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View Full Version : programmatore in telelavoro: possibile?


Sikander
19-11-2012, 00:39
Ciao.
Da diverso tempo sto studiando sia Java che Python, due linguaggi che reputo molto interessanti. Ho letto anche un paio di libri sul C e Objective C, ma solo per cultura. E' cominciato tutto come un hobby, perché facevo il telemarketer, ma siccome ora l'azienda ha fatto l'ennesima ristrutturazione stavolta devo guardarmi attorno per cercare un nuovo lavoro.
Vado al sodo:
1-secondo voi, vista la domanda del mercato italiano é possibile lavorare come programmatore java o python da casa in modalità telelavoro?
2- che genere di applicativi potrebbero essere realizzabili da un programmatore senza esperienza pregressa, ma capace, che potrebbe richiedere il mercato da un free-lance ?
Grazie.

cdimauro
19-11-2012, 08:11
1) E' possibile, ma è molto raro. Purtroppo in Italia (e non solo) le aziende pensano che se non stai lì in ufficio, tu non lavori, per cui devono tenerti sott'occhio.
Poi puoi anche passare il tempo a giocare al solitario in ufficio, però... stai lavorando perché scaldi la sedia e ogni tanto produci qualcosa.
A casa, invece, puoi anche lavorare dalla mattina alla notte, compresi i fine settimana, e produrre a valanga, ma sarai sempre macchiato come il fancazzista.

2) Se non hai grossa esperienza dubito che qualcuno si possa rivolgere a te. I freelance, quando lo trovano, lavorano perché si tratta di esperti che possono risolvere delle rogne in poco tempo.

Quindi, sì, in generale potresti anche lavorare da casa, ma è difficile (e la crisi poi non aiuta di certo) e in ogni caso dovresti mettere a disposizione una professionalità di un certo livello.

cdimauro
20-11-2012, 07:08
Oppure progetti anche di una certa complessità che puoi gestire da solo, o comunque con poca interazione con altri.

Ma è sempre molto difficile lavorare così, devi farti il mazzo e te lo farai, perché a casa SI LAVORA DI PIU' perché manco te ne accorgi del tempo che passa, e quando hai una rogna da risolvere (cioè spesso) ripeti il mantra: "finisco questa cosa e poi stacco, finisco questa cosa e poi stacco, ...". Che però dura anche ore perché non è possibile che ti debba far vincere da uno schifo bug: ti devi alzare da quella sedia da vincitore, altrimenti ne va del tuo orgoglio.

Da dipendente, invece, ti fai le tue ore e nel pomeriggio controlli le lancette dell'orologio finché non scocca la fatidica ora, per alzare quindi il sedere e andare via. Questo vale, comunque, per chi ha la fortuna di lavorare in aziende abbastanza grandi, altrimenti lavori sempre più delle 8 ore, che specialmente al sud sono ben sotto il minimo "richiesto"...

In generale da dipendente c'è la scocciatura di dover andare a lavoro e tornare, ma a meno di non rimanere in macchina un'ora all'andata e una al ritorno, la qualità della vita dovrebbe essere leggermente migliore di chi lavora da casa. Sembra paradossale, ma è così, perché è difficile che a casa uno faccia le canoniche 8 ore.

Il tutto senza nulla togliere al lavoro che si fa. Perché un professionista deve dare il suo contribuito a prescindere dal tipo di impiego.

AllerITA
20-11-2012, 07:26
Scusate sono anch'io interessato all'argomento.
E' forse più facile fare il telelavoro con contratti a progetto o con partita iva da libero professionista concordando la commessa con preventivo relativi tempi di realizzazione?
Oppure bisogna sempre andare a timbrare il solito cartellino.
Considerando che io ho lavorato per aziende di varie dimensioni nell'ambito della programmazione e alcuni miei colleghi lavoravano con i contratti che ho già illustrato sopra.:D

cdimauro
20-11-2012, 21:37
Scusate sono anch'io interessato all'argomento.
E' forse più facile fare il telelavoro con contratti a progetto o con partita iva da libero professionista concordando la commessa con preventivo relativi tempi di realizzazione?
Credo che in genere funzioni proprio così. Schedule, con varie tappe che arrivano alla finalizzazione del progetto.
Oppure bisogna sempre andare a timbrare il solito cartellino.
Se lavori da casa no, ma ci sono casi in cui il committente prende robe assurde per il freelance: utilizzo di webcam per la durata del lavoro per controllare quello che sta facendo, e credo altre cose che adesso non ricordo. Roba che ti viene propinata in sistemi come odesk o simili.
Considerando che io ho lavorato per aziende di varie dimensioni nell'ambito della programmazione e alcuni miei colleghi lavoravano con i contratti che ho già illustrato sopra.:D
In Italia contratto a progetto = lavoro da impiegato nella sede dell'azienda, e come minimo fai gli stessi orari, se di più, ma senza le stesse tutele.

