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View Full Version : [3d uniti]Ciancimino consegna il 'Papello' di Riina alla procura di Palermo


19 luglio 1992
14-07-2009, 10:02
PALERMO - Lo cercano da quando venne ucciso Paolo Borsellino, diciassette anni fa. Un foglio di carta, uno solo. Con la scrittura incerta di Totò Riina e, in fondo, la sua firma. È il famoso "papello", le richieste dei Corleonesi allo Stato per fermare le stragi in Sicilia e in Italia. "Ve lo consegno io nelle prossime ore", ha giurato qualche giorno fa Massimo Ciancimino, testimone eccellente ormai sotto scorta come un pentito.

È forse l'epilogo della più intricata vicenda siciliana di questi ultimi anni: la trattativa fra Stato e Mafia. Se il più piccolo dei cinque figli di quello che fu il sindaco mafioso di Palermo manterrà la sua promessa, fra qualche giorno - proprio alla vigilia dell'anniversario della morte di Borsellino, il 19 luglio - il famigerato documento del patto fra boss e misteriosi apparati di sicurezza finirà nelle mani dei magistrati di Palermo e poi quelli di Caltanissetta e Firenze, tutte le procure che indagano direttamente o indirettamente sugli attentati mafiosi fra il 1992 e il 1993. "Questa volta ve lo porterò davvero, questa volta non faccio bluff", ha assicurato Ciancimino junior nel suo ultimo interrogatorio dopo un tira e molla durato un anno.

La sua "collaborazione" è cominciata nel giugno del 2008. In decine di verbali ha raccontato la sua verità su incontri fra mafiosi e uomini dei servizi segreti, ha parlato dei fatti accaduti fra la strage di Capaci e le bombe dei Georgofili, ha ricordato i faccia a faccia fra suo padre e l'allora vicecomandante dei Ros Mario Mori, ha svelato alcuni segreti che don Vito si era portato nella tomba. Come certi appuntamenti che l'ex sindaco agli arresti domiciliari aveva - sia a Palermo che a Roma - con "l'ingegnere Lo Verde", cioè Bernardo Provenzano.

Ma fino ad ora "Massimuccio" non aveva mai voluto dire nulla sul "papello". Alle insistenze dei procuratori, la sua risposta è sempre stata una sola: "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere". All'improvviso, la settimana scorsa e dopo un ultimatum della procura di Palermo, Massimo Ciancimino però ha ceduto: "Garantito: adesso il papello ve lo do".
Nessuno sa dove sia stato custodito in tutti questi anni, molti pensavano e ancora pensano in una cassetta di sicurezza di una banca da qualche parte in Europa. Un sospetto, un mese fa, aveva portato gli investigatori in Francia. Una mossa di Massimo Ciancimino e una contromossa degli inquirenti. Ma non quelli di Palermo, gli altri di Caltanissetta. Tutti erano e sono ancora a caccia del "papello".

Massimo Ciancimino, a giugno - appena gli hanno revocato il divieto di espatrio - ha lasciato Bologna dove vive da qualche mese e con la sua auto ha raggiunto Parigi insieme alla moglie Carlotta. È stato pedinato. Al ritorno da Parigi, fermato al posto di frontiera e invitato a entrare in un ufficio di polizia, ha trovato un paio di magistrati della procura della repubblica di Caltanissetta e alcuni ufficiali di polizia giudiziaria. Erano sicuri di trovarlo con il "papello" addosso. Perquisito lui e perquisita anche la moglie, ma il "papello" non l'hanno trovato. Interrogato al posto di frontiera, Ciancimino junior ha spiegato: "Mi ero accorto che mi seguivate, voi non vi fidate di me e io non mi fido di voi e non ho portato con me quel documento che non è a Parigi...".

Messo alle strette dai procuratori di Palermo subito dopo ha promesso di far avere quel foglio di carta, quell'atto con il quale Totò Riina e i suoi Corleonesi chiedevano ad alcuni emissari dei servizi segreti di "trattare" con loro. Fine della violenza e delle stragi in cambio dell'abolizione del carcere duro, basta bombe in cambio di una sorta di salvezza per i familiari dei boss, armistizio con lo Stato in cambio di un colpo di spugna della legge sui pentiti e sui patrimoni aggrediti dalla legge Rognoni la Torre.

Ma quanto è attendibile nei suoi racconti il rampollo di don Vito? Quanto i magistrati possono credere alle sue parole? "Come qualsiasi imputato di reato connesso, le sue dichiarazioni possono essere attendibili solo se supportate da riscontri obbiettivi ed esterni", risponde il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, che con il sostituto Nino Di Matteo indaga sui misteri palermitani dei Ciancimino. Aggiunge Ingroia: "Alcuni elementi di riscontro alle sue dichiarazioni li abbiamo già avuti, però abbiamo bisogno ancora di qualcosa per avere un quadro completo".

Sarà il "papello" a certificare una volta per tutte l'attendibilità del figlio di don Vito. Tutto un impasto, fra i più pericolosi mafiosi latitanti e alti funzionari degli apparati. Tutto un impasto che ora fa molta paura al giovane figlio di don Vito, condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi per avere riciclato il "tesoro" di suo padre. Dal novembre scorso è stato costretto a lasciare la sua casa di Palermo e vivere 24 ore su 24 con auto blindata e "tutela". Dopo un paio di episodi inquietanti accaduti in Sicilia, Massimo Ciancimino è stato contattato da falsi carabinieri e poi ha ricevuto una lettera di minacce. Dentro la busta tre proiettili. Uno era destinato a lui, il secondo al procuratore Ingroia, il terzo al sostituto Di Matteo.
Tutti i verbali di Ciancimino junior sono finiti alla procura di Caltanissetta che è titolare delle indagini sulla strage di via Mariano D'Amelio. Gli stessi procuratori di Caltanissetta l'hanno interrogato più volte. C'è un'ipotesi investigativa: il procuratore Paolo Borsellino, subito dopo la morte del suo amico Giovanni Falcone, avrebbe scoperto la vicenda del "papello" e quella trattativa fra Stato e Mafia. L'avrebbero ucciso perché qualcuno lo considerava un ostacolo al patto con la mafia.

(14 luglio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/ciancimino-patto/ciancimino-patto.html

Ser21
14-07-2009, 10:08
La vicenda dell'arresto di Riina è,secondo me,una chiave di lettura fondamentale per capire che tipo di patto si era creato tra stato e mafia.
La vicenda della perquisizione,15 giorni dopo,è un chiaro segno di accordo mafia-stato.

PS: Se davvero ciancimino tira fuori il papello,succederà il fini mondo.

tulifaiv
14-07-2009, 10:37
PS: Se davvero ciancimino tira fuori il papello,succederà il fini mondo.
Ma scusate, perché mai sto cavolo di papello dovrebbe essere una cosa così determinante? Io non sarei molto stupito nel vedere le richieste fatte da uno come Riina... mi sembra abbastanza naturale che quella gente avesse richieste assurde, no?

Più che altro sarebbe scandaloso venire a scoprire che qualcuno s'era messo sul serio a trattare coi mafiosi, ma questo sul papello non c'è mica scritto :mbe:

Ser21
14-07-2009, 10:38
Si riapre il caso Borsellino

Le dichiarazioni di un pentito
potrebbero portare alla revisione
del processo per la strage del 1992
FRANCESCO LA LICATA
PALERMO
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200907articoli/45490girata.asp

Revisione del processo. E’ l’incubo che accompagna il diciassettesimo anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo. Per anni si è data per scontata una verità processuale (indennizzo consolatorio per familiari, amici delle vittime e società civile) consacrata nella condanna all’ergastolo di mafiosi piccoli e grandi, la «cupola» di Riina e i tanti gregari, indicati come organizzatori ed esecutori dell’attentato del 19 luglio 1992 che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e ai cinque agenti della scorta. Domenica prossima, per la prima volta invece, si commemorerà Borsellino avendo ben presente la certezza, più che il dubbio, che gli avvocati di molti degli imputati del dibattimento di via D’Amelio, anche alcuni condannati in via definitiva, si apprestano a chiedere la revisione del processo. Il tam tam palermitano è in fermento da quando è scoppiata la «bomba Spatuzza» cioè la rivoluzione processuale innescata dalle rivelazioni del neopentito Gaspare Spatuzza, affidate ad alcuni colloqui investigativi intrattenuti col Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso.

Questa rivoluzione annulla, in sostanza, il ruolo fondamentale a suo tempo assunto dal pentito principale dell’inchiesta, Vincenzo Scarantino, che si autoaccusò del furto e della «preparazione» della «126» usata come autobomba in via D’Amelio. Questa confessione fu fatta agli investigatori del «Gruppo Falcone-Borsellino» del questore Arnaldo La Barbera e fu presa per buona anche contro non poche osservazioni critiche, come quelle di Ilda Boccassini, allora pm a Caltanissetta. Quando finì il periodo di applicazione, la Boccassini lasciò agli atti una relazione, firmata anche dal collega Roberto Saieva, che suscitava perplessità sull’attendibilità di Scarantino. In particolare, la discrepanza sul furto della «126»: Scarantino aveva detto di averla rubata su indicazione di Salvatore Candura (arrestato), poi aveva affermato che era stato lui a commissionare il furto all’altro.

Ma oggi Gaspare Spatuzza taglia la testa al toro: l’auto l’ho rubata io, Scarantino e Candura hanno mentito. Un anno di accertamenti della Procura di Caltanissetta dimostrano la sua piena attendibilità. Tutto ciò che racconta sembra essere stato accertato nei minimi particolari. Non solo, Salvatore Candura - dopo una prima difesa della posizione - ha ritrattato la vecchia versione, aggiungendo di essere stato costretto a inventare dalla polizia e coinvolgendo anche Scarantino. Il gruppo di investigatori dell’epoca sono entrati così nel mirino delle nuove indagini, che sembrano aver preso una piega clamorosa e preoccupante. Ci sono stati - come denuncia Candura - maltrattamenti e percosse? La Procura di Caltanissetta lavora in silenzio e finora è riuscita a difendere il risultato dell’inchiesta da «spifferi» e fughe di notizie. Una riservatezza che non ha impedito un primo screening di imputati destinati alla revisione del processo. Sono due i più accreditati: Salvatore Profeta (condannato all’ergastolo) in quanto accusato da Scarantino di essere il committente del furto dell’auto e Salvatore Orofino (scarcerato dopo otto anni), indicato dal pentito come il proprietario del garage dove fu «preparata» l’autobomba. E almeno altri cinque detenuti all’ergastolo attendono l’evolversi della nuova inchiesta per accodarsi all’inevitabile richiesta di revisione.

Ma il quadro generale di quello che è stato lo stragismo mafioso sembra essere destinato ad una revisione consistente, anche alla luce di nuovi impulsi che sono giunti da altri testi. E prende corpo una strategia criminale alla quale sembra non siano stati estranei anche elementi di organismi istituzionali preposti alla sicurezza. Falcone, Borsellino e gli attentati del ‘93 a Roma, Firenze e Milano: un filo unico teso a imporre allo Stato quella «trattativa» tornata agli onori della cronaca attraverso l’imprevista collaborazione di Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco Dc di Palermo, quel don Vito scelto da Cosa nostra come mediatore ed ambasciatore della mafia corleonese presso lo Stato italiano.

Massimo Ciancimino afferma di essere in possesso del «papello», la carta con le richieste di Totò Riina in favore del popolo di Cosa nostra. Ma ha anche aggiunto che quel «papello» (una copia, ovviamente) fu consegnato ai carabinieri del Ros, impegnati nel tentativo di far cessare gli attentati mafiosi, ma anche ad un «certo signore biondino ed elegante» - una volta è chiamato Carlo, un’altra volta Franco - che da tempo coltivava una buona amicizia col padre. Chi è Carlo? Ciancimino ne ha parlato coi magistrati di Palermo e Caltanissetta, ma le sue risposte sono ancora avvolte dal segreto. Un fatto sembra certo: il «biondino» e il vecchio Ciancimino costituivano un’antica «sinergia». Tanto che, dice ancora Massimo, anche la lettera di minacce inviata da Provenzano a Berlusconi, tra il 1991 e il ‘94, prima fu portata al padre in carcere, poi consegnata ancora al solito «biondino». Insomma, la storia delle stragi sembra fortemente condizionata da oscure presenze. Fin dall’inizio, che oggi forse è possibile datare col fallito attentato a Giovanni Falcone del giugno 1989. Anche quell’indagine, che sembrava definitivamente chiusa, appare rivitalizzata da nuovi impulsi. Le ricerche sono concentrate su un poliziotto che ha lavorato a Palermo e poi sembra essere scomparso. Uno strano tipo con gravi malformazioni al viso, dicono di lui. E c’è un testimone che racconta cose strane. Dice che i sabotatori arrivarono su un gommone con la dinamite, mentre poco distante esponenti della «famiglia» di «Acquasanta» facevano il bagno e forse controllavano lo svolgimento dei «lavori». Ancora una innaturale «sinergia» fra guardie e ladri? Questo «film» non sfuggì ad un malavitoso della borgata, Francesco Paolo Gaeta, che perciò fu tenuto a lungo sotto controllo. Il ragazzo non dava affidamento: era anche tossico e avrebbe potuto parlare. Fu ucciso a revolverate e il delitto fu fatto passare per regolamento di conti tra piccoli delinquenti.

Borsellino una spy story? Acclarati risultati investigativi ci dicono che lo stragismo fu una “precisa scelta” di Cosa nostra, da preferire al tradizionale ricorso all’omicidio classico. La volontà, dunque, di dare una valenza politica all’”Operazione Borsellino”. Perché? Chi ideò una simile sceneggiatura? Scrive Piero Grasso nell’ultimo suo libro: «Fu la prospettiva che Borsellino diventasse Procuratore nazionale antimafia? Il timore di nuove indagini su mafia e appalti? Fu la “trattativa” già iniziata che aveva bisogno di un supplemento di terrore per alzare il prezzo per la sospensione delle stragi? Fu il coacervo di interessi di entità esterne che vedevano in pericolo i loro lucrosi affari e gli illeciti profitti? Il paventato pericolo di una svolta verso i partiti popolari dopo Tangentopoli? Probabilmente ciascuna e tutte queste motivazioni insieme».

