@less@ndro
19-06-2009, 11:30
Roma, 19 giu. - (Ign) - L'80% dei professori europei vogliono saperne di più su come utilizzare i videogiochi per i loro programmi d'insegnamento e già più della metà ha provato a utilizzarli a scuola con i ragazzi. E' quanto emerge dal rapporto 'Games in Schools', realizzato da European Schoolnet su commissione dell’associazione europea degli editori di videogiochi ISFE. Il progetto è nato con lo scopo di delineare lo stato dell’arte sull’uso dei videogiochi nelle scuole europee e di fornire una serie di raccomandazioni sul tema. I videogame possono giocare un ruolo nell’insegnamento nelle scuole? Qual è il loro impatto in termini di motivazione degli studenti, sviluppo delle competenze e contributo al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento? Prendendo spunto da queste domande, il progetto è stato svolto su otto paesi europei (Austria, Danimarca, Francia, Italia, Lituania, Olanda, Spagna e Gran Bretagna) e ha preso in considerazione non soltanto i videogiochi educativi in senso stretto, ma anche i videogiochi di intrattenimento e commerciali. Dall’indagine è emerso che il 70% degli insegnanti europei intervistati ha iniziato a utilizzare i videogiochi in classe, indipendentemente dall’età, dall’esperienza professionale e dalla familiarità con i videogame (solo il 15% si dichiara esperto), dalla materia insegnata e dal livello della scuola nel sistema educativo (40% primaria e 49% secondaria). Le esperienze più significative riguardano l'apprendimento delle lingue straniere, la letteratura, la matematica, la storia e la geografia.
Gli insegnanti che li hanno utilizzati si sono dichiarati soddisfatti. In particolare sostengono che incrementino la motivazione degli studenti nell’apprendimento (27%), contribuiscano al raggiungimento di obiettivi educativi (24%), promuovano valori positivi (13%) e migliorino il lavoro di squadra e la capacità di problem solving (11%). I maggiori ostacoli nell’introdurre l’uso dei videogiochi nelle scuole vengono invece identificati nella difficoltà di integrarli nei curricula scolastici (34%), nella disponibilità di strumentazione informatica (27%) e nell’attitudine negativa verso il mezzo (24%). Le prime esperienze si sono svolte in alcune scuole europee. I docenti hanno scelto videogiochi, commerciali o non, da utilizzare nelle classi per le loro qualità didattiche nell’ambito di un quadro pedagogico strutturato. Preferiscono di gran lunga i giochi che permettono di differenziare il percorso di apprendimento e di verificare i progressi ottenuti, attraverso un riscontro immediato sulle scelte effettuate e sulle strategie adottate.
C’è chi utilizza i videogiochi in classe per supportare gli studenti con difficoltà cognitive o sociali (Francia), c’è chi li vede come uno strumento per modernizzare la scuola (Gran Bretagna, Danimarca e Italia), c’è chi li usa per sviluppare competenze avanzate in termini di innovazione e creatività (Gran Bretagna) e c’è chi infine li concepisce come uno strumento per ridurre la distanza tecnologica tra generazioni giovani e adulte (Danimarca e Olanda). “Il progetto Games in Schools dimostra come i videogiochi presentino un potenziale per l’educazione che solo in parte è oggi riconosciuto e sfruttato dalle agenzie educative, quali le famiglie e le scuole - ha dichiarato Thalita Malagò, Segretario Generale dell’Associazione Editori Software Videoludico Italiana (AESVI) – . Ci auguriamo che questo progetto possa essere il punto di partenza per rivalutare le opportunità offerte dal mezzo per l’apprendimento, dare avvio a sperimentazioni più diffuse di utilizzo dei videogiochi nelle scuole a livello territoriale e sviluppare interazioni tra il mondo dell’istruzione e l’industria anche nel nostro paese”.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/?id=3.0.3443066383
non vedo lora di fare la seconda guerra mondiale attaccato a cod IN CLASSE. :D
Gli insegnanti che li hanno utilizzati si sono dichiarati soddisfatti. In particolare sostengono che incrementino la motivazione degli studenti nell’apprendimento (27%), contribuiscano al raggiungimento di obiettivi educativi (24%), promuovano valori positivi (13%) e migliorino il lavoro di squadra e la capacità di problem solving (11%). I maggiori ostacoli nell’introdurre l’uso dei videogiochi nelle scuole vengono invece identificati nella difficoltà di integrarli nei curricula scolastici (34%), nella disponibilità di strumentazione informatica (27%) e nell’attitudine negativa verso il mezzo (24%). Le prime esperienze si sono svolte in alcune scuole europee. I docenti hanno scelto videogiochi, commerciali o non, da utilizzare nelle classi per le loro qualità didattiche nell’ambito di un quadro pedagogico strutturato. Preferiscono di gran lunga i giochi che permettono di differenziare il percorso di apprendimento e di verificare i progressi ottenuti, attraverso un riscontro immediato sulle scelte effettuate e sulle strategie adottate.
C’è chi utilizza i videogiochi in classe per supportare gli studenti con difficoltà cognitive o sociali (Francia), c’è chi li vede come uno strumento per modernizzare la scuola (Gran Bretagna, Danimarca e Italia), c’è chi li usa per sviluppare competenze avanzate in termini di innovazione e creatività (Gran Bretagna) e c’è chi infine li concepisce come uno strumento per ridurre la distanza tecnologica tra generazioni giovani e adulte (Danimarca e Olanda). “Il progetto Games in Schools dimostra come i videogiochi presentino un potenziale per l’educazione che solo in parte è oggi riconosciuto e sfruttato dalle agenzie educative, quali le famiglie e le scuole - ha dichiarato Thalita Malagò, Segretario Generale dell’Associazione Editori Software Videoludico Italiana (AESVI) – . Ci auguriamo che questo progetto possa essere il punto di partenza per rivalutare le opportunità offerte dal mezzo per l’apprendimento, dare avvio a sperimentazioni più diffuse di utilizzo dei videogiochi nelle scuole a livello territoriale e sviluppare interazioni tra il mondo dell’istruzione e l’industria anche nel nostro paese”.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/?id=3.0.3443066383
non vedo lora di fare la seconda guerra mondiale attaccato a cod IN CLASSE. :D