero sia così.
Non ha senso. Non esiste un'autocoscienza collettiva. Cosa sarebbe? la noosfera?
Ma se ho detto che mi sto riferendo all'IO? Non ho mai parlato di una coscienza collettiva, questo è un altro paio di maniche! Il "NOI" era solo una forma grammaticale, io mi riferisco alla coscienza dell'individuo.
Ma se ho detto che mi sto riferendo all'IO? Non ho mai parlato di una coscienza collettiva, questo è un altro paio di maniche! Il "NOI" era solo una forma grammaticale, io mi riferisco alla coscienza dell'individuo.
:confused:
Che io sappia il termine "IO" con cui ci si riferisce al subconscio è un sostantivo, non un pronome. Tant'è che si accompagna agli articoli.
"Noi", invece è la forma plurale del pronome "io", ed è essa stessa un pronome, non è sostantivo.
Mi spiace ma non mi è chiaro cosa intendi con "forma grammaticale".
.:|FEDE|:.
21-06-2014, 16:13
Semplicemente parlavo al plurale e ho detto NOI invece che riferirmi all'IO =)
akfhalfhadsòkadjasdasd
21-06-2014, 16:36
E' vero, eppure c'è chi l'ha fatto e ci ha ricavato una legge, quella della gravità. E' assurdo pensare perché una pietra cade; e se qualcuno non l'avesse mai fatto? Ora cosa conosceremmo?Non è quello il punto.
Riformulo: è come chiedersi il senso dell'esistenza di quel sasso. E ci riappendo la conclusione di prima.
.:|FEDE|:.
21-06-2014, 17:53
Appunto, non ha senso! :D
No comunque, senza uno scopo universale sull'esistenza di questa realtà, nulla ha senso di esistere, dalla nostra vita a un sasso.
Questo stesso universo non ha un senso, fisici come Hawking tentano costantemente di sviluppare nuove teorie sulla sua formazione, per esempio un universo che collassa e si espande in continuazione, oppure la teoria del big bang e dell'espansione infinita. E dietro all'universo cosa c'è? Prima cosa c'era? Secondo me queste sono domande a cui la scienza non darà mai una risposta concreta, solo teorie. Quindi secondo me nulla di tutto questo ha senso di esistere. Ho capito, esiste e basta e non ci possiamo far nulla, sono d'accordo, ma non toglie che non esista un senso.
akfhalfhadsòkadjasdasd
21-06-2014, 18:18
Appunto, non ha senso! :D
No comunque, senza uno scopo universale sull'esistenza di questa realtà, nulla ha senso di esistere, dalla nostra vita a un sasso.
Questo stesso universo non ha un senso, fisici come Hawking tentano costantemente di sviluppare nuove teorie sulla sua formazione, per esempio un universo che collassa e si espande in continuazione, oppure la teoria del big bang e dell'espansione infinita. E dietro all'universo cosa c'è? Prima cosa c'era? Secondo me queste sono domande a cui la scienza non darà mai una risposta concreta, solo teorie. Quindi secondo me nulla di tutto questo ha senso di esistere. Ho capito, esiste e basta e non ci possiamo far nulla, sono d'accordo, ma non toglie che non esista un senso.Noi abbiamo introdotto il concetto di senso. E questo concetto, astratto, sparirà con noi.
Nietzsche ha scritto un po' di cose a questo riguardo (un passo nel crepuscolo degli idoli, mi pare).
In ogni caso, mi sembrava che esaltassi l'opportunità di chiedersi il senso di alcuni fenomeni fisici, al fine di modellare e capire alcune cose della realtà che ci circonda.
Doraneko
21-06-2014, 20:54
Io ho postato questa discussione perché mi piace parlare di queste cose e sentire cosa pensano anche le altre persone in merito; sinceramente una persona che mi parla così mi da un po' l'idea di essere ignorante; non voglio offendere nessuno e parto col presupposto che mi sto sbagliando e spero sia così.
Anche se io fossi ignorante, non sarebbe certo perchè evito di pormi le domande sbagliate su questa questione, come invece stai facendo tu, che sei entrato in una strada senza uscita ma non te ne sei ancora accorto.
Nessun evoluzionista analizzerebbe questa questione come stai facendo tu, che è un modo tipicamente da creazionista: senso dell'esistenza, un disegno superiore, le cose sono così perchè Qualcuno l'ha voluto, ecc...
Mettersi alla ricerca del senso dell'esistenza della vita implica che questo senso possa esserci e l'universo esiste come parte del disegno di Qualcuno.
Concludendo, ti stai facendo delle domande sbagliate su questa questione e sei nel posto sbagliato per trovare delle risposte.
Prova a sentire un uomo di Chiesa, che sicuramente potrà aiutarti più di quanto possiamo fare noi qui.
Semplicemente parlavo al plurale e ho detto NOI invece che riferirmi all'IO =)
Questo è il motivo per cui dovresti lasciar perdere il tutto.
Cartesio Kant e Freud si stanno ribaltando nella tomba.
Galilei rimpiange di non aver scelto il rogo.
Anche se io fossi ignorante, non sarebbe certo perchè evito di pormi le domande sbagliate su questa questione, come invece stai facendo tu, che sei entrato in una strada senza uscita ma non te ne sei ancora accorto.
Nessun evoluzionista analizzerebbe questa questione come stai facendo tu, che è un modo tipicamente da creazionista: senso dell'esistenza, un disegno superiore, le cose sono così perchè Qualcuno l'ha voluto, ecc...
Mettersi alla ricerca del senso dell'esistenza della vita implica che questo senso possa esserci e l'universo esiste come parte del disegno di Qualcuno.
Concludendo, ti stai facendo delle domande sbagliate su questa questione e sei nel posto sbagliato per trovare delle risposte.
Prova a sentire un uomo di Chiesa, che sicuramente potrà aiutarti più di quanto possiamo fare noi qui.
a giudicare dalle sue osservazioni non sembra si ritenga creazionista, sembra si ritenga parte di matrix.
Doraneko
22-06-2014, 00:57
a giudicare dalle sue osservazioni non sembra si ritenga creazionista, sembra si ritenga parte di matrix.
Matrix e "il creato" hanno molte similitudini, in entrambi i casi l'individuo è un elemento del disegno di un'entità superiore e c'è la presenza di un'altra realtà (in Matrix il mondo vero, nelle religioni c'è l'aldila, ecc...).
Più che ritenersi un creazionista, sembra quasi che senta il bisogno di diventarlo.
.:|FEDE|:.
22-06-2014, 16:28
Io non sto cercando di essere un creazionista o un evoluzionista, semplicemente mi sono chiesto quale sia il senso della vita. Voi magari non ci pensate perché non ha senso farlo, ma la vostra vita non è differente dalle vite degli altri sette miliardi di persone in questa terra. Alla fine morirete anche voi. Prima mi avete detto di vivere la vita, di esser felice, di trovare una ragazza e scopare; già immaginate se io fossi uno storpio, immaginate se fossi stato mutilato, gambe e braccia, immaginate se avessi una grave malattia; come puoi "vivere"? Eppure anche le persone che non hanno questi problemi ne hanno degli altri. Ho avuto modo di osservarlo per molto tempo: conosco persone che hanno una ragazza, si sposeranno, sono intelligentissime e all'università non hanno nemmeno problemi di studio, guadagnano anche soldi e realizzano le loro passioni. Eppure sono infelici. Perchè? Cosa manca? Niente apparentemente. Il fatto è che qualsiasi cosa tu faccia non potrai mai essere veramente felice perché anche se hai tutto c'è un grande problema che accomuna te con tutti: la morte. Se nasci e sei malato, sei infelice. Se nasci e hai tutto, se infelice comunque, perché morirai. La felicità non esiste, esiste solo poca infelicità o molta infelicità. Di conseguenza non ha senso nascere senza che qualcuno te lo chieda e morire nella medesima maniera. Quindi io sarei curioso di sapere CHI ha deciso tutto questo e dal momento che so che un Dio come lo definisce la chiesa cattolica non può esistere, ho provato a pensare a quale altra natura potesse avere questa realtà. Freud, Kant e Cartesio si ribaltano nella tomba? Anche ciò che avevano detto loro riguardo questa realtà era frutto di osservazioni e teorie e io penso sia stupido prendere leggi di altre persone come leggi vere e universali senza chiedersi nemmeno se siano giuste o sbagliate. Come la maggior parte dei cattolici, che lo sono per "eredità", perché lo è anche la famiglia, senza magari chiedersi se esista veramente un Dio oppure no.
Ziosilvio
22-06-2014, 17:53
Thread che ha smesso di parlare di scienza, ed è degenerato nella filosofia.
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