Pian piano sta venendo fuori...sicuramente non fregherà a nessuno ma se salta fuori quello che in molti gia sappiamo,sicuramente qualcuno proverà ad impedirlo.

Ser21
14-07-2009, 10:45
Ma scusate, perché mai sto cavolo di papello dovrebbe essere una cosa così determinante? Io non sarei molto stupito nel vedere le richieste fatte da uno come Riina... mi sembra abbastanza naturale che quella gente avesse richieste assurde, no?

Più che altro sarebbe scandaloso venire a scoprire che qualcuno s'era messo sul serio a trattare coi mafiosi, ma questo sul papello non c'è mica scritto :mbe:

Infatti c'è un processo,archiviato,che vede implicato il Dirigente del Sismi Mori e il capitano De Donna (ultimo),leggilo e poi vedrai che la trattativa era tra questi due signori e Ciancimino padre.(che rappresentava l'ala stragista di cosa nostra).
Il giorno dell'arresto di riina sono successe cose strane e la casa è rimasta 'sorvegliata' per 15 giorni,salvo poi essere completamente ripulita (dai mafiosi stessi)anche dal papello stesso.
Sono vicende strane:
- Strage di Capaci e Via Damelio
- Bombe a Milano firenze e Roma
- Arresto di Riina
- Fondazione di Forza Italia
- Fine della DC

Tutte vincende che vedono una grosso commistione tra stato e mafia.
Spesso non si capisci chi sta dalla parte di chi,è un'enorme zona grigia in cui è altrettanto difficile trovare prove che possano sostenere accuse diverse e più ampie di quelle gia presenti (è stato la mafia ad uccidere i due PM).

Il papello sarebbe una grossissima scoperta perchè permetterebbe finalmente di squarciare quell'alone di mistero che regna sulla trattativa stato mafia

tulifaiv
14-07-2009, 10:48
Infatti c'è un processo,archiviato,che vede implicato il Dirigente del Sismi Mori e il capitano De Donna (ultimo)
[...]

Il papello sarebbe una grossissima scoperta perchè permetterebbe finalmente di squarciare quell'alone di mistero che regna sulla trattativa stato mafia
Va bene, infatti bisogna fare luce sulla vicenda del sequestro perché le accuse mi sembrano molto gravi, ma continuo a non capire perché il ritrovamento di questo famoso foglio di carta possa essere una chiave di volta così importante.

Cioè, trovano il papello, finalmente si avrà una prova che Riina aveva delle richieste da fare... e quindi? Lo sappiamo già che i mafiosi volevano tante cose, tipo abolizione del 41bis etc. etc.

Ser21
14-07-2009, 10:55
Va bene, infatti bisogna fare luce sulla vicenda del sequestro perché le accuse mi sembrano molto gravi, ma continuo a non capire perché il ritrovamento di questo famoso foglio di carta possa essere una chiave di volta così importante.

Cioè, trovano il papello, finalmente si avrà una prova che Riina aveva delle richieste da fare... e quindi? Lo sappiamo già che i mafiosi volevano tante cose, tipo abolizione del 41bis etc. etc.

Il papello serve a mettere in relazione le stragi con le richieste fatte allo stato e per avvolorare ancora di più la teoria della trattativa stato-mafia.
Se riina ha fatto la richiesta,qualcuno dall'altra parte avrà pur dovuto ascoltare,no?
Mori e De Donna sono stati assolti e non è nemmeno stato riconosciuto il fatto che abbiano incontrato ciancimino per parlare di questa trattativa.
Capisci adesso?

tulifaiv
14-07-2009, 10:57
Se riina ha fatto la richiesta,qualcuno dall'altra parte avrà pur dovuto ascoltare,no?
Non necessariamente :mbe:

Mori e De Donna sono stati assolti e non è nemmeno stato riconosciuto il fatto che abbiano incontrato ciancimino per parlare di questa trattativa.
Appunto :fagiano:

19 luglio 1992
14-07-2009, 11:00
Va bene, infatti bisogna fare luce sulla vicenda del sequestro perché le accuse mi sembrano molto gravi, ma continuo a non capire perché il ritrovamento di questo famoso foglio di carta possa essere una chiave di volta così importante.

Cioè, trovano il papello, finalmente si avrà una prova che Riina aveva delle richieste da fare... e quindi? Lo sappiamo già che i mafiosi volevano tante cose, tipo abolizione del 41bis etc. etc.

Interessante sarebbe sapere se alcune delle richieste nel papello sono state soddisfatte e da chi.
Inoltre si indagherebbe per scoprire in quali mani è passato, perchè non scrivo una lettera se so che nessuno la legge, qui si parla di pezzi forti della 1° e 2° repubblica, Mori, Mancino, etc.
Cosa è successo per far cambiare strategia alla Mafia stragista? Il papello forse ci può aiutare a capirlo.

tulifaiv
14-07-2009, 11:03
Interessante sarebbe sapere se alcune delle richieste nel papello sono state soddisfatte e da chi.
Senza dubbio.
Inoltre si indagherebbe per scoprire in quali mani è passato, perchè non scrivo una lettera se so che nessuno la legge, qui si parla di pezzi forti della 1° e 2° repubblica, Mori, Mancino, etc.
E il ritrovamento del pezzo di carta aiuterebbe in questo? Che fanno, le analisi delle impronte su un coso vecchio di 20 anni, tipo Sindone? :fagiano:
Cosa è successo per far cambiare strategia alla Mafia stragista? Il papello forse ci puoi aiutare a capirlo.
Sarà, ma sono un po' scettico che un foglio con qualche richiesta faccia capire l'evoluzione della politica mafiosa... per me c'è solo tanta curiosità. Molto, ma MOLTO, più interessante sarebbe per esempio la famosa agenda di Borsellino... lì ci dev'esser scritta molta roba interessante ;)

Ser21
14-07-2009, 11:03
Non necessariamente :mbe:


Appunto :fagiano:

o hai letto qualcosa a riguardo oppure è inutile parlarne.
se mi poni davanti ad un'archiviazione (che peraltro nemmeno conoscevi) è naturlamente che giuridicamente tu abbia ragione,peccato che in quelle 130 pagine ci sia scritto molto,che tu non conosci e che quindi non ti permette di conoscere il quadro degli eventi nel suo insieme.

Ser21
14-07-2009, 11:04
Senza dubbio.

E il ritrovamento del pezzo di carta aiuterebbe in questo? Che fanno, le analisi delle impronte su un coso vecchio di 20 anni, tipo Sindone? :fagiano:

Sarà, ma sono un po' scettico che un foglio con qualche richiesta faccia capire l'evoluzione della politica mafiosa... per me c'è solo tanta curiosità. Molto, ma MOLTO, più interessante sarebbe per esempio la famosa agenda di Borsellino... lì ci dev'esser scritta molta roba interessante ;)

e pensi che nell'agenda di borsellino non ci siano riferimento al papello ?
guarda che quel documento lo cercano dagli anni 90...lo cercavano gia all'epoca del pool antimafia di giammanco e caselli...

tulifaiv
14-07-2009, 11:07
o hai letto qualcosa a riguardo oppure è inutile parlarne.
se mi poni davanti ad un'archiviazione (che peraltro nemmeno conoscevi) è naturlamente che giuridicamente tu abbia ragione,peccato che in quelle 130 pagine ci sia scritto molto,che tu non conosci.

Sai com'è, non è che tutti hanno il tempo (e manco la voglia, direi) di leggersi 130 pagine di sentenza.
Tu che l'hai fatto, però, potresti illuminarci :) d'altra parte la mia osservazione era molto semplice: "come può un pezzo di carta con qualche richiesta (di cui non è per nulla difficile immaginare il contenuto), scritto da un mafioso semianalfabeta, rivoltare il guanto delle indagini che vanno avanti da 20 anni?"

e pensi che nell'agenda di borsellino non ci siano riferimento al papello ?
guarda che quel documento lo cercano dagli anni 90...lo cercavano gia all'epoca del pool antimafia di giammanco e caselli...

Ho capito che lo cercano, ma che sensazionali informazioni dovrebbero esserci scritte? Quella è una roba probabilmente scritta da Riina il quale, durante un suo delirio di onnipotenza, s'immaginava di poter dettare legge allo Stato.

L'agenda di Borsellino, invece, è una raccolta di appunti e osservazioni meditate, scritta da uno dei più grandi magistrati antimafia.

Secondo me c'è un bel po' di differenza.

Ser21
14-07-2009, 11:11
Sai com'è, non è che tutti hanno il tempo (e manco la voglia, direi) di leggersi 130 pagine di sentenza.
Tu che l'hai fatto, però, potresti illuminarci :) d'altra parte la mia osservazione era molto semplice: "come può un pezzo di carta con qualche richiesta (di cui non è per nulla difficile immaginare il contenuto), scritto da un mafioso semianalfabeta, rivoltare il guanto delle indagini che vanno avanti da 20 anni?"

ma te l'ho appena detto :doh:
Se trovi un elemento di prova come quello (oltretutto rinvenuto da un diretto testimone come ciancimino jr ) hai qualcosa che processualmente ti permette di allargare le indagini.

A chi era rivolto quel messaggio ?
A che è stato consegnato ?
Chi ne era a consocenza nello stato ? Perchè non hanno informato qualcuno dell'esistenza di quel documento ?
Quali richieste sono state accolte ?
Perchè la perquisizione del covo di riina avvenne in quelle modalità sbagliate e permise di ripulire il covo ? C'era da tenere nascosto il famsoo papello ?(molti collaboratori di giustizia dicono che in quella casa il papello era custodito in una cassaforte)
E' possibile che Borsellino fosse andato a parlare con Mancino proprio della trattativa stato-mafia ?
Insomma,da quel papello e dalle parole di ciancimino si riaprono una serie di indagini....dalle stragi,alle bombe...


Ho capito che lo cercano, ma che sensazionali informazioni dovrebbero esserci scritte? Quella è una roba probabilmente scritta da Riina il quale, durante un suo delirio di onnipotenza, s'immaginava di poter dettare legge allo Stato.

L'agenda di Borsellino, invece, è una raccolta di appunti e osservazioni meditate, scritta da uno dei più grandi magistrati antimafia.

Secondo me c'è un bel po' di differenza.

Gli argomenti sono i medesimi: trattativa stato-mafia.
L'ipotesi è che Borsellino sia stato ucciso dalla mafia grazie all'aiuto dei servizi segreti deviati (al cui capo c'era un certo contrada [...] ) perchè era stata scoperta questa trattativa stato mafia.
Capisci adesso ?
Difficile dimostrare una tesi così grigia,il papello è un fondamentale punto di partenza perchè scatena una serie di interrogativi a cui i PM proveranno a trovare risposta.

tulifaiv
14-07-2009, 11:19
A chi era rivolto quel messaggio ?
A che è stato consegnato ?
Chi ne era a consocenza nello stato ? Perchè non hanno informato qualcuno dell'esistenza di quel documento ?
Quali richieste sono state accolte ?
Perchè la perquisizione del covo di riina avvenne in quelle modalità sbagliate e permise di ripulire il covo ? C'era da tenere nascosto il famsoo papello ?(molti collaboratori di giustizia dicono che in quella casa il papello era custodito in una cassaforte)
E' possibile che Borsellino fosse andato a parlare con Mancino proprio della trattativa stato-mafia ?
E le risposte a queste domande stanno scritte sul papello?

Gli argomenti sono i medesimi: trattativa stato-mafia.
L'ipotesi è che Borsellino sia stato ucciso dalla mafia grazie all'aiuto dei servizi segreti deviati (al cui capo c'era un certo contrada [...] ) perchè era stata scoperta questa trattativa stato mafia.
Capisci adesso ?
Difficile dimostrare una tesi così grigia,il papello è un fondamentale punto di partenza perchè scatena una serie di interrogativi a cui i PM proveranno a trovare risposta.
E senza ritrovare il papello, i PM non se le sono già poste queste domande? Ma allora che hanno fatto per 15 anni?

Xile
14-07-2009, 11:25
Com'é possibile che questo documenti scottanti non siano stati bruciati subito?! Che senso ha tenerli così tanto tempo, vogliono ricattare qualcuno?!

Ser21
14-07-2009, 11:33
E le risposte a queste domande stanno scritte sul papello?

Ma leggi quello che scrivo ?

E senza ritrovare il papello, i PM non se le sono già poste queste domande? Ma allora che hanno fatto per 15 anni?
Se le saranno poste ma senza prove è difficile dibattere qualcosa in un'aula di tribunale (infatti mori e de donna sn stati archiviati).

Non mi pare siano concetti così difficile da capire...
Com'é possibile che questo documenti scottanti non siano stati bruciati subito?! Che senso ha tenerli così tanto tempo, vogliono ricattare qualcuno?!

E' una copia del papello.
Spetterà ai PM valutare l'autenticità.

tulifaiv
14-07-2009, 12:06
Ma leggi quello che scrivo ?
Sì.

Se le saranno poste ma senza prove è difficile dibattere qualcosa in un'aula di tribunale (infatti mori e de donna sn stati archiviati).
E col ritrovamento del foglio su cui sono scritte le richieste di Riina potranno mandare tutti (ma tutti chi?) in galera?

A me pare difficile, il papello non è mica un'intercettazione telefonica schiacciante...

Pucceddu
14-07-2009, 12:18
Sì.


E col ritrovamento del foglio su cui sono scritte le richieste di Riina potranno mandare tutti (ma tutti chi?) in galera?

A me pare difficile, il papello non è mica un'intercettazione telefonica schiacciante...

Indagini-->azzo ci serve un papello!-->niente papello?-->archiviazione.

Indazini-->papello, figo, abbiamo il papello!-->altre indagini.

Ser21
14-07-2009, 12:59
Sì.


E col ritrovamento del foglio su cui sono scritte le richieste di Riina potranno mandare tutti (ma tutti chi?) in galera?

A me pare difficile, il papello non è mica un'intercettazione telefonica schiacciante...

