felix085
19-03-2010, 13:38
Così il clan ha allontanato da Scampia e Casal di Principe le auto di Google Street View
In primis c'è da mettersi nei panni del driver: chi conosce la zona ma non conosce le persone che controllano quella zona (intendo dal punto di vista della malavita) è difficile che si faccia carico della responsabilità di girovagare con l'auto di Google e scattare foto a chiunque, spacciatori e quant'altro compresi. Tanto si sa, è un fatto e non un ipotesi quello che si traffica nelle zone rimaste escluse dallo Street View. Coscienza del driver? Io credo sia pulita, onestamente non mi arrischierei e tantomeno suggerisco a colleghi di farlo al mio posto.
Vivo in questa cità da oltre 30 anni, non mi è mai successo nulla, eppure sono stato più volte nelle così dette zone rosse. Ma il diavolo ha le corna, per cui perchè stuzzicarlo. L'auto di Google dà molto nell'occhio, attira l'attenzione, per cui essere al centro del ciclone è il minimo una volta entrati nelle zone in questione.
Le racconto brevemente gli unici episodi equivoci accaduti: zona Secondigliano, dintorni delle famose Vele, l'auto si accinge a percorrere la strada più esterna, quella che appunto costeggia le Vele. Si affiancano degli scooter con dei ragazzi a bordo che curiosi chiedono cosa fosse quell'attrezzatura. Viene spiegato che si tratta di un'apparecchiatura che fotografa le strade per creare le mappe dello Street View. I curiosi in realtà volevano solo accertarsi che non si trattasse di un tentativo di un blitz della polizia (dichiarato da loro stessi) o qualcosa del genere e anche se gli era stato comunicato che così non era, loro hanno preferito intimare di lasciare la zona appena terminata la strada che si stava percorrendo perchè non gli piaceva quello che l'auto faceva. Sottolineo che l'intimazione non è stata fatta sotto forma di minaccia, era per così dire un invito ad abbandonare la missione in quella zona. A tal punto l'auto ha fatto dietro-front e ha proseguito nel mappare altrove.
Simile episodio è accaduto a Casal di Principe, dove una volta entrata l'auto di Google si affianca una Mercedes con due persone all'apparenza distinte all'interno. Ben vestiti, auto di lusso, accento tipico casalese e tipica domanda: - Uagliò, chegghiè 'stu cos - che in italiano vuol dire - Giovane, cos'è quest'apparecchio? - a tale domanda la risposta è stata semplice e chiara. Una volta capito di cosa si trattasse i due "gentiluomini" salutano e lasciano che l'auto prosegua nel suo cammino. Solo che dopo un po' mi resi conto che la Mercedes mi rimaneva incollata dietro seguendo tutti gli spostamenti della Google car, fin quando ad un controllo dei carabinieri nei confronti della Google car la mercedes stranamente si allonta e sparisce.
Come si noterà dallo Street View, anche Casal di Principe è quasi del tutto assente, fatta eccezione per il corso centrale e le strade che lo circondano. Io non voglio giudicare, nè tantomeno condannare nessuno perchè non sono nella posizione di farlo e perchè credo che comunque in queste zone Rosse ci siano anche tante persone per bene, però ribadisco che se so che quella zona è un alveare che se viene scosso può essere pericoloso, sinceramente mi tengo alla larga, soprattutto quando mi viene comunicato che non è possibile chiedere l'accompagnamento delle forze dell'ordine che sono già di per sè impegnate nella quotidiana lotta alla criminalità e quando delle "vedette" di zona si accostano facendo capire che sto dando fastidio.
Oltre questo problema, vorrei anche precisare che molte zone (questo in molte città d'Italia) non possono essere mappate completamente e rese quindi disponibili on-line a causa delle ZTL. Un collega che aveva chiesto il permesso alla Polizia Municipale di entrare in una ZTL per completare la zona, ha ricevuto una multa per essere entrato in una zona dove non gli era consentito circolare. I driver che prendono una multa con l'auto aziendale devono pagarla di tasca loro, fino all'ultimo centesimo, punti sulla patente compresi. E allora torniamo ancora una volta al discorso del vicolo cieco: strade disastrate, ZTL e macchinette spara-multe, criminalità organizzata, Stato assente. In pratica siamo come un coniglio in una giungla in cui l'unica possibilità di difesa è la fuga.
(19 marzo)
Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=95232&sez=MAIL
In primis c'è da mettersi nei panni del driver: chi conosce la zona ma non conosce le persone che controllano quella zona (intendo dal punto di vista della malavita) è difficile che si faccia carico della responsabilità di girovagare con l'auto di Google e scattare foto a chiunque, spacciatori e quant'altro compresi. Tanto si sa, è un fatto e non un ipotesi quello che si traffica nelle zone rimaste escluse dallo Street View. Coscienza del driver? Io credo sia pulita, onestamente non mi arrischierei e tantomeno suggerisco a colleghi di farlo al mio posto.
Vivo in questa cità da oltre 30 anni, non mi è mai successo nulla, eppure sono stato più volte nelle così dette zone rosse. Ma il diavolo ha le corna, per cui perchè stuzzicarlo. L'auto di Google dà molto nell'occhio, attira l'attenzione, per cui essere al centro del ciclone è il minimo una volta entrati nelle zone in questione.
Le racconto brevemente gli unici episodi equivoci accaduti: zona Secondigliano, dintorni delle famose Vele, l'auto si accinge a percorrere la strada più esterna, quella che appunto costeggia le Vele. Si affiancano degli scooter con dei ragazzi a bordo che curiosi chiedono cosa fosse quell'attrezzatura. Viene spiegato che si tratta di un'apparecchiatura che fotografa le strade per creare le mappe dello Street View. I curiosi in realtà volevano solo accertarsi che non si trattasse di un tentativo di un blitz della polizia (dichiarato da loro stessi) o qualcosa del genere e anche se gli era stato comunicato che così non era, loro hanno preferito intimare di lasciare la zona appena terminata la strada che si stava percorrendo perchè non gli piaceva quello che l'auto faceva. Sottolineo che l'intimazione non è stata fatta sotto forma di minaccia, era per così dire un invito ad abbandonare la missione in quella zona. A tal punto l'auto ha fatto dietro-front e ha proseguito nel mappare altrove.
Simile episodio è accaduto a Casal di Principe, dove una volta entrata l'auto di Google si affianca una Mercedes con due persone all'apparenza distinte all'interno. Ben vestiti, auto di lusso, accento tipico casalese e tipica domanda: - Uagliò, chegghiè 'stu cos - che in italiano vuol dire - Giovane, cos'è quest'apparecchio? - a tale domanda la risposta è stata semplice e chiara. Una volta capito di cosa si trattasse i due "gentiluomini" salutano e lasciano che l'auto prosegua nel suo cammino. Solo che dopo un po' mi resi conto che la Mercedes mi rimaneva incollata dietro seguendo tutti gli spostamenti della Google car, fin quando ad un controllo dei carabinieri nei confronti della Google car la mercedes stranamente si allonta e sparisce.
Come si noterà dallo Street View, anche Casal di Principe è quasi del tutto assente, fatta eccezione per il corso centrale e le strade che lo circondano. Io non voglio giudicare, nè tantomeno condannare nessuno perchè non sono nella posizione di farlo e perchè credo che comunque in queste zone Rosse ci siano anche tante persone per bene, però ribadisco che se so che quella zona è un alveare che se viene scosso può essere pericoloso, sinceramente mi tengo alla larga, soprattutto quando mi viene comunicato che non è possibile chiedere l'accompagnamento delle forze dell'ordine che sono già di per sè impegnate nella quotidiana lotta alla criminalità e quando delle "vedette" di zona si accostano facendo capire che sto dando fastidio.
Oltre questo problema, vorrei anche precisare che molte zone (questo in molte città d'Italia) non possono essere mappate completamente e rese quindi disponibili on-line a causa delle ZTL. Un collega che aveva chiesto il permesso alla Polizia Municipale di entrare in una ZTL per completare la zona, ha ricevuto una multa per essere entrato in una zona dove non gli era consentito circolare. I driver che prendono una multa con l'auto aziendale devono pagarla di tasca loro, fino all'ultimo centesimo, punti sulla patente compresi. E allora torniamo ancora una volta al discorso del vicolo cieco: strade disastrate, ZTL e macchinette spara-multe, criminalità organizzata, Stato assente. In pratica siamo come un coniglio in una giungla in cui l'unica possibilità di difesa è la fuga.
(19 marzo)
Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=95232&sez=MAIL