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View Full Version : Psicofarmaci antidepressivi


asx
12-01-2010, 11:27
Ciao a tutti,
non se se questa sia la sezione giusta, credo di sì.
Mi piacerebbe avere un vostro parere circa gli psicofarmaci antidepressivi, in particolare Zoloft.
Spiego, ho conosciuto alcune persone che ne fanno uso e ho la sensazione che la loro personalità abbia subito modifiche piuttosto sostanziose e – secondo me – non positive.
Oltretutto vedo un uso decisamente prolungato, oltre i 24 mesi, che credo porti a una vera e propria dipendenza.
Mi rendo conto che non sto certo parlando con criteri di scientificità, ma vorrei delle vostre impressioni, magari da chi ha avuto esperienze dirette.
Ciao.
A

Ziosilvio
12-01-2010, 12:23
Il parere che, come moderatore di sezione, posso dare sugli psicofarmaci antidepressivi, è che vanno assunti esclusivamente secondo le indicazioni del medico curante.
Se il medico curante dice "una pillola al giorno", si prende una pillola al giorno. Se dice "due pillole al giorno", se ne prendono due. Se dice "niente pillole", non si prende nessuna pillola.

Quanto alle "modifiche della personalità", io sarei propenso ad attribuirle alla depressione piuttosto che agli antidepressivi.
Soprattutto quelle "non positive".

asx
12-01-2010, 12:47
Beh, il fatto che debbano essere assunti solo su stretta prescrizione medica lo davo per scontato. Ma, altra sensazione, è che i medici - non solo generici - tendano negli ultimi anni a prescriverli in modo un po' troppo massiccio e indifferenziato.
Rispetto alle modificazioni causate dalla depressione temo di non essere d'accordo, anche perché le persone che ho visto ne soffrivano da parecchio tempo, dunque, l'assunzione di farmaci avrebbe dovuto intervenire in maniera positiva anziché negativa.
Inoltre, quando parlo di modificazione della personalità, intendo proprio modificazioni quasi strutturali, non incupimenti o simili.
Grazie comunque.
A

Fides Brasier
12-01-2010, 13:56
Quanto alle "modifiche della personalità", io sarei propenso ad attribuirle alla depressione piuttosto che agli antidepressivi.
Soprattutto quelle "non positive".basi la tua affermazione su qualche criterio scientifico o e' solo una tua opinione? se e' il primo caso sarei curioso di avere qualche informazione in piu'.

Sheera
12-01-2010, 14:49
Ciao a tutti,
non se se questa sia la sezione giusta, credo di sì.
Mi piacerebbe avere un vostro parere circa gli psicofarmaci antidepressivi, in particolare Zoloft.
Spiego, ho conosciuto alcune persone che ne fanno uso e ho la sensazione che la loro personalità abbia subito modifiche piuttosto sostanziose e – secondo me – non positive.
Oltretutto vedo un uso decisamente prolungato, oltre i 24 mesi, che credo porti a una vera e propria dipendenza.
Mi rendo conto che non sto certo parlando con criteri di scientificità, ma vorrei delle vostre impressioni, magari da chi ha avuto esperienze dirette.
Ciao.
A

Consiglio ---, alfalattoalbumina, è un integratore, non un farmaco http://www.hwupgrade.it/forum/regolamento.php

asx
12-01-2010, 15:11
Grazie, ma non cercavo consigli su farmaci, solo pareri e opinioni su di essi

Ziosilvio
12-01-2010, 15:32
Consiglio ---, alfalattoalbumina, è un integratore, non un farmaco
E io consiglio di non sfruttare HWU per fare pubblicità.
Meno che mai, se l'oggetto della pubblicità è un integratore di dubbia conformità alle leggi italiane e alle pratiche mediche riconosciute.
Pensaci, questa settimana.

D.O.S.
12-01-2010, 16:15
Ciao a tutti,
non se se questa sia la sezione giusta, credo di sì.
Mi piacerebbe avere un vostro parere circa gli psicofarmaci antidepressivi, in particolare Zoloft.
Spiego, ho conosciuto alcune persone che ne fanno uso e ho la sensazione che la loro personalità abbia subito modifiche piuttosto sostanziose e – secondo me – non positive.
Oltretutto vedo un uso decisamente prolungato, oltre i 24 mesi, che credo porti a una vera e propria dipendenza.
Mi rendo conto che non sto certo parlando con criteri di scientificità, ma vorrei delle vostre impressioni, magari da chi ha avuto esperienze dirette.
Ciao.
A
di solito di dice " se il gioco vale la candela "
con gli antidepressivi ( e gli psicofarmaci ) vale il medesimo principio : dipende da quanto è grave la depressione . Alcune persone tentano il suicidio e sono talmente gravate dai sintomi associati alla patologia da non riuscire neppure più a lavorare o ad uscire di casa , in questo caso gli antidepressivi sono l'unica terapia possibile . Altre persone invece nascono con una personalità malinconica e tendente alla depressione e la vita ( studi , lavoro , famiglia ) finiscono per aggravare questa predisposizione . Ma se i sintomi sono lievi e non comportano un peggioramento della qualità della vita al punto da impedire di lavorare o avere una vita sociale , allora consiglio di imparare a conviverci appoggiandosi ad altre terapie di sostegno come la psicoterapia ...perché come tutti i farmaci anche gli antidepressivi hanno degli effetti collaterali e se vengono presi per anni quasi sicuramente si manifestano .

asx
12-01-2010, 18:17
Grazie Dos, infatti era qui che volevo arrivare.
La mia domanda è se sia legittimo - o per essere più generici - prescrivere farmaci quando si sia in presenza di una sintomatologia non così grave da compromettere le condizioni di una vita sociale e lavorativa (va da sè, che se si è giù... depressi non si va a mille, ma a chi non capita nella vita?), a scapito di modificazioni - che mi sembra di aver osservato - davvero sostanziali della personalità.

sider
12-01-2010, 18:35
Grazie Dos, infatti era qui che volevo arrivare.
La mia domanda è se sia legittimo - o per essere più generici - prescrivere farmaci quando si sia in presenza di una sintomatologia non così grave da compromettere le condizioni di una vita sociale e lavorativa (va da sè, che se si è giù... depressi non si va a mille, ma a chi non capita nella vita?), a scapito di modificazioni - che mi sembra di aver osservato - davvero sostanziali della personalità.

Non credo che la personalità sia modificata permenentemente, bensì il comportamento.
Smettendo di prendere il farmaco la situazione dovrebbe ritornare come prima (credo).

Comunque avendo una cara amica con questi problemi, ti posso dire che il primo psichiatra l'aveva imbottita di pillole mentre il secondo a cui si è rivolta gliele ha tolte quasi tutte.....purtroppo la laurea non dà anche il buon senso.

Ziosilvio
12-01-2010, 21:16
basi la tua affermazione su qualche criterio scientifico o e' solo una tua opinione? se e' il primo caso sarei curioso di avere qualche informazione in piu'.
Baso le mie affermazioni sull'osservazione, l'informazione, e il ragionamento.
Si tratta senz'altro delle affermazioni di un non-medico; e senz'altro, come le affermazioni di qualunque non-medico parli di medicina, vanno prese con un granello di sale.
Ad ogni modo, se pure le "alterazioni della personalità" sono dovute al farmaco, lo specialista lo sa; e, se ha prescritto il farmaco, vuol dire che quella è la scelta che l'analisi dei danni e dei benefici gli ha suggerito.

koshchay
12-01-2010, 22:39
Baso le mie affermazioni sull'osservazione, l'informazione, e il ragionamento.
Si tratta senz'altro delle affermazioni di un non-medico; e senz'altro, come le affermazioni di qualunque non-medico parli di medicina, vanno prese con un granello di sale.
Ad ogni modo, se pure le "alterazioni della personalità" sono dovute al farmaco, lo specialista lo sa; e, se ha prescritto il farmaco, vuol dire che quella è la scelta che l'analisi dei danni e dei benefici gli ha suggerito.

la penso anch'io così quando ti metti nelle mani di uno specialista o fai come dice lui o non lo fai per niente, non esiste il fai da te rischi di peggiorare le cose...

ot: per zio silvio: ma chi è grunf????

lowenz
12-01-2010, 23:11
Inoltre, quando parlo di modificazione della personalità, intendo proprio modificazioni quasi strutturali, non incupimenti o simili.
Guarda che ci vuole parecchio per modificare una personalità in età adulta (che non abbia mostrato prima personalità non formata / immatura), sicuramente gli antidepressivi da soli non bastano a modificare una personalità.

Possono invece "sbloccare" alcune parti della persona, ma i più leggeri che vengono somministrati (come lo Xanax) solitamente portano "solo" a crisi di pianto, non che sia auspicabile ovviamente.

Vash88
13-01-2010, 02:03
l'unica è fidarsi del medico.
Bisogna stare attenti perchè se una persona è davvero depressa (malattia) ed ha tentato soluzioni pesanti contro se stessa, queste medicine possono darle la forza di fare il passo in più, quando non avrebbe avuto la forza di alzarsi dal letto.
La famiglia, i dottori e le medicine sono quello che ci vuole, solo il mio pensiero.

x ASX non voglio insegnare niente a nessuno, ma dalla frase "va da sè, che se si è giù... depressi non si va a mille, ma a chi non capita nella vita?" penso che tu stia facendo lo stesso errore che feci a mio tempo.
Una persona depressa non è quella persona a cui è capitata una disgrazia (non solo, può essere un fatto scatenante) a cui serve gente che le dica di farsi coraggio, di superare un momento difficile. E' una condizione patologica che solo chi (purtroppo) ha visto da vicino riesce a capire bene.
Auguri.

Ziosilvio
13-01-2010, 07:52
ot: per zio silvio: ma chi è grunf????
OT

Otto Grunf è un personaggio del Gruppo TNT, che compare nel fumetto Alan Ford.
È un tedesco baffuto e militarista, che costruisce le sue "invenzioni" con i rifiuti.
La scritta nella mia firma compare su una delle sue magliette. Su un'altra c'è "Chi vale vola! Chi vola vale! Chi non vola è un vile!"

/OT

mixkey
13-01-2010, 07:58
OT

Otto Grunf è un personaggio del Gruppo TNT, che compare nel fumetto Alan Ford.
È un tedesco baffuto e militarista, che costruisce le sue "invenzioni" con i rifiuti.
La scritta nella mia firma compare su una delle sue magliette. Su un'altra c'è "Chi vale vola! Chi vola vale! Chi non vola è un vile!"