atragon
21-11-2012, 23:11
Se vuoi andare sul free-lance potrai avere grosse soddisfazioni ma, più probabilmente, grosse difficoltà.
1) La concorrenza è tanta in quasi tutti i settori e tutti i tuoi concorrenti saranno assetati di sangue (ovvero clienti = soldi) quanto te
2) Conseguenza di 1) spesso i prezzi il cliente riesce a tirarli al ribasso
3) Il cliente la maggior parte delle volte chiede la Luna e quando gliela hai portata ti dirà che si aspettava il Sole
4) Oltre che alla concorrenza "reale" spesso avrai a che fare con una pletora di "cuggini", zii, fratelli, e ficcanasi vari pronti a farti le pulci (e magari le scarpe).
5) Se il tuo cliente ha dei dipendenti questi quasi sempre preferiranno "il vecchio programma" perchè era così comodo premere <CTRL><ALT><Z><P> per stampare anzichè dover la prendere la mira col mouse per clickare su quella assurda stampantina in alto a destra.
6) Dovrai studiare sempre per rimanere aggiornato. Fermarti un anno ti costringerà a lunghe serate in casa, fermarti due ti obbligherà a notti insonni, fermarti tre ti farà cambiare lavoro.

Con tutto questo, è un gran bel mestiere.

AllerITA
22-11-2012, 03:40
Le cose che mi hai esposto sono plausibili con il lavoro di programmatore.
Non ricordo più quante volte ho fatto le nottate e i sabati e domeniche per completare il lavoro.
Poi lo sforzo di incontrare i bisogni del cliente, che alle volte ti mette in diretto contato con modi di pensare totalmente diversi dal tuo, per cui alle volte devi fare e rifare le cose.
Poi la creazione delle famose Beta dei programmi che in continuo sviluppo sono sfrugugliate e obbiettivamente ridiscusse da i clienti e non.
Cose che nella mia vita ho già visto.
Però nel mio caso ero sotto padrone non sotto cliente.
Per quanto riguarda la concorrenza. Forse ho avuto sino ad ora la fortuna di lavorare per progetti non comuni (non i soliti gestionali che sono triti e ritriti) e
quindi non saprei come muovermi.
L'unica potrebbe essere fare appello alla propria esperienza passata (per chi come me ce la ha).
Cercare forse di andare a proporsi in ambiti di nicchia non coperti completamente dal mercato.
Non so non ho una chiara idea.:D

insane74
22-11-2012, 09:10
...
In Italia contratto a progetto = lavoro da impiegato nella sede dell'azienda, e come minimo fai gli stessi orari, se di più, ma senza le stesse tutele.

quoto.
dal 1999 contratto a progetto per la stessa azienda.
praticamente sono un dipendente (orario, richiesta di "giornate di permesso", ecc) senza nessuna tutela.
grazie alle sempre più illuminate leggi italiane. :mad:

cdimauro
22-11-2012, 09:17
"Il lavoro non è un diritto" (cit.)

insane74
22-11-2012, 09:20
"Il lavoro non è un diritto" (cit.)

ma infatti io che ce l'ho ancora mi sento di aver vinto al superenalotto! :mc:

karch_kiraly
22-11-2012, 09:23
Faccio questo lavoro da molti anni e penso che sia difficile generalizzare. Ci sono progetti che sono affrontabili lavorando da casa e con una fase di "installazione-collaudo" piuttosto veloce. Ce ne sono altri per cui e' inevitabile un affinamento sul campo e un continuo confronto con le controparti. In ogni caso l'importante e' una definizione particolareggiata delle specifiche. Questo aiuta molto nel capire cio' che il committente vuole e a velocizzare l'interfacciamento con il sistema.

tomminno
22-11-2012, 14:36
Faccio questo lavoro da molti anni e penso che sia difficile generalizzare. Ci sono progetti che sono affrontabili lavorando da casa e con una fase di "installazione-collaudo" piuttosto veloce. Ce ne sono altri per cui e' inevitabile un affinamento sul campo e un continuo confronto con le controparti. In ogni caso l'importante e' una definizione particolareggiata delle specifiche. Questo aiuta molto nel capire cio' che il committente vuole e a velocizzare l'interfacciamento con il sistema.

Tutto questo sempre che il progetto sia abbastanza piccolo da poter essere gestito da una sola persona. Già quando lavori in team non puoi permetterti persone a distanza. A distanza possono lavorare vari team, ma non i componenti di un team, diventa ingestibile il progetto.

AllerITA
22-11-2012, 15:00
Il tuo discorso è molto coerente col problema, è una questione di progetto e di tempo da impiegare per il suo sviluppo, più i tempi si restringono e più si deve lavorare in team. quindi il telelavoro è più adatto a progetti non limitati nel tempo
ho di dimensioni ragionevoli.