View Full Version : Ricercatori, nuovo esercito di disoccupati
zerothehero
11-02-2010, 16:42
Buone nuove. :O
Ricercatori, nuovo esercito di disoccupati
Sono 26 i gruppi industriali ad alta tecnologia in crisi Dal Piemonte alla Campania si licenzia chi studia in azienda
«P iedmont, here you can». Suona oggi quasi beffardo quel «Piemonte, è qui che si può fare» con cui la rivista Scientific American aveva titolato un lungo servizio sul piccolo Eden della ricerca scientifica ai piedi delle Alpi. L'Olivetti del tempo che fu rimandava ormai solo l'immagine di edifici vuoti, ma in compenso erano arrivati i laboratori di Microsoft, avevano aperto i battenti le cinesi Huawei e Jac, la Indesit faceva lavorare a pieno ritmo il suo centro studi sugli elettrodomestici a basso impatto ambientale, allestito in collaborazione con il Politecnico a None, nella cintura torinese. Per non dire della sfida lanciata fin dal 1999 da Motorola: il tentativo di costruire una nuova identità post-fordista nell'area, attraverso un impianto dove circa 350 fra ricercatori, matematici e tecnici specializzati erano impegnati a sviluppare il sistema operativo Symbian per le telecomunicazioni cellulari. Nell'Eldorado piemontese l'industria privata ha investito nel 2008 oltre 1,5 miliardi di euro in ricerca, il 20% del totale nazionale. Poi è arrivata la crisi.
Oggi Indesit sta ragionando su un ridimensionamento d'attività che prefigura 300 esuberi su 500 dipendenti. E spera di salvare i 50 addetti alla progettazione. Nel novembre 2009 Motorola ha gettato la spugna. Si chiude. A evitare la caduta nel vuoto è però arrivato il provvidenziale intervento della Replay, che ha rilevato impianti e personale. Il caso GlaxoSmithKline non è davvero l'unico in Italia. Sul tavolo del ministero dello Sviluppo ci sono i dossier di almeno 26 gruppi industriali d'informatica, telecomunicazioni e farmaceutica, cioè quelli dove più alta è la componente di ricerca e sviluppo, che attendono una soluzione. Ci sono aziende multinazionali che tagliano o si trasferiscono, e aziende italiane alle prese con il crollo delle commesse. In Campania, alla Ixfin di Marcianise (ex Olivetti ed ex Texas Instruments) c'è il rischio chiusura per 750 dipendenti. Nel gruppo Omega (Omnia e Eutelia) si contano quasi 3 mila esuberi su 5.600 addetti, alla Finmek (componentistica elettronica) quasi mille dipendenti vedono lo spettro della liquidazione, Eds-Hp parla di mille esuberi, Oerlikon (componenti auto) di almeno 800, Italtel taglia 400 addetti su 2.300. E poi, Siemens-Nokia: un punto interrogativo sui 270 addetti al polo di ricerca sulle reti di Cinisello Balsamo, nell'hinterland milanese, e 500 specialisti che lavorano sui ponti radio nel centro di Cassina de' Pecchi che sentono sempre più minacciosa la concorrenza degli impianti del gruppo a Shanghai. «Il fenomeno è tanto più grave per il fatto che interessa settori innovativi dove l'Italia appare già debole», osserva Susanna Camusso, che segue per la Cgil le politiche dei comparti produttivi. La Glaxo rischia dunque di essere soltanto l'ennesimo di una lunga serie di esodi di aziende multinazionali. Ma, a suo modo, rappresenta anche un salto di qualità. Non solo perché il gruppo britannico è fra i primi cento contribuenti in Italia, né perché alla vicenda sono appesi i destini dei 500 ricercatori specializzati che lavorano a Verona, cioè in quello che è il maggiore centro di ricerca farmaceutica in campo nazionale.
Quello che è in gioco, come recitava lo stesso sito aziendale prima dell'annuncio degli esuberi, sono «quindici anni di lavoro per il futuro della ricerca farmacologica in psichiatria». Pochi giorni fa, il presidente di Farmindustria Sergio Dompè ha tracciato un quadro chiaro: «Non chiediamo soldi né incentivi — ha detto —. Quello che serve all'industria farmaceutica italiana è la certezza di un mercato stabile, di una politica che abbia qualche progettualità, di obiettivi a cui tendere, cioè far crescere i talenti italiani, che sono i più bravi al mondo ma troppo spesso sono costretti a fuggire all'estero per lavorare». Dompè parla di «governi che hanno sempre considerato il segmento dei medicinali solo come elemento per fare cassa: dal 2001 a oggi la spesa complessiva per la sanità è aumentata del 50% mentre quella per i farmaci si è ridotta del 2%». Difficile, a questo punto, trovare una «pregiudiziale antitaliana» nel comportamento dei gruppi internazionali. Chi contesta il concetto ricorda come, nella classifica dell'Heritage Foundation sulla «libertà economica», il nostro Paese si collochi al 74mo posto. Vale a dire che offre un clima poco favorevole allo sviluppo imprenditoriale. Del resto, la storia delle «esternalizzazioni», come vengono definiti i trasferimenti dalle aziende, non è cominciata ieri. Dal 2000 al 2009 l'addio delle multinazionali al Belpaese ha lasciato un buco di circa 10 mila posti di lavoro, in parte tutt'altro che marginale occupati nei cosiddetti «centri di eccellenza».
Non si perdono solo braccia, insomma, ma cervelli. Già dieci anni fa Ibm ha ceduto il sito di Santa Palomba, vicino a Roma, alla controllata Celestica, che poi ha chiuso le attività. Nel 2003 [b] Alcatel ha cominciato un ampio processo di ristrutturazione che ha comportato l'«esternalizzazione» di attività negli stabilimenti di Concorezzo, Maddaloni, Frosinone e Rieti, con la riduzione da quattromila a duemila dipendenti. E adesso di discute degli impianti Alcatel Lucent di Battipaglia, con 400 addetti occupati. Ancora: Ericsson Marconi ha deciso di trasferire i suoi laboratori di ricerca di Roma, con trecento ingegneri e tecnici specializzati che sono stati salvati solo grazie a un accordo di quattro atenei romani che ha dato vita al consorzio Coritel per la ricerca nel campo delle telecomunicazioni. «Non sono solo i costi alla base della scelta dei gruppi multinazionali di localizzare i propri impianti, e ancor più i propri centri di ricerca, in un Paese piuttosto che un altro — spiega Claudio Roveda, docente di economia e organizzazione aziendale al Politecnico di Milano —. Se fosse solo così, allora un ricercatore italiano costa meno che la media dei colleghi europei, ma più di un indiano o un cinese. Ma in realtà a essere decisivi sono molti altri fattori: dalle infrastrutture alla burocrazia fino alla qualità della vita. Per esempio, trovare casa a Milano costa caro e, per uno straniero, mandare i figli a scuola in Italia non è la cosa più semplice». Così, non sorprende scoprire dove sono andati a finire i laboratori «gioiello» di ricerca farmaceutica (ex Farmitalia Carlo Erba ed ex Pharmacia) che il colosso americano Pfizer aveva a Nerviano, in provincia di Milano. La notizia è di pochi giorni fa: grazie a un accordo con l'Università di Hacettepe hanno riaperto i battenti in Turchia.
Giancarlo Radice
10 febbraio 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_10/ricercatori-esercito-disoccupati-radice_a13f0f26-160c-11df-9e42-00144f02aabe.shtml
zerothehero
11-02-2010, 16:43
MILANO - «rm sony, this is the market», mi dispiace questo è il mercato. Se non fosse tutto vero, i cinquecento cantici bianchi stipati nell'auditorium di via Fleming, a Verona, per ascoltare Slaoui Moncef potrebbero pensare a una battuta riciclata da qualche pellicola su Wall Street anni 8o. Ma quello è il gran capo della ricerca di GlaxoSmitbKline, secondo produttore di farmaci del pianeta e non ha voglia di scherzare. E arrivato da Londra ad annunciare'la chiusura del centro di ricerca sulle neuroscienze, un sito al quale l'Oms riconosce «eccellenza mondiale». Ci lavorano 550 scienziati, studiano le depressioni e le tossicodipendenze, e ci sono altri zooo occupati. Una doccia gelata accolta da un coro di fischi e dal cdisgusto totale» dei presenti. La Glaxo non è un'azienda in perdita, gli utili crescono a due cifre, in barba alla crisi e grazie alle massicce vendite di vaccini antiniluenzali. 11 problema, ammette il manager alla platea basita, è che gli azionisti si aspettavano un 3% dicresckainpi bisogna accontentarli.
E giovedì pomeriggio, 4 febbraio, Verona è sotto choc. Di «predatori della finanza e delle multinazionali, di questione del Nord» parla Franca Porto, segretario Cisl Veneto. Si fa sentire subito il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che ieri mattina arriva in città: incontro in Prefettura. «Non accetteremo hnposizioni unilaterali, non sono nella prassi di questo Paese - sibila Sacconi - ciascuno ha un proprio ambito di libertà, per a questa libertà si unisce la responsabilità. E anche noi abbiamd pazi di libertà, di responsàbilità e di reazione. A buon intenditor..i >. Tra le cose sulle quali intendersi c'è per esempio un finanziamento di 26 milioni di euro ottenuto dal govèrno italiano alcuni anni fa e appena incassato dalla Glaxo. Soldi che mal si combinano non solo con i nuovi tagli ma pure con le due jnobilità già realizzate convincendo i sindacati che «il sacrificio di pochi è necessario alla sopravvivenza di tutti».
Questo centro veronese è una grande comunità, uomini e donnetrai 35 e i 55 anni, 17 naziona-lità diverse. Passioni comuni,. notti e fine settimana passati in.
laboratorio hanno favorito le unioni, sono nati molti bambini. Mamma e papà rischiano entrambi il posto in un colpo solo. «E una tragedia, per la ricerca e per la scienza, prima di tutto. E certo per la vita di ognuno di noi» dice Luciana Romanelli sposata con ex collega, in mobilità. «A mio figlio ho già detto che dovremo lasciare questo posto, ma spero ancora. Spero nelle istituzioni e nei privati consapevoli che il Paese non pu permettersi di perdere tutto ci ». Francesco Crespi, primo ditte li- gli di un operaio, è stato quasi igannifuori, inFranciaelnghilterra, prima di tornare e non pu credere che finisca così, «questo lavoro bellissimo, che tacciamo per pochi soldi e che permette di portare qualcosa di.
;1] Vertice da Fazio;0] Incontro al ministero della salute, ieri serà, con i vertici dell'azienda farmaceutica, Luc Debwyne, presidente e, amministratore delegato e Daniele Finocchiaro, vice presidente di Glaxo Italia (nella foto il centro di Verona). li ministro Ferruccio Fazio, si legge in una nota, ha chiesto < impegni specifici» per. «soluzioni che non disperdano il patrimonio di conoscenza maturato.nel nostro Paese'>. Nei prossimi giorni sarà aperto un tavolo interministeriale con le parti sociali e i rappresentahti delle istituzioni Glaxo va avanti con i tagli, lo stop di Sacconi La multinazionale britannica vuole chiudere il centro ricerche a Verona, con 550 scienziati Ndn si affrontano i casi come Glaxo solo mettendo i cerotti Ci vogliono biettiri dipolitic a industriale. Guglielmo Epffani segretario Cgii nuovo nel mondo».
Paola Pica » »PRDDUZ]DNE2ISEPVATA Il finanziamento Il gruppo ha appena incassato 26 milioni -daWAifa per flnanzire la hcerca in Italia *** ligli
zerothehero
11-02-2010, 18:59
Si, in effetti il thread è palloso.
Avrei dovuto aprire il thread sulla Ribas e Travaglio.. che pirla che sono. :O
Maverick18
11-02-2010, 19:01
Si, in effetti il thread è palloso.
Avrei dovuto aprire il thread sulla Ribas e Travaglio.. che pirla che sono. :O
Ti conveniva scrivere un riassunto ed allegare la fonte :asd:
ConteZero
11-02-2010, 19:04
Vorresti tenere aperto un thread su una casa farmaceutica che licenzia ?
In genere chi "esce" qualcosa da fare lo trova, anche perché non si tratta di laureati alle prime armi.
Piango più per l'operaio col culo a terra dopo trent'anni che per 'sti qua.
Peraltro un check ortografico (tipo mio nipote di sette anni con una penna rossa) potevi farglielo fare, così magari appariva meglio quel RIPRODUZIONE RISERVATA che t'impedirebbe di postare l'articolo.
_Magellano_
11-02-2010, 19:15
Sono ricercatori di professione,se sanno fare bene il loro lavoro troveranno sicuramente qualcosa per loro :asd:
Si, in effetti il thread è palloso.
Avrei dovuto aprire il thread sulla Ribas e Travaglio.. che pirla che sono. :O
io lo ho letto :O
e cmq ,a parte i numerosi e fastidiosi,errori di battitura (alcune frasi non si capiscono) uno spunto interessante nell'articolo è questo
Ma in realtà a essere decisivi sono molti altri fattori: dalle infrastrutture alla burocrazia fino alla qualità della vita. Per esempio, trovare casa a Milano costa caro e, per uno straniero, mandare i figli a scuola in Italia non è la cosa più semplice».
Sono ricercatori di professione,se sanno fare bene il loro lavoro troveranno sicuramente qualcosa per loro :asd:
Qui in Italia e nel ricco Nord sicuramente! :asd:
io lo ho letto :O
e cmq ,a parte i numerosi e fastidiosi,errori di battitura (alcune frasi non si capiscono) uno spunto interessante nell'articolo è questo
Originariamente inviato da zerothehero
Ma in realtà a essere decisivi sono molti altri fattori: dalle infrastrutture alla burocrazia fino alla qualità della vita. Per esempio, trovare casa a Milano costa caro e, per uno straniero, mandare i figli a scuola in Italia non è la cosa più semplice».
In effetti questa è una della cause dai, inutile nasconderci dietro ad un dito. La ricerca è fondamentale per lo Stato e per il Privato: lo Stato latita, ed il Privato diventa latitante... :rolleyes: povera Italia.
Vorresti tenere aperto un thread su una casa farmaceutica che licenzia ?
In genere chi "esce" qualcosa da fare lo trova, anche perché non si tratta di laureati alle prime armi.
Piango più per l'operaio col culo a terra dopo trent'anni che per 'sti qua.
in effetti, meglio metterli al muro, si risolve il problema.
Qui in Italia e nel ricco Nord sicuramente! :asd:
in tutta europa e da diversi anni le multinazionali stanno portando i cervelli in india, vietnam, cina.
zerothehero
11-02-2010, 19:44
Perchè dicono che mandare i figli a scuola in Italia non è facile?
Attualmente alla scuola pubblica si possono iscrivere persino i figli dei clandestini. :sofico:
zerothehero
11-02-2010, 19:50
Vorresti tenere aperto un thread su una casa farmaceutica che licenzia ?
In genere chi "esce" qualcosa da fare lo trova, anche perché non si tratta di laureati alle prime armi.
.
Taglio le considerazioni superflue e riquoto.
Cosa non è chiaro nel "Dal 2000 al 2009 l’addio delle multinazionali al Belpaese ha lasciato un buco di circa 10 mila posti di lavoro ». "
in effetti, meglio metterli al muro, si risolve il problema.
in tutta europa e da diversi anni le multinazionali stanno portando i cervelli in india, vietnam, cina.
Infatti: era per rispondere al fatto che, essendo ricercatori con esperienza, un posto lo trovano. Ma forse ho equivocato e il post era ironico... uhm... se è così ooopppsss :fagiano:
In effetti chi non andrebbe in Cina, Vietnam o India? :asd: ... :cry: Beh, io sì, ma tanto non sono ricercatore quindi... :D
Davvero: spero che il posto dove sono regga ancora un po' :( un po' tanto, diciamo... :Prrr:
ConteZero
11-02-2010, 20:24
Taglio le considerazioni superflue e riquoto.
Cosa non è chiaro nel "Dal 2000 al 2009 l’addio delle multinazionali al Belpaese ha lasciato un buco di circa 10 mila posti di lavoro ». "
Sono privati (non si chiamano multinazionali per nulla), hanno il diritto di fare quel che gli pare.
Piango più per un operaio che per un ricercatore, perché il ricercatore un altro posto (magari all'estero) lo trova, l'operaio no.
Sono privati (non si chiamano multinazionali per nulla), hanno il diritto di fare quel che gli pare.
Piango più per un operaio che per un ricercatore, perché il ricercatore un altro posto (magari all'estero) lo trova, l'operaio no.
In effetti questo è vero, ma c'è di dice che tanto lo Stato mica ti deve garantire il posto quindi più liberismo per tutti :rolleyes:
continuo a pensare che chi persegue la delocalizzazione con ricadute sociali così devastanti debba essere punito da un sistema che dovrebbe autotutelare per primo sè stesso.
ConteZero
12-02-2010, 18:32
In effetti questo è vero, ma c'è di dice che tanto lo Stato mica ti deve garantire il posto quindi più liberismo per tutti :rolleyes:
continuo a pensare che chi persegue la delocalizzazione con ricadute sociali così devastanti debba essere punito da un sistema che dovrebbe autotutelare per primo sè stesso.
Ma anche no.
In un sistema liberista (che ha le sue controindicazioni) c'è questa possibilità, quella di lasciare a piedi la gente... vero.
Il punto però non è quello, anzi... il punto è che questo governo (molto più di altri) tira fuori queste uscite "liberiste" solo quando deve lavarsi le mani dei problemi attuali, quando essere liberisti è un problema (tipo per Alitalia) allora si tende verso altre forme (che ho grossi problemi a definire).
Voglio dire, mi stà bene che facciamo i liberisti... ma facciamo i liberisti SEMPRE (anche quando c'è da vendere o veder fallire una società italiana, soprattutto quando invece impongono tasse e balzelli ad cazzum per il "bene comune").
Mi stà bene che facciamo i socialisti... ma facciamo i socialisti SEMPRE (anche quando ci si lancia in SpA improbabili come la Protezione Civile, soprattutto quando invece c'è andare a privatizzare acquedotti/telecom/enel/via dicendo).
Perché qui sono tutti socialisti/liberisti col culo degli altri, e gira gira alla fine quella che si applica non è una filosofia (che, si conoscesse, ci permetterebbe di vivere la cosa pubblica in modo meno sincopato) ma semplicemente la convenienza del governo del momento.
Ma anche no.
In un sistema liberista (che ha le sue controindicazioni) c'è questa possibilità, quella di lasciare a piedi la gente... vero.
Il punto però non è quello, anzi... il punto è che questo governo (molto più di altri) tira fuori queste uscite "liberiste" solo quando deve lavarsi le mani dei problemi attuali, quando essere liberisti è un problema (tipo per Alitalia) allora si tende verso altre forme (che ho grossi problemi a definire).
Voglio dire, mi stà bene che facciamo i liberisti... ma facciamo i liberisti SEMPRE (anche quando c'è da vendere o veder fallire una società italiana, soprattutto quando invece impongono tasse e balzelli ad cazzum per il "bene comune").
Mi stà bene che facciamo i socialisti... ma facciamo i socialisti SEMPRE (anche quando ci si lancia in SpA improbabili come la Protezione Civile, soprattutto quando invece c'è andare a privatizzare acquedotti/telecom/enel/via dicendo).
Perché qui sono tutti socialisti/liberisti col culo degli altri, e gira gira alla fine quella che si applica non è una filosofia (che, si conoscesse, ci permetterebbe di vivere la cosa pubblica in modo meno sincopato) ma semplicemente la convenienza del governo del momento.
facevo un discorso un filo più ampio del tuo relativo al governo. se le imprese continuano a spostare tutto in cina e india, presto in america ed europa cosa saremo, tutti a reggere il moccolo?
ConteZero
12-02-2010, 19:02
facevo un discorso un filo più ampio del tuo relativo al governo. se le imprese continuano a spostare tutto in cina e india, presto in america ed europa cosa saremo, tutti a reggere il moccolo?
Certi spostamenti/evoluzioni del mercato hanno le stesse dinamiche delle forze della natura.
Siamo in una barchetta in una tempesta... che senso ha, ora, preoccuparsi per le singole onde ? Ci siamo dentro.
Il discorso andava aperto e gestito, in modo differente, qualche anno addietro (dieci, meglio ancora venti), con diverse prospettive e diversi approcci... ci siamo cacciati in questa tempesta puntandola di prua a tutta birra (decidendo che non valeva la pena puntare su qualità e rinnovamento), ed ora siamo qui.
Ora tocca barcamenarsi sperando di passare "a'nuttata" e facendo tesoro degli errori fatti in passato.
sid_yanar
12-02-2010, 19:45
Sono privati (non si chiamano multinazionali per nulla), hanno il diritto di fare quel che gli pare.
Piango più per un operaio che per un ricercatore, perché il ricercatore un altro posto (magari all'estero) lo trova, l'operaio no.
io invece piango più nel caso di Glaxo o di moltre altre corporation che magari non conosci e che hanno licenziato nel silenzio dei media. Questione di punti di vista.
ConteZero
12-02-2010, 19:46
io invece piango più nel caso di Glaxo o di moltre altre corporation che magari non conosci e che hanno licenziato nel silenzio dei media. Questione di punti di vista.
Dubito che un ricercatore GlaxoSmithKline abbia problemi a ricollocarsi.
sid_yanar
13-02-2010, 11:34
Dubito che un ricercatore GlaxoSmithKline abbia problemi a ricollocarsi.
se accetta di fare, che ne so, il /la dog sitter, si ricolloca con facilità. :O
In itaglia oramai vi è spazio solo per i lavori manuali, di certa gente non interessa più a nessuno. Ed è un indice forte del declino in atto.
Dubito che un ricercatore GlaxoSmithKline abbia problemi a ricollocarsi.
certo, se li contendono tutti. magari lo prendono in qualche fabbrichetta gestita dal cumenda con 5 operai a fare il capetto a 1400 al mese perchè lui è "quello che ha studiato"
per inciso degli operai a me fottesega, considerando che sono ben più protetti dei colletti bianchi, sindacalmente parlando, e il nuovo proletariato è quello col cv pieno di qualifiche
che sia lotta tra poveri, la guerra l'han dichiarata le tute blu
girodiwino
13-02-2010, 16:28
certo, se li contendono tutti. magari lo prendono in qualche fabbrichetta gestita dal cumenda con 5 operai a fare il capetto a 1400 al mese perchè lui è "quello che ha studiato"
per inciso degli operai a me fottesega, considerando che sono ben più protetti dei colletti bianchi, sindacalmente parlando, e il nuovo proletariato è quello col cv pieno di qualifiche
che sia lotta tra poveri, la guerra l'han dichiarata le tute blu
Credo che ormai sia un gioco al massacro per entrambe le parti...
siamo sicuri che un ricercatore sia più facilmente ricollocabile di un operaio? se andiamo a vedere le agenzie che offrono lavoro (e non tutte sono interinali mi pare) di ricercatori se ne chiedono ben pochi, mentre di operai a quanto pare c'è sempre bisogno.
un altro aspetto di cui tenere conto è il livello di ricollocazione e non solo in termini di salario: se un ricercatore va a lavorare all'ikea è una sconfitta per lo stato che ha speso 13 anni di formazione e del ricercatore che ha buttato nel cesso almeno 18 anni e la vagonata di soldi che richiede l'università. se un operaio va a lavorare all'ikea non è la stessa situazione. Quasi certamente un operaio ikea guadagna di più di un ricercatore però....:cry:
jumpermax
13-02-2010, 16:49
Sono privati (non si chiamano multinazionali per nulla), hanno il diritto di fare quel che gli pare.
Piango più per un operaio che per un ricercatore, perché il ricercatore un altro posto (magari all'estero) lo trova, l'operaio no.
Come no certo, prende su con moglie e figli e va all'estero... all'estero ci vai quando hai 30 anni non quando ne hai 40. Ha molta più possibilità un operaio di trovare un'altra fabbrica che un ricercatore specializzato in un settore specifico.
Soprattutto se quel settore specifico è in forte contrazione per mancanza di investimenti. E non è che ti puoi riciclare a fare molto altro... non ti prendono a far l'operaio a 40 anni se non l'hai mai fatto in vita tua.
ConteZero
13-02-2010, 17:07
Credo che ormai sia un gioco al massacro per entrambe le parti...
siamo sicuri che un ricercatore sia più facilmente ricollocabile di un operaio? se andiamo a vedere le agenzie che offrono lavoro (e non tutte sono interinali mi pare) di ricercatori se ne chiedono ben pochi, mentre di operai a quanto pare c'è sempre bisogno.
un altro aspetto di cui tenere conto è il livello di ricollocazione e non solo in termini di salario: se un ricercatore va a lavorare all'ikea è una sconfitta per lo stato che ha speso 13 anni di formazione e del ricercatore che ha buttato nel cesso almeno 18 anni e la vagonata di soldi che richiede l'università. se un operaio va a lavorare all'ikea non è la stessa situazione. Quasi certamente un operaio ikea guadagna di più di un ricercatore però....:cry:
Perché, secondo voi uno che viene licenziato dalla GSK dove si occupava di sintetizzare vaccini và in agenzia a cercar lavoro ?
Magari v'aspettate che la Bayer chiami in agenzia per un "cercasi ricercatore specializzato in virologia con esperienza ventennale" ?
Maddai... in genere questa gente fa parte di cerchia molto ristrette dove ci si conosce ed all'occorrenza ci si chiama... magari si mandano i curriculi in giro prima ancora del licenziamento.
Come no certo, prende su con moglie e figli e va all'estero... all'estero ci vai quando hai 30 anni non quando ne hai 40. Ha molta più possibilità un operaio di trovare un'altra fabbrica che un ricercatore specializzato in un settore specifico.
Soprattutto se quel settore specifico è in forte contrazione per mancanza di investimenti. E non è che ti puoi riciclare a fare molto altro... non ti prendono a far l'operaio a 40 anni se non l'hai mai fatto in vita tua.
Già, notoriamente le industrie farmaceutiche sono un settore in contrazione... non ci si ammala più come una volta :asd:
Per il resto non capisco perché dovrei preoccuparmi... quella gente nel privato guadagna ben più degli operai (e rischia meno, anche perché di operai morti ogni anno ce ne sono centinaia), se resta a piedi si reinventa... altrimenti può saggiare la cruda realtà come tanti altri (anche perché la crisi è ovunque).
Maddai... in genere questa gente fa parte di cerchia molto ristrette dove ci si conosce ed all'occorrenza ci si chiama... magari si mandano i curriculi in giro prima ancora del licenziamento.
per sapere tutte queste cose, per curiosità, tu cosa fai?
girodiwino
13-02-2010, 17:28
Perché, secondo voi uno che viene licenziato dalla GSK dove si occupava di sintetizzare vaccini và in agenzia a cercar lavoro ?
Magari v'aspettate che la Bayer chiami in agenzia per un "cercasi ricercatore specializzato in virologia con esperienza ventennale" ?
Maddai... in genere questa gente fa parte di cerchia molto ristrette dove ci si conosce ed all'occorrenza ci si chiama... magari si mandano i curriculi in giro prima ancora del licenziamento.
Questo io non lo so... tuttavia è vero che questo, a mio parere, rende più facile per un operaio reinventarsi anche attraverso il sindacato perchè è molto versatile, il ricercatore non credo sia facile piazzarlo tra le pieghe delle assunzioni di altre aziende...
Già, notoriamente le industrie farmaceutiche sono un settore in contrazione... non ci si ammala più come una volta :asd:
Per il resto non capisco perché dovrei preoccuparmi... quella gente nel privato guadagna ben più degli operai (e rischia meno, anche perché di operai morti ogni anno ce ne sono centinaia), se resta a piedi si reinventa... altrimenti può saggiare la cruda realtà come tanti altri (anche perché la crisi è ovunque).
Ci si ammala sempre allo stesso livello :stordita: ma è altrettanto vero che per trasportare pasticche e fiale non c'è bisogno di uno shuttle...
Sul secondo punto mi pare sia pacifico, non è bello ma il mondo gira e tutti sono utili quanto nessuno è necessario...
ConteZero
13-02-2010, 17:39
per sapere tutte queste cose, per curiosità, tu cosa fai?
Tutt'altro, ma un caro amico ed ex collega all'uni ha un lavoro affine (in altro ambito) e non stà con le mani in mano... ha già cambiato due lavori mandando curriculi a gente conosciuta "nel giro" mentre era già impiegato (e non perché "in puzza" di licenziamento ma solo per avere un miglior trattamento economico).
Se poi ci sono i cotoletta il problema è loro.
Tutt'altro, ma un caro amico ed ex collega all'uni ha un lavoro affine (in altro ambito) e non stà con le mani in mano... ha già cambiato due lavori mandando curriculi a gente conosciuta "nel giro" mentre era già impiegato (e non perché "in puzza" di licenziamento ma solo per avere un miglior trattamento economico).
Se poi ci sono i cotoletta il problema è loro.
premesso che non tutti gli ambiti sono identici e che quindi non posso valutare contesti di lavoro che non conosco (a differenza di altri..) se domattina licenziano solo me, "superspecializzato", probabilmente non avrei problemi. Se oltre a me ci sono altre centinaia di persone con le stesse qualifiche, ho concreti motivi per pensare che le orecchie possano iniziare a fischiarti.
ConteZero
13-02-2010, 17:53
premesso che non tutti gli ambiti sono identici e che quindi non posso valutare contesti di lavoro che non conosco (a differenza di altri..) se domattina licenziano solo me, "superspecializzato", probabilmente non avrei problemi. Se oltre a me ci sono altre centinaia di persone con le stesse qualifiche, ho concreti motivi per pensare che le orecchie possano iniziare a fischiarti.
E quindi ?
Possono sempre cercare, la maggior parte (i più meritevoli) troverà un altro posto... non c'è mica l'obbligo al posto fisso (cit. dei vari liberisti a corrente alternata).
ah va tutto bene insomma fanculo ai cotoletta...
ConteZero
13-02-2010, 18:04
ah va tutto bene insomma fanculo ai cotoletta...
"Fanculo al mondo, vorrei un mondo diverso con regole diverse."
Basta dirlo eh, sicuramente qualche socialista (old style) o comunista (sempreverde) sarà daccordo con voi... solo che dopo vi dirà che il mondo gira diversamente.
sinceramente i tuoi ragionamenti sono oltremodo ridicoli i tuoi esempi fuorvianti le tue idee sbagliate, vivi nel tuo mondo di cotolettati che è meglio
ConteZero
13-02-2010, 18:18
sinceramente i tuoi ragionamenti sono oltremodo ridicoli i tuoi esempi fuorvianti le tue idee sbagliate, vivi nel tuo mondo di cotolettati che è meglio
Sinceramente hai tutto il diritto di pensarla come vuoi, ma nessun punto per asserire che il tuo punto di vista è più corretto del mio.
Oh il mercato è questo, se servi lavori, se non servi ti licenziano (e, se va VERAMENTE male, la società chiude).
Qui s'è spinto troppo per dare libertà a società a scapito dei lavoratori, ma di base il punto è sempre quello... inutile girarci intorno.
Un lavoratore non può più permettersi (ma da un po', dagli anni '90) di vedere un posto di lavoro come "il posto fisso", ed anche se è "al sicuro" continuare a cercare male non fa...
Sinceramente hai tutto il diritto di pensarla come vuoi, ma nessun punto per asserire che il tuo punto di vista è più corretto del mio.
Oh il mercato è questo, se servi lavori, se non servi ti licenziano (e, se va VERAMENTE male, la società chiude).
Qui s'è spinto troppo per dare libertà a società a scapito dei lavoratori, ma di base il punto è sempre quello... inutile girarci intorno.
Un lavoratore non può più permettersi (ma da un po', dagli anni '90) di vedere un posto di lavoro come "il posto fisso", ed anche se è "al sicuro" continuare a cercare male non fa...
ah certo, ma se vogliamo un mercato del lavoro all'americana, dove dall'oggi al domani sei a piedi, allora gradiremmo anche il resto. i.e. dall'oggi al domani trovi un altro posto di lavoro, e con stipendi americani per giunta.
altrimenti è sempre la solita solfa dell'importare quanto fa comodo e dire che siamo in italia quando fa scomodo. storia che ha decisamente rotto il c
ConteZero
13-02-2010, 18:30
ah certo, ma se vogliamo un mercato del lavoro all'americana, dove dall'oggi al domani sei a piedi, allora gradiremmo anche il resto. i.e. dall'oggi al domani trovi un altro posto di lavoro, e con stipendi americani per giunta.
Non hai letto niente sulla situazione USA attuale ? :rotfl:
altrimenti è sempre la solita solfa dell'importare quanto fa comodo e dire che siamo in italia quando fa scomodo. storia che ha decisamente rotto il c
Ce l'hai con me ?
Io non faccio un discorso di "giustizia" "sociale", il punto è che due mele più altre due mele fa sempre quattro mele, e non c'è "giustizia" che possa permettere a cinque persone di mangiarsi la propria mela se ne hai solo due più due.
Per il resto il mercato del lavoro privato è privato, lo stato può entrarci solo relativamente ed in punta di piedi (anche perché il rischio è di fare danni estremi, facendo fuggire le società) e se finora s'è fatto solo il meno (ed in peggio) è perché la classe politica non è mai (da ben prima di Craxi) stata capace di guidare a dovere il paese.
Io la consapevolezza che l'Italia correva felice contro un muro di mattoni noto come "dura realtà" ce l'ho sempre avuta, da ANNI... tu ti stai accorgendo oggi che il paese stà franando. Ben svegliato.
Non hai letto niente sulla situazione USA attuale ? :rotfl:
mi riferisco alla situazione usa in tempi normali, non di crisi come questa, mi sembrava chiaro ma mai dare per scontato che la controparte capisca. errore mio
ConteZero
13-02-2010, 18:42
mi riferisco alla situazione usa in tempi normali, non di crisi come questa, mi sembrava chiaro ma mai dare per scontato che la controparte capisca. errore mio
I "tempi normali" sono l'ormai passata "età dell'oro" USA.
Non rivedremo tanto presto (mai più ?) gli USA per come sono stati fino a dieci anni fa, quindi inutile credere che quello sia qualcosa più di uno "stato transizionale"... e guai a prenderlo a "modello" di quello che si può ottenere coi soli liberismo economico e capitalismo sfrenato...
Io la consapevolezza che l'Italia correva felice contro un muro di mattoni noto come "dura realtà" ce l'ho sempre avuta, da ANNI... tu ti stai accorgendo oggi che il paese stà franando. Ben svegliato.
moriremo tutti
ConteZero
13-02-2010, 18:54
moriremo tutti
morire no, essere costretti ad accettare uno stile di vita meno opulento si.
morire no, essere costretti ad accettare uno stile di vita meno opulento si.
fortunato te che l'hai vissuta sta opulenza, io sto ancora aspettando il mio turno.
ConteZero
13-02-2010, 19:38
fortunato te che l'hai vissuta sta opulenza, io sto ancora aspettando il mio turno.
Fossi l'unico.
Spiacente, hai saltato il giro.
Fossi l'unico.
Spiacente, hai saltato il giro.
tu credi? io no.
ConteZero
13-02-2010, 20:15
tu credi? io no.
Puoi cercare di prendere uno degli ultimi scampoli di benessere, o rovinarti tentando.
ChristinaAemiliana
13-02-2010, 21:28
La faccenda è seria, anche se non per tutte le specializzazioni allo stesso modo...
Lo scorso anno un mio conoscente è rimasto a piedi dopo più 10 anni di precariato all'università. Per "fortuna" proprio in quel periodo era uscito il concorso per entrare in graduatoria alle medie/superiori e per il rotto della cuffia il poveretto è riuscito ad entrare come supplente in una scuola media, il che se vogliamo non è propriamente il massimo per uno che ha un dottorato di ricerca e svariate pubblicazioni scientifiche e ha già svolto attività didattica all'università. Come dire, dalle stelle alle stalle...ed è anche semplicemente assurdo che vengano investite risorse per formare una persona fino a quel livello e poi la si sbatta a insegnare educazione tecnica ai dodicenni, cosa che poteva fare benissimo da neolaureato 15 anni fa.
Oltretutto a lui è andata pure "bene" perché si è accontentato delle scuole medie! Insieme a lui abbiamo fatto domanda anche io e un'altra amica, un po' per "supporto morale" e un po' per curiosità...abbiamo chiesto di entrare in graduatoria solo negli istituti tecnici e per materie per le quali c'è molta competizione (es. Fisica) e siamo arrivate con un centinaio di persone davanti, anche di più nel caso di istituti particolarmente prestigiosi...quindi anche accettando di dequalificarsi non è per niente facile trovare e anzi è tutto tranne che garantito! Io mi immagino la gente che questi concorsi li aveva provati sperandoci sul serio e magari con il pensiero di famiglia e figli, per ritrovarsi poi al trecentesimo posto...
La faccenda è seria, anche se non per tutte le specializzazioni allo stesso modo...
Lo scorso anno un mio conoscente è rimasto a piedi dopo più 10 anni di precariato all'università. Per "fortuna" proprio in quel periodo era uscito il concorso per entrare in graduatoria alle medie/superiori e per il rotto della cuffia il poveretto è riuscito ad entrare come supplente in una scuola media, il che se vogliamo non è propriamente il massimo per uno che ha un dottorato di ricerca e svariate pubblicazioni scientifiche e ha già svolto attività didattica all'università. Come dire, dalle stelle alle stalle...ed è anche semplicemente assurdo che vengano investite risorse per formare una persona fino a quel livello e poi la si sbatta a insegnare educazione tecnica ai dodicenni, cosa che poteva fare benissimo da neolaureato 15 anni fa.
Oltretutto a lui è andata pure "bene" perché si è accontentato delle scuole medie! Insieme a lui abbiamo fatto domanda anche io e un'altra amica, un po' per "supporto morale" e un po' per curiosità...abbiamo chiesto di entrare in graduatoria solo negli istituti tecnici e per materie per le quali c'è molta competizione (es. Fisica) e siamo arrivate con un centinaio di persone davanti, anche di più nel caso di istituti particolarmente prestigiosi...quindi anche accettando di dequalificarsi non è per niente facile trovare e anzi è tutto tranne che garantito! Io mi immagino la gente che questi concorsi li aveva provati sperandoci sul serio e magari con il pensiero di famiglia e figli, per ritrovarsi poi al trecentesimo posto...
ste cotolette...
ConteZero
13-02-2010, 21:52
ste cotolette...
C.A. mi pare che tu lavori già adesso.
Se domani restassi "a piedi" avresti problemi a trovare un lavoro, anche all'estero, in una struttura simile a quella attuale ?
E quindi ?
Possono sempre cercare, la maggior parte (i più meritevoli) troverà un altro posto... non c'è mica l'obbligo al posto fisso (cit. dei vari liberisti a corrente alternata).
Liberismo, socialismo?
Io so che quel che ho me lo sono guadagnato col lavoro e la maggior parte di quel che pago serve a mantenere regioni dove la parola lavoro e' poco gradita. Diciamolo chiaramente!
ConteZero
14-02-2010, 10:02
Liberismo, socialismo?
Io so che quel che ho me lo sono guadagnato col lavoro e la maggior parte di quel che pago serve a mantenere regioni dove la parola lavoro e' poco gradita. Diciamolo chiaramente!
La maggior parte di quel che paghi serve a far funzionare gli ospedali.
Per il resto gli unici posti in cui in una certa misura ti tutelano se hai problemi al lavoro sono i welfare state del nord Europa, ma sono paesi dove non si fanno problemi a chiederti metà ed oltre del tuo stipendio in tasse.
Il modello osannato da noi, quello USA, è quello del "lavori = guadagni, non lavori = vedi di morir di fame altrove che qui deturpi il paesaggio".
C.A. mi pare che tu lavori già adesso.
Se domani restassi "a piedi" avresti problemi a trovare un lavoro, anche all'estero, in una struttura simile a quella attuale ?
se domattina 2500 (facciamo N con N "grande") fabio80 restano a piedi perché l'azienda decide di portare il cervello in india o vietnam (aggiungendosi a quelle che lo hanno già fatto), cosa accadrebbe secondo te?
ora prova ad allargare la tua visione perché lo stesso problema c'e' in tutta europa, non solo in italia.
ConteZero
14-02-2010, 10:44
se domattina 2500 (facciamo N con N "grande") fabio80 restano a piedi perché l'azienda decide di portare il cervello in india o vietnam (aggiungendosi a quelle che lo hanno già fatto), cosa accadrebbe secondo te?
ora prova ad allargare la tua visione perché lo stesso problema c'e' in tutta europa, non solo in italia.
Complimenti, hai scoperto che il mondo è imperfetto ed ingiusto (e, per puro caso, te ne accorgi quando stai dal lato che perde anziché da quello che vince).
Soluzione: Recati in una chiesa ed esprimi le tue lamentele a Dio.
Complimenti, hai scoperto che il mondo è imperfetto ed ingiusto (e, per puro caso, te ne accorgi quando stai dal lato che perde anziché da quello che vince).
Ora puoi recarti in una chiesa a porre le tue lamentele a Dio.
Altre persone quando si sono accorte che il mondo era ingiusto invece di pregare il Dio sono passati alle vie di fatto e si sono prese cio' che pochi ricchi avevano (im)preso.
Ogni tanto succede anche se poi dopo qualcuno si lamenta che la ghigliottina ha funzionato troppo. Beh succede.
Altre volte invece succede che, in modo democratico, un Roosevelt rimedia alle ingiustizie ed alla crisi causate dei cialtroni alla Hoover.
Complimenti, hai scoperto che il mondo è imperfetto ed ingiusto (e, per puro caso, te ne accorgi quando stai dal lato che perde anziché da quello che vince).
Soluzione: Recati in una chiesa ed esprimi le tue lamentele a Dio.
vabbé, tempo perso.
ConteZero
14-02-2010, 10:55
Altre persone quando si sono accorte che il mondo era ingiusto invece di pregare il Dio sono passati alle vie di fatto e si sono prese cio' che pochi ricchi avevano (im)preso.
La maggior parte di questa gente ha finito per farsi un cospiquo numero di anni in carcere e/o una bella nottata in camera ardente.
E tieni conto che il confine fra "recuperare ciò che è tuo" ed il "rubare" è impalpabile
Ogni tanto succede anche se poi dopo qualcuno si lamenta che la ghigliottina ha funzionato troppo. Beh succede.
Si, certo... perché c'è speranza di riavere quel 100+% di PIL dilapidato, vero ?
La maggior parte di questa gente ha finito per farsi un cospiquo numero di anni in carcere e/o una bella nottata in camera ardente.
E tieni conto che il confine fra "recuperare ciò che è tuo" ed il "rubare" è impalpabile
Si, certo... perché c'è speranza di riavere quel 100+% di PIL dilapidato, vero ?
Per me invece e' impalpabile il confine tra "rubare" e "raddoppiare i prezzi" come hanno fatto i Bottegai (non dico solo Padroni come vedi) all'arrivo dell'euro.
