View Full Version : elezioni in Iran
zerothehero
17-06-2009, 18:37
Alcuni video
http://www.youtube.com/watch?v=yIAd3-ADow4&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=54GESbxHASw&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=3x6eInxhzJc&feature=related
La protesta si allarga, Khameini dovrà fare concessioni.
zerothehero
17-06-2009, 18:49
dissi la tua stessa cosa nn più tardi di 1 anno fa' (eh nn sn cosi filo americano) su questo stesso forum,
questo scenario ,mi dissero essere impraticabile per via dell'accerchiamento a cui è sottoposto l'iran,in pratica avrebbe problemi a esportare il petrolio qualora si arrivasse ai ferri corti con usa e resto della combriccola,con però dalla sua parte cina e russia.
qualche fonte sulla posizione di oleodotti e raffinerie ,te la ritrovi?
Se l'Iran non è stato attaccato non è perchè ha stipulato qualche contratto petrolifero di qualche mld di euro con la Cina..i motivi sono altri..banalmente l'impossibilità di sostenere 3 occupazioni (Afghanistan, IRan, Iraq), ad es., oltre che ad altri fattori. :fagiano:
Israele ad es. avrebbe potuto bombardare l'Iran già l'anno scorso, se gli fosse stato concesso lo spazio aereo.
Cmq Yoss è convinto del contrario ed è sicuro che i mullah potranno dormire tranquilli..e vabbè.
cdimauro
17-06-2009, 20:48
Così è un delirio risponderti :cry: ..la prossima volta mi puoi accorpare gli interventi? :eek:
Va bene. Proverò ad accorpare le parti simili.
Dico solo una cosa, per brevita: imho è meglio trattare con Fatah e non con Hamas. Fatah ha ancora in mano la presidenza, Hamas è un governo golpista con un premier oramai squalificato dopo il golpe...il che non sarebbe un problema se non fossero degli oltranzisti con uno statuto impresentabile.
A parte la questione golpe che è tutta da dimostrare, la penso come te: preferirei di gran lunga trattare on Al Fatah che con Hamas.
Per il resto, continuo a concordare con Fritz! e yossarian. :D
yossarian
17-06-2009, 22:55
dissi la tua stessa cosa nn più tardi di 1 anno fa' (eh nn sn cosi filo americano) su questo stesso forum,
questo scenario ,mi dissero essere impraticabile per via dell'accerchiamento a cui è sottoposto l'iran,in pratica avrebbe problemi a esportare il petrolio qualora si arrivasse ai ferri corti con usa e resto della combriccola,con però dalla sua parte cina e russia.
qualche fonte sulla posizione di oleodotti e raffinerie ,te la ritrovi?
cominciamo col presunto accerchiamento:
In iraq e in afghanistan la situazione è tutt'altro che sotto controllo e il ritiro dall'iraq finirà col consegnare il paese in manoagli sciiti che hanno teheran come punto di riferimento sono il 68% della popolazione irakena).
Poi c'è il pakistan, grande alleato usa che stipula contratti con l'iran
http://new.asianews.it/index.php?l=it&art=15355
al progetto sono interessate anche cina
http://www.energysaving.it/Notiziario.asp?jump=newsArticle.asp&id=2012
e, sembrerebbe, india
http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=13250
anche se ha ancora delle perplessità sul pagamento di imposte per il transito del gasdotto in pakistan
La russia con gazprom sta, per il momento, alla finestra
http://it.altermedia.info/economia/la-russia-e-liran-gettano-le-basi-di-una-nuova-distribuzione-energetica-mondiale_3127.html
Questo gasdotto è di vitale importanza per l'india ma, soprattutto, per il pakistan la cui economia è fortemente dipendente dal gas. E come vedi, dinanzi agli interessi economici, le, cosiddette, alleanze vanno a farsi fottere :D
Non che i petroltrafficanti non abbiano tentato di ostacolare i progetto. Condoleezza rice è stata spedita più volte in india e pakistan per cercare di convincere quei due governi a non trattare con l'iran, ma soprattutto, ad appoggiare il progetto di un gasdotto che dal mar nero doveva arrivare a islamabad e new delhi.
http://news.indiamart.com/news-analysis/india-pak-under-us-p-9711.html
Per ottenere il controllo di quel gasdotto (e quello delle economie di india e pakistan), gli usa hanno fatto una guerra in afghanistan, contro i talebani che avevano firmato un accordo per il passaggio del gasdotto, con la società argentina bridas. A contrapporsi alla bridas, fino al 1998, c'era un consorzio capitanato dalla statunitenze unocal che, in seguito al bombardamento dell'afghanistan, dopo gli attentati di kenia e tanzania e, a causa della chiusura da parte del regime talebano verso gli usa, decide di ritirarsi dalla gara. In seguito, la unocal attraversa anche problemi economici, tanto che la cinesse cnooc tenterà la sua acquisizione. Con l'avvento di mr cespuglio e dei petroltrafficanti (cheney, rice e armitage, rispettivamente provenienti da halliburton, exxon e unocal) sponsorizzati da enron, torna in auge il progetto del gasdotto transafghano e nell'estate del 2001 ci sono una serie di incontri atti a convincere il regime talebano ad accordare il passaggio agli usa. L'accordo non si raggiunge, ma si arriva all'11/9 e alla successiva invasione dell'afghanistan
http://www.fourwinds10.com/siterun_data/government/fraud/911_attack/news.php?q=1216405258
Nonostante tutti gli sforzi, l'accerchiamento all'iran non è stato completato (anzi pare si stia sfaldando), il gasdotto attraverso l'afghanistan è diventato una chimera (nessuno è disposto a lavorare in un territorio che non è sotto controllo e, ormai, è stato raggiunto un accordo per la costruzione di un gasdotto dal golfo persico e non più dal mar nero). il petrolio iraniano è in mano a cinesi, russi e indiani (quindi una guerra in iran per il petrolio è da escludere e per altri motivi difficilmente gli usa sarebbero disposti a muoversi).
La tesi dell'impossibilità di mantenere tre fronti aperti non regge.
Passi l'afghanistan per la presunta presenza dell'ex compagno di merende bin laden (la cui cattura non è mai stata prioritaria per il governo bush), ma perchè l'iraq? E perchè non l'iran, molto più pericoloso a livello regionale? L'amministrazione bush era al corrente dell'inesistenza di wdm in iraq (rapporto cia del gennaio 2001 che mandò in bestia cheney e costò, successivamente, il posto a tenet) e dell'esistenza del programma nucleare iraniano (risalente ai tempi dello scià). Sapevano che destabilizzando l'iraq si rischiava di consegnarlo in mano agli sciiti. Eppure hanno deciso di andare in iraq e non in iran. E hanno deciso di fare una guerra che non puntasse al controllo del territorio ma ad arrivare il prima possibile a baghdad per rovesciare saddam e il suo governo (e annullare ciò che questo aveva fatto :sofico: ) Strana scelta, sia tattica che strategica. E strana fretta :D
yossarian
17-06-2009, 22:57
Va bene. Proverò ad accorpare le parti simili.
A parte la questione golpe che è tutta da dimostrare, la penso come te: preferirei di gran lunga trattare on Al Fatah che con Hamas.
Per il resto, continuo a concordare con Fritz! e yossarian. :D
anche io preferisco trattare con fatah piuttosto che con hamas; e preferisco anche trattare con obama piuttosto che con bush. Se non altro perchè è giovane, bello e abbronzato :D
zerothehero
17-06-2009, 23:15
Va bene. Proverò ad accorpare le parti simili.
A parte la questione golpe che è tutta da dimostrare, la penso come te: preferirei di gran lunga trattare on Al Fatah che con Hamas.
Per il resto, continuo a concordare con Fritz! e yossarian. :D
Hanno assaltato gli uffici del fatah a Gaza. :eek:
Cmq etzi "golpe" non daretur (anche se non ci fosse stato il golpe) io preferirei trattare con Fatah e non con Hamas. :fagiano:
Hanno assaltato gli uffici del fatah a Gaza. :eek:
Cmq etzi "golpe" non daretur (anche se non ci fosse stato il golpe) io preferirei trattare con Fatah e non con Hamas. :fagiano:
Si però si tratta con i nemici che si hanno, non con quelli che si vorrebbero avere.
zerothehero
17-06-2009, 23:19
Si però si tratta con i nemici che si hanno, non con quelli che si vorrebbero avere.
Ce li si può anche scegliere nel caso dei palestinesi, visto che le fazioni sono due. E trattare adesso con Hamas significa squalificare Abu Mazen e Fayyad (i meno peggio), quindi è deleterio.
Churchill (in un'altra epoca e in un'altra contingenza) tra i cetnici e i titini scelse i secondi. :fagiano:
zerothehero
17-06-2009, 23:22
Domani se non ricordo male ci dovrebbe essere a Teheran un'imponente manifestazione dell'opposizione per commemorare i morti durante le manifestazioni.
Chissà fin quando i Basij, i Pasdaran, Ahamadì e Khameini manterranno la calma. :fagiano:
Scusate vedo che ci sono degli esperti, volevo fare delle domande.
1. Qual'è il potenziale militare attuale dell'Iran?
2. Se volevano evitare che Ahmadinejad fosse rieletto, perchè non è stato fatto nulla?
3. Perchè i telegiornali ci bombardano con questa storia?
4. Ahmadinejad ha compiuto sopprusi, violenze, cose di questo genere durante il suo primo mandato?
5. Siamo sicuri che ci sono stati dei brogli elettorali?
La domanda da fare è un'altra :D
Ma chi crede che l'Iran sia in mano al governo e non a Khamenei&Co. ? :p
cdimauro
18-06-2009, 07:29
anche io preferisco trattare con fatah piuttosto che con hamas; e preferisco anche trattare con obama piuttosto che con bush. Se non altro perchè è giovane, bello e abbronzato :D
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Hanno assaltato gli uffici del fatah a Gaza. :eek:
E questo sarebbe un "golpe"? :p
Dai, che si può fare di più: tipo dimostrare che alle elezioni ci sono stati brogli. :read: ;)
Cmq etzi "golpe" non daretur (anche se non ci fosse stato il golpe)
:boh: In google language tools non c'è la possibilità di tradurre dal latino all'italiano. :cry:
io preferirei trattare con Fatah e non con Hamas. :fagiano:
Anch'io, ma al momento al potere ci sono questi ultimi. Quando, e soprattutto SE, Al Fatah vincerà nuovamente le elezioni, ne riparleremo.
Cmq etzi "golpe" non daretur (anche se non ci fosse stato il golpe)
:boh: In google language tools non c'è la possibilità di tradurre dal latino all'italiano. :cry:
comunque si scrive etsi.
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Lettera_da_Teheran#body
LETTERA DA THERAN
Cari tutti,
da più di una settimana Teheran è in ebollizione e i sostenitori di Moussavi hanno organizzato grandi raduni in ogni parte della città, cordoni di persone vestite di verde lungo la Vali-e Asr (circa 20 km di strada), hanno distribuito volantini e inventato slogan davvero divertenti contro il Presidente in carica.
Il clima era splendido, al bar non si parlava d'altro, in taxi non si poteva entrare senza prima essersi preparati un discorso convincente, le edicole erano prese d'assalto da avidi lettori e la partecipazione sembrava veramente dovesse dare lezioni di democrazia a un occidente raramente così entusiasta delle proprie istituzioni.
Due giorni prima delle elezioni un'enorme manifestazione pacifica di studenti colorati, guidata dall'Università di Teheran ha occupato le strade, bloccando completamente le grandi arterie della città. Quella notte non sono nemmeno riuscita a tornare a casa e sono stata ospitata da amici di amici irano-francesi dopo una camminata notturna di circa 15 km.
Poi le elezioni.
Con il Primo Segretario X, un'amica e un giornalista italiano, siamo andati a visitare alcuni seggi e le code erano impressionanti, qualcuno ha aspettato più di 3 ore per votare. Le strade delle scuole e delle moschee, diventate seggi elettorali, erano affollate da una varietà incredibile di tipi umani: la donna col chador nero fino ai piedi ma con un piccolo braccialettino verde smeraldo legato al polso, il mullah dallo sguardo sfuggente, gli studenti eccitati e le ragazze perfettamente truccate per il gran giorno. Ci sono cose che una donna non può fare senza rossetto, si diceva in un film.
L'attesa serale tutti intorno alla televisione ad aspettare la chiusura dei seggi. Poi salta la luce per un'ora e mezza, i telefoni si rifiutano di inviare gli sms. Ho aspettato sveglia i risultati parziali e i commenti che la mia amica metteva in tempo reale su internet, dalla sede di un famoso giornale riformista.
I risultati hanno preso tutti di sorpresa ma la mattina regnava una tesa tranquillità. Tanto che io, l'idiota, ho deciso di fare una passeggiata e poi scendere a sud per fare un po' di shopping e annegare lo sconforto e la delusione del ben più sano consumismo.
Y, un amico francese, mi ha chiamato verso le sei, non poteva tornare a casa, la polizia aveva bloccato il suo quartiere e all'Ambasciata francese si parlava dell'arrivo di 250.000 uomini dei corpi speciali verso Teheran. I corpi speciali sono vestiti di nero. L'intera uniforme, con coprispalle e elmetto integrale, ricorda ironicamente il cattivo di Star wars.
Y mi ha detto di andarmene da lì ma io avevo appuntamento con Q, l'altro stagista dell'ambasciata e sono andata lo stesso. Siamo andati insieme verso la stazione dei taxi per tornare a casa ma tra noi e la stazione si preparava la guerra civile. La guerra vera. Di fronte all'Università di Teheran i cori "morte al dittatore" riempivano l'aria, qualche centinaio di studenti agitavano cartelli mentre almeno una cinquantina di uomini dei corpi speciali si erano schierati intorno all'entrata principale della facoltà, famosa per la dura repressione del '99. Ci siamo avvicinati un po', la massa di manifestanti era sempre più numerosa e prima che ci rendessimo conto di cosa stava succedendo la prima carica della polizia ci ha letteralmente travolto. I fumogeni hanno oscurato l'aria tra le prime gocce di pioggia e ci siamo trovati tra centinaia di persone in corsa.
Q mi ha preso il braccio e mi sono trovata contro il muro mentre davanti a me tutti correvano, alcuni studenti erano trascinati via dalla polizia segreta che fino a quel momento sembrava un gruppetto di semplici passanti in borghese.
Uno studente era appena morto in Fatemi street, la parallela di Enqelab Road, la Via della Rivoluzione, dove mi trovavo io.
Tre cariche dopo la polizia ci aveva spinto fino ad una piazza immensa dove molti ragazzi col volto coperto da stoffa verde, per difendersi dal gas, bruciavano cassonetti della spazzatura bloccando completamente la strada. Poi sono arrivati anche i soldati neri in motocicletta e hanno incomiciato a manganellare la gente a caso. Attimo di panico quando un soldato ci ha avvicinato con lo sguardo inquieto di chi non ha mai compreso la differenza tra spia e straniero. Dopo avergli rivolto un sorrisone da coppietta di turisti tedeschi siamo corsi dentro l'Università, il cui ingresso è normalmente proibito agli stranieri, da un'entrata laterale. I gruppi di studenti si spostavano da un'uscita all'altra come formiche ma trovavano un momento per sfilare il passmontagna e chiederci da dove venivamo per poi scusarsi educatamente del casino, come si trattasse del volume troppo alto di uno stereo.
Finalmente raggiungiamo il taxi ma l'autostrada, una delle tante che si intrecciano dentro i confini della città, è bloccata da migliaia di macchine che suonano il clacson, procedendo a passo d'uomo, per almeno dieci chilometri.
Parecchio tempo dopo arriviamo a fine corsa ma la piazza è bloccata dalle transenne dell'esercito, il taxi fa il giro largo e quando scendiamo ci ritroviamo nella stessa situazione in cui eravamo alla partenza. Cassonetti in fiamme, centinaia di persone che urlano, donne che rivolgono a Ahmadinejad insulti irripetibili. Piazza Tajrish non è diversa da Enqelab, a 20 km di distanza. Si presume che anche nella strada che le unisce, la più lunga del medioriente, la situazione non sia più calma. Al ritorno a casa veniamo a sapere che altre due persone sono morte, proprio a Tajrish, pochi metri da casa mia.
Questo è quanto, Q è rimasto da me al nord e oggi al risveglio di nuovo sembrava tutto tranquillo. Ho comprato il giornale, la notizia del giorno è che Russel Crowe ha deciso di girare Robin Hood diretto da Ridley Scott. A colazione un brasiliano ha raccontato di aver visto i corpi speciali, i "neri", picchiare un ragazzo con un bambino di pochi mesi in braccio. Un giornalista neozelandese diceva invece di aver visto i manifestanti caricare la polizia e di aver visto l'esercito dei Pasdaran negare aiuto ai basiji, volontari per la difesa della Rivoluzione islamica, che picchiavano i manifestanti. Forse qualcosa sta cambiando davvero e se anche solo una parte del corpo dei Pasdaran, braccio armato della Guida Suprema, si schierasse con il movimento di Moussavi, ci sarebbe davvero uno spiraglio per vedere l'altra faccia dell'Iran.
Se questi movimenti di protesta avessero un leader e un'organizzazione potrebbe davvero cambiare tutto il sistema, o almeno spingere a nuove elezioni. Spero che qualcuno, non necessariamente in Iran, magari dietro una scrivania dall'altra parte del mondo, se ne stia occupando.
Ciao a tutti,
Libera
zerothehero
18-06-2009, 10:24
comunque si scrive etsi.
Si, non so perchè ho scritto etzi.. :confused:
zerothehero
18-06-2009, 10:29
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
E questo sarebbe un "golpe"? :p
Dai, che si può fare di più: tipo dimostrare che alle elezioni ci sono stati brogli. :read: ;)
Nooo.. :O è normalissimo che dei miliziani assaltino gli uffici della presidenza, mica è un golpe. :sofico:
:boh: In google language tools non c'è la possibilità di tradurre dal latino all'italiano. :cry:
E' una celebre locuzione groziana (etsi Deus non daretur :D )= come se Dio non esistesse
Anch'io, ma al momento al potere ci sono questi ultimi. Quando, e soprattutto SE, Al Fatah vincerà nuovamente le elezioni, ne riparleremo.
None..a Gaza c'è Hamas, nella West Bank c'è Fatah con il suo presidente (Abu Mazen) e il primo ministro (Fayyad).
Cmq anche se non ci fosse stato il golpe, ci si può benissimo scegliere l'interlocutore, cioè Fatah e non Hamas. :fagiano:
A SkyTg24 dicevano che tra i due alla fine è meglio Ahmadinejad perché almeno lo si conosce e si sa che fare mentre l'altro non è tanto diverso perché non si va verso una persona molto più moderata e liberale.
zerothehero
18-06-2009, 11:46
Altra manifestazione oggi.
http://static.blogo.it/polisblog/iran_03.jpg
, l'opposizione torna in piazza
Il governo: «Usa, ingerenza intollerabile»
Arrestati un professore e il direttore di un giornale. Stretta alla stampa, i Pasdaran minacciano internet
Manifestazione di esuli iraniani a Berlino (Reuters)
Manifestazione di esuli iraniani a Berlino (Reuters)
MILANO - L'opposizione iraniana è tornata in piazza per una nuova manifestazione per contestare i risultati delle elezioni presidenziali che hanno portato alla rielezione di Mahmoud Ahmadinejad, mentre sono proseguiti gli arresti di esponenti riformisti e i pasdaran cercano di censurare anche il web. E Mousavi chiama a raccolta i suoi per giovedì per ricordare le vittime degli scontri dei giorni scorsi. Nel frattempo, il governo di Teheran ha accusato oggi gli Stati Uniti di «intollerabile» ingerenza nei suoi affari interni. Lo ha riportato la tv di Stato iraniana. Il governo di Teheran - ha riferito l’emittente - ha convocato l’ambasciatore svizzero, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran, per protestare contro le presunte interferenze di Washington. Iran e Stati Uniti hanno rotto le relazioni diplomatiche nel 1979, dopo la Rivoluzione islamica. La Casa Bianca ha risposto che il presidente continuerà a difendere il diritto degli iraniani di protestare pacificamente per il risultato delle elezioni da poco concluse. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto che questo sarà fatto senza «interferire» nel dibattito interno iraniano.
LA NUOVA MANIFESTAZIONE - La nuova manifestazione ha visto scendere in piazza migliaia di sostenitori del candidato dell’opposizione, Mir Hossein Mousavi, che hanno sfilato pacificamente. I media internazionali non hanno potuto riprendere il corteo, ma alcune immagini sono state diffuse dalla tv di Stato. Il regime intende isolare i manifestanti. I Pasdaran (Guardiani della rivoluzione) hanno inoltre minacciato di intervenire contro i mezzi di informazione online se non rimuoveranno da siti e blog notizie o commenti che «alimentino le tensioni». Si tratta della prima presa di posizione pubblica dei pasdaran dalla fine delle elezioni. I siti web e i social network come Facebook o Twitter sono diventati in Iran uno dei principali mezzi utilizzati dai persiani per cercare notizie di quanto avviene nel loro Paese sui siti internazionali.
MOUSAVI: «RICORDARE VITTIME» - Mousavi ha poi chiesto ai suoi sostenitori di riunirsi anche giovedì per una marcia pacifica e raduni in segno di lutto per i manifestanti uccisi lunedì a Teheran, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Mousavi ha chiesto «al popolo iraniano di tenere marce pacifiche e di riunirsi nelle moschee per consolare le famiglie dei martiri e dei feriti» nelle manifestazioni dei giorni scorsi. Lo stesso ex premier parteciperà personalmente alla giornata di lutto.
GLI ARRESTI - Intanto il governo continua la battaglia contro la stampa. Cancellati gli accrediti degli inviati stranieri e divieto di seguire le manifestazioni. Inoltre il ministero degli Esteri ha dichiarato che i giornali stranieri sono «i portavoce di chi fomenta scontri» e che «a questi nemici sarà dato scacco matto». Ci sono stati anche due arresti: un noto esponente del movimento (il professore di sociologia all'Università di Teheran, Hamid Reza Jalaipur) e il direttore del giornale economico Sarmayeh (l'economista e analista politico Said Laylaz, fermato in aeroporto), spesso critico con il presidente Mahmoud Ahmadinejad.
«LA CAUSA RIVOLUZIONARIA HA VINTO» - Ahmadinejad dal canto suo rivendica il successo alle elezioni. «La causa rivoluzionaria ha vinto - ha detto il presidente rieletto -. Venticinque milioni di persone hanno approvato la gestione del Paese» . Secondo i dati ufficiali, contestati dagli altri candidati, Ahmadinejad è stato riconfermato presidente con oltre 24 milioni di voti. «Le recenti elezioni sono un simbolo della fiducia del popolo verso il sistema» ha concluso.
17 giugno 2009(ultima modifica: 18 giugno 2009)
Analisi da Tehran
LINK (http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Analisi_da_Tehran
/1468?fb=keywords)
Il 22 Giugno 2009 il popolo iraniano ha votato in un numero record di seggi elettorali nel mondo per eleggere il loro decimo presidente. Il risultato ufficiale che giunge dopo qualche ora dalla chiusura dei seggi è scioccante per tutti. Anche per il leader supremo Sayed Ali Khemenei, chiamato "il miracolo di Dio". Più di 39 milioni di persone ha votato, e il presidente in carica Mahamoud Ahmadi Nejad ha vinto le elezioni con il 63% dei voti (24.5 milioni di voti). Subito dopo l'annuncio ufficiale dei risultati, lo sfidante Mir Hossein Mousavi ha risollevato la questione dei brogli elettorali, che ha portato il paese a disordini senza precedenti da sabato. Gli eventi che si sono succeduti all'indomani delle elezioni sono veramente storici e cambieranno probabilmente il futuro dell'Iran e del mondo, in un modo o nell'altro. Cercherò qui di riassumere quello che sta succedendo e condividere il mio punto di vista.
Cos'è scioccante e perché è scioccante?
L'affluenza dell'85% dei votanti ha ribaltato ogni previsione elettorale. La più alta media di partecipazione (del 79%) nel passato avvenne nel 1997 (che portò all'elezione del riformista Mohammad Khatami). Le più ottimistiche previsioni davano una pertecipazione alle urne del 70%. Per questo l'affluenza alle urne è scioccante.
Un altro numero sorprendete è che 24 milioni e mezzo di persone hanno votato per Ahmadi Nejad. Anche questa cifra supera le più ottimistiche previsioni. Rispetto al tasso di partecipazione, il numero è sorprendentemente alto.
Il mistero si fa più fitto se mettiamo insieme questi due numeri. Ha vinto col 63% dei voti. Perché è un mistero? Confrontiamo i numeri con le elezioni del 2005. In quell'anno, l'affluenza alle urne è stata del 62%, e lui vinse con 17 milioni di voti, circa il 63%. Ciò significa che, se i numeri sono esatti, tutte le persone che hanno scelto di partecipare alle elezioni di quest'anno (e che non hanno partecipato nel 2005) hanno votato Ahmadi Nejadin in media con la stessa percentuale del 63%. Questo non può essere vero. Perché? La risposta è: demografia.
I votanti di Ahadi Nejad provengono da due gruppi: gli ultraconservatori e la gente delle aree rurali e delle perieria. La partecipazione di questi gruppi alle votazioni non sono cambiate significativamente. Questi hanno sempre votato e sempre voteranno per i candidati conservatori. Gli "swing voters (http://en.wikipedia.org/wiki/Swing_voter)" vengono dalla classe media colta che vive nelle città. Queste persone o stanno a casa oppure votano per i riformisti. Così quando la percentuale di partecipazione aumenta, aumenta anche il voto verso i candidati riformisti.
Nel 2009, 12 milioni di persone sono andate a votare. Basandosi sulla demografia dei nuovi votanti e sui risultati elettorali, Ahmadi Nejad non può aver vinto con più del 40% dei voti. Questo significa che, se è ruscito a mantenere i 17 milioni di elettori del 2005, il miglior risultato che si sarebbe potuto aspettare non avrebbe dovuto superare i 22 milioni (che sarebbero bastati comunque per una vittoria).
D'altra parte, Ahmadi Nejad ha perso consensi durate le due ultime settimane di campagna elettorale. I dibattiti televisivi non hanno giocato a suo favore. Inoltre in queste settimane molte persone hanno cambiato idea e hanno deciso di andare a votare. Molti di loro non avevano mai votato negli ultimi trent'anni.
Basandosi su questi numeri e sull'ipotesi che l'alto tasso di affluenza alle urne favorisce i riformisti, la gente è scioccata nel vedere Ahmadi Nejad uscire fuori dalle elezioni vittorioso. Agli occhi dell'elettore medio (specialmente nelle grandi città) questo può voler dire solo una cosa: c'è qualcosa che non quadra.
Dove sono le pistole fumanti (http://en.wikipedia.org/wiki/Smoking_gun)?
La verità è che nessuno lo sa. Non è ancora chiaro a nessuno perché nessuno è in grado di trovare prove evidenti di imbroglio. Intanto il Ministro degli Interni, in carica in queste elezioni, ha rifiutato di pubblicare i risultati dettagliati dei distretti. E, anche se lo facesse, questo non li aiuterebbe. La loro credibilità è seriamente danneggiata, e qualsiasi numero che viene fuori a supporto dei risultati ufficiali viene immediatamente tacciato come falso.
D'altra parte, il partito di Mousavi obietta che i suoi rappresentanti non sono stati presenti allo spoglio delle schede (il Ministro degli Interni contesta quest'affermazione). Questo significa che hanno ben poco da mostrare per rafforzare la forte dichiarazione che stanno facendo. La cosa migliore che possano fare è sollevare domande indagatorie. Una di queste esce fuori da una minoranza Azeri (Mousavi è un Azeri). Storicamente, il popolo degli Azeri hanno sempre votato sproporzionalmente per i candidati Azeri. Quest'anno, tuttavia, Mousavi ha vinto nelle province Azeri con un margine notevolmente ridotto (tra il 52% e il 51%).
Un altro punto che viene sollevato è che in alcuni posti il numero dei voti eccede il numero dei votanti di addirittura il 40%. Secondo il Ministro degli Interni, questo è dovuto al fatto che le persone potrebbero esser tornate dall'estero al loro paese per votare.
Infine, la più pesante dichiarazione che è uscita dal partito di Mousavi è l'accusa di golpe. Nella prima conferenza stampa di venerdì notte ha dichiarato che lui è il vincitore, e ogni altro risultato ufficiale è da considerarsi fraudolento. Ha anche chiesto alle persone di uscire per strada e rimanervi finchè non verrà detta la verità. Questa è la prima volta in trent'anni che una persona (che fa parte ad ogni modo della classe dirigente) ha invitato apertamente il popolo alla resistenza civile.
Praticamente ha dichiarato che un qualche elemento all'interno del sistema è rimasto sorpreso e insoddisfatto dei risultati e ha deciso di cambiarli durante la notte. Ciò che ha fatto in modo che la gente gli credesse è stato un annuncio sul Revolutionary Guards di giovedì (il giorno dopo delle elezioni) nel quale veniva dichiarato che non sarebbe stata tollerata una "rivoluzione colorata". Hanno anche annunciato un "servizio di sicurezza" a Theran per sabato (che è in pratica un avviso alla popolazione che le forze armate sarebbero scese in strada per dimostrare il proprio potere). Hanno anche disabilitato il sistema di invio si SMS e staccato i segnali telefonici a partire da venerdì mattina. Suona un po' come se l'avessero preparata.
Questi sono i fatti significativi. Mousavi ha fatto una mossa incisiva, e ha portato milioni di persone in strada. Ha messo la sua vita, e la stabilità del regime al quale è fedele, in pericolo. Deve per forza sapere qualcosa. Apparentemente sembra non avere prove evidenti di imbroglio. Ma deve avere per forza qualcosa i mano per fomentare questi moti. Ma nessuno sa cos'è.
Il sistema politico in Iran è molto complicato. Anche le dinamiche tra i giocatori chiave in questa partita sono molto complicate. Molte dispute negli ultimi trent'ani sono state risolte a porte chiuse. Questa è la prima volta che un disaccordo tra le fazioni del regime sfociano in strada e vengono riprese dai media di tutto il mondo. Questo rende molta gente del regime estremamente nervose.
Cosa succederà?
A dispetto delle proteste contro i risultati ufficiali di sabato, il leader [religioso NdR] si è congratulato col vincitore, e con ciò ha confermato il risultato. Anche se più tardi ha chiesto al Guardian Council di guardare alle proteste, ha anche menzionato il fatto che dal suo punto di vista questo è il puro spirito delle elezioni. Il supporto al leader [religioso NdR] e il disaccordo con le proteste hanno effettivamente eliminato la possibilità di una risoluzione di pace nella disputa con il sistema politico iraniano.
In una conferenza stampa Ahmadi Nejad ha dichiarato che l'Iran è "lo stato più stabile del mondo". Non ha rimarcato ulteriormente la questione, stavolta. L'Iran era un paese stabile fino a sabato. Ma la cattiva amministrazione nella gestione delle elezioni e le dispute conseguenti hanno cambiato tutto per sempre. Centinaia di persone sono sulle strade ogni giorno. Sono state attaccate dalla Basji Milita (http://en.wikipedia.org/wiki/Basij) in molte università. Da domenica, almeno 15 persone sono state dichiarate morte (7 di loro sono studenti che sono stati attaccati nel loro dormitorio). E tutto ciò di fronte agli occhi di tutto il mondo. Potete immaginare quanto sia grandioso vedere i giocatori di calcio mostrare la loro solidarietà (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Sport/?id=3.0.3437464059) alla popolazione indossando polsini verdi in giochi internazionali (e rischiando la loro futura carriera). Questo significa che la protesta ha raggiunto anche i viziati bambini ricchi del nord di Theran.
Dal mio punto di vista la preghiera del venerdì sarà l'evento chiave da osservare. Il leader supremo sarà lo speaker della preghiera del venerdì. Mousavi e Karroubi (l'altro candidato riformista) hanno chiesto ai loro sostenitori di manifestare durante la preghiera, e fare in modo che il leader ascolti la loro voce direttamente. Ciò che il leader ha da dire e il modo in cui lo dirà determinerà la direzione che seguiranno gli eventi. Ad ogni modo qualcuno dovrà concedersi e fare compromessi, altrimenti correrà ancora sangue. Qualsiasi cosa ne venga fuori, l'Iran è cambiato per sempre. Ahmadi Nejad è sicuro di questo.
Sappiate che è una mia traduzione :fagiano:
cdimauro
18-06-2009, 12:59
Nooo.. :O è normalissimo che dei miliziani assaltino gli uffici della presidenza, mica è un golpe. :sofico:
Non è normale, come non è normale una rapina, ma non puoi classificarlo come "golpe".
Coi golpe si rovescia un regime, e ciò non è stato fatto, visto che Hamas ha vinto le elezioni e POI ha avuto il potere nelle sue mani. :read:
E' una celebre locuzione groziana (etsi Deus non daretur :D )= come se Dio non esistesse
Grazie per la traduzione.
None..a Gaza c'è Hamas, nella West Bank c'è Fatah con il suo presidente (Abu Mazen) e il primo ministro (Fayyad).
Cmq anche se non ci fosse stato il golpe, ci si può benissimo scegliere l'interlocutore, cioè Fatah e non Hamas. :fagiano:
Non vedo perché: si parla col governo, non con una qualunque entità politica.
{|e;27893851']Sappiate che è una mia traduzione :fagiano:
Molto ben fatta, grazie.
Comunque ci sono ancora parecchi interrogativi. Aspetto di avere altre informazioni per cercare di farmi un'idea più chiara.
Questa faccenda mi puzza davvero tanto.
Mi pare anche strano che in uno stato di regime, con manifestazioni oceaniche e spesso violente, ci siano stati "solo" 15 morti.
Questa faccenda mi puzza davvero tanto.
Mi pare anche strano che in uno stato di regime, con manifestazioni oceaniche e spesso violente, ci siano stati "solo" 15 morti.
Ma il regime non è a livello amministrativo (non è la Cina), è a livello culturale e politico.
Nessuno sostiene che gli iraniani siano dei barbari (infatti è pieno di ingegneri e medici iraniani di ottimo livello), ma i guardiani del Consiglio dei Guardiani sappiamo tutti da dove vengono (rivoluzione culturale di fine anni '70).
yggdrasil
18-06-2009, 13:59
Ma il regime non è a livello amministrativo (non è la Cina), è a livello culturale e politico.
Nessuno sostiene che gli iraniani siano dei barbari (infatti è pieno di ingegneri e medici iraniani di ottimo livello), ma i guardiani del Consiglio dei Guardiani sappiamo tutti da dove vengono (rivoluzione culturale di fine anni '70).
sì, ma prima o poi tireranno le cuoia pure loro...sempre che i giovani non siano stati indottrinati per bene si intende :stordita:
zerothehero
18-06-2009, 15:16
Non è normale, come non è normale una rapina, ma non puoi classificarlo come "golpe".
Se il PD assaltasse il quirinale sarebbe un golpe. :O
Comunque ci sono ancora parecchi interrogativi. Aspetto di avere altre informazioni per cercare di farmi un'idea più chiara.
Fai il finto tonto? :D
Attualmente ci sono due entità, il governo di Gaza con Hanie e il governo nella west bank di Fayyad (fatah)..presidente è Abu Mazen (Fatah).
Se tratti col primo, squalifichi il secondo. :fagiano:
zerothehero
18-06-2009, 15:21
Questa faccenda mi puzza davvero tanto.
Mi pare anche strano che in uno stato di regime, con manifestazioni oceaniche e spesso violente, ci siano stati "solo" 15 morti.
La società iraniana, nonostante i 30 anni di regime, non è morta come quella nord-coreana o quella sovietica post-Stalin.
E poi queste manifestazioni sono diverse da quelle studentesche che ci sono state praticamente ogni 3-4 anni e che sono state represse nel sangue..in quel caso i leader studenteschi non avevano leader in grado di parargli il culo (Khatami rifiutò nell'ultima rivolta studentesca di appoggiare le manifestazioni), in questo caso invece c'è cmq un Moussawi e un Rafsajani dietro, quindi sarà più difficile reprimere il tutto senza fare un minimo di concessioni.
