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25-08-2009, 16:07
KABUL - Hamid Karzai, il presidente afgano uscente, è in testa nello spoglio dei voti delle presidenziali di giovedì scorso, ma i risultati preliminari annunciati dalla "Commissione elettorale indipendente" (IEC) sono relativi solo al 10 cento dei voti scrutinati.
La Commissione ha deciso di diffondere i risultati solo su questo piccolo campione per dar tempo alle parti politiche di accettare un risultato finale che non provochi disordini o scontri nel paese. Sul campione del 10 per cento di voto reale, Karzai sarebbe in testa con il 41%, mentre il suo principale rivale Abdullah Abdullah segue con il 39% dei voti.
Se questo trend venisse confermato, Karzai non potrebbe essere eletto quindi presidente al primo turno, ma non è chiaro da quali distretti provengano i voti resi noti oggi. Se fossero voti relativi per esempio ai distretti del Panshir, l'ex ministro degli Esteri Abdullah sarebbe avvantaggiato dal fatto che in quella regione sono presenti le etnie e i gruppi politici di cui è espressione.
Da adesso in poi, ogni giorno la Commissione annuncerà i risultati di un pacchetto pari al 10-15% dei voti espressi. Il passo successivo in questa complicata procedura di controllo del voto sarà l'annuncio del risultato complessivo "provvisorio-finale" che dovrebbe avvenire tra il 3 e il 7 settembre.
I dati definitivi saranno rivelati invece soltanto il 17 settembre, dopo che anche la "Commissione elettorale per le contestazioni" (Ecc) avrà completato la verifica di centinaia di ricorsi presentati in questi giorni.
Da giorni Abdullah Abdullah, ex ministro degli Esteri di Karzai e leader di una coalizione che fa riferimento soprattutto ai leader e alle etnie del Nord (tagiki e uzbeki in maggioranza) aveva denunciato i "brogli e le intimidazioni" degli uomini di Karzai durante la campagna elettorale.
Nelle scorse ore, con la mediazione di diplomatici americani, europei e delle Nazioni Unite, si è lavorato per prevenire che la reazione della parte di Abdullah ai risultati che davano Karzai vincente al primo turno si potesse trasformare in un'altra ondata di violenze nel paese.
Richard Holbrooke, l'inviato di Barack Obama per Afghanistan e Pakistan, ha messo le mani avanti: "Ci saranno sicuramente proteste per brogli e irregolarità, dobbiamo prepararci a gestire questa fase". Holbrooke ha detto che aspetterà che le due commissioni elettorali abbiano concluso il loro lavoro prima di commentare i risultati del voto.
In questi ultimi tre giorni Kabul è rimasta col fiato sospeso di fronte a una guerra di dichiarazioni che dal campo di Karzai e da quello di Abdullah è servita a preposizionale i due candidati in attesa dell'annuncio dei risultati. Ieri il ministro delle Finanze di Karzai, Zakhailwal, e oggi uno dei portavoce del presidente hanno insistito: "Siamo noi i vincitori: lasceremo che sia la Commissione elettorale ad annunciare le cifre, ma abbiamo vinto noi e non ci sarà bisogno di andare al ballottaggio".
Questa mattina fonti del palazzo presidenziale hanno ridimensionato la percentuale fatta filtrare da altri uomini vicini a Karzai: "Siamo vicini al 60 per cento, non al 70 per cento, ma comunque il presidente è rieletto al primo turno".
(25 agosto 2009)
fonte: la Repubblica
Cosa ne pensate? Considerando l'aria che tira direi che le accuse di brogli da parte di Abdullah non siano poi così fuori dal mondo. Ha anche affermato di essere in possesso di prove in una sua recente intervista.
Aggiungo:
Il candidato alla presidenza riesce a dimostrare come l'inchiostro sul dito possa essere cancellato
A poche ore dall'apertura dei seggi è già sorta la prima polemica sulla validità del processo elettorale. Ramazan Bashardost, uno degli oltre trenta candidati alla presidenza, è riuscito a eliminare la marcatura d'inchiostro, segno di effettuazione del voto, dal proprio dito indice. Dopo aver eliminato la prova, l'ex ministro per la Pianificazione ha chiamato gli addetti al seggio per chiedere l'annullamento delle elezioni. Il sistema anti-frode elettorale prevede che all'uscita dalla cabina elettorale l'elettore immerga un dito in una pentola dove è contenuto un inchiostro particolare che non dovrebbe, in teoria, scomparire prima di due settimane. L'emittente araba Al Jazeera, presente con i suoi reporter in tre diversi seggi di Kabul, ha reso noto che ci sono prove del fatto che più di un elettore è riuscito a rimuovere l'inchiostro dalle loro dita. Bays James, giornalista della tv araba, ha riferito di aver parlato con il presidente della commissione elettorale indipendente che, al momento, si dice all'oscuro della situazione aggiungendo e che se il problema dovesse presentarsi verrà adeguatamente affrontato.
Oltretutto mi domando come nel 2009, in piena era tecnologica, non siamo ancora riusciti a inventare un sistema sicuro di voto.
La Commissione ha deciso di diffondere i risultati solo su questo piccolo campione per dar tempo alle parti politiche di accettare un risultato finale che non provochi disordini o scontri nel paese. Sul campione del 10 per cento di voto reale, Karzai sarebbe in testa con il 41%, mentre il suo principale rivale Abdullah Abdullah segue con il 39% dei voti.
Se questo trend venisse confermato, Karzai non potrebbe essere eletto quindi presidente al primo turno, ma non è chiaro da quali distretti provengano i voti resi noti oggi. Se fossero voti relativi per esempio ai distretti del Panshir, l'ex ministro degli Esteri Abdullah sarebbe avvantaggiato dal fatto che in quella regione sono presenti le etnie e i gruppi politici di cui è espressione.
Da adesso in poi, ogni giorno la Commissione annuncerà i risultati di un pacchetto pari al 10-15% dei voti espressi. Il passo successivo in questa complicata procedura di controllo del voto sarà l'annuncio del risultato complessivo "provvisorio-finale" che dovrebbe avvenire tra il 3 e il 7 settembre.
I dati definitivi saranno rivelati invece soltanto il 17 settembre, dopo che anche la "Commissione elettorale per le contestazioni" (Ecc) avrà completato la verifica di centinaia di ricorsi presentati in questi giorni.
Da giorni Abdullah Abdullah, ex ministro degli Esteri di Karzai e leader di una coalizione che fa riferimento soprattutto ai leader e alle etnie del Nord (tagiki e uzbeki in maggioranza) aveva denunciato i "brogli e le intimidazioni" degli uomini di Karzai durante la campagna elettorale.
Nelle scorse ore, con la mediazione di diplomatici americani, europei e delle Nazioni Unite, si è lavorato per prevenire che la reazione della parte di Abdullah ai risultati che davano Karzai vincente al primo turno si potesse trasformare in un'altra ondata di violenze nel paese.
Richard Holbrooke, l'inviato di Barack Obama per Afghanistan e Pakistan, ha messo le mani avanti: "Ci saranno sicuramente proteste per brogli e irregolarità, dobbiamo prepararci a gestire questa fase". Holbrooke ha detto che aspetterà che le due commissioni elettorali abbiano concluso il loro lavoro prima di commentare i risultati del voto.
In questi ultimi tre giorni Kabul è rimasta col fiato sospeso di fronte a una guerra di dichiarazioni che dal campo di Karzai e da quello di Abdullah è servita a preposizionale i due candidati in attesa dell'annuncio dei risultati. Ieri il ministro delle Finanze di Karzai, Zakhailwal, e oggi uno dei portavoce del presidente hanno insistito: "Siamo noi i vincitori: lasceremo che sia la Commissione elettorale ad annunciare le cifre, ma abbiamo vinto noi e non ci sarà bisogno di andare al ballottaggio".
Questa mattina fonti del palazzo presidenziale hanno ridimensionato la percentuale fatta filtrare da altri uomini vicini a Karzai: "Siamo vicini al 60 per cento, non al 70 per cento, ma comunque il presidente è rieletto al primo turno".
(25 agosto 2009)
fonte: la Repubblica
Cosa ne pensate? Considerando l'aria che tira direi che le accuse di brogli da parte di Abdullah non siano poi così fuori dal mondo. Ha anche affermato di essere in possesso di prove in una sua recente intervista.
Aggiungo:
Il candidato alla presidenza riesce a dimostrare come l'inchiostro sul dito possa essere cancellato
A poche ore dall'apertura dei seggi è già sorta la prima polemica sulla validità del processo elettorale. Ramazan Bashardost, uno degli oltre trenta candidati alla presidenza, è riuscito a eliminare la marcatura d'inchiostro, segno di effettuazione del voto, dal proprio dito indice. Dopo aver eliminato la prova, l'ex ministro per la Pianificazione ha chiamato gli addetti al seggio per chiedere l'annullamento delle elezioni. Il sistema anti-frode elettorale prevede che all'uscita dalla cabina elettorale l'elettore immerga un dito in una pentola dove è contenuto un inchiostro particolare che non dovrebbe, in teoria, scomparire prima di due settimane. L'emittente araba Al Jazeera, presente con i suoi reporter in tre diversi seggi di Kabul, ha reso noto che ci sono prove del fatto che più di un elettore è riuscito a rimuovere l'inchiostro dalle loro dita. Bays James, giornalista della tv araba, ha riferito di aver parlato con il presidente della commissione elettorale indipendente che, al momento, si dice all'oscuro della situazione aggiungendo e che se il problema dovesse presentarsi verrà adeguatamente affrontato.
Oltretutto mi domando come nel 2009, in piena era tecnologica, non siamo ancora riusciti a inventare un sistema sicuro di voto.