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View Full Version : Vietato ricordare (disegno di legge n. 2455)


Hal2001
25-06-2009, 11:54
Roma - La Rete ha la memoria troppo lunga! È questo il presupposto dal quale muove il disegno di legge n. 2455 recante "Nuove disposizioni per la tutela del diritto all'oblio su internet in favore delle persone già sottoposte a indagini o imputate in un processo penale" presentato lo scorso 20 maggio dall'On. Lussana alla Camera dei Deputati.

Il tema del diritto all'oblio in Internet - e, benché l'estensore del disegno di legge sembri dimenticarsene, fuori da Internet - costituisce un tema delicato e complesso sul quale si sono già succedute numerose decisioni - non sempre condivisibili - dei Giudici e del Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza. Si sbaglierebbe, perciò - benché la tentazione sia forte - a liquidare l'iniziativa dell'On. Lussana in poche battute, semplicemente, come l'ennesimo tentativo di limitare la libertà di informazione in Rete e, in ogni caso, come un'iniziativa anacronistica ed inattuabile. Conviene, invece, andare con ordine e cominciare dal contenuto del disegno di legge.

Il primo comma dell'art. 1 mira - le parole sono tratte dalla relazione di accompagnamento al disegno di legge - a far sì "che, decorso un lasso temporale, variabile a seconda della gravità del reato, e salvo che risulti il consenso scritto dell'interessato, non possano più essere diffusi o mantenuti immagini o dati, anche giudiziari, che consentano, direttamente o indirettamente, l'identificazione della persona già indagata o imputata, sulle pagine Internet liberamente accessibili dagli utenti oppure attraverso i motori di ricerca esterni al sito web sorgente".
Il secondo ed il terzo comma della medesima previsione, rincarano, poi, la dose fissando il principio secondo il quale le immagini ed i dati di cui al comma 1, devono essere definitivamente rimossi da tutte "le pagine Internet" quando, "sia trascorso un anno dal momento in cui è stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere, decreto di archiviazione o sia intervenuta sentenza definitiva di proscioglimento, anche a seguito di revisione" o "due anni se è intervenuta o se è stata dichiarata una causa di estinzione del reato o della pena".
L'art. 2, dal canto suo, riconosce all'interessato il diritto di richiedere la rimozione delle immagini e dei dati di cui all'art. 1 dapprima direttamente "ai siti Internet ed ai motori di ricerca" e, quindi, al Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza, prevedendo, altresì, che l'eventuale inadempimento da parte del destinatario della richiesta al provvedimento del Garante può costare a quest'ultimo una sanzione da 5.000 a 100.000 euro.

La portata di tali prime due previsioni del DDL Lussana è mitigata dal contenuto dell'art. 3 che prevede una serie di ipotesi in presenza delle quali gli artt. 1 e 2 non trovano applicazione: (a) il trattamento dei dati per ragioni di giustizia da parte degli uffici giudiziari, del CSM e del Ministero della Giustizia; (b) la conservazione sui siti Internet dei dati e delle immagini per finalità di ricerca storica o di approfondimento giornalistico, anche in assenza di consenso dell'interessato, purché risulti un oggettivo e rilevante interesse pubblico, sempreché il trattamento avvenga nel rispetto della dignità personale, della pertinenza e veridicità delle notizie, nonché del diritto all'identità; (c) limitatamente - chissà perché - alle previsioni di cui agli artt. 1 e 2, il trattamento di dati relativi a chi i) è stato condannato con sentenza definitiva alla pena dell'ergastolo; ii) è stato condannato per genocidio, terrorismo internazionale o strage, indipendentemente dalla pena in concreto inflitta; ii) esercita o ha esercitato alte cariche pubbliche, anche elettive, in caso di condanna per reati commessi nell'esercizio delle proprie funzioni, allorché sussista un meritevole interesse pubblico alla conoscenza dei fatti.

L'art. 4, stabilisce poi che "L'esercizio della tutela prevista ai sensi della presente legge non pregiudica il diritto dell'interessato e dei suoi eredi o del convivente a ottenere il risarcimento del danno, anche morale, derivante dalla violazione delle disposizioni di cui agli articoli 1 e 2". L'art.5, infine, contiene tutta una serie di interventi - invero di dubbia utilità e scarso pregio sotto il profilo della tecnica della normazione - al codice privacy, evidentemente necessari secondo l'estensore del disegno di legge per coordinare la nuova legge con il codice privacy stesso.
Sin qui i fatti. Veniamo ora alle perplessità e ai dubbi.

Mi riesce, innanzitutto, difficile condividere l'idea secondo la quale le potenzialità di uno strumento tecnologico come Internet idoneo ad ampliare le concrete possibilità di accesso all'informazione e al patrimonio storico dell'umanità possano essere limitate ex lege. È innegabile che Internet agevoli l'accesso alle informazioni e ne perpetui il ciclo di vita ma viene tuttavia da chiedersi se ciò giustifichi una nuova "norma anti-memoria" o dovrebbe piuttosto imporre una più profonda riflessione sul significato e sul senso della nozione di identità personale e di diritto all'oblio nel secolo della Rete.

E se attraverso naturali dinamiche di evoluzione darwiniana della specie, domani sviluppassimo capacità mnemoniche maggiori di quelle di cui disponevano i nostri antenati? Sarebbe opportuno ed auspicabile un intervento normativo volto ad imporci di dimenticare in fretta o, almeno, tanto in fretta quanto i nostri nonni?

È sulla base di queste considerazioni che trovo preoccupante la volontà del legislatore di ordinare alla Rete di ricordare di meno e meno a lungo esigendo dai motori di ricerca e da tutti i siti Internet - o per dirla meglio di quanto non si faccia nel disegno di legge - dai gestori dei motori di ricerca e dai titolari dei siti Internet, rispettivamente, di sospendere l'indicizzazione di taluni contenuti e di rimuoverli dal web.

I dubbi sollevati dall'iniziativa legislativa dell'On. Lussana, tuttavia, non finiscono qui e sono, anzi, destinati ad amplificarsi se si passa ad esaminare il modo in cui si è ritenuto di garantire il diritto all'oblio in Rete.
Cominciamo dal principio.

Non credo abbia senso scrivere una nuova legge "ad personam" contro l'informazione in Rete senza preoccuparsi di affrontare e risolvere prima - a livello generale - il problema del diritto all'oblio che, allo stato, non può ritenersi aver raggiunto nell'elaborazione giurisprudenziale alcun approdo sicuro. La Rete è solo l'ultima delle presunte minacce al diritto all'oblio ma dello stesso tema, prima di Internet, si è già discusso - e si continuerà a discutere - anche in relazione alla televisione, al cinema, al teatro, ai giornali e persino ai romanzi.
Perché, dunque, una legge solo per la Rete?
Ma c'è di più.

Nell'accezione tradizionale, infatti, la lesione del diritto all'oblio viene in rilievo laddove si ripropongano, a distanza di anni, fatti di cronaca ormai superati e lontani nel tempo nell'ambito di film, romanzi, pièce teatrali o trasmissioni televisive. Il problema affrontato dalla nuova iniziativa legislativa dell'On. Lussana è, tuttavia, un altro e concerne non già la riproposizione di fatti del passato ma, piuttosto, l'accessibilità via Internet di immagini e dati pubblicati in un preciso momento storico perché relativi alla cronaca o all'attualità di quel tempo. Esportata fuori dalla Rete, quindi, la ratio del DDL sarebbe quella non già di impedire, ad esempio, la realizzazione di un film sui delitti del mostro di Firenze ma, piuttosto, di vietare alle biblioteche e agli archivi storici pubblici e privati di consentire al pubblico l'accesso ad ogni giornale, rivista o romanzo relativo ai quei fatti. Senza con ciò voler attribuire un giudizio positivo o piuttosto negativo alla nuova iniziativa legislativa occorre, tuttavia, prendere atto che si tratta di una limitazione e compressione forte della c.d. libertà ad essere informati le cui radici affondano nello stesso art. 21 della Costituzione.
Allo stesso modo è innegabile che il contenuto del DDL minaccia di far sì che la storia che le generazioni che verranno potranno leggere sarà solo quella che i suoi protagonisti vorranno sia tramandata ai posteri.

Ma torniamo alla Rete.
Il disegno di legge - secondo una pessima abitudine che va, sfortunatamente, consolidandosi di giorno in giorno - impone a chi fa informazione in Rete in maniera professionale e a chiunque gestisca un semplice blog o altro sito Internet "amatoriale" eguali obblighi ed analoghe responsabilità a garanzia dell'altrui diritto all'oblio. Ai sensi dei commi 2 e 3 dell'art. 1 del DDL, pertanto, il gestore di un blog, ad esempio, dovrà preoccuparsi di procedere alla rimozione di immagini e dati relativi ad una persona quando "sia trascorso un anno dal momento in cui è stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere, decreto di archiviazione o sia intervenuta sentenza definitiva di proscioglimento, anche a seguito di revisione" o "due anni se è intervenuta o se è stata dichiarata una causa di estinzione del reato o della pena". Il mancato adempimento a tale obbligo può dar luogo, ai sensi di quanto disposto all'art. 4, a pesanti responsabilità risarcitorie, al coinvolgimento in procedimenti dinanzi al Garante per la privacy e a sanzioni fino a 100 mila euro.

Tra obblighi di rettifica, condanne per stampa clandestina, sequestri e la nuova iniziativa a tutela dell'altrui diritto all'oblio la voglia di dire la propria in Rete diventa ogni giorno di più un lusso che in pochi possono o potranno permettersi con un'evidente e preoccupante compressione della libertà di manifestazione del pensiero.

Si sarebbe, tuttavia, poco obiettivi se non si ricordasse che le esclusioni dall'ambito di applicabilità delle nuove norme individuate all'art. 3 valgono, in astratto, a mitigare in maniera importante il principio di prevalenza del diritto all'oblio sulla libertà all'informazione ma, ad un tempo, occorre riconoscere che la vaghezza, l'indeterminatezza e l'ambiguità delle deroghe ai divieti ed agli obblighi che la legge mira ad introdurre sono tali da far sì che - specie i gestori di siti Internet non professionali - si vedranno spesso costretti a rimuovere cautelativamente immagini e dati al solo fine di non rischiare richieste risarcitorie o sanzioni a molti zeri anche laddove l'art. 3 consentirebbe loro di non intervenire.

Ci sarebbe molto di più da dire su un'iniziativa che non può e non deve passare in sordina, non perché il diritto all'oblio non meriti tutela ma, piuttosto, perché non si può correre il rischio che per tutelare il diritto all'oblio si privino i nostri figli della storia e si limiti - una volta di più - la libertà di informazione nello spazio telematico, ultimo baluardo di libertà in un Paese nel quale l'indipendenza dei media tradizionali fa registrare giudizi peggiori ogni anno che passa, a prescindere dal colore politico degli abitanti del Palazzo.

Si potrebbe, ad esempio, discutere del senso di dettare una disciplina nazionale in relazione ad un fenomeno globale come la "memoria della Rete", della possibilità per una legge italiana di obbligare il gestore di un motore di ricerca straniero all'adempimento di un obbligo tanto stringente quale quello ipotizzato nel DDL e, ancora, di chi debba occuparsi di individuare le decine di migliaia di pagine web attraverso le quali una medesima informazione è diffusa al pubblico o, comunque, resa accessibile.
Per ora mi fermo qui, nella consapevolezza di non aver detto tutto ma, ad un tempo, con la speranza di aver almeno aperto un dibattito che, forse, sarebbe stato utile ed opportuno sviluppare prima di assumere un'iniziativa legislativa tanto dirompente per gli equilibri dell'ecosistema telematico.

Guido Scorza
www.politicheinnovazione.eu
Il blog di G.S.

http://punto-informatico.it/2652613/PI/Commenti/vietato-ricordare.aspx

MesserWolf
25-06-2009, 11:56
ogni tanto mi chiedo se si impegnano per partorire certe vaccate :asd:

Jacoposki
25-06-2009, 12:05
tutto per evitare che Silvio continui a essere chiamato "pluri-prescritto" da queste parti.

Allucinante. Una legge senza il minimo senso che cancella la storia e la verità. Ovviamente non c'è da stupirsi. Ormai questa gentaglia la conosciamo.

Onisem
25-06-2009, 12:07
"Diritto all'oblio"? Mi fa venire i brividi. Qui c'è bisogno di più memoria, non di meno. La rete sta proprio sulle balle a questi "liberali" filo-sovietici o filo-cinesi, non c'è niente da fare. E' l'ultimo media che gli manca all'appello.

ConteZero
25-06-2009, 12:10
Eh, i veri problemi dell'Italia.
Vorrei sapere dove sono quelli che s'incazzano perché "si parla di roba da novella 2000 e non si spiccica parola sui veri problemi del paese".
Per fortuna che ci pensa il governo a rimediare facendo queste leggi!

D.O.S.
25-06-2009, 12:15
totalmente inutile : basta storare i dati su un server estero e i motori di ricerca non operano in territorio italiano ( google.it ha un IP USA :asd:)
costoro non hanno la minima idea di come funziona la rete e pensano di correre ai ripari con leggi assurde come queste .

Onisem
25-06-2009, 12:16
I Tg ste cose dovrebbero raccontarle comunque, non è che quello che succede alla rete non deve uscire dalla rete. Ma non occupandosi loro di gossip, suppongo che sia più importante raccontare dell'ultimo cucciolo di tapiro nato in cattività.

Onisem
25-06-2009, 12:17
totalmente inutile : basta storare i dati su un server estero e i motori di ricerca non operano in territorio italiano ( google.it ha un IP USA :asd:)
costoro non hanno la minima idea di come funziona la rete e pensano di correre ai ripari con leggi assurde come queste .

La loro incompetenza è, per il momento e per fortuna, salvezza.

MesserWolf
25-06-2009, 12:18
massì è una legge che sarebbe irrealizzabile , anche tecnicamente ...

Mi ricorda quella norma (di eoni fa .... ) per cui tutti i gestori di siti internet avrebbero dovuto spedire una copia su disco dei propri siti a non ricordo che archivio / museo ... lol chiaramente non partì mai e fu cambiata dopo poco.

cocis
25-06-2009, 12:21
sono allergici alla verità .. :sofico:

Il_Grigio
25-06-2009, 12:54
il "diritto all'oblio" esiste già e imho ha il suo senso.

se una persona commette un reato e ne paga le conseguenze (multe, detenzione, libertà vigilata o altro) poi dovrebbe aver diritto a rifarsi una vita.
ad esempio, non sarebbe giusto che un uomo che una volta ha rubato venga definito "ladro" a vita e che debba sopportare per sempre questo giudizio.
nel momento in cui ha "pagato il suo debito con la società", dovrebbe poter tornare ad un'esistenza normale (non dico di fronte alla legge, ma almeno di fronte agli altri cittadini dovrebbe apparire "pulito").

certo, non applicherei questo principio ad una carica pubblica o ad eventi di pubblico dominio. :stordita:

comunque, pare anche a me una legge irrealizzabile :asd:

D.O.S.
25-06-2009, 13:01
il "diritto all'oblio" esiste già e imho ha il suo senso.

se una persona commette un reato e ne paga le conseguenze (multe, detenzione, libertà vigilata o altro) poi dovrebbe aver diritto a rifarsi una vita.
ad esempio, non sarebbe giusto che un uomo che una volta ha rubato venga definito "ladro" a vita e che debba sopportare per sempre questo giudizio.
nel momento in cui ha "pagato il suo debito con la società", dovrebbe poter tornare ad una vita normale (non dico di fronte alla legge, ma almeno di fronte agli altri cittadini dovrebbe apparire "pulito").


e di fatto questo diritto viene già applicata: le notizie molto vecchie sono pure quelle che richiedono maggiore impegno per essere ricavate dai motori di ricerca , in questo modo non sono più visibili a tutti ma non vengono neppure cancellate con metodi di orwelliana reminiscenza assurdi : prova a chiedere ai quotidiani di rimuovere tutte le notizie di vecchi casi giudiziari dai loro archivi storici ... è improponibile , irrealizzabile .

Ja]{|e
25-06-2009, 13:04
e di fatto questo diritto viene già applicata: le notizie molto vecchie sono pure quelle che richiedono maggiore impegno per essere ricavate dai motori di ricerca , in questo modo non sono più visibili a tutti ma non vengono neppure cancellate con metodi di orwelliana reminiscenza assurdi : prova a chiedere ai quotidiani di rimuovere tutte le notizie di vecchi casi giudiziari dai loro archivi storici ... è improponibile , irrealizzabile .

E poi http://www.archive.org/index.php

ANIMALO
25-06-2009, 21:02
che massa di merde

stetteo
26-06-2009, 12:50
una legge fatta su misura per mafiolandia, del resto la rete è l'unico mezzo libero, era ora di cancellare la verità anche da qui!

entanglement
26-06-2009, 13:08
una legge fatta su misura per mafiolandia, del resto la rete è l'unico mezzo libero, era ora di cancellare la verità anche da qui!

eggià eggià

sempre peggio qui

quelarion
26-06-2009, 13:13
ottimo sistema... come se giá ora le notizie non vengano nascoste e dimenticate, magari con l'aiuto di un bel plastico nel salotto di Vespa...

Ma che faranno, imporranno ai giornali di distruggere gli archivi?
E i miei che hanno a casa il primo numero di Repubblica? Lo dovranno buttare per il diritto all'oblio?

Ma poi questo diritto all'oblio non contiene un principio leggermente antistorico?

Ah no scusate, é per il bene dell'umanitá!

Ja]{|e
26-06-2009, 13:23
Ma perché non cancelliamo anche, chennesò, Mussolini dai libri di storia.. suvvia, ha pagato il suo debito con la giustizia essendo stato fucilato, perché continuare a raccontare ciò che ha fatto settant'anni fa? :asd:

killercode
26-06-2009, 13:29
diritto all'oblio? questa mi è nuova :asd:

stetteo
26-06-2009, 13:30
{|e;27996257']Ma perché non cancelliamo anche, chennesò, Mussolini dai libri di storia.. suvvia, ha pagato il suo debito con la giustizia essendo stato fucilato, perché continuare a raccontare ciò che ha fatto settant'anni fa? :asd:

mussolini va ricordato, come esempio positivo si intende, del resto "non ha mai fatto male a nessuno, mandava gli oppositori in vacanza sulle isole".

:rolleyes:

yorkeiser
26-06-2009, 13:32
Hanno paura dell'Internette, c'è poco da fare, quella non riescono proprio a controllarla, non basta sostituire il direttore.
Pietosi. Ma pensassero a lavorare per il paese, visto che li pago per quello.

Marlex
26-06-2009, 13:45
{|e;27982700']E poi http://www.archive.org/index.php

appunto... :asd:

questa gente non ha la MINIMA IDEA di COSA sia internet... :asd: :doh:

Ja]{|e
26-06-2009, 14:12
appunto... :asd:

questa gente non ha la MINIMA IDEA di COSA sia internet... :asd: :doh:

Si stanno aggiornando :O

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2005883 :read:

Franco2
26-06-2009, 14:14
Ringraziamo i leghisti. :muro:
http://www.camera.it/cartellecomuni/leg16/include/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d300448&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/SchedeDeputati/SchedeDeputati.asp%3Fdeputato=d300448

Mi piacerebbe sapere la loro opinione in proposito.

DickValentine
26-06-2009, 15:22
tutto per evitare che Silvio continui a essere chiamato "pluri-prescritto" da queste parti.

Allucinante. Una legge senza il minimo senso che cancella la storia e la verità. Ovviamente non c'è da stupirsi. Ormai questa gentaglia la conosciamo.

Vorrei sentire se i soliti 'destri' (tra virgolette perchè per me il PdL non è assolutamente di destra ma apolitico) trovano un modo fantasioso di giustificare anche questa trovata...

first register
26-06-2009, 20:04
Ma è uno scherzo ?

Spero che per la stesura di questa proposta di legge non sia stato utilizzato nessun cervello umano.




Ormai abbiamo capito. :stordita:

gabi.2437
26-06-2009, 20:33
Ohibò, qua è 1984 per davvero

Hanno paura che i loro schifi continuino a essere ricordati :Puke: VERGOGNA

paulus69
26-06-2009, 21:07
uhmmnn....sono già state applicate,in passato,leggi che,annullando lo stato giuridico di un cittadino...lo condannavano all'oblio:gli egizi le usarono pure indistintamente;akenaton(faraone di non mi ricordo quale dinastia...)fù obliterato e cancellato dalle liste reali,le sue effigie rese irriconoscibili etc etc...come pure jdierda,secondogenito di cheope.
celebri i romani che la usarono per nerone,dopo ch'egli stesso se ne servì per obliterare agrippina...
ma erano,e restavano,condanne inflitte a chi si macchiava di reati particolarmente odiosi.
oggigiorno trovo particolarmente odioso il sottostare al legiferare di chi antepone l'assoluto interesse personale al diritto civile,altro(e più che giustificato)assoluto.

stetteo
26-06-2009, 21:11
sì, ma questa non è una damnatio memoriae di cui hai descritto esempi storici, qui si tratta sostanzialmente di far dimenticare i crimini di una persona, non la persona in sè, e con una classe politica onesta come questa non ci vuole molto a coglierne lo scopo.

elect
26-06-2009, 21:13
una legge fatta su misura per mafiolandia, del resto la rete è l'unico mezzo libero, era ora di cancellare la verità anche da qui!

*


Un ennesimo ringraziamento a tutti coloro che continuano a sostenere certa gente e far sì che possano continuare su questa scia

paulus69
26-06-2009, 21:28
sì, ma questa non è una damnatio memoriae di cui hai descritto esempi storici, qui si tratta sostanzialmente di far dimenticare i crimini di una persona, non la persona in sè, e con una classe politica onesta come questa non ci vuole molto a coglierne lo scopo.

credo di averne scritto la differenza...erano e restavano condanne comminate.
perfidamente,mi chiedo quanto spiacerebbe...all'unto....se travaglio e company fossero obliterati per sempre...

Hal2001
26-06-2009, 21:58
Strano, davvero strano. Non intendo questa proposta di Legge, fuori da ogni buon senso, logica e priva perfino di una benché minima base tecnica (d'altronde la signora Carolina Lussana è poco famosa per altro http://it.wikipedia.org/wiki/Carolina_Lussana e http://www.webl0g.net/tag/carolina-lussana/ ).

http://img200.imageshack.us/img200/9305/pianista.jpg
L'onorevole Carolina Lussana mentre si cimenta nel pianoforte.

Con strano mi riferivo al popolo del web di una certo orientamento politico, che a cadenza ormai settimanale, proprone curiose proposte (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2006608) per evitare di parlare dei gravi danni che il loro presidente arreca quotidiamente al paese, affermando con assoluta certezza che vorrebbero parlare di discussioni sul governo, e su quello che sta facendo.
Però questa discussione, non ha il riscontro che credo debba avere.
Così come non ce l'hanno ad esempio l'altra gravissima sui conti vietati ai PM.

LUVІ
28-06-2009, 08:26
Quanta ignoranza. :doh: In che mani CI avete messo, in che mani!!!!!! :muro: :muro:

Ah, buone ferie a tutti, sono in partenza, e poi ho scritto sicuramente qualcosa di tremendo, da 2-3 settimane di sospensione minimo :sofico:

Ja]{|e
29-06-2009, 13:10
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/06/29/la_diretta_con_marco_travaglio.html

Onisem
29-06-2009, 14:33
Strano, davvero strano. Non intendo questa proposta di Legge, fuori da ogni buon senso, logica e priva perfino di una benché minima base tecnica (d'altronde la signora Carolina Lussana è poco famosa per altro http://it.wikipedia.org/wiki/Carolina_Lussana e http://www.webl0g.net/tag/carolina-lussana/ ).

http://img200.imageshack.us/img200/9305/pianista.jpg
L'onorevole Carolina Lussana mentre si cimenta nel pianoforte.

Con strano mi riferivo al popolo del web di una certo orientamento politico, che a cadenza ormai settimanale, proprone curiose proposte (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2006608) per evitare di parlare dei gravi danni che il loro presidente arreca quotidiamente al paese, affermando con assoluta certezza che vorrebbero parlare di discussioni sul governo, e su quello che sta facendo.
Però questa discussione, non ha il riscontro che credo debba avere.
Così come non ce l'hanno ad esempio l'altra gravissima sui conti vietati ai PM.

Ma se quando si discute nel merito si danno alla macchia? Sono capaci solo di replicare la propaganda alla Facci, Belpietro, Fede e simili senza aggiungere una briciola di pensiero autonomo. Praticamente dei mini-ripetitori umani del biscione.

Mr. Orange
29-06-2009, 14:48
*


Un ennesimo ringraziamento a tutti coloro che continuano a sostenere certa gente e far sì che possano continuare su questa scia

*

Ma se quando si discute nel merito si danno alla macchia? Sono capaci solo di replicare la propaganda alla Facci, Belpietro, Fede e simili senza aggiungere una briciola di pensiero autonomo. Praticamente dei mini-ripetitori umani del biscione.

Saranno in ferie, tutti a villa certosa :sofico:

stetteo
29-06-2009, 19:20
Ma se quando si discute nel merito si danno alla macchia? Sono capaci solo di replicare la propaganda alla Facci, Belpietro, Fede e simili senza aggiungere una briciola di pensiero autonomo. Praticamente dei mini-ripetitori umani del biscione.

se tu provassi ad aprire un 3d riserva come quello flammosissimo chiuso stanotte arriverebbero come mosche.

entanglement
29-06-2009, 20:20
Strano, davvero strano. Non intendo questa proposta di Legge, fuori da ogni buon senso, logica e priva perfino di una benché minima base tecnica (d'altronde la signora Carolina Lussana è poco famosa per altro http://it.wikipedia.org/wiki/Carolina_Lussana e http://www.webl0g.net/tag/carolina-lussana/ ).

http://img200.imageshack.us/img200/9305/pianista.jpg
L'onorevole Carolina Lussana mentre si cimenta nel pianoforte.

Con strano mi riferivo al popolo del web di una certo orientamento politico, che a cadenza ormai settimanale, proprone curiose proposte (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2006608) per evitare di parlare dei gravi danni che il loro presidente arreca quotidiamente al paese, affermando con assoluta certezza che vorrebbero parlare di discussioni sul governo, e su quello che sta facendo.
Però questa discussione, non ha il riscontro che credo debba avere.
Così come non ce l'hanno ad esempio l'altra gravissima sui conti vietati ai PM.

ecco questa è una che CERTAMENTE il posto non se l'è guadagnato a pompini

questa legge è allucinante, orwell si rivolta nella tomba

Distopia
03-07-2009, 16:43
LINK (http://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24_ART_100286,00.html?lw=24;5)

Privacy tra informazione e libertà
La Relazione 2008 del Garante della Privacy sembra un approfondimento giornalistico: federalismo fiscale, sanità, l'Aquila, Iran, Villa Certosa. In chiave nazionale ed internazionale.
Leo Sorge
02 Luglio 2009

“Viviamo in un mondo nel quale siamo sottoposti a forme di controllo ogni giorno più invasive, e quasi tutto ciò che ci riguarda si trasforma in dati che le moderne tecnologie consentono di schedare, archiviare, incrociare ed utilizzare per gli scopi più diversi e da parte di una pluralità sterminata di soggetti”.
Con queste parole Francesco Pizzetti, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha affrontato l'analisi del futuro della privacy.

Il testo presentato alle autorità e alla stampa, quindi a tutti i cittadini, è la relazione sull'attività del sul 2008, dodicesimo anno di attività del Garante, quarto su sette di attività del presente collegio.
Le oltre venti pagine del discorso sono state di estrema chiarezza, con linguaggio dettagliato ma adatto a qualsiasi ascoltatore. La circolazione dei dati digitali, potremmo riassumere, sta dando forma ad un nuovo mondo, che va regolato in sede internazionale, cercando un difficilissimo equilibrio tra diritto d'informazione e diritto alla privacy, “entrambi di rango costituzionale”, ha detto Renato Schifani, Presidente del Senato, nell'introdurre la relazione, “quindi di difficile conciliazione”.

Per una volta è consigliabile la lettura integrale d'un documento pubblico, com'è stata questa relazione. Provando a elencare solo una parte degli argomenti nei quali la riservatezza richiede norma e procedura essenziali, si parte dalla conciliabilità di banche dati in materia di sicurezza pubbliche e private (si pensi alla videosorveglianza), in un momento nel quale anche i sindaci acquisiscono nuovi poteri di raccolta dati.

Devono seguire norme internazionali per l'interscambiabilità e per la riservatezza anche i dati medici, biologici o del DNA, evidentemente compresi quelli sui punti spinosi dell'immigrazione, e sono stati fissati.

Tra i soggetti che rischiano di perdere il diritto alla propria identità troviamo gli utenti delle reti sociali, argomento al quale il Garante ha dedicato un opuscolo, apprezzato dal Ministero per le politiche giovanili e di prossima distribuzione su scala nazionale grazie alle Poste italiane.
Proprio i social network, insieme alle reti telefoniche, sono frontiera per la privacy. In questi ultimi tragici giorni la cronaca ha narrato come in Iran il locale governo abbia bloccato la possibilità d'espressione su questi strumenti: in ciò il garante sembra individuare una scelta non condivisa internazionalmente su argomenti che invece hanno senso solo se trattati su scala globale.

Gli impegni del Garante per la protezione dei dati personali sono veramente enormi, e la struttura non è certo proporzionata: grazie alle più recenti assunzioni si è giunti ad un organico di 125 elementi, assolutamente ridotto. E anche se di tanto in tanto le sanzioni generano entrate per l'erario (nell'ultimo anno 1 milione di euro, +20%), non è da qui che si deve partire per garantire un ampliamento delle forze.

La Rete deforma il passato
Un aspetto particolarmente d'avanguardia è la “scadenza” dei dati in Internet, argomento sul quale è recente una fiammata d'interesse. Al momento un qualsiasi elemento messo in circolazione resta tale all'infinito, generando una prospettiva certamente distorta. L'effetto è molto forte già in partenza, ma viene amplificato dai motori di ricerca, che generano report di dati decontestualizzati. La proposta è di un filtraggio dei motori generalisti, mentre i dati resterebbero a disposizione delle singole fonti che propongono testo e contesto. Ma che fare per le minuziose ricostruzioni di fatti non veri? Già lo scorso anno il garante s'era pronunciato sulle interrogazioni parlamentari, ma vanno considerati altri ambiti dai nomi più tecnici quali gli atti parlamentari di sindacato ispettivo.

Italia alla guida dell'Europa
Molti sono gli argomenti trattati dal garante nella persona del suo presidente. L'attività si interseca con quella del legislatore, al quale non ruba la scena, anche se in molti casi da sue segnalazioni sono nate azioni, decreti, leggi. Va certamente messa in primissimo piano la transnazionalità del fenomeno sicurezza, che segue di pari passo l'evoluzione tecnologica. Va rimarcato il riconoscimento internazionale per l'attività dell'intero garante e di Francesco Pizzetti, confermato all'unanimità alla presidenza del Gruppo dei Garanti europei nei settori della giustizia, polizia e sicurezza. Evidentemente l'attività svolta in Italia è stata di assoluta qualità.

QUI (http://www.asca.it/copertina-PRIVACY__NEL_MIRINO_DEL_GARANTE_SICUREZZA__TELEMARKETING_EINTERCETTAZIONI-1534.html) in maniera più dettagliata

LINK (http://www.agi.it/news/notizie/200907021228-cro-rt11107-privacy_pizzetti_perplessita_su_sanzioni_a_stampa)

PRIVACY: PIZZETTI, PERPLESSITA' SU SANZIONI A STAMPA

(AGI) - roma, 2 lug. - Perplessita' "sul ricorso a sanzioni penali a carico dai giornalisti" sono state espresse dal presidente dell'Autorita' garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti, "per quanto riguarda le nuove regole relative ai limiti della pubblicabilita' delle informazioni acquisite e trattate dai giudici". Secondo Pizzetti occorre una nuova disciplina anche se - aggiunge - "non tocca all'Autorita' fissare le regole che presiedono al rispetto della liberta' di informazione garantita dalla Costituzione, se non quando siano concretamente in discussione eventuali e puntuali violazioni della riservatezza dei cittadini". A suo avviso infatti "non c'e' ragione di ritenere che la regolazione in via generale della liberta' di stampa abbia una diretta e immediata connessione con la tutela della privacy, che deve essere sempre valutata caso per caso". Il Garante e' invece "stato spesso impegnato nello sforzo di trovare il corretto bilanciamento fra due diritti fondamentali delle societa' democratiche: quello ad informare e ad essere informati, e quello a veder tuttelata la propria riservatezza e la sfera piu' intima della vita privata". Pizzetti ha sottolineato i "non pochi casi" che "hanno riguardato la tutela della dignita' delle persone, specialmente minori o vittime di reati, rispetto a un esercizio del diritto di cronaca esasperato e spesso non corretto". Il presidente ha rinnovato un appello perche' siano sempre rispettati codice deontologico, Carta di Treviso e soprattutto le degole della buona informazione e di "effettuare sempre una valutazione rigorosa sulla sussistenza o meno di un effettivo interesse pubblico alla diffusione" delle notizie. (AGI)

LINK (http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE5610ED20090702)

Intercettazioni, Garante Privacy critica pene per giornalisti

ROMA (Reuters) - Il Garante della Privacy ha criticato oggi il disegno di legge sulle intercettazioni approvato il mese scorso dalla Camera, parlando di "perplessità" sulle sanzioni penali contro giornalisti ed editori.

"Per quanto riguarda le nuove regole relative ai limiti della pubblicabilità delle informazioni acquisite e trattate dai giudici il Garante, mentre ripete che una nuova disciplina è opportuna, ribadisce perplessità sul ricorso a sanzioni penali a carico degli operatori dell'informazione", ha detto il presidente dell'Authority Francesco Pizzetti oggi nel corso della sua relazione annuale al Parlamento.

Pizzetti ha detto anche che "le innovazioni previste a protezione dei dati raccolti a fini di giustizia sono certamente opportune, anche se molto dipenderà dalle modalità con le quali saranno regolate e applicate".

Auspichiamo di essere sentiti in sede di attuazione.

Il provvedimento che riforma la materia delle intercettazioni, approvato l'11 giugno scorso, è ora all'esame del Senato. La nuova normativa impedisce la pubblicazione delle intercettazioni sui media, anche quando non sono più coperte da segreto, almeno fino alla fine delle indagini preliminari. E prevede anche pene per i giornalisti e gli editori.

Il sindacato dei giornalisti ha proclamato uno sciopero contro il ddl, il prossimo 13 luglio, e con la federazione degli editori ha chiesto al ministro della Giustizia Angelino Alfano modifiche al testo.

LINK (http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2009-07-02_102354878.html)

2009-07-02 12:48
La giustizia protegga i suoi dati
Cosi' garante privacy, alla P. A. non violare diritti lavoratori

(ANSA) -ROMA, 2 LUG -E' inaccettabile che chi deve far rispettare le leggi possa trascurare le cautele per proteggere dati e informazioni di cui viene a conoscenza. Cosi' il Garante per la protezione dei dati personali Pizzetti. Non possiamo non sottolineare la pericolosita' della diffusione in rete, senza protezione, dei milioni di dati personali trattato dalla P.A. Sulle foto di Villa Certosa il Garante ha ribadito 'che non e' lecito riprendere, senza il loro consenso, persone all'interno di una privata dimora'.

LINK (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3496903639)

INTERCETTAZIONI: GARANTE PRIVACY, SPETTA SOPRATTUTTO A MAGISTRATI PROTEGGERE DATI

Roma, 2 lug. (Adnkronos) - "Tocca innanzitutto alla magistratura proteggere i dati di cui viene a conoscenza per la sua attivita' professionale e fra questi, ovviamente, anche le intercettazioni, che sono fatte per finalita' di giustizia". E' il parere del Garante della Privacy, Francesco Pizzetti, che oggi ha presentato la sua Relazione 2008. Per Pizzetti, "il nuovo disegno di legge chiarisce ulteriormente alcune regole, sia in ordine alla protezione dei dati da parte dei magistrati, sia in ordine al momento in cui le notizie acquisite a finalita' di giustizia diventano pubbliche e noi abbiamo detto che da questo punto di vista, chiarimenti su questi punti sono opportuni".

Hanno fatto un servizio ieri al TG5, ovviamente sul sito non lo trovo, comunque l'argomento era questo, però mi sembrava che nel servizio dicessero una cosa completamente diversa, cioè che il Garante fosse d'accordo col ddl tranne per le sanzioni ai giornalisti, che il signor B. anche se è personaggio pubblico deve essere trattato come privato, e che il problema principale fosse che tutte le informazioni riguardanti il NOSTRO passato sono facilmente recuperabili dalla rete... Insomma, megaspottone perché 'sta storia del diritto all'oblio sta iniziando a uscire fuori... :muro: