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View Full Version : Traffico di Droga - " Uno strumento chiave sono state le intercettazioni "


Ser21
11-07-2009, 14:14
L’operazione del Gruppo Mal*pensa della Guardia di Finanza è iniziata il 21 dicembre scorso
Dipendente di Malpensa e corriere
della droga: arrestato libanese
Lavorava per una ditta di pulizie a bordo degli ae*rei. Preso con 25 chili di hashish. In manette anche la moglie

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_luglio_10/dipendente_malpensa_libanese_corriere_droga_hashish-1601554726561.shtml



MILANO - «Faremo un sacco di soldi, di*venteremo ricchi», si sono detti nell’ultima telefonata, prima del*l’imbarco da Beirut. Quando la ra*gazza è atterrata a Malpensa, ha ri*cevuto un’altra chiamata dal mari*to: «Devi uscire da sola, non pos*so entrare a prenderti, ci sono troppi controlli in giro». Li hanno arrestati mentre salivano in mac*china. Lei aveva in valigia 25 chili di hashish. Mentre lui, 30 anni, li*banese, teneva appeso al collo il tesserino che gli dava pieno acces*so all’aeroporto.

Perché a Malpen*sa ci lavorava, da due anni, come dipendente di una ditta che si oc*cupa delle pulizie a bordo degli ae*rei. Con la copertura di quella posi*zione privilegiata, aveva messo in piedi dall’interno dello scalo un traffico di stupefacenti sulla rotta Libano-Milano. Per quest’ultimo viaggio, come «corrieri» ha usato la moglie, italiana, 25 anni, e il più piccolo dei tre figli. Il bambino ha compiuto due anni lo scorso 5 lu*glio. Quel giorno era in una stanza d’albergo in Libano, con la madre, in attesa che i trafficanti le portas*sero due valigie cariche di droga. L’operazione del Gruppo Mal*pensa della Guardia di Finanza è iniziata il 21 dicembre scorso, quando i militari hanno bloccato in aeroporto un altro corriere liba*nese, 23 anni, in arrivo con un vo*lo da Beirut, via Istambul.

Nei dop*pifondi di 3 valigie portava 40 chi*li di hashish. «A quel punto sono iniziate le indagini — spiega il te*nente colonnello Emilio Fiora — con rilievi, pedinamenti, analisi dei documenti trovati addosso al corriere». Uno strumento chiave sono state le intercettazioni, come spiega il procuratore generale di Busto Arsizio, Francesco Dettori: «Sono state fondamentali. Grazie alle telefonate è venuto alla luce l’aspetto più preoccupante di que*sta vicenda, e cioè il traffico gesti*to da una persona interna all’aero*porto». Attraverso le tracce dei telefoni la Finanza ha ricostruito un lega*me diretto con la malavita della valle della Bekaa, uno degli epicen*tri mondiali per la produzione di hashish con un principio attivo particolarmente alto. «È stata un’indagine delicata — continua il tenente colonnello Fiora — per*ché abbiamo avuto a che fare con un nemico 'non convenzionale', che conosceva alla perfezione sia l’aeroporto, sia alcuni meccanismi di vigilanza».

Le fasi finali dell’operazione, svolta in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, sono scat*tate il 3 luglio, quando gli investi*gatori hanno scoperto che un cor*riere si sarebbe imbarcato per an*dare a prendere un carico in Liba*no. Il corriere, stavolta, era pro*prio la moglie di Mohammed J., che viveva con lui e i bambini ad Appiano Gentile. Dopo alcuni gior*ni passati nella valle della Bekaa, la donna si è imbarcata sul volo di ritorno verso Milano. Il viaggio è finito davanti alla macchina del marito, appena fuori dall’aeropor*to. Anche questi ultimi due traffi*canti sono finiti nella rete dello «Scudo 2009», il programma dei fi*nanzieri del Gruppo Malpensa contro il traffico di droga. Dalla fi*ne di gennaio a oggi gli investiga*tori hanno arrestato 67 corrieri (uno ogni due giorni) e sequestra*to oltre 200 chili di cocaina e 5 di eroina. Più 43 di hashish, a cui si aggiungono i 25 chili portati dalla moglie del «libanese».

Gianni Santucci
10 luglio 2009


Dove sono quelli che sostengono che le indagini si possono fare anche senza le intercettazioni?

sander4
11-07-2009, 14:21
Troppo comodo così (cit.).

Ecco cosa dovrebbero usare:

http://www.favolosi-cappelli.it/pics/cappello-900/sherlock-holmes-hat.jpg + http://www.amat.pa.it/Pagine/Immagini/lente_ingrandimento.jpg + http://www.smoke.co.uk/acatalog/sh-professor.jpg

Tranquilli comunque, ci penserà Angelino Jolie a riportarli alle "sane" origini.

dantes76
11-07-2009, 14:28
FIUUU'!!!!!! per fortuna che silvio c'e'!!!!

elect
11-07-2009, 21:01
Ennesimo 3d destinato all'oblio :cry:

ilguercio
11-07-2009, 21:11
Troppo comodo così (cit.).

Ecco cosa dovrebbero usare:

http://www.favolosi-cappelli.it/pics/cappello-900/sherlock-holmes-hat.jpg + http://www.amat.pa.it/Pagine/Immagini/lente_ingrandimento.jpg + http://www.smoke.co.uk/acatalog/sh-professor.jpg

Tranquilli comunque, ci penserà Angelino Jolie a riportarli alle "sane" origini.

:asd:
Tutti di poche parole eh?
:asd:

yggdrasil
11-07-2009, 21:47
chissà come mai nessuno dei motorini azzurri si fa vivo :asd:

sander4
13-07-2009, 23:32
A proposito di intercettazioni :asd:

Signornò
da l'Espresso in edicola

A furia di sentir ripetere dal cosiddetto ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e dal vero Guardasigilli, on. avv. Niccolò Ghedini, che "per la mafia la legge sulle intercettazioni non cambia nulla", un gruppo di delinquenti comuni di Palermo si sono lasciati travolgere dall'entusiasmo.

Si son portati avanti col lavoro, senz'attendere il voto finale del Parlamento. E uno si è tradito. Così sono finiti tutti e cinque in galera il 22 giugno per associazione a delinquere finalizzata a varie truffe aggravate: "Spendevano nomi di persone defunte" per ottenere contratti di finanziamento da società finanziarie per la bellezza di 554 mila euro.

Il 18 dicembre erano riuniti per organizzare i piani di battaglia, ignari di essere ascoltati. Uno, in verità, qualche dubbio l'aveva: "Allora possiamo parlare qua, giusto?". Un altro, che aveva colto al volo il senso della legge Alfano, ma aveva anticipato un po' i tempi, gli ha risposto: "Le microspie ci stanno per situazioni di mafia, qui noi stiamo parlando di truffe, quindi possiamo parlare". :rotfl: Ed è esploso in una sonora risata. Ma c'era poco da ridere.

Le microspie erano in agguato, la nuova legge non era ancora attiva. Se lo fosse stata, avrebbe avuto ragione lui. Non perché, in teoria, i giudici non possano più intercettare i truffatori (com'era nella prima versione della norma, che escludeva gli ascolti per tutti i reati con pene inferiori ai 10 anni, truffe incluse). Ma perché per tutti i reati, salvo mafia, terrorismo e sequestro di persona, per disporre le intercettazioni la nuova legge richiede "evidenti indizi di colpevolezza" su qualcuno: il giudice, in pratica, dovrà già conoscere il nome del colpevole. Nel qual caso, fra l'altro, non avrà più bisogno di intercettarlo. Di solito infatti si intercetta per scoprire il colpevole, non viceversa. Per le microspie, poi, il limite imposto dalla nuova legge è ancor più demenziale: l'intercettazione ambientale è consentita solo nei luoghi dove si sta commettendo un reato. E siccome la cimice serve proprio a scoprire se si sta commettendo un reato, è impossibile saperlo prima di averla piazzata.

Si dirà: se i truffatori fossero mafiosi, sarebbero intercettabili anche con la nuova legge.
Eh no, qui casca l'asino: nessuno può dire in partenza, inseguendo una truffa, se i suoi autori sono mafiosi o no. "Lo scopriremo solo vivendo", cantava Battisti. Nel nostro caso, intercettando. Ma la geniale coppia Ghedini-Alfano ha stabilito che il pm debba scoprirlo per scienza infusa, prima di intercettare. Mission impossible. Il nostro presunto truffatore, che ora è in carcere per troppa fiducia nel governo, va comunque ringraziato. Con quella frase lapidaria ("Stiamo parlando di truffe, quindi possiamo parlare") ha riassunto come meglio non si poteva l'assurdità psichedelica della legge, quasi immolandosi per fornircene una prova preventiva su strada. The future is now.


Ma aspettare la nuova legge e poi sbizzarrirsi a organizzare le truffe a telefono no? Frettolosi. :rolleyes:

marchigiano
13-07-2009, 23:50
ma se le intercettazioni continuano a farle ma non per portarle come prove ma per scoprire in flagrante il reato... chi si accorge?