Anche se gli arresti e la censura procedono a manetta..eh.. :fagiano: e le minacce iniziano a palesarsi. http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=34638 (venduti dell'occidente e traditori dell'Iran il solito mantra khomeinista)
Giocatori della nazionale in fascia verde.
http://www.ilmattino.it/MsgrNews_App/HIGH/20090617_iran-fasciaverde-.jpg
Beh del resto cosa puoi aspettarti dai traditori della Persia di 30 anni fa? :D
Ora che sono vecchi giustamente danno loro del traditore agli altri :p
E' 'na catena :O
AleLinuxBSD
18-06-2009, 19:24
Ma qualcuno, onestamente, si aspettava davvero qualche cambiamento?
Quando diversi anni fà fù eletto con grande maggioranza un politico giovane (ora non ricordo il nome) nei giornali era stato spiegato molto bene come è strutturato il governo di quel Paese, per cui il vero potere risulta in mano a religiosi, intoccabili.
L'Iran ne ha parecchia strada da fare per diventare una vera democrazia, fortunatamente i Paesi occidentali sono sempre più in deriva verso gli autoritarismi quindi magari fra qualche decennio anziché avere un mondo con più democrazie ci sarà un confronto da autoritarismi e potere religioso mascherato.
cdimauro
18-06-2009, 20:22
Se il PD assaltasse il quirinale sarebbe un golpe. :O
Solo se prendesse il potere.
Fai il finto tonto? :D
No. Osservo.
Attualmente ci sono due entità, il governo di Gaza con Hanie e il governo nella west bank di Fayyad (fatah)..presidente è Abu Mazen (Fatah).
Se tratti col primo, squalifichi il secondo. :fagiano:
Si tratta col governo, non con la figura istituzionale e di rappresentanza del paese (il presidente).
Altrimenti in USA ci sarebbe andato Napolitano e non Silvio. :read:
jpjcssource
18-06-2009, 21:34
Solo se prendesse il potere.
No. Osservo.
Si tratta col governo, non con la figura istituzionale e di rappresentanza del paese (il presidente).
Altrimenti in USA ci sarebbe andato Napolitano e non Silvio. :read:
Appunto Hamas ha preso il potere assoluto eliminando il partito avversario fisicamente, addirittura assassinando esponenti di Fatah.
Sbaglio o a volte tendi a minimizzare aspetti che trovi un pò scomodi? Perchè non credo che tu non sappia cosa è successo a Gaza quando Hamas ha fatto il colpo di stato, da quello che dici sembra quasi che siano andati negli uffici di Fatah e ne hanno semplicemente preso il possesso accompagnandone fuori gli occupati.
zerothehero
18-06-2009, 23:08
Stasera puntata di Terra (canale 5) tutta sull'Iran. :fagiano:
Ieri 8 1/2 http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=ottoemezzo
A breve i giornalisti stranieri saranno costretti ad andarsene, perchè non gli verrà più rinnovato il visto in scadenza..male.
{|e;27893851']Sappiate che è una mia traduzione :fagiano:
Anche Berlusconi è dato per spacciato ad ogni elezione :asd: eppure...:muro:
cdimauro
19-06-2009, 05:05
Appunto Hamas ha preso il potere assoluto eliminando il partito avversario fisicamente, addirittura assassinando esponenti di Fatah.
E' da un pezzo che si ammazzano fra di loro.
Sbaglio o a volte tendi a minimizzare aspetti che trovi un pò scomodi?
Non vedo perché dovrei farlo. Anzi, mi sta pure più simpatica Al Fatah.
Perchè non credo che tu non sappia cosa è successo a Gaza quando Hamas ha fatto il colpo di stato, da quello che dici sembra quasi che siano andati negli uffici di Fatah e ne hanno semplicemente preso il possesso accompagnandone fuori gli occupati.
Come dicevo prima, che si ammazzino fra di loro non è certo una novità. Non è che possiamo contare soltanto i morti di Al Fatah e stigmatizzare Hamas per questo, ignorando il contrario.
Stasera puntata di Terra (canale 5) tutta sull'Iran. :fagiano:
Ieri 8 1/2 http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=ottoemezzo
A breve i giornalisti stranieri saranno costretti ad andarsene, perchè non gli verrà più rinnovato il visto in scadenza..male.
Mi pare di aver capito che il giornalista di otto e mezzo diceva che il suo visto (non ha spiegato come) non scade domani, e che rimarrà fino a quando può rimanere....
zerothehero
19-06-2009, 11:12
Come dicevo prima, che si ammazzino fra di loro non è certo una novità. Non è che possiamo contare soltanto i morti di Al Fatah e stigmatizzare Hamas per questo, ignorando il contrario.
L'assalto degli uffici della presidenza in realtà è un'assoluta novità.
Se per te questo è indice di democrazia, io sono Padre Geppetto :sbonk:
zerothehero
19-06-2009, 11:13
{|e;27903961']Mi pare di aver capito che il giornalista di otto e mezzo diceva che il suo visto (non ha spiegato come) non scade domani, e che rimarrà fino a quando può rimanere....
Si, ma stanno facendo sbaraccare i giornalisti per avere le mani libere, la strategia è chiara...a breve avremo le notizie solo dai filmati di youtube e dai post su twitter...se non segano anche quelli.
cdimauro
19-06-2009, 13:18
L'assalto degli uffici della presidenza in realtà è un'assoluta novità.
Se per te questo è indice di democrazia, io sono Padre Geppetto :sbonk:
C'è qualche mio messaggio in cui abbia detto che l'Iran sia uno stato democratico? :read: :Prrr:
zerothehero
20-06-2009, 10:41
La preghiera del venerdi di Khameini. :O
http://www.youtube.com/watch?v=ClzgWqyFMMQ
Le marionette approvano.
http://www.youtube.com/watch?v=hLiBp8qxuMA
zerothehero
20-06-2009, 10:44
C'è qualche mio messaggio in cui abbia detto che l'Iran sia uno stato democratico? :read: :Prrr:
Secondo me ti ha rovinato il Pitone. :O
Ecco, l'ho detto. :p
zerothehero
20-06-2009, 16:00
http://iran.whyweprotest.net/ (forum interessante)
Notizie:
Video
http://www.bbc.co.uk/persian/iran/2009/06/090620_og_tehran_shooting.shtml
20-06-09
IRAN: OPPOSIZIONE SFIDA KHAMENEI, MA E' GIALLO SU MARCIA A TEHERAN
(ASCA-AFP) - Teheran, 20 giu - E' giallo sulla marcia che l'opposizione iraniana dovrebbe tenere nel pomeriggio per protestare contro i risultati delle elezioni presidenziali.
Un collaboratore di uno dei candidati sconfitti, Mehdi Karroubi, ha infatti dichiarato che la manifestazione si terra' come previsto alle 16 locali (le 13:30 italiane) nonostante il monito della guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei. Ma successivamente, il gruppo che sta organizzando la protesta ha fatto sapere che la marcia non si terra', dato che le autorita' non hanno concesso l'autorizzazione.
Il ministero dell'Interno ha infatti comunicato di non aver concesso alcuna autorizzazione per la marcia di oggi.
Nel frattempo, la polizia ha annunciato che arrestera' gli organizzatori di qualsiasi futura manifestazione se le proteste saranno tenute ''illegalmente''.
E continua la repressione del regime: il direttore del quotidiano di Karroubi e' finito in manette.
zerothehero
20-06-2009, 16:11
Teheran, 20 giu. (Adnkronos/Ign) - Escalation di tensione in Iran dove i sostenitori di Moussavi, scesi in piazza in 3mila per protestare contro l'esito del voto nonostante il divieto dell'Ayatollah Ali Khamenei, hanno tentato l'assalto a un edificio della milizia Basij, la sede del partito di Ahmadinejad, cui sarebbe stato dato fuoco.
Secondo notizie che arrivano all'agenzia Dpa dalla capitale iraniana - dove il regime è riuscito praticamente ad oscurare la protesta imponendo restrizioni ai limite della censura ai media internazionali - negli scontri la polizia avrebbe usato cannoni ad acqua e lacrimogeni per disperdere le migliaia di dimostrantiche si sono riuniti nei pressi della Piazza della rivoluzione, urlando "Morte al dittatore" e "Morte alla dittatura''.
Dopo i lacrimogeni e i cannoni ad acqua, la polizia ha iniziato a sparare in aria per disperdere i manifestanti. Lo hanno riferito testimoni oculari, secondo cui ci sono stati scontri tra i sostenitori di Mir Hossein Moussavi e quelli di Ahmadinejad.
Un kamikaze è morto facendosi saltare nell'ala settentrionale del mausoleo dedicato al fondatore della Repubblica islamica Khomeini, nella zona meridionale di Teheran.
Due persone, secondo quanto riferisce la Fars, sono rimaste ferite nell'esplosione avvenuta mentre migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa e di uomini della milizia Basji sigillano piazza Enghelab, dove i sostenitori di Mirhossein Moussavi volevano tenere la loro nuova manifestazione di protesta.
Sono forti i timori di una nuova e forse ancora più dura e sanguinosa repressione da parte delle forze dell'ordine e delle milizia iraniane: lo stesso Khamenei l'ha suggerita affermando che i leader dell'opposizione sarebbero stati responsabili delle conseguenze in caso di dimostrazioni non autorizzate.
Inoltre, dopo il discorso di Khamenei, è stata rafforzata la presenza della polizia a Teheran e i proprietari dei negozi che si trovano nella zona dove era prevista la dimostrazione hanno chiuso nel timore di scontri e violenze.
Manifestazione per chiedere nuove elezioni. Zhara Rahnavard, moglie di Moussavi (che ha giocato un ruolo chiave nella campagna elettorale del candidato riformista), da 'Facebook' ha fatto sapere che la manifestazione si sarebbe tenuta ugualmente.
Secondo quanto sottolinea la 'Bbc', se Moussavi ha veramente deciso di andare avanti, affidando alla moglie il compito di fare una dichiarazione diretta, allora si avrebbe dal leader riformista "una diretta sfida all'autorità dell'ayatollah Ali Khamenei". Il sito dell'emittente britannica riporta anche le dichiarazioni di un collaboratore di Mehdi Karroubi, l'altro candidato sconfitto, che conferma che la manifestazione si svolgera' con la partecipazione di Moussavi e dell'ex presidente Mohammad Khatami.
Per quanto riguarda il servizio dell'emittente televisiva che ha annunciato l'annullamento, veniva anche citato un comunicato del ministero degli Interni che ribadisce che non è stata concessa l'autorizzazione a manifestare in nessuna parte del Paese. Ed il vice capo della polizia Ahmad Reza Radan ha dichiarato in un'intervista che le forze dell'ordine sono pronte a rispondere in modo deciso ad ogni dimostrazione non autorizzata.
Intanto, sara' ricontato il 10% dei voti espressi alle presidenziali dello scorso 12 giugno in Iran e le schede verranno scelte a caso. E' quanto ha deciso, secondo quanto riporta la televisione iraniana, il Consiglio dei Guardiani, l'organo che verifica la correttezza del processo elettorale, che oggi ha inziato la revisione dei voti. Il portavoce Abbas Ali Khadkhoda ha precisato che il Consiglio e' pronto a ricontare le schede alla presenza dei tre candidati. Ma solo l'ex capo delle Guardie Rivoluzionarie, il candidato conservatore Mohsen Rezaei, ha accolto l'invito del Consiglio partecipando alla riunione convocata questa mattina.
Sia l'ex premier Mir-Hossein Mousavi che l'ex speaker del Parlamento, Mehdi Karroubi, i due candidati che stanno guidando la protesta contro i risultati denunciati come il frutto di brogli e frodi, non si sono presentati all'appuntamento, secondo quanto riporta l'Irna. "Ma il Consiglio e' ancora disposto ad accoglierli" aggiunge l'agenzia iraniana.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3447988812
Iran: Cnn, almeno 19 morti in scontri a Teheran
20 Giugno 2009 23:34 ESTERI
WASHINGTON - Gli scontri scoppiati oggi nella capitale iraniana Teheran, tra forze di polizia e dimostranti antigovernativi, avrebbero causato almeno 19 morti: lo riferisce la Cnn, secondo cui il bilancio totale delle violenze potrebbe arrivare addirittura a 150 vittime. (Agr
:.Blizzard.:
21-06-2009, 00:05
Sul sito di Repubblica c'è anche il video di una ragazza che muore uccisa dalla polizia. E' qualcosa che ti lascia senza parole.
ConteZero
21-06-2009, 00:12
Il problema è che i manifestanti sono comunque fedeli credenti sottoposti al potere degli imam.
Fino a quando non manderanno "in culo" (si può dire ?) "il consiglio dei grigi" (questa la capiscono in due) possono solo che subire.
Immagini (http://www.boston.com/bigpicture/2009/06/irans_disputed_election.html) di The big picture (attenzione che alcune non sono adatte agli "stomaci deboli")
Red_Star
21-06-2009, 02:17
Sul sito di Repubblica c'è anche il video di una ragazza che muore uccisa dalla polizia. E' qualcosa che ti lascia senza parole.
Polmoni forati da un proiettile a quanto pare.
Immagini (http://www.boston.com/bigpicture/2009/06/irans_disputed_election.html) di The big picture (attenzione che alcune non sono adatte agli "stomaci deboli")
Impressionante
dario fgx
21-06-2009, 12:08
ragazzi state sentendo i tg e girando su youtube.
teniamo vivo sto 3d dai
non è da escludere che uno scenario cosi' si ripresenti in qualche paese più ad occidente tra qualche tempo
ConteZero
21-06-2009, 12:20
Il presidente uscente aveva come numero (si vota coi numeri in Iran) "44", lo sfidante aveva il "4"... dite che ci saranno stati brogli ?
(questo ho letto online, questo riporto)
Il presidente uscente aveva come numero (si vota coi numeri in Iran) "44", lo sfidante aveva il "4"...
e scommetto che si doveva scrivere il numero invece di mettere la x :mc:
ConteZero
21-06-2009, 12:27
e scommetto che si doveva scrivere il numero invece di mettere la x :mc:
ESATTO!
:doh:
non fatelo sentire a Berlusconi altrimenti alle prossime fa scrivere PD a mano :O
quello che non capisco è perchè Moussavi abbia voluto a tutti i costi portare avanti lo scontro senza nessuna possibilità di farcela... quello che può succedere è un bagno di sangue, niente di più.
perchè mandare al macello la gente?
oltretutto Moussavi è si meno pazzo furioso di Ahmadinejad, però è pur sempre un conservatore... convervatore vs pazzo conservatore...
perchè la gente si lascia strumentalizzare e va in piazza a rischiare la pelle? :confused:
una lettura interessante
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2646
Perché ora a Moussavi non resta che mirare alla gola di Khamenei
A questo punto, con i carri armati dell’esercito che per precauzione sorvegliano l’entrata del ministero dell’Interno a Teheran e l’arruolamento di arabi prezzolati perché si uniscano alle milizie bassiji e fare il lavoro sporco che i persiani non apprezzano – picchiare altri persiani – la situazione in Iran è andata troppo in là. Ora i due gruppi di potere in lotta al vertice della Repubblica islamica devono mirare alla gola l’uno dell’altro, perché non ci si può più ritirare dal confronto, pena il subire conseguenze definitive. Per questo motivo entrambi cercano il colpo decisivo. Lo schieramento dominante è fortissimo: la fazione del presidente vincente Mahmoud Ahmadinejad, le Guardie rivoluzionarie, l’apparato dell’intelligence, il ministero dell’Interno, le milizie volontarie bassiji, gli elettori delle campagne e sopra tutti la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Loro il colpo lo hanno già vibrato: 64 per cento nelle urne al primo turno a favore del presidente, con un distacco così alto da annullare qualsiasi speranza di un rischioso ballottaggio.
Quello ribelle conta la Vecchia guardia della Rivoluzione: l’ex padrino della “mafia del petrolio” iraniana Hashemi Rafsanjani – negli ultimi due anni il potere della petroborsa è passato però alla fazione avversaria, che ne ha fatto largo abuso elettorale – Mohammed Khatami e il candidato perdente Mir Hossein Moussavi; il “popolo di Gucci” di Teheran nord, quindi l’élite cosmopolita e alla moda; il settore business che teme altre sanzioni; i giovani irrequieti che snobbano le casse di patate regalate dalla campagna elettorale di Ahmadinejad e violerebbero lo status quo sotto qualsiasi bandiera; l’intellighenzia e le donne di città.
Questo secondo gruppo non è riuscito a dare il colpo decisivo nelle urne. E’ quindi costretto ora a mirare ancora più in alto di Ahmadinejad, contro il reggente e centro solare di tutto il sistema: la Guida Suprema Khamenei. Come nota Trita Parsi, del Council of Foreign Relations, Rafsanjani è andato alla città sacra di Qom a contare i voti di cui dispone dentro al Consiglio degli esperti che presiede. Il Consiglio, composto da 86 religiosi, è l’organismo che può – ipotesi inaudita, ma sono tempi eccezionali – legalmente deporre Khamenei. Anche Moussavi sta tentando di scavalcare o almeno indebolire l’autorità della Guida. Ha spedito una lettera aperta ai mullah di Qom in cui chiede l’annullamento delle elezioni, per combattere Khamenei sul suo stesso terreno di autorità religiosa.
L’hojatoleslam Ali Akbar Mohtashami-pour, capo della commissione di monitoraggio sul voto, ha risposto richiedendo ufficialmente al Consiglio dei guardiani che il voto sia annullato e ripetuto. Un altro dei reggenti di Qom, il grande ayatollah Sanei, he emanato una fatwa che definisce i brogli “peccato mortale” e ha separatamente definito la presidenza di Ahmadinejad “illegittima”. La polizia ha circondato la sua casa e il suo ufficio. L’ex ministro della Cultura e della Guida islamica, l’ayatollah Mohajerani, ha detto alla Bbc Farsi che la Guida Suprema “non è infallibile” e dovrebbe essere sostituita in caso di “disonestà”. I manifestanti stanno distribuendo in queste ore un manifesto con sette richieste: la più importante è sostituire Khamenei con l’ayatollah Montazeri, un tempo successore designato di Khomeini e ora marja, autorità religiosa, da molti considerato più carismatico e influente della stessa Guida Suprema in carica. Montazeri per ora non ha sciolto il suo silenzio.
Anche il candidato Mohsen Rezai, ex comandante delle Guardie rivoluzionarie, ha mandato una lettera al Consiglio dei guardiani per protestare: “Le elezioni sono illegittime”. L’ex pasdaran Rezai – che naturalmente conserva influenza e carisma con i suoi ex sottoposti e collaboratori – è delusissimo, credeva di ricevere tra i tre e i sette milioni di voti, ne ha presi soltanto un milione. Il suo passaggio all’opposizione segue la manovra contro Khamenei: dividere la teocrazia, e dopo dividere anche per quanto è possibile l’establishment militare.
Si accumulano gli indizi che l’elezione di Ahmadinejad è stata manipolata grossolanamente. In effetti la gara in Iran è sempre già falsata in partenza: i candidati sono scelti dall’alto e nessuno costituisce un’autentica sfida al potere. Ma la Repubblica islamica ha sempre riposto molto orgoglio nella finzione ben interpretata del voto, come rito di rinnovamento e conferma dell’amore tra il popolo e la Rivoluzione. Questa volta i dati sono meno credibili del solito. Il candidato Karroubi ha preso meno voti nella sua città natale di Oligudarz di quanti erano i suoi volontari per la campagna elettorale. La tv di stato ha annunciato sabato la vittoria di Ahmadinejad anche nelle province sunnite di confine del Sistan Belucistan, che lo odiano: così inverosimile che poi ha ritrattato la notizia. Venerdì sera i seggi hanno chiuso alle dieci. Ma già all’una, in tre sole ore, le commissioni pretendevano di avere contato a mano l’81 per cento di 39 milioni di voti, e si affrettavano ad annunciarlo in tv.(Nella foto: Una manifestante iraniana minacciata nelle vie di Teheran - foto Reuters
yggdrasil
21-06-2009, 13:56
Il presidente uscente aveva come numero (si vota coi numeri in Iran) "44", lo sfidante aveva il "4"... dite che ci saranno stati brogli ?
(questo ho letto online, questo riporto)
e scommetto che si doveva scrivere il numero invece di mettere la x :mc:
ESATTO!
strano, questa cosa sui nostri giornali e tv non è uscita :stordita:
anche io l'ho appresa dalla rete e la cosa mi pare davvero programmata apposta, più di così non si può eh? :rolleyes:
ma poi...44 e passa candidati alle presidenziali? :help:
:doh:
non fatelo sentire a Berlusconi altrimenti alle prossime fa scrivere PD a mano :Oper piacere, non dirlo nemmeno per scherzo che quello è capacissimo di farlo :help:
zerothehero
21-06-2009, 14:58
Il presidente uscente aveva come numero (si vota coi numeri in Iran) "44", lo sfidante aveva il "4"... dite che ci saranno stati brogli ?
(questo ho letto online, questo riporto)
Potrebbero esserci stati dei brogli (il meccanismo del "4" e del "44" lo conoscevo già), anche perchè sembra strano che con l'85% di affluenza abbia vinto uno come Ahmadinejad, uno che tanto per dirne una, è favorevole a bastonare le malvestite ed è un ultraconservatore.
Cmq non è importante quello che pensiamo noi, è importante quello che pensano gli oppositori iraniani (guidati da Mousawi e da Karroubi).
E' chiaro che Mousawi dopo ieri (dopo aver contravvenuto all'avvertimento di Khameini)non può più fermarsi..a noi (e credo anche all'Iran)cmq conviene che Rafsajani (che sarà pure corrotto, ma che non è folle come Ahmadì) riesca a sfiduciare Khameini e che la lotta per il potere all'interno del regime prenda un piega diversa da quella abituale. :fagiano:
zerothehero
21-06-2009, 15:02
ma poi...44 e passa candidati alle presidenziali? :help:
il giochetto del "4" e del "44" era già stato descritto dal Corriere..poi ci sono alcuni analisti politici (come Caracciolo, Limes) che dubitano della correttezza delle elezioni.
quello che non capisco è perchè Moussavi abbia voluto a tutti i costi portare avanti lo scontro senza nessuna possibilità di farcela... quello che può succedere è un bagno di sangue, niente di più.
perchè mandare al macello la gente?
oltretutto Moussavi è si meno pazzo furioso di Ahmadinejad, però è pur sempre un conservatore... convervatore vs pazzo conservatore...
perchè la gente si lascia strumentalizzare e va in piazza a rischiare la pelle? :confused:
Secondo me é il contrario.
E' la forza delle proteste che ha spinto Moussavi ad alzare il tono.
zerothehero
21-06-2009, 15:10
Il regime (Khameini e Ahamadì) dovrà cmq muoversi in fretta...chiaramente una situazione del genere non è tollerabile a lungo.
La prima mossa (arresti di massa, censura e visti dei giornalisti non rinnovati) è stata fatta, continuo a pensare che l'opposizione (bisogna anche vedere se la protesta sfuggirà di mano a Moussawi, nelle manifestazioni si urla "morte al dittatore") non vincerà, i capi finiranno in carcere, suicidati o impiccati. Moussawi è ancora libero probabilmente perchè una sua incarcerazione provocherebbe un aumento delle proteste e dei tumulti.
Intanto c'è chi se ne approfitta della situazione facendo casino nella regione del baluchistan iraniano (indipedentisti che però credo non c'entrino nulla con Moussawi, Karroubi e gli anti-Ahmadinejad) e facendo attentati al mausoleo di Khomeini (potrebbero essere i mujaheddin del popolo, boh).
Il buffone intanto dà colpa del malcontento che serpeggia nel suo paese agli agenti provocatori degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3451596354
Il buffone intanto dà colpa del malcontento che serpeggia nel suo paese agli agenti provocatori degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3451596354
i soliti noti hanno gia scritto gli articoli sugli imperi del male che vogliono detronizzarlo?:O
ciuketto
21-06-2009, 15:13
Sul sito di Repubblica c'è anche il video di una ragazza che muore uccisa dalla polizia. E' qualcosa che ti lascia senza parole.
Veramente senza parole.
zerothehero
21-06-2009, 15:18
Impressionante
Questo è nulla..se potessero pasdaran (Khameini) e basiji (Ahmadinejad) sparerebbero sulla folla facendo una mattanza.
Oltre che a farli sparire nelle carceri iraniane, come i blogger suicidati e gli studenti che ogni 3-4 anni organizzano proteste e rivolte.
L'Iran è una pentola sotto al cui coperchio l'acqua continua a ribollire..non è un paese morto come la Corea del Nord..o almeno non lo è ancora.
ConteZero
21-06-2009, 15:23
una lettura interessante
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2646
Perché ora a Moussavi non resta che mirare alla gola di Khamenei
A questo punto, con i carri armati dell’esercito che per precauzione sorvegliano l’entrata del ministero dell’Interno a Teheran e l’arruolamento di arabi prezzolati perché si uniscano alle milizie bassiji e fare il lavoro sporco che i persiani non apprezzano – picchiare altri persiani – la situazione in Iran è andata troppo in là. Ora i due gruppi di potere in lotta al vertice della Repubblica islamica devono mirare alla gola l’uno dell’altro, perché non ci si può più ritirare dal confronto, pena il subire conseguenze definitive. Per questo motivo entrambi cercano il colpo decisivo. Lo schieramento dominante è fortissimo: la fazione del presidente vincente Mahmoud Ahmadinejad, le Guardie rivoluzionarie, l’apparato dell’intelligence, il ministero dell’Interno, le milizie volontarie bassiji, gli elettori delle campagne e sopra tutti la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Loro il colpo lo hanno già vibrato: 64 per cento nelle urne al primo turno a favore del presidente, con un distacco così alto da annullare qualsiasi speranza di un rischioso ballottaggio.
Quello ribelle conta la Vecchia guardia della Rivoluzione: l’ex padrino della “mafia del petrolio” iraniana Hashemi Rafsanjani – negli ultimi due anni il potere della petroborsa è passato però alla fazione avversaria, che ne ha fatto largo abuso elettorale – Mohammed Khatami e il candidato perdente Mir Hossein Moussavi; il “popolo di Gucci” di Teheran nord, quindi l’élite cosmopolita e alla moda; il settore business che teme altre sanzioni; i giovani irrequieti che snobbano le casse di patate regalate dalla campagna elettorale di Ahmadinejad e violerebbero lo status quo sotto qualsiasi bandiera; l’intellighenzia e le donne di città.
Questo secondo gruppo non è riuscito a dare il colpo decisivo nelle urne. E’ quindi costretto ora a mirare ancora più in alto di Ahmadinejad, contro il reggente e centro solare di tutto il sistema: la Guida Suprema Khamenei. Come nota Trita Parsi, del Council of Foreign Relations, Rafsanjani è andato alla città sacra di Qom a contare i voti di cui dispone dentro al Consiglio degli esperti che presiede. Il Consiglio, composto da 86 religiosi, è l’organismo che può – ipotesi inaudita, ma sono tempi eccezionali – legalmente deporre Khamenei. Anche Moussavi sta tentando di scavalcare o almeno indebolire l’autorità della Guida. Ha spedito una lettera aperta ai mullah di Qom in cui chiede l’annullamento delle elezioni, per combattere Khamenei sul suo stesso terreno di autorità religiosa.
L’hojatoleslam Ali Akbar Mohtashami-pour, capo della commissione di monitoraggio sul voto, ha risposto richiedendo ufficialmente al Consiglio dei guardiani che il voto sia annullato e ripetuto. Un altro dei reggenti di Qom, il grande ayatollah Sanei, he emanato una fatwa che definisce i brogli “peccato mortale” e ha separatamente definito la presidenza di Ahmadinejad “illegittima”. La polizia ha circondato la sua casa e il suo ufficio. L’ex ministro della Cultura e della Guida islamica, l’ayatollah Mohajerani, ha detto alla Bbc Farsi che la Guida Suprema “non è infallibile” e dovrebbe essere sostituita in caso di “disonestà”. I manifestanti stanno distribuendo in queste ore un manifesto con sette richieste: la più importante è sostituire Khamenei con l’ayatollah Montazeri, un tempo successore designato di Khomeini e ora marja, autorità religiosa, da molti considerato più carismatico e influente della stessa Guida Suprema in carica. Montazeri per ora non ha sciolto il suo silenzio.
Anche il candidato Mohsen Rezai, ex comandante delle Guardie rivoluzionarie, ha mandato una lettera al Consiglio dei guardiani per protestare: “Le elezioni sono illegittime”. L’ex pasdaran Rezai – che naturalmente conserva influenza e carisma con i suoi ex sottoposti e collaboratori – è delusissimo, credeva di ricevere tra i tre e i sette milioni di voti, ne ha presi soltanto un milione. Il suo passaggio all’opposizione segue la manovra contro Khamenei: dividere la teocrazia, e dopo dividere anche per quanto è possibile l’establishment militare.
Si accumulano gli indizi che l’elezione di Ahmadinejad è stata manipolata grossolanamente. In effetti la gara in Iran è sempre già falsata in partenza: i candidati sono scelti dall’alto e nessuno costituisce un’autentica sfida al potere. Ma la Repubblica islamica ha sempre riposto molto orgoglio nella finzione ben interpretata del voto, come rito di rinnovamento e conferma dell’amore tra il popolo e la Rivoluzione. Questa volta i dati sono meno credibili del solito. Il candidato Karroubi ha preso meno voti nella sua città natale di Oligudarz di quanti erano i suoi volontari per la campagna elettorale. La tv di stato ha annunciato sabato la vittoria di Ahmadinejad anche nelle province sunnite di confine del Sistan Belucistan, che lo odiano: così inverosimile che poi ha ritrattato la notizia. Venerdì sera i seggi hanno chiuso alle dieci. Ma già all’una, in tre sole ore, le commissioni pretendevano di avere contato a mano l’81 per cento di 39 milioni di voti, e si affrettavano ad annunciarlo in tv.(Nella foto: Una manifestante iraniana minacciata nelle vie di Teheran - foto Reuters
Sembra lo scenario perfetto per un colpo di stato militare.
Un gruppetto di soldati che fa sparire un po'di turbanti, dichiara nulle le elezioni e ne indice di nuove (ma nel frattempo insedia un colonnello "ad interim").
zerothehero
21-06-2009, 15:27
L'esercito e i paramilitari (sopratutto i secondi) sono lealisti . :O
Si fermerebbero (forse) solo se gli fosse ordinato di massacrare centinaia di migliaia di loro concittadini, come all'epoca della monarchia di Pahlavi.
Il buffone intanto dà colpa del malcontento che serpeggia nel suo paese agli agenti provocatori degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3451596354
maddai , e scommetto che qualcuno del forum ci credera' pure :asd:
C;la;.z;.a
ConteZero
21-06-2009, 15:31
L'esercito e i paramilitari (sopratutto i secondi) sono lealisti . :O
Si fermerebbero (forse) solo se gli fosse ordinato di massacrare centinaia di migliaia di loro concittadini, come all'epoca della monarchia di Pahlavi.
C'è un limite a tutto e penso proprio che quell'ordine a breve arriverà.
zerothehero
21-06-2009, 15:37
C'è un limite a tutto e penso proprio che quell'ordine a breve arriverà.
Khameini è un imbecille. :O . Khomeini dopo aver preso il potere contribuì (per non far sfaldare il fronte rivoluzionario agli inizi) a nominare un presidente "sinistrorso" (sostituito in fretta e rimandato a calci in culo in Francia)...Khameini non ha questo genere di accortezze..non è buono per governare.
Se fosse stato intelligente o avrebbe fatto aggiustare i voti a favore di Moussawi (presidente che cmq difficilmente si sarebbe opposto al nucleare iraniano) o non avrebbe interferito col voto (dipende tutto se ci sono o non ci sono stati brogli), non è stato capace di sintetizzare le varie anime (khatami, rafsajani, Karroubi, qualche ayatollah "riformista") del regime.
A se avessi io il potere..quante ne farei. :O
Se fosse stato intelligente o avrebbe fatto aggiustare i voti a favore di Moussawi (presidente che cmq difficilmente si sarebbe opposto al nucleare iraniano) o non avrebbe interferito col voto (dipende tutto se ci sono o non ci sono stati brogli), non è stato capace di sintetizzare le varie anime (khatami, rafsajani, Karroubi, qualche ayatollah "riformista") del regime.
A se avessi io il potere..quante ne farei. :Ofail mio :asd:
ciuketto
21-06-2009, 15:45
edit, faccio in pvt.
zerothehero
21-06-2009, 16:12
Il presidente Usa alza il tiro contro
Teheran: «I diritti vanno rispettati»
WASHINGTON
Mentre a Teheran cala il sole su una giornata in cui la tensione ha raggiunto i livelli più alti, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, rompe ogni indugio e rivolge un appello diretto al governo iraniano: fermatevi, basta con le «azioni violente e ingiuste», ascoltate il vostro popolo, il mondo vi guarda.
Alle tre del pomeriggio di Washington, quando a Teheran è ormai notte, Obama invia questo messaggio, diffuso dalla Casa Bianca: «Il governo iraniano deve capire che il mondo sta guardando. Noi siamo in lutto per ogni singola perdita di vita umana. Rivolgiamo un appello al governo iraniano a fermare tutte le azioni ingiuste e violente contro il suo proprio popolo. I diritti universali di libertà di espressione e di associazione devono essere rispettati, e gli Usa sono a fianco di tutti coloro che cercano di esercitare questi diritti».
Attaccato dai Repubblicani per non avere preso una posizione più dura nei confronti di Teheran dopo le elezioni, Obama nella sua dichiarazione ha voluto ribadire in modo esplicito quanto da lui detto al mondo musulmano il 4 giugno scorso all’università del Cairo: «Come ho detto al Cairo, il tentativo di sopprimere le idee non riuscirà mai a cancellarle. Alla fine il popolo iraniano sarà l’ultimo giudice del suo governo. Se il governo iraniano cerca il rispetto della comunità internazionale, deve rispettare la dignità del suo popolo e governare attraverso il consenso, non la coercizione». Un messaggio che aveva già anticipato in un’intervista concessa in serata all’emittente CBS, ma che nel giorno degli scontri di piazza ha voluto ribadire in modo forte, con una dichiarazione ufficiale.
Obama ha citato anche a Martin Luther King: «Martin Luther King una volta disse: "L’arco dell’universo morale è lungo, ma è curvato sulla giustizia". Lo credo anch’io. Lo crede anche la comunità internazionale. Ed ora siamo testimoni del fatto che anche il popolo iraniano crede in questa verità. Continueremo ad essere testimoni». Obama ha sottolineato cioè quanto anticipato ieri dal portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs. In Iran - aveva detto nell’ultimo briefing - «stiamo assistendo a qualcosa di straordinario, qualcosa che sarebbe stato inimmaginabile qualche settimana fa». Minimizzando su un possibile «effetto Cairo», («sarebbe sbagliato per l’amministrazione rivendicare il credito su quanto vediamo in Iran»), Gibbs aveva comunque lasciato intendere che gli Stati Uniti avrebbero continuato a seguire «con molta attenzione» l’evolversi della situazione a Teheran soprattutto alla luce di questo principio più volte espresso dal presidente Obama: il popolo Iraniano «ha il pieno diritto di scegliere liberamente il leader che vuole».
La Casa Bianca ufficialmente non rivendica alcun «effetto Obama» su quanto sta avvenendo a Teheran. Nello stesso tempo, però, non lo nega. E - dice - l’America è «testimone» di quanto sta avvenendo. Non a caso la Cnn ha dedicato oggi l’intera sua programmazione ai fatti di Teheran. Presentando di volta in volta i suoi collegamenti con titoli come «L’Iran sull’orlo del crack», «Manifestanti picchiati», «Manifestazioni bloccate». Mentre in svariate città Usa, da New York a Washington, anche oggi si sono succedute decine di manifestazioni di cittadini iraniano-americani che protestano per chiedere nuove elezioni.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200906articoli/44789girata.asp
*******************************************************************
Manifestazioni anti-Ahmadinejad nel mondo:
http://it.euronews.net/2009/06/21/iran-molte-manifestazioni-di-solidarieta-nel-mondo/
ciuketto
21-06-2009, 16:23
Mah mi pare che esistano consuetudini di diritto internazionale che vietino di mettere il naso nelle faccende altrui, sbaglio?
Oppure si è autorizzati a metterlo solo quando gli altri sono nemici?
Non molto tempo fa proprio gli USA avevano detto di non volersi intromettere delle faccende in Tibet..come mai qui cambiano idea e si intromettono?:mbe:
Facile per i media di mezzo mondo (o meglio del mondo occidentale)far passare i rivoltosi di volta in volta, a seconda della nazione dove avviene la rivolta, come dei martiri, o dei criminali, o dei terroristi..
Le tute bianche sono criminali(pur non facendo nulla di illegale se non manifestare seduti).
Questi che(a prescindere dal risultato delle elezioni, faòsato o meno, è poco importante per il discorso che sto facendo) scendono in piazza armati sono dei martiri(mi pare siano morti anche diversi agenti, non credo stiano scendendo in strada con i fiori quindi).
I palestinesi che fanno le sassaiole sono terroristi.
Mi pare che stiamo diventando tutti esportatori di democrazia inconsci, traviati dai media.
Tutti siamo portatori del bene supremo, o quanto meno sappiamo qual'è.
Bah.
zerothehero
21-06-2009, 16:27
Ciuketto: il rispetto dei diritti umani non è dominio riservato degli stati da almeno 60 anni, quindi parlare di "esportazione di democrazia" o di "ingerenza" è un colossale errore (cosa che sanno anche i fantoccini alla Mouttaki o alla Ahmadinejad, parlano di ingerenze e di trame/complotti solo per accreditare l'idea che chi protesta è un venduto dell'occidente e un nemico dell'Iran) di valutazione. La comunità internazionale (Stati Uniti compresi) ha tutto il diritto di ingerire e di protestare per la repressione del regime iraniano.
E poi che ci fai tu con l'avatar di Obama (che tra l'altro è stato persino troppo prudente nelle dichiarazioni proprio per evitare che il solito Ahmadinejad si inventasse complotti o scemenze del genere) se contesti quello che dice?
Per coerenza dovresti toglierlo. :fagiano:
ciuketto
21-06-2009, 16:34
Ciuketto: il rispetto dei diritti umani non è dominio riservato degli stati da almeno 60 anni, quindi parlare di "esportazione di democrazia" o di "ingerenza" è un colossale errore (cosa che sanno anche i fantoccini alla Mouttaki) di valutazione. La comunità internazionale (Stati Uniti compresi) ha tutto il diritto di ingerire e di protestare per la repressione del regime iraniano.
E poi che ci fai tu con l'avatar di Obama se contesti quello che dice?
Per coerenza dovresti toglierlo. :fagiano:
Infatti sinceramente è un'uscita che non mi è piaciuta per nulla.:Prrr:
Ma l'ha fatta oggi, mica posso anticiparlo.:asd:
Non parlavo del rispetto dei diritti umani, ma della sovranità territoriale. Sbaglio o secondo questa consuetudine all'interno dei confini dello stato è PERMESSO TUTTO ai governanti? La sovranità viene esercitata come meglio si reputa.;) Quindi anche reprimere UN TENTATIVO DI COLPO DI STATO (perchè siamo di fronte a questo, sino a prova contraria) nel sangue, cosa che accadrebbe anche negli USA se ci fosse un tentativo simile, stai pur tranquillo.;) Pensi che a un tentativo di rivolta violenta da parte dei cittadini qualsiasi amministrazione al potere gli direbbe di accomodarsi e di prendere il potere? mhh..ho dei dubbi.:fagiano: tu no?
Poi non hai risposto a tutta la seconda parte dell'intervento.;)
Ps: Non che mi interessi molto visto che si espone il presidente USA per 20 morti poi non si parla dei genocidi che negli ultimi 10 anni hanno mietuto 20 milioni di persone..
Già, ma l'Iran sta mettendo in atto il nucleare, quindi serve ASSOLUTAMENTE il cambio di governo..il Ruanda cosa sta facendo?:muro:
Buona continuazione di discussione.
Sparano sulla folla....che scene che girano su Internet.
RIP per i tanti morti...è veramente sconvolgente vedere cittadini che si beccano delle pallottole dalla polizia.
ConteZero
21-06-2009, 16:40
In teoria si potrebbe chiedere all'ONU di apporvare un documento che autorizzi l'invio di truppe e garantisca nuove elezioni, ma dubito che l'ONU lo farebbe passare (e comunque i tempi tecnici non ci sono).
L'unica cosa fattibile in tempi brevi sarebbe invadere per costringere la polizia a fermarsi, ma è una mossa troppo pericolosa (e nessuno approverebbe).
Gli USA si sono giocati quella carta con l'Iraq ed ora sono impotenti da quel punto di vista.
zerothehero
21-06-2009, 16:41
Infatti sinceramente è un'uscita che non mi è piaciuta per nulla.:Prrr:
Ma l'ha fatta oggi, mica posso anticiparlo.:asd:
Non parlavo del rispetto dei diritti umani, ma della sovranità territoriale. Sbaglio o secondo questa consuetudine all'interno dei confini dello stato è PERMESSO TUTTO ai governanti? La sovranità viene esercitata come meglio si reputa.;) Quindi anche reprimere UN TENTATIVO DI COLPO DI STATO (perchè siamo di fronte a questo, sino a prova contraria) nel sangue, cosa che accadrebbe anche negli USA se ci fosse un tentativo simile, stai pur tranquillo.;) Pensi che a un tentativo di rivolta violenta da parte dei cittadini qualsiasi amministrazione al potere gli direbbe di accomodarsi e di prendere il potere? mhh..ho dei dubbi.:fagiano: tu no?
Poi non hai risposto a tutta la seconda parte dell'intervento.;)
Apriti un qualsiasi testo di diritto internazionale (ad es. il Conforti) e vedrai tu stesso che quello che hai detto è semplicemente falso o almeno era vero nell'800 e ad inizio 900, non lo è più adesso (gli stati non hanno più dominio riservato su come trattano i propri cittadini, quindi se la comunità protesta per la repressione in Iran, fa più che bene, di per sè non è ingerenza proprio perchè ipso facto, non c'è, come ho già detto, più assoluto arbitrio dello stato nei confronti dei cittadini, neanche su base consuetudinaria).
Il che ovviamente non implica che gli Stati Uniti o chi per loro abbiano il diritto di esercitare una sovranità d'acquisto (mediante la forza) sull'Iran, sono due cose totalmente differenti.
Obama (con un discorso che ha influssi wilsoniani, groziani e kantiani :D ) ha fatto benissimo a dire che il mondo sta vedendo quello che sta succedendo in Iran. :fagiano:
Bisognerebbe imho avere un minimo di equilibrio: non si può passare dall'opposizione al regime change (neoconservatore) all'indifferenza totale (spesso pelosa), solo perchè magari si ha paura di prestare il fianco alle accuse dei fantoccini iraniani..chi si oppone (all'interno del regime) ad Ahmadinejad è un venduto dell'occidente?
Non credo.
Sul resto non ti rispondo volutamente, altrimenti si torna a parlare del solito Israele e non se ne esce più. Rimaniamo sull'Iran.
Obama fa bene ad essere prudente. Se facesse una dichiarazione pro dimostranti farebbe solo un grosso favore all'ayatollah e ad Ahmadinecoso
Sparano sulla folla....che scene che girano su Internet.
RIP per i tanti morti...è veramente sconvolgente vedere cittadini che si beccano delle pallottole dalla polizia.
:(
A questo punto dovrebbe essere lecito armarsi per combattere la dittatura?
Obama fa bene ad essere prudente. Se facesse una dichiarazione pro dimostranti farebbe solo un grosso favore all'ayatollah e ad Ahmadinecoso
Spero non faccia una cazzata del genere,potrebbe caricare ancora di più i manifestanti ed alzare il livello dello scontro.
Meno morti ci sono e meglio è...
zerothehero
21-06-2009, 17:06
Meno morti ci sono e meglio è...
Non ne sono così convinto. :fagiano:
Quel regime è irriformabile, quando gli iraniani vorranno rovesciarlo (cosa che allo stato attuale non credo avverrà), l'unico modo sarà di farlo in modo violento, il che per forza di cose richiederà un tributo di sangue.
Aggiungo che non appena la protesta si affievolirà, non finirà di certo a tarallucci e vino...il regime di certo non può permetterselo di non far pagare il conto a chi di dovere con gli interessi...il conto (salato) qualcuno dovrà pagarlo. E stai certo che il conto verrà pagato, come è sempre avvenuto in IRan (a partire dalle rivolte studentesche)
Non ne sono così convinto. :fagiano:
Scusa ma non eri stato tu a dire che tra un candidato e l'altro c'è ben poca differenza ? Soprattutto come politica estera ?
ConteZero
21-06-2009, 17:12
Il punto è che in pochissimo tempo si supererà la soglia oltre il quale l'Iran verrà considerato come la Cina dopo piazza Tienanmen.
Non so quanto siano furbi gli iraniani ma probabilmente cercheranno una posizione pacifica prima che la situazione degeneri irrimediabilmente.
zerothehero
21-06-2009, 17:16
Scusa ma non eri stato tu a dire che tra un candidato e l'altro c'è ben poca differenza ? Soprattutto come politica estera ?
Vero, ma il tutto dipenderà dalle teste che cadranno. :fagiano:
E in ballo non c'è solo la testa di Ahmadinejad. La situazione è fluida.
Il punto è che in pochissimo tempo si supererà la soglia oltre il quale l'Iran verrà considerato come la Cina dopo piazza Tienanmen.
Non so quanto siano furbi gli iraniani ma probabilmente cercheranno una posizione pacifica prima che la situazione degeneri irrimediabilmente.
Speriamo che sia come dici tu,è atroce vedere dimostranti seccati dalla polizia come fossero piccioni.
Vero, ma il tutto dipenderà dalle teste che cadranno. :fagiano:
E in ballo non c'è solo la testa di Ahmadinejad. La situazione è fluida.
Non conosco la situazione Iraniana,mi sembra però difficile che in una situazione come questa ayatolla rischi qualcosa.....e di conseguenza tutto il regime.
Mi sembra più uno sfogo verso la 'dittatura' ma che non porterà a nessun cambiamento.
Ci vorrebbe qualche intervento 'esterno' non armato ma di intelligence per far accadere qualcosa di grosso.
In questo ci spero con tutto il cuore ma come ha detto Zero,gli usa con l'iraq sono fuorigioco....
ciuketto
21-06-2009, 17:28
Speriamo che sia come dici tu,è atroce vedere dimostranti seccati dalla polizia come fossero piccioni.
Non conosco la situazione Iraniana,mi sembra però difficile che in una situazione come questa ayatolla rischi qualcosa.....e di conseguenza tutto il regime.
Mi sembra più uno sfogo verso la 'dittatura' ma che non porterà a nessun cambiamento.
Ci vorrebbe qualche intervento 'esterno' non armato ma di intelligence per far accadere qualcosa di grosso.
In questo ci spero con tutto il cuore ma come ha detto Zero,gli usa con l'iraq sono fuorigioco....
Ma perchè, pensi non ci sia già? Ah, beata ingenuità..:O
zerothehero
21-06-2009, 17:30
Occhio che come per il Gran Consiglio del Fascismo e l'ordine del giorno Grandi,etc,etc.. , anche il regime iraniano prevede dei meccanismi costituzionali per far fuori il leader o quantomeno per indebolirlo.
:fagiano:
Khameini è potente (ha in mano l'esercito, la politica estera e direttamente circa metà consiglio dei guardiani organo centrale dello stato iraniano), ma non è intoccabile. (c'è il consiglio degli esperti).
Uno dei due non uscirà illeso dallo scontro, a mio avviso. :fagiano:
zerothehero
21-06-2009, 17:35
Il punto è che in pochissimo tempo si supererà la soglia oltre il quale l'Iran verrà considerato come la Cina dopo piazza Tienanmen.
Non so quanto siano furbi gli iraniani ma probabilmente cercheranno una posizione pacifica prima che la situazione degeneri irrimediabilmente.
Se fossi costretto a fare un paragone tra Cina e Iran, lo scontro è simile a quello che vi fu, alla morte di Mao, tra la Banda dei Quattro e i destrorsi di Den Xiaoping (o in Piazza Tien tra Den e i radicali " riformisti-prodem") :sofico:
yggdrasil
21-06-2009, 18:05
Non parlavo del rispetto dei diritti umani, ma della sovranità territoriale. Sbaglio o secondo questa consuetudine all'interno dei confini dello stato è PERMESSO TUTTO ai governanti? La sovranità viene esercitata come meglio si reputa.;)
tecnicamente sì. uno stato è sovrano se e solo se è l'unica autorità all'interno di un certo territorio a poter usare la forza legalmente.
qui in italia ad esempio lo stato è l'unico che può arrestare qualcuno, previa autorizzazione della magistratura o se ci si trova in flagranza di reato.
Ma Frattini continua a dire che il ministro di ahmadinejad é ancora invitato a Trieste?
ciuketto
21-06-2009, 18:59
tecnicamente sì. uno stato è sovrano se e solo se è l'unica autorità all'interno di un certo territorio a poter usare la forza legalmente.
qui in italia ad esempio lo stato è l'unico che può arrestare qualcuno, previa autorizzazione della magistratura o se ci si trova in flagranza di reato.
Ecco appunto.
Quindi chi si intromette non capisco in virtù di cosa lo faccia.
Di un bene supremo?:confused: :confused: :stordita: :stordita:
per rovesciare la teocrazia l'unica cosa è che la protesta CAVALCATA (ma non governata) da Mousavi gli sfugga di mano.
per gli altri scenari -i.e: Rafasjani riesce ad accrescere il suo potere a discapito di Khamenei in seno al consiglio dei guardiani (formato in larga parte da ex combattenti del conflitto iran-iraq) attraverso il consenso che Mousavi riscuote verso i manifestanti/ribelli,fino a far accettare un compromesso all'ayatollah di defenestrare Amhadinecoso e impore mousavi come presidente - oppure che Rafasjani e Mousavi finiscono impiccati a un palo - cambia solo la politica estera (+ pragmatica e a parole meno aggressiva con mousavi) e quella economica, con amadhi invece rimane cosi com'è - Non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Ma Frattini continua a dire che il ministro di ahmadinejad é ancora invitato a Trieste?
L'Iran è un partner commerciale importante per l'Italia... pecunia non olet.
(in verità, non lo biasimo... lo fa per i lavoratori italiani, mica per sè... meglio la cautela)
:( .......... (http://www.liveleak.com/view?i=0db_1245519048)
Io non capisco cosa aspettino a mandare a cagare i "leader" iraniani.... fosse per me attorno all'iran ci sarebbero già gli eserciti di tutto il mondo con il dito sul grilletto...
Embargo a vita.
per rovesciare la teocrazia l'unica cosa è che la protesta CAVALCATA (ma non governata) da Mousavi gli sfugga di mano.
Peccato però che in quel caso difficilmente l'Iran si trasformerebbe in Svezia. E' assai piu probabile che degeneri un po' come la Somalia (o l'Afghanistan post ritirata dei russi). Ed é assai probabile che all'anarchia segua un nuovo sistema autoritario al cui confronto khomeini apparirebbe un figlio dei fiori.
Questo è uno dei blog iraniani più attivi...
E' pazzesco quello che sta succedendo lì
E' veramente assurdo vedere nel 2009 la polizia sparare sulla folla
http://shooresh1917.blogspot.com/
È incredibile che succedano cose del genere, se il mio governo me lo chiedesse andrei a piedi pur di non prendere 1 goccio di benzina da sti macellai... EMBARGO completo e asilo politico a chiunque...
zerothehero
21-06-2009, 23:02
tecnicamente sì. uno stato è sovrano se e solo se è l'unica autorità all'interno di un certo territorio a poter usare la forza legalmente..
Si, ma come ho ripetuto fino alla noia in 3-4 post precedenti il monopolio statale della violenza legittima (in un dato territorio) non implica che si possano violare i diritti umani e lo ius cogens che oramai sono principi erga omnes di livello primario (in quanto consuetudini)
Quando Ahmadì parla di ingerenze americane, inglesi (ha anche parlato di ingerenze francesi) dice puttanate.
Non che sia una novità, beninteso. :fagiano:
Un presidente del genere, che lancia accuse tanto gravi ad almeno 2 paesi europei (ma che ovviamente dall'accusa di ingerenza esclude l'Italia, con la consueta tattica del divide et impera) non andrebbe invitato alla conferenza di Trieste.
Si rischia di dargli visibilità in un momento in cui è parte integrante della lotta di potere che sta avvenendo in Iran.
Conoscendo il tipo sfrutterebbe la conferenza per fare le sue consuete piazzate ad uso interno.
zerothehero
21-06-2009, 23:09
L'Iran è un partner commerciale importante per l'Italia... pecunia non olet.
(in verità, non lo biasimo... lo fa per i lavoratori italiani, mica per sè... meglio la cautela)
Si, ma la PESC europea è una barzelletta..facciamo ridere il mondo.
Il proscenio globale è dominato dagli stati "continentali" (Stati Uniti, Fed. Russa, India, Cina) e l'Europa va in ordine sparso.
Così Mouttaki/Ahamadinejad ha gioco facile nell'accusare Francia e GB (bastone) e di usare invece la carota con l'Italia (perchè c'è la conferenzina a Trieste. :sofico: )
Salvo poi lanciare qualche "leggera provocazione" nei confronti dell'Italia, ovviamente. http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3337986403
L'UE sembra la riedizione degli stati italiani di fine 400. :O
Mousavi should now arrested for calling for banned rallies to go ahead, according to a senior politician cited by Reuters.
"Mousavi's calling for illegal protests and issuing provocative statements have been a source of recent unrests in Iran ... Such criminal acts should be confronted firmly," said Ali Shahrokhi, head of parliament's judiciary committee, semi-official Fars news agency reported.
"The ground is paved to legally chase Mousavi."
http://www.guardian.co.uk/news/blog/2009/jun/22/iran-ayatollah-ali-khamenei
Moussavi sta per essere arrestato?
General Ali Fazli, recently appointed as commander of Seiyed al-shohada of the Revolutionary Guards in Tehran province, has been arrested for refusing to carry Khamenei's order to use force against demonstrators, according to an unconfirmed report on the Balatarin, spotted by Robert Tait.
Earlier reports suggested that Fazli, who lost an eye during Iran's war with Iraq, had been sacked for his non-compliance. He is said to have been taken to an unknown location after his "arrest". Could this be a first sign of a split among the upper echelons in the security forces?
:eek: :eek:
Non è saggio prendersela con gli eroi di guerra nelle culture tribali, dato che sono visti come i "fratelli maggiori".
Direi che stavolta Khamenei suda veramente freddo.
dopotutto adesso gli è capitato quello che lui all'inizio degli anni 80 ha fatto a tanti oppositori del regime.
first register
23-06-2009, 00:26
Credo che sabato sia accaduto il peggio perchè la polizia ha sparato sulla folla.
Alcuni articoli parlavano di una ragazza uccisa dalla polizia durante la manifestazione di sabato, ad ucciderla, un cecchino del governo che al momento ha vietato i funerali della ragazza.
Dalle immagini sembra una seconda Tiananmen.
:mad:
Edit ecco l'articolo :
22/6/2009
LUCIA ANNUNZIATA
Cade con un solo colpo al cuore, il sangue che sgorga prima dalla bocca poi dalle orecchie e dal naso, gli occhi rovesciati verso il cielo. Le è scivolato il velo dalla testa, le si è aperto l’abito nero che la ricopriva, rivelando blue jeans e scarpe da ginnastica. Il video dell’agonia di questa ragazza di Teheran, vittima dei soldati dell’esercito iraniano, sta facendo il giro del mondo su YouTube.
Ma prima di entrare nel significato di questa morte, vorrei condividere tutto quello che ho trovato sulla ragazza. Per darle intanto un nome, e per capire in che circostanza è morta. In assenza di giornalisti, persino queste semplici informazioni potrebbero andar perse. Potenti messaggi quelli che ci arrivano dai blog in Iran: «Sì, questa è la ragazza persiana colpita a morte da uno sparo, il suo nome è Neda e stava partecipando alla protesta contro Ahmadinejad e l’intero governo che pretende di essere musulmano mentre non ha alcun rispetto di cosa significhi lavorare per Dio, è davvero il più tirannico dei governi».
Questa è la disperata testimonianza del medico che ha assistito la ragazza nei suoi ultimi momenti; testimonianza subito cancellata, ma ritrovabile come il link sul blog cui è stata inviata: «I “Basij” hanno sparato e ucciso una giovane donna in Teheran, il 20 giugno mentre protestava. Alle ore 19:05. Posto: Carekar Ave., all’angolo con la strada Khosravi e la strada Salelhi. La giovane donna era accanto al padre ed è stata sparata da un Basij che si nascondeva sul tetto di una casa civile. Ha avuto una vista perfetta della ragazza, e dunque non avrebbe potuto mancarla. Ha sparato diritto al cuore. Sono un dottore e mi sono precipitato immediatamente a cercare di salvarla. Ma l’impatto del proiettile è stato così forte che è esploso nel suo petto e la vittima è morta in meno di due minuti. Il video è stato girato da un amico che mi stava accanto. Per favore, fatelo sapere al mondo».
Sì, qui siamo infatti, il mondo che guarda questa rivolta iraniana, per molti versi come tutte le altre rivolte, e per certi versi assolutamente unica. Un tiratore scelto prende la mira su una ragazza accanto al padre e con freddezza le spappola il cuore. E’ qui tutta la storia della rivolta iraniana in corso. Il regime di Teheran spara a freddo a una donna, alle donne. Confessando tutta la sua debolezza ma anche la natura della paura che corre nelle vene dell’establishment religioso iraniano.
La novità che ci svela è questa. Ahmadinejad ha lanciato un attacco alle donne. Ieri è stata arrestata Faezeh Rafsanjani, la figlia dell’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani. Faezeh, ex deputata, attivista, editore della rivista «Donna», forse la più famosa delle tante donne che animano l’attuale rivolta popolare. Ma una seconda umiliazione è nascosta in questo attacco a lei: arrestare una figlia vuol dire in Iran portare vergogna sull’intera famiglia. Il messaggio va dunque a tutti i padri della nazione: se non tenete a posto le vostre donne, non ci fermeremo davanti a nessuno. E qui parliamo di ben altro che un signor nessuno.
Rafsanjani, infatti, oltre a essere uno dei principali sostenitori di Hossein Mousavi, è anche uno degli uomini più ricchi dell’Iran. Forbes lo ha incluso nella lista degli uomini più ricchi del mondo, è dunque forse il più ricco del suo Paese, grazie alla sua partecipazione in molte imprese, incluse quelle petrolifere. Una potenza che gli ha guadagnato il nomignolo di Akbar Shah. La famiglia Rafsanjani possiede inoltre interessi nel commercio con l’estero, ampi possedimenti di terra, e la più vasta rete di università private, conosciuta come Islamic Azad University, 300 campus in tutto il Paese e circa 3 milioni di iscritti. Attaccare un uomo così potente, che da solo gioca un ruolo decisivo, arrestandone la figlia è un’intimidazione ridicola. Ma rivelatrice del timore che anima il governo di Ahmadinejad.
Questa provocazione è infatti direttamente proporzionale al peso acquisito da mogli e figlie di politici nella campagna elettorale prima e negli avvenimenti della rivolta oggi. La moglie di Mousavi, Zahra, è scesa in campo a fianco del marito, per la parità fra uomini e donne, sfoggiando colorati veli al posto di quello nero. Va ricordato anche un episodio di aggressione, forse meno noto ma non meno significativo, nei confronti della vedova di Mohammed Ali Rajai, il primo ministro assassinato nei primi anni della rivoluzione Khomeinista. La vedova si è recata a Qom, la città Santa, per sollecitare l’appoggio dei Mullah al movimento riformatore, e in risposta è stata arrestata.
E torniamo così alla uccisione della ragazza, l’assassinio da parte di un occupato della Santa Rivoluzione di una donna è il segno di tutto quello che è cambiato in Iran. Con quell’uccisione viene dissacrata una donna per tutte. La donna. L’oggetto (è il caso di dirlo) sacro dell’Islam, il luogo della custodia, il simbolo e il metro della purezza degli umani. Inattaccabile. Almeno finora. Ma che una rivolta animata dal senso di libertà e dei diritti, democratici e individuali abbia fra i suoi martiri una giovane in jeans senza velo è la perfetta metafora di quel che sta succedendo in Iran.
zerothehero
23-06-2009, 12:49
Le elezioni sono state una farsa. :fagiano:
http://www.nytimes.com/2009/06/23/world/middleeast/23iran.html?partner=rss&emc=rss
CAIRO — Iran’s most powerful oversight council announced on Monday that the number of votes recorded in 50 cities exceeded the number of eligible voters there by three million, further tarnishing a presidential election that has set off the most sustained challenge to Iran’s leadership in 30 years.
zerothehero
23-06-2009, 12:54
Le ammazzano, le picchiano,
le arrestano ma loro resistono.
Neda, 16 anni, uccisa in strada, diventa il simbolo della protesta
LUCIA ANNUNZIATA
Cade con un solo colpo al cuore, il sangue che sgorga prima dalla bocca poi dalle orecchie e dal naso, gli occhi rovesciati verso il cielo. Le è scivolato il velo dalla testa, le si è aperto l’abito nero che la ricopriva, rivelando blue jeans e scarpe da ginnastica. Il video dell’agonia di questa ragazza di Teheran, vittima dei soldati dell’esercito iraniano, sta facendo il giro del mondo su YouTube. Ma prima di entrare nel significato di questa morte, vorrei condividere tutto quello che ho trovato sulla ragazza. Per darle intanto un nome, e per capire in che circostanza è morta. In assenza di giornalisti, persino queste semplici informazioni potrebbero andar perse. Potenti messaggi quelli che ci arrivano dai blog in Iran: «Sì, questa è la ragazza persiana colpita a morte da uno sparo, il suo nome è Neda e stava partecipando alla protesta contro Ahmadinejad e l’intero governo che pretende di essere musulmano mentre non ha alcun rispetto di cosa significhi lavorare per Dio, è davvero il più tirannico dei governi».
Questa è la disperata testimonianza del medico che ha assistito la ragazza nei suoi ultimi momenti; testimonianza subito cancellata, ma ritrovabile come il link sul blog cui è stata inviata: «I “Basij” hanno sparato e ucciso una giovane donna in Teheran, il 20 giugno mentre protestava. Alle ore 19:05. Posto: Carekar Ave., all’angolo con la strada Khosravi e la strada Salelhi. La giovane donna era accanto al padre ed è stata sparata da un Basij che si nascondeva sul tetto di una casa civile. Ha avuto una vista perfetta della ragazza, e dunque non avrebbe potuto mancarla. Ha sparato diritto al cuore. Sono un dottore e mi sono precipitato immediatamente a cercare di salvarla. Ma l’impatto del proiettile è stato così forte che è esploso nel suo petto e la vittima è morta in meno di due minuti. Il video è stato girato da un amico che mi stava accanto. Per favore, fatelo sapere al mondo».
Sì, qui siamo infatti, il mondo che guarda questa rivolta iraniana, per molti versi come tutte le altre rivolte, e per certi versi assolutamente unica. Un tiratore scelto prende la mira su una ragazza accanto al padre e con freddezza le spappola il cuore. E’ qui tutta la storia della rivolta iraniana in corso. Il regime di Teheran spara a freddo a una donna, alle donne. Confessando tutta la sua debolezza ma anche la natura della paura che corre nelle vene dell’establishment religioso iraniano. La novità che ci svela è questa. Ahmadinejad ha lanciato un attacco alle donne. Ieri è stata arrestata Faezeh Rafsanjani, la figlia dell’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani. Faezeh, ex deputata, attivista, editore della rivista «Donna», fosse la più famosa delle tante donne che animano l’attuale rivolta popolare. Ma una seconda umiliazione è nascosta in questo attacco a lei: arrestare una figlia vuol dire in Iran portare vergogna sull’intera famiglia. Il messaggio va dunque a tutti i padri della nazione: se non tenete a posto le vostre donne, non ci fermeremo davanti a nessuno.
E qui parliamo di ben altro che un signor nessuno. Rafsanjani, infatti, oltre a essere uno dei principali sostenitori di Hossein Mousavi, è anche uno degli uomini più ricchi dell’Iran. Forbes lo ha incluso nella lista degli uomini più ricchi del mondo, è dunque forse il più ricco del suo Paese, grazie alla sua partecipazione in molte imprese, incluse quelle petrolifere. Una potenza che gli ha guadagnato il nomignolo di Akbar Shah. La famiglia Rafsanjani possiede inoltre interessi nel commercio con l’estero, ampi possedimenti di terra, e la più vasta rete di università private, conosciuta come Islamic Azad University, 300 campus in tutto il Paese e circa 3 milioni di iscritti. Attaccare un uomo così potente, che da solo gioca un ruolo decisivo, arrestandone la figlia è un’intimidazione ridicola. Ma rivelatrice del timore che anima il governo di Ahmadinejad.
Questa provocazione è infatti direttamente proporzionale al peso acquisito da mogli e figlie di politici nella campagna elettorale prima e negli avvenimenti della rivolta oggi. La moglie di Mousavi, Zahra, è scesa in campo a fianco del marito, per la parità fra uomini e donne, sfoggiando colorati veli al posto di quello nero. Va ricordato anche un episodio di aggressione, forse meno noto ma non meno significativo, nei confronti della vedova di Mohammed Ali Rajai, il primo ministro assassinato nei primi anni della rivoluzione Khomeinista. La vedova si è recata a Qom, la città Santa, per sollecitare l’appoggio dei Mullah al movimento riformatore, e in risposta è stata arrestata.
E torniamo così alla uccisione della ragazza, l’assassinio da parte di un occupato della Santa Rivoluzione di una donna è il segno di tutto quello che è cambiato in Iran. Con quell’uccisione viene dissacrata una donna per tutte. La donna. L’oggetto (è il caso di dirlo) sacro dell’Islam, il luogo della custodia, il simbolo e il metro della purezza degli umani. Inattaccabile. Almeno finora. Ma che una rivolta animata dal senso di libertà e dei diritti, democratici e individuali abbia fra i suoi martiri una giovane in jeans senza velo è la perfetta metafora di quel che sta succedendo in Iran.
cdimauro
23-06-2009, 12:57
Con questi nuovi elementi è meglio rifare le elezioni...
*MATRIX*
23-06-2009, 13:25
quando il loro capo disse che l'olocausto non era esistito non fecero nessuna contestazione
Peter Sellers
23-06-2009, 18:37
un bell'articolo sul foglio di oggi di un politologo-professore di un università americana
leggetelo è molto interessate
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2694
23 giugno 2009
Perché Obama è finito nella trappola persiana e che cosa può fare
Gli errori e le ingenuità di un presidente alle prime armi in politica estera ma non ancora “perso” come Jimmy Carter
Il presidente Barack Obama non ha “perso” l’Iran. Non è un momento da Jimmy Carter. Il periodo di formazione sui temi dipolitica estera del 44o presidente americano è appena iniziato. Finora è stato superficiale, si è affidato alla sua biografia come ponte verso popoli lontani, ha creduto di poter dissuadere farabutti e ideologi dalle loro profonde credenze. Il suo predecessore aveva tracciato linee nella sabbia. Lui vorrebbe guardare oltre. Così un uomo che non si era sentito a proprio agio con il suo secondo nome (Hussein) in campagna elettorale è andato ad Ankara e al Cairo, inserendosi in una guerra civile che va al di là dello stesso islam. Il regime teocratico iraniano sta tentando di dominare la ragione; Obama gli ha offerto un ramoscello d’ulivo e ha atteso che “schiudesse” il suo pugno.
Il messaggio del presidente è strano e contrastato. E’ stato al contempo un araldo del cambiamento e un esperto di realpolitik. Può attirare le folle, eppure può garantire agli autocrati che la “diplomazia della libertà” che li ha scossi nel corso della presidenza di George W. Bush è morta e sepolta. Diamo ai governatori di Teheran e Damasco ciò che gli spetta: sono stati rapidi a prendere le misure del nuovo amministratore del potere americano. Era arrivato per portarli a un “engagement”. Era svanita la speranza di trasformare questi regimi o farli pagare per le loro trasgressioni. Si diceva che la teocrazia stesse attendendo un’apertura americana, e che questo nuovo presidente avrebbe posto fine a tre decenni di allontanamento tra Stati Uniti e Iran.
Ma in realtà l’Iran non ha mai voluto un’apertura verso gli Stati Uniti. Per tre decenni, i custodi della teocrazia hanno avuto il livello di ostilità verso gli Stati Uniti che volevano – abbastanza da essere una colla ideologica per il regime ma non sufficiente per rappresentare una minaccia al loro potere. I governanti dell’Iran si sono fatti strada nel mondo con una relativa facilità. Nessuna Armata bianca si è riunita per restaurare il dominio degli scià. La Guerra fredda e il petrolio li hanno salvati. Così come la falsa speranza che la rivoluzione si addolcisse e facesse la pace con il mondo.
Obama forse crede che la sua offerta all’Iran sia una spaccatura con la linea dura della politica americana. Ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Nel 1989, nel suo discorso inaugurale, George H.W. Bush avanzò un’offerta all’Iran: “La buona volontà genera buona volontà”, disse. Un decennio dopo, col tipico spirito clintoniano di rimorso e contrizione, il segretario di stato Madeleine Albright porse le scuse per il ruolo dell’America nel rovesciamento del 1953 che spodestò il premier nazionalista Mohammed Mossadegh.I governanti iraniani la schernirono. Avevano ereditato un mondo, e non avevano alcun bisogno di aprirlo all’estero. Erano in grado di volare al di sotto dei radar. Le azioni di terrorismo selettive e mirate e i proventi del petrolio hanno permesso loro di mantenere intatto il regime. Ci sono un orgoglio persiano, una solitudine persiana e l’impatto di questi tre decenni di zelo e indottrinamento. L’opera teatrale dell’elezione di Obama non era un affare iraniano. Avevano una loro elezione da mettere in scena. Mahmoud Ahmadinejad – figlio dell’ordine rivoluzionario dell’ayatollah Khomeini, un uomo che arriva dalle brigate del regime, austere e indifferenti agli esterni, un uomo normale iraniano con abiti che gli stanno male e calzini bianchi – era in ballo per la rielezione.
Molti nei massimi livelli iraniani non lo apprezzavano e si sono intrufolati dentro il sistema di controlli che i mullah, i militari e le brigate rivoluzionarie avevano messo in piedi, ma Ahmadinejad aveva il potere, il denaro e gli organi di stato schierati al suo fianco. C’era una linea di demarcazione ben visibile nel paese. C’erano certo iraniani che anelavano alla libertà, ma non dobbiamo sottostimare il potere e la determinazione di coloro che sono mossi dall’anelito alla pietà. Il populismo interno di Ahmadinejad e il tono di sfida all’estero, la dichiarazione che la ricerca per ottenere il nucleare è “un capitolo chiuso”, definito e oltre ogni discussione, hanno grande risonanza sul suolo iraniano. Il suo sfidante, Mir Hossein Moussavi, più vecchio di una generazione, non poteva competere con lui su quel terreno.
Sulle rovine dell’ancien régime, i rivoluzionari iraniani – bisogna ammetterlo – hanno costruito uno stato formidabile. Gli uomini che sono sopravvissuti alla lotta crudele e sanguinaria sull’identità e sulle spoglie del loro paese sono tenaci e senza pietà. La loro capacità di repressione è spaventosa. Dobbiamo frenare la presunzione moderna che i blogger – e la forza di Twitter e Facebook – possano vincere per le strade contro gli squadroni del regime. Quella lotta sarebbe una tragedia iraniana e tutti gli altri fuori dal paese sarebbero meri spettatori.
L’ambivalenza al centro della diplomazia obamiana sulla libertà non ha reso un bel servizio alla politica americana durante questa crisi. Abbiamo cercato di “barare” – un’apertura al regime con una strizzatina d’occhi obbligatoria a coloro che sono scesi in strada impauriti dal cinismo dei loro governanti e dalla loro disattenzione nei confronti dell’intelligenza e del buon senso del loro popolo – e siamo rimasti intrappolati.
Obama dovrà riconoscere “l’essere straniero” dei paesi stranieri. La sua ariosa sicurezza in se stesso è stata messa sull’avviso. L’Amministrazione Obama ha creduto alla sua stessa retorica, secondo la quale la coalizione filo occidentale del 14 marzo in Libano aveva cavalcato il cavallo di Obama verso una vittoria elettorale. (Ha fatto capire in ogni modo di aspettarsi una prova simile in Iran). Ma l’affermazione sul Libano rifletteva la poca comprensione delle forze in gioco nella politica libanese. Quella competizione era regolata dalle regole libanesi e dal tira e molla degli interessi sauditi, siriani e iraniani in Libano.
Il discorso del 4 giugno di Obama al Cairo non ha ridisegnato il paesaggio islamico. Ero in Arabia Saudita quando Obama è andato a Riad e al Cairo. La terra non si è mossa, la vita è andata avanti come al solito. C’erano innumerevoli persone confuse dalla presunzione dell’intero evento, un esterno che aveva messo becco nelle questioni sacre della loro fede. In Arabia Saudita, e nelle cronache degli altri paesi arabi, si sentiva il disagio di fronte al fatto che un ambito ideologico e culturale così complicato potesse essere approcciato con tale facilità e fretta.
E quella era l’età dell’oro?
Giorni dopo l’inizio della sua presidenza, bisogna ricordare, Obama aveva parlato del suo desiderio di restaurare nelle relazioni dell’America con il mondo islamico il rispetto e il mutuo interesse che c’erano stati 20 o 30 anni prima. Parlava quindi del trentesimo anniversario della Rivoluzione iraniana – e il lasso di tempo cui si stava riferendo, l’età dell’oro secondo lui, copriva l’invasione sovietica dell’Afghanistan, le fratture fra America e Libia, la caduta di Beirut nelle mani delle forze del terrorismo e l’abbattimento del volo 103 della Pan Am su Lockerbie, in Scozia. Gli opinionisti liberal si sarebbero messi a strillare se questa storia l’avesse raccontata George W. Bush, ma a Barack Obama è stata concessa una deroga.
Poco più di trent’anni fa, Jimmy Carter, un altro presidente americano convinto che ciò che era successo prima di lui potesse essere annullato e scomparire, chiese alla nazione di dimenticare la “paura smodata del comunismo” e di accantonare il timore di “solite questioni di guerra e pace” a favore di “nuove istanze globali di giustizia, uguaglianza e diritti umani”. Avevamo tradito i nostri principi nel corso della Guerra fredda, disse, “combattuto fuoco contro fuoco, non pensando mai che il fuoco si spegne con l’acqua”. La risposta sovietica a quel nuovo mondo coraggioso fu l’invasione dell’Afghanistan nel 1979. Carter ha poi vissuto una redenzione nell’ultimo anno della sua presidenza, atteggiandosi come un falco di ritorno. Ma era troppo tardi. Ci sarebbe stato bisogno di un leader eccezionale come Ronald Reagan per vedere quella battaglia giungere alla vittoria. La terribile esperienza iraniana e i suoi strascichi hanno oscurato la presidenza di Carter. L’apprendistato persiano del presidente Obama è appena cominciato.
di Fouad Ajami
© Wall Street Journal
per gentile concessione di MF
(Ajami è professore alla Scuola di studi internazionali avanzati della Johns Hopkins University e “fellow” alla Hoover Institution dell’Università di Stanford)
http://img34.imageshack.us/img34/7413/flipthebird.jpg
:sbonk:
zerothehero
26-06-2009, 21:57
http://www.youtube.com/watch?v=KfGPLg4f8Qw&eurl=http%3A%2F%2Fpoliticaesocieta%2Eblogosfere%2Eit%2F2009%2F06%2Firan%2Dvideo%2Dshock%2Ddi%2Dahmadinejad%2Dsu%2Dyoutube%2Dbernard%2Dhenrylevy%2Dlo%2Dposta%2Dsu%2Dfacebook%2E&feature=player_embedded
Sottotitoli? :confused:
http://politicaesocieta.blogosfere.it/2009/06/iran-video-shock-di-ahmadinejad-su-youtube-bernard-henrylevy-lo-posta-su-facebook.html
zerothehero
26-06-2009, 22:02
Però...2000 arresti. :fagiano:
Hanno arrestato tutti coloro che sono vicini a Mousawi (tranne quelli troppo in alto almeno per il momento) tranne Mousawi.
Devo ammettere che è una buona tattica. :stordita:
zerothehero
27-06-2009, 14:53
il giornale Roozonline: «ALMENO TRENTA VITTIME SOLO SABATO»
In Iran altri giovani morti come Neda
E il web sdogana i filmati della repressione
Più di 30 video diffusi da un "team" di iraniani a Parigi: mostrano gli spari sui civili, gli scontri e gli incendi
I video sono oltre trenta: mostrano le forze dell’ordine che sparano sui civili alle manifestazioni, mostrano scontri e incendi. Sono una sorta di archivio (in divenire) delle poche immagini disponibili sulla rivolta in Iran (e della repressione), dopo le presidenziali del 12 giugno. Mentre alla stampa straniera è impedito l’accesso al Paese e alle manifestazioni anti-governative, un gruppo di iraniani a Parigi ha creato una sorta di ufficio stampa per la rivolta e diffuso un elenco di video ai media stranieri.
«SOLO SABATO ALMENO 30 MORTI» - «Abbiamo messo insieme una lista di link a filmati che la gente ci ha mandato dall’Iran», spiega Maysam Makhmalbaf, figlio del regista di Viaggio a Kandahar. Suo padre è stato in Italia martedì per rinnovare l’appello ai governi europei a non riconoscere Ahmadinejad. Non è chiaro quante persone siano state uccise durante le manifestazioni. Sabato ci sarebbero stati dieci morti secondo la tv di Stato iraniana, ma le vittime di quel giorno sarebbero almeno trenta secondo il giornale Roozonline, vicino ai riformisti. Nei giorni precedenti, i morti sarebbero stati tra gli otto e i quindici, ma non è possibile verificare questi numeri in modo attendibile.
I FILMATI - Nell’archivio messo insieme dal "team" di Parigi, ci sono video che mirano a dimostrare la morte di altri giovani oltre a Neda, la ragazza diventata simbolo della rivolta, anche se le immagini (forti) non possono essere verificate in modo indipendente. Tre di loro sarebbero rimasti uccisi sabato 20 giugno: un giovane pare essere stato colpito al volto (video), un altro allo stomaco (video), e una terzo sarebbe stato ucciso a piazza Tohid, a Teheran (video). Quel giorno Faezeh Rafsanjani, la figlia dell’ex presidente, sostenitrice del candidato dell’opposizione Mousavi, era tra la folla in via Valiasr (video) e per questo è stata arrestata e interrogata per 24 ore, prima di essere rilasciata domenica. I manifestanti sono tornati in strada il giorno dopo, gridando: «Non abbiate paura, non abbiate paura, siamo uniti» (video). Vi sono stati arresti (video): il totale dall'inizio delle proteste secondo la polizia iraniana è di quasi 500. Ma la repressione si è fatta più dura, sono aumentate le minacce. I manifestanti sono scesi in piazza di nuovo lunedì 22 giugno, ma erano un migliaio appena (video) nel giorno in cui i Guardiani della rivoluzione (o pasdaran), milizia fedele alla Guida Suprema Ali Khamenei, si sono detti pronti a reprimere duramente ogni protesta. Ma i Guardiani avrebbero già sparato sulla folla in passato, secondo questo video di venerdì 19 giugno (video). E a Teheran, cecchini visibili sui tetti hanno sparato sui manifestanti ferendone alcuni (video).
LE MANIFESTAZIONI E LA REPRESSIONE - Le manifestazioni sono iniziate il giorno dopo le elezioni (video), con l’annuncio del voto. E subito sono iniziati i tentativi di repressione (video). Il 16 giugno (video) come pure il 18 (video) vi sono state nella capitale due grandi proteste silenziose. Il 17 giugno c’erano milioni di persone in strada (video), come già accaduto il 15 giugno in piazza Azadi, alla presenza di Mir Hussein Mousavi (video). Alle stesse proteste non sono mancati gli attacchi dei “basiji”, gruppo di paramilitari controllato dai pasdaran, e forse di altre forze dell'ordine. Il 16 giugno, diversi civili sono stati feriti da spari in piazza Azadi (video): uno di loro, colpito allo stomaco, in questo filmato giace in strada e viene soccorso da altri manifestanti (video). Testimonianze di scontri e violenze alle manifestazioni sono arrivati anche da altre città iraniane. Un video mostra un giovane che sarebbe stato ucciso a Isfahan (video). Un altro l'uso di lacrimogeni contro la folla a una manifestazione a Shiraz (video). Ma le notizie giunte dalla periferia del Paese sono ancora più ridotte. Il 15 giugno, nell’attacco di un gruppo di manifestanti a un edificio dei basiji, questi ultimi avrebbero sparato sulla folla, facendo 7 morti, secondo alcune fonti. Un filmato mostra una delle vittime (video). In questo video del 14 giugno, invece, un manifestante viene picchiato da forze di sicurezza in divisa antisommossa e giace a terra immobile nel cortile di casa (video). Diversi studenti dell’Università di Teheran hanno denunciato di essere stati attaccati e picchiati quella domenica: si parla di 7 possibili vittime in un attacco ad un dormitorio. In questo filmato, alcuni si loro mostrano segni di pestaggio sul corpo: guarda. In un altro, mandato in onda anche dalla tv Cnn, si sentono le urla strazianti di una donna, nel buio della notte, presumibilmente durante un’incursione delle forze dell’ordine nella sua abitazione (video).
zerothehero
27-06-2009, 14:54
La faccia come il culo. :fagiano:
Iran: stampa governativa, "Neda uccisa da corrispondente Bbc per fare scoop"
TEHERAN - Ad uccidere Neda, la ragazza iraniana divenuta simbolo della rivolta dei giovani iraniani, sarebbe stato il corrispondente della BBC, Jhon Leyne (poi espulso dal Paese) che, pur di avere uno "scoop giornalistico", avrebbe "ingaggiato un sicario per uccidere Neda" per "produrre poi un documentario". A sostenere la singolare teoria la stampa governativa di Teheran, come il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat. Il dottor Hejazi, il medico che soccorse la ragazza, invece, ha sostenuto alla Bbc un'altra tesi: in un primo momento sembro' che lo sparo fatale provenisse da un tetto, ma che subito dopo vide che la folla che aveva catturato un uomo su una motocicletta. ''La gente - racconta il medico al sito della Bbc - urlava "L'abbiamo preso, l'abbiamo preso!". Lo disarmarono e gli presero la carta d'identita' che mostrava che era un membro dei Basiji. La gente era inferocita e lui gridava "Non volevo ucciderla!''. Le immagini finite in rete del volto della ragazza colpita a morte mentre i suoi amici tentano di salvarla, hanno fatto il giro del mondo suscitando la grande protesta nell'opinione pubblica mondiale. (Agr)
MesserWolf
27-06-2009, 14:59
La faccia come il culo. :fagiano:
Iran: stampa governativa, "Neda uccisa da corrispondente Bbc per fare scoop"
TEHERAN - Ad uccidere Neda, la ragazza iraniana divenuta simbolo della rivolta dei giovani iraniani, sarebbe stato il corrispondente della BBC, Jhon Leyne (poi espulso dal Paese) che, pur di avere uno "scoop giornalistico", avrebbe "ingaggiato un sicario per uccidere Neda" per "produrre poi un documentario". A sostenere la singolare teoria la stampa governativa di Teheran, come il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat. Il dottor Hejazi, il medico che soccorse la ragazza, invece, ha sostenuto alla Bbc un'altra tesi: in un primo momento sembro' che lo sparo fatale provenisse da un tetto, ma che subito dopo vide che la folla che aveva catturato un uomo su una motocicletta. ''La gente - racconta il medico al sito della Bbc - urlava "L'abbiamo preso, l'abbiamo preso!". Lo disarmarono e gli presero la carta d'identita' che mostrava che era un membro dei Basiji. La gente era inferocita e lui gridava "Non volevo ucciderla!''. Le immagini finite in rete del volto della ragazza colpita a morte mentre i suoi amici tentano di salvarla, hanno fatto il giro del mondo suscitando la grande protesta nell'opinione pubblica mondiale. (Agr)
ma lol
zerothehero
27-06-2009, 15:02
6666 visite alle ore 16:02 ..è un thread satanico contro il governo iraniano, che ovviamente governa per volontà divina.
Occidentali satanisti prezzolati dall'Uk, dalla Cia e dalla Fata Sbirulina. :O
http://i436.photobucket.com/albums/qq84/Bv-id/6a00d8341c60bf53ef01157165782e970b-.jpg
Iran: stampa governativa, "Neda uccisa da corrispondente Bbc per fare scoop"
Mi ricordano proprio il Giappone sciovinista del '40 :fagiano:
(O i maccartisti americani del '50)
cagnaluia
29-06-2009, 10:10
non lo so... per quel che ne sappiamo noi, può anche essere una manovra del genere..
restano cmq tutte le altre vittime? create ad hoc per fare show? :mad:
jpjcssource
29-06-2009, 12:01
La faccia come il culo. :fagiano:
Iran: stampa governativa, "Neda uccisa da corrispondente Bbc per fare scoop"
TEHERAN - Ad uccidere Neda, la ragazza iraniana divenuta simbolo della rivolta dei giovani iraniani, sarebbe stato il corrispondente della BBC, Jhon Leyne (poi espulso dal Paese) che, pur di avere uno "scoop giornalistico", avrebbe "ingaggiato un sicario per uccidere Neda" per "produrre poi un documentario". A sostenere la singolare teoria la stampa governativa di Teheran, come il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat. Il dottor Hejazi, il medico che soccorse la ragazza, invece, ha sostenuto alla Bbc un'altra tesi: in un primo momento sembro' che lo sparo fatale provenisse da un tetto, ma che subito dopo vide che la folla che aveva catturato un uomo su una motocicletta. ''La gente - racconta il medico al sito della Bbc - urlava "L'abbiamo preso, l'abbiamo preso!". Lo disarmarono e gli presero la carta d'identita' che mostrava che era un membro dei Basiji. La gente era inferocita e lui gridava "Non volevo ucciderla!''. Le immagini finite in rete del volto della ragazza colpita a morte mentre i suoi amici tentano di salvarla, hanno fatto il giro del mondo suscitando la grande protesta nell'opinione pubblica mondiale. (Agr)
Qui si cade realmente nel ridicolo, ma chi crederà mai a queste boiate? :doh:
Qui si cade realmente nel ridicolo, ma chi crederà mai a queste boiate? :doh:
Mah, non è mica una cosa così assurda che la gente creda a quel che dice il governo, anche se dice boiate (http://www.youtube.com/watch?v=jEx4dQnNTwc) :read:
zerothehero
29-06-2009, 13:35
{|e;28028272']Mah, non è mica una cosa così assurda che la gente creda a quel che dice il governo, anche se dice boiate (http://www.youtube.com/watch?v=jEx4dQnNTwc) :read:
Ha ragione Berlusconi. :fagiano:
Ah: vi prego, vi scongiuro, vi supplico..mi prostro (proskinesis, per te che hai fatto il classico)..non rovinate uno dei pochi thread decenti della sezione (in cui non si parla di Berlusconi).
Ve prego :asd:
cdimauro
30-06-2009, 08:27
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/esteri/iran-5/ricontano-voti/ricontano-voti.html
Al via il riconteggio dei voti. Intanto in 22 distretti elettorali di Teheran e in altre province dell'Iran è partito un nuovo spoglio su un campione casuale del 10% delle schede delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso, ha detto televisione di stato al Alam. Le operazioni si dovrebbero concludere entro oggi. Un passo che però non soddisfa l'opposizione, che ha chiesto il ritorno alle urne. Anche perché il ministro iraniano dell'Intelligence, Gholamhossein Mohseni-Ejei, torna a negare che nel voto del 12 giugno vi siano stati brogli, accusando gli Stati Uniti di tentare di destabilizzare la repubblica islamica.
jpjcssource
30-06-2009, 11:19
{|e;28028272']Mah, non è mica una cosa così assurda che la gente creda a quel che dice il governo, anche se dice boiate (http://www.youtube.com/watch?v=jEx4dQnNTwc) :read:
La chiavata dell'inceneritore o il meglio del repertorio del berluska passano in secondo piano davanti ad una boiata di tale proporzione.
Ho paura che presto il cavaliere dovrà andare a fare un corso di aggiornamento in Iran....
Se avessero detto che la ragazza era stata uccisa da un'asino volante precipitatogli addosso avrebbero avuto la stessa credibilità :sofico:
jpjcssource
30-06-2009, 11:20
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/esteri/iran-5/ricontano-voti/ricontano-voti.html
Al via il riconteggio dei voti. Intanto in 22 distretti elettorali di Teheran e in altre province dell'Iran è partito un nuovo spoglio su un campione casuale del 10% delle schede delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso, ha detto televisione di stato al Alam. Le operazioni si dovrebbero concludere entro oggi. Un passo che però non soddisfa l'opposizione, che ha chiesto il ritorno alle urne. Anche perché il ministro iraniano dell'Intelligence, Gholamhossein Mohseni-Ejei, torna a negare che nel voto del 12 giugno vi siano stati brogli, accusando gli Stati Uniti di tentare di destabilizzare la repubblica islamica.
Si risolverà in un nulla di fatto, fidati ;)
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011571879cf8970b-200wi
1) Ali Khamenei
- Sparkasse Bank (Frankfurt/Germany) Acct.# 234075617: DM 112.1 Millions
- Corner Bank (Geneve/CH) Acct. # 217824: US$ 97 Millions
- Banque Cantonale (Lausanne/CH) Acct. # 71713: US$ 73.2 Millions
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011570926451970c-200wi
2) Ali Akbar Hashemi Rasfandjani
- Union Bank Suisse (Geneve/CH) Acct.# 223870390: SF 532.5 Millions
Societe Generale (Zurich/CH) Acct.# 30064183: DM 477.2 Millions
- Sparkasse (Ciborg/Germany) Acct. # 2957132: DM 238.2 Millions
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011571879ddc970b-200wi
3) Mohammad Ali Tasskhiri
- Societe Generale (Geneve/Ch) Acct.# 500032654: DM 280.7 Millions
- Midland Bank (London/UK) Acct.# 832-150270: BP 12.2 Millions
- Dressdner bank (Dusserdolf/Germany) Acct.# 8354783: DM 48.3 Millions
l'intero doc. è consultabile http://www.scribd.com/doc/13967913/Iranian-Leaders-Money-in-Europe
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef0115718df29e970b-500wi
cdimauro
30-06-2009, 12:56
Si risolverà in un nulla di fatto, fidati ;)
Lo credo anch'io.
Distopia
30-06-2009, 13:06
Si risolverà in un nulla di fatto, fidati ;)
Speriamo di no!
LINK (http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2009-06-29_129344144.html)
Premier, al G8 verso sanzioni a Iran
Sarà il primo argomento con altri leader al vertice dell'Aquila
(ANSA) - NAPOLI, 29 GIU -Berlusconi ritiene che ''dalle recenti telefonate avute con i leader mondiali'' si andrà ''verso sanzioni nei confronti dell'Iran''. In una conferenza stampa a Napoli il presidente del Consiglio ha precisato che l'Iran ''sar il primo argomento che tratteremo con gli altri leader'' nel corso del vertice del G8 all'Aquila.
Freeskis
30-06-2009, 13:11
Speriamo di no!
scusatemi ma come si fa ad imporre sanzioni ad un paese a cui non frega nulla
dei paesi che gliele impongono ? :fagiano:
e non rispondetemi tirando fuori l'embargo perché è la scusa che poi viene usata
per fomentare l'odio contro l'occidente :fagiano:
cdimauro
30-06-2009, 13:24
scusatemi ma come si fa ad imporre sanzioni ad un paese a cui non frega nulla
dei paesi che gliele impongono ? :fagiano:
Prima si dovrebbe capire perché e su quale base lo si dovrebbe fare, visto che il paese in questo non ha certo perso la propria sovranità nazionale.
Mica stiamo parlando del Cile, dell'Argentina, del Nicaragua, ecc. :O
Pancho Villa
30-06-2009, 14:36
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011571879cf8970b-200wi
1) Ali Khamenei
- Sparkasse Bank (Frankfurt/Germany) Acct.# 234075617: DM 112.1 Millions
- Corner Bank (Geneve/CH) Acct. # 217824: US$ 97 Millions
- Banque Cantonale (Lausanne/CH) Acct. # 71713: US$ 73.2 Millions
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011570926451970c-200wi
2) Ali Akbar Hashemi Rasfandjani
- Union Bank Suisse (Geneve/CH) Acct.# 223870390: SF 532.5 Millions
Societe Generale (Zurich/CH) Acct.# 30064183: DM 477.2 Millions
- Sparkasse (Ciborg/Germany) Acct. # 2957132: DM 238.2 Millions
http://atlasshrugs2000.typepad.com/.a/6a00d8341c60bf53ef011571879ddc970b-200wi
3) Mohammad Ali Tasskhiri
- Societe Generale (Geneve/Ch) Acct.# 500032654: DM 280.7 Millions
- Midland Bank (London/UK) Acct.# 832-150270: BP 12.2 Millions
- Dressdner bank (Dusserdolf/Germany) Acct.# 8354783: DM 48.3 Millions
l'intero doc. è consultabile http://www.scribd.com/doc/13967913/Iranian-Leaders-Money-in-Europe
Mi sembrano cifre vecchine, riporta ancora il marco tedesco... :fagiano:
E òa fonte poi?
zerothehero
30-06-2009, 14:55
scusatemi ma come si fa ad imporre sanzioni ad un paese a cui non frega nulla
dei paesi che gliele impongono ? :fagiano:
e non rispondetemi tirando fuori l'embargo perché è la scusa che poi viene usata
per fomentare l'odio contro l'occidente :fagiano:
Ci sarebbero delle sanzioni efficaci..quelle per il blocco dei prodotti raffinati del petrolio (qualora fossero rispettate da tutti, Cina e Fed. Russa compresi). L'economia iraniana collasserebbe in pochissimi mesi...ma probabilmente neanche una sanzione del genere fermerebbe Ahmadinejad e Khameini.
Per quanto riguarda i conti esteri..probabile che i fondi siano stati spostati da tempo a Dubai o in altre piazze finanziarie diverse da quelle occidentali.
Mi sembrano cifre vecchine, riporta ancora il marco tedesco... :fagiano:
E òa fonte poi?
+ recenti di queste non sono riuscito a trovarne.
c'è il link sotto.
Bahamut Zero
30-06-2009, 16:19
http://nedanet.org/
qui cercano aiuto per aumentare la banda della loro rete intitolata a memoria alla ragazza uccisa!
Youtube nn carica + i video e Twitter va a rilento.......chiedono un pò di banda e usare SQUID per aiutarli!
Io ne capisco poco....ma è fattibile la cosa? Si può aiutarli?
La censura ora è il primo nemico della protesta
zerothehero
01-07-2009, 12:07
ahmoud Ahmadinejad re*sta presidente. Il Consiglio dei Guardiani, organo di religiosi responsabile della supervisio*ne del voto in Iran, ha confer*mato ieri il risultato delle ele*zioni del 12 giugno, dopo un ri*conteggio del 10% dei voti. Se*condo i media di Stato, sono state riaperte 34 urne «scelte a caso». Dopo 7 ore, il verdetto: «irregolarità minori». Risulta*to atteso: il Consiglio aveva già definito il voto il più «sano» in 30 anni. Una verifica rifiutata da Mir Hossein Mousavi, che si dichiara il legittimo vincitore, dal riformista Mehdi Karroubi e dal conservatore Mohsen Re*zai. Non hanno inviato i propri rappresentanti: chiedono l’an*nullamento del «voto-truffa».
Il G8 sembra intanto orienta*to verso una linea dura contro l’Iran. Il presidente del Consi*glio italiano Silvio Berlusconi, presidente di turno del G8, ha parlato per la prima volta di nuove possibili sanzioni: «An*che dalle recenti telefonate che ho avuto con gli altri leader mondiali credo che si andrà in questa direzione», ha detto, ag*giungendo che l’Iran «sarà il primo argomento d’esame» al summit di luglio. Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha espresso dubbi sul riconteggio di un «numero relativamente ridotto di schede»: «C’è un enorme carenza di credibilità sulle elezioni. Non penso che sparirà». E rischia di aggravar*si la crisi diplomatica per l’arre*sto dei 9 dipendenti iraniani dell’ambasciata britannica a Teheran: 5 sono stati rilasciati, «gli altri sono sotto interrogato*rio », informa il ministero degli Esteri iraniano, che accusa l’am*basciata di averli «mandati tra i rivoltosi per dirigerli e istigar*li » . «Inaccettabile, ingiustifica*to »: da Londra, il premier Gor*don Brown chiede di rilasciarli tutti subito. Clinton lo appog*gia. L’Iran precisa di non voler chiudere le ambasciate né «ri*durre i rapporti con alcun Pae*se europeo, inclusa la Gran Bre*tagna ». Ma è l’Ue a minacciare di ritirare gli ambasciatori «temporaneamente», in solida*rietà con lo staff britannico, se*condo fonti diplomatiche cita*te dal quotidiano Guardian.
Per placare la piazza, Ahma*dinejad chiede alla magistratu*ra un’inchiesta sulla morte «so*spetta » di Neda, la studentessa diventata simbolo dell’Onda verde, ma non cita i testimoni che sostengono che il killer è uno dei paramilitari basiji lega*ti al governo. Ieri, comun*que, il capo dei paramilita*ri, Hossein Taeb, ha detto che alcuni impostori si sarebbero «travestiti da basiji e da poliziotti per infiltrarsi nei cor*tei e causare il caos».
Nel pomeriggio, cen*tinaia di agenti sono stati dispiegati a Teheran, molti in via Vali Asr, dove i manifestanti si erano dati appuntamento per una catena uma*na. Gli oppositori arre*stati in tutto sarebbero 2000: 1.160 ammessi dal*le stesse autorità secondo Amnesty International, che ne ha identificati 300 per no*me. Tra gli ultimi, domenica, ci sono attori, can*tanti, il docente di legge Kambiz Nou*rozi, e il figlio di un ayatollah pro-Ahmadinejad, Mehdi Khazali, che sostenne che il presi*dente ha origini ebraiche. Prelevato giovedì notte a casa l’avvocato Mohammad Mostafaei, legale di Delara Darabi (impiccata a maggio) e di 20 bambini nel braccio del*la morte: si era detto disposto a rappresentare gli iraniani arre*stati in proteste pacifiche.
zerothehero
01-07-2009, 12:09
CORRIERE della SERA - Cecilia Zecchinelli : " La Bbc in farsi nemico numero 1, Ma la gente la ama "
L’amore degli iraniani per tv e radio straniere non è una novità: vuoi per la sete di notizie che la censura dei nostri me*dia non spegne, vuoi perché qui in Iran, a differenza di quanto avviene in Medio Oriente, il governo è antioccidentale ma la gente no». Mashallah Shamsolvaezin, noto commentatore poli*tico di Teheran, ex direttore di giornali riformisti (chiusi) e ca*po del sindacato giornalisti (tra un arresto e l’altro), così spiega il successo dei tanti media che diffondono dall’estero. In lingua farsi e illegalmente. Voice of America, Pmc, Kirn, Zameneh, per*fino Radio Israel: l’elenco è lungo. Ultima arrivata, ma già pri*ma per ascolti, è la Bbc Persian Tv.
«Visti il caos da sempre creato in Iran dalla Bbc con la radio e i suoi storici tentativi per dividere la società iraniana, il suo ca*nale tv in lingua persiana sarà proibito» aveva precisato in gen*naio il potente capo dell’Irshad, ovvero il ministero di Cultura, Informazione e Censura. Sei mesi dopo il lancio, la tv di Londra è già la più amata dagli iraniani. Tra gli 8 e i 10 milioni di tele*spettatori (su 70 milioni di abitanti), 8 ore di trasmissioni salite poi a 11, 140 giornalisti nella sede di Londra, 3 milioni di contatti giornalieri al sito. E dall’inizio delle proteste (13 giugno) un fiume di notizie anche in entrata: 10 mila mail al giorno e 10 video al minu*to. L’informazione fai-da-te dei giovani iraniani ha trovato un forte e fidato alleato.
Non è un caso che il regime non gradisca. Già Londra per Teheran è da sempre il «picco*lo Satana» (onore diviso con Israele, solo un po’ meno im*portante del «Grande Satana» attribuito agli Usa). La Bbc ora ne è il peggior strumento di tentazione. E quindi, divieto assoluto ai giornalisti iraniani di collaborarvi in patria (a Lon*dra vi lavorano molti esuli, tra cui il celebre oppositore-blog*ger Sina Moutalebi, incarcera*to a Evin nel 2003). Divieto agli altri canali di cederle fil*mati. Disturbi del segnale (la Bbc ha appena aggiunto due satel*liti). Confessioni alla tv di Stato di «nemici della Repubblica», arrestati alle proteste e costretti ad ammettere di esservi stati «spinti proprio dalla Bbc ». Accuse continue di «complotti», «spionaggio», «organizzazione delle proteste». Fino all’estre*mo, quasi surreale se non fosse drammatico, raggiunto dopo la morte di Neda Agha Soltan, la 26enne uccisa a Teheran una set*timana fa da un miliziano. «Ad ammazzarla è stato un sicario pagato dalla Bbc », hanno scritto due giornali ultraconservatori, accusando in particolare il corrispondente a Teheran Jon Leyne, poi espulso.
«Niente di vero, ovviamente, siamo molto popolari solo per*ché siamo seri e indipendenti», dicono alla sede di Londra della tv, che ha inoltre beneficiato dei blocchi più o meno efficaci in Iran di Internet e sms. E del fatto che rispetto alle altre tv stra*niere rivali a partire da Voice of America, la Bbc non fa propa*ganda, o almeno questa è la percezione. Ma come insegna Al Jazeera, creata nel 1996 dai giornalisti dell’appena chiusa Bbc in arabo, anche la tradizione british di indipendenza e serietà (ammesso che sia rispettata) può dare molto fastidio. Più anco*ra che dall’America di Bush, la tv del Qatar è stata (ed è) combat*tuta da tutti i regimi arabi.
Pancho Villa
01-07-2009, 12:56
http://nedanet.org/
qui cercano aiuto per aumentare la banda della loro rete intitolata a memoria alla ragazza uccisa!
Youtube nn carica + i video e Twitter va a rilento.......chiedono un pò di banda e usare SQUID per aiutarli!
Io ne capisco poco....ma è fattibile la cosa? Si può aiutarli?
La censura ora è il primo nemico della protesta
Mi piacerebbe sapere se la censura agisce solo a livello di DNS oppure se è più completa e più difficilmente aggirabile.
zerothehero
10-07-2009, 11:59
Continuano le manifestazioni. :fagiano:
http://www.corriere.it/esteri/09_luglio_09/iran_proteste_8e97307a-6c97-11de-864b-00144f02aabc.shtml
zerothehero
11-07-2009, 16:54
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/pdf/rad12307.tmp.pdf
Articolo interessante di Hitchens e notizie nuove (continuano le proteste popolari, ieri nuova manifestazione).
MA c'è una novità, direi piuttosto interessante, che spiega anche i tentativi (maldestri fino al comico) da parte iraniana di aprire fronti di scontro (per compattare il fronte interno lacerato) nei confronti di alcuni paesi dell'Ue (pochi giorni fa le autorità iraniane hanno arrestato una studentessa francese accusandola di spionaggio, inoltre è ancora in stato di arresto una persona che lavorava presso l'ambasciata britannica)
TEHRAN - Un'importante organizzazione di religiosi riformisti iraniani (l'Associazione dei ricercatori e degli insegnanti di Qom) ha deciso di sfidare il Consiglio dei Guardiani della rivoluzione e di contestare la validità dei risultati elettorali e del governo in carica. In un documento, il gruppo riformista afferma che il Consiglio dei Guardiani non ha più il diritto «di giudicare questo evento», perché alcuni suoi membri «hanno perso l’immagine di imparzialità agli occhi dell'opinione pubblica». Il Consiglio dei Guardiani è un organismo di 12 membri non eletti, formato da sei autorità religiose nominate dall’ayatollah Khamenei, e da sei giuristi.
Il documento è un'ulteriore dimostrazione dell'enorme frattura che si sta creando ai vertici dell'establishment religioso iraniano. Secondo molti osservatori, questo documento rappresenta un atto di sfida nei confronti della massima autorità religiosa iraniana, la Guida Suprema ayatollah Ali Khamenei. «Questa rottura nell'establishment clericale - ha spiegato al New York Times Abbas Milani, direttore del Programma di studi iraniani della Stanford University - e il fatto che loro (il gruppo religioso autore del documento, ndr) stiano prendendo le parti della gente e di Mussavi (il candidato riformista sconfitto, ndr) rappresenta a mio avviso una frattura davvero storica in 30 anni di Repubblica islamica». «Tenete bene a mente - continua Milani - che si stanno esprimendo contro un risultato elettorale certificato da Khamenei».
Le accuse di brogli - Intanto il candidato moderato alle presidenziali iraniane del 12 giugno, Mir Hossein Mussavi, ha presentato un rapporto di 25 pagine su quelli che denuncia come i «brogli» avvenuti nella consultazione che ha portato alla rielezione di Mahmud Ahmadinejad. Ahmadinejad viene accusato nel rapporto di avere largamente utilizzato mezzi economici dello Stato per la sua campagna elettorale e di avere distribuito denaro tra gli elettori sotto forma di «azioni per la giustizia».
Il documento accusa altresì di parzialità il ministero dell'Interno, che ha organizzato il voto, e il Consiglio dei Guardiani, che ne ha certificato la regolarità. Entrambe queste istituzioni, si afferma, sono sotto il controllo di persone vicine ad Ahmadinejad, e alcuni membri del Consiglio dei Guardiani hanno apertamente sostenuto il presidente.
Mussavi non ha riconosciuto la regolarità del voto nemmeno quando il Consiglio dei Guardiani ha emesso il suo verdetto finale, dopo avere ricontato il 10 per cento dei voti. Il candidato moderato chiede invece l'annullamento della consultazione.
Secondo il rapporto, membri dei Pasdaran (Guardiani della rivoluzione) e delle milizie islamiche dei Basiji sono intervenuti apertamente nel processo elettorale. Il documento accusa inoltre Ahmadinejad di avere collocato alcuni suoi uomini al ministero dell'Interno durante la conta dei voti. Il rapporto si chiede inoltre perché il ministero aveva stampato prima delle elezioni 14 milioni di schede in più rispetto ai circa 46 milioni di elettori, comprese alcune «senza numero di serie». Secondo il documento, inoltre, è sorprendente che in 2.233 urne, su un totale di 45.713, i voti in favore di Ahmadinejad abbiano superato la soglia del 95 per cento. Secondo i risultati confermati dal Consiglio dei Guardiani, Ahmadinejad ha ottenuto circa il 63 per cento dei voti.
http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=7906
zerothehero
27-07-2009, 12:22
Colpo di stato, svolta pachistana, controrivoluzione. Nel moltiplicarsi di analisi e definizioni che lastricano questa estate iraniana in bilico tra ferocia e speranza c’è un luogo che più di ogni altro incarna l’enigma. “Teheran è la mente, Isfahan il cuore, Qom l’anima”, dice un detto persiano. Nessuno sa dove andrà l’Iran, ma è impossibile sciogliere il dilemma persiano senza provare a dare un senso al silenzio di Qom.
Voci isolate, anche autorevoli, si sono levate a favore e contro il responso delle urne, tuttavia chi si augurava una fragorosa mobilitazione del clero a sostegno dei manifestanti contro Ali Khamenei e Mahmoud Ahmadinejad è stato deluso. Le ambasciate di Ali Akbar Hashemi Rafsanjani non hanno stravolