View Full Version : Facciamo impresa
A tutti i laureati: non è detto che di debba fare esattamente il lavoro per il quale abbiamo studiato.
Un ingegnere informatico non è detto vada in un'azienda a fare questo lavoro.
Si possono aprire tante attività in cui ciò che abbiamo studiato può risultare utile.
Un informatico può aprire un centro di consulenze oppure un negozio magari di informatica con prodotti di livello altissimo (non il solito negozietto).
Un ingegnere edile con la dovuta esperienza sul campo, può mettere insieme i mezzi e le persone per diventare un costruttore. Se si è bravi, il lavoro nel campo non manca mai.
Questi erano 2 esempi per far capire che il lavoro non cala dall'alto....il lavoro va sorpattutto inventato, specie in questi anni dove il mercato è super-dinamico e il vecchio posto fisso è ormai riservato solo ai raccomandati di ferro all'interno dello Stato
:dissident:
31-12-2009, 12:29
A tutti i laureati: non è detto che di debba fare esattamente il lavoro per il quale abbiamo studiato.
Un ingegnere informatico non è detto vada in un'azienda a fare questo lavoro.
Si possono aprire tante attività in cui ciò che abbiamo studiato può risultare utile.
Un informatico può aprire un centro di consulenze oppure un negozio magari di informatica con prodotti di livello altissimo (non il solito negozietto).
Un ingegnere edile con la dovuta esperienza sul campo, può mettere insieme i mezzi e le persone per diventare un costruttore. Se si è bravi, il lavoro nel campo non manca mai.
Questi erano 2 esempi per far capire che il lavoro non cala dall'alto....il lavoro va sorpattutto inventato, specie in questi anni dove il mercato è super-dinamico e il vecchio posto fisso è ormai riservato solo ai raccomandati di ferro all'interno dello Stato
Ok, raccontaci la tua esperienza :)
A tutti i laureati: non è detto che di debba fare esattamente il lavoro per il quale abbiamo studiato.
Un ingegnere informatico non è detto vada in un'azienda a fare questo lavoro.
Si possono aprire tante attività in cui ciò che abbiamo studiato può risultare utile.
Un informatico può aprire un centro di consulenze oppure un negozio magari di informatica con prodotti di livello altissimo (non il solito negozietto).
Un ingegnere edile con la dovuta esperienza sul campo, può mettere insieme i mezzi e le persone per diventare un costruttore. Se si è bravi, il lavoro nel campo non manca mai.
Questi erano 2 esempi per far capire che il lavoro non cala dall'alto....il lavoro va sorpattutto inventato, specie in questi anni dove il mercato è super-dinamico e il vecchio posto fisso è ormai riservato solo ai raccomandati di ferro all'interno dello Stato
pienamente d'accordo.. ci sono anche molti finanziamenti agevolati per le nuove iniziative produttive.
Questi erano 2 esempi per far capire che il lavoro non cala dall'alto....il lavoro va sorpattutto inventato, specie in questi anni dove il mercato è super-dinamico e il vecchio posto fisso è ormai riservato solo ai raccomandati di ferro all'interno dello Stato
potevi intitolare la discussione "la fiera del luogo comune, venghino siori e siore..."
sarebbe stato un titolo più adatto...
CrAs}{®©
31-12-2009, 15:05
sei per caso laureato?
sei per caso laureato in ingegneria?
sei per caso laureato in ingegneria e ti sei formato da solo?
ti posso assicurare che tutto quello che hai detto non sta nè in cielo nè in terra.. ti parlo con cognizione di causa (laure spec. in ing. civile 110lode a 24anni).
Partiamo con fare esperienza:
Ti cerchi uno studio che ti faccia fare esperienza.. naturalmente devi pregare in turco per farti assumere GRATIS.. si, devi chiedere per cortesi se puoi andare a lavorare gratis...e la ricerca non è facile!
Mettiamo che vieni assunto in uno studio.. E' tutto interesse dello studio sfruttatri insegnandoti una MINIMA parte del lavoro, in modo che se tu un giorno vorrai metterti in proprio, e quindi fare concorrenza al suddetto studio, non puoi farlo perchè sai fare solo quello che ti hanno insegnato o messo a fare, ovvero NULLA!
Mettiamo il caso che dopo un tot di anni in cui lavori gratis 10/12 ore al giorno compresi sabato e domenica vuoi metterti in proprio... ci sono due piccoli ostacoli:
1) dove prendi i soldi, e ce ne vogliono parecchi, per metter su uno studio da che hai sempre lavorato gratis?
2) perchè i clienti dovrebbero venire da te?
3) ....ti voglio vedere a costruire un ponte o un palazzo e non lo sai fare... ah vero basta essere DINAMICI!
anonimizzato
31-12-2009, 15:27
Un informatico può aprire un centro di consulenze oppure un negozio magari di informatica con prodotti di livello altissimo (non il solito negozietto).
Buona fortuna :asd:
:dissident:
31-12-2009, 15:35
2) perchè i clienti dovrebbero venire da te?
Questo e' il problema minore, quando lasci uno studio di solito i clienti che hai seguito si rivolgono a te, visto che e' del TUO lavoro che erano soddisfatti. Ovviamente questo presuppone che si siano seguiti questi clienti in autonomia, cosa che avviene quando si acquisisce l'esperienza necessaria, ma del resto non apri un'attivita' se non sei in grado di eseguirla, mi pare evidente..
*nicola*
31-12-2009, 16:47
Questo e' il problema minore, quando lasci uno studio di solito i clienti che hai seguito si rivolgono a te, visto che e' del TUO lavoro che erano soddisfatti. Ovviamente questo presuppone che si siano seguiti questi clienti in autonomia, cosa che avviene quando si acquisisce l'esperienza necessaria, ma del resto non apri un'attivita' se non sei in grado di eseguirla, mi pare evidente..
Insomma, a meno che il titolare dello studio dove lavoravi non fosse un demente ti ha dato solo biglietti da visita con i recapiti dello studio e non certo del tuo cell personale e 1000 altri tranelli proprio per tutelarsi nel caso in cui gli vogliano fregare i clienti.
CrAs}{®©
02-01-2010, 11:11
Un informatico può aprire un centro di consulenze oppure un negozio magari di informatica con prodotti di livello altissimo (non il solito negozietto).
....eh già.. uno studia e suda le 7 camicie per ALMENO 5 anni per aprire un negozietto e fare il venditore buttando al cesso i 5 anni di studi???
:dissident:
02-01-2010, 12:14
Insomma, a meno che il titolare dello studio dove lavoravi non fosse un demente ti ha dato solo biglietti da visita con i recapiti dello studio e non certo del tuo cell personale e 1000 altri tranelli proprio per tutelarsi nel caso in cui gli vogliano fregare i clienti.
:)
Da generazioni funziona cosi', se i clienti sono soddisfatti del tuo lavoro ti vengono dietro, tranquillo. Vorrei proprio sentirli questi mille tranelli di cui parli :asd:
....eh già.. uno studia e suda le 7 camicie per ALMENO 5 anni per aprire un negozietto e fare il venditore buttando al cesso i 5 anni di studi???
si presuppone che se uno fa informatica (ad esempio) non lo faccia solo per gli sbocchi lavorativi (visto che ormai sono ben pochi :asd: ) ma soprattutto per cultura personale, non credi?
gli anni di studio non sono mai buttati, anche se ti ritrovassi a lavorare in catena di montaggio avendo un dottorato in ricerca...
potevi intitolare la discussione "la fiera del luogo comune, venghino siori e siore..."
sarebbe stato un titolo più adatto...
Purtroppo quoto.
A parte che un negozio di informatica di alto livello, imho, è già morto prima di nascere, ha cmq i sui bei costi.
Non parliamo di diventare costruttore: dando per scontato che sai come reperire i lavori, cosa assolutamente difficile, sapete quanti soldi ci vogliono?
:dissident:
04-01-2010, 15:55
Purtroppo quoto.
A parte che un negozio di informatica di alto livello, imho, è già morto prima di nascere, ha cmq i sui bei costi.
Non parliamo di diventare costruttore: dando per scontato che sai come reperire i lavori, cosa assolutamente difficile, sapete quanti soldi ci vogliono?
Centinaia e centinaia di migliaia di euro..
*nicola*
04-01-2010, 17:24
:)
Da generazioni funziona cosi', se i clienti sono soddisfatti del tuo lavoro ti vengono dietro, tranquillo. Vorrei proprio sentirli questi mille tranelli di cui parli :asd:
Ne cito solo alcuni:
1. Il titolare dello studio di consulenza spaccia per suo il 99% del lavoro svolto dai suoi collaboratori in questo modo il cliente si fida del titolare e non gli interessa sei suoi collaboratori vanno via;
2. Qualsiasi contatto hai con il cliente è attraverso e-mail aziendale (che se vai via ti viene ovviamente tolta) oppure telefono con numero aziendale (stesso discorso dell'e-mail);
3. Il titolare chiama in ogni ricorrenza il cliente fingendosi suo amicone quindi il cliente pensa di avere un rapporto di amicizia con il titolare e si fa dei problemi a cambiare studio o società a cui si rivolge.
:dissident:
04-01-2010, 17:34
Ne cito solo alcuni:
1. Il titolare dello studio di consulenza spaccia per suo il 99% del lavoro svolto dai suoi collaboratori in questo modo il cliente si fida del titolare e non gli interessa sei suoi collaboratori vanno via;
2. Qualsiasi contatto hai con il cliente è attraverso e-mail aziendale (che se vai via ti viene ovviamente tolta) oppure telefono con numero aziendale (stesso discorso dell'e-mail);
3. Il titolare chiama in ogni ricorrenza il cliente fingendosi suo amicone quindi il cliente pensa di avere un rapporto di amicizia con il titolare e si fa dei problemi a cambiare studio o società a cui si rivolge.
La mia esperienza personale e' che quando segui un progetto, lo fai personalmente, quindi diventi il referente per il cliente. Ci vai a parlare, ascolti le sue richieste e gli proponi le modifiche richieste. Ovviamente se non arrivi a questo livello di autonomia sul progetto, non puoi neanche pensare di metterti in proprio, perche' evidentemente non hai ancora raggiunto la maturita' professionale per farlo.
si vede che sei giovane... ne riparliamo tra 5 anni... :D
guarda che se uno vuole far soldi ci sono metodi molto più convenienti che studiare eh :D
se uno fa l'università a mio parere la dovrebbe fare perchè gli piacciono gli insegnamenti di quel corso, non perché poi ha un lavoro dove guadagni tanto.
e in ogni caso gli studi non sono buttati come dicevo, la cultura personale è un bene, certo se la situazione economica non permette, chiaro che non è da furbi mantenersi l'università solo per accrescere la propria cultura...
Se non fosse così, corsi come letteratura, biologia marina, archeologia & co avrebbero già chiuso i battenti, visti gli incredibili sbocchi lavorativi :asd: :asd:
*nicola*
04-01-2010, 19:44
La mia esperienza personale e' che quando segui un progetto, lo fai personalmente, quindi diventi il referente per il cliente. Ci vai a parlare, ascolti le sue richieste e gli proponi le modifiche richieste. Ovviamente se non arrivi a questo livello di autonomia sul progetto, non puoi neanche pensare di metterti in proprio, perche' evidentemente non hai ancora raggiunto la maturita' professionale per farlo.
Secondo me quello che dici sull'autonomia nel seguire un progetto è vero però bisogna considerare anche l'ambiente nel quale uno lavora. Conosco almeno due studi di consulenza (non quello per il quale lavoro ma alcuni con cui ho avuto a che fare) il cui titolare ha molte meno capacità culturali e tecniche rispetto ai propri collaboratori però le sue doti da "venditore di fumo" e il clima di regole particolarmente rigide nei contatti con i clienti fanno sì che lo studio vada avanti e da fuori sembra che il merito sia tutto del titolare.
I collaboratori in questa situazione hanno le mani piuttosto legate dato che trovare un altro studio in questi mesi di crisi è difficile, clienti propri non ce ne sono e cmq servirebbe un capitale considerevole per iniziare un'attività da zero (costi legati alla partita iva, burocrazia varia, ...).
:dissident:
04-01-2010, 19:47
Secondo me quello che dici sull'autonomia nel seguire un progetto è vero però bisogna considerare anche l'ambiente nel quale uno lavora. Conosco almeno due studi di consulenza (non quello per il quale lavoro ma alcuni con cui ho avuto a che fare) il cui titolare ha molte meno capacità culturali e tecniche rispetto ai propri collaboratori però le sue doti da "venditore di fumo" e il clima di regole particolarmente rigide nei contatti con i clienti fanno sì che lo studio vada avanti e da fuori sembra che il merito sia tutto del titolare.
I collaboratori in questa situazione hanno le mani piuttosto legate dato che trovare un altro studio in questi mesi di crisi è difficile, clienti propri non ce ne sono e cmq servirebbe un capitale considerevole per iniziare un'attività da zero (costi legati alla partita iva, burocrazia varia, ...).
Aprire un'attivita' da zero ha come soli costi quelli legati a locali ed eventuali macchine, il resto e' davvero poca roba. E se uno vuole, contata gli ex-clienti dopo che ha aperto il suo studio e gli fa la propria proposta. La verita' e' che fare gli imprenditori (anche se di se' stesso) non e' per tutti.
*nicola*
04-01-2010, 20:22
Aprire un'attivita' da zero ha come soli costi quelli legati a locali ed eventuali macchine, il resto e' davvero poca roba. E se uno vuole, contata gli ex-clienti dopo che ha aperto il suo studio e gli fa la propria proposta. La verita' e' che fare gli imprenditori (anche se di se' stesso) non e' per tutti.
La pensiamo proprio diversamente!
Secondo me i costi non sono solo quelli legati ai locali e alle macchine. Solo per andare dal notaio e aprire una società e pagare il commercialista per la contabilità bisogna impegnare alcuni mesi delle entrate.
Aggiungo poi che, almeno nella mia zona, la mentalità degli imprenditori è quella "abbiamo sempre fatto così e continueremo a farlo" quindi anche il solo cambiare consulente lo spaventa non poco. Già il fatto che si rivolgano ad un consulente al posto di improvvisare internamente è un passo avanti degli ultimissimi anni.
:dissident:
04-01-2010, 21:01
La pensiamo proprio diversamente!
Secondo me i costi non sono solo quelli legati ai locali e alle macchine. Solo per andare dal notaio e aprire una società e pagare il commercialista per la contabilità bisogna impegnare alcuni mesi delle entrate.
La societa' la fai solo se sei piu' di uno, come libero professionista non ce n'e' bisogno. Io di commercialista spendo molto meno di un mese di entrata..
Aggiungo poi che, almeno nella mia zona, la mentalità degli imprenditori è quella "abbiamo sempre fatto così e continueremo a farlo" quindi anche il solo cambiare consulente lo spaventa non poco. Già il fatto che si rivolgano ad un consulente al posto di improvvisare internamente è un passo avanti degli ultimissimi anni.
Il punto e' che non cambiano consulente, se si tratta di clienti che hai seguito tu...Poi bisogna sepersi vendere e saper fare delle politiche di prezzi intelligenti, e i clienti arrivano..
....eh già.. uno studia e suda le 7 camicie per ALMENO 5 anni per aprire un negozietto e fare il venditore buttando al cesso i 5 anni di studi???
l'alternativa è fare stage gratuiti fino a 40 anni oppure andare in uno studio e disimparare fino a 40 anni.
Oppure puoi andare in qualche azienda che ti dà 500 euro al mesi per 12 mesi...
guarda che se uno vuole far soldi ci sono metodi molto più convenienti che studiare eh :D
se uno fa l'università a mio parere la dovrebbe fare perchè gli piacciono gli insegnamenti di quel corso, non perché poi ha un lavoro dove guadagni tanto.
e in ogni caso gli studi non sono buttati come dicevo, la cultura personale è un bene, certo se la situazione economica non permette, chiaro che non è da furbi mantenersi l'università solo per accrescere la propria cultura...
Se non fosse così, corsi come letteratura, biologia marina, archeologia & co avrebbero già chiuso i battenti, visti gli incredibili sbocchi lavorativi :asd: :asd:
troppi credono che l'Università sia un miracoloso sbocco per il lavoro.
Conosco gente "solo" diplomata che scrive libri di programmazione ad altissimo livello (roba da cultori) e conosco ingegneri laureati con il massimo dei voti che non sanno nemmeno usare Powerpoint...
Aprire un'attivita' da zero ha come soli costi quelli legati a locali ed eventuali macchine, il resto e' davvero poca roba. E se uno vuole, contata gli ex-clienti dopo che ha aperto il suo studio e gli fa la propria proposta. La verita' e' che fare gli imprenditori (anche se di se' stesso) non e' per tutti.
Hai detto una cosa sacrosanta
La pensiamo proprio diversamente!
Secondo me i costi non sono solo quelli legati ai locali e alle macchine. Solo per andare dal notaio e aprire una società e pagare il commercialista per la contabilità bisogna impegnare alcuni mesi delle entrate.
Aggiungo poi che, almeno nella mia zona, la mentalità degli imprenditori è quella "abbiamo sempre fatto così e continueremo a farlo" quindi anche il solo cambiare consulente lo spaventa non poco. Già il fatto che si rivolgano ad un consulente al posto di improvvisare internamente è un passo avanti degli ultimissimi anni.
1.000 euro all'anno per il commercialista non mi pare una cifra assurda
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.