easyand
05-05-2010, 13:25
Roma, 5 mag (Il Velino) - Una lenta ripresa c’è. Ne è convinta la Commissione europea che nelle sue previsioni economiche 2010-2011 traccia un profilo dell’economia italiana: Pil in crescita nei prossimi due anni, grazie ai consumi e all’export, e deficit/Pil al 5,3 per cento quest’anno e al 5 per cento nel 2011. Sale il debito pubblico, al 118,2 per cento nel 2010, ma “il governo italiano - scrive Bruxelles - ha perseguito una politica di bilancio accorta” che la rende meno fragile, su questo fronte, di quasi tutti i Paesi europei che hanno incrementato non solo il debito ma anche il deficit a livelli impensabili prima della crisi. Sono destinati a migliorare i dati sull’occupazione che nel 2011 finalmente tornerà in territorio positivo, a +0,4 per cento.
PIL - Buone notizie per l’economia italiana da Bruxelles. Per la Commissione Ue nel 2010 il Pil tornerà a crescere dello 0,8 per cento e nel 2011 dell’1,4 per cento. Secondo le previsioni di primavera 2010-2011 “la crescita del Pil reale” nel nostro Paese “sarà contenuta nel 2010 ne guadagnerà forza nel 2011, in linea con l’andamento medio della zona euro in questi due anni”. L’aumento del Pil italiano sarà peraltro in linea con i dati dell’Eurozona e dell’Ue: nel 2010 rispettivamente +0,9 per cento e +1 per cento, nel 2011 +1,5 per cento e +1,7 per cento. A guidare il rialzo del Pil in Italia saranno i consumi - +0,1 per cento nel 2010 e nel 2011 - ma soprattutto le esportazioni, +3 per cento e +3,2 per cento.
DEFICIT - Deficit italiano anche nel 2010 al 5,3 per cento: lo prevede la Commissione europea nelle sue previsioni economiche di primavera per il 2010-2011. Secondo Bruxelles dunque il livello sarà più elevato delle aspettative del nostro governo, che indicava un dato intorno al 5 per cento. Dovrebbe andar meglio nel 2011, quando la commissione Ue stima che il deficit possa scendere al 5 per cento, comunque circa un punto in più rispetto alle previsioni del programma di stabilità secondo cui invece si dovrebbe attestare al 3,9 per cento. Ma rispetto a tanti Paesi europei l’Italia dimostra di essere ben più virtuosa: in Francia il rapporto deficit/pil nel 2010 arriverà all’8 per cento e al 7,4 per cento l’anno successivo, mentre in Olanda supererà il 6 per cento. Le cose non vanno bene neppure nella Spagna di Zapatero - dove il deficit “volerà” oltre il 10 per cento -, che sarà battuta pure dal Portogallo con l’8,5 per cento. Pessime notizie invece oltre Manica: in Gran Bretagna la Commissione Ue stima un deficit al 12 per cento nel 2010 e al 10 per cento nel 2011. Il comportamento italiano viene notato dall’Ue: “Attraverso la crisi, in un contesto di rischi persistenti sui mercati dei titoli di Stato, il governo italiano ha perseguito una politica di bilancio accorta tenendo conto delle fragili finanze pubbliche dell’Italia, soprattutto il suo elevatissimo debito pubblico”.
DEBITO - In rialzo il debito pubblico dell’Italia. Dal 115,8 per cento del 2009 Bruxelles prevede che salirà al 118,2 per cento nel 2010 e si manterrà poi sostanzialmente stabile nel 2011, al 118,9 per cento. Fanalino di coda di questa classifica la Spagna, con un debito previsto al 130 per cento.
OCCUPAZIONE - Dati in crescita per l’occupazione. Dopo il -2,7 per cento del 2009, quest’anno scenderà a -0,7 per cento e nel 2011 farà registrare un +0,4 per cento. Il tasso di disoccupazione, pari al 7,8 per cento nel 2009, salirà all’8,8 per cento nel 2010 e si stabilizzerà l’anno successivo. Nell'Ue-27 si stabilizzerà invece intorno al 10 per cento. Secondo Bruxelles, l'impatto della crisi economica sul mercato del lavoro Ue "sembra meno grave rispetto a quanto inizialmente previsto" grazie all' adozione "di misure a breve termine e alla conservazione dei posti di lavoro in alcuni stati membri, ma è anche il risultato di riforme del passato".
PIL - Buone notizie per l’economia italiana da Bruxelles. Per la Commissione Ue nel 2010 il Pil tornerà a crescere dello 0,8 per cento e nel 2011 dell’1,4 per cento. Secondo le previsioni di primavera 2010-2011 “la crescita del Pil reale” nel nostro Paese “sarà contenuta nel 2010 ne guadagnerà forza nel 2011, in linea con l’andamento medio della zona euro in questi due anni”. L’aumento del Pil italiano sarà peraltro in linea con i dati dell’Eurozona e dell’Ue: nel 2010 rispettivamente +0,9 per cento e +1 per cento, nel 2011 +1,5 per cento e +1,7 per cento. A guidare il rialzo del Pil in Italia saranno i consumi - +0,1 per cento nel 2010 e nel 2011 - ma soprattutto le esportazioni, +3 per cento e +3,2 per cento.
DEFICIT - Deficit italiano anche nel 2010 al 5,3 per cento: lo prevede la Commissione europea nelle sue previsioni economiche di primavera per il 2010-2011. Secondo Bruxelles dunque il livello sarà più elevato delle aspettative del nostro governo, che indicava un dato intorno al 5 per cento. Dovrebbe andar meglio nel 2011, quando la commissione Ue stima che il deficit possa scendere al 5 per cento, comunque circa un punto in più rispetto alle previsioni del programma di stabilità secondo cui invece si dovrebbe attestare al 3,9 per cento. Ma rispetto a tanti Paesi europei l’Italia dimostra di essere ben più virtuosa: in Francia il rapporto deficit/pil nel 2010 arriverà all’8 per cento e al 7,4 per cento l’anno successivo, mentre in Olanda supererà il 6 per cento. Le cose non vanno bene neppure nella Spagna di Zapatero - dove il deficit “volerà” oltre il 10 per cento -, che sarà battuta pure dal Portogallo con l’8,5 per cento. Pessime notizie invece oltre Manica: in Gran Bretagna la Commissione Ue stima un deficit al 12 per cento nel 2010 e al 10 per cento nel 2011. Il comportamento italiano viene notato dall’Ue: “Attraverso la crisi, in un contesto di rischi persistenti sui mercati dei titoli di Stato, il governo italiano ha perseguito una politica di bilancio accorta tenendo conto delle fragili finanze pubbliche dell’Italia, soprattutto il suo elevatissimo debito pubblico”.
DEBITO - In rialzo il debito pubblico dell’Italia. Dal 115,8 per cento del 2009 Bruxelles prevede che salirà al 118,2 per cento nel 2010 e si manterrà poi sostanzialmente stabile nel 2011, al 118,9 per cento. Fanalino di coda di questa classifica la Spagna, con un debito previsto al 130 per cento.
OCCUPAZIONE - Dati in crescita per l’occupazione. Dopo il -2,7 per cento del 2009, quest’anno scenderà a -0,7 per cento e nel 2011 farà registrare un +0,4 per cento. Il tasso di disoccupazione, pari al 7,8 per cento nel 2009, salirà all’8,8 per cento nel 2010 e si stabilizzerà l’anno successivo. Nell'Ue-27 si stabilizzerà invece intorno al 10 per cento. Secondo Bruxelles, l'impatto della crisi economica sul mercato del lavoro Ue "sembra meno grave rispetto a quanto inizialmente previsto" grazie all' adozione "di misure a breve termine e alla conservazione dei posti di lavoro in alcuni stati membri, ma è anche il risultato di riforme del passato".