Ziosilvio
30-07-2009, 14:46
Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/salute/nutrizione/09_luglio_30/cibi_bio_nutrono_come_quelli_industriali_ff133054-7d01-11de-898a-00144f02aabc.shtml):
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Ma non tutti sono d'accordo: non si parla degli effetti a lungo termine dei pesticidi
I cibi biologici? Costano di più
ma nutrono come quelli industriali
Lo studio: gli alimenti derivanti da coltivazioni senza additivi chimici non sono necessariamente più sani
MILANO - Il cibo biologico non è più sano di quello industriale. È il sorprendente risultato pubblicato dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine sull’American Journal of Clinical Nutririon. La differenza principale è esclusivamente il costo: per un prodotto etichettato come biologico, infatti, si è disposti a pagare molto di più. Ma la potenziale naturalità dell’alimento non sembra comportare alcun beneficio aggiuntivo per la salute.
LO STUDIO - La ricerca, riportata sui siti dei maggiori quotidiani d’oltremanica, tra cui l'Independent [link sul sito del Corsera], è stata commissionata dalla Food Standards Agency del governo britannico per poter fornire alla popolazione gli elementi corretti per una scelta informata e ponderata al momento della spesa. Gli scienziati hanno passato in rassegna 162 pubblicazioni che nell’ultimo mezzo secolo hanno affrontato l’argomento. Da una rilettura sistematica e comparativa di questi studi hanno concluso che non esistono significative differenze tra l’alimentazione industriale e quella «più naturale». Sono, infatti, minime le discrepanze degli apporti nutritivi forniti dai cibi biologici e quelli preparati tradizionalmente. Tanto minime da non avere alcuna rilevanza per la salute, sia che si tratti di alimenti vegetali sia che si tratti di vivande di origine animale. Le differenze più sostanziali sono state trovate nei livelli di azoto e fosforo riscontrati nei diversi prodotti, ma i ricercatori ritengono si tratti soprattutto di una questione di fertilizzanti e maturità al momento del raccolto, con insignificanti conseguenze per i relativi apporti nutrizionali.
DISACCORDO - Non tutti ovviamente condividono i risultati raggiunti. Tra i principali antagonisti Peter Melchett, direttore strategico della Soil Association, racconta il suo disappunto alla Bbc [link sul sito del Corsera]: «L’analisi accantona la maggior parte degli studi che paragonano le differenze nutrizionali dei cibi biologici e non. Senza una ricerca di raggio molto ampio è difficile giungere a conclusioni che possano far chiarezza, non considerando il fatto che non esistono studi soddisfacenti sugli effetti di lungo termine che i pesticidi possono provocare nella salute umana».
Simone D'Ambrosio
30 luglio 2009
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E abstract dell'articolo su AJCN, quest'ultimo purtroppo consultabile solo a pagamento:
http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/ajcn.2009.28041v1
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Nutritional quality of organic foods: a systematic review1,2,3,4
Alan D Dangour, Sakhi K Dodhia, Arabella Hayter, Elizabeth Allen, Karen Lock and Ricardo Uauy
1 From the Nutrition and Public Health Intervention Research Unit (ADD, SKD, AH, and RU) and the Medical Statistics Unit (EA), Department of Epidemiology and Population Health, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, United Kingdom, and the Health Services Research Unit, Department of Public Health and Policy, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK (KL).
2 The funding organization had no role in the study design, data collection, analysis, interpretation, or writing of the report. The review team held 6 progress meetings with the funding organization.
3 Supported by the UK Food Standards Agency (PAU221).
4 Address correspondence to AD Dangour, Nutrition and Public Health Intervention Research Unit, Department of Epidemiology and Population Health, London School of Hygiene & Tropical Medicine, Keppel Street, London WC1E 7HT, United Kingdom. E-mail: alan.dangour@lshtm.ac.uk.
ABSTRACT
Background: Despite growing consumer demand for organically produced foods, information based on a systematic review of their nutritional quality is lacking.
Objective: We sought to quantitatively assess the differences in reported nutrient content between organically and conventionally produced foodstuffs.
Design: We systematically searched PubMed, Web of Science, and CAB Abstracts for a period of 50 y from 1 January 1958 to 29 February 2008, contacted subject experts, and hand-searched bibliographies. We included peer-reviewed articles with English abstracts in the analysis if they reported nutrient content comparisons between organic and conventional foodstuffs. Two reviewers extracted study characteristics, quality, and data. The analyses were restricted to the most commonly reported nutrients.
Results: From a total of 52,471 articles, we identified 162 studies (137 crops and 25 livestock products); 55 were of satisfactory quality. In an analysis that included only satisfactory quality studies, conventionally produced crops had a significantly higher content of nitrogen, and organically produced crops had a significantly higher content of phosphorus and higher titratable acidity. No evidence of a difference was detected for the remaining 8 of 11 crop nutrient categories analyzed. Analysis of the more limited database on livestock products found no evidence of a difference in nutrient content between organically and conventionally produced livestock products.
Conclusions: On the basis of a systematic review of studies of satisfactory quality, there is no evidence of a difference in nutrient quality between organically and conventionally produced foodstuffs. The small differences in nutrient content detected are biologically plausible and mostly relate to differences in production methods.
Received for publication May 7, 2009. Accepted for publication July 2, 2009.
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Ma non tutti sono d'accordo: non si parla degli effetti a lungo termine dei pesticidi
I cibi biologici? Costano di più
ma nutrono come quelli industriali
Lo studio: gli alimenti derivanti da coltivazioni senza additivi chimici non sono necessariamente più sani
MILANO - Il cibo biologico non è più sano di quello industriale. È il sorprendente risultato pubblicato dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine sull’American Journal of Clinical Nutririon. La differenza principale è esclusivamente il costo: per un prodotto etichettato come biologico, infatti, si è disposti a pagare molto di più. Ma la potenziale naturalità dell’alimento non sembra comportare alcun beneficio aggiuntivo per la salute.
LO STUDIO - La ricerca, riportata sui siti dei maggiori quotidiani d’oltremanica, tra cui l'Independent [link sul sito del Corsera], è stata commissionata dalla Food Standards Agency del governo britannico per poter fornire alla popolazione gli elementi corretti per una scelta informata e ponderata al momento della spesa. Gli scienziati hanno passato in rassegna 162 pubblicazioni che nell’ultimo mezzo secolo hanno affrontato l’argomento. Da una rilettura sistematica e comparativa di questi studi hanno concluso che non esistono significative differenze tra l’alimentazione industriale e quella «più naturale». Sono, infatti, minime le discrepanze degli apporti nutritivi forniti dai cibi biologici e quelli preparati tradizionalmente. Tanto minime da non avere alcuna rilevanza per la salute, sia che si tratti di alimenti vegetali sia che si tratti di vivande di origine animale. Le differenze più sostanziali sono state trovate nei livelli di azoto e fosforo riscontrati nei diversi prodotti, ma i ricercatori ritengono si tratti soprattutto di una questione di fertilizzanti e maturità al momento del raccolto, con insignificanti conseguenze per i relativi apporti nutrizionali.
DISACCORDO - Non tutti ovviamente condividono i risultati raggiunti. Tra i principali antagonisti Peter Melchett, direttore strategico della Soil Association, racconta il suo disappunto alla Bbc [link sul sito del Corsera]: «L’analisi accantona la maggior parte degli studi che paragonano le differenze nutrizionali dei cibi biologici e non. Senza una ricerca di raggio molto ampio è difficile giungere a conclusioni che possano far chiarezza, non considerando il fatto che non esistono studi soddisfacenti sugli effetti di lungo termine che i pesticidi possono provocare nella salute umana».
Simone D'Ambrosio
30 luglio 2009
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E abstract dell'articolo su AJCN, quest'ultimo purtroppo consultabile solo a pagamento:
http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/ajcn.2009.28041v1
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Nutritional quality of organic foods: a systematic review1,2,3,4
Alan D Dangour, Sakhi K Dodhia, Arabella Hayter, Elizabeth Allen, Karen Lock and Ricardo Uauy
1 From the Nutrition and Public Health Intervention Research Unit (ADD, SKD, AH, and RU) and the Medical Statistics Unit (EA), Department of Epidemiology and Population Health, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, United Kingdom, and the Health Services Research Unit, Department of Public Health and Policy, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK (KL).
2 The funding organization had no role in the study design, data collection, analysis, interpretation, or writing of the report. The review team held 6 progress meetings with the funding organization.
3 Supported by the UK Food Standards Agency (PAU221).
4 Address correspondence to AD Dangour, Nutrition and Public Health Intervention Research Unit, Department of Epidemiology and Population Health, London School of Hygiene & Tropical Medicine, Keppel Street, London WC1E 7HT, United Kingdom. E-mail: alan.dangour@lshtm.ac.uk.
ABSTRACT
Background: Despite growing consumer demand for organically produced foods, information based on a systematic review of their nutritional quality is lacking.
Objective: We sought to quantitatively assess the differences in reported nutrient content between organically and conventionally produced foodstuffs.
Design: We systematically searched PubMed, Web of Science, and CAB Abstracts for a period of 50 y from 1 January 1958 to 29 February 2008, contacted subject experts, and hand-searched bibliographies. We included peer-reviewed articles with English abstracts in the analysis if they reported nutrient content comparisons between organic and conventional foodstuffs. Two reviewers extracted study characteristics, quality, and data. The analyses were restricted to the most commonly reported nutrients.
Results: From a total of 52,471 articles, we identified 162 studies (137 crops and 25 livestock products); 55 were of satisfactory quality. In an analysis that included only satisfactory quality studies, conventionally produced crops had a significantly higher content of nitrogen, and organically produced crops had a significantly higher content of phosphorus and higher titratable acidity. No evidence of a difference was detected for the remaining 8 of 11 crop nutrient categories analyzed. Analysis of the more limited database on livestock products found no evidence of a difference in nutrient content between organically and conventionally produced livestock products.
Conclusions: On the basis of a systematic review of studies of satisfactory quality, there is no evidence of a difference in nutrient quality between organically and conventionally produced foodstuffs. The small differences in nutrient content detected are biologically plausible and mostly relate to differences in production methods.
Received for publication May 7, 2009. Accepted for publication July 2, 2009.
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