Non mi pare che tu legga quello che scrivo.
Ho mai detto che con il papello manderanno gente in galera ? :rolleyes:
Ho detto che con il papello si hanno delle prove concrete con cui allargare lo spettro delle indagini su questione che possono anche essere dimostrate,se saltasse fuori il famoso papello.

sander4
14-07-2009, 14:14
Clamoroso....Anche se temo che la sua vita potrebbe essere in pericolo ora che ha promesso di far uscire fuori il "papello" o che "certi" interessati provino a far di tutto per impedire che questo documento venga fuori, quindi aspettiamo e vediamo...

yorkeiser
14-07-2009, 15:19
PS: Se davvero ciancimino tira fuori il papello,succederà il fini mondo.

Se davvero doveva succedere il finimondo, sarebbe successo nel '92, papello o meno.
In Italia non c'è politica senza mafia, nè la mafia prospererebbe senza la politica.

Ser21
14-07-2009, 15:40
Se davvero doveva succedere il finimondo, sarebbe successo nel '92, papello o meno.
In Italia non c'è politica senza mafia, nè la mafia prospererebbe senza la politica.

Appunto e il papello potrebbe scatenere molte indagini in quella direzione...

yorkeiser
14-07-2009, 15:50
Appunto e il papello potrebbe scatenere molte indagini in quella direzione...

Potrebbe, ma non lo farà. Se lo stato (di cui la magistratura è un potere) avesse voluto incazzarsi davvero, lo avrebbe fatto nel '92. Ma evidentemente a molti (a naso quasi tutti a prescindere dallo schieramento politico, anche se a naso il P2L parte in pole position) sta bene così.

Ser21
14-07-2009, 15:55
Potrebbe, ma non lo farà. Se lo stato (di cui la magistratura è un potere) avesse voluto incazzarsi davvero, lo avrebbe fatto nel '92. Ma evidentemente a molti (a naso quasi tutti a prescindere dallo schieramento politico, anche se a naso il P2L parte in pole position) sta bene così.

Intanto dovranno tirare su un casino pazzesco,stile de magistris,per fermare le procure:

- Caltanisetta
- Palermo
- Roma
- Firenze

Non sarebbe di certa un'azione che che verrebbe ignorata...anzi..

ermejo91
14-07-2009, 15:58
Speriamo tanto scateni qualcosa:(

yorkeiser
14-07-2009, 16:07
Intanto dovranno tirare su un casino pazzesco,stile de magistris,per fermare le procure:

- Caltanisetta
- Palermo
- Roma
- Firenze

Non sarebbe di certa un'azione che che verrebbe ignorata...anzi..

Ma figuriamoci, qui in Italia non ci si scandalizza più neanche per porcate tipo lodo Alfano o pastrocchio Mills, per non parlare di Alitalia e altre varie porcate economiche; 4 magistrature bloccate passeranno giusto su Repubblica, e verranno come al solito tacciate di comunismo coi soliti strepitii insensati. E qui non si parla di Berlusconi, che è solo quello che ci mette la faccia (e non vuol dire che non dovrebbe finire in galera, ci mancherebbe); ci sono poteri ben più forti ed intoccabili, ormai talmente radicati da risultare ormai inattaccabili a mio avviso

tulifaiv
14-07-2009, 16:12
Non mi pare che tu legga quello che scrivo.
No, fidati: leggo quello che scrivi.

Ho mai detto che con il papello manderanno gente in galera ? :rolleyes:
Ho detto che con il papello si hanno delle prove concrete con cui allargare lo spettro delle indagini su questione che possono anche essere dimostrate,se saltasse fuori il famoso papello.
Indagini-->azzo ci serve un papello!-->niente papello?-->archiviazione.

Indazini-->papello, figo, abbiamo il papello!-->altre indagini.
Ah ecco, quindi al massimo potrà servire per mandare avanti le indagini, che è più o meno quello che pensavo.

Comunque credo che se c'è davvero bisogno di un pezzo di carta per mandare avanti indagini così delicate che procedono da oltre 15 anni, stiamo messi un po' male, ma è opinione personale.

Ser21
14-07-2009, 16:15
Ma figuriamoci, qui in Italia non ci si scandalizza più neanche per porcate tipo lodo Alfano o pastrocchio Mills, per non parlare di Alitalia e altre varie porcate economiche; 4 magistrature bloccate passeranno giusto su Repubblica, e verranno come al solito tacciate di comunismo coi soliti strepitii insensati. E qui non si parla di Berlusconi, che è solo quello che ci mette la faccia (e non vuol dire che non dovrebbe finire in galera, ci mancherebbe); ci sono poteri ben più forti ed intoccabili, ormai talmente radicati da risultare ormai inattaccabili a mio avviso
Questo è vero ma io personalmente ho più fame di notizie,informazioni che di giustizia.
Da quel punto di vista sposo in toto la tua linea..purtroppo.
No, fidati: leggo quello che scrivi.



Ah ecco, quindi al massimo potrà servire per mandare avanti le indagini, che è più o meno quello che pensavo.

Comunque credo che se c'è davvero bisogno di un pezzo di carta per mandare avanti indagini così delicate che procedono da oltre 15 anni, stiamo messi un po' male, ma è opinione personale.

Senti,se vuoi far polemica non so che dirti.
Ho ripetuto mille volte che il papello servirebbe per dare nuovi stimoli alle indagini.
E' comunque una PROVA quindi non capisco dove vuoi arrivare.

PS: Se tu sapessi qaulcosa della vinceda capiresti perchè quel 'pezzo di carta',come lo definisci tu impropriamente,significa così tanto.
Ma leggersi un paio di articoli prima di continuare a cavillare sui dettagli quando nemmeno si conosce l'argomento ?

tulifaiv
14-07-2009, 16:50
Senti,se vuoi far polemica non so che dirti.
Ho ripetuto mille volte che il papello servirebbe per dare nuovi stimoli alle indagini.
E' comunque una PROVA quindi non capisco dove vuoi arrivare.
Questo, per la verità, l'hai detto verso la 3a-4a risposta, inizialmente hai supposto che sarebbe successo "il finimondo", ed ero curioso di sapere in cosa consisterebbe questo finimondo, qui volevo arrivare, senza nessun (ma proprio nessuno) intento polemico, solo curiosità.

PS: Se tu sapessi qaulcosa della vinceda capiresti perchè quel 'pezzo di carta',come lo definisci tu impropriamente,significa così tanto.
Ma leggersi un paio di articoli prima di continuare a cavillare sui dettagli quando nemmeno si conosce l'argomento ?
Io penso di aver avuto un tono nemmeno minimamente polemico al contrario di queste uscite, alquanto fastidiose, del genere "non sai questo" "non sai quello" "vatti a leggere questo" "studia la storia" etc.

Ser21
14-07-2009, 16:52
Questo, per la verità, l'hai detto verso la 3a-4a risposta, inizialmente hai supposto che sarebbe successo "il finimondo", ed ero curioso di sapere in cosa consisterebbe questo finimondo, qui volevo arrivare, senza nessun (ma proprio nessuno) intento polemico, solo curiosità.

Era per dire che quelle famose inchieste che potrebbe rafforzarsi/portare ad altri procedimenti,potenzialmente sono esplosivi,visto il tema trattato e i personaggi coinvolti.

Io penso di aver avuto un tono nemmeno minimamente polemico al contrario di uscite, alquanto fastidiose, del genere "non sai questo" "non sai quello" "vatti a leggere questo" "studia la storia" etc.

Eh ma scusa,come faccio a discuterne se nemmeno leggi quello che scrivo :fagiano:

Ser21
14-07-2009, 18:00
Chi volesse saperne di più della vicenda Mori-Cap.Ultimo : http://www.narcomafie.it/articoli_2006/art1_6_2006.htm

Un bell'articolo.

ConteZero
14-07-2009, 18:03
Già pronta l'Alfano-Bis, estendere i privilegi della legge alfano alle 500.000 più alte cariche dello stato (includendo quindi anche postini, netturbini, stagionali della forestale e via dicendo). :asd:

"Sono invincibile" (Cit.)

dantes76
14-07-2009, 18:32
strano.. che nessuno del pdl... stia dicendo niente sulle dichiarazioni di ciancimino.. non e' partita la solita solfa sulle dichiarizioni dei collaboratori di giustizia..

Ser21
14-07-2009, 20:01
strano.. che nessuno del pdl... stia dicendo niente sulle dichiarazioni di ciancimino.. non e' partita la solita solfa sulle dichiarizioni dei collaboratori di giustizia..

meglio ignorarlo....fa meno notizia

toms
14-07-2009, 20:07
Volevo fare un thread a parte, ma mi sebra che il regolamento non permette la sponsorizzazione di manifestazioni, quindi lo metto qui:

19 Luglio 2009: Lettera di Salvatore Borsellino



Veniamo alla partecipazione per il 19 luglio a Palermo.

Innanzitutto non vorrei che quello che stiamo preparando venisse chiamato o inteso come “commemorazione”.

Le commemorazioni si fanno in Via D’Amelio a Palermo ormai da 17 anni e quello che io voglio fare è proprio spezzare questa catena che sta diventando ormai una abitudine. Per alcuni, i palermitani, forse gli stessi che parteciparono alla cacciata dei politici dalla cattedrale di Palermo il giorno dei funerali dei ragazzi della scorta e che oggi sembrano avere dimenticato quei momenti di indignazione e di rivolta, è un momento per risollevarsi dall’indifferenza e dall’assuefazione nelle quali sono ricaduti e per giustificare davanti alla propria coscienza, con una sempre più stanca partecipazione di qualche ora di quel giorno, il loro silenzio di oggi, Per altri, i complici morali o materiali di quella strage, è un periodico ritornare sulla scena del delitto ed assicurarsi che le vittime siano state effettivamente eliminate; il mettere corone e sentire suonare il silenzio è qualcosa che psicologicamente li rassicura, è proprio il silenzio che vogliono fare calare sui veri motivi e i veri mandanti di quella strage.
Ma quel giorno il buio che questo sistema di potere ha fatto calare su tutto quanto riguarda Via D’Amelio, il centro del SISDE sul castello Utveggio, l’agenda rossa sottratta e per cui viene negato anche un dibattimento in un pubblico processo, si deve necessariamente interrompere e per un giorno i riflettori sono accesi e illuminano tutta la scena. E’ questo momento di pausa nelle tenebre che io voglio sfruttare per fare arrivare alla massa inerme dell’opinione pubblica il nostro grido di verità e di giustizia.
E’ perché questo grido sia abbastanza forte e faccia tremare gli avvoltoi che come ogni anno caleranno in via D’Amelio è necessaria una massa di gente, che, ognuno con la sua agenda rossa levata in altro a simboleggiare la nostra voglia di Giustizia, gridi a questi impostori, a questi sciacalli, la proria rabbia.Ma non si potrà esprimere per questa iniziativa una solidarietà di massima, dire che Palermo è troppo lontana, che non si ha il tempo. E’ troppo spendere un giorno della nostra vita per chi ha dato la nostra vita per noi?: Questa non deve essere una manifestazione qualsiasi, deve essere quella scintilla che dovrà provocare un incendio nella massa amorfa di chi non sa, non si rende conto del baratro in cui è precipitato il nostro paese. Da Palermo è cominciato tutto e a partire da Palermo tutto deve cambiare. E’ la nostra ultima occasione o dobbiamo rassegnarci a vivere in un paese di schiavi. E non basterà neanche partecipare, bisognerà che ciascuno di noi si attivi al massimo delle proprie possibilità perché questa manifestazione abbia il massimo della partecipazione e il massimo della risonanza. O sarà ancora una occasione sprecata. E non credo che possiamo permettercene ancora.

Salvatore Borsellino

http://dariocampolo.blogspot.com/2009/07/19-luglio-2009-lettera-di-salvatore.html

19 luglio 1992
14-07-2009, 22:37
Ah ecco, quindi al massimo potrà servire per mandare avanti le indagini, che è più o meno quello che pensavo.

Comunque credo che se c'è davvero bisogno di un pezzo di carta per mandare avanti indagini così delicate che procedono da oltre 15 anni, stiamo messi un po' male, ma è opinione personale.

Siamo messi malissimo, lo puoi provare facilmente vedendo su tutti i siti dei giornali chi parla delle dichiarazioni di Ciancimino. Anche Repub. non ha più la news in home page.
Il Papello può essere una stron***a come può essere una bomba, nessuno di noi l'ha mai letto, quindi le mie aspettative le baso sul fatto che, come l'agenda rossa, sono documenti nascosti da 17 anni.
Quindi se c'è scritto in siculo: voglio fare la mizzica dei fattacci miei e levatemi il 41 bis hai ragione tu.
Ma se c'è scritto qualche nome o qualche richiesta che poi è stata soddisfatta allora può aprire nuovi scenari da approfondire con la speranza che l'opinione pubblica sia informata ed aggiornata, stai tranquillo e poi valuti. :)

Ser21
15-07-2009, 08:11
Ieri su Repubblica aveva spiegato di avere il "papello" di Riina
sulle condizioni poste dalla mafia per fermare le stragi
Ciancimino jr.: "Ho tutte le carte
che spiegano il patto mafia-Stato"
"Appena possibile darò il materiale i magistrati che mi interrogano da un anno
ma ci sono altri documenti. Sono altri che si devono pentire..."
di ATTILIO BOLZONI e FRANCESCO VIVIANO
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/massimo-ciancimino/massimo-ciancimino.html



PALERMO - Conferma che consegnerà il "papello" di Totò Riina, racconta di un dossier di don Vito con la dicitura "Carabinieri", svela che tutte le carte segrete erano conservate in una cassaforte della sua villa di Mondello e che "stranamente" alcuni ufficiali dell'Arma non l'aprirono. E poi ricorda di "alti magistrati che incontravano mio padre e Salvo Lima per aggiustare processi". Parla Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco mafioso, il testimone che con le sue verità sta facendo tremare Palermo.

Quando si libererà di quell'"atto" - il papello - con il quale il capo dei capi della mafia di Corleone nell'estate del 1992 stava ricattando lo Stato?
"Al più presto, appena possibile lo darò ai magistrati palermitani che mi stanno interrogando da un anno. Ma non consegnerò solo il papello, ci sono altri documenti di mio padre... gli servivano per un libro che non ha mai scritto".

Dov'erano e dove sono custodite tutte queste carte di suo padre, compreso il papello?
"Adesso sono in un luogo sicuro, fino a quattro anni fa erano nella cassaforte della mia casa a Mondello. I carabinieri un giorno fecero una perquisizione - io ero a Parigi, volevo prendere il primo aereo per Palermo e presentarmi ma loro mi dissero che non c'era bisogno - però non aprirono la cassaforte. Non so perché. Eppure era ben visibile, era nella stanza della tata del mio bambino. Quel giorno aprirono la cassaforte nella casa del professore Giovanni Lapis, il commercialista di mio padre che era stato indagato con me. Ma stranamente non la mia".

Lei sta raccontando tanto dal giugno del 2008, si sente un pentito?
"Io non mi devo pentire di niente, sono altri che devono farlo. Io sto semplicemente cercando di ricostruire certe vicende. E lo farò con la documentazione, non soltanto a parole. Lo farò anche con il papello".

Chi dovrebbe pentirsi?
"Alcune persone... i loro nomi li ho già fatti ai magistrati e tutto è stato secretato. C'è stato uno strabismo investigativo... ne ho parlato con i magistrati Ingroia e Di Matteo: si è voluto guardare solo da una parte".

Cosa ha svelato ai magistrati in questi ultimi mesi?
"Ho parlato degli incontri di Bernardo Provenzano con mio padre. E poi ho parlato della famosa trattativa fra Stato e Mafia: ho messo a verbale che anch'io, direttamente, ho partecipato con mio padre alla cattura di Totò Riina nel 1993. Lo stesso Riina deve avere saputo qualcosa attraverso i suoi canali, durante un'udienza infatti ha detto che era stato "venduto" dal figlio di Ciancimino...".

In quell'occasione Riina fece anche il nome dell'allora ministro degli Interni, Nicola Mancino: cosa c'entra in questa vicenda?
"Ho parlato del senatore Mancino con i magistrati di Caltanissetta, ma non posso dire nulla di più".

Con chi trattò suo padre per la cattura di Riina?
"Con il colonnello Mori e con il capitano De Donno, ma mio padre non si fidava di loro, erano sì influenti ma lui - che non era certo un deficiente - cercò di capire chi ci fosse sopra. Fu un certo 'signor Franco', un agente dei servizi segreti, a dire a mio padre che dietro c'era un personaggio politico".

Perché Ciancimino non si fidava dei due ufficiali dell'Arma?
"Non si fidava molto dei carabinieri perché una loro inchiesta, quella su mafia e appalti, era stata abilmente occultata da esponenti politici e da magistrati vicini a mio padre. Per questo cercava altre garanzie in quella trattativa pericolossima".

Chi erano questi politici e questi magistrati?
"Ai procuratori ho raccontato di summit fra mio padre, l'onorevole Salvo Lima e l'onorevole Mario D'Acquisto con alcuni procuratori e giudici di Palermo - che ormai sono in pensione - con i quali tutti insieme studiavano i piani per favorire certi uomini politici e i loro amici".

(15 luglio 2009) Tutti gli articoli di cronaca


Interessanti informazioni: Conferma della trattativa stato-mafia con il padre e i due mori-de donna.
Conferma della trattativa per conto di un politico e dell'esistenza del papello che,a sue parole,verrà consegnato alla magistratura.
Soprattutto però le parole riguardanti mancino sono importanti,visto le implicazioni che l'ex ministro ha nelle strage di via damelio.
Ultima indicazione intererssante la vicenda riina,'venduto' allo stato dall'ala provenziana di cosa nostra.
casualnmente anche questo sembra proprio uno scambio di 'favori' basati su un patto...
vedremo come si evolverà la situazione,chissà quali carte ha in mano Ciancimino Jr.

Ser21
15-07-2009, 12:59
up

Steinoff
15-07-2009, 13:38
Se le cose andranno come promette Ciancimino jr, penso davvero che si apriranno scenari davvero interessanti. Spero solo che il tutto non venga dapprima secretato e poi insabbiato, certe cose devono essere rese pubbliche.
Quel che a prima vista appare evidente e' la guerra a distanza tra due correnti mafiose, con le conseguenti implicazioni politiche.
Credo anche che quel che possiamo immaginare sia ben poca cosa rispetto a cio' che e' stato ed e' tutt'ora. Sono curiosissimo di sapere

Freeskis
15-07-2009, 13:51
speriamo non lo ammazzino prima :fagiano:
e speriamo che da questa vicenda nasca una 3^ repubblica :)

bart_simpson
15-07-2009, 14:37
Vabbè ma ormai l'han capito tutti che sta storia è una bufala

PS: De Donno non è Ultimo

Ser21
15-07-2009, 14:40
Vabbè ma ormai l'han capito tutti che sta storia è una bufala

PS: De Donno non è Ultimo

Hai ragione,è De Caprio,mi sono confuso.

PS: Perchè questa storia è una bufala ? Argomentare non sarebbe male...

Ser21
17-07-2009, 07:46
Ciancimino jr in procura deposita documenti

16 luglio 2009
Palermo. Documenti inediti sono stati depositati stamani da Massimo Ciancimino ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.


Il dichiarante ha consegnato al procuratore aggiunto Antonio Ingroia e al sostituto Nino Di Matteo carte che sarebbero state di suo padre Vito Ciancimino, morto nel 2002. Il verbale di interrogatorio e di acquisizione atti è stato secretato. Nei giorni scorsi Ciancimino jr aveva annunciato che avrebbe consegnato ai magistrati il "papello", il foglio sul quale Totò Riina avrebbe stilato la lista di richieste in favore di Cosa nostra, che sarebbe stata girata ad alcuni uomini delle istituzioni fra le stragi del 1992 di Falcone e Borsellino. Questo documento potrebbe provare l'esistenza di una "trattativa" fra la mafia e una parte delle istituzioni sui quali ha avviato un'inchiesta da diverso tempo la Dda di Palermo e sulla quale ha fornito molte dichiarazioni lo stesso Massimo Ciancimino. Sulla stessa vicenda sarebbe stata avviata un'altra inchiesta dalle procure di Milano e Firenze, legata, in questo caso, alle stragi del 1993. Titolari di questa indagine sono il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, e il sostituto di Firenze Giuseppe Nicolosi che hanno già interrogato più volte il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.



Bene,avanti così....dai che la verità prima o poi salta fuori.

luxorl
17-07-2009, 07:57
Ciancimino jr in procura deposita documenti

16 luglio 2009
Palermo. Documenti inediti sono stati depositati stamani da Massimo Ciancimino ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.



Bene,avanti così....dai che la verità prima o poi salta fuori.

:eek:

Ma siamo sicuri che sia il papello?
Ma davvero stiamo andando verso la verità? :eek:

EnzoHendrix
17-07-2009, 08:30
Troppa gente si è già fatta per tanto tempo i propri comodi.
Comunque speriamo bene.

M@gic
17-07-2009, 08:33
Quale parte della verità?
Quella che fa comodo a chi?

Ser21
17-07-2009, 09:06
Quale parte della verità?
Quella che fa comodo a chi?

:mbe:

Freeskis
17-07-2009, 09:27
:sperem:

Froze
17-07-2009, 09:41
Bene,avanti così....dai che la verità prima o poi salta fuori.

purtroppo e' quasi sempre poi... di solito quando i responsabili sono passati a miglior vita e non potranno piu' pagare il fio...

luxorl
17-07-2009, 09:44
:mbe:

Vedi? Ancora non si sono fatti nomi che già la gente mette le mani avanti e parla di verità (magari rossa e comunista) che fa comodo a qualcuno... e Italia Italia :rolleyes:

EnzoHendrix
17-07-2009, 09:58
Vedi? Ancora non si sono fatti nomi che già la gente mette le mani avanti e parla di verità (magari rossa e comunista) che fa comodo a qualcuno... e Italia Italia :rolleyes:

Non hai idea di quanti credano in questi presunti complotti: quanta gente conosco che ormai tira in ballo i comunisti per qualunque stupidaggine :rolleyes:

Froze
17-07-2009, 10:09
Vedi? Ancora non si sono fatti nomi che già la gente mette le mani avanti e parla di verità (magari rossa e comunista) che fa comodo a qualcuno... e Italia Italia :rolleyes:

condivido anch'io quella considerazione. ma non nel senso di verita' manipolata, quanto di semplici "omissioni"... persone coinvolte che magicamente ne resteranno fuori.
senza distizione tra rossi/biachi/neri/lilla/comunisti/fascisti/democristiani/forzisti/quelchetipare.

solo chi e' in malafede addita di collusione una sola parte politica quando e' tutto il sistema ad essere colluso...

luxorl
17-07-2009, 10:14
condivido anch'io quella considerazione. ma non nel senso di verita' manipolata, quanto di semplici "omissioni"... persone coinvolte che magicamente ne resteranno fuori.
senza distizione tra rossi/biachi/neri/lilla/comunisti/fascisti/democristiani/forzisti/quelchetipare.

solo chi e' in malafede addita di collusione una sola parte politica quando e' tutto il sistema ad essere colluso...

Ma qui non si sta additando nessuno.
Stiamo chiedendo solo che si arrivi ad una verità processuale.

Mettere le mani avanti prima che escano i fatti e i nomi è un po' ridicolo.

Aiuterà solo a fare la parte del: "io lo avevo detto che era tutto un complotto" nel momento in cui alcuni nomi dovessero uscir fuori.

Ser21
17-07-2009, 10:21
Intanto a Milano è stata riaperta l'inchiesta sulla morte del giudice
Salvatore Borsellino: «Via D'Amelio strage di Stato»
Parla Salvatore, fratello del giudice ucciso 17 anni fa: «Ecco cosa accadde il 19 luglio del 1992»
http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_17/borsellino_strage_mafia_1605a66e-729b-11de-a0f6-00144f02aabc.shtml

MILANO - «Vju viniri ‘na cavalleria chistu è mè patri chi veni pi mia! Signuri patri, chi vinistivu a fari? Signura figghia, vi vegnu a ‘mmazzari. Signuri patri, aspettatimi un pocu, quantu mi chiamu lu me cunfissuri». A memoria Salvatore Borsellino recita i versi de La baronessa di Carini. La leggenda di Donna Laura Lanza è una storia siciliana i cui luoghi, il sangue, il dolore e il tradimento ricorda le più moderne storie di mafia. Il fratello del giudice Paolo Borsellino promette: «Quando smetterò di lavorare farò il cantastorie». Intanto racconta la storia del fratello: il giudice Paolo Borsellino, morto il 19 luglio 1992 a Palermo con gli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.

LA RABBIA - Impressionante la somiglianza dell'ingegnere Salvatore Borsellino con il fratello giudice antimafia. Sembrano due gocce d'acqua. Anche la voce sembra uguale. Salvatore, trasferitosi a Milano 27 anni fa, parla per «rabbia» dal suo studio in un ufficio alla periferia della città. Siede alla scrivania sotto la famosa foto di Toni Gentile dove Paolo e Giovanni Falcone si parlano sottovoce e sorridono. Dopo anni di silenzio, mantenuto per sette lunghi anni, fino a quando la madre era in vita, Salvatore adesso parla. Anzi urla: «Mio fratello sapeva della trattativa tra la mafia e lo Stato. Era stato informato. È per questo è stato ucciso. La strage di via D'Amelio è una strage di Stato. Pezzi delle istituzioni hanno lavorato per prepararla ed eseguirla. Adesso che la verità sulla strage si avvicina, spero solo che non siano gli storici a doverla scrivere. Bensì i giornalisti. Io tra non molti anni raggiungerò mio fratello Paolo e non so se riuscirò a leggerla sui giornali».

LO SCENARIO - E disegna lo scenario di quel maledetto 19 luglio 1992. E inizia a sciorinare i dubbi e gli indizi. Tutto quanto è venuto a galla dai vari processi sparsi in giro per l'Italia di cui i giornali «parlano poco», dice lui. Innanzitutto le omissioni: la richiesta di negare l'autorizzazione alle auto a posteggiare in via D'Amelio è rimasta inevasa. Poi la telefonata del giudice alla madre che annunciava il suo arrivo in via D'Amelio intercettata dalla mafia. Il ruolo di Bruno Contrada e dei servizi segreti civili presenti a Palermo al momento del botto. L'incredibile sparizione dell'agenda rossa e il ruolo del capitano Angelillo. Il castello Utveggio che domina il ruolo dell'esplosione. E, infine l'attacco all'onorevole Nicola Mancino che dice di non aver incontrato l'1 luglio del 1992 il giudice Borsellino: «Una menzogna - incalza Salvatore-. Mancino dice addirittura che non conosceva mio fratello. Come faceva il neo ministro dell'interno a non conoscere il giudice presente ai funerali di Falcone e che appariva in tutti i tg nazionali? La verità è che da quell'incontro mio fratello usci sconvolto come testimonia il pentito Gaspare Mutolo».

INCHIESTE RIAPERTE E PAPELLO - Intanto documenti inediti sono stati depositati giovedì da Massimo Ciancimino (figlio di Vito ex sindaco di Palermo in odor di mafia morto alcuni anni fa) ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il dichiarante ha consegnato al procuratore aggiunto Antonio Ingroia e al sostituto Nino Di Matteo carte che sarebbero state di suo padre Vito Ciancimino, morto nel 2002. Il verbale di interrogatorio e di acquisizione atti è stato secretato. Nei giorni scorsi Ciancimino jr aveva annunciato che avrebbe consegnato ai magistrati il «papello», il foglio sul quale Totò Riina avrebbe stilato la lista di richieste in favore di Cosa nostra, che sarebbe stata girata ad alcuni uomini delle istituzioni fra le stragi del 1992 di Falcone e Borsellino. Questo documento potrebbe provare l'esistenza di una «trattativa» fra la mafia e una parte delle istituzioni sui quali ha avviato un'inchiesta da diverso tempo la Dda di Palermo e sulla quale ha fornito molte dichiarazioni lo stesso Massimo Ciancimino. Sulla stessa vicenda sarebbe stata avviata un'altra inchiesta dalle procure di Milano e Firenze, legata, in questo caso, alle stragi del 1993. Titolari di questa indagine sono il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, e il sostituto di Firenze Giuseppe Nicolosi che hanno già interrogato più volte il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Lo stesso hanno fatto i magistrati di Caltanissetta sull'attentato a Falcone nella villa dell'Addaura. Ma, come sottolinea all'Adnkronos il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, «è una vicenda troppo delicata», quindi «no comment». Lari insieme con i procuratori aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone hanno ascoltato l'ex ministro Vincenzo Scotti e l'ex premier Giuliano Amato per avere informazioni su alcuni agenti dei servizi segreti, ma su uno in particolare. Un uomo sfregiato, con una «faccia da mostro». Non si conosce il suo nome ma si sa che ha il viso deformato. A parlare di lui è stato, di recente, anche Massimo Ciancimino. Ciancimino junior ha spiegato ai magistrati che lo 007 sarebbe stato in contatto con il padre Vito da alcuni anni, fino alla cosiddetta «trattativa» che avrebbe voluto firmare il boss mafioso Totò Riina con lo Stato in cambio dell'abolizione del carcere duro. E proprio a pochi giorni dal 17° anniversario della strage di via D'Amelio il mistero sulla morte del magistrato si infittisce sempre di più.

Nino Luca
17 luglio 2009

Onisem
17-07-2009, 11:01
Ciancimino jr in procura deposita documenti

16 luglio 2009
Palermo. Documenti inediti sono stati depositati stamani da Massimo Ciancimino ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.



Bene,avanti così....dai che la verità prima o poi salta fuori.

Sei un illuso. La verità può essere cancellata per DDL.

M@gic
17-07-2009, 11:03
condivido anch'io quella considerazione. ma non nel senso di verita' manipolata, quanto di semplici "omissioni"... persone coinvolte che magicamente ne resteranno fuori.
senza distizione tra rossi/biachi/neri/lilla/comunisti/fascisti/democristiani/forzisti/quelchetipare.

solo chi e' in malafede addita di collusione una sola parte politica quando e' tutto il sistema ad essere colluso...

Esatto. :D

John Cage
17-07-2009, 12:47
Ora capisco il perchè di tutti i servizi sui cani nei tg di oggi.

Ser21
18-07-2009, 15:52
up!

Matteo Trenti
18-07-2009, 16:21
Ora capisco il perchè di tutti i servizi sui cani nei tg di oggi.


:D :p :sbonk:

first register
18-07-2009, 17:57
Originariamente inviato da Ser21
Ciancimino jr in procura deposita documenti

16 luglio 2009
Palermo. Documenti inediti sono stati depositati stamani da Massimo Ciancimino ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.


Bene,avanti così....dai che la verità prima o poi salta fuori.



:)
WOW !

luxorl
18-07-2009, 18:47
«Mio fratello sapeva della trattativa tra la mafia e lo Stato. Era stato informato. È per questo che è stato ucciso. La strage di via D'Amelio è una strage di Stato. Pezzi delle istituzioni hanno lavorato per prepararla ed eseguirla. » (Salvatore Borsellino) .

Cfranco
18-07-2009, 20:34
Scommettiamo su quanto ci mettono i politici ad affondare le procure di Caltanissetta e Palermo ?

tulifaiv
18-07-2009, 20:40
Ora capisco il perchè di tutti i servizi sui cani nei tg di oggi.

:stordita:

p4dr1n0
18-07-2009, 21:11
Ora capisco il perchè di tutti i servizi sui cani nei tg di oggi.

:doh: :(

Ser21
18-07-2009, 21:31
Scommettiamo su quanto ci mettono i politici ad affondare le procure di Caltanissetta e Palermo ?

Per me siamo arrivati alla fase succssiva: addromentata la popolazione,non c'è bisogno di bloccare certe inchieste...
Un po' come l'epurazione di santoro e travaglio...sarebbe controproducente....
Per me le inchieste andranno avanti senza attenzione dei mezzi di informazione,in questo modo è come se la notizia non esistesse...

p4dr1n0
18-07-2009, 21:46
in estate la gente legge novella 3000000 e la gazzetta dello sport. :mc:

claudioborghi
18-07-2009, 21:51
Poi magari ci puo' essere il caso che Ciancimino, il secondo dopo che gli hanno detto che doveva pagare 42 milioni di evasione fiscale in aggiunta alle condanne per riciclaggio ed estorsione

Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito, condannato per mafia e poi morto, dovra’ pagare al fisco oltre 42 milioni di euro: a tanto ammonterebbe l’evasione fiscale, tra il 2002 e il 2004, accertata dalla Guardia di finanza(...) La notifica del provvedimento risale allo scorso marzo, lo stesso periodo in cui Massimo Ciancimino ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda sul cosiddetto ‘papello’(Fonte: ANSA).

abbia pensato di ricorrere al vecchio trucco per venire fuori dai guai, pescare un magistrato abbastanza credulone e bisognoso di rivelazioni e fargli credere di sapere chissa' cosa e di dirla solo a lui ovviamente in cambio di questo e quello. Il fatto che abbia scelto proprio Ingroia, quello per intendersi talmente attento che aveva nello stesso ufficio come braccio destro un collaboratore di provenzano (il maresciallo Ciuro) e non se ne accorgeva, e che passa buona parte del suo tempo a presentare libretti insieme a Travaglio, mi fa venire qualche sospetto...

Attenzione, non tiratemi dentro in discussioni su ciancimino papa', ultimo, mori ecc. ecc. non mi hanno mai appassionato e ne so quello che ho letto... mi sembra semplicemente strano che in tanti post nessuno abbia ipotizzato che, viste le circostanze, questo cianciminino possa essere un millantatore.

p4dr1n0
18-07-2009, 21:55
in effetti mi stavo domandando perchè proprio ora si è deciso a parlare...ma questo non vuol dire che le cose che dice non siano vere...

Brakon
18-07-2009, 22:29
è un complotto.

luxorl
19-07-2009, 09:15
Dopo diciassette anni di silenzio totale parla il boss di Corleone
E sulla strage di via d'Amelio accusa i servizi e lo Stato
Riina sul delitto Borsellino
"L'hanno ammazzato loro"
di ATTILIO BOLZONI, FRANCESCO VIVIANO


TOTÒ RIINA, l'uomo delle stragi mafiose, per la prima volta parla delle stragi mafiose. Sull'uccisione di Paolo Borsellino dice: "L'ammazzarono loro". E poi - riferendosi agli uomini dello Stato - aggiunge: "Non guardate sempre e solo me, guardatevi dentro anche voi". Dopo diciassette anni di silenzio totale il capo dei capi di Cosa Nostra esce allo scoperto.

Riina lo fa ad appena due giorni dalla svolta delle indagini sui massacri siciliani - il patto fra cosche e servizi segreti che i magistrati della procura di Caltanissetta stanno esplorando. Ha incaricato il suo avvocato di far sapere all'esterno quale è il suo pensiero sugli attentati avvenuti in Sicilia nel 1992, su quelli avvenuti in Italia nel 1993. Una mossa a sorpresa del vecchio Padrino di Corleone che non aveva mai aperto bocca su niente e nessuno fin dal giorno della sua cattura, il 15 gennaio del 1993. Un'"uscita" clamorosa sull'affaire stragi, che da certi indizi non sembrano più solo di mafia ma anche di Stato.

Ecco quello che ci ha raccontato ieri sera l'avvocato Luca Cianferoni, fiorentino, da dodici anni legale di Totò Riina, da quando il più spietato mafioso della storia di Cosa Nostra è imputato non solo per Capaci e via Mariano D'Amelio, ma anche per le bombe di Firenze, Milano e Roma.

Avvocato, quali sono le esatte parole pronunciate da Totò Riina? Sono proprio queste: "L'ammazzarono loro"?
"Sì, sono andato a trovarlo al carcere di Opera questa mattina e l'ho trovato che stava leggendo alcuni giornali. Neanche ho fatto in tempo a salutarlo e lui, alludendo al caso Borsellino, mi ha detto quelle parole... L'ammazzarono loro...".

E poi, che altro ha le ha detto Totò Riina?
"Mi ha dato incarico di far sapere fuori, senza messaggi e senza segnali da decifrare, cosa pensa. Lui è stato molto chiaro. Mi ha detto: "Avvocato, dico questo senza chiedere niente, non rivendico niente, non voglio trovare mediazioni con nessuno, non voglio che si pensi ad altro". Insomma, il mio cliente sa che starà in carcere e non vuole niente. Ha solo manifestato il suo pensiero sulla vicenda stragi".

Ma Totò Riina è stato condannato in Cassazione per l'omicidio di Borsellino, per l'omicidio di Falcone, per le stragi in Continente e per decine di altri delitti: che interesse ha a dire soltanto adesso quello che ha detto?
"Io mi limito a riportare le sue parole come mi ha chiesto. Mi ha ripetuto più volte: avvocato parlo sapendo bene che la mia situazione processuale nell'inchiesta Borsellino non cambierà, fra l'altro adesso c'è anche Gaspare Spatuzza che sta collaborando con i magistrati quindi...".

Le ha raccontato altro?
"Abbiamo parlato della trattativa. Riina sostiene che è stato oggetto e non soggetto di quella trattativa di cui tanto si è discusso in questi anni. Lui sostiene che la trattativa è passata sopra di lui, che l'ha fatta Vito Ciancimino per conto suo e per i suoi affari e insieme ai carabinieri: e che lui, Totò Riina, era al di fuori. Non a caso io, come suo difensore, proprio al processo per le stragi di Firenze già quattro anni fa ho chiesto che venisse ascoltato Massimo Ciancimino in aula proprio sulla trattativa. Riina voleva che Ciancimino deponesse, purtroppo la Corte ha respinto la mia istanza".

E poi, che altro le ha detto Totò Riina nel carcere di Opera?
"E' tornato a parlare della vicenda Mancino, come aveva fatto nell'udienza del 24 gennaio 1998. Sempre al processo di Firenze, quel giorno Riina chiese alla Corte di chiedere a Mancino, ai tempi del suo arresto ministro dell'Interno, come fosse a conoscenza - una settimana prima - della sua cattura".

E questo cosa significa, avvocato?
"Significa che per lui sono invenzioni tutte quelle voci secondo le quali sarebbe stato venduto dall'altro boss di Corleone, Bernardo Provenzano. Come suo difensore, ho chiesto al processo di Firenze di sentire come testimone il senatore Mancino, ma la Corte ha respinto anche quest'altra istanza".

Le ha mai detto qualcosa, il suo cliente, sui servizi segreti?
"Spesso, molto spesso mi ha parlato della vicenda di quelli che stavano al castello Utvegio, su a Montepellegrino. Leggendo e rileggendo le carte processuali mi ha trasmesso le sue perplessità, mi ha detto che non ha mai capito perché, dopo l'esplosione dell'autobomba che ha ucciso il procuratore Borsellino, sia sparito tutto il traffico telefonico in entrata e in uscita da Castel Utvegio".

Insomma, Totò Riina in sostanza cosa pensa delle stragi?
"Pensa che la sua posizione rimarrà quella che è e che è sempre stata, non si sposterà di un millimetro. Ma questa mattina ha voluto dire anche il resto. E cioè: non guardate solo me, guardatevi dentro anche voi".

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/bolzoni-viviano/bolzoni-viviano.html

luxorl
19-07-2009, 09:31
Il corriere (http://www.corriere.it/), il giorno dell'anniversario della strage di via d'Amelio, ritiene che la notizia postata sopra debba essere infilata in fondo alla pagina come settimo titolo... sotto a: "Pendolari in treno con l'ombrello" e senza nemmeno un'immagine che attiri l'attenzione. :rolleyes:

Riesce a fare QUASI come Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/) che non riporta proprio la notizia. Sulla sua Home non troviamo nulla che parli di Borsellino. Però c'è un'importantissima notizia: "Benedetto impara a convivere con il gesso".

Ser21
19-07-2009, 14:30
Le ha mai detto qualcosa, il suo cliente, sui servizi segreti?
"Spesso, molto spesso mi ha parlato della vicenda di quelli che stavano al castello Utvegio, su a Montepellegrino. Leggendo e rileggendo le carte processuali mi ha trasmesso le sue perplessità, mi ha detto che non ha mai capito perché, dopo l'esplosione dell'autobomba che ha ucciso il procuratore Borsellino, sia sparito tutto il traffico telefonico in entrata e in uscita da Castel Utvegio".


--

Appunto il traffico telefonica rilevato da Genchi,guarda caso...
Pian piano,la verità sta uscendo.

Ripeto: Riina che parla è un messaggio chiaro e forte.Non ha più niente da perdere,lui.

19 luglio 1992
19-07-2009, 14:48
Delitto Borsellino: "Strage di mafia,
ma restano delle zone d’ombra"

Ingroia: «Riina rifiuta di parlare. Se vuole fare chiarezza, noi siamo pronti»
GUIDO RUOTOLO
ROMA
Per la prima volta Totò Riina ha deciso di offrire un contributo di maggiore chiarezza ai misteri dello stragismo mafioso. E’ una novità positiva. Il dato più importante di queste sue esternazioni è quando dice che si è stufato di fare il parafulmine d’Italia». Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, titolare delle inchieste più importanti su quell’area grigia dei rapporti tra poteri criminali e pezzi delle istituzioni, commenta lo sfogo del Capo dei capi di Cosa nostra, il corleonese Totò Riina. Che avviene alla vigilia dell’anniversario della strage di via d’Amelio, del massacro di Paolo Borsellino e della sua scorta.

Dottore Ingroia, Totò Riina dice che la strage di Borsellino è opera dello Stato...
«Non è la prima volta che indica questo scenario. Oggi lo fa con maggiore chiarezza. Finora - in questi anni voglio dire - Riina ha sempre rifiutato ogni forma di dialogo. Non ha mai voluto rispondere alle nostre domande. In passato ha mandato, talvolta, messaggi sibillini e mai un granché chiari. Ora vedo nelle sue dichiarazioni un desiderio di far chiarezza, e non solo per ragioni processuali difensive».

E allora, Borsellino chi l’ha ammazzato?
«Che Cosa nostra abbia avuto un ruolo nella strage di via D’Amelio è indiscutibile. Rimangono delle zone d’ombra al punto che non si sa ancora chi ha premuto il pulsante dell’autobomba. Possiamo aggiungere che sicuramente vi sono stati interessi convergenti con quelli mafiosi».

Il capo dei Corleonesi dice che si è stancato di fare da parafulmine...
«Lasciando sottintendere, evidentemente, che non vuole pagare per colpe altrui. Intendiamoci, Riina è l’artefice della strategia stragista di Cosa nostra, sotto il suo comando la mafia ha ucciso, ha seminato terrore, ha soggiogato imprenditori e commercianti. Quando afferma che non vuole essere più il parafulmine di tutti, dice esplicitamente che sta pagando per colpe e responsabilità non sue. Siccome da indagini e processi si sono percepite altre corresponsabilità, che però non sono mai state messe a fuoco, solo lui, depositario di queste verità, ci può indicare, spiegare, dire di chi è stato il parafulmine. Noi siamo pronti, senza pregiudizi, ad ascoltare questa sua verità. E naturalmente a verificarla».

Procuratore, Riina sostiene di non avere nulla a che fare con la trattativa, semmai sospetta che il risultato di quella trattativa è stato la sua cattura.
«Su questo aspetto non posso entrare nel merito. Da indagini e processi in corso, in effetti è emerso che vi sono state una, due, forse tre trattative. All’inizio, Totò Riina stava incominciando ad avere un qualche ruolo nella trattativa. Poi, evidentemente, è stato scavalcato».

Quando?
«Già prima del suo arresto e sicuramente dopo. Lui ne sa, comunque, più di noi».

La prima trattativa. Quella del papello. Riina si chiama fuori e invita a fare una perizia calligrafica sul pezzo di carta attribuito a lui, ma non ancora consegnato da Massimo Ciancimino, sul quale avrebbe posto allo Stato le condizioni per far cessare le stragi e gli omicidi eccellenti.
«Su questo davvero non posso dire nulla. Sono in corso indagini molto delicate. Se vi fu trattativa, certamente non fu solo interesse di Cosa nostra a chiuderla. Tutti, da subito, sin dal 1992, hanno avuto la sensazione che vi fossero altri mandanti esterni a Cosa nostra, dietro lo stragismo di quel biennio ‘92-‘94».


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45648girata.asp

Dopo 17 anni forse la verità verrà fuori, dopo la strategia della tensione degli anni 70 la strategia del terrorirsmo mafioso? Il popolo Italiano ha sempre bisogno di dare la colpa all'antistato, per continuare a non vedere che le colpe sono dello stato?

lucas84
19-07-2009, 14:54
Ripeto: Riina che parla è un messaggio chiaro e forte.Non ha più niente da perdere,lui.
No, la verità è che molti di voi vivono sulla luna, Riina ha detto più volte di essere coinvolto solo marginalmente nell'attentato a Paolo Borsellino.

Ser21
19-07-2009, 19:36
No, la verità è che molti di voi vivono sulla luna, Riina ha detto più volte di essere coinvolto solo marginalmente nell'attentato a Paolo Borsellino.

E perchè,pensi che io non sia dello stesso avviso ? ;)

^TiGeRShArK^
19-07-2009, 19:47
Poi magari ci puo' essere il caso che Ciancimino, il secondo dopo che gli hanno detto che doveva pagare 42 milioni di evasione fiscale in aggiunta alle condanne per riciclaggio ed estorsione

Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito, condannato per mafia e poi morto, dovra’ pagare al fisco oltre 42 milioni di euro: a tanto ammonterebbe l’evasione fiscale, tra il 2002 e il 2004, accertata dalla Guardia di finanza(...) La notifica del provvedimento risale allo scorso marzo, lo stesso periodo in cui Massimo Ciancimino ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda sul cosiddetto ‘papello’(Fonte: ANSA).

abbia pensato di ricorrere al vecchio trucco per venire fuori dai guai, pescare un magistrato abbastanza credulone e bisognoso di rivelazioni e fargli credere di sapere chissa' cosa e di dirla solo a lui ovviamente in cambio di questo e quello. Il fatto che abbia scelto proprio Ingroia, quello per intendersi talmente attento che aveva nello stesso ufficio come braccio destro un collaboratore di provenzano (il maresciallo Ciuro) e non se ne accorgeva, e che passa buona parte del suo tempo a presentare libretti insieme a Travaglio, mi fa venire qualche sospetto...

Attenzione, non tiratemi dentro in discussioni su ciancimino papa', ultimo, mori ecc. ecc. non mi hanno mai appassionato e ne so quello che ho letto... mi sembra semplicemente strano che in tanti post nessuno abbia ipotizzato che, viste le circostanze, questo cianciminino possa essere un millantatore.
:rotfl::rotfl::rotfl:
Grande claudio, riesci sempre a rallegrarmi la giornata. :asd:
Ora, gentilmente, mi indicheresti la legge che abbuona l'evasione fiscale per la consegna di un documento importante? :asd:

Certo che le tue sparate fantasiose sono davvero mitiche! :D

CarloR1t
19-07-2009, 20:23
Le ha mai detto qualcosa, il suo cliente, sui servizi segreti?
"Spesso, molto spesso mi ha parlato della vicenda di quelli che stavano al castello Utvegio, su a Montepellegrino. Leggendo e rileggendo le carte processuali mi ha trasmesso le sue perplessità, mi ha detto che non ha mai capito perché, dopo l'esplosione dell'autobomba che ha ucciso il procuratore Borsellino, sia sparito tutto il traffico telefonico in entrata e in uscita da Castel Utvegio".


--

Appunto il traffico telefonica rilevato da Genchi,guarda caso...
Pian piano,la verità sta uscendo.

Ripeto: Riina che parla è un messaggio chiaro e forte.Non ha più niente da perdere,lui.
Salvatore Borsellino su Castel Utveggio e il resto...

http://www.orsatti.info/archives/tag/castel-utveggio

claudioborghi
20-07-2009, 01:24
:rotfl::rotfl::rotfl:
Grande claudio, riesci sempre a rallegrarmi la giornata. :asd:
Ora, gentilmente, mi indicheresti la legge che abbuona l'evasione fiscale per la consegna di un documento importante? :asd:

Ma prego... :asd:

http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l45_01.html

estratto:

Art. 16-ter. - (Contenuto delle speciali misure di protezione)
I testimoni di giustizia cui è applicato lo speciale programma di protezione hanno diritto:
a misure di protezione fino alla effettiva cessazione del pericolo per sé e per i familiari;

a misure di assistenza, anche oltre la cessazione della protezione, volte a garantire un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello esistente prima dell'avvio del programma, fino a quando non riacquistano la possibilità di godere di un reddito proprio;



Ergo, finche' questo trova un magistrato che lo coccola non gli si sfila un euro...

Come se poi ci fosse bisogno di un articolo di legge... basta che chieda di mettere le sue pratiche in fondo alla pila... :rolleyes:

matrizoo
20-07-2009, 06:59
Ma prego... :asd:

http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l45_01.html

estratto:

Art. 16-ter. - (Contenuto delle speciali misure di protezione)
I testimoni di giustizia cui è applicato lo speciale programma di protezione hanno diritto:
a misure di protezione fino alla effettiva cessazione del pericolo per sé e per i familiari;

a misure di assistenza, anche oltre la cessazione della protezione, volte a garantire un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello esistente prima dell'avvio del programma, fino a quando non riacquistano la possibilità di godere di un reddito proprio;



Ergo, finche' questo trova un magistrato che lo coccola non gli si sfila un euro...

Come se poi ci fosse bisogno di un articolo di legge... basta che chieda di mettere le sue pratiche in fondo alla pila... :rolleyes:

magari il fisco si è fatto sentire DOPO che questo ha iniziato a parlare:asd:

^TiGeRShArK^
20-07-2009, 07:13
Ma prego... :asd:

http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l45_01.html

estratto:

Art. 16-ter. - (Contenuto delle speciali misure di protezione)
I testimoni di giustizia cui è applicato lo speciale programma di protezione hanno diritto:
a misure di protezione fino alla effettiva cessazione del pericolo per sé e per i familiari;

a misure di assistenza, anche oltre la cessazione della protezione, volte a garantire un tenore di vita personale e familiare non inferiore a quello esistente prima dell'avvio del programma, fino a quando non riacquistano la possibilità di godere di un reddito proprio;



Ergo, finche' questo trova un magistrato che lo coccola non gli si sfila un euro...

Come se poi ci fosse bisogno di un articolo di legge... basta che chieda di mettere le sue pratiche in fondo alla pila... :rolleyes:
Ecco, perfetto, allora come volevasi dimostrare, è solo una tua supposizione che gli vengano abbuonati 42 milioni di euro di evasione fiscale per un documento che addirittura per te sarebbe falso. :)
Tra l'altro hai denunciato la procura di caltanissetta dato che secondo te stanno per commettere un illecito così grave? :)
Cmq è un comportamento imho semplicemente VERGOGNOSO voler screditare i collaboratori di giustizia pur di difendere il proprio mito/beniamino/datore di lavoro. :)

Ser21
20-07-2009, 08:04
Ragazzi,almeno qua,evitiamo di rispondergli...mandare in vacca thread come questi sono la sua specialità ;)

Ser21
20-07-2009, 08:11
Parla Mancino dopo il "messaggio" di Riina. "Mai saputo in anticipo dell'arresto"
Il vicepresidente del Csm negli anni '90 è stato ministro dell'Interno
"Patto con la mafia,
lo Stato disse subito no"
"La trattativa fu respinta anche come ipotesi di alleggeri mento dello scontro con Cosa Nostra"
"Una giornalista mi chiese: chi prenderete? Risposi: Riina: era un auspicio, non una rivelazione"
di FRANCESCO VIVIANO e ATTILIO BOLZONI
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/intervista-mancino/intervista-mancino.html


ROMA - Le ultime indagini sulle stragi siciliane dicono che Paolo Borsellino è morto intorno alla "trattativa" fra mafia e Stato. "O l'hanno ucciso perché non la voleva, o l'hanno ucciso proprio per costringere lo Stato a venire a patti", ha spiegato il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari, il magistrato che ha riaperto le indagini sui massacri di Palermo scoprendo un intreccio fra boss e servizi segreti. La "trattativa" al centro di tutti i misteri e di tutti i delitti.

Ne hanno parlato pentiti come Giovanni Brusca, l'assassino di Falcone. Ne sta parlando Massimo Ciancimino, il figlio di don Vito. Ne ha parlato anche il capo dei capi Totò Riina. Ciascuno con la sua versione, ciascuno con la sua verità.

Ma ora e per la prima volta, dopo le nuove rivelazioni sulle stragi e le polemiche che ne sono seguite, di quella "trattativa" parla un uomo delle istituzioni, un protagonista dell'estate di 17 anni fa. E' Nicola Mancino, oggi vice presidente del Consiglio superiore della magistratura e al tempo - dal 1992 al 1994 - ministro dell'Interno. Mancino fa capire che la "trattativa" c'è stata o, comunque, qualcuno l'avrebbe voluta. Però, l'ex ministro dichiara a Repubblica: "Noi l'abbiamo sempre respinta. L'abbiamo respinta anche come semplice ipotesi di alleggerimento dello scontro con lo Stato portato avanti dalla mafia. La riprova di tutto questo sta nella politica di fermezza adottata dal precedente governo e da quello in cui ero responsabile del Viminale". L'ex ministro non va oltre, conferma il tentativo fatto da Cosa Nostra di scendere a patti - fermare le stragi in cambio dell'abolizione del carcere duro e della legge sui pentiti - ma sostiene che lo Stato non ha accettato quel ricatto.

Poi Mancino torna sull'affaire della cattura di Riina, sulle vecchie e nuove "esternazioni" del boss che vorrebbe sapere proprio da lui "come faceva a conoscere prima che sarebbe stato arrestato". Già qualche anno fa il capo dei capi chiese ai giudici della Corte di Assise di Firenze - quelli che hanno condannato i boss di Cosa Nostra per le stragi del '93 - di ascoltare come teste l'ex ministro. Riina ha citato ancora Mancino e quella vicenda. Racconta oggi il vicepresidente del Csm: "Io non ero a conoscenza della cattura di Riina, come lui afferma, una settimana prima. Era solo un auspicio, ma anche una precisa direttiva impartita a tutte le forze dell'ordine con l'urgenza che la situazione richiedeva". Ricorda: "E fu questa la risposta che diedi anche ai giornalisti della stampa estera convocati al Viminale l'11 gennaio 1993, cioè quattro giorni prima della cattura di Riina. Una giornalista mi chiese: chi prenderete? Risposi: Riina. Coincidenza volle che Riina fosse arrestato dai carabinieri pochi giorni dopo. Ma se fossi stato al corrente dell'imminente arresto sarei stato così ingenuo da dirlo pubblicamente, dirlo con il rischio di far fallire l'operazione?".

Trascinato in un mistero da Riina e trascinato nel vortice palermitano dalle accuse lanciate da Salvatore Borsellino, il fratello del procuratore ("E' una persona indegna che mente, mente spudoratamente dicendo di non avere incontrato Paolo il primo luglio del 1992 quando a Paolo venne prospettata quella scellerata ignobile trattativa con lo Stato"), l'ex ministro risponde ancora: "Se ci fosse stato davvero quell'incontro, perché mai avrei dovuto nasconderlo? E poi: che cosa si sarebbero dovute dire due persone che prima non avevano mai avuto rapporti fra di loro, il primo giorno dell'insediamento di un ministro al Viminale?".

E' la sempre la "trattativa" che divide e che resta la chiave per decifrare la Palermo dell'estate 1992. Nega di averla portata avanti addirittura Riina, cioè quello che ha organizzato le stragi e - fra una strage e l'altra - ha presentato a qualche emissario dello Stato il famigerato "papello" con le richieste mafiose. "E' passata sopra di me", ha fatto sapere fuori con il suo avvocato Luca Cianferoni. "Io consegnerò il papello" ha promesso qualche giorno fa Massimo Ciancimino al procuratore Antonio Ingroia. "Per saperne di più chiedete al figlio di Ciancimino e ai carabinieri", ha spiegato ancora Riina. "Io sono pronto a incontrarlo per un confronto", ha ribattuto ieri il rampollo dei Ciancimino a Klaus Davi, conduttore del programma KlausCondicio su You Tube. Un botta e risposta quasi surreale. C'è solo da immaginare quali sorprese e quali colpi di scena potrebbe riservare un faccia a faccia "all'americana" tra il "contadino" di Corleone e il figlio scapestrato di don Vito.

In tutto questo convulso rincorrersi di informazioni e di accuse e di chiarimenti, la decodificazione autentica delle "esternazioni" di Riina sul coinvolgimento di pezzi dello Stato viene dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari: "E' un messaggio alla mia procura". Il capo dei capi ha parlato con i giornali ma, in realtà, voleva parlare con chi sta indagando. Non è cosa da poco: è stato il primo "discorso" del boss di Corleone dopo 17 anni.

(20 luglio 2009)

Se Riina parla e non gli fanno bere un caffè corretto alla Sindona,non oso immaginare cosa potrebbe accadere...

bart_simpson
20-07-2009, 09:21
Molto interessante l'intervista a Lino Jannuzzi di oggi

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=367822

Ser21
20-07-2009, 11:35
Molto interessante l'intervista a Lino Jannuzzi di oggi

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=367822

Lino Jannuzzi ? Quello che fu menzionato dal Boss di Giuseppe Jato mentre era al telefono con brusca ? Quello che fu definito : "Un amico dei mafiosi,uno vicino alle posizioni garantiste ? "
Ecco,io di un giornalista del genere (infatti scrive sul giornale) posso pensare solo il peggio possibile.

claudioborghi
20-07-2009, 11:54
Ecco, perfetto, allora come volevasi dimostrare, è solo una tua supposizione che gli vengano abbuonati 42 milioni di euro di evasione fiscale per un documento che addirittura per te sarebbe falso. :)
Tra l'altro hai denunciato la procura di caltanissetta dato che secondo te stanno per commettere un illecito così grave? :)
Cmq è un comportamento imho semplicemente VERGOGNOSO voler screditare i collaboratori di giustizia pur di difendere il proprio mito/beniamino/datore di lavoro. :)

Eccalla' :asd: potevo scommetterci e vincevo. :p

Tu mi hai fatto una domanda e io ti ho cortesemente risposto.
Evidentemente non sei abituato alla cortesia e parti con una delle tue solite gag.

Pregasi rileggere

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=28269169&postcount=68

Che ne so io se il documento e' falso o che metodi usano a Caltanissetta. :boh:
Ho semplicemente trovato strano, dato che qui si dovrebbe discutere, non fare la ola, che in 4 pagine di post nessuno abbia nemmeno preso in considerazione l'ipotesi che, viste le circostanze, questo Ciancimino jr. possa essere un millantatore che cerchi in questo modo di uscire dai guai.

A presto

MARCA
20-07-2009, 11:56
Ripeto: Riina che parla è un messaggio chiaro e forte.Non ha più niente da perdere,lui.
Spiacente, ma ai pentiti non credo, figuriamoci se credo alle parole del capo dei capi.
Queste "rivelazioni" doveva farle prima, quando aveva degli interessi.

bart_simpson
20-07-2009, 12:46
Lino Jannuzzi ? Quello che fu menzionato dal Boss di Giuseppe Jato mentre era al telefono con brusca ? Quello che fu definito : "Un amico dei mafiosi,uno vicino alle posizioni garantiste ? "
Ecco,io di un giornalista del genere (infatti scrive sul giornale) posso pensare solo il peggio possibile.

Immagino che usando lo stesso metro non ti fidi nemmeno delle parole di Ciancimino.

Ser21
20-07-2009, 13:09
Immagino che usando lo stesso metro non ti fidi nemmeno delle parole di Ciancimino.
Jannuzzi ha parlato con i PM e sono state riscontrate le sue dichiarazioni,come con ciancimino?
Evitiamo per favore...
Spiacente, ma ai pentiti non credo, figuriamoci se credo alle parole del capo dei capi.
Queste "rivelazioni" doveva farle prima, quando aveva degli interessi.
Se vengono verificate dai PM (caso mai riina decidesse di collaborare in qualche modo - non ci credo - ) e trovano riscontri,non vedo dove sia il problema.
Anzi,potrebbero far luce su tante situazioni ancora poco chiare.

Ser21
20-07-2009, 13:12
Eccalla' :asd: potevo scommetterci e vincevo. :p

Tu mi hai fatto una domanda e io ti ho cortesemente risposto.
Evidentemente non sei abituato alla cortesia e parti con una delle tue solite gag.

Pregasi rileggere

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=28269169&postcount=68

Che ne so io se il documento e' falso o che metodi usano a Caltanissetta. :boh:
Ho semplicemente trovato strano, dato che qui si dovrebbe discutere, non fare la ola, che in 4 pagine di post nessuno abbia nemmeno preso in considerazione l'ipotesi che, viste le circostanze, questo Ciancimino jr. possa essere un millantatore che cerchi in questo modo di uscire dai guai.

A presto
I PM devono trovare un riscontro nelle sue parole.
Per te però i PM in questione sono dei poco di buono.
Quindi,il teste non è affidabile,i PM sono dei malati di protagonismo,incapaci...i giudic che eventaulmente emettono le sentenze,sono dei fiancheggiatori politici della sinistra.
In sostanza,tu consideri attendibile solo te stesso,il tuo giornale e il PDL....
Claudioborghi,tu si che sei obbiettivo :asd:

bart_simpson
20-07-2009, 13:25
Jannuzzi ha parlato con i PM e sono state riscontrate le sue dichiarazioni,come con ciancimino?
Evitiamo per favore...

Se vengono verificate dai PM (caso mai riina decidesse di collaborare in qualche modo - non ci credo - ) e trovano riscontri,non vedo dove sia il problema.
Anzi,potrebbero far luce su tante situazioni ancora poco chiare.

siamo arrivati all'assurdo che per dire una cosa bisogna avere un pm che mette il bollino blu

Leggetevi quest'altro articolo di Giancarlo Lehner, su come l'antimafia, realizzando la profezia di Sciascia, sia diventata una religione da talebani, Jannuzzi mafioso, claudioborghi... io non ci metterei la mano sul fuoco, Lehner beh mi sembra evidente, Sciascia neanche a dirlo, basta pensare a dove è nato ecc ecc
E altro ancora

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=MXNMQ


La cultura del sospetto non è l'anticamera della verità.
La cultura del sospetto è l'anticamera del khomeinismo.
G.Falcone

Ser21
20-07-2009, 13:30
siamo arrivati all'assurdo che per dire una cosa bisogna avere un pm che mette il bollino blu

:rotfl: Pensavi davvero che la prassi fosse:

- Brusca : " Lui è mafioso"
- PM: " Ok,vado ad arrestarlo"

:rotfl:

Ora capisco perchè siete così giustizialisti: non avete la minima idea di come funzioni una DDA.

Leggetevi quest'altro articolo di Giancarlo Lehner, su come l'antimafia, realizzando la profezia di Sciascia, sia diventata una religione da talebani, Jannuzzi mafioso, claudioborghi... io non ci metterei la mano sul fuoco, Lehner beh mi sembra evidente, Sciascia neanche a dirlo, basta pensare a dove è nato ecc ecc
E altro ancora
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=MXNMQ


La cultura del sospetto non è l'anticamera della verità.
La cultura del sospetto è l'anticamera del khomeinismo.
G.Falcone

Siamo tornati indeitro nel tempo in cui si usava l'articolo di sciascia per delegittimare i PM antimafia ? LOL

Vivete nel passato.

PS: Sciascia stesso si scusò con borsellino per quelle parole...e per aver usato lui come esempio.Aggioranti.

bart_simpson
20-07-2009, 13:34
:rotfl: Pensavi davvero che la prassi fosse:

- Brusca : " Lui è mafioso"
- PM: " Ok,vado ad arrestarlo"

:rotfl:

Ora capisco perchè siete così giustizialisti: non avete la minima idea di come funzioni una DDA.


Siamo tornati indeitro nel tempo in cui si usava l'articolo di sciascia per delegittimare i PM antimafia ? LOL

Vivete nel passato.

PS: Sciascia stesso si scusò con borsellino per quelle parole...e per aver usato lui come esempio.Aggioranti.

ma che ti rispondo a fare
mi sa che non hai nemmeno letto gli articoli che ho postato

Ser21
20-07-2009, 13:36
ma che ti rispondo a fare
mi sa che non hai nemmeno letto gli articoli che ho postato

Li avevo gia letti.

Se vuoi dibattere nel merito io sono qua,se vuoi fare c/p di due articoli e poi sostenere delle posizioni che non stanno ne in cielo ne in terra (quella del bollino blue del pm è stata MERAVIGLIOSA ) fai pure ma sarà un monologo.

bart_simpson
20-07-2009, 13:57
Li avevo gia letti.

Se vuoi dibattere nel merito io sono qua,se vuoi fare c/p di due articoli e poi sostenere delle posizioni che non stanno ne in cielo ne in terra (quella del bollino blue del pm è stata MERAVIGLIOSA ) fai pure ma sarà un monologo.

Li hai già letti.
Ho postato l'articolo di Jannuzzi.
Mi hai risposto che in una telefonata veniva definito mafioso.
Poi mi hai detto che le sue parole a differenza di quelle di Ciancimino non sono credibili perchè non sono passate al vaglio di un PM.
Quale passaggio dell'intervista doveva essere bollato da un PM?
Io non ne vedo.
Ho postato l'articolo di Lehner.
Mi hai risposto "ancora Sciascia?"
E poi

PS: Sciascia stesso si scusò con borsellino per quelle parole...e per aver usato lui come esempio.Aggioranti.

PPS: Cosa centra con l'articolo postato?

Ser21
20-07-2009, 13:59
Li hai già letti.
Ho postato l'articolo di Jannuzzi.
Mi hai risposto che in una telefonata veniva definito mafioso.
Poi mi hai detto che le sue parole a differenza di quelle di Ciancimino non sono credibili perchè non sono passate al vaglio di un PM.
Quale passaggio dell'intervista doveva essere bollato da un PM?
Io non ne vedo.
Ho postato l'articolo di Lehner.
Mi hai risposto "ancora Sciascia?"
E poi

PS: Sciascia stesso si scusò con borsellino per quelle parole...e per aver usato lui come esempio.Aggioranti.

PPS: Cosa centra con l'articolo postato?

Utilizzare la tesi dell'antimafia per parlare male di chi indaga sulla mafia è ridolo.
Se poi questa tesi viene sostenuta da Jannuzzi,al peggio non c'è mai fine.

PS: Ciancimino è ritenuto credibile perchè le sue parole sono passate al vaglio dei PM;le accuse di Jannuzzi,sparate tramite IlGiornale,lasciano il tempo che trovano.

19 luglio 1992
21-07-2009, 10:59
Ieri ho visto parte della trasmissione.
Un paio di cose interessanti:
la trattativa è iniziata nel giugno 92 quindi tra le 2 stragi, quindi Mori non ha detto la verità.
Mancino ieri ha confermato dopo 17 anni l'esistenza della trattativa, dicendo che è stata subito respinta.
Le carte di Don Vito sono rimaste nascoste per 4 anni in qualche procura. Adesso sono usciti fuori 15 faldoni e su quelli i Pm stanno chiedendo conferme a Cianci Jr.
Nel libro Vaticano SPA c'è tutta la storia di ingenti somme di denaro che sono state ripulite e transitate su conti di vari personaggi come Andreotti, don Vito etc.


http://www.youtube.com/watch?v=iqG01I2zE2k

Sempre più chiaro si delinea l'accordo tra pezzi di stato, mafia, politica, massoneria per intervenire sui destini della nostra povera repubblica, 1° o 2° non è cambiato niente.
Speriamo di poter conoscere la verità.

Ser21
22-07-2009, 09:35
Nuovi indagati a Palermo, inchiesta più ampia di quella che portò alle archiviazioni
La misteriosa trattativa tra la "cupola" e uomini delle istituzioni
Patto mafia-servizi, inchiesta riaperta
"Intermediario americano per Totò Riina"
di SALVO PALAZZOLO
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/inchiesta-riapeerta/inchiesta-riapeerta.html


PALERMO - Le ultime richieste sono state girate ai vertici dei servizi segreti, su alcuni 007. "Voglia la Signoria Vostra illustrare le mansioni svolte nell'ambito della struttura palermitana dell'intelligence da...". I pm Nino Di Matteo e Antonio Ingroia, gli stessi che hanno portato a processo l'ex capo del Sisde Mario Mori per favoreggiamento a Cosa nostra, hanno riaperto l'inchiesta sulla misteriosa trattativa che vide protagonista la cupola mafiosa e alcuni uomini delle istituzioni.

Adesso, l'indagine sarebbe molto più ampia di quella che nel 2004 era stata chiusa con un'archiviazione per Totò Riina, il suo medico Antonino Cinà e l'ex sindaco Vito Ciancimino. Erano accusati di aver "veicolato" un "papello" di richieste per far cessare le stragi. Ora, l'indagine cerca oltre, perché la trattativa sarebbe iniziata molti mesi prima della stagione degli eccidi Falcone e Borsellino, e sarebbe proseguita anche oltre. Secondo i pm di Palermo, uno degli "effetti" del presunto (e raggiunto) patto sarebbe stata la mancata cattura di Provenzano nel 1995 da parte del Ros di Mario Mori, che con Ciancimino aveva iniziato a dialogare. Ecco perché le risultanze dell'ultima inchiesta potrebbero finire presto anche al processo Mori.

Intanto, ci sarebbero già dei nuovi indagati per la trattativa, al vaglio della Procura diretta da Messineo. Il filone principale che viene approfondito è quello dei rapporti fra boss e uomini dei servizi. Dalla vecchia inchiesta i magistrati hanno poi ripreso il giallo della trattativa americana di Riina. A parlarne era stato Paolo Bellini, ex estremista di destra che ai processi per le stragi aveva svelato le confidenze di uno degli assassini di Falcone, Nino Gioè, morto suicida in carcere. "Riina aveva un ulteriore canale per cercare di ottenere benefici - questa la confidenza - era una trattativa triangolare, fra Italia e Usa, nel senso che Cosa nostra aveva dei tramiti oltreoceano per una trattativa da condurre in porto con ambienti italiani".

Chissà se il misterioso intermediario è l'avvocato americano arrivato in Sicilia poco prima delle stragi. Ne ha parlato il pentito Giuffrè. Lui sa poco, solo che qualche mafioso aveva il compito di andarlo a prendere nel lussuoso albergo di Villa Igiea.

(22 luglio 2009)

Ser21
22-07-2009, 09:55
Scotti: sì, ho temuto il golpe di mafia
Vincenzo Scotti, sottosegretario agli Esteri

Il sottosegretario: «Avevo elementi ragionevoli». La commissione indaga sulle parole di Riina
GUIDO RUOTOLO
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45746girata.asp



Andò a letto ministro dell’Interno e si svegliò ministro degli Esteri. Era il 29 giugno del 1992. Falcone era già stato fatto fuori, tre settimane dopo sarebbe toccato a Paolo Borsellino. Vincenzo Scotti, fino a quella notte aveva fatto coppia con il Guardasigilli dell’epoca, Claudio Martelli, nell’elaborare e produrre antimafia attiva (decreti, leggi, direttive). Erano mesi di morti ammazzati, di sospetti di tentativi golpisti e di strategie destabilizzanti.

Al suo posto fu indicato Nicola Mancino, che l’altro giorno ha ammesso che lo Stato respinse la trattativa con Cosa Nostra: «Trovo inconcepible - dice adesso Scotti - l’idea di intavolare una trattativa con Cosa Nostra. E spero che non se ne sia fatto nulla. E poi, su cosa si sarebbe trattato?». Oggi Scotti è sottosegretario agli Esteri e di quella stagione offre una testimonianza importante, proprio nel giorno in cui la commissione antimafia decide di aprire un’inchiesta sulle stragi, indicando nell’ex ministro Pisanu il relatore.

Sottosegretario, dopo l’omicidio di Salvo Lima, siamo nel marzo di quel 1992, lei allertò i questori e inviò una informativa a tutti i prefetti. Temeva un attacco eversivo per destabilizzare le istituzioni?
«L’allora direttore del Dipartimento della Pubbica sicurezza, il prefetto Vincenzo Parisi, capo della polizia, mi trasmise diversi rapporti che ipotizzavano un’azione destabilizzante delle istituzioni. Tra l’altro mi consegnò una informativa del Tribunale di Bologna che riassumeva una deposizione di un dichiarante, senza rivelarne l’identità, che aveva parlato di riunioni internazionali tenute in un’area della ex Jugoslavia, arrivando alla conclusione che avremmo dovuto fronteggiare iniziative mafiose e non solo».

Si riferisce alla “patacca” - così la definì il suo presidente del Consiglio dell’epoca, Giulio Andreotti - Elio Ciolini, un inossidabile depistatore?
«Ma io questo non lo sapevo. I dossier Parisi mi portarono ad allertare i questori e a inviare una informativa ai prefetti. Messaggi che trasmisi con codici cifrati. Il Corriere della sera sparò in prima pagina l’allerta. Si scatenò un putiferio, anche perché eravamo in campagna elettorale. E io chiesi, a quel punto, di riferire in Parlamento. Prima che arrivassi a palazzo Madama, un’agenzia di stampa rivelò l’identità di quel dichiarante, di Elio Ciolini. Ma l’allarme si poggiava anche su altra documentazione».

L’Antimafia di Scotti e Martelli. Perché lei venne fatto fuori dal Viminale?
«In quell’aprile del ‘92, io e Martelli cominciamo a lavorare riservatamente, con Falcone, a un testo con diverse norme, compresa l’istituzione del 41 bis. La candidatura di Giovanni Falcone a procuratore nazionale antimafia era evidente che sarebbe stata bocciata dal Csm. Mi resi conto che anche i componenti laici della Dc non lo avrebbero appoggiato. La nostra reazione, quella mia e di Martelli, fu un’ulteriore accelerazione dei provvedimenti antimafia. Invio una direttiva alle forze di polizia dando priorità assoluta alla cattura dei latitanti mafiosi. A ciascuna forza di polizia viene assegnato un numero di latitanti da arrestare. Viene ucciso Falcone e a quel punto trasformiamo il pacchetto di norme, anche il 41 bis, in un decreto legge».

Le elezioni, il nuovo governo. Presidente del consiglio è Giuliano Amato. Lei però perde il posto al Viminale.
«E mi ritrovo alla Farnesina. La Dc sollevò la questione della compatibilità tra carica di governo e di partito. Io obiettai che proprio perché esposto sul fronte della lotta alla mafia, il ministro dell’Interno aveva bisogno di una copertura politica. Mi ritrovai, però, alla Farnesina e annunciai subito le mie dimissioni, che vennero congelate e poi accettate».

A distanza di tanti anni, fu solo Cosa Nostra a uccidere Falcone e Borsellino?
«Dopo Falcone, in Antimafia e in Parlamento dissi da ministro dell’Interno che le modalità della strage di Capaci erano molto inquietanti. Mi fermo qui, fiducioso che le indagini della magistratura possano finalmente chiarire la vera storia di quelle stragi».

Ser21
22-07-2009, 10:02
Palermo La commissione parlamentare antimafia apre un’inchiesta sulle stragi
«Ecco l’archivio di mio padre»
Il nuovo tesoro di Ciancimino
Il figlio Massimo indica il luogo dove sono il papello e i nastri
http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_22/giovanni_bianconi_il_nuovo_tesoro_ciancimino_74a193de-7685-11de-829e-00144f02aabc.shtml


PALERMO—Il secondo «tesoro » di Vito Ciancimino — quello di maggior interesse investigativo, fatto di documenti, registrazioni, agende e altro materiale — è custodito all’estero, bloccato da problemi burocratici che il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Massimo, non è riuscito a risolvere. Per questo non ha ancora consegnato ai magistrati l’ormai famoso papello con le richieste dei boss, che costituirebbe la prova della trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato nella stagione delle stragi, e le altre carte segrete del padre.

Su quel periodo, sui misteri ancora irrisolti, e sui cosiddetti «mandanti occulti», la commissione parlamentare antimafia ha deciso ieri di aprire un’inchiesta, di cui sarà relatore il presidente Beppe Pisanu. Ai procuratori di Palermo Massimo Ciancimino (condannato in primo grado a cinque anni e mezzo di galera per il riciclaggio del primo «tesoro» avuto in eredità, quello milionario che secondo l’accusa proviene da affari e interessi mafiosi) ha però fornito indicazioni precise sul luogo in cui è conservato l’archivio di «don Vito». Lì dentro ci sarebbero, secondo Ciancimino jr, non solo il papello ma anche alcuni nastri registrati.

Stando a quanto gli riferì suo padre, conterrebbero le conversazioni tra l’ex sindaco e gli ufficiali dei carabinieri che lo incontrarono nell’estate del ’92. E ancora, la copia integrale della lettera — trovata «mutilata» in una perquisizione del 2005 — dove si parla di richieste all’«onorevole Berlusconi»; forse le altre lettere provenienti da Bernardo Provenzano, di cui ha pure testimoniato il figlio dell’ex sindaco, e il misterioso assegno da 35 milioni firmato in anni lontani da Silvio Berlusconi in favore di Ciancimino sr, di cui Massimo discuteva con la sorella Luciana in una telefonata intercettata nel marzo 2004. «Digli che abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro... », diceva Massimo a Luciana che stava andando a una manifestazione di Forza Italia alla quale avrebbe partecipato il premier. «Chi, il Berlusconi?», chiedeva lei ridendo. «Sì, ce l’abbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà», rispondeva Massimo.

Luciana era incredula: «Ma che dici... Del Berlusca? ». E il fratello: «Sì, di 35 milioni, se si può glielo diamo...». Se il giovane Ciancimino dice la verità la riconsegna non avvenne, e quell’assegno è custodito all’estero insieme al papello e alle altre carte che sarebbero il riscontro ai suoi racconti sui contatti tra mafia e istituzioni avvenuti attraverso l’ex sindaco morto a fine 2002. Nell’interrogatorio della scorsa settimana Massimo ha assicurato che avrebbe fatto un ultimo tentativo per risolvere gli intoppi burocratici che, a suo dire, gli hanno finora impedito di rispettare la promessa di consegnare il «tesoro» investigativo. Altrimenti toccherà ai magistrati avviare le procedure per una rogatoria internazionale. In un modo o nell’altro, la fine di questo «tira e molla» che dura da mesi intorno al misterioso papello, se e quando arriverà dovrebbe almeno chiarire se Ciancimino jr sta bluffando oppure no.

Poi, eventualmente, si potrà valutare l’effettiva importanza delle carte rimaste segrete per tutti questi anni. E interpretare meglio le ultime uscite intorno alle novità vere e presunte nelle inchieste sulle stragi di mafia. A cominciare da quelle di Totò Riina. Il «capo dei capi» di Cosa Nostra sarà probabilmente interrogato nei prossimi giorni dai magistrati di Caltanissetta (titolari delle indagini sulle morti di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta trucidati con loro), che ritengono indirizzato a loro il «messaggio » mandato da Riina attraverso le dichiarazioni affidate al suo avvocato.

Ma secondo le interpretazioni che circolano nel palazzo di giustizia di Palermo, le frasi del capomafia avrebbero (anche) altri destinatari: gli «uomini d’onore», per ribadire che non ci sono vuoti di potere ma a comandare la mafia è ancora lui; e i nuovi, presunti, referenti politici di Cosa Nostra, subentrati ai vecchi dopo le stragi del 1992 e 1993. Le dichiarazioni di Riina sono arrivate all’indomani della diffusione del frammento di lettera che secondo Ciancimino jr proveniva da Provenzano ed era diretta al premier tramite Marcello Dell’Utri (sul quale pesa una condanna di primo grado per concorso in associazione mafiosa; il processo d’appello è arrivate alle battute finali).

Giovanni Bianconi
22 luglio 2009

Andiamo bene,Pisanu relatore :rolleyes: uno proprio immacolato ed esente da giri strani...:rolleyes: http://www.pummarulella.org/pisanu.htm

bart_simpson
23-07-2009, 09:50
Dopo le ultime rivelazioni è chiaro il tentativo della mafia di utilizzare tv e giornali
E si fa riferimento agli articoli di Jannuzzi e di Lehner.

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=MYTGA

serbring
23-07-2009, 12:17
Ieri ho visto parte della trasmissione.
Un paio di cose interessanti:
la trattativa è iniziata nel giugno 92 quindi tra le 2 stragi, quindi Mori non ha detto la verità.
Mancino ieri ha confermato dopo 17 anni l'esistenza della trattativa, dicendo che è stata subito respinta.
Le carte di Don Vito sono rimaste nascoste per 4 anni in qualche procura. Adesso sono usciti fuori 15 faldoni e su quelli i Pm stanno chiedendo conferme a Cianci Jr.
Nel libro Vaticano SPA c'è tutta la storia di ingenti somme di denaro che sono state ripulite e transitate su conti di vari personaggi come Andreotti, don Vito etc.


http://www.youtube.com/watch?v=iqG01I2zE2k


Sempre più chiaro si delinea l'accordo tra pezzi di stato, mafia, politica, massoneria per intervenire sui destini della nostra povera repubblica, 1° o 2° non è cambiato niente.
Speriamo di poter conoscere la verità.

ma non fà parte nel sistema di protezione dei testimoni?

19 luglio 1992
23-07-2009, 12:38
ma non fà parte nel sistema di protezione dei testimoni?

Da poche settimane è sotto scorta, dopo diverse minacce ed un intrusione nel suo appartamento.

serbring
23-07-2009, 13:10
Da poche settimane è sotto scorta, dopo diverse minacce ed un intrusione nel suo appartamento.

pensavo che lo nascondessero anche da qualche parte

bart_simpson
25-07-2009, 06:52
E ora, per cercare la verità sulla mafia, si chiede una mano a Totò Riina.

http://www.censurati.it/?q=node%2F3885

cocis
25-07-2009, 08:34
qualcuno si porta avanti :asd:
non si sa mai.. :asd::read:




http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/nazionale/news-dettaglio/3697712


MAFIA: CICCHITTO, DUBBI SU QUANTO DIRA' RIINA

Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, in una nota afferma: "Claudio Martelli ha fornito sul 'Il Tempo' una ricostruzione assai significativa e documentata sugli anni terribili della lotta contro lo Stato a colpi di attentati e di assassinii da parte dei coerleonesi guidati da Riina. Martelli ha ricordato anche l'opposizione del PCI-PDS ad alcuni dei provvedimenti piu' duri presi dal governo dell'epoca. Molti adesso pendono dalle labbra di Toto' Riina e aspettano le sue 'rivelazioni' come oro colato. In prima fila sono alcuni giornalisti e alcuni politici. Per quello che ci riguarda esprimiamo i piu' grandi dubbi e la piu' grande diffidenza nei confronti di cio' che dira' questo assassino e organizzatore di assassinii".

(24 luglio 2009)

bart_simpson
25-07-2009, 09:01
qualcuno si porta avanti :asd:
non si sa mai.. :asd::read:

Presidente della repubblica compreso

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1619491705.html

» 2009-07-20 21:26
Mafia: Napolitano, rivelazioni da soggetti discutibili
PALERMO - Le rivelazioni rese note nei giorni scorsi a proposito di una pista che porterebbe al coinvolgimento di apparati dello Stato nelle stragi di mafia del 1992 in cui persero la vita, fra gli altri, i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, "sono più o meno senzazionalistiche e provengono da soggetti, diciamo così, piuttosto discutibili".

bart_simpson
25-07-2009, 09:21
E questa è la risposta di Ultimo ad un articolo di Repubblica

http://www.censurati.it/?q=node/3886