c.m.g
24-09-2011, 10:00
venerdì 23 settembre 2011
Microsoft risponde alle critiche sollevate dall'annuncio della nuova funzionalità di "boot sicuro" presente in Windows 8: sarà sempre l'utente a poter decidere come meglio crede
Roma - Il "boot sicuro" e blindato di Windows 8 implicherà minore libertà di utilizzo del PC e impossibilità di installare un sistema operativo diverso? Microsoft dice di no, e rispondendo alle critiche (http://punto-informatico.it/3278901/PI/News/windows-8-uefi-palladium-linux.aspx) sollevate dalla spiegazione del procedimento di boot impiegato dal nuovo OS riafferma il principio secondo cui l'utente avrà sempre l'ultima parola - posto che i produttori OEM di schede madri glielo permettano.
Il post di spiegazione (http://blogs.msdn.com/b/b8/archive/2011/09/22/protecting-the-pre-os-environment-with-uefi.aspx) al post di spiegazione (http://blogs.msdn.com/b/b8/archive/2011/09/20/reengineering-the-windows-boot-experience.aspx)del boot sicuro di Windows 8 ripete - per l'ennesima volta - che col suo nuovo OS Microsoft ha deciso di avere un approccio "senza compromessi", approccio che nel caso in oggetto si è tradotto nel pieno supporto alle più avanzate tecnologie di protezione integrate nel firmware UEFI, il BIOS per PC del nuovo millennio (http://www.extremetech.com/computing/96985-demystifying-uefi-the-long-overdue-bios-replacement).
Tra queste tecnologie avanzate c'è appunto la possibilità di blindare il processo di boot del PC, dai primi momenti della fase di POST fino al caricamento del kernel e quindi del desktop di Windows. Il boot sicuro necessita delle presenza di chiavi firmate digitalmente all'interno del firmware (UEFI), e la discussione verte appunto sul fatto che molto probabilmente il monopolio di quelle chiavi sarà tutto in mano a Microsoft - senza firme digitali niente più installazioni di Linux, niente più sistemi operativi alternativi senza autorizzazione (ReactOS, FreeDOS, vecchie versioni di Windows).Le cose non stanno affatto così, dice (http://www.zdnet.com/blog/microsoft/microsoft-dont-blame-us-if-windows-8s-secure-boot-requirement-blocks-linux-dual-boot/10781) ora Microsoft: Windows 8 continuerà ad avviarsi e a funzionare anche senza il boot sicuro, Redmond non obbligherà i produttori di firmware e motherboard a imporre la policy obbligatoria del boot sicuro e gli utenti avranno sempre la possibilità di disabilitare la nuova funzionalità.
La parola passa ora ai produttori di schede madri: come ben sa chi ha avuto a che fare con firmware UEFI "bloccati" presenti in molti laptop mainstream di commercializzazione (più o meno) recente, anche se Microsoft non obbliga nessuno c'è una tendenza di mercato pericolosamente diffusa a ridurre la possibilità di configurazione nel BIOS piuttosto che il contrario.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3280379/PI/News/windows-8-palladium-puo-attendere.aspx)
Microsoft risponde alle critiche sollevate dall'annuncio della nuova funzionalità di "boot sicuro" presente in Windows 8: sarà sempre l'utente a poter decidere come meglio crede
Roma - Il "boot sicuro" e blindato di Windows 8 implicherà minore libertà di utilizzo del PC e impossibilità di installare un sistema operativo diverso? Microsoft dice di no, e rispondendo alle critiche (http://punto-informatico.it/3278901/PI/News/windows-8-uefi-palladium-linux.aspx) sollevate dalla spiegazione del procedimento di boot impiegato dal nuovo OS riafferma il principio secondo cui l'utente avrà sempre l'ultima parola - posto che i produttori OEM di schede madri glielo permettano.
Il post di spiegazione (http://blogs.msdn.com/b/b8/archive/2011/09/22/protecting-the-pre-os-environment-with-uefi.aspx) al post di spiegazione (http://blogs.msdn.com/b/b8/archive/2011/09/20/reengineering-the-windows-boot-experience.aspx)del boot sicuro di Windows 8 ripete - per l'ennesima volta - che col suo nuovo OS Microsoft ha deciso di avere un approccio "senza compromessi", approccio che nel caso in oggetto si è tradotto nel pieno supporto alle più avanzate tecnologie di protezione integrate nel firmware UEFI, il BIOS per PC del nuovo millennio (http://www.extremetech.com/computing/96985-demystifying-uefi-the-long-overdue-bios-replacement).
Tra queste tecnologie avanzate c'è appunto la possibilità di blindare il processo di boot del PC, dai primi momenti della fase di POST fino al caricamento del kernel e quindi del desktop di Windows. Il boot sicuro necessita delle presenza di chiavi firmate digitalmente all'interno del firmware (UEFI), e la discussione verte appunto sul fatto che molto probabilmente il monopolio di quelle chiavi sarà tutto in mano a Microsoft - senza firme digitali niente più installazioni di Linux, niente più sistemi operativi alternativi senza autorizzazione (ReactOS, FreeDOS, vecchie versioni di Windows).Le cose non stanno affatto così, dice (http://www.zdnet.com/blog/microsoft/microsoft-dont-blame-us-if-windows-8s-secure-boot-requirement-blocks-linux-dual-boot/10781) ora Microsoft: Windows 8 continuerà ad avviarsi e a funzionare anche senza il boot sicuro, Redmond non obbligherà i produttori di firmware e motherboard a imporre la policy obbligatoria del boot sicuro e gli utenti avranno sempre la possibilità di disabilitare la nuova funzionalità.
La parola passa ora ai produttori di schede madri: come ben sa chi ha avuto a che fare con firmware UEFI "bloccati" presenti in molti laptop mainstream di commercializzazione (più o meno) recente, anche se Microsoft non obbliga nessuno c'è una tendenza di mercato pericolosamente diffusa a ridurre la possibilità di configurazione nel BIOS piuttosto che il contrario.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3280379/PI/News/windows-8-palladium-puo-attendere.aspx)