DvL^Nemo
04-07-2010, 09:05
http://www.repubblica.it/economia/2010/07/04/news/service_tax_per_i_comuni_una_torta_da_26_miliardi-5372647/?ref=HREC1-1
Il gettito della nuova tassa su case e immobili, tra Irpef, Ici e imposte catastali. Più benefici al Nord: Il 30% degli incassi finirebbe ai sindaci di Lombardia e Lazio, solo 5 miliardi al Sud
ROMA - La service tax, nuova tassa comunale sugli immobili che accorperà Ici, Irpef sulla casa, l'imposta ipotecaria, catastale e di registro porterà nelle casse di 8.100 Comuni italiani circa 26 miliardi all'anno, 16 al netto dell'Ici. I maggiori benefici, tra l'altro, andranno tutti a favore delle Regioni del Nord Italia. Questa è la stima fatta dalla Cgia di Mestre che ha analizzato gli effetti e soprattutto i benefici della tassa unica che sarà approvata dal governo nelle prossime settimane e che rientra nel pacchetto di misure previsto dalla legge sul federalismo fiscale.
L'obiettivo è quello di dare una maggiore autonomia ai Comuni che avranno a disposizione una nuova arma impositiva più agile e semplice di quelle oggi presenti nell'arcobaleno di balzelli sul mattone pagati dai cittadini. Le prime case, è bene chiarire, ne saranno escluse, mentre all'interno della service tax, prenderanno posto tutte le tasse sulla casa, dall'Irpef all'Ici sugli immobili, l'imposta ipotecaria, catastale e di registro.
Secondo la stima effettuata dalla Cgia, il gettito totale di questa nuova imposta sarà di circa 26 miliardi di euro ogni anno (precisamente 25,97 miliardi di euro). Se da questo importo si "stornano" i 10 miliardi circa di gettito Ici (su seconde case, come ad esempio gli immobili ad uso commerciale o artigianale), che confluiscono ogni dodici mesi nelle casse comunali, agli oltre 8.100 Comuni d'Italia finiranno quasi 16 miliardi. Soldi che, attualmente, i proprietari di immobili versano direttamente nelle casse dello Stato. Per contro, lo Stato ridurrà i trasferimenti ai Comuni per un importo equivalente ovvero, 16 miliardi di euro.
Secondo gli artigiani di Mestre i sindaci avranno alcuni vantaggi dall'introduzione di questa nuova imposta sulla casa: "Innanzitutto - spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - i primi cittadini avranno una maggiore autonomia impositiva. Oggi i trasferimenti statali sono decisi a Roma e sono in costante calo. Con la nuova imposta spetterà ai Comuni variare verso il basso o verso l'alto l'ammontare delle aliquote e, quindi, il gettito fiscale. Inoltre - aggiunge - i sindaci avranno un incentivo in più per combattere efficacemente il sommerso e l'abusivismo che gravita attorno al settore edilizio: così facendo aumenteranno la base imponibile e, conseguentemente, il gettito derivante dall'applicazione di questa imposta".
Ma è ai Comuni del Nord che la service tax garantirà gli importi più rilevanti in termini di gettito pro capite. Soprattutto in quelle realtà dove i livelli di reddito e il valore economico degli immobili sono maggiori. Infatti, in termini di gettito, la nuova imposta garantirà alle casse dei Comuni valdostani mediamente 704,2 euro ogni residente. A quelli liguri 670,7 pro capite e a quelli emiliano-romagnoli 611,7 euro. Nel Lazio potrebbero arrivare oltre 2 miliardi di euro, pari 586,1 euro di gettito pro capite. Chiude la classifica la Calabria con 194,7 euro.
"Se è vero che in linea teorica per i Comuni è una partita di giro, vale a dire che per le loro casse non cambierà pressoché nulla - conclude Bortolussi - essere pagati direttamente dai cittadini anziché dallo Stato attraverso i trasferimenti, rimane il fatto che i Sindaci del Nord avranno una base imponibile maggiore, rispetto ai colleghi del Sud, su cui gestire l'autonomia impositiva".
E' cosi' che si esce dalla crisi :D
Il gettito della nuova tassa su case e immobili, tra Irpef, Ici e imposte catastali. Più benefici al Nord: Il 30% degli incassi finirebbe ai sindaci di Lombardia e Lazio, solo 5 miliardi al Sud
ROMA - La service tax, nuova tassa comunale sugli immobili che accorperà Ici, Irpef sulla casa, l'imposta ipotecaria, catastale e di registro porterà nelle casse di 8.100 Comuni italiani circa 26 miliardi all'anno, 16 al netto dell'Ici. I maggiori benefici, tra l'altro, andranno tutti a favore delle Regioni del Nord Italia. Questa è la stima fatta dalla Cgia di Mestre che ha analizzato gli effetti e soprattutto i benefici della tassa unica che sarà approvata dal governo nelle prossime settimane e che rientra nel pacchetto di misure previsto dalla legge sul federalismo fiscale.
L'obiettivo è quello di dare una maggiore autonomia ai Comuni che avranno a disposizione una nuova arma impositiva più agile e semplice di quelle oggi presenti nell'arcobaleno di balzelli sul mattone pagati dai cittadini. Le prime case, è bene chiarire, ne saranno escluse, mentre all'interno della service tax, prenderanno posto tutte le tasse sulla casa, dall'Irpef all'Ici sugli immobili, l'imposta ipotecaria, catastale e di registro.
Secondo la stima effettuata dalla Cgia, il gettito totale di questa nuova imposta sarà di circa 26 miliardi di euro ogni anno (precisamente 25,97 miliardi di euro). Se da questo importo si "stornano" i 10 miliardi circa di gettito Ici (su seconde case, come ad esempio gli immobili ad uso commerciale o artigianale), che confluiscono ogni dodici mesi nelle casse comunali, agli oltre 8.100 Comuni d'Italia finiranno quasi 16 miliardi. Soldi che, attualmente, i proprietari di immobili versano direttamente nelle casse dello Stato. Per contro, lo Stato ridurrà i trasferimenti ai Comuni per un importo equivalente ovvero, 16 miliardi di euro.
Secondo gli artigiani di Mestre i sindaci avranno alcuni vantaggi dall'introduzione di questa nuova imposta sulla casa: "Innanzitutto - spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - i primi cittadini avranno una maggiore autonomia impositiva. Oggi i trasferimenti statali sono decisi a Roma e sono in costante calo. Con la nuova imposta spetterà ai Comuni variare verso il basso o verso l'alto l'ammontare delle aliquote e, quindi, il gettito fiscale. Inoltre - aggiunge - i sindaci avranno un incentivo in più per combattere efficacemente il sommerso e l'abusivismo che gravita attorno al settore edilizio: così facendo aumenteranno la base imponibile e, conseguentemente, il gettito derivante dall'applicazione di questa imposta".
Ma è ai Comuni del Nord che la service tax garantirà gli importi più rilevanti in termini di gettito pro capite. Soprattutto in quelle realtà dove i livelli di reddito e il valore economico degli immobili sono maggiori. Infatti, in termini di gettito, la nuova imposta garantirà alle casse dei Comuni valdostani mediamente 704,2 euro ogni residente. A quelli liguri 670,7 pro capite e a quelli emiliano-romagnoli 611,7 euro. Nel Lazio potrebbero arrivare oltre 2 miliardi di euro, pari 586,1 euro di gettito pro capite. Chiude la classifica la Calabria con 194,7 euro.
"Se è vero che in linea teorica per i Comuni è una partita di giro, vale a dire che per le loro casse non cambierà pressoché nulla - conclude Bortolussi - essere pagati direttamente dai cittadini anziché dallo Stato attraverso i trasferimenti, rimane il fatto che i Sindaci del Nord avranno una base imponibile maggiore, rispetto ai colleghi del Sud, su cui gestire l'autonomia impositiva".
E' cosi' che si esce dalla crisi :D