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View Full Version : La privatizzazione dell'acqua non si ferma


Fides Brasier
03-11-2009, 14:05
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=1186&ID_sezione=76&sezione=Ambiente

3/11/2009
La privatizzazione dell'acqua non si ferma

CARLO LAVALLE
Governo e maggioranza vanno avanti senza ripensamenti sulla strada della privatizzazione dell'acqua. Sempre più privato e sempre meno pubblico. La filosofia del decreto legge 135/09, che dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri approda dal 3 novembre nell'aula del Senato per la sua conversione, continua ad essere questa. La gestione dei servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico, è affare delle società private.

L'art. 15 della nuova normativa, che modifica l'art. 23Bis della legge 133/2008, appare tassativo. Gli affidamenti diretti alle società a totale capitale pubblico (in house) potranno realizzarsi soltanto in via eccezionale e dietro parere preventivo dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Di contro, il metodo ordinario di conferimento dei servizi pubblici locali è la gara e la società mista. In quest'ultimo caso, comunque, il partner privato, individuato mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrà essere socio operativo con una quota di partecipazione non inferiore al 40%.

Secondo il governo il testo in discussione in parlamento rappresenta un mero adeguamento della legge italiana alla disciplina comunitaria. Ma questa interpretazione è fortemente contestata a livello locale.

Giorni fa la regione Puglia proprio richiamandosi alla legislazione europea ha stabilito con una decisione senza precedenti l'avvio del processo di ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese. A Bari il Presidente Vendola e la Giunta regionale sono convinti che non sia l'Europa ad imporre all'Italia la privatizzazione del servizio idrico.

Anzi, due diverse risoluzioni del Parlamento europeo affermano a chiare lettere il principio che l'acqua è un “bene comune dell'umanità” mentre gli organismi dell'UE hanno a più riprese evidenziato che “alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza”.

Pertanto, la gestione delle risorse idriche non deve necessariamente sottostare alle regole del mercato interno e le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) hanno la libertà di scegliere “se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”.

Sulla base di queste premesse la Puglia avanza quindi la pretesa di considerare l'acqua dei suoi cittadini non assoggettabile ai meccanismi di mercato assumendo peraltro l'inziativa di impugnare l'art. 15 del decreto governativo presso la Corte costituzionale in quanto lesivo dell'autonomia regionale.

Questa posizione di aperto rifiuto della privatizzazione non è un fatto isolato ma si diffonde e si consolida anche in altre zone del paese.

A Palermo sindaci e amministratori appartenenti al Coordinamento Regionale degli enti locali per l’acqua bene comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, hanno presentato una proposta di legge regionale analoga a quella pugliese.

A Caserta invece è stato proclamato il diritto all’acqua come diritto umano definendo privo di rilevanza economica il servizio idrico integrato.

Stessa storia in molti altri comuni italiani come Roccapiemonte, Prevalle, Fiorano Modenese, Napoli, Corchiano, Pietra Ligure, Povegliano Veronese, Sommacampagna, Fumane che hanno già inserito nel loro Statuto un articolo a protezione dell'acqua intesa come bene comune pubblico.

Brutte notizie per la coalizione governativa che prevedeva forse di poter archiviare senza troppe difficoltà il dossier privatizzazione.

Fides Brasier
03-11-2009, 14:08
http://petrolio.blogosfere.it/2009/05/acqua-gli-italiani-come-gli-africani.html

Leggevo da qualche parte che siamo ormai arrivati a un punto, in questo Paese, che se i politici rapinassero le gioiellerie non importerebbe nulla a nessuno. Non sappiamo più cosa dobbiamo arrivare a subire, perché ci sia un moto di ribellione, o almeno della sana indignazione civile.

Chissà, forse se i nostri concittadini che pensano solo al calcio e alle loro tasche sapessero che vengono considerati alla stregua di africani e fessi per giunta, magari qualcosa si smuoverebbe. Parlo di acqua, anzi ne parla Paolo Rumiz, uno dei più bravi corrispondenti di guerra italiani (dalla Bosnia a Kabul): occupandomene, dopo 35 anni di mestiere, ho provato lo stesso brivido della guerra dei Balcani.

Leggete il suo articolo, migliore di qualsiasi cosa possa scrivere io. Rumiz descrive esattamente la situazione della grande rapina dell'acqua in Italia, e molto correttamente mette in relazione l'esproprio delle risorse del Paese ai brutali sistemi coloniali che si sono verificati in Africa, dove popoli ignoranti, analfabeti, non coesi hanno supinamente accettato che ciò che era loro diventasse altrui, finendo col pagarlo e anche salato.

Il “Paese profondo” si è talmente indebolito che oggi l’atteggiamento predatorio che abbiamo rivolto prima verso la Libia o l’Etiopia e poi verso l’Est Europa, può essere rivolto verso l’Italia medesima senza il rischio di una rivoluzione.
Anche noi diventiamo discarica, miniera, piantagione.
E anche da noi i territori deboli sono lasciati completamente soli di fronte ai poteri forti. Come le tribù centro-africane.

Sapete trovare una differenza? La differenza tra la Campania e la Somalia, inquinate da ogni sorta di rifiuto speciale, diventate discariche di tutta Europa tra l'indifferenza degli abitanti che da anni vedono e tacciono (anzi, no: in Somalia almeno si sono dati alla pirateria, per farsi compensare); la differenza tra la Nigeria e la Basilicata, dove i petrolieri estraggono e inquinano senza nulla dare in cambio, a gente che si contenta delle briciole; la differenza tra Taranto e la periferia di Nairobi, dove persone irrilevanti muoiono per inquinamento da diossina o da piombo; tra la Val di Taro in Emilia e il Congo, entrambi spoliati delle loro risorse principali da gente senza scrupoli e nella compiacenza dei politici locali:

C’è una fabbrica di acque minerali che succhia dalle falde appenniniche in modo così potente che nei momenti di siccità gli abitanti del paese – noto fino a ieri per le sue fonti terapeutiche e oggi semi abbandonato – restano senz’acqua nelle condutture pubbliche.
C’è una protesta ma il sindaco tranquillizza tutti in consiglio comunale. (...) L’acqua del paese è data già per persa, requisita dai padroni delle minerali. L’idea che si tratti di un bene pubblico e prioritario non sfiora né il sindaco né la popolazione rassegnata.

E neanche gli africani, probabilmente. E dov'è la differenza con l'Africa, in tutto questo?

Cementificazione dei parchi naturali
Requisizione delle sorgenti
Privatizzazione dell’acqua pubblica
Discariche e inceneritori negli spazi più incontaminati del Paese
Ritorno al nucleare
Grandi opere imposte con la militarizzazione dei territori e la distruzione di interi habitat
Fiumi già in agonia, disseminati di ulteriori centrali idroelettriche
Impianti eolici che stanno cambiando i connotati all’Appennino

Ci stanno trattando come africani, bisognerebbe spiegare al vicino indifferente, incurante, preoccupato della sua nuova auto e incazzato per gli sbarchi di gente sfigata, ma molto più simile a lui di quanto non pensi. Perché è gente che ha imparato a subire, che si è messa nelle mani di corrotti, che non conosce i propri diritti... esattamente come sta succedendo a noi.

Il dossier di un’azienda multinazionale finlandese descrive così una regione italiana del centro: “facilità di penetrazione, costi d’insediamento minimi, zero conflittualità sociale”. Soprattutto, “poche obiezioni ecologiche”.
Sembra il Congo, invece è Italia.

cocis
03-11-2009, 14:11
il governo del fare .. ;)

entanglement
03-11-2009, 14:12
non ho capito gli impianti eolici sull'appennino di fianco a discariche ed inceneritori...

Xspazz
04-11-2009, 20:33
Uuuuppppp!!!!

Dunque: nessuno dice nulla?

Tralasciando gli articoli postati, con cui sono pienamente d'accordo, una sola considerazione:

privatizziamo l'acqua in tutta Italia.

Va bene. Ma... ops, 'spetta: a Cagliari l'acqua mi piace di più. Secondo me è più buona... yum! Ok mi abbono a quella dai... ma sì!

Chiamo la ditta che ha in appalto (o proprietà?) quest'acqua e sorpresa! "Ma come? Gentile cliente, lei è residente a Mantova. Come facciamo a stendere centinaia di Km di tubi per darle il servizio? Però le garantiamo l'allacciamento nel caso decidesse di traslocare"... :rolleyes:

Oppure: "Gentile cliente, se nota poca acqua dai rubinetti si tratta di un momentaneo disservizio: le nostre linee stanno finendo una partita di Acqua minerale Dannonone (che elimina l'acqua, è leggera e senza particelle, ioni o quanti di sodio). Non si preoccupi perché pagherà solo i litri consumati. Cogliamo l'occasione per ricordarLe come l'acqua Dannonone sia consigliable in caso di dieta. Può avere effetti diuretici. E' adatta pure per cucinare o lavarsi. In caso di momentanea assenza di liquido dalle condutture da noi gestite avrà uno sconto per 6 confezioni di Dannonone da 1500ml"

Stupisce come nessuno dica nulla su questa ennesima viscida, putrida e schifosa porcheria di disegno di legge! Ma che cazzo di privatizzazione è? Non son bastate le autostrade (costruite con le tasse?) o le FFS? :rolleyes:

Povera, povera Italia :cry:

Io non m'intendo di economia. Tutt'altro. Ma privatizzare vorrebbe dire "aprire alla concorrenza" in teoria. Peccato che la risorsa in oggetto sia fortemente, e geologicamente, radicata nel territorio. Ne consegue come sia praticamente impossibile concorrere per fornire un servizio migliore. O no?

E, ancora, le analisi sulle acque richiedono personale qualificato, laboratori, attrezzature e kit di reagente da usare quotidianamente. Non dimentichiamoci che è roba che beviamo, che usiamo per lavarci e per cucinare (l'acqua, non i reagenti :asd: ). Siamo sicuri che il "privato" per ammortizzare i dividendi non faccia come al solito e cioè un bel "Olé! Tagliuzza qui e là che tanto l'acqua è buona! Fa un controllo una volta la mese va che è già tanto" ... :rolleyes: perché faran così sapete? E non solo: "Tanto 'sti coglioni sono allacciati qua dove vuoi che vadano? Aumentate su..."

Sono pessimista dite? Certo. Ma in casi simili a pensar male si fa peccatto, ma ci si azzecca.

first register
04-11-2009, 20:59
Era del tutto prevedibile, prima gli italioti cedono il governo del paese alla destra, anche se ultimamente abbiamo scoperto che non si tratta di una destra ma di un centro-destra all'italiana, subito dopo si rendono conto di essere stati fregati.

Gli italiani non vogliono un governo democratico ma vogliono fregare tutti i loro concittadini, farsi raccomandare in cambio di qualche voto e stare zitti.

Spero che Vendola nei prossimi mesi vinca la sua battaglia e che la puglia riesca a ri-pubblicizzare l'acqua.

A questo punto dovrebbe diventare un esempio per le amministrazioni locali.

Onisem
04-11-2009, 21:05
L'acqua è una di quelle risorse primarie su cui non dovrebbe essere permesso a privati di speculare. E mi auguro che qualcuno non pensi seriamente che chiunque afferma ciò sia un comunista o uno di sinistra.

Xspazz
04-11-2009, 21:16
L'acqua è una di quelle risorse primarie su cui non dovrebbe essere permesso a privati di speculare. E mi auguro che qualcuno non pensi seriamente che chiunque afferma ciò sia un comunista o uno di sinistra.

Non so... non so perché... ma qualcosa mi dice che accadranno entrambe le ipotesi. Ma spero, con tutto il cuore, di sbagliare :(

jumpermax
04-11-2009, 22:22
L'acqua è una di quelle risorse primarie su cui non dovrebbe essere permesso a privati di speculare. E mi auguro che qualcuno non pensi seriamente che chiunque afferma ciò sia un comunista o uno di sinistra.

Beh hai fatto una asserzione senza dare uno straccio di motivazione... da molto l'idea di una posizione ideologica. Per cui insomma, darti del comunista ci sta tutto :D

Sull'argomento a mio avviso c'è disinformazione e poca concretezza. Anziché vedere la "speculazione" del privato come il male assoluto la domanda da porsi molto più semplicemente è chi dei due è in grado di gestire in modo più efficiente le risorse idriche, un soggetto pubblico o uno privato?
La risposta a mio avviso non è così banale visto entrambi i soggetti hanno pro e contro. Quello di cui sono certo è che lo stato più che preoccuparsi di gestire un servizio pubblico dovrebbe controllare l'erogazione del servizio a prescindere dalla tipologia di impresa che lo realizza.
Se lo stato non controlla ovviamente fallisce tanto l'uno quanto l'altro con risultati comunque catastrofici per i cittadini.
In tutto questo l'aspetto "speculatorio" mi pare secondario.

lowenz
04-11-2009, 22:34
Più metti anelli nella catena dei controlli, più ci saranno scaricabarile qualora le cose dovessero andare male.

Basta pensare alla casa dello studente dell'Aquila.....

X360X
04-11-2009, 22:41
.

gabi.2437
04-11-2009, 22:59
Sono sicuro che lo fanno per noi. Voi che l'avete votato, è vero che è al solo vantaggio dei cittadini? :O

Onisem
04-11-2009, 23:00
Beh hai fatto una asserzione senza dare uno straccio di motivazione... da molto l'idea di una posizione ideologica. Per cui insomma, darti del comunista ci sta tutto :D

Sull'argomento a mio avviso c'è disinformazione e poca concretezza. Anziché vedere la "speculazione" del privato come il male assoluto la domanda da porsi molto più semplicemente è chi dei due è in grado di gestire in modo più efficiente le risorse idriche, un soggetto pubblico o uno privato?
La risposta a mio avviso non è così banale visto entrambi i soggetti hanno pro e contro. Quello di cui sono certo è che lo stato più che preoccuparsi di gestire un servizio pubblico dovrebbe controllare l'erogazione del servizio a prescindere dalla tipologia di impresa che lo realizza.
Se lo stato non controlla ovviamente fallisce tanto l'uno quanto l'altro con risultati comunque catastrofici per i cittadini.
In tutto questo l'aspetto "speculatorio" mi pare secondario.

La questione in realtà è semplice: il privato ha per definizione come fine la realizzazione di un profitto con tutto quello che ne consegue, il pubblico non necessariamente. Poi temo si tratti delle solite privatizzazioni all'italiana, di cui abbiamo abbondanti esempi di "efficienza" e convenienza per il cittadino consumatore in diversi settori. E quando è coinvolto un bene primario il rischio è particolarmente elevato.



P.s. E non rompere con la storia del comunista che abbiamo votato uguale. :sofico:

Onisem
04-11-2009, 23:01
Perché? Ancora non capite che tanto sono tutti uguali?

Il guadagno è guadagno, sull'acqua ci attacchiamo come al solito, guarda nemmeno mi va di commentare, magari di trasferirmi all'estero si

Hai capito tutto di quello che ho scritto... :D

Onisem
04-11-2009, 23:03
Edit: doppio.

Fides Brasier
04-11-2009, 23:17
la domanda da porsi molto più semplicemente è chi dei due è in grado di gestire in modo più efficiente le risorse idriche, un soggetto pubblico o uno privato?visto che ti poni il dubbio, fatti la domanda e rispondi: ti sembra che la gestione delle risorse idriche da parte del servizio pubblico sia stata insoddisfacente fino a questo momento, tale da giustificare il passaggio al servizio svolto da privati?
per me no. per me questa privatizzazione e' solo un ulteriore atto del governo in carica volto a favorire la classe imprenditoriale a danno dei cittadini che si vedranno le bollette aumentare. per te invece cos'e'?

jumpermax
05-11-2009, 00:09
La questione in realtà è semplice: il privato ha per definizione come fine la realizzazione di un profitto con tutto quello che ne consegue, il pubblico non necessariamente. Poi temo si tratti delle solite privatizzazioni all'italiana, di cui abbiamo abbondanti esempi di "efficienza" e convenienza per il cittadino consumatore in diversi settori. E quando è coinvolto un bene primario il rischio è particolarmente elevato.



Appunto, lasciamo stare per un istante la questione della gestione all'italiana.
Il privato ha come obbiettivo il profitto e quindi non può permettersi di gestire male le proprie risorse, pena il fallimento. Il pubblico no, non risponde ad alcuna logica se non quella di chi lo amministra. Tagliare il pubblico vuol dire diminuire il potere d'azione della politica, tanto per cominciare... e questo è senz'altro un bene. Poi che il privato debba essere sottoposto a regole molto più severe posso essere d'accordo... ma rimane la questione di fondo che non lo si può criminalizzare perché cerca il profitto. Senza imprese che cercano profitto (e pagano le tasse) non ci sarebbero risorse per lo stato...

lowenz
05-11-2009, 00:18
Il privato ha come obbiettivo il profitto e quindi non può permettersi di gestire male le proprie risorse, pena il fallimento.
Trenitalia.....Tele2.....quanti esempi bisogna fare per sfatare questi miti? :D
Tu stesso dicevi che il liberismo a volte ti sembra una religione.....questo è uno dei dogmi campati in aria :p

jumpermax
05-11-2009, 00:49
Trenitalia.....Tele2.....quanti esempi bisogna fare per sfatare questi miti? :D
Tu stesso dicevi che il liberismo a volte ti sembra una religione.....questo è uno dei dogmi campati in aria :p
Fammeli pure gli esempi... ma che siano esempi reali di come il privato sia peggio del pubblico nel gestire un servizio. Meglio avere il monopolio di sip o meglio avere tele2? Poi se il problema è che ci sono aziende privatizzate che continuano a fare i monopolisti è un'altra questione... che niente ha a che vedere coi discorsi di inizio thread sull'acqua come bene primario. Per far arrivare l'acqua corrente in casa devi avere dietro qualcuno che la estrae la controlla la convoglia per centinaia di km e te la porta in casa... questo comporta la necessità di avere mezzi, tecnologie, logistica strumenti di supporto informatico tutte cose che necessitano di investimenti cospicui per poter funzionare bene. Dobbiamo davvero credere che un'azienda pubblica è in grado di farlo applicando logiche di merito nelle scelte?
Questo è davvero un mito... ci sono altri campi su questo discorso ha senso (vedi assicurazioni sanitarie) ma sulle società di servizi, si tratti di telefonia, gas, luce o acqua il concetto per me è sempre lo stesso.

lowenz
05-11-2009, 01:01
Il mito è tutto quello che ruota intorno a "merito", la società non funziona come un agente col Q-learning.....

gabi.2437
05-11-2009, 07:37
L'ho già detto che in francia l'avevan privatizzata tempo fa per tornare poi al pubblico perchè col privato la qualità era scesa e il prezzo salito a dismisura?

Ah ma il governo del FARE pensa al bene dei cittadini :O

Fides Brasier
05-11-2009, 09:24
Dobbiamo davvero credere che un'azienda pubblica è in grado di farlo applicando logiche di merito nelle scelte?ma tu davvero credi che nel privato contino logiche di merito? allora lascia che ti dica che questi tuoi discorsi sono certamente ragionevoli e condivisibili in termini ideali, ma del tutto avulsi dalla realta' quotidiana.

LightIntoDarkness
05-11-2009, 09:51
La base della questione è se l'acqua è una merce o un diritto.

Ocio a cosa si risponde perchè il passo successivo è l'aria.

lowenz
05-11-2009, 10:15
Ocio a cosa si risponde perchè il passo successivo è l'aria.
Pendio Scivoloso :D

Fides Brasier
05-11-2009, 10:17
La base della questione è se l'acqua è una merce o un diritto.che domanda.
tutto e' merce.
anche la salute.

DvL^Nemo
05-11-2009, 13:21
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=1186&ID_sezione=76&sezione=Ambiente

Io abito in provincia di Latina dove hano privatizzato la gestione dell'acqua. E' uno schifo continuo, spesso e volentieri non arriva l'acqua, la rete non e' affatto gestita bene, manutenzioni zero, per dirne una l'altro giorno ha piovuto e l'acqua che e' arrivata era di color nero. Intanto pero' i grandi capi dell'acqualatina spa fanno bella spesa dei nostri soldi :mad: :mad:

matrizoo
05-11-2009, 15:29
Appunto, lasciamo stare per un istante la questione della gestione all'italiana.
Il privato ha come obbiettivo il profitto e quindi non può permettersi di gestire male le proprie risorse, pena il fallimento. Il pubblico no, non risponde ad alcuna logica se non quella di chi lo amministra. Tagliare il pubblico vuol dire diminuire il potere d'azione della politica, tanto per cominciare... e questo è senz'altro un bene. Poi che il privato debba essere sottoposto a regole molto più severe posso essere d'accordo... ma rimane la questione di fondo che non lo si può criminalizzare perché cerca il profitto. Senza imprese che cercano profitto (e pagano le tasse) non ci sarebbero risorse per lo stato...

sono circa un 10 minuti che mi sto scervellando.
Mi sono posto questa domanda: esiste qualche motivo per cui dover privatizzare l'acqua?
io non ho ancora trovato una risposta:O
sai perchè?
perchè non esiste un solo cazzo di motivo per dire che affidare a privati una risorsa PRIMARIA CHE UTILIZZIAMO TUTTI sia meglio.
se ci fosse ti prego dimmelo.
aggiungo che vorrei conoscere un solo cretino che si rifiuterebbe di pagare una tassetta "una tantum" giusto per sistemare eventualmente qualche tubazione più urgente...
mi pare che le reti pubbliche siano gestite da esseri umani come quelle private, non mi pare che nel privato gestiscano gli alieni.

matrizoo
05-11-2009, 15:30
che domanda.
tutto e' merce.
anche la salute.


l'acqua è ancora peggio, la usiamo tutti indistintamente.
ammalarsi non è invece da tutti, esiste una probabilità di rimanere sani...