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View Full Version : La lettera di uno sfortunato tifoso del Brescia.


obefix
24-09-2009, 13:15
LA LETTERA DI UNO SFORTUNATO TIFOSO DEL BRESCIA
"Caro ministro Maroni mi aiuti
io non cerco vendetta, semmai giustizia"

Ero un allevatore di tori. Ero un ragazzo normale, con amicizie, una ragazza, passioni, sani valori. Ero soprattutto un grande tifoso del Brescia. Una persona normale, come tante, direbbe Lei.... Poi a Verona sono stato travolto da una carica di “alleggerimento” del reparto celere...
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prec succ

Celere alla carica (Sgattoni ) Ill.mo Ministro degli Interni

p.c. Presidente della Repubblica
p.c. Presidente del Consiglio
p.c. Ministro di Giustizia
p.c. Sindaco di Brescia
p.c. Prefetto di Brescia
p.c. Questore di Brescia
p.c. Sindaco di Verona
p.c. giornali e tv

scrivo questa lettera alla vigilia dell’anniversario di una data che mi ha cambiato la vita: il 24 settembre del 2005.
Mi presento: sono Paolo Scaroni, abito a Castenedolo, piccolo paese della provincia di Brescia.
Ero un allevatore di tori.
Ero un ragazzo normale, con amicizie, una ragazza, passioni, sani valori -anche sportivi- e la giusta curiosità. Facevo infatti molto sport e viaggiavo quando potevo.
Ero soprattutto un grande tifoso del Brescia.
Una persona normale, come tante, direbbe Lei.

Oggi non lo sono più (per la verità tifoso del Brescia lo sono rimasto, sebbene non possa più vivere la partita allo stadio com’ero solito fare: cantando, saltando, godendo oppure soffrendo).