Ogni volta che un Bottegaio serra per sempre la serranda a causa della mancanza di clienti brindo e le mie transaminasi di questi tempi sono moltoalte.
ConteZero
14-02-2010, 11:02
Altre volte invece succede che, in modo democratico, un Roosevelt rimedia alle ingiustizie ed alla crisi causate dei cialtroni alla Hoover.
Promuovendo il lavoro a spese dello stato/debito pubblico ?
Ajo, smettila di guardare V per vendetta e Robin hood e torna alla realtà, quella con i fogli di carta con "dare" ed "avere".
ConteZero
14-02-2010, 11:04
Per me invece e' impalpabile il confine tra "rubare" e "raddoppiare i prezzi" come hanno fatto i Bottegai (non dico solo Padroni come vedi) all'arrivo dell'euro.
Ogni volta che un Bottegaio serra per sempre la serranda a causa della mancanza di clienti brindo e le mie transaminasi di questi tempi sono moltoalte.
Immagino che una città senza botteghe (con al massimo un esselunga, due despar ed un carrefour) sia la tua visione di "mondo ideale" quindi...
Immagino che una città senza botteghe (con al massimo un esselunga, due despar ed un carrefour) sia la tua visione di "mondo ideale" quindi...
Ma tu leggi nel pensiero!:eek:
ConteZero
14-02-2010, 11:10
Ma tu leggi nel pensiero!:eek:
Già, perché dare lavoro a 50 commessi in un massificato in cui la realtà locale è praticamente inesistente è preferibile a tenere in piedi 50 "bottegai" che danno (oltre ad un rapporto più umano con la clientela) un maggior risalto alle realtà del posto e che (cosa non da poco) tendono a reinvestire nel territorio anziché accentrare la ricchezza (spesso oltre confine).
Promuovendo il lavoro a spese dello stato/debito pubblico ?
Ajo, smettila di guardare V per vendetta e Robin hood e torna alla realtà, quella con i fogli di carta con "dare" ed "avere".
Quel metodo ha fatto la mia fortuna. Non ha fatto la vostra? Il mondo e' ingiusto e potete andare a pregare Dio.
ConteZero
14-02-2010, 11:14
Quel metodo ha fatto la mia fortuna. Non ha fatto la vostra? Il mondo e' ingiusto e potete andare a pregare Dio.
Ne riparliamo il momento in cui lo Stato diventa incapace di ripagare gli interessi sul debito.
Già, perché dare lavoro a 50 commessi in un massificato in cui la realtà locale è praticamente inesistente è preferibile a tenere in piedi 50 "bottegai" che danno (oltre ad un rapporto più umano con la clientela) un maggior risalto alle realtà del posto e che (cosa non da poco) tendono a reinvestire nel territorio anziché accentrare la ricchezza (spesso oltre confine).
Non preferisco i supermercati ma non riesco a piangere per i bottegai.
Vivo tra cinici che ridono quando viene un terremoto, io mi limito a ridere quando chiude un bottegaio.
ConteZero
14-02-2010, 11:16
Non preferisco i supermercati ma non riesco a piangere per i bottegai.
Vivo tra cinici che ridono quando viene un terremoto, io mi limito a ridere quando chiude un bottegaio.
Un modo come un altro per dire che non riesci a vedere oltre il tuo naso.
Ne riparliamo il momento in cui lo Stato diventa incapace di ripagare gli interessi sul debito.
Come mi diceva mio nonno che lo aveva imparato dal suo nonno.
Un modo come un altro per dire che non riesci a vedere oltre il tuo naso.
Diciamo che quando ho mangiato io hanno mangiato tutti.
C'e' chi se ne frega quando licenziano ricercatori e devo sentirmi fare la predica?
Un modo come un altro per dire che non riesci a vedere oltre il tuo naso.
il prete oggi parlava della pagliuzza e della trave nell'occhio.
ConteZero
14-02-2010, 11:34
Come mi diceva mio nonno che lo aveva imparato dal suo nonno.
Nessun nonno greco, argentino o spagnolo mi par di capire...
Diciamo che quando ho mangiato io hanno mangiato tutti.
C'e' chi se ne frega quando licenziano ricercatori e devo sentirmi fare la predica?
La predica stà nel fatto che i problemi vengono da molto più lontano e che non puoi (come non può lo Stato) cambiare lo status quo.
ConteZero
14-02-2010, 11:36
il prete oggi parlava della pagliuzza e della trave nell'occhio.
Ho trovato più interessante una disquisizione sugli usi alternativi di acqua e menta.
La maggior parte di quel che paghi serve a far funzionare gli ospedali.
Per il resto gli unici posti in cui in una certa misura ti tutelano se hai problemi al lavoro sono i welfare state del nord Europa, ma sono paesi dove non si fanno problemi a chiederti metà ed oltre del tuo stipendio in tasse.
Il modello osannato da noi, quello USA, è quello del "lavori = guadagni, non lavori = vedi di morir di fame altrove che qui deturpi il paesaggio".
la maggior pare serve ad alimentare innumerevoli rivoli di spreco e quel gran torrente di spreco che è il sud italia. ci fosse almeno un tornaconto tangibile in termini di infrastrutture si accetterebbe tutto con molti meno problemi.
ci arriviamo alla resa dei conti, ma stavolta a correre non saranno i nordafricani
Ho trovato più interessante una disquisizione sugli usi alternativi di acqua e menta.
a conferma di cui sopra. Non serve insistere. Abbiamo capito.
ConteZero
14-02-2010, 11:49
la maggior pare serve ad alimentare innumerevoli rivoli di spreco e quel gran torrente di spreco che è il sud italia. ci fosse almeno un tornaconto tangibile in termini di infrastrutture si accetterebbe tutto con molti meno problemi.
ci arriviamo alla resa dei conti, ma stavolta a correre non saranno i nordafricani
Ovvio che c'arriviamo.
E probabilmente avremo quei cinque minuti d'orgasmo legati all'aver "fatto giustizia".
E poi ?
Poi toccherà continuare ad accettare di buon grado il lavoro che ti portano dall'estero (ma solo se le società non hanno troppi vincoli nel licenziare) e cercare di ricostruire un paese distrutto da noi italiani (perché chi governa è scelto da noi).
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