FabioGreggio
24-06-2009, 05:44
Non si placa la bufera sul Tg1. Il direttore del telegiornale della rete principale della tv pubblica, Augusto Minzolini, per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è «un gossipparo», anzi «l'Emilio Fede del servizio pubblico» che toglie spazio alla politica e alle notizie in tv e per questo «andrebbe licenziato per giusta causa».
Dopo giorni di polemiche sul Tg1, scatenate dal modo in cui il telegiornale ha deciso di seguire l'inchiesta di Bari e le vicende che riguardano il premier Silvio Berlusconi, ieri il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha convocato Minzolini per chiedere chiarimenti e ricordare che «completezza e trasparenza dell'informazione sono un dovere imprescindibile del servizio pubblico radiotelevisivo». Minzolini ha risposto in diretta con un editoriale in cui ha spiegato di non aver parlato di Bari perché sulla vicenda non c'è alcuna notizia certa. :asd:
Di Pietro. In una conferenza stampa dedicata «all'assoluta mancanza di trasparenza e indipendenza dell'informazione pubblica», Di Pietro annuncia che il suo partito ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per presentargli il materiale che ha raccolto su questo tema e ricorda che l'Idv ha chiesto in Vigilanza l'audizione dei direttori dei Tg.
Di Pietro lamenta poi che l'Idv è quasi del tutto «oscurato. Si vuole ridurre al silenzio una voce critica e del resto Minzolini con me ha il dente avvelenato.
Tre volte ha fatto gossip, diffamazione, su di me ed è stato rinviato a giudizio. Una volta anche condannato in primo grado ma poi ha sempre ritirato le querele e si è fatto pagare il risarcimento dei danni dalla Mondadori. In un paese normale si dovrebbe licenziare per giusta causa».
Di Pietro denuncia poi le nomine di viale Mazzini che sono all'ordine del giorno del cda di domani. L'Idv «ha rifiutato la spartizione - spiega - per gli incarichi che saranno assegnati domani alla Rai. Una spartizione e un mercimonio di posti su cui a questo punto deve intervenire la magistratura». Tuttavia, secondo quanto si è appreso, le nomine sarebbero state rinviate alla prossima riunione del cda. Si doveva parlare prima di tutto del Tg2 e Raisport con la possibilità di discutere anche le altre nomine di direttori considerate urgenti.
Morri (Pd). «Le recenti esternazioni video del direttore del Tg1 non fanno che confermare l'urgenza da parte della commissione di Vigilanza di ascoltarlo e per tale ragione chiederò, in ufficio di presidenza, di metterne all'ordine del giorno l'audizione già dalla prossima seduta», ha affermato in una nota Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione. «Innanzitutto - sottolinea Morri - occorre sapere se nel piano editoriale del nuovo direttore del Tg1 sarà o meno presente l'istituto dell'omissione delle notizie, naturalmente quelle ritenute scomode per il potere. Intendo altresì chiedere al direttore Minzolini dove e quando abbia cambiato radicalmente idea in materia di notizie relative alla privacy e al cosiddetto gossip».
Merlo (Pd): Rai servizio pubblico o polo privato. «All'ufficio di presidenza di domani della commissione di Vigilanza porrò un solo tema, a proposito della vicenda legata al Tg1. E cioè, o l'informazione Rai si qualifica e si caratterizza come servizio pubblico, e quindi completezza, obiettività e pluralismo, oppure è un polo privato come tanti altri. Con tanti saluti al pagamento del canone. ». Lo dice Giorgio Merlo, vice presidente commissione Vigilanza Rai. «Una scelta a cui lo stesso vertice non può più sottrarsi», conclude Merlo.
«Che Di Pietro dia i numeri non è una novità. Scarso in italiano, non è che con l'aritmetica però se la cavi meglio. Accusa il direttore Minzolini di dare poco spazio all'Italia dei valori, ma poi se si vanno a leggere i dati del ranking del mese di giugno, scopriamo che Di Pietro è stato presente sul Tg1 per più di sette minuti. Meglio di lui hanno fatto soltanto il presidente Berlusconi, Dario Franceschini e il capo dello Stato». Lo afferma Alessio Butti, capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza Rai.
Sacchi neri della spazzatura davanti alla sede Rai di viale Mazzini. Sopra i sacchi dei cartelli con le foto del logo del Tg1, di Raiuno, del direttore Augusto Minzolini. E' la protesta di un gruppo di militanti di Sinistra e Libertà davanti alla sede Rai. La manifestazione era a favore di un'informazione completa e trasparente, contro il silenzio del Tg1 e del suo direttore. Lo slogan è stato: «Minzolini, non vede, non sente, non parla». Tra i militanti anche Luigi Iorio Segretario della Fgs, Federazione dei Giovani Socialisti.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=63200&sez=HOME_INITALIA&ssez=POLITICA
Dopo giorni di polemiche sul Tg1, scatenate dal modo in cui il telegiornale ha deciso di seguire l'inchiesta di Bari e le vicende che riguardano il premier Silvio Berlusconi, ieri il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha convocato Minzolini per chiedere chiarimenti e ricordare che «completezza e trasparenza dell'informazione sono un dovere imprescindibile del servizio pubblico radiotelevisivo». Minzolini ha risposto in diretta con un editoriale in cui ha spiegato di non aver parlato di Bari perché sulla vicenda non c'è alcuna notizia certa. :asd:
Di Pietro. In una conferenza stampa dedicata «all'assoluta mancanza di trasparenza e indipendenza dell'informazione pubblica», Di Pietro annuncia che il suo partito ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per presentargli il materiale che ha raccolto su questo tema e ricorda che l'Idv ha chiesto in Vigilanza l'audizione dei direttori dei Tg.
Di Pietro lamenta poi che l'Idv è quasi del tutto «oscurato. Si vuole ridurre al silenzio una voce critica e del resto Minzolini con me ha il dente avvelenato.
Tre volte ha fatto gossip, diffamazione, su di me ed è stato rinviato a giudizio. Una volta anche condannato in primo grado ma poi ha sempre ritirato le querele e si è fatto pagare il risarcimento dei danni dalla Mondadori. In un paese normale si dovrebbe licenziare per giusta causa».
Di Pietro denuncia poi le nomine di viale Mazzini che sono all'ordine del giorno del cda di domani. L'Idv «ha rifiutato la spartizione - spiega - per gli incarichi che saranno assegnati domani alla Rai. Una spartizione e un mercimonio di posti su cui a questo punto deve intervenire la magistratura». Tuttavia, secondo quanto si è appreso, le nomine sarebbero state rinviate alla prossima riunione del cda. Si doveva parlare prima di tutto del Tg2 e Raisport con la possibilità di discutere anche le altre nomine di direttori considerate urgenti.
Morri (Pd). «Le recenti esternazioni video del direttore del Tg1 non fanno che confermare l'urgenza da parte della commissione di Vigilanza di ascoltarlo e per tale ragione chiederò, in ufficio di presidenza, di metterne all'ordine del giorno l'audizione già dalla prossima seduta», ha affermato in una nota Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione. «Innanzitutto - sottolinea Morri - occorre sapere se nel piano editoriale del nuovo direttore del Tg1 sarà o meno presente l'istituto dell'omissione delle notizie, naturalmente quelle ritenute scomode per il potere. Intendo altresì chiedere al direttore Minzolini dove e quando abbia cambiato radicalmente idea in materia di notizie relative alla privacy e al cosiddetto gossip».
Merlo (Pd): Rai servizio pubblico o polo privato. «All'ufficio di presidenza di domani della commissione di Vigilanza porrò un solo tema, a proposito della vicenda legata al Tg1. E cioè, o l'informazione Rai si qualifica e si caratterizza come servizio pubblico, e quindi completezza, obiettività e pluralismo, oppure è un polo privato come tanti altri. Con tanti saluti al pagamento del canone. ». Lo dice Giorgio Merlo, vice presidente commissione Vigilanza Rai. «Una scelta a cui lo stesso vertice non può più sottrarsi», conclude Merlo.
«Che Di Pietro dia i numeri non è una novità. Scarso in italiano, non è che con l'aritmetica però se la cavi meglio. Accusa il direttore Minzolini di dare poco spazio all'Italia dei valori, ma poi se si vanno a leggere i dati del ranking del mese di giugno, scopriamo che Di Pietro è stato presente sul Tg1 per più di sette minuti. Meglio di lui hanno fatto soltanto il presidente Berlusconi, Dario Franceschini e il capo dello Stato». Lo afferma Alessio Butti, capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza Rai.
Sacchi neri della spazzatura davanti alla sede Rai di viale Mazzini. Sopra i sacchi dei cartelli con le foto del logo del Tg1, di Raiuno, del direttore Augusto Minzolini. E' la protesta di un gruppo di militanti di Sinistra e Libertà davanti alla sede Rai. La manifestazione era a favore di un'informazione completa e trasparente, contro il silenzio del Tg1 e del suo direttore. Lo slogan è stato: «Minzolini, non vede, non sente, non parla». Tra i militanti anche Luigi Iorio Segretario della Fgs, Federazione dei Giovani Socialisti.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=63200&sez=HOME_INITALIA&ssez=POLITICA