Tutto è cambiato il 24 settembre del 2005, nella stazione di Porta Nuova a Verona.
Quel giorno, alla pari di migliaia di tifosi bresciani -fra i quali molte famiglie e bambini- avevo deciso di seguire la Leonessa a Verona con le migliori intenzioni, per quella che si preannunciava una sfida decisiva per il nostro campionato di serie B. Finita la partita, siamo stati scortati in stazione dalla polizia senza nessun intoppo o tensione. Dopo essermi recato al bar sottostante la stazione, stavo tornando con molta serenità al treno riservato a noi tifosi portando dell’acqua al resto della compagnia (era stata una giornata molto calda ed eravamo quasi tutti disidratati). Tutti gli altri tifosi erano già pronti sui vagoni per fare velocemente ritorno a Brescia. Mancavano pochi minuti ed i binari della stazione erano completamente deserti. Cosa alquanto strana visto il periodo, l’orario e soprattutto la città in cui eravamo, centro nevralgico per il passaggio dei treni.
Improvvisamente, senza alcun preavviso o motivo apparente, sono stato travolto da una carica di “alleggerimento” del reparto celere in servizio quel giorno per mantenere l’ordine pubblico e picchiato a sangue, senza avere nemmeno la possibilità di ripararmi. Sottratto al pestaggio dagli amici (colpiti loro stessi dalla furia delle manganellate), sono entrato in coma nel giro di pochissimo e quasi morto.
Dopo circa venti minuti dall’aver perso conoscenza sono stato caricato su un’ambulanza -osteggiata, più o meno velatamente, dallo stesso reparto che mi aveva aggredito- e trasportato all’ospedale di Borgo Trento a Verona. Lì sono stato operato d’urgenza. Lì sono stato salvato. Lì sono tornato dal coma dopo molte settimane. Lì ho passato alcuni mesi della mia nuova vita. Una vita d’inferno.
Nel frattempo la mia famiglia, in uno stato d’animo che fatico ad immaginare, subiva pressioni e minacce affinché la mia vicenda mantenesse un basso profilo.
Ai miei amici non andava certo meglio, nonostante tutti gli sforzi per far uscire la verità.
Ovviamente, alcune cose di cui sopra le ho sapute molto tempo dopo la mia aggressione. Il resto l’ho scoperto grazie al lavoro del mio avvocato.
Dalla ricostruzione dei fatti e tramite le tante testimonianze, emerge un quadro inquietante, quasi da non credere; ma proprio per questo da rendere pubblico.
In seguito alle gravissime lesioni subite, presso la Procura della Repubblica di Verona è iniziato un procedimento a carico di alcuni poliziotti e funzionari identificati quali autori delle lesioni da me subite. Nonostante il Giudice per le Indagini Preliminari abbia respinto due volte la richiesta d’archiviazione, il Pubblico Ministero non ha ancora esercitato l’azione penale contro gli indagati.
Mi domando per quale ragione ciò avvenga e perché mi sia negata giustizia.
Oggi, dopo avere perso quasi tutto, rimango perciò nell’attesa di un processo, nemmeno tanto scontato, considerati i precedenti ed i tentativi di screditarmi. Oltretutto i poliziotti erano tutti a volto coperto, quindi non identificabili (com’è possibile tutto questo?), sebbene a comandarli ci fosse una persona riconoscibilissima.
Dopo le tante bugie e cattiverie uscite in modo strumentale sul mio conto a seguito della vicenda, aspetto soprattutto che mi venga restituita la dignità.
Ill.mo Ministro degli Interni, sebbene la mia vicenda non abbia destato lo stesso scalpore, ricorda un po’ le tragedie di Gabriele Sandri, di Carlo Giuliani, ed in particolare di Federico Aldrovandi (accaduta a poche ore di distanza dalla mia), con una piccola, grande differenza: io la mia storia la posso ancora raccontare, nonostante tutto.
Le dinamiche delle vicende sopra citate forse non saranno identiche, ma la volontà di uccidere sì, è stata la medesima. Altrimenti non si spiega l’accanimento di queste persone nei miei confronti, soprattutto se si considera che non vi era una reale situazione di pericolo: era tutto tranquillo; ero caduto a terra; ero completamente inerme. Ma le manganellate, come descrive il referto medico, non si sono più fermate.
Forse, ho pensato, oltre alla vita volevano togliermi anche l’anima.
Per farla breve, in pochi secondi ho perso quasi tutto quello per cui avevo vissuto -per questo mi sento ogni giorno più vicino a Federico- e senza un motivo apparente. Sempre ovviamente che esista una giustificazione per scatenare tanta crudeltà ed efficienza.
Le mie funzioni fisiche sono state ridotte notevolmente, e nonostante la lunga riabilitazione a cui mi sottopongo da anni con molta tenacia non avrò molti margini di miglioramento. Questo lo so quasi con certezza: l’unica cosa funzionante come prima nel mio corpo infatti è il cervello, attivo come non mai. Dopo quattro anni non ho ancora stabilito se questa sia stata una fortuna.
Ho perso il lavoro, sebbene abbia un padre caparbio che insiste nel mandare avanti la mia ditta, sottraendo tempo e valore ai suoi impegni.
Ho perso la ragazza.
Ho perso il gusto del viaggiare (il più delle volte quelli che erano itinerari di piacere si sono trasformati in veri e propri calvari a causa delle mie condizioni fisiche), nonostante mi spinga ancora molto lontano.
Ho perso soprattutto molte certezze, relative alla Libertà, al Rispetto, alla Dignità, alla Giustizia e soprattutto alla Sicurezza.
Quella sicurezza che Lei invoca ogni giorno, e tenta d’imporre sommando nuove leggi e nuove norme a quelle già esistenti (fino a ieri molto efficaci, almeno per l’opinione pubblica).
Peccato però che queste leggi non abbiano saputo difendere me, Federico, Carlo e Gabriele dagli eccessi di coloro che rappresentavano, in quel momento, le istituzioni.
Ill.mo Ministro degli Interni, alcune cose mi martellano più di tutto: ogni giorno mi domando infatti cosa possa spingere degli uomini a tanto. Non ho la risposta.
Ogni giorno mi domando se qualcuna di queste tragedie potesse essere evitata. La risposta è sempre quella: sì.
A mio modesto parere, ciò che ha permesso a queste persone di liberare la parte peggiore di sé è stata la sicurezza di farla franca.
Sembra un paradosso, ma in un Paese come il nostro in cui si parla tanto di “certezza della pena”, di “responsabilità” e di “omertà”, proprio coloro che dovrebbero dare l’esempio agiscono impuniti infrangendo ogni legge scritta e non, disonorano razionalmente la divisa e l’istituzione rappresentata, difendono chi fra loro sbaglia impunemente.
Ill.mo Ministro degli Interni, dopo tante elucubrazioni, sono giunto ad una conclusione: se queste persone fossero state immediatamente riconoscibili, responsabili perciò delle loro azioni, non si sarebbero comportate in quella maniera ed io non avrei perso tanto.
Le chiedo quindi: com’è possibile che in Italia i poliziotti non portino un segno di riconoscimento immediato come accade nella maggior parte delle Nazioni europee?
Ill.mo Ministro degli Interni, io non cerco vendetta, semmai Giustizia.
Mi appello a Lei ed a tutte le persone di buon senso affinché questi uomini vengano fermati ed impossibilitati nello svolgere ancora il loro “dovere”.
Chiedo quindi che si faccia il processo e nulla sia insabbiato.
Cordiali saluti.
Paolo Scaroni, vittima di uno Stato distratto.

fa riflettere..

lowenz
24-09-2009, 13:22
A mio modesto parere, ciò che ha permesso a queste persone di liberare la parte peggiore di sé è stata la sicurezza di farla franca.
Disgraziatamente è proprio così.
Nel frattempo la mia famiglia, in uno stato d’animo che fatico ad immaginare, subiva pressioni e minacce affinché la mia vicenda mantenesse un basso profilo.
:mad:

Fil9998
24-09-2009, 13:26
basterebbe mettere i numeri IN GRANDE sui caschi...

mica da renderli pubblici i numeri, eh... però che ci siano in qualche cassetto da qualche parte in prefettura...

cosa che ovviamente NON si vuole.
come dimostrato in moltissimi casi.

del resto in situazioni del genere basta che poche persone si facciano prendere la mano, poi tutto il corpo ne fa le spese (sempre se si arriva in tribunale).


io credo che sia nell'interesse delle stesse FdO l'introduzione dei numeri sui caschi.
pena la spiacevole sensazione di vivere in una larvata situazione latino-americana o cinesoide...

itsnotfair
24-09-2009, 13:37
carlo giuliani......cosa c'entrerebbe?

Torav
24-09-2009, 13:43
carlo giuliani......cosa c'entrerebbe?

In effetti il nome di Carlo Giuliani è l'unica cosa che ho notato in questa lunga ed articolata lettera. Per il resto è così noiosa e piena di cliché!

:mbe:

Entrando nel merito, la storia di questo ragazzo può certamente essere accostata a quella di alcune altre persone, ma ciò che stupisce (e rende più scivolosi alcuni appigli) è l'assenza di generalizzazioni e la proposta lucida che fa. Dopo 4 anni ridotti in quello stato chissà quante persone sarebbero diventate rancorose verso tutte le forze dell'ordine. Punta il dito solamente contro quella parte "malata", che esiste sicuramente, come in ogni organismo complesso, e che l'organismo stesso dovrebbe occuparsi di estirpare.

MadJackal
24-09-2009, 13:49
In effetti il nome di Carlo Giuliani è l'unica cosa che ho notato in questa lunga ed articolata lettera. Per il resto è così noiosa e piena di cliché!

:mbe:

Entrando nel merito, la storia di questo ragazzo può certamente essere accostata a quella di alcune altre persone, ma ciò che stupisce (e rende più scivolosi alcuni appigli) è l'assenza di generalizzazioni e la proposta lucida che fa. Dopo 4 anni ridotti in quello stato chissà quante persone sarebbero diventate rancorose verso tutte le forze dell'ordine. Punta il dito solamente contro quella parte "malata", che esiste sicuramente, come in ogni organismo complesso, e che l'organismo stesso dovrebbe occuparsi di estirpare.

Per questo da anni si chiedono i numeri sui caschi.
A chi appartiene il numero lo sa solo la polizia/prefettura/bla bla, ovviamente.
Ma si sa chi è.

Non ci vorrebbe molto, e le mele marce si trovano e si buttano via subito.
Ma no, non si vuole.

Torav
24-09-2009, 13:53
sono più che d'accordo. Sostanzialmente sarebbe una soluzione che non scontenta nessuno ma eviterebbe molti incidenti che negli ultimi anni stanno allontanando molto le forze dell'ordine dai cittadini.

Lorekon
24-09-2009, 14:08
In effetti il nome di Carlo Giuliani è l'unica cosa che ho notato in questa lunga ed articolata lettera. Per il resto è così noiosa e piena di cliché!

:mbe:


:rolleyes: :mad: :muro: :muro: :muro: :muro:

Jacoposki
24-09-2009, 14:09
la cosa che mi inquieta è che di questa faccenda in quattro anni non avevo mai sentito neppure parlare.

itsnotfair
24-09-2009, 14:12
In effetti il nome di Carlo Giuliani è l'unica cosa che ho notato in questa lunga ed articolata lettera. Per il resto è così noiosa e piena di cliché!

:mbe:



nessuno malmenato e ridotto in fin di vita....senza colpa....accomunerebbe la sua vicenda a quella di carlo giuliani.....

stona....stona...

itsnotfair
24-09-2009, 14:13
:rolleyes: :mad: :muro: :muro: :muro: :muro:

avrebbe voluto essere ironico.....o almeno ci ha provato....

Lorekon
24-09-2009, 14:15
allora non ho colto :stordita:

obefix
24-09-2009, 14:25
la cosa che mi inquieta è che di questa faccenda in quattro anni non avevo mai sentito neppure parlare.

qui a brescia si sapeva, in giro per l'italia no.

sander4
24-09-2009, 14:28
Ormai questi casi di innocenti massacrati di botte e quasi uccisi (o proprio uccisi) da poliziotti, che rimangono impuniti o addirittura promossi, con annesse pressioni o minacce perchè rimanga tutto nel silenzio, si moltiplicano. Altro che sicurezza, se si ha paura della polizia. E mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno pure abrogato una norma contro certi abusi di polizia, non ricordo bene se ne era parlato.

Ci vogliono i numeri di riconoscimento, delle regole strettissime nella polizia dove chi fa queste cose viene sospeso anche prima del processo dal lavoro ed espulso in caso di condanna anche in primo grado, poi togliere quella legge CRIMINALE della ex-cirielli altrimenti se per puro caso si riesce ad andare a processo finiscono facilmente in prescrizione. I fascisti in divisa che invalidano le persone innocenti a forza di botte o le uccidono vanno puniti il doppio degli altri proprio perchè dovrebbero proteggere da quella gente non comportarsi come loro.

beach_man
24-09-2009, 14:30
Ormai questi casi di innocenti massacrati di botte e quasi uccisi da poliziotti, che rimangono impuniti o addirittura promossi, e comunque fanno pressioni o minacce perchè rimanga tutto nel silenzio, si moltiplicano. Altro che sicurezza. E mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno pure abrogato una norma contro certi abusi di polizia, non ricordo bene se ne era parlato.

Ci vogliono i numeri di riconoscimento, delle regole strettissime nella polizia dove chi fa queste cose viene sospeso anche prima del processo dal lavoro ed espulso in caso di condanna, poi togliere quella legge CRIMINALE della ex-cirielli altrimenti se per puro caso si riesce ad andare a processo finiscono in prescrizione.

Ci vuole innanzitutto la volonta' di "voler fare"....

sander4
24-09-2009, 14:32
Ci vuole innanzitutto la volonta' di "voler fare"....

Lo so, purtroppo non c'è. Infatti dicevo "idealmente", lo so che in realtà si va nella direzione contraria, ovvero impunità e difesa ad oltranza di questa gente, se non colpevolizzazione delle vittime che potevano "starsene a casa". :rolleyes:

Stigmata
24-09-2009, 15:10
Per questo da anni si chiedono i numeri sui caschi.
A chi appartiene il numero lo sa solo la polizia/prefettura/bla bla, ovviamente.
Ma si sa chi è.

Non ci vorrebbe molto, e le mele marce si trovano e si buttano via subito.
Ma no, non si vuole.

Sparirebbero le liste dei numeri assegnati.

Concordo con l'ultima frase: manca la volontà di fare, e se manca quella ogni tentativo è destinato a fallire.

apollo70
24-09-2009, 15:30
io eliminerei completamente le FDO e lascerei la gestione della sicurezza a tutti coloro che si riempiono la bocca di accuse continue a Polizia Carabinieri
Militari basate sul sentito dire ecc ecc ... viva l'autogestione , tanto siamo tutti maturi e rispettosi del prossimo , è ora di finirla con la repressione della libertà ...
Tifosi tranquilli e inoffensivi dopo la partita Verona Brescia... piu probabile che si cagassero sotto i poliziotti
Ps in alternativa sarei d'accordo sui numeri sul casco

Torav
24-09-2009, 17:09
nessuno malmenato e ridotto in fin di vita....senza colpa....accomunerebbe la sua vicenda a quella di carlo giuliani.....

stona....stona...

allora non capisco perché la famiglia avrebbe ricevuto quelle pressioni. Però se vuoi prendere tutto il contenuto della lettera e considerarlo menzogna mi sta bene: è pur sempre possibile. Trovo solo un po' superficiale ridurre due pagine di lettera a due parole.

avrebbe voluto essere ironico.....o almeno ci ha provato....

allora non ho colto :stordita:

chiedo venia, è stata una settimana dura e non è ancora finita, la prossima volta tenterò di essere più chiaro :p

trallallero
24-09-2009, 17:21
Strano che nessuno abbia chiesto il link.
Eccolo: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cultura/2009/09/23/235446-caro_ministro_maroni_aiuti.shtml

MadJackal
24-09-2009, 17:33
Sparirebbero le liste dei numeri assegnati.

Concordo con l'ultima frase: manca la volontà di fare, e se manca quella ogni tentativo è destinato a fallire.

Calcio in culo al prefetto, licenziato in tronco ed impossibilitato a ricoprire qualsiasi altro incarico pubblico. Per legge.
E vedrai che non sparisce nulla, ne fanno 8000 copie e se ne portano una anche in bagno :D

io eliminerei completamente le FDO e lascerei la gestione della sicurezza a tutti coloro che si riempiono la bocca di accuse continue a Polizia Carabinieri
Militari basate sul sentito dire ecc ecc ... viva l'autogestione , tanto siamo tutti maturi e rispettosi del prossimo , è ora di finirla con la repressione della libertà ...
Tifosi tranquilli e inoffensivi dopo la partita Verona Brescia... piu probabile che si cagassero sotto i poliziotti
Ps in alternativa sarei d'accordo sui numeri sul casco

Ma io credo che in realtà il punto sia che anche i poliziotti sono pochi (metà dei commissariati lavorano con uno staff ancora inferiore al minimo, in Italia... e forse sono più di metà), hanno paura, magari non sono proprio addestratissimi per far fronte alla cosa... e bum, scatta il disastro.

Nessuno dice che i tifosi siano inoffensivi, ma che certe volte esagerano pure i poliziotti/carabinieri. E vanno puniti se lo fanno.

Stigmata
24-09-2009, 18:49
Calcio in culo al prefetto, licenziato in tronco ed impossibilitato a ricoprire qualsiasi altro incarico pubblico. Per legge.
E vedrai che non sparisce nulla, ne fanno 8000 copie e se ne portano una anche in bagno :D

Mah, visto l'andazzo della cosa pubblica non mi stupirei di pastette e magheggi vari. Certo che se la mentalità fosse un'altra...

Ma io credo che in realtà il punto sia che anche i poliziotti sono pochi (metà dei commissariati lavorano con uno staff ancora inferiore al minimo, in Italia... e forse sono più di metà), hanno paura, magari non sono proprio addestratissimi per far fronte alla cosa... e bum, scatta il disastro.

Che è esattamente quello che mi raccontava un amico poliziotto che ha iniziato facendo il celerino negli stadi. Poi nel 2000 l'hanno mandato a genova...

sjk
24-09-2009, 22:30
Finita la partita, siamo stati scortati in stazione dalla polizia senza nessun intoppo o tensione.
... stavo tornando con molta serenità al treno riservato a noi tifosi ...

Scortati in Stazione dalla Polizia?
Treno riservato ai tifosi?
Abbiamo perso il senso della misura, ed il bello è che oramai non ci facciamo più neanche caso. Abbiamo accettato passivamente che una partita di calcio diventi un problema di ordine pubblico. Tutto il resto vien da sè.

Comunque i migliori auguri al ragazzo...

sjk

P.S. ho frequentato lo stadio per oltre quindici anni, anche nelle curve, ma non mi sono mai -dico, mai- trovato in mezzo ad una carica di polizia. E non è un caso. Basta volerlo.

ferste
24-09-2009, 22:44
I poliziotti dovrebbero essere riconoscibili, sempre, anche in pattuglia, con un numero.

I tifosi quando fanno gli stronzi dovrebbero essere arrestati.

ilguercio
24-09-2009, 23:59
Scortati in Stazione dalla Polizia?
Treno riservato ai tifosi?
Abbiamo perso il senso della misura, ed il bello è che oramai non ci facciamo più neanche caso. Abbiamo accettato passivamente che una partita di calcio diventi un problema di ordine pubblico. Tutto il resto vien da sè.

Comunque i migliori auguri al ragazzo...

sjk

P.S. ho frequentato lo stadio per oltre quindici anni, anche nelle curve, ma non mi sono mai -dico, mai- trovato in mezzo ad una carica di polizia. E non è un caso. Basta volerlo.

I poliziotti dovrebbero essere riconoscibili, sempre, anche in pattuglia, con un numero.

I tifosi quando fanno gli stronzi dovrebbero essere arrestati.

*

-kurgan-
25-09-2009, 00:45
P.S. ho frequentato lo stadio per oltre quindici anni, anche nelle curve, ma non mi sono mai -dico, mai- trovato in mezzo ad una carica di polizia. E non è un caso. Basta volerlo.

solo fortuna, io mi ci sono trovato in mezzo da ragazzino (avrò avuto 13 anni) uscendo dallo stadio con mio padre.

dave4mame
25-09-2009, 00:56
Scortati in Stazione dalla Polizia?


se tu vedessi il mancini (http://www.blackbrain.it), capiresti perchè una tifoseria che passa per verona necessita della scorta...

JohnT
25-09-2009, 07:55
se tu vedessi il mancini (http://www.blackbrain.it), capiresti perchè una tifoseria che passa per verona necessita della scorta...
La situazione sta lentissimamente migliorando.. Purtroppo, troppo lentamente..
Poi, oddio, evitiamo generalizzazioni, non è che a parti invertite quando da Vr vai a Bs ti accolgano con mazzolini di fiori, orchidee e canti angelici.. O a Bergamo o a Vicenza..
Poi c'è il problema dell'estremizzazione politica, ma è OT..

dave4mame
25-09-2009, 08:42
ma per carità: tra bergamo, brescia e verona (lato scaligero), non se la mandano a dire.
però, a prescidere da questo, il mancini è il mancini.
io lo conosco solo di fama e di vista... ma ogni volta che lo vedo mi fa paura...