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View Full Version : Valore della Laurea


..::DAVE::..
16-02-2010, 19:05
In fase di scazzo causa periodo esami mi stavo chiedendo che senso ha dichiararsi Laureato al giorno d'oggi. Non c'è il rischio che molte lauree siano solo un pezzo di carta?

Com'è possibile che io al Politecnico abbia 4 appelli all'anno (2 parziali, febbraio, giugno, settembre) per passare un esame e, per esempio, alla cattolica ci siano 10 appelli all'anno :eek: (2parziali, 3febbraio, 3giugno, 3settembre)? Con 10 appelli l'anno sfido a non passare un esame.:doh:

Io mi aspetto che un laureato in X abbia conoscenza di X tanta quanta conoscenza di Y ha un laureato in Y.

Ha senso un sistema universitario dove ogni università fa quello che gli pare?

Ciccio17
16-02-2010, 19:44
io a Roma Tre (Terza Università di Roma) ne avevo 3 l'anno.

Per tornare IT: il valore la laurea ce l'ha, sia come "pezzo di carta" sia per tutto il resto.

..::DAVE::..
16-02-2010, 19:51
io a Roma Tre (Terza Università di Roma) ne avevo 3 l'anno.

Per tornare IT: il valore la laurea ce l'ha, sia come "pezzo di carta" sia per tutto il resto.

si ma il discorso è: se il titolo è lo stesso perchè lo si ottiene in modi diversi?

Mr_Max
16-02-2010, 19:52
In Cattolica non ci sono 10 appelli l'anno. Il numero di giorni per gli esami di profitto sono fissati dal Ministero. Sett/Ott, Dic(1 settimana come appello straordinario), Aprile,Giugno-Luglio.

In genere all'appello di settembre si presenta chi si è fatto il mazzo d'estate. All'appello straordinario di dic. si presenta chi segue le lezioni e in piu' la sera studia oppure viene utilizzato come sessione per l'esame di laurea. Se uno si fa bene i conti e si spacca di studio puo' azzeccare il primo appello con una materia e il terzo appello con un'altra. Tutta questione di volontà e un pizzico di fortuna.

Alcuni professori riservano ai frequentanti i corsi la possibilità di effettuare delle prove scritte tra una sessione di esami e l'altra. Ma non sono certo esami.

Ciccio17
16-02-2010, 20:04
si ma il discorso è: se il titolo è lo stesso perchè lo si ottiene in modi diversi?

Perchè le università godono di un certo livello di autonomia e quindi fanno (nei limiti) come vogliono.

markk0
16-02-2010, 20:15
si ma il discorso è: se il titolo è lo stesso perchè lo si ottiene in modi diversi?

perchè il mondo è bello perchè è vario.

piuttosto che del numero degli esami, vogliamo parlare dei prestigiosi laureati italiani che non sanno scrivere tre righe in italiano?

ti pare normale?

..::DAVE::..
16-02-2010, 20:18
perchè il mondo è bello perchè è vario.
:rolleyes:

piuttosto che del numero degli esami, vogliamo parlare dei prestigiosi laureati italiani che non sanno scrivere tre righe in italiano?

ti pare normale?

no. non è normale

markk0
16-02-2010, 20:28
no. non è normale

mi fa piacere che qualcuno concordi.

io direi che è tragico.

in ogni caso, per tornare IT, il valore della laurea, dato l'appiattimento del livello formativo e la massificazione dell'insegnamento (quanti professori davvero validi avete trovato, in prospettiva?) è dato per gran parte, IMHO, anche dalle qualità personali del laureato.

NetEagle83
16-02-2010, 20:29
Ho già avuto modo parecchie volte di esprimere il mio pensiero al riguardo... ed è molto semplice:

Agli atenei è stata concessa troppa autonomia. Punto.

Dovrebbero esserci piani di studio MINISTERIALI ed uniformi (non esiste che in CdL identici si studino materie diverse), dovrebbe esserci la stessa quantità di appelli e di sedute di laurea, ecc.

Nella situazione attuale non ha senso l'istituto del valore legale del titolo... eppure è garantito per legge che la mia laurea in XYZ fatta con determinate materie sia esattamente pari alla laurea in XYZ di un tizio che ha fatto tutt'altro (non sempre meno, magari ha solo studiato altre cose). Semplicemente NON E' GIUSTO.

Detto ciò, il valore intrinseco di un'istruzione accademica è completamente slegato da queste logiche... la formazione culturale e personale paga comunque, sia da un punto di vista lavorativo che nella vita in genere. E di questo sono profondamente convinto, nonostante tutto. :)

:dissident:
16-02-2010, 20:37
Nella situazione attuale non ha senso l'istituto del valore legale del titolo... eppure è garantito per legge che la mia laurea in XYZ fatta con determinate materie sia esattamente pari alla laurea in XYZ di un tizio che ha fatto tutt'altro (non sempre meno, magari ha solo studiato altre cose). Semplicemente NON E' GIUSTO.


Non vedo come tu possa affermarlo con tanta sicurezza. Per come la vedo io invece non esiste UN modo per diventare ingegnere, architetto, fisico, perche' nessun corso di laurea potra' prepararti al 100% su tutte le mille sfaccettature di una branca del sapere, pero' puo' darti degli strumenti base che pur se ottenuti in maniera differente sono equivalenti dal punto di vista formativo..

NetEagle83
16-02-2010, 20:54
Non vedo come tu possa affermarlo con tanta sicurezza. Per come la vedo io invece non esiste UN modo per diventare ingegnere, architetto, fisico, perche' nessun corso di laurea potra' prepararti al 100% su tutte le mille sfaccettature di una branca del sapere, pero' puo' darti degli strumenti base che pur se ottenuti in maniera differente sono equivalenti dal punto di vista formativo..

Condivido, ma fino ad un certo punto... ti faccio il mio esempio: corso di laurea in comunicazione, indirizzo multimediale. Nel mio ateneo (grazie a Dio) mi son dovuto fare il mazzo quadro su tematiche informatiche serie come Elaborazione digitale dei segnali, Algoritmi di compressione ecc. Vado a guardare il piano di studi di un'altra università e che fanno? Idoneità ECDL! :doh:

Vaglielo a spiegare ad un datore di lavoro che sono due approcci differenti alle "mille sfaccettature di una branca del sapere"... la realtà è che poi tutti i laureati in quella disciplina saranno bollati come "ignoranti" in informatica...

E guarda che ho visto cose del genere anche per Economia, per gli stessi CdL in Informatica addirittura.... roba che in un ateneo fanno studiare il C, il C++ e il C#, in un altro solo il Java ed in un altro ancora hanno in programma roba tipo il Basic... :doh:

:dissident:
16-02-2010, 20:59
Ok, ma secondo me e' naturale che sia cosi', ci saranno sicuramente altri aspetti che invece vengono trattati piu' approfonditamente. Come gia' detto l'universita' ti deve dare la forma mentis e le capacita' di approcciare i problemi tipici della tua professione. Saper programmare in C++ piuttosto che in Java e' secondario, perche' quando andrai da una determinata azienda in un caso ti potra' servire uno, in un altro l'altro (sempre che non siano gia' diventati entrambi obsoleti da quando li hai studiati, cosa tutt'altro che scontata), ma quello che e' dato per scontato e' la capacita' di problem solving.

..::DAVE::..
16-02-2010, 20:59
mi fa piacere che qualcuno concordi.

io direi che è tragico.

in ogni caso, per tornare IT, il valore della laurea, dato l'appiattimento del livello formativo e la massificazione dell'insegnamento (quanti professori davvero validi avete trovato, in prospettiva?) è dato per gran parte, IMHO, anche dalle qualità personali del laureato.

cioè la laurea ha senso solo come pezzo di carta


Nella situazione attuale non ha senso l'istituto del valore legale del titolo... eppure è garantito per legge che la mia laurea in XYZ fatta con determinate materie sia esattamente pari alla laurea in XYZ di un tizio che ha fatto tutt'altro (non sempre meno, magari ha solo studiato altre cose). Semplicemente NON E' GIUSTO.


la penso esattamente così

Non vedo come tu possa affermarlo con tanta sicurezza. Per come la vedo io invece non esiste UN modo per diventare ingegnere, architetto, fisico, perche' nessun corso di laurea potra' prepararti al 100% su tutte le mille sfaccettature di una branca del sapere, pero' puo' darti degli strumenti base che pur se ottenuti in maniera differente sono equivalenti dal punto di vista formativo..

si ma alcune vengono proposte in maniera totalmente differente.
Esempio: ingegneria Gestionale in alcune università è parente stretta di meccanica, in altre è più vicina ad economia...

NetEagle83
16-02-2010, 21:12
Ok, ma secondo me e' naturale che sia cosi', ci saranno sicuramente altri aspetti che invece vengono trattati piu' approfonditamente. Come gia' detto l'universita' ti deve dare la forma mentis e le capacita' di approcciare i problemi tipici della tua professione. Saper programmare in C++ piuttosto che in Java e' secondario, perche' quando andrai da una determinata azienda in un caso ti potra' servire uno, in un altro l'altro (sempre che non siano gia' diventati entrambi obsoleti da quando li hai studiati, cosa tutt'altro che scontata), ma quello che e' dato per scontato e' la capacita' di problem solving.

Si si, ma su questo non c'è dubbio... io dico solo ci dovrebbe essere più uniformità tra gli atenei, in primis nel numero degli appelli e delle sessioni di laurea (c'è chi ha una sessione di laurea al mese eh...) e poi quantomeno stabilire che se in un corso di laurea si deve studiare, che so, Diritto Pubblico (altro esempio di differenze notevoli tra i programmi didattici dei vari atenei) gli argomenti da fare sono questi, quelli e quegli altri. Ma uguali per TUTTI.

:dissident:
16-02-2010, 21:18
Secondo me e' impossibile, prima di tutto andresti a pregiudicare il valore aggiunto degli insegnanti, inoltre limiteresti la liberta' dello studente che non potrebbe piu' decidere un percorso formativo leggermente diverso e magari piu' congeniale ai suoi interessi. La strada giusta secondo me non e' quella di rendere le unversita' dei mega licei, anzi questo sta portando gli studenti a perdere sempre piu' autonomia e capacita' discrezionale.

Fedozzo
16-02-2010, 22:11
Esempio: ingegneria Gestionale in alcune università è parente stretta di meccanica, in altre è più vicina ad economia...

NON può essere vicina ad economia da nessuna parte , per quanto possa essere diversa da ateneo a ateneo, ingegneria gestionale è una cosa a metà fra meccanica e le discipline logistico/produttive.
Sono leggende metropolitane, guardate gli esami dei pds e vedrete che non c'entra una mazza

guylmaster
16-02-2010, 22:23
Io sarei felice, a parità di titolo, se mi ritrovassi a sapere di più di un laureato ad un'altra facolta. Vuol dire che so più cose no? :fagiano:

Oppure qui studiate tutti per avere il pezzo di carta da appendere al muro? Sopratutto ora come ora dove più che un pezzo di carta conta il saper fare? mbho non vi capisco.. tutti a farsi i cavoli del vicino, dicendo che la sua erba è più verde..

NetEagle83
16-02-2010, 22:24
Secondo me e' impossibile, prima di tutto andresti a pregiudicare il valore aggiunto degli insegnanti, inoltre limiteresti la liberta' dello studente che non potrebbe piu' decidere un percorso formativo leggermente diverso e magari piu' congeniale ai suoi interessi. La strada giusta secondo me non e' quella di rendere le unversita' dei mega licei, anzi questo sta portando gli studenti a perdere sempre piu' autonomia e capacita' discrezionale.

La diversificazione dei percorsi formativi è già salvaguardata dalla normativa... tanto è vero che per ogni classe di laurea esistono le c.d. "materie d'indirizzo", o fondamentali, che sono obbligatorie proprio per istituire il corso di laurea, e poi c'è una parte di crediti che ogni ateneo può coprire come meglio crede, proprio per dare "tagli" diversi a seconda degli intenti formativi. :)

E questo è giustissimo, sacrosanto, chi deecide di iscriversi ad Ing. Gestionale (esempio giusto per riallacciarmi al post precedente) sa che avrà come materie fondamentali Fisica, Analisi ecc. Poi ogni ateneo può decidere se coprire i crediti rimanenti con materie di stampo economico piuttosto che tipicamente ingegneristiche...

Però se il tuo programma di Fisica fosse il triplo rispetto al tuo amico che frequenta lo STESSO identico CdL in un'altra università, come ci rimarresti? Lo so che alla fin fine ci guadagni sempre tu che hai più nozioni e hai studiato meglio, ma non ti fa un po' specie sapere che l'amico di cui sopra ha il tuo stesso identico titolo? E se l'opinione comune degli Ing. Gestionali fosse che "fanno poca Fisica" solo perchè in X atenei succede così?

E' di questo che sto parlando. ;)

NetEagle83
16-02-2010, 22:26
Io sarei felice, a parità di titolo, se mi ritrovassi a sapere di più di un laureato ad un'altra facolta. Vuol dire che so più cose no? :fagiano:

Oppure qui studiate tutti per avere il pezzo di carta da appendere al muro? Sopratutto ora come ora dove più che un pezzo di carta conta il saper fare? mbho non vi capisco.. tutti a farsi i cavoli del vicino, dicendo che la sua erba è più verde..

Ma non è quello il punto... da un lato hai perfettamente ragione, alla fin fine io son contento di sapere più cose di altri a parità di titolo. Però capisci che così facendo si svaluta il titolo in sè... perchè non c'è più la certezza dell'associazione titolo ---> nozioni. Capisci cosa intendo?

..::DAVE::..
16-02-2010, 22:30
NON può essere vicina ad economia da nessuna parte , per quanto possa essere diversa da ateneo a ateneo, ingegneria gestionale è una cosa a metà fra meccanica e le discipline logistico/produttive.
Sono leggende metropolitane, guardate gli esami dei pds e vedrete che non c'entra una mazza
Ho sbagliato ad esprimermi. Il senso era proprio quello che tu hai espresso. Come può la stessa laurea occuparsi di due cose diverse?

:dissident:
16-02-2010, 22:31
Però se il tuo programma di Fisica è il triplo rispetto al tuo amico che frequenta lo STESSO identico CdL in un'altra università, come ci rimarresti? Lo so che alla fin fine ci guadagni sempre tu che hai più nozioni e hai studiato meglio, ma non ti fa un po' specie sapere che l'amico di cui sopra ha il tuo stesso identico titolo? E se l'opinione comune degli Ing. Gestionali fosse che "fanno poca Fisica" solo perchè in X atenei succede così?

E' di questo che sto parlando. ;)

Si ma scusa tu sei libero di scegliere l'ateneo che piu' ti aggrada, quindi se hai scelto quello con 3 volte il programma di fisica e' stata una tua decisione :confused:

Senza contare che se tu hai un programma di fisica 3 volte quello del tuo amico, con buona probabilita' lui avra' 3 volte quello di analisi per dirne una...

Poi stai tranquillo che anche se ci fosse l'opinione che "i gestionali fanno poca fisica", questa non e' certo una delle cose piu' importanti che vengono valutate in azienda. Se serve un gestionale cercano un gestionale.

fabio80
16-02-2010, 22:33
In fase di scazzo causa periodo esami mi stavo chiedendo che senso ha dichiararsi Laureato al giorno d'oggi. Non c'è il rischio che molte lauree siano solo un pezzo di carta?

Com'è possibile che io al Politecnico abbia 4 appelli all'anno (2 parziali, febbraio, giugno, settembre) per passare un esame e, per esempio, alla cattolica ci siano 10 appelli all'anno :eek: (2parziali, 3febbraio, 3giugno, 3settembre)? Con 10 appelli l'anno sfido a non passare un esame.:doh:

Io mi aspetto che un laureato in X abbia conoscenza di X tanta quanta conoscenza di Y ha un laureato in Y.

Ha senso un sistema universitario dove ogni università fa quello che gli pare?

può avere un senso nel momento in cui appena abiliti il profilo pubblico nel servizio placement di ateneo, iniziano a chiamarti per colloqui e dopo due mesi hai già il lavoro in tasca. a me il lavoro l'han quasi sbattuto in faccia, c'è gente che ci passa mesi o anni.

non ha poi senso che una volta entrato il tuo gap salariale sia infimo rispetto a chi spazza per terra, ma lasciamo perdere questo annoso discorso...

NetEagle83
16-02-2010, 22:41
Si ma scusa tu sei libero di scegliere l'ateneo che piu' ti aggrada, quindi se hai scelto quello con 3 volte il programma di fisica e' stata una tua decisione :confused:

Perchè, tu quando ti sei iscritto sapevi già quali sarebbero stati i programmi delle tue materie? Oppure uno dovrebbe cambiare ateneo finchè non trova quello che più gli aggrada?

E' evidente che la soluzione più logica sarebbe decidere proprio a livello ministeriale che il programma di Fisica delle facoltà di Ing. deve trattare determinati argomenti. PER FORZA. Almeno il titolo di Ing. garantirebbe una preparazione standard su cui poi ci si può regolare...

Senza contare che se tu hai un programma di fisica 3 volte quello del tuo amico, con buona probabilita' lui avra' 3 volte quello di analisi per dirne una...

Eh ma un surplus di nozioni in una materia non colma automaticamente il gap in un'altra...

Poi stai tranquillo che anche se ci fosse l'opinione che "i gestionali fanno poca fisica", questa non e' certo una delle cose piu' importanti che vengono valutate in azienda. Se serve un gestionale cercano un gestionale.

Dici? E su quali criteri dovrebbe basarsi un'azienda se non sulla garanzia di preparazione che può dare un titolo di studio? Al colloquio mica ti fanno un esame su questa o quella materia... si presuppone che tu che sei Ing. (o qualsiasi altra figura) abbia studiato le cose che ti servono per conseguire il titolo. Se poi Tizio ha studiato una cosa, Caio un'altra, Sempronio un'altra ancora, ecc. e tutti hanno lo stesso titolo di studio finisce che perde credibilità il titolo stesso... e purtroppo non è solo una mia opinione, si è già verificato per molte facoltà (in primis la mia).

Fedozzo
16-02-2010, 22:43
Ho sbagliato ad esprimermi. Il senso era proprio quello che tu hai espresso. Come può la stessa laurea occuparsi di due cose diverse?

Non sono cose "diverse".
L'ingegnere non è una macchina stupida che ragiona a compartimenti stagni, la professionalità dell'ingegnere gstionale sta proprio nel saper applicare le tecniche ingegneristiche all'ottenimento dell'efficenza nei processi produttivi attraverso le discipline tecnico logistiche che in questi anni sono state sviluppate proprio dall'area di ricerca di Managerial Engineering

:dissident:
16-02-2010, 23:07
Perchè, tu quando ti sei iscritto sapevi già quali sarebbero stati i programmi delle tue materie? Oppure uno dovrebbe cambiare ateneo finchè non trova quello che più gli aggrada?

Non so da te ma da me tutto il quinto anno di liceo abbiamo fatto decine di incontri di orientamento..E cmq anche l'ipotesi trasferimento non e' cosi' assurda eh..


E' evidente che la soluzione più logica sarebbe decidere proprio a livello ministeriale che il programma di Fisica delle facoltà di Ing. deve trattare determinati argomenti. PER FORZA. Almeno il titolo di Ing. garantirebbe una preparazione standard su cui poi ci si può regolare...

Infatti e' cosi'...Non conosco ingegneri che non abbiano superato il periodo di prova perche erano meno preparati di quello che avrebbero dovuto essere :confused:


Eh ma un surplus di nozioni in una materia non colma automaticamente il gap in un'altra...
Esatto, quindi fare tre volte il programma di fisica di un altro ateneo non significa di per se' nulla ;)



Dici? E su quali criteri dovrebbe basarsi un'azienda se non sulla garanzia di preparazione che può dare un titolo di studio? Al colloquio mica ti fanno un esame su questa o quella materia... si presuppone che tu che sei Ing. (o qualsiasi altra figura) abbia studiato le cose che ti servono per conseguire il titolo. Se poi Tizio ha studiato una cosa, Caio un'altra, Sempronio un'altra ancora, ecc. e tutti hanno lo stesso titolo di studio finisce che perde credibilità il titolo stesso... e purtroppo non è solo una mia opinione, si è già verificato per molte facoltà (in primis la mia).

E io ti ripeto che queste differenze sono esclusivamente qualitative, ma non pregiudicano la professionalita' di chi esce dalla facolta'. Sono altri i fattori che la pregiudicano (ad esempio l'attivazione di CDL per ambiti in cui non c'e' richiesta).

Credi a me, la mia esperienza personale (in 5 anni di studente e 9 di assistente) e' che mano a mano che l'universita' si trasforma in un mega liceo, gli studenti perdono autonomia, spirito di iniziativa e capacita' di organzizazione, che sono tutte doti che in ambito lavorativa contano molto di piu' di aver fattoun programma di fisica triplo ;)

Fedozzo
16-02-2010, 23:17
Infatti, esistono dei " minimum" ministeriali che devono rispettare tutte le facolta di ingegneria rispetto ad Analisi, Fisica ed altre materie .

NetEagle83
17-02-2010, 01:25
E io ti ripeto che queste differenze sono esclusivamente qualitative, ma non pregiudicano la professionalita' di chi esce dalla facolta'. Sono altri i fattori che la pregiudicano (ad esempio l'attivazione di CDL per ambiti in cui non c'e' richiesta).

Credi a me, la mia esperienza personale (in 5 anni di studente e 9 di assistente) e' che mano a mano che l'universita' si trasforma in un mega liceo, gli studenti perdono autonomia, spirito di iniziativa e capacita' di organzizazione, che sono tutte doti che in ambito lavorativa contano molto di piu' di aver fattoun programma di fisica triplo ;)

Mah... io sinceramente, pur condividendo l'importanza di abilità organizzative, spirito critico e quant'altro, rimango convinto che una solida preparazione (anche nozionistica, perchè no...) debba essere la prima caratteristica di una persona laureata, in qualsiasi ambito.

E mi spiace ma quello che vedo io è che tale preparazione non è garantita in egual modo da tutti gli atenei, seppure sia formalmente sancita dal valore legale dei titoli di studio.

A questo punto che lo abolissero e amen... così, a mio modo di vedere, ogni ateneo sarebbe costretto a fare i conti con la qualità degli insegnamenti. Sicuramente più di adesso...

Infatti, esistono dei " minimum" ministeriali che devono rispettare tutte le facolta di ingegneria rispetto ad Analisi, Fisica ed altre materie .

Si, è quello che ho detto poco sopra. Il punto è che i programmi didattici sono a discrezione degli atenei... quindi (magari non nel caso di materie come Analisi e Fisica, ma per altre sì) capita spesso che in due università si studino cose diverse. E' solo questo il punto.

:dissident:
17-02-2010, 01:32
Scusa ma mi sembra un filino presuntuoso pensare di poter valutare la qualita' della preparazione fornita da diversi atenei :mbe:

Il fatto che si studino cose diverse, come gia' detto, non significa che ci sia una qualita' diversa di preparazione finale.

NetEagle83
17-02-2010, 01:40
Scusa ma mi sembra un filino presuntuoso pensare di poter valutare la qualita' della preparazione fornita da diversi atenei :mbe:

Il fatto che si studino cose diverse, come gia' detto, non significa che ci sia una qualita' diversa di preparazione finale.

Ma dai... mica sto dicendo che la maggior parte degli atenei laurea capre, però, a parte le esperienze personali - e ti giuro che ne ho viste e sentite di tutti i colori, da laureati in Marketing che affermano che 2:1 = 1 a gente che dopo 3-4 esami di lingua straniera a malapena riesce a dire "buongiorno" e "arrivederci" - certe cose sono sotto gli occhi di tutti... pensa solo allo scandalo del concorso per la magistratura dove l'80 e passa % dei candidati ha fatto errori di ortografia GRAVI.

Ma a parte questo, il solo fatto che materie come informatica o appunto le lingue straniere si studino un po' a caso a seconda delle singole università a me sembra un tantino anomalo onestamente...

Dire che oggi c'è uniformità di preparazione tra tutti gli atenei italiani è a dir poco utopistico...

:dissident:
17-02-2010, 01:43
Ma dai... mica sto dicendo che la maggior parte degli atenei laurea capre, però, a parte le esperienze personali - e ti giuro che ne ho viste e sentite di tutti i colori, da laureati in Marketing che affermano che 2:1 = 1 a gente che dopo 3-4 esami di lingua straniera a malapena riesce a dire "buongiorno" e "arrivederci" - certe cose sono sotto gli occhi di tutti... pensa solo allo scandalo del concorso per la magistratura dove l'80 e passa % ha fatto errori di ortografia GRAVI.

Ma a parte questo, il solo fatto che materie come informatica o appunto le lingue straniere si studino un po' a caso a seconda delle singole università a me sembra un tantino anomalo onestamente...

Dire che oggi c'è uniformità di preparazione tra tutti gli atenei italiani è a dir poco utopistico...

No guarda che se tu che interpreti male i dati: l'uniformita' c'e', ma verso il basso, ogni ordinamento nuovo che passa ;)

NetEagle83
17-02-2010, 01:49
No guarda che se tu che interpreti male i dati: l'uniformita' c'e', ma verso il basso, ogni ordinamento nuovo che passa ;)

E io che ho detto? :D

E' proprio quello il punto... i nuovi ordinamenti - detto fuori dai denti - lasciano troppo spazio agli atenei per dar cattedre ai baroni e baronetti disoccupati a discapito della qualità degli insegnamenti... così accade che ad insegnare informatica vada magari il raccomandato di turno che si fa il programmino didattico di Word ed Excel, quando in un altro ateneo c'è l'Ing. con le balle che fumano che ti fa fare il mazzo sui libri (in inglese tra l'altro, perchè così nel frattempo ti fa allenare con la lingua straniera).

Ops... quest'ultima era un'altra esperienza personale... vabbè, comunque hai capito che intendo! :D

guylmaster
17-02-2010, 01:59
E io che ho detto? :D

E' proprio quello il punto... i nuovi ordinamenti - detto fuori dai denti - lasciano troppo spazio agli atenei per dar cattedre ai baroni e baronetti disoccupati a discapito della qualità degli insegnamenti... così accade che ad insegnare informatica vada magari il raccomandato di turno che si fa il programmino didattico di Word ed Excel, quando in un altro ateneo c'è l'Ing. con le balle che fumano che ti fa fare il mazzo sui libri (in inglese tra l'altro, perchè così nel frattempo ti fa allenare con la lingua straniera).

Ops... quest'ultima era un'altra esperienza personale... vabbè, comunque hai capito che intendo! :D

Secondo me, al mondo d'oggi dove l'esperienza vale più "del semplice titolo", dovreste essere più che felici di fare esperienze in più.

Invece, spesso e volentieri sento dire "ehhh ma li si fa di meno; Ehh ma li la regalano.." e ma un bel "che ve ne frega" ci sta tutto no? se da voi fanno realmente studiare di più ne uscirete più preparati, ma scusati l'espressione questo guardare in bocca agli altri mi sembra tanto da "commare affacciate al balcon" :fagiano:

:dissident:
17-02-2010, 02:00
Si ma il problema non e' quello della liberta' degli atenei, quanto il fatto che la preparazione con cui gli studenti arrivano dalle superiori e' sempre peggiore (io per 6 anni ho fatto il primo anno e lo vedevo in prima persona) e visto che non si puo' bocciare 4/5 degli studenti c'e' un'involuzione dei programmi dei corsi e dei laboratori.

NetEagle83
17-02-2010, 02:08
Secondo me, al mondo d'oggi dove l'esperienza vale più "del semplice titolo", dovreste essere più che felici di fare esperienze in più.

Invece, spesso e volentieri sento dire "ehhh ma li si fa di meno; Ehh ma li la regalano.." e ma un bel "che ve ne frega" ci sta tutto no? se da voi fanno realmente studiare di più ne uscirete più preparati, ma scusati l'espressione questo guardare in bocca agli altri mi sembra tanto da "commare affacciate al balcon" :fagiano:

Come ho detto prima, il punto non sono "io", o tu o dissident. E' che piano piano sta perdendo valore la laurea in sè, come percezione da parte del mondo del lavoro (e non solo). Il che, tra l'altro, è ingiusto primo perchè grazie a Dio ancora la maggior parte degli atenei sforna gente seria e preparata, e secondo perchè se si diffonde diffidenza verso la preparazione accademica i danni sociali sarebbero molto più gravi di quello che possa sembrare...

Si ma il problema non e' quello della liberta' degli atenei, quanto il fatto che la preparazione con cui gli studenti arrivano dalle superiori e' sempre peggiore (io per 6 anni ho fatto il primo anno e lo vedevo in prima persona) e visto che non si puo' bocciare 4/5 degli studenti c'e' un'involuzione dei programmi dei corsi e dei laboratori.

Eh ma che significa che alle superiori promuovono tutti? Vuol dire che le capre si bloccano all'università, semplice. E invece no... siccome gli atenei beccano soldi in base a quanti laureati sfornano (altra meraviglia del nostro sistema universitario), allora la giostra continua a girare... ci credo che di conseguenza si deteriora la qualità dei corsi.

E a farne le spese di tutto ciò sono i laureati seri e preparati, che si vedono accomunati ai loro "colleghi"...

Gargoyle
17-02-2010, 08:46
A me è capitato di leggere elaborati scritti da laureati che non si capiva come avessero anche solo potuto passare l'esame di terza media.
Siamo al punto che ormai molti laureati usano i termini della lingua italiana a caso, vanno per assonanze e spesso scazzano clamorosamente.

Quanto ai contenuti, mi capitò di sentire un laureato in Chimica (110&Lode di ordinanza, laurea in corso!) sostenere che zinco e rame sono semiconduttori... chi ha un minimo (ma proprio un minimo) di formazione tecnico-scientifica sa la gravità di questa affermazione.
Ed un post-doc (!) sempre di Chimica disegnare l'acido nitrico con gli atomi di H legati all'azoto... brrrr...
E questi sono solo esempi presi a caso, alcuni tra i più clamorosi: ce ne sono a decine presi da ciò che ho visto e da ciò che leggo sui giornali che sono altrettanto gravi.

Insomma, a me sembra che davvero la laurea (ed anche i titoli post-laurea, se è per questo, dagli inutili master all'ancor più inutile dottorato) non siano assolutamente correlati né a preparazione né a cultura generale di chi li possiede.
Proprio perché sono alla portata di tutti, e non si negano più a nessuno.

Tra l'altro, questa "corsa al ribasso" non mi pare neppure giustificata da esigenze di mercato: nel senso che se davvero il mercato del lavoro italiano avesse bisogno di mandrie di laureati, allora avrebbe una sua logica (seppur discutibile) far laureare anche i cani ed i porci.
Ma visto che così non è e che i laureati sono disoccupati come e più degli altri, a che pro far andare avanti tutti?

Io capisco che si voglia ritardare il più possibile l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro (ed io, da capra ignorante quale sono, seguo il gregge), e che lasciare andare avanti anche gli analfabeti a suon di 30&lode permetta al sistema di "guadagnare tempo", ma gli effetti alla lunga saranno disastrosi perché di questi laureati subnormali alcuni andranno ad insegnare, e come con un feedback positivo l'effetto dell'ignoranza di massa andrà aumentando.

Poi quando non si troverà più un ingegnere che sappia costruire un ponte o un chimico che faccia analisi ambientali accurate (e di questo passo prima o poi arriveremo a questo stadio, stetene certi) smetteranno di ridere anche gli imbecilli che dicono che la cultura non serve a niente.
Le case che crollano da sole e la mozzarella al piombo non piacciono a nessuno.

NetEagle83
17-02-2010, 10:18
Secondo me con il dirigismo non si ottiene nulla, sarebbe peggio della attuale situazione "mista" e porterebbe inevitabilmente ad un abbassamento del livello complessivo. Bisognerebbe cambiare totalmente la mentalità e compiere gli ultimi passi: abolizione del valore legale del titolo di studio, liberalizzare il mercato del lavoro (contratti nazionali etc.), responsabilizzare tutti.


Perchè? Perchè tra due corsi di studio in informatica, anche dello stesso livello, in una uni possono esserci due guru di IA a livello mondiale che fanno si che da tale università escano persone molto preparate in tale ambito. E poi si potrebbe parlare "ufficialmente" dei diversi valori delle uni, ora è tutto molto + subdolo dato che sono cose che sanno tutti ma senza riconoscimenti reali.

La mia idea dei piani di studio ministeriali deriva dal fatto che realisticamente non credo che il valore legale del titolo verrà mai abolito... se ne parla da anni, ma non c'è verso.

Se lo facessero sul serio secondo me in un paio d'anni si arriverebbe ad una sorta di "regime di concorrenza", tale per cui gli atenei avrebbero tutto l'interesse a mantenere alti gli standard didattici, altrimenti niente iscritti e niente dindi...

Poi ok, è ovvio che ci sono prof. che da soli fanno la differenza (e quelli mica li puoi clonare! :D), però per come la vedo io quantomeno si limiterebbero i danni.

Dream_River
17-02-2010, 20:28
Secondo me con il dirigismo non si ottiene nulla, sarebbe peggio della attuale situazione "mista" e porterebbe inevitabilmente ad un abbassamento del livello complessivo. Bisognerebbe cambiare totalmente la mentalità e compiere gli ultimi passi: abolizione del valore legale del titolo di studio, liberalizzare il mercato del lavoro (contratti nazionali etc.), responsabilizzare tutti.

Perchè? Perchè tra due corsi di studio in informatica, anche dello stesso livello, in una uni possono esserci due guru di IA a livello mondiale che fanno si che da tale università escano persone molto preparate in tale ambito. E poi si potrebbe parlare "ufficialmente" dei diversi valori delle uni, ora è tutto molto + subdolo dato che sono cose che sanno tutti ma senza riconoscimenti reali.

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Comunque non ho capito come mai si è finito per parlare della qualità del insegnamento partendo dal diverso numero di appelli

Avere molti appelli non significa che la qualità di un esame sia scarsa

Dream_River
17-02-2010, 20:30
Poi ok, è ovvio che ci sono prof. che da soli fanno la differenza (e quelli mica li puoi clonare! :D)

Per ora :O

Ma i nostri figli studieranno tutti biologia con Dawkins al liceo :sofico:

Lavinia87
23-02-2010, 12:35
Eh ma che significa che alle superiori promuovono tutti? Vuol dire che le capre si bloccano all'università, semplice. E invece no... siccome gli atenei beccano soldi in base a quanti laureati sfornano (altra meraviglia del nostro sistema universitario), allora la giostra continua a girare... ci credo che di conseguenza si deteriora la qualità dei corsi.

E a farne le spese di tutto ciò sono i laureati seri e preparati, che si vedono accomunati ai loro "colleghi"...

Il problema è che le "capre" dovrebbero essere bloccate prima ancora di arrivare al'università. Oggi, purtroppo, non si boccia quasi più e vedi gente che non sa neanche leggere bene arrivare alle medie, poi al liceo e magari anche all'università!
Vergognoso!!!

fuocoz
24-02-2010, 10:06
Io ho 6 appelli l'anno ma sono sempre nello stesso giorno o comunque giorni vicini, così difficilmente durante una sessione si riesce a dare 2 esami

durbans
24-02-2010, 10:43
In fase di scazzo causa periodo esami mi stavo chiedendo che senso ha dichiararsi Laureato al giorno d'oggi. Non c'è il rischio che molte lauree siano solo un pezzo di carta?



Da laureato posso dire con certezza che la LAUREA (almeno in Italia) ha SOLO valore come pezzo di carta (il famoso valore legale del titolo di studio , che qualcuno vorrebbe abolire).

L'Università prepara solo a superare esami (che per mia esperienza sono stati tutti estremamente teorici e antiquati).
Una volta superati tutti gli esami ti danno un foglio dove ti proclamano dottore con toni altisonanti e invece non sai un c...o.
Te ne accorgi quando inizi a lavorare.

durbans
24-02-2010, 10:48
piuttosto che del numero degli esami, vogliamo parlare dei prestigiosi laureati italiani che non sanno scrivere tre righe in italiano?


Strano. Eppure i laureati italiani devono fare 5 anni di elementari, 3 di medie 5 di superiori (ai miei tempi, ora ci sono state varie riforme non so piu' qual è la suddivisione) e l'italiano è sempre presente come materia.

Quindi ? Dove sta l'inghippo ? :)

Lavinia87
24-02-2010, 11:52
Strano. Eppure i laureati italiani devono fare 5 anni di elementari, 3 di medie 5 di superiori (ai miei tempi, ora ci sono state varie riforme non so piu' qual è la suddivisione) e l'italiano è sempre presente come materia.

Quindi ? Dove sta l'inghippo ? :)

Appunto!! Non per ripetermi, ma davvero ormai nelle scuole elementari, medie e superiori non si boccia quasi più.
Ho dato lezioni private di italiano a bambini di quinta elementare e prima media. Vi assicuro che ci sono tanti ragazzini che, ancora a quell'età, non sanno leggere bene e nemmmeno scrivere correttamente. Arrivano in queste condizioni pessime alle superiori, dove recuperare queste gravi lacune diventa sempre più difficile!!!

SimoneDAndreta
24-02-2010, 14:16
Da laureato posso dire con certezza che la LAUREA (almeno in Italia) ha SOLO valore come pezzo di carta (il famoso valore legale del titolo di studio , che qualcuno vorrebbe abolire).

L'Università prepara solo a superare esami (che per mia esperienza sono stati tutti estremamente teorici e antiquati).
Una volta superati tutti gli esami ti danno un foglio dove ti proclamano dottore con toni altisonanti e invece non sai un c...o.
Te ne accorgi quando inizi a lavorare.


L'università italiana non prepara al mondo del lavoro ed è anche giusto che sia così. Ti viene data quella forma mentis che ti servirà per apprendere le novità che ti si presenteranno davanti. Io ti parlo della mia esperienza in informatica, ora mi trovo per esempio a sviluppare roba in C# (x lavoro) che non ho mai studiato prima d'ora... ma secondo te non ho la possibilità per impararlo?

Se vuoi università + pratiche vai in America che lì hanno quest'idea di studio "pratico": infatti appena vedono un italiano se lo prendono al volo perchè sanno che noi abbiamo il cervello per imparare molto di più.

Che poi la laurea sia "sottovalutata" dal nostro mondo del lavoro purtroppo è vero.

vinceSp
25-02-2010, 21:04
Ti viene data quella forma mentis che ti servirà per apprendere le novità che ti si presenteranno davanti.

lo sento sempre dire...e secondo me è una gran caxxata!:D

SimoneDAndreta
26-02-2010, 10:56
lo sento sempre dire...e secondo me è una gran caxxata!:D

E allora la nostra università non serve a nulla.....