View Full Version : Accelerometro
Ho intenzione di costruirmi un sistema per decodificare dati da una piastra dotata di accelermetro. Una piastra tipo questa
http://www.pyroelectro.com/tutorials/accel_intro/img/accel.jpg
Ora sono abbastanza a digiuno di elettronica e annessi, e vorrei provare prima ad interfacciarla ad un classico strumentro di rilevazione a leva (come può essere il tachimetro) e poi magari riuscire ad interfacciarlo ad un pc tramite software... ma una cosa per volta!
Dove sbatto la testa per imparare ciò che mi serve a configurarlo :mc: ?
:)
Ti leggi il datasheet dell'accelerometro che stai usando....
Quello in foto credo abbia delle uscite analogiche, quindi collegandoci semplicemente un tester leggerai dei valori di tensione, che sempre in base a quanto riportato nel datasheet, potrai convertire direttamente in accelerazione.
Ti leggi il datasheet dell'accelerometro che stai usando....
Quello in foto credo abbia delle uscite analogiche, quindi collegandoci semplicemente un tester leggerai dei valori di tensione, che sempre in base a quanto riportato nel datasheet, potrai convertire direttamente in accelerazione.
Ok grazie, è già un buon inizio!
Ho trovato il datasheet ma ho dei dubbi sulla sensibilità dell' apparecchio:
SENSITIVITY (RATIOMETRIC)
Each axis
Sensitivity at XOUT, YOUT 192 mV/g, a 3 Volt di alimentazione
Sensitivity Change due to Temperature 3 VS = 3 V 0.01 %/°C
Ciò vuol dire che ogni 192mV si ha una variazione di un g, ma quant'è la variazione minima di g che è un grado di percepire? Lo so sembra una domanda relativamente stupida, ma provo a rispondermi da solo seguendo questo ragionamento: appurato che i volt sono misurati su una scala in mV penso che la variazione minima sia un mV che corrisponda a 5.75x10^-3 g, cioè ad un accelerazione di 5,64X10^-2 m/s2
Non so se nel datasheet riporta anche la sensibilità, cioè la minima variazione rilevabile.
Il tuo calcolo è giusto ma in realtà non è che l'uscita "salta" da 1 mV all'altro, si potrebbero misurare anche i decimi di mV (o anche i centensimi) e avere una risoluzione maggiore, se il sensore apprezza queste variazioni.
Non capisco a cosa servirebbe apprezzare variazioni cosi' piccole, nella tensione di uscita c'e' sempre un errore di lettura e anche un rumore di fondo, oltre a impercettibili vibrazioni che possono creare piccole variazioni.
A me variazioni così piccole non servono a un tubo :) era solo per sapere le caratteristiche dell'apparecchio.
Dato che lavora su mV e quantità di corrente molto ridotte il voltimetro che le rileva dovrebbe essere di tipo elettronico con amplificatore (dimmi pure se sto cannando :D)... qualche idea su quale, proprio materialmente comprare?!
:)
Il segnale deve essere opportunamente condizionato, non si è soliti collegare direttamente l'uscita ad un ADC senza nulla in mezzo: se lo vuoi usare sulla terra, 192mV sono estremamente scomodi per lavorare con un ADC che magari ha 5V di fondo scala, mentre se lo usi su un caccia puoi anche arrivare a voler ridurre il guadagno per avere una escusione maggiore (esempi estremi, ovviamente).
Dato che dovrebbero essere sensori piezoelettrici, l'uscita non va a salti ma è analogica. C'è comunque sempre una risoluzione minima, ma che tu ci arrivi a no a rilevarla con il sistema di campionamento dipende dal guadagno che applichi al segnale, dai bit dell'ADC e dal riferimento di tensione.
Dato che lavora su mV e quantità di corrente molto ridotte il voltimetro che le rileva dovrebbe essere di tipo elettronico con amplificatore (dimmi pure se sto cannando :D)... qualche idea su quale, proprio materialmente comprare?!
:)
La corrente da quello non la tiri fuori in nessun modo senza un amplificatore.
Lo devi usare (comunque) con un amplificatore di tensione per inerirlo in un ADC oppure con un amplificatore che dia anche un po' di corrente se vuoi mettere degli indicatori analogici.
Io ti consiglio di studiarti bene la cosa, anche a livello teorico, perchè altrimenti perdi solo tempo e soldi.
La corrente da quello non la tiri fuori in nessun modo senza un amplificatore.
Lo devi usare (comunque) con un amplificatore di tensione per inerirlo in un ADC oppure con un amplificatore che dia anche un po' di corrente se vuoi mettere degli indicatori analogici.
Io ti consiglio di studiarti bene la cosa, anche a livello teorico, perchè altrimenti perdi solo tempo e soldi.
Qualche consiglio sul dove?! :) internet, come wikipedia, ho notato che è molto utile a patto che uno abbia già delle solide basi e vuole approfondire.
a me manca proprio un un testo di rifermento :mc:
Ma non può esistere un testo per una applicazione che richiede una conoscenza generale di base dell'elettronica.
D'altra parte, l'elettronica non è qualcosa che si impara "su un testo" e poi uno fa le cose, concetto che mi risulta un po' irritante...
Devi studiarti i circuiti di alimentazione, amplificatori operazionali, la documentazione tecnica (datasheet e application notes se ci sono) dell'accelerometro che vuoi usare, acquisizione analogico-digitale, poi documentazione su qualunque cosa tu voglia usare per interfacciare questo sistema ad un PC, che si tratti di una scheda di acquisizione o di un microcontrollore, ma che almeno tu sappia cos'è e cosa richiede un ADC.
Il segnale deve essere opportunamente condizionato, non si è soliti collegare direttamente l'uscita ad un ADC senza nulla in mezzo: se lo vuoi usare sulla terra, 192mV sono estremamente scomodi per lavorare con un ADC che magari ha 5V di fondo scala, mentre se lo usi su un caccia puoi anche arrivare a voler ridurre il guadagno per avere una escusione maggiore (esempi estremi, ovviamente).
Dato che dovrebbero essere sensori piezoelettrici, l'uscita non va a salti ma è analogica. C'è comunque sempre una risoluzione minima, ma che tu ci arrivi a no a rilevarla con il sistema di campionamento dipende dal guadagno che applichi al segnale, dai bit dell'ADC e dal riferimento di tensione.
Io li ho usati direttamente collegati a un ADC, adattando il fondo scala dell'ADC all'uscita del sensore si riescono a fare letture abbastanza precise, poi dipende anche dalla risoluzione dell'ADC.
Io li ho usati direttamente collegati a un ADC, adattando il fondo scala dell'ADC all'uscita del sensore si riescono a fare letture abbastanza precise, poi dipende anche dalla risoluzione dell'ADC.
Sí, è una maniera di farlo, ma sinceramente trovo assurdo dare 200mV di riferimento all'ADC (che non sai nemmeno come funzioni con un voltaggio così basso) quando basta amplificare il segnale in funzione del rango di letture che vuoi effettuare...
se pensi di usare un micro per utilizzare i suoi adc valuta l'acquisto di un accelerometro digitale invece che analogico, ti risparmi una cifra di magagne e ottieni una misura migliore
Sí, è una maniera di farlo, ma sinceramente trovo assurdo dare 200mV di riferimento all'ADC (che non sai nemmeno come funzioni con un voltaggio così basso) quando basta amplificare il segnale in funzione del rango di letture che vuoi effettuare...
Tieni presente che a 0g in genere non danno 0 volt ma una tensione fissa che può essere intorno alla meta' di quella di alimentazione (dipende dal modello)
Io ho usato un sensore alimentato a 3.3V e un micro sempre a 3.3V con ADC 10 bit, ora non ricordo che risoluzione ottenevo ma comunque era piu' che sufficiente, dovrei andarmi a rivedere il progetto.
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