/OT

La frase e' di d'Annunzio e durente il ventennio era in voga, d'altra parte Grunf non nasconde piu' di tanto le sue "nostalgie".

asx
13-01-2010, 08:35
Sì Vash88, capisco bene quel che stai dicendo, e i miei dubbi vengono proprio da lì: stiamo parlando di persone che erano ben lontane da pensare a soluzioni suicidarie o da non aver la forza di alzarsi dal letto. In casi simili non avrei dubbi sull’uso di psicofarmaci.
Faccio riferimento a persone che certamente soffrivano di un momento di difficoltà, probabilmente di una lieve depressione (non posso certo fare diagnosi) ma certamente non a livello di compromettere seriamente una vita sociale-lavorativa-affettiva.
Ora mi chiedo se non sia eccessivo somministrare queste medicine e prolungarne l’assunzione per qualche anno.
Rispetto alla modificazione della personalità: in effetti è vero, credo anch’io sia improbabile una modificazione in età adulta. Tuttavia, ho notato dei cambiamenti profondi e importanti del carattere e delle risposte nei confronti della vita (ripeto, secondo me non positive) che mi hanno un po’ inquietato.
Certo, vai da uno specialista ti ci affidi e segui le sue indicazioni. Però anche loro seguono delle “tendenze” professionali e ho la sensazione che oggi si tenda a far ricorso un po’ eccessivo a questi psicofarmaci. Un po’ come se la loro preoccupazione maggiore fosse quella di mettere una pezza in tempi rapidi al sintomo, senza andare a vedere le conseguenze che, anche se poco visibili, ci sono eccome.

lowenz
13-01-2010, 09:59
Si possono sapere le modificazioni?

Cmq assunzione per ANNI è strana.....non è che a te manca qualche informazione? Cioè che sono veramente depressi in senso patologico ma non te lo dicono? Oppure i farmaci vengono presi ma non sono SOLO quelli per la depressione?

Stupefacenti?

asx
13-01-2010, 10:25
Mah le modificazioni sono davvero tante ed è difficile farne un elenco, anche perché andrebbero inserite in quadro complessivo, dette singolarmente hanno poco significato.
Comunque, e mi riferisco ad un paio di persone nello specifico, hanno cambiato decisamente atteggiamento verso la vita, sembrano decisamente apatiche – prive di interessi profondi. Come se si fossero costruite un paravento, fatto di apparenze e dietro questo vivessero una vita abbastanza vuota e un po’ infantile. Quasi rifiutando qualsiasi cosa possa generare qualche conflitto (e di fatto, credo che quasi tutto, se vissuto non con superficialità, lo generi).
I farmaci sono decisamente quelli per la depressione, nel mio primo intervento ho citato anche il nome, temo sbagliando, perché è proprio il marchio commerciale e non so se qui sia consentito.
Comunque si tratta di farmaci del tipo Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Ma quel che più mi stupisce è la durata della terapia, stiamo parlando di due anni.
Che siano stati defiuniti da qualcuno – specialista – depressi in senso patologico è evidente, data la prescrizione farmacologica. Ed è questa diagnosi a stupirmi abbastanza, visto che al più io – che, d’accordo, non sono uno specialista, ma ho vissuto queste storie molto vicine – avrei parlato di persone che stavano attraversando una fase di crisi.

lowenz
13-01-2010, 11:31
Dipende dal metro di misura che usi per definire ciò che vuoto è e non è!

Rispetto a miei coetanei che lavorano 36 ore su 24 la mia vita è vuota ed infantile.....però sono più propenso a vedere la loro come riempimento artificiale per "non pensare ma fare".

Anche il lavoro può diventare un paravento così come "interessi profondissimi": mi dedico all'interesse o al lavoro e non alla vita.

asx
13-01-2010, 11:44
sì, condivido, ma a prescidere dalle specifiche modalità, c'è un prima e un dopo, una modificazione radicale di prospettiva. In tutti i casi, la sensazione proprio quella di costruzione di alcuni paraventi incentrati sul “fare” che nascondono altro

lowenz
13-01-2010, 11:53
sì, condivido, ma a prescidere dalle specifiche modalità, c'è un prima e un dopo, una modificazione radicale di prospettiva. In tutti i casi, la sensazione proprio quella di costruzione di alcuni paraventi incentrati sul “fare” che nascondono altro
Allora verrebbe da pensare che c'è uno stato di "astenia emotiva" più che di abulia: http://it.wikipedia.org/wiki/Abulia

koshchay
13-01-2010, 11:55
OT

Otto Grunf è un personaggio del Gruppo TNT, che compare nel fumetto Alan Ford.
È un tedesco baffuto e militarista, che costruisce le sue "invenzioni" con i rifiuti.
La scritta nella mia firma compare su una delle sue magliette. Su un'altra c'è "Chi vale vola! Chi vola vale! Chi non vola è un vile!"

/OT

La frase e' di d'Annunzio e durente il ventennio era in voga, d'altra parte Grunf non nasconde piu' di tanto le sue "nostalgie".

ok grazie... pensare che qualche alan ford l'ho anche letto...

asx
13-01-2010, 11:58
sì, certamente.
Ma come ho detto, mi lascia perplessa l'isorgenza di questa astenia, in concomitanza con l'assunzione di certi farmaci

lowenz
13-01-2010, 12:28
sì, certamente.
Ma come ho detto, mi lascia perplessa l'isorgenza di questa astenia, in concomitanza con l'assunzione di certi farmaci
O semplicemente i farmaci l'hanno sottolineata!
Cmq 2 anni sono tanti, bisognerebbe chiedere al medico perchè li ha prescritti per un lasso di tempo così lungo.

mixkey
13-01-2010, 16:32
Mah le modificazioni sono davvero tante ed è difficile farne un elenco, anche perché andrebbero inserite in quadro complessivo, dette singolarmente hanno poco significato.
Comunque, e mi riferisco ad un paio di persone nello specifico, hanno cambiato decisamente atteggiamento verso la vita, sembrano decisamente apatiche – prive di interessi profondi. Come se si fossero costruite un paravento, fatto di apparenze e dietro questo vivessero una vita abbastanza vuota e un po’ infantile. Quasi rifiutando qualsiasi cosa possa generare qualche conflitto (e di fatto, credo che quasi tutto, se vissuto non con superficialità, lo generi).
I farmaci sono decisamente quelli per la depressione, nel mio primo intervento ho citato anche il nome, temo sbagliando, perché è proprio il marchio commerciale e non so se qui sia consentito.
Comunque si tratta di farmaci del tipo Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Ma quel che più mi stupisce è la durata della terapia, stiamo parlando di due anni.
Che siano stati defiuniti da qualcuno – specialista – depressi in senso patologico è evidente, data la prescrizione farmacologica. Ed è questa diagnosi a stupirmi abbastanza, visto che al più io – che, d’accordo, non sono uno specialista, ma ho vissuto queste storie molto vicine – avrei parlato di persone che stavano attraversando una fase di crisi.

Una persona depressa spesso e' in preda a conflitti interiori, e' turbata.
Se la terapia funziona questa persona, abbandonando tali problemi appare e forse diventa piu' superficiale. Certo ci puo'apparire piu' antipatica.
Francesco Guccini racconta la vicenda di un suo compaesano triste (detto Keaton) lo ritrova dopo tanti anni ed e' deluso, non e' piu' lui "ride troppo e ride male".
Vero, spesso una persona che controlla la depressione perde qualcosa ma non dimentichiamo che perde soprattutto la sua grande sofferenza.

momo-racing
13-01-2010, 16:56
Una persona depressa spesso e' in preda a conflitti interiori, e' turbata.
Se la terapia funziona questa persona, abbandonando tali problemi appare e forse diventa piu' superficiale. Certo ci puo'apparire piu' antipatica.
Francesco Guccini racconta la vicenda di un suo compaesano triste (detto Keaton) lo ritrova dopo tanti anni ed e' deluso, non e' piu' lui "ride troppo e ride male".
Vero, spesso una persona che controlla la depressione perde qualcosa ma non dimentichiamo che perde soprattutto la sua grande sofferenza.

ho anch'io un amica, è andata sotto Prozac, non so se abbia smesso o continui, non ho più avuto il coraggio di chiederglielo. Stava attraversando un periodo difficile. La sensazione dall'esterno è stata proprio quella che avete descritto, anzi mi ha molto colpito quella frase "ride troppo e ride male" nella quale si concretizza la precisa sensazione che ho avuto io vedendola. Purtroppo non posso nememno permettermi di farle la predica, non avrei di che argomentare dato che lei è pure laureata in medicina.
Ma la cosa mi ha spaventato, la sensazione è stata proprio quella di trovarsi di fronte a una persona differente.

Vash88
13-01-2010, 17:04
Sì Vash88, capisco bene quel che stai dicendo, e i miei dubbi vengono proprio da lì: stiamo parlando di persone che erano ben lontane da pensare a soluzioni suicidarie o da non aver la forza di alzarsi dal letto. In casi simili non avrei dubbi sull’uso di psicofarmaci.
Faccio riferimento a persone che certamente soffrivano di un momento di difficoltà, probabilmente di una lieve depressione (non posso certo fare diagnosi) ma certamente non a livello di compromettere seriamente una vita sociale-lavorativa-affettiva.
Ora mi chiedo se non sia eccessivo somministrare queste medicine e prolungarne l’assunzione per qualche anno.
Rispetto alla modificazione della personalità: in effetti è vero, credo anch’io sia improbabile una modificazione in età adulta. Tuttavia, ho notato dei cambiamenti profondi e importanti del carattere e delle risposte nei confronti della vita (ripeto, secondo me non positive) che mi hanno un po’ inquietato.
Certo, vai da uno specialista ti ci affidi e segui le sue indicazioni. Però anche loro seguono delle “tendenze” professionali e ho la sensazione che oggi si tenda a far ricorso un po’ eccessivo a questi psicofarmaci. Un po’ come se la loro preoccupazione maggiore fosse quella di mettere una pezza in tempi rapidi al sintomo, senza andare a vedere le conseguenze che, anche se poco visibili, ci sono eccome.

da quello che posso dire un trattamento così lungo è strano, conosco persone persone che hanno avuto crisi molto gravi e le regolano prendendo mezza pastiglia al dì di Zoloft per qualche mese + terapia.
Sinceramente non so cosa ti convenga fare.

HolidayEquipe™
13-01-2010, 17:04
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...

Vash88
13-01-2010, 17:11
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...

Non sono ne contagiosi ne pericolosi verso il prossimo.. quanti morti sul lavoro hai mai sentito perchè qualcuno era depresso?? non si parla di schizzofrenia, nel caso sarebbe ppiù pericoloso andare a scuola negli states visto che li accade di continuo.

HolidayEquipe™
13-01-2010, 17:34
Non sono ne contagiosi ne pericolosi verso il prossimo.. quanti morti sul lavoro hai mai sentito perchè qualcuno era depresso?? non si parla di schizzofrenia, nel caso sarebbe ppiù pericoloso andare a scuola negli states visto che li accade di continuo.

non intendevo quel tipo di pericolosità...

se ricordo bene, sotto effetto d'antidepressivi, è reato guidare l'auto...

penso che qualcosa accada nell'organismo...si è meno vigili...è la prima cosa che mi viene in mente...ma attendo precisazioni...

D.O.S.
13-01-2010, 17:52
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...
a quale tipo di lavoro ti riferisci ?

io conosco persino medici che lavorano sotto antidepressivi , non operano ma prescrivono e fanno diagnosi .

asx
13-01-2010, 18:05
mixkey, il tuo ragionamento non fa una grinza, se non per il fatto che le persone - una in particolare - in questione non apparivano gravemente depresse, ma preda di problemi che molti hanno, insomma, come ho già detto, più in crisi che depresse. Quello che mi lascia perplesso è la durata di questa terapia (due anni sono due anni...)
E in effetti, quello che "spaventa" è di trovarsi di fronte a una persona cambiata profondamente.
Per altri, non che mi convenga o meno fare qualcosa. In effetti la cosa non mi riguarda direttamente, ma volevo sentire il parere di altri che hanno vissuto esperienze analoghe.
Comunque, le vostre osservazioni sono parecchio interessanti.

lowenz
13-01-2010, 18:13
Cmq per chi è "spaventato dal cambiamento", bisognerebbe vedere se è lei che "ride male" o noi che ci aspettiamo rida sempre come abbiamo sentito.

Perchè pur di avere la consolazione che "tutto sia sempre uguale" diventiamo pure belli stronzi (mi ci metto pure io) nel vedere il "ridere male" dove invece siamo noi delusi dal cambiamento dell'altro (che invece magari finalmente è sereno).

E' il malato che deve guarire, non noi a giudicare.

momo-racing
13-01-2010, 18:19
Cmq per chi è "spaventato dal cambiamento", bisognerebbe vedere se è lei che "ride male" o noi che ci aspettiamo rida sempre come abbiamo sentito.Perchè pur di avere la consolazione che "tutto sia sempre uguale" diventiamo pure belli stronzi (mi ci metto pure io) nel vedere il "ridere male" dove invece siamo noi delusi dal cambiamento dell'altro (che invece magari finalmente è sereno).
E' il malato che deve guarire, non noi a giudicare.

la domanda è: quello psicofarmaco ti guarisce o è un temporaneo palliativo, come potrebbe essere una bella sbronza? E soprattutto ha senso parlare di guarigione? E' ovvio che se uno sta male è perchè ha dei problemi, dal mio punto di vista o trova il modo di affrontare quei problemi o se si rifugia unicamente nello psicofarmaco rischia solo di aggravarli, finisce per essere uno che "sta male col sorriso".

ChristinaAemiliana
13-01-2010, 18:40
la domanda è: quello psicofarmaco ti guarisce o è un temporaneo palliativo, come potrebbe essere una bella sbronza? E soprattutto ha senso parlare di guarigione? E' ovvio che se uno sta male è perchè ha dei problemi, dal mio punto di vista o trova il modo di affrontare quei problemi o se si rifugia unicamente nello psicofarmaco rischia solo di aggravarli, finisce per essere uno che "sta male col sorriso".

A me risulta che quando "uno ha dei problemi" -ossia nel caso in cui il disagio del paziente sia derivante in maniera evidente e diretta da una concreta situazione di conflitto e sofferenza presente nella sua vita- lo specialista ci vada ben coi piedi di piombo prima di prescrivere antidepressivi, proprio perché stare male in situazioni difficili è obiettivamente la cosa più normale del mondo...chiaro, poi se si sta "troppo" male, se lo stare male si allarga a macchia d'olio, se non si riesce a intravedere il minimo miglioramento anche a fronte dello scioglimento del problema concreto, allora può darsi che l'esperienza abbia scatenato qualcosa di indipendente.

Se invece stiamo parlando di problemi nel senso di una condizione comunque di interesse psichiatrico/psicologico, allora il farmaco serve anche accanto alla terapia fatta a colloquio col professionista...anzi in molti casi serve proprio per poter porre le basi del ricominciare a vivere qualcosa che si possa definire "vita normale".

Non bisogna fare l'errore di pensare che un paziente sofferente per questi disagi sia banalmente uno che ripete ogni due minuti "ma come mi sento giù"...

lowenz
13-01-2010, 19:19
la domanda è: quello psicofarmaco ti guarisce o è un temporaneo palliativo, come potrebbe essere una bella sbronza? E soprattutto ha senso parlare di guarigione? E' ovvio che se uno sta male è perchè ha dei problemi, dal mio punto di vista o trova il modo di affrontare quei problemi o se si rifugia unicamente nello psicofarmaco rischia solo di aggravarli, finisce per essere uno che "sta male col sorriso".
La psiche non si guarisce con farmaci, i farmaci danno un sostegno neurologico, creano le condizioni a livello di cervello per intraprendere la psicoterapia, ma è questa la vera terapia.

lowenz
13-01-2010, 19:20
A me risulta che quando "uno ha dei problemi" -ossia nel caso in cui il disagio del paziente sia derivante in maniera evidente e diretta da una concreta situazione di conflitto e sofferenza presente nella sua vita- lo specialista ci vada ben coi piedi di piombo prima di prescrivere antidepressivi, proprio perché stare male in situazioni difficili è obiettivamente la cosa più normale del mondo.
Il vero specialista prima deve valutare la capacità di resilienza del malato, altrimenti può anche dare diagnosi giuste ma fare cmq danno.

Non è semplicemente una questione diagnostica, la mente non è un osso o un organo a cui fai la biopsia e "tombola", ho trovato il tumore, allora curiamo il tumore.

E' giusto quel milione di volte più complesso.

asx
13-01-2010, 19:29
Se devo dirla tutta, quella che ho visto, causata dagli psicofarmaci, a me sembra molto una “serenità di gomma” che può anche far comodo. Così come mi pare siano stati, nei casi che ho citato, un comodo rifugio. Il problema è che dopo una bella sbronza hai mal di stomaco, testa e ci pensi un po’ prima di riprenderla. Salvo entrare nel circolo della dipendenza. Non è che accada così anche con gli psicofarmaci? E questi, probabilmente, ti modificano con meno evidenza negativa e con la benedizione di uno specialista

lowenz
13-01-2010, 19:31
Se devo dirla tutta, quella che ho visto, causata dagli psicofarmaci, a me sembra molto una “serenità di gomma” che può anche far comodo. Così come mi pare siano stati, nei casi che ho citato, un comodo rifugio. Il problema è che dopo una bella sbronza hai mal di stomaco, testa e ci pensi un po’ prima di riprenderla. Salvo entrare nel circolo della dipendenza. Non è che accada così anche con gli psicofarmaci? E questi, probabilmente, ti modificano con meno evidenza negativa e con la benedizione di uno specialista
Lo specialista se è tale e non un cialtrone (ci sono) tiene ben lontano il paziente dal rischio di dipendenza.....il farmaco non è un protesi, è una stampella che serve a creare l'humus adeguato per impiantarci poi sopra la psicoterapia.

lowenz
13-01-2010, 19:32
P.S.: cmq ridomando: sicuro di conoscere BENE le persone in questione?

No perchè magari uno è anche un tuo familiare ma non sai NULLA di lui veramente, capita molto spesso.....potrebbero avergli trovato malattie BEN PIU' GRAVI della depressione maggiore (tipo un disturbo della personalità in pianta stabile - nel senso di cronicizzato e bon se lo tiene a vita - o una schizofrenia simplex).

asx
13-01-2010, 19:42
sì, molto bene. Per quanto sia possibile conoscere bene una persona. E non familiari. No, nessuna diagnosi diversa dalla depressione, nessun disturbo della personalità eccetera. Altra cosa che mi inquieta (facciamo il caso di una delle persone per esemplificare e comunque è quella che conosco meglio): la prescrizione fu fatta come, cito testualmente, "una piccola stampella per aiutare l'analisi". Ora, il ciclo di analisi è terminato, la stampella è ancora saldamente lì

lowenz
13-01-2010, 19:57
sì, molto bene. Per quanto sia possibile conoscere bene una persona. E non familiari. No, nessuna diagnosi diversa dalla depressione, nessun disturbo della personalità eccetera. Altra cosa che mi inquieta (facciamo il caso di una delle persone per esemplificare e comunque è quella che conosco meglio): la prescrizione fu fatta come, cito testualmente, "una piccola stampella per aiutare l'analisi". Ora, il ciclo di analisi è terminato, la stampella è ancora saldamente lì
Parecchio strano :boh:

Boh, ma chi glieli prescrive? Lo psicoterapeuta o il dottore di base?

asx
13-01-2010, 20:07
La psicoterapeuta l'ha mandata da una psichiatra per la prescrizione del farmaco e la ricerca del dosaggio. Poi, da qui, credo si passi dal normale medico di base per le ricette

ChristinaAemiliana
13-01-2010, 20:10
sì, molto bene. Per quanto sia possibile conoscere bene una persona. E non familiari. No, nessuna diagnosi diversa dalla depressione, nessun disturbo della personalità eccetera. Altra cosa che mi inquieta (facciamo il caso di una delle persone per esemplificare e comunque è quella che conosco meglio): la prescrizione fu fatta come, cito testualmente, "una piccola stampella per aiutare l'analisi". Ora, il ciclo di analisi è terminato, la stampella è ancora saldamente lì

Quello che riferisci può significare tutto e niente, come ogni frase estrapolata dal contesto...potrebbe essere la sparata di un incompetente così come una semplice rassicurazione fatta con lo scopo di confortare un paziente con dubbi ingiustificati nei confronti della terapia farmacologica.

Di fronte a tanti dubbi, comunque, penso che avrei richiesto un consulto già da tempo. ;)

lowenz
13-01-2010, 20:10
credo si passi dal normale medico di base per le ricette
Beh allora forse il problema non è di tipo psicologico.....non so se mi sono spiegato.....

ChristinaAemiliana
13-01-2010, 20:12
La psicoterapeuta l'ha mandata da una psichiatra per la prescrizione del farmaco e la ricerca del dosaggio. Poi, da qui, credo si passi dal normale medico di base per le ricette

In questo caso c'è da controllare che il medico di base sia coscienzioso e non firmi ricette su richiesta del solo paziente.

Lo specialista che prescrive la terapia deve seguire il paziente con continuità, anche perché questi farmaci non si possono sospendere di punto in bianco.

asx
13-01-2010, 20:17
sì, ti spieghi molto bene. Il problema, però è sempre quello. Io, da incompetente, ma non credo significhi sprovveduto, non ho mai visto in questa persona sintomi particolari (del resto nemmeno altre persone accanto a me), soltanto un periodo di crisi, se vuoi accompagnato da un leggero stato depressivo.

Ora, certo che la frase estrapolata può significare tutto e niente, resta il fatto che lo psicofarmaco è rimasto - e secondo me senza nemmeno tanti controlli - l'analisi no

ChristinaAemiliana
13-01-2010, 20:24
Be', se lo psicofarmaco è rimasto perché la persona in cura (o chi per essa) continua ad andare dal medico di base a farselo segnare senza che lo specialista lo stabilisca per mezzo di consulti regolari, ma anche se per qualsivoglia ragione hai/avete il dubbio che questo specialista prescriva con leggerezza e superficialità tale farmaco (o che lo abbia fatto sin dal principio) ebbene...andate da un altro specialista!

Chiedere un consulto è l'unica soluzione, anche perché solo un medico può giudicare la terapia proposta dal collega (ovviamente dopo aver visto il paziente...)

lowenz
13-01-2010, 20:27
sì, ti spieghi molto bene. Il problema, però è sempre quello. Io, da incompetente, ma non credo significhi sprovveduto, non ho mai visto in questa persona sintomi particolari (del resto nemmeno altre persone accanto a me), soltanto un periodo di crisi, se vuoi accompagnato da un leggero stato depressivo.

Ora, certo che la frase estrapolata può significare tutto e niente, resta il fatto che lo psicofarmaco è rimasto - e secondo me senza nemmeno tanti controlli - l'analisi no
Intendevo dire che medico (di base) e paziente potrebbero avere un patto per prendere la sostanza per scopo ricreativo.....

asx
13-01-2010, 20:34
scusa Lowenz, allora non ti ho capito e continuo a non capire quale scopo ricreativo possa esserci nell'assumere uno psicofarmaco...

Christina, sì giustissimo. Ma io non ho nessun potere per proporre a persone di andare da altri specialisti. In realtà avevo aperto questa discussione partendo da un paio di casi che ho visto, per capire un po' che ne pensano persone che hanno visto o vissuto questioni simili

lowenz
13-01-2010, 20:36
scusa Lowenz, allora non ti ho capito e continuo a non capire quale scopo ricreativo possa esserci nell'assumere uno psicofarmaco..
Per ricreativo intendo anche solo "avere la testa senza problemi", la "serenità di gomma" che dicevi.

asx
13-01-2010, 20:42
ah beh, sì, un simpatico incontro tra due squilibrati. Potrebbe anche essere. Ormai nella vita credo di aver visto di tutto

mixkey
14-01-2010, 06:13
non intendevo quel tipo di pericolosità...

se ricordo bene, sotto effetto d'antidepressivi, è reato guidare l'auto...

penso che qualcosa accada nell'organismo...si è meno vigili...è la prima cosa che mi viene in mente...ma attendo precisazioni...

No.
Solo le benzodiazepine sono tabellate e non sono farmaci antidepressivi.

mixkey
14-01-2010, 06:14
La psiche non si guarisce con farmaci, i farmaci danno un sostegno neurologico, creano le condizioni a livello di cervello per intraprendere la psicoterapia, ma è questa la vera terapia.

Per chi puo' permettersela.
Agli altri restano le sole pasticche, purtroppo.

mixkey
14-01-2010, 06:18
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...

Il lavoro non e' una casa di cura ma un depresso compensato puo' lavorare senza problemi.
Attenzione che spesso la parola "depresso" viene usata come eufemismo.
Per questo capita che "depressi" compiano delitti ma non erano tali.

mixkey
14-01-2010, 06:20
ho anch'io un amica, è andata sotto Prozac, non so se abbia smesso o continui, non ho più avuto il coraggio di chiederglielo. Stava attraversando un periodo difficile. La sensazione dall'esterno è stata proprio quella che avete descritto, anzi mi ha molto colpito quella frase "ride troppo e ride male" nella quale si concretizza la precisa sensazione che ho avuto io vedendola. Purtroppo non posso nememno permettermi di farle la predica, non avrei di che argomentare dato che lei è pure laureata in medicina.
Ma la cosa mi ha spaventato, la sensazione è stata proprio quella di trovarsi di fronte a una persona differente.

Perche' dovresti fagli la predica. Non ne hai diritto a mio avviso. Se la tua amica e' diventata meno simpatica ma soffre meno perche' dovresti interferire in un processo che, bene o male, riguarda solo lei?
D'altra parte la frase "ride troppo e ride male" non era riferita ad un depresso ma ad una persona che aveva subito un suo processo di crescita esattamente come i tipi "finiti in banca" che a poeti e cantautori non piacciono ma che sono persone che vivono benissimo.

asx
14-01-2010, 10:11
comunque, leggendo un po' in giro per forum, vedo che sono in parecchi a utilizzare per periodi prolungati anche a un paio d'anni questo farmaco.
E dalle descrizioni che fanno delle loro sintomatologie non mi sembrano persone davvero "messe male". Forse è giusto così

mixkey
14-01-2010, 10:38
comunque, leggendo un po' in giro per forum, vedo che sono in parecchi a utilizzare per periodi prolungati anche a un paio d'anni questo farmaco.
E dalle descrizioni che fanno delle loro sintomatologie non mi sembrano persone davvero "messe male". Forse è giusto così

Ho l'impressione che tali farmaci siano iperprescritti. Se sono triste perche' le cose mi vanno male devo rimettere a posto la mia vita. L'uso di antidepressivi in questo caso e' da considerarsi "cosmetico".

asx
14-01-2010, 10:39
la stessa sensazione mia, ma poi cosa accade?

mixkey
14-01-2010, 10:44
la stessa sensazione mia, ma poi cosa accade?

Non lo so ma poniamo per assurdo pari a zero la tossicita' di questi farmaci. Essendo coperto dall'effetto del farmaco non faro' niente per migliorare la mia situazione.

Nei casi di depressione vera, quella che veniva detta endogena, invece il depresso si lascia andare a volte a stati di abbandono penosi, in questo caso penso che valga la pena di usare anche un farmaco ma non ho la competenza per dire quanto veramente siano efficaci.

asx
14-01-2010, 11:00
Sì, concordo. Se uno rischia di avere un deterioramento serio della propria vita sociale, lavorativa, affettiva addirittura al punto di avere propositi autolesionisti certo che ne vale la pena
La questione che mi sto ponendo è ivece per persone che passano un momento di crisi, anche forte, ma diciamo fisiologico nella vita di tutti, facciano bene a prendere queste medicine e . soprattutto – se non via sia la tendenza da parte di specialisti a somministrarne in modo un po’ indiscriminato.
Tra l’altro, facendo riferimento alle persone che ho visto, erano tutte un po’ viziatelle, poco educate a giocarsi fino in fondo, con una copertura sempre assicurata, anche se con altri pregi notevoli.

mixkey
14-01-2010, 12:17
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...


Non tutti gli psicofarmaci provocano rallentamenti pericolosi dei riflessi. Questo vale in particolare per gli antidepressivi.

litocat
14-01-2010, 15:41
Non lo so ma poniamo per assurdo pari a zero la tossicita' di questi farmaci. Essendo coperto dall'effetto del farmaco non faro' niente per migliorare la mia situazione.

Nei casi di depressione vera, quella che veniva detta endogena, invece il depresso si lascia andare a volte a stati di abbandono penosi, in questo caso penso che valga la pena di usare anche un farmaco ma non ho la competenza per dire quanto veramente siano efficaci.
In ogni caso l'utilizzo di antidepressivi dovrebbe essere una terapia temporanea, da adottare solo fintanto che non si ottengono risultati con la psicoterapia (soprattutto cbt). 2 anni sono tanti.

Rainy nights
14-01-2010, 23:34
Grazie Dos, infatti era qui che volevo arrivare.
La mia domanda è se sia legittimo - o per essere più generici - prescrivere farmaci quando si sia in presenza di una sintomatologia non così grave da compromettere le condizioni di una vita sociale e lavorativa (va da sè, che se si è giù... depressi non si va a mille, ma a chi non capita nella vita?), a scapito di modificazioni - che mi sembra di aver osservato - davvero sostanziali della personalità.

Personalmente non amo i farmaci SSRI (ivi compresa la Sertralina in oggetto) ma non sapendo i motivi che spingono i medici a prescriverli mi fido del loro giudizio. È purtroppo vero che negli ultimi anni è più facile per molti prescrivere il farmaco che affrontare il problema, ma ti consiglio di parlare con queste persone che conosci per valutare attentamente la situazione e magari consigliare ulteriore consulti. Non è argomento delicato, tutt'altro.

asx
15-01-2010, 08:07
Non ti fidi perché? Che tipo di medicinali sono? Io non li conosco, se non per quelle poche informazioni reperibili su Internet

Zappz
15-01-2010, 09:41
a me quello che spaventa è la gente che continua a lavorare pur sotto psicofarmaci...

il lavoro spesso viene usato come un aiuto alla persona depressa...e a costo di sembrare "fascista"come dice una mia collega, non posso transigere...

il posto di lavoro è una cosa seria...e c'e' gente che rischia la vita sul posto di lavoro, non è possibile considerarla una casa di cura...

leggermente ot...ma non troppo...

a me spaventa leggere assurdita' di questo tipo, veramente senza parole.

El Macho
15-01-2010, 09:58
Il LAVORO secondo me è la CURA. Aiuta moltissimo! Se possibile sempre fare a meno di roba chimica, che però purtroppo a volte è necessaria ad alcuni, ma ho l' impressione che la tendenza sia dare più farmaci possibile... (anche ai bambini! :rolleyes:)

Dopo la WW2 tanti soldati USA tornarono a casa con i nervi a pezzi, malattie mentali ecc dopo aver visto gli orrori della guerra. La cura per molti di loro è stato semplicemente farli lavorare, lavorare e ancora lavorare senza dargli tempo di pensare!

retorik
15-01-2010, 10:16
Ma i tuoi amici cosa ne pensano? Non puoi suggerire loro di chiedere un nuovo consulto ad un altro psichiatra?

asx
15-01-2010, 10:25
sì, certamente lo farò, anche se è una questione delicata.
Tu pensa che queste persone sono comunque certissime di star facendo la cosa migliore e non è facile andare da uno e smontargli una convinzione del genere, anche perchè attiene a una sfera - quella psichica - molto intima

El Macho
15-01-2010, 10:26
sì, certamente lo farò, anche se è una questione delicata.
Tu pensa che queste persone sono comunque certissime di star facendo la cosa migliore e non è facile andare da uno e smontargli una convinzione del genere, anche perchè attiene a una sfera - quella psichica - molto intima

Si ma se pensano questo mi sa che li useranno a vita... :help:
Non son caramelle...

Zappz
15-01-2010, 10:31
Sì Vash88, capisco bene quel che stai dicendo, e i miei dubbi vengono proprio da lì: stiamo parlando di persone che erano ben lontane da pensare a soluzioni suicidarie o da non aver la forza di alzarsi dal letto. In casi simili non avrei dubbi sull’uso di psicofarmaci.
Faccio riferimento a persone che certamente soffrivano di un momento di difficoltà, probabilmente di una lieve depressione (non posso certo fare diagnosi) ma certamente non a livello di compromettere seriamente una vita sociale-lavorativa-affettiva.
Ora mi chiedo se non sia eccessivo somministrare queste medicine e prolungarne l’assunzione per qualche anno.
Rispetto alla modificazione della personalità: in effetti è vero, credo anch’io sia improbabile una modificazione in età adulta. Tuttavia, ho notato dei cambiamenti profondi e importanti del carattere e delle risposte nei confronti della vita (ripeto, secondo me non positive) che mi hanno un po’ inquietato.
Certo, vai da uno specialista ti ci affidi e segui le sue indicazioni. Però anche loro seguono delle “tendenze” professionali e ho la sensazione che oggi si tenda a far ricorso un po’ eccessivo a questi psicofarmaci. Un po’ come se la loro preoccupazione maggiore fosse quella di mettere una pezza in tempi rapidi al sintomo, senza andare a vedere le conseguenze che, anche se poco visibili, ci sono eccome.

prima di tutto fai un grosso sbaglio, cioe' confondere "l'essere giu' " con la depressione e sono 2 cose molto diverse... l'essere giu' e' uno stato mentale che fa parte di tutti noi, la depressione e' proprio una malattia! chiaramente la depressione puo' portare all'essere giu' e allora e' facile confodere le cose, anche perche' chi non e' malato di depressione difficilmente puo' capire cosa vuol dire.

il secondo sbaglio e' dire che va bene iniziare la cura quando la persona pensa al suicidio o non si alza piu' dal letto, in quel caso c'e' ormai poco da curare perche' la persona e' gia' al limite della malattia... invece e' molto importante iniziare la cura appena si notano i primi sintomi della depressione! (e qui diventa importante riuscire a distunguere la malattia dall'essere giu').

anche per quanto riguarda i cambiamenti di personalita' non e' detto che sia colpa delle medicina, ma invece e' facile che siano causati da una depressione ormai gia' avanzata...

lowenz
15-01-2010, 10:36
La cura per molti di loro è stato semplicemente farli lavorare, lavorare e ancora lavorare senza dargli tempo di pensare!
Questa non è una cura, è un trucco.

E non funziona in eterno.

lowenz
15-01-2010, 10:38
anche per quanto riguarda i cambiamenti di personalita' non e' detto che sia colpa delle medicina, ma invece e' facile che siano causati da una depressione ormai gia' avanzata...
Guarda che è il contrario, è il disturbo della personalità - se c'è - a causare l'apparire della depressione.....la depressione spesso è uno stato dovuto a disturbi molto più profondi slatentizzati (tipo una schizofrenia simplex, ma anche un disturbo schizoide o evitante).

Zappz
15-01-2010, 10:42
sì, certamente lo farò, anche se è una questione delicata.
Tu pensa che queste persone sono comunque certissime di star facendo la cosa migliore e non è facile andare da uno e smontargli una convinzione del genere, anche perchè attiene a una sfera - quella psichica - molto intima

ma sei sicuro che ad intrometterti fai la cosa giusta? capisco che dalla tua parte ti senti nel giusto e vuoi solo aiutare un amico, ma involontariamente potresti peggiorare le cose... gia' e' molto difficile che una persona accetti o riconosca la propria malattia e decida di curarla e spesso il parere di un amico viene ascoltato di piu' di quello del medico percio' e' facile far interrompere una cura che magari e' importante.

cmq il consulto con un'altro specialista ci puo' stare, ma per prescrivere una cura accurata bisogna conoscere a fondo un paziente e non e' possibile farlo con una visita sola.

Zappz
15-01-2010, 10:45
Guarda che è il contrario, è il disturbo della personalità - se c'è - a causare l'apparire della depressione.....la depressione spesso è uno stato dovuto a disturbi molto più profondi slatentizzati (tipo una schizofrenia simplex, ma anche un disturbo schizoide o evitante).

si certo, ma volevo dire che potrebbe non essere la cura a modificare la personalita', ma che probabilmente la personalita' e' gia' stata modificata dalla malattia...

lowenz
15-01-2010, 10:46
si certo, ma volevo dire che potrebbe non essere la cura a modificare la personalita', ma che probabilmente la personalita' e' gia' stata modificata dalla malattia...
Che non è lo stato depressivo.....una personalità (matura) dopo i 25 anni non può stravolgersi a meno che imbottisci la persona di allucinogeni e amenità varie :asd:

Oppure la sottoponi ad eventi altamente traumatici, come una guerra (vita nel campo di concentramento, ecc.)

Zappz
15-01-2010, 10:52
Che non è lo stato depressivo.....una personalità (matura) dopo i 25 anni non può stravolgersi a meno che imbottisci la persona di allucinogeni e amenità varie :asd:

Oppure la sottoponi ad eventi altamente traumatici, come una guerra (vita nel campo di concentramento, ecc.)

si ma la depressione puo' tranquillamente peggiorare dopo i 25 anni... percio' i cambiamenti prondi di carattere nei confronti della vita dei quali parla l'autore del tread, potrebbero essere il risultato di uno stato depressivo in peggioramento.

asx
15-01-2010, 11:01
No, non sono affatto sicuro di far bene a intromettermi in una faccenda del genere. Non sono uno specialista e lo so bene, di qui anche le mie cautele solo ad affrontare alla lontana qualsiasi discorso. Sono solo molto perplesso sulla durata della cura e sul tipo di curo, ma è una perplessità che non intendo certo trasmettere ad altri, soprattutto a queste persone.
Lowenz, probabilmente faccio confusione, ma - come ho detto - sono solo un osservatore con pochi strumenti in mano.
Mi pare soltanto strano che una persona all'apparenza solo un po' giù, non abbia altri mezzi per uscire da uno stato di crisi.
Comunque è molto interessante il tuo discorso sulla depressione come effetto di una patologia diversa, me lo puoi ampliare un po'?

Zappz
15-01-2010, 11:11
No, non sono affatto sicuro di far bene a intromettermi in una faccenda del genere. Non sono uno specialista e lo so bene, di qui anche le mie cautele solo ad affrontare alla lontana qualsiasi discorso. Sono solo molto perplesso sulla durata della cura e sul tipo di curo, ma è una perplessità che non intendo certo trasmettere ad altri, soprattutto a queste persone.
Lowenz, probabilmente faccio confusione, ma - come ho detto - sono solo un osservatore con pochi strumenti in mano.
Mi pare soltanto strano che una persona all'apparenza solo un po' giù, non abbia altri mezzi per uscire da uno stato di crisi.
Comunque è molto interessante il tuo discorso sulla depressione come effetto di una patologia diversa, me lo puoi ampliare un po'?

ma il tuo amico oltre a prendere le medicine fa anche delle sedute?

asx
15-01-2010, 11:19
Come ho detto più sopra, ha iniziato con psicoterapia, a questa è stata affiancata la cura zoloft.
La psicoterapia è terminata dopo un paio d'anni, le medicine no. E ripensandoci sono quasi tre anni che le prende!
Comunque, in questo caso è una donna.

El Macho
15-01-2010, 11:23
Come ho detto più sopra, ha iniziato con psicoterapia, a questa è stata affiancata la cura zoloft.
La psicoterapia è terminata dopo un paio d'anni, le medicine no. E ripensandoci sono quasi tre anni che le prende!
Comunque, in questo caso è una donna.

Penso che era indicato più il contrario... Cioè prima farmaci poi psicoterapia... :confused:

lowenz
15-01-2010, 11:25
Comunque è molto interessante il tuo discorso sulla depressione come effetto di una patologia diversa, me lo puoi ampliare un po'?
Lo stato depressivo può essere conseguenza del fatto che la persona non si "raccapezzi" più con se stessa e l'ambiente in cui si trova, non ci vuole certo un Nobel per capirlo :D

Quindi può essere conseguente a disturbi della personalità che limitano o alterano l'interazione "normale" della persona, per questo ti ho chiesto più volte se conoscevi veramente bene quella persona, ovvero se magari quei "piccoli disturbi" non fossero semplicemente i sintomi non di una depressione ma di altro.

asx
15-01-2010, 11:31
grazie per avermi datto sottilmente del deficiente:D in effetti fin lì, più o meno, ci arrivavo.
In effetti, la persona in questione, ha sempre presentato tratti caratteriali abbastanza complessi.
Diciamo che a volte poteva apparire molto nervosa, soffriva di gelosie piuttosto accentuate. Era parecchio pigra eccetera.

lowenz
15-01-2010, 12:23
In effetti, la persona in questione, ha sempre presentato tratti caratteriali abbastanza complessi.
Diciamo che a volte poteva apparire molto nervosa, soffriva di gelosie piuttosto accentuate. Era parecchio pigra eccetera.
Ecco che le cose cambiano.....

asx
15-01-2010, 12:34
beh, non so, alla fine sono tratti caratteristici di molte persone.
Ma tu sei un medico?

lowenz
15-01-2010, 12:42
beh, non so, alla fine sono tratti caratteristici di molte persone.
Ma tu sei un medico?
E infatti molte persone hanno latenti disturbi che per loro fortuna latenti restano grazie ai meccanismi tampone familiari e sociali.
Quando questi saltano o vanno in crisi il disturbo fa capolino :D

No, non sono medico (anche se tutti continuano a stupirsi del perchè abbia scelto ingegneria e non medicina o psicologia :asd: ), però puoi chiedere in PM a "Kharonte85" (è psicologo) che sicuramente sarà lieto di esporti alcune ipotesi a riguardo della tua amica: IPOTESI eh, mica diagnosi (che è deleterio e sfalsante fare via web).

asx
15-01-2010, 12:48
complimenti, comunque grazie.
Magari provo a scrivergli, in tutti i casi non cerco diagnosi - e men che mai su internet - è solo una cosa che mi incuriosisce e devo dire mi sta avvincendo, più sul piano generale che sulla persona in sé

Kharonte85
15-01-2010, 14:49
Il farmaco a cui hai fatto riferimento all'inizio è indicato nel trattamento di vari disturbi quali: depressione, depressione con sintomi d'ansia, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo da attacchi di panico e disturbo post-traumatico da stress.

Hai detto che dopo 2 anni di psicoterapia ora la cura è essenzialmente farmacologica. Ipotizzando che lo specialista abbia usato i farmaci con cognizione di causa e che quindi la persona che conosci abbia avuto una diagnosi all'interno del campo di disturbi elencato prima ipotizzo che la prescrizione prolungata (a dosaggio adeguato) del farmaco sia stata decisa per prevenire l'insorgenza di recidive o la comparsa a distanza di tempo di nuovi sintomi.

In generale l'utilizzo dei farmaci è indicato in concomitanza con una psicoterapia, gli studi sull'efficiacia delle terapie hanno dimostrato una efficacia maggiore per alcuni disturbi rispetto all'utilizzo dei soli farmaci e alla sola terapia.

Lo specialista in questi casi di solito fa una valutazione della gravità del disturbo:

- se lieve e/o dovuto principalmente a cause psicologiche dovrebbe dare priorità all'intervento psicoterapeutico tenendo quello farmacologico in secondo piano da usare solo per controllare sintomi di ostacolo alla terapia o nei momenti particolarmente critici.

- se grave l'intervento farmacologico ha un peso maggiore ed una maggiore urgenza ma l'intervento supportivo psicoterapeutico non dovrebbe essere dimenticato.

Se comincia e continua un trattamento farmacologico significa che è convinto che il bilancio dei costi-benefici sia favorevole al paziente.

L'aumentata tendenza a prescriverli esiste e deriva dal fatto che gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina fra cui lo Zoloft) hanno meno controindicazioni, sono meno tossici di altri antidepressivi e sono più tollerabili.

Personalmente rimango convinto che il farmaco non sia la soluzione, anzi credo che bisognerebbe evitarlo del tutto quando possibile...però ci sono casi in cui è necessario.

Per quanto riguarda i tuoi dubbi: purtroppo non è sempre facile (per non dire che non lo è mai) avere le giuste impressioni su come sta vivendo una persona...magari quella che a noi sembra una condizione di compromesso per quella persona rappresenta un miglioramento enorme che le consente di andare avanti in maniera più serena.

Questo magari è l'aspetto su cui dovresti cercare di porre la tua attenzione: chiederti se quella persona che tu percepisci come cambiata sia effettivamente capace o meno di affrontare la sua vita più serenamente rispetto a prima.

E' chiaro che dalla risposta a questa domanda deve dipendere la decisione di intervenire o meno (sebbene indirettamente) parlando con questa persona di questa sua terapia e mettendola in discussione.

asx
15-01-2010, 14:57
Grazie, molto esaustivo.
Ma secondo te una persona può andare avanti a prendere questi farmaci a tempo indefinito (facendo due conti, questa li prende ormai da tre anni)?

Kharonte85
15-01-2010, 15:06
Grazie, molto esaustivo.
Ma secondo te una persona può andare avanti a prendere questi farmaci a tempo indefinito (facendo due conti, questa li prende ormai da tre anni)?
Lo potrebbe fare, ma forse non dovrebbe...di sicuro posso dire che se si trovasse un modo per diminuirli fino a toglierli del tutto (cioè guarire) sarebbe certamente più auspicabile ma se questo sia realizzabile o meno è qualcosa che andrebbe indagato conoscendo i particolari.

anonimizzato
15-01-2010, 15:09
Io ho preso per 2 settimane circa degli ansiolitici (dietro prescrizione medica).

Sono una bomba allucinante, con una pastiglietta microscopica sembra di essersi fatti un paio di cannoni "puri".

Non oso immaginare gli antidepressivi che effetto possano dare.

Scusate il leggero OT.

asx
15-01-2010, 15:24
La cosa mi sconvolge un po’, perché ho sempre la sensazione di essere di fronte a una persona che non è più sé stessa. Poi, mi rendo conto che le mie sensazioni possono essere solo mie, ma è come se avessi davanti un surrogato di quel che era prima.

asx
17-01-2010, 11:39
sai Lowenz, sempre restando a livello di chiacchiere - e diagnosi - da bar: ho ragionato un po' su quanto hai scritto, e andando a guardare le varie definizioni sui disturbi della personalità, in effetti per quella signora di cui parlavo, il border line ci sta tutto. il che mi porta a rivedere radicalmente le mie ipotesi di provare a metterle dei dubbi sulla sua terapia.

Rainy nights
17-01-2010, 12:54
Non ti fidi perché? Che tipo di medicinali sono? Io non li conosco, se non per quelle poche informazioni reperibili su Internet
Neuropsicofarmacologia l'ho studiata per bene. A livello farmacologico/medico, non a livello "Psicologo che si concentra sul dialogo e basta". ;)

Che non è lo stato depressivo.....una personalità (matura) dopo i 25 anni non può stravolgersi a meno che imbottisci la persona di allucinogeni e amenità varie :asd:

Oppure la sottoponi ad eventi altamente traumatici, come una guerra (vita nel campo di concentramento, ecc.)

Lo stato depressivo può essere conseguenza del fatto che la persona non si "raccapezzi" più con se stessa e l'ambiente in cui si trova, non ci vuole certo un Nobel per capirlo :D

Quindi può essere conseguente a disturbi della personalità che limitano o alterano l'interazione "normale" della persona, per questo ti ho chiesto più volte se conoscevi veramente bene quella persona, ovvero se magari quei "piccoli disturbi" non fossero semplicemente i sintomi non di una depressione ma di altro.

Meno male che ho poi letto che non sei neurologo/psichiatra o psicoterapeuta (non nomino psicologo semplice perché le loro conoscenze in campo farmacologico sono alquanto fumose). Non dovresti scrivere determinate cose che sono solo una tua personale visione delle varie malattie. Rischi di limitare la visione ad una scatolina di fiammiferi. :)

Il 3d ha base medica, non è il caso di finire "Ai consigli della nonna" a mio parere e alle personali idee degli utenti.
Non vorrei insomma che davvero Asx andasse a mettere dubbi ad una persona già in terapia per cose lette da te e dal web. Non credo sia questo il da farsi.

sai Lowenz, sempre restando a livello di chiacchiere - e diagnosi - da bar: ho ragionato un po' su quanto hai scritto, e andando a guardare le varie definizioni sui disturbi della personalità, in effetti per quella signora di cui parlavo, il border line ci sta tutto. il che mi porta a rivedere radicalmente le mie ipotesi di provare a metterle dei dubbi sulla sua terapia.
Quando i fora di discussione portano a questo diventano pericolosi, l'ho sempre sostenuto. La terapia si mette in discussione dopo una attenta anamnesi e una visita attenta di uno specialista: non perché lo scrive un utente che non ha ben chiara la materia e scrive cose discutibili. ;)

asx
17-01-2010, 13:23
No, forse mi sono spiegato male fin dall'inizio.
Sono ben consapevole di cosa sia questo forum e non cercavo diagnosi o consigli online. Era solo un sistema per avere pareri - da persone non esperte - sulla questione psicofarmaci.
Se avevo una vaghissima idea - io, da non esperto e ben qualificato come tale - di proporre un dubbio sulla terapia a una delle persone in questione, ma come lo si fa tra normali persone che parlano di tutto, ora non ce l'ho più!
Mi tengo i miei dubbi, probabilmente ne so qualcosa di più, grazie alle persone che sono intervenute qui, e lascio ai medici fare il loro mestiere (peraltro non ho mai avuto intenzione di sostituirmi a loro).
Quiondi non vedo proprio nessuna pericolosità in quel che si è detto

lowenz
17-01-2010, 15:30
Neuropsicofarmacologia l'ho studiata per bene. A livello farmacologico/medico, non a livello "Psicologo che si concentra sul dialogo e basta". ;)





Meno male che ho poi letto che non sei neurologo/psichiatra o psicoterapeuta (non nomino psicologo semplice perché le loro conoscenze in campo farmacologico sono alquanto fumose). Non dovresti scrivere determinate cose che sono solo una tua personale visione delle varie malattie. Rischi di limitare la visione ad una scatolina di fiammiferi. :)

Il 3d ha base medica, non è il caso di finire "Ai consigli della nonna" a mio parere e alle personali idee degli utenti.
Non vorrei insomma che davvero Asx andasse a mettere dubbi ad una persona già in terapia per cose lette da te e dal web. Non credo sia questo il da farsi.


Quando i fora di discussione portano a questo diventano pericolosi, l'ho sempre sostenuto. La terapia si mette in discussione dopo una attenta anamnesi e una visita attenta di uno specialista: non perché lo scrive un utente che non ha ben chiara la materia e scrive cose discutibili. ;)
Ma leggi?
Sono il primo ad averlo detto che non si possono fare diagnosi via web e che dovrebbe chiedere un consulto.....

Figurati se poi uno col dubbio che un altro abbia disturbi alla personalità vada a dirglielo.....ma come fai a pensare a queste assurde eventualità? :muro:

Queste poi sono ipotesi, mica "consigli della nonna" :doh:

lowenz
17-01-2010, 15:36
No, forse mi sono spiegato male fin dall'inizio.
Sono ben consapevole di cosa sia questo forum e non cercavo diagnosi o consigli online. Era solo un sistema per avere pareri - da persone non esperte - sulla questione psicofarmaci.
Se avevo una vaghissima idea - io, da non esperto e ben qualificato come tale - di proporre un dubbio sulla terapia a una delle persone in questione, ma come lo si fa tra normali persone che parlano di tutto, ora non ce l'ho più!
Mi tengo i miei dubbi, probabilmente ne so qualcosa di più, grazie alle persone che sono intervenute qui, e lascio ai medici fare il loro mestiere (peraltro non ho mai avuto intenzione di sostituirmi a loro).
Quiondi non vedo proprio nessuna pericolosità in quel che si è detto
Ecco appunto, mi sa che Rainy non ha capito che a te è passato il dubbio di TOGLIERE la terapia mettendola in discussione (cioè ora non metterai più in discussione la scelta dello specialista), non di metterne una tua a sostituzione.....:doh:

Rainy nights
17-01-2010, 23:39
Ma leggi?
Sono il primo ad averlo detto che non si possono fare diagnosi via web e che dovrebbe chiedere un consulto.....

Figurati se poi uno col dubbio che un altro abbia disturbi alla personalità vada a dirglielo.....ma come fai a pensare a queste assurde eventualità? :muro:

Queste poi sono ipotesi, mica "consigli della nonna" :doh:

Che comunque sono molto campate in aria, ergo non vedo il senso del procedere nella discussione "Per ipotesi". Un conto è parlare di calcio, tutti diamo un parere soggettivo e bon: qui se dici sciocchezze non parli di un fuorigioco, ma di salute. L'utente ti ringrazia perché a quanto pare ora riconosce una border-line grazie a te, quindi alle tue ipotesi ha creduto non poco. Leggendole io le trovo ridicole le tue affermazioni, ma qualcuno le ha prese per buone.
Qui sta il problema, nel fatto che ho letto cose inesatte scritte con tono "Da esperto del settore". Tutto qui. ;)


ho ragionato un po' su quanto hai scritto, e andando a guardare le varie definizioni sui disturbi della personalità, in effetti per quella signora di cui parlavo, il border line ci sta tutto.

lowenz
17-01-2010, 23:51
Scusa ma ti stai facendo trip mentali, dato che lui stesso si definisce non esperto (quindi come cavolo fa a fare diagnosi? Ha semplicemente detto che ha riconosciuto tratti simili).....e che gli è passata la voglia di mettere in discussione la terapia (che invece era quello che voleva fare): se non te ne fossi ancora accorta questo è un BENE, perchè lui diffidava del fatto che la cosa andasse avanti ancora e voleva intervenire perchè non se ne capacitava.

lowenz
17-01-2010, 23:53
Leggendole io le trovo ridicole le tue affermazioni, ma qualcuno le ha prese per buone.
Qui sta il problema, nel fatto che ho letto cose inesatte scritte con tono "Da esperto del settore". Tutto qui. ;)
Adesso mi fai il piacere di dirmi cosa è ridicolo o inesatto, dato che non ho fatto alcuna diagnosi ma solo fatto notare che lo stato depressivo può essere secondario ad altre patologie più profonde (i disturbi di personalità, e questa è cosa stranota).

Cosa ci sarebbe di inesatto o ridicolo in questa ipotesi? :muro:

lowenz
18-01-2010, 00:11
Tanto per dire:

http://www.ipsico.org/depressione.htm

La depressione è un disturbo diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto.
Sembra, infatti, che ne soffra dal 10% al 15% della popolazione, con una frequenza maggiore tra le donne.
Il Disturbo Depressivo è associato ad una elevata mortalità. Fino al 15% degli individui con un Disturbo Depressivo grave muore per suicidio.
Altri disturbi sono frequentemente presenti contemporaneamente alla depressione (per es., Disturbi Correlati a Sostanze, Attacchi di Panico, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo Borderline di Personalità).
Fino al 20%-25% degli individui con certe condizioni mediche generali (per es., diabete, infarto del miocardio, carcinomi, ictus) svilupperanno la depressione nel corso del tempo. D'altra parte, il trattamento della condizione medica generale è più complesso, e la prognosi è meno favorevole, se è presente il Disturbo Depressivo.

Sono frequenti contemporaneamente perchè sono correlati, non sono lì "insieme per caso".
Nel caso di una persona affetta da disturbo evitante è normale lo stato di depressione, pur non essendo depressione la diagnosi corretta:

http://www.srmpsicologia.com/evitante/comprensione.htm

-Comprensione del Paziente Evitante-

L’isolamento e la tendenza al ritiro aumenta l’umore depresso ovvero non sono persone depresse che si ritirano ma sono persone che ritirandosi tendono alla depressione.

L’umore depresso è una delle motivazioni che può spingere il paziente a richiedere l’intervento psicologico.

I soggetti con disturbo evitante tendono a presentare Disturbi d’Ansia e a volte possono fare uso di sostanze per ridurre gli stati ansiosi.

Rainy nights
18-01-2010, 00:18
Rileggiti tutti i tuoi post, se passato dal giudizio sul tipo di depressione all'ipotesi abuso di psicofarmaci in combutta con il medico.
Successivamente sei tornato a studiare il caso e alla fine in mano hai solo il racconto di un utente che potrebbe anche aver capito poco del caso e riferito cose inesatte. Puoi googlare quanto puoi, puoi anche amare la materia alla follia: ma ti stai ancora limitando ad ipotesi senza senso ma soprattutto senza motivo di esistere.

Ah, inutile che mi linki o quoti pezzi presi qua e là. Io non ho studiato su internet queste cose e non mi permetterei nemmeno per sbaglio di dare pareri come hai fatto tu. Non ti critico ovviamente, ti consiglio solo quanto più possibile di entrare con cautela in determinati argomenti, sono delicati quanto tu non immagini nemmeno. ;)

PS: ma davvero sei convinto di poter capire una depressione in base a cose che leggi su web? Così? Da quattro sintomi descritti che rispecchiano la descrizione di una malattia? Mah. Senza parole.

lowenz
18-01-2010, 00:31
Rileggiti tutti i tuoi post, se passato dal giudizio sul tipo di depressione all'ipotesi abuso di psicofarmaci in combutta con il medico.
Quello mica l'ho fatto solo io se torni indietro a leggere, anche perchè non sarebbe il primo caso che capita.
Di Christina ti sei dimenticata?

Successivamente sei tornato a studiare il caso e alla fine in mano hai solo il racconto di un utente che potrebbe anche aver capito poco del caso e riferito cose inesatte. Puoi googlare quanto puoi, puoi anche amare la materia alla follia: ma ti stai ancora limitando ad ipotesi senza senso ma soprattutto senza motivo di esistere.
Non sono "tornato" ad un bel niente, semplicemente l'utente poteva non sapere che una persona può trovarsi in uno stato depresso anche per ALTRE patologie che non siano la depressione in sè.....non c'è alcun male nel discutere di questa ipotesi (che mi è tornata in mente perchè ho un amico in quelle condizioni: scusa tanto se non mi vengono in mente tutte le decine di possibili ipotesi in un colpo solo che ripeto, non sono diagnosi e pertanto non è un "tornare sulla diagnosi"), come non c'è niente di male nel far notare che una persona può non conoscere un'altra anche se crede di conoscerla.
E perchè mai sarebbero senza senso pensare che uno stato di depressione sia ad esempio conseguente ad un disturbo evitante?
Guarda che è una cosa normale (e per questo ho messo il link di sopra, giusto per mostrare che non mi invento le cose, non perchè l'ho scoperto con google come ti immagini con molta presunzione).


Ah, inutile che mi linki o quoti pezzi presi qua e là. Io non ho studiato su internet queste cose e non mi permetterei nemmeno per sbaglio di dare pareri come hai fatto tu. Non ti critico ovviamente, ti consiglio solo quanto più possibile di entrare con cautela in determinati argomenti, sono delicati quanto tu non immagini nemmeno. ;)
E che cautela dovrei usare più di "GUARDA CHE SONO IPOTESI" ?

Adesso dimostrami oltretutto che "non mi immagino" quanto siano delicati, prego dimostralo, oppure è l'ennesima insinuazione alla faccia del "non ti critico".

"Non ti critico ma non capisci niente, ma non ti critico" :asd:

lowenz
18-01-2010, 00:31
PS: ma davvero sei convinto di poter capire una depressione in base a cose che leggi su web? Così? Da quattro sintomi descritti che rispecchiano la descrizione di una malattia? Mah. Senza parole.
:doh:

Lasciamo perdere, non hai capito NIENTE.

Rainy nights
18-01-2010, 00:35
:doh:

Lasciamo perdere, non hai capito NIENTE.

;) Sai, lo spero vivamente.

lowenz
18-01-2010, 00:42
;) Sai, lo spero vivamente.
Non serve a niente mettere faccine dopo una trafila di inutili provocazioni quando ho scritto dall'inizio che queste sono IPOTESI e non DIAGNOSI e che questo non è uno studio di uno psicoterapeuta (ma dai?).

E' evidente che non si possa fare nemmeno l'anamnesi su un forum, ma non c'è niente di male nel far notare che una persona può ritrovarsi depressa per molte cause, non solo "essere affetta da depressione maggiore" tout court.

E ripeto, la persona in questione leggendo ha PERSO il desiderio di convincere l'amica a DESISTERE da quello che probabilmente è la terapia corretta, quindi è stato un bene, perchè altrimenti avrebbe interferito con la terapia.

E per fortuna che sarei io a fare i danni.....

Rainy nights
18-01-2010, 00:47
:) Stai facendo tutto da solo. E no, non desisto dal consigliarti di rallentare in queste situazioni; come del resto faccio con tutti quelli che vedo troppo immersi in argomenti nei quali sono evidentemente non a proprio agio.
Non prenderla sul personale, tendo sempre a difendere l'utente che viene a porre domande quando si tratta di medicina/neurologia/neuropsichiatria.

Non ti ho davvero criticato, leggi bene: ho solo scritto di andarci con i piedi di piombo. Consiglio che puoi benissimo ignorare. :)

lowenz
18-01-2010, 00:56
:) Stai facendo tutto da solo. E no, non desisto dal consigliarti di rallentare in queste situazioni; come del resto faccio con tutti quelli che vedo troppo immersi in argomenti nei quali sono evidentemente non a proprio agio.
Non prenderla sul personale, tendo sempre a difendere l'utente che viene a porre domande quando si tratta di medicina/neurologia/neuropsichiatria.

Non ti ho davvero criticato, leggi bene: ho solo scritto di andarci con i piedi di piombo. Consiglio che puoi benissimo ignorare. :)
Io ho fatto da solo? :asd:
Mi hai detto che dico cose ridicole, inesatte, insensate e PURE possibilmente pericolose - quando invece l'utente ha desistito dal criticare la terapia proprio di fronte alla constatazione che le cose possono stare in maniera più complesse di come la pensa - ed ora rigiri le cose per non ammettere di aver sparato alla mosca col cannone.

Utente da difendere? Che ci sarebbe da difendere poi? Nessuno ha attaccato nessuno! Chiediamo ad asx se si è in qualche modo "sentito attaccato" e secondo me dirà "Ma che state dicendo? Quelli che si stanno azzuffando siete voi 2....."

Aspetto ancora la risposta alla domanda di come poter parlare di qualcosa di relativo a queste problematiche in modo più cauto del preporre fin dall'inizio "sono solo ipotesi".....a parte stare zitti si intende.

Ziosilvio
18-01-2010, 06:43
Neuropsicofarmacologia l'ho studiata per bene. A livello farmacologico/medico, non a livello "Psicologo che si concentra sul dialogo e basta". ;)





Meno male che ho poi letto che non sei neurologo/psichiatra o psicoterapeuta (non nomino psicologo semplice perché le loro conoscenze in campo farmacologico sono alquanto fumose). Non dovresti scrivere determinate cose che sono solo una tua personale visione delle varie malattie. Rischi di limitare la visione ad una scatolina di fiammiferi. :)

Il 3d ha base medica, non è il caso di finire "Ai consigli della nonna" a mio parere e alle personali idee degli utenti.
Non vorrei insomma che davvero Asx andasse a mettere dubbi ad una persona già in terapia per cose lette da te e dal web. Non credo sia questo il da farsi.


Quando i fora di discussione portano a questo diventano pericolosi, l'ho sempre sostenuto. La terapia si mette in discussione dopo una attenta anamnesi e una visita attenta di uno specialista: non perché lo scrive un utente che non ha ben chiara la materia e scrive cose discutibili. ;)
Ma leggi?
Sono il primo ad averlo detto che non si possono fare diagnosi via web e che dovrebbe chiedere un consulto.....

Figurati se poi uno col dubbio che un altro abbia disturbi alla personalità vada a dirglielo.....ma come fai a pensare a queste assurde eventualità? :muro:

Queste poi sono ipotesi, mica "consigli della nonna" :doh:
Ecco appunto, mi sa che Rainy non ha capito che a te è passato il dubbio di TOGLIERE la terapia mettendola in discussione (cioè ora non metterai più in discussione la scelta dello specialista), non di metterne una tua a sostituzione.....:doh:
Che comunque sono molto campate in aria, ergo non vedo il senso del procedere nella discussione "Per ipotesi". Un conto è parlare di calcio, tutti diamo un parere soggettivo e bon: qui se dici sciocchezze non parli di un fuorigioco, ma di salute. L'utente ti ringrazia perché a quanto pare ora riconosce una border-line grazie a te, quindi alle tue ipotesi ha creduto non poco. Leggendole io le trovo ridicole le tue affermazioni, ma qualcuno le ha prese per buone.
Qui sta il problema, nel fatto che ho letto cose inesatte scritte con tono "Da esperto del settore". Tutto qui. ;)
Scusa ma ti stai facendo trip mentali, dato che lui stesso si definisce non esperto (quindi come cavolo fa a fare diagnosi? Ha semplicemente detto che ha riconosciuto tratti simili).....e che gli è passata la voglia di mettere in discussione la terapia (che invece era quello che voleva fare): se non te ne fossi ancora accorta questo è un BENE, perchè lui diffidava del fatto che la cosa andasse avanti ancora e voleva intervenire perchè non se ne capacitava.
Adesso mi fai il piacere di dirmi cosa è ridicolo o inesatto, dato che non ho fatto alcuna diagnosi ma solo fatto notare che lo stato depressivo può essere secondario ad altre patologie più profonde (i disturbi di personalità, e questa è cosa stranota).

Cosa ci sarebbe di inesatto o ridicolo in questa ipotesi? :muro:
Tanto per dire:

http://www.ipsico.org/depressione.htm

La depressione è un disturbo diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto.
Sembra, infatti, che ne soffra dal 10% al 15% della popolazione, con una frequenza maggiore tra le donne.
Il Disturbo Depressivo è associato ad una elevata mortalità. Fino al 15% degli individui con un Disturbo Depressivo grave muore per suicidio.
Altri disturbi sono frequentemente presenti contemporaneamente alla depressione (per es., Disturbi Correlati a Sostanze, Attacchi di Panico, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo Borderline di Personalità).
Fino al 20%-25% degli individui con certe condizioni mediche generali (per es., diabete, infarto del miocardio, carcinomi, ictus) svilupperanno la depressione nel corso del tempo. D'altra parte, il trattamento della condizione medica generale è più complesso, e la prognosi è meno favorevole, se è presente il Disturbo Depressivo.

Sono frequenti contemporaneamente perchè sono correlati, non sono lì "insieme per caso".
Nel caso di una persona affetta da disturbo evitante è normale lo stato di depressione, pur non essendo depressione la diagnosi corretta:

http://www.srmpsicologia.com/evitante/comprensione.htm

-Comprensione del Paziente Evitante-

L’isolamento e la tendenza al ritiro aumenta l’umore depresso ovvero non sono persone depresse che si ritirano ma sono persone che ritirandosi tendono alla depressione.

L’umore depresso è una delle motivazioni che può spingere il paziente a richiedere l’intervento psicologico.

I soggetti con disturbo evitante tendono a presentare Disturbi d’Ansia e a volte possono fare uso di sostanze per ridurre gli stati ansiosi.
Rileggiti tutti i tuoi post, se passato dal giudizio sul tipo di depressione all'ipotesi abuso di psicofarmaci in combutta con il medico.
Successivamente sei tornato a studiare il caso e alla fine in mano hai solo il racconto di un utente che potrebbe anche aver capito poco del caso e riferito cose inesatte. Puoi googlare quanto puoi, puoi anche amare la materia alla follia: ma ti stai ancora limitando ad ipotesi senza senso ma soprattutto senza motivo di esistere.

Ah, inutile che mi linki o quoti pezzi presi qua e là. Io non ho studiato su internet queste cose e non mi permetterei nemmeno per sbaglio di dare pareri come hai fatto tu. Non ti critico ovviamente, ti consiglio solo quanto più possibile di entrare con cautela in determinati argomenti, sono delicati quanto tu non immagini nemmeno. ;)

PS: ma davvero sei convinto di poter capire una depressione in base a cose che leggi su web? Così? Da quattro sintomi descritti che rispecchiano la descrizione di una malattia? Mah. Senza parole.
Quello mica l'ho fatto solo io se torni indietro a leggere, anche perchè non sarebbe il primo caso che capita.
Di Christina ti sei dimenticata?

Non sono "tornato" ad un bel niente, semplicemente l'utente poteva non sapere che una persona può trovarsi in uno stato depresso anche per ALTRE patologie che non siano la depressione in sè.....non c'è alcun male nel discutere di questa ipotesi (che mi è tornata in mente perchè ho un amico in quelle condizioni: scusa tanto se non mi vengono in mente tutte le decine di possibili ipotesi in un colpo solo che ripeto, non sono diagnosi e pertanto non è un "tornare sulla diagnosi"), come non c'è niente di male nel far notare che una persona può non conoscere un'altra anche se crede di conoscerla.
E perchè mai sarebbero senza senso pensare che uno stato di depressione sia ad esempio conseguente ad un disturbo evitante?
Guarda che è una cosa normale (e per questo ho messo il link di sopra, giusto per mostrare che non mi invento le cose, non perchè l'ho scoperto con google come ti immagini con molta presunzione).


E che cautela dovrei usare più di "GUARDA CHE SONO IPOTESI" ?

Adesso dimostrami oltretutto che "non mi immagino" quanto siano delicati, prego dimostralo, oppure è l'ennesima insinuazione alla faccia del "non ti critico".

"Non ti critico ma non capisci niente, ma non ti critico" :asd:
:doh:

Lasciamo perdere, non hai capito NIENTE.
;) Sai, lo spero vivamente.
Non serve a niente mettere faccine dopo una trafila di inutili provocazioni quando ho scritto dall'inizio che queste sono IPOTESI e non DIAGNOSI e che questo non è uno studio di uno psicoterapeuta (ma dai?).

E' evidente che non si possa fare nemmeno l'anamnesi su un forum, ma non c'è niente di male nel far notare che una persona può ritrovarsi depressa per molte cause, non solo "essere affetta da depressione maggiore" tout court.

E ripeto, la persona in questione leggendo ha PERSO il desiderio di convincere l'amica a DESISTERE da quello che probabilmente è la terapia corretta, quindi è stato un bene, perchè altrimenti avrebbe interferito con la terapia.

E per fortuna che sarei io a fare i danni.....
:) Stai facendo tutto da solo. E no, non desisto dal consigliarti di rallentare in queste situazioni; come del resto faccio con tutti quelli che vedo troppo immersi in argomenti nei quali sono evidentemente non a proprio agio.
Non prenderla sul personale, tendo sempre a difendere l'utente che viene a porre domande quando si tratta di medicina/neurologia/neuropsichiatria.

Non ti ho davvero criticato, leggi bene: ho solo scritto di andarci con i piedi di piombo. Consiglio che puoi benissimo ignorare. :)
Io ho fatto da solo? :asd:
Mi hai detto che dico cose ridicole, inesatte, insensate e PURE possibilmente pericolose - quando invece l'utente ha desistito dal criticare la terapia proprio di fronte alla constatazione che le cose possono stare in maniera più complesse di come la pensa - ed ora rigiri le cose per non ammettere di aver sparato alla mosca col cannone.

Utente da difendere? Che ci sarebbe da difendere poi? Nessuno ha attaccato nessuno! Chiediamo ad asx se si è in qualche modo "sentito attaccato" e secondo me dirà "Ma che state dicendo? Quelli che si stanno azzuffando siete voi 2....."

Aspetto ancora la risposta alla domanda di come poter parlare di qualcosa di relativo a queste problematiche in modo più cauto del preporre fin dall'inizio "sono solo ipotesi".....a parte stare zitti si intende.
A me sembra che, in questo scambio di vedute, Rainy Nights abbia tenuto un comportamento deciso nel criticare le cose ma rispettoso delle persone; e che sia stato lowenz, semmai, a lasciarsi andare un po' troppo alla polemica personale.
Mi auguro che tutti quanti trarremo un insegnamento da tutto ciò.
lowenz, questo è un richiamo.
Naturalmente la polemica finisce qui.

Kharonte85
18-01-2010, 09:23
Neuropsicofarmacologia l'ho studiata per bene. A livello farmacologico/medico, non a livello "Psicologo che si concentra sul dialogo e basta". ;)

Potrebbe essere interessante avere una risposta (del resto siamo in scienza e tecnica) alla domanda che ti ha fatto sul perchè hai espresso dei dubbi su questi farmaci...dire che hai studiato neuropsicofarmacologia non è una risposta.

asx
18-01-2010, 09:33
Intervengo ancora per chiarire nuovamente la mia posizione.
Ho aperto questa discussione soltanto per aver pareri – non da professionisti della materia – su un argomento che, per quanto delicato, credo possa essere trattato anche da profani, con tutti i limiti del caso. Così come al bar si parla di calcio, si può parlare anche di economia, politica, religione, filosofia, medicina eccetera, o di psicofarmaci, e credo che anche persone non particolarmente qualificate possano portare idee, spunti di riflessione, esperienze, a volte interessanti, altre meno.
Ho sottolineato fin dall’inizio e in seguito varie volte, il fine di questa discussione.
Non ho mai cercato diagnosi sul web, non le ho trovate e mi spiace che qualcuno possa considerarmi tanto sprovveduto da leggere in questi pareri, espressi in ogni caso con cautela, una diagnosi.
Ho scritto che se prima avevo una vaghissima idea (sottolineo vaghissima) di proporre un dubbio, da persona non qualificata, su una terapia in atto, ora non ce l’ho più.
Peraltro, vorrei far notare come lo si faccia molto spesso e non vedo cosa ci sia di sbagliato: si tratta di comuni scambi di opinioni tra persone civili e legate da amicizia (esprimere un dubbio simile non significa dire: “Ho scoperto che sei una borderline e allora devi fare così e così”).
Non ho ringraziato proprio nessuno perché mi ha insegnato a riconoscere un borderline, questa mi sembra veramente assurda. Non so come lo si riconosca e mi pare di aver letto – tra l’altro – che sia una delle patologie più discusse e difficili da diagnosticare. Ho semplicemente scritto sottolineando che restavo “a livello di chiacchiere - e diagnosi - da bar” che alcuni sintomi potrebbero rientrare nelle caratteristiche della persona di cui ho parlato.
In ultimo, mi spiace che altri abbiano subito richiami a causa mia.

lowenz
18-01-2010, 10:52
Naturalmente la polemica finisce qui.
Benissimo, però pretendo una risposta a questo:
Aspetto ancora la risposta alla domanda di come poter parlare di qualcosa di relativo a queste problematiche in modo più cauto del preporre fin dall'inizio "sono solo ipotesi".....a parte stare zitti si intende.
Altrimenti basta proibire di aprire thread inerenti a questi argomenti.

Tra l'altro dove mettiamo commenti senza senso medico come quelli "Basta farli lavorare" di altri utenti?
Quelli non sono sanzionabili avendo ZERO base medica ma essendo pure opinioni?

Rainy nights
18-01-2010, 11:46
Potrebbe essere interessante avere una risposta (del resto siamo in scienza e tecnica) alla domanda che ti ha fatto sul perchè hai espresso dei dubbi su questi farmaci...dire che hai studiato neuropsicofarmacologia non è una risposta.

Richiesta legittima la tua. :)
Il mio post da chiarire credo sia questo:


Personalmente non amo i farmaci SSRI (ivi compresa la Sertralina in oggetto) ma non sapendo i motivi che spingono i medici a prescriverli mi fido del loro giudizio. È purtroppo vero che negli ultimi anni è più facile per molti prescrivere il farmaco che affrontare il problema, ma ti consiglio di parlare con queste persone che conosci per valutare attentamente la situazione e magari consigliare ulteriore consulti. Non è argomento delicato, tutt'altro.

Questo è esprimere dubbio sul farmaco in sé ma riporre fiducia nel medico che ha firmato la prescrizione; non amo gli inibitori della ricaptazione della serotonina per il meccanismo di azione ovviamente. Per la cascata innescata, per il pericolo assuefazione, per lo svezzamento non facile. Non parlo di "Sindrome serotoninergica" vera e propria (quella che spaventa molti che si mettono a leggere il bugiardino ad esempio), in quanto di norma la si previene tramite piano terapeutico evitando l'uso concomitante di MAOI, ma parlo di una serie di effetti collaterali che non sono a mio giudizio sufficienti a bilanciare gli effetti positivi di questo farmaco in alcune situazioni.
È una molecola potente, immaginala come un preciso fucile che può colpire nel segno e portare benefici, ma può anche colpire lontano dal centro e non apportarne affatto. E mirare al centro in questi casi è la cosa più difficile che si possa immaginare: cercare di generalizzare in questo campo non è mai la scelta migliore.
Per quello mi fido dei medici.


Una lettura molto interessante per tutti: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/bookshelf/picrender.fcgi?book=antidep&blobtype=pdf
È molto comprensibile anche per chi non abbia basi di fisiologia/neurologia.

Lorekon
18-01-2010, 11:48
La verità è che qualcuno si sente scippato dell suo ruolo, quindi della sua identità.

Per non parlare dell'approccio riduzionistico alla fisiologia umana, come se i meccanismi psicologici non avessero pesanti influenze sull'organismo.

Lorekon
18-01-2010, 11:49
Una lettura molto interessante per tutti: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/bookshelf/picrender.fcgi?book=antidep&blobtype=pdf
È molto comprensibile anche per chi non abbia basi di fisiologia/neurologia.

bhè certo, 500 pagine in inglese :asd: