c.m.g
02-03-2010, 09:38
lunedì 1 marzo 2010
Analizzando le tracce lasciate dai cellulari, uno studio ha mostrato come la stragrande maggioranza di destinazioni e spostamenti degli utenti siano prevedibili. Dati utili, dati che suscitano dibattiti sulla privacy
Roma - Una ricerca, pubblicata dalla rivista Science, ha analizzato i dati relativi all'ubicazione degli utenti ottenuti dai fornitori di servizi cellulari e ha dimostrato che è possibile predire i percorsi e le destinazioni umane nel 93 per cento dei casi. Si tratta di l'informazione dovrebbe poter servire in svariati compi, dalla gestione del traffico cittadino o delle risorse di rete mobile, alle previsioni di diffusione di un virus.
I cellulari permettono un buon grado di approssimazione circa la collocazione precisa di un individuo nel mondo. E da queste informazioni si possono ottenere schemi statistici. Le compagnie telefoniche immagazzinano dati relativi alle localizzazioni dei clienti nel momento in cui il loro apparecchio aggancia una stazione radio base. I ricercatori hanno quindi preso i dati relativi ai clienti con il maggior numero di chiamate (almeno una chiamata ogni due ore) e con essi hanno potuto stilare un quadro che ha portato a uno schema spesso prevedibile e a calcolare le traiettorie degli utenti e il conseguente livello di prevedibilità, pari (http://arstechnica.com/science/news/2010/02/cell-phones-show-human-movement-predictable-93-of-the-time.ars?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss) al 93 per cento indipendentemente dai chilometri percorsi. Con il 70 per cento di possibilità che una persona si trovi in un dato momento nella luogo maggiormente visitata.
Se già con le chiamate è possibile sapere molto dei tragitti seguiti, ancora maggiori informazioni sono più o meno volontariamente inviate con uno smartphone, in particolare se dotato di GPS.
Questi dati possono essere utilissimi (http://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/sci;326/5960/1644?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=%22Tom+Mitchell%22&searchid=1&FIRSTINDEX=0&resourcetype=HWCIT) per l'organizzazione logistica in numerosi ambiti se aggregati e studiati anonimamente, ma pongono altresì problemi di privacy da capogiro: le telco sanno, per esempio, in ogni momento dove si trovano gli utenti, con chi sono, che foto scattano, che SMS inviano. Un esempio degli impieghi socialmente utili è l'utilizzo che Google fa di mesata messe di dati per cercare di sconfiggere (http://punto-informatico.it/2697728/PI/News/google-maps-sfida-traffico.aspx) il traffico o per prevedere le linee di diffusione di un virus attraverso le ricerche sull'argomento in Rete. Ma lo stesso principio potrebbe essere applicato agli altri eventi sociali e i dati raccolti estesi fino al più piccolo dettaglio ottenibile.
Così, per trattare legislativamente l'argomento che diventa sempre più di attualità (http://punto-informatico.it/2621273/PI/News/usa-tracciare-col-gps-si-puo.aspx), il Congresso degli Stati Uniti ha deciso (http://www.clickz.com/3639595?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+clickz+(ClickZ+News)) di iniziare ad occuparsi della regolazione della gestione dei dati sulle posizioni e i movimenti ottenuti tramite le connessioni cellulari. "Credo che l'argomento possa emergere nell'ambito di un più ampio schema legislativo", ha spiegato Rick Boucher, direttore del sottocomitato per le comunicazioni, la tecnologia e Internet. Il dibattimento che seguirà toccherà la sfera della privacy, la possibilità o meno di disseminare advertising studiato in base a quei dati e l'eventuale utilizzo (http://www.fiercewireless.com/story/disturbingly-commonplace-warrantless-location-tracking/2010-02-24) al servizio delle forze dell'ordine.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2820609/PI/News/movimenti-monotoni-dell-umanita.aspx)
Analizzando le tracce lasciate dai cellulari, uno studio ha mostrato come la stragrande maggioranza di destinazioni e spostamenti degli utenti siano prevedibili. Dati utili, dati che suscitano dibattiti sulla privacy
Roma - Una ricerca, pubblicata dalla rivista Science, ha analizzato i dati relativi all'ubicazione degli utenti ottenuti dai fornitori di servizi cellulari e ha dimostrato che è possibile predire i percorsi e le destinazioni umane nel 93 per cento dei casi. Si tratta di l'informazione dovrebbe poter servire in svariati compi, dalla gestione del traffico cittadino o delle risorse di rete mobile, alle previsioni di diffusione di un virus.
I cellulari permettono un buon grado di approssimazione circa la collocazione precisa di un individuo nel mondo. E da queste informazioni si possono ottenere schemi statistici. Le compagnie telefoniche immagazzinano dati relativi alle localizzazioni dei clienti nel momento in cui il loro apparecchio aggancia una stazione radio base. I ricercatori hanno quindi preso i dati relativi ai clienti con il maggior numero di chiamate (almeno una chiamata ogni due ore) e con essi hanno potuto stilare un quadro che ha portato a uno schema spesso prevedibile e a calcolare le traiettorie degli utenti e il conseguente livello di prevedibilità, pari (http://arstechnica.com/science/news/2010/02/cell-phones-show-human-movement-predictable-93-of-the-time.ars?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss) al 93 per cento indipendentemente dai chilometri percorsi. Con il 70 per cento di possibilità che una persona si trovi in un dato momento nella luogo maggiormente visitata.
Se già con le chiamate è possibile sapere molto dei tragitti seguiti, ancora maggiori informazioni sono più o meno volontariamente inviate con uno smartphone, in particolare se dotato di GPS.
Questi dati possono essere utilissimi (http://www.sciencemag.org/cgi/content/summary/sci;326/5960/1644?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=%22Tom+Mitchell%22&searchid=1&FIRSTINDEX=0&resourcetype=HWCIT) per l'organizzazione logistica in numerosi ambiti se aggregati e studiati anonimamente, ma pongono altresì problemi di privacy da capogiro: le telco sanno, per esempio, in ogni momento dove si trovano gli utenti, con chi sono, che foto scattano, che SMS inviano. Un esempio degli impieghi socialmente utili è l'utilizzo che Google fa di mesata messe di dati per cercare di sconfiggere (http://punto-informatico.it/2697728/PI/News/google-maps-sfida-traffico.aspx) il traffico o per prevedere le linee di diffusione di un virus attraverso le ricerche sull'argomento in Rete. Ma lo stesso principio potrebbe essere applicato agli altri eventi sociali e i dati raccolti estesi fino al più piccolo dettaglio ottenibile.
Così, per trattare legislativamente l'argomento che diventa sempre più di attualità (http://punto-informatico.it/2621273/PI/News/usa-tracciare-col-gps-si-puo.aspx), il Congresso degli Stati Uniti ha deciso (http://www.clickz.com/3639595?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+clickz+(ClickZ+News)) di iniziare ad occuparsi della regolazione della gestione dei dati sulle posizioni e i movimenti ottenuti tramite le connessioni cellulari. "Credo che l'argomento possa emergere nell'ambito di un più ampio schema legislativo", ha spiegato Rick Boucher, direttore del sottocomitato per le comunicazioni, la tecnologia e Internet. Il dibattimento che seguirà toccherà la sfera della privacy, la possibilità o meno di disseminare advertising studiato in base a quei dati e l'eventuale utilizzo (http://www.fiercewireless.com/story/disturbingly-commonplace-warrantless-location-tracking/2010-02-24) al servizio delle forze dell'ordine.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2820609/PI/News/movimenti-monotoni-dell-umanita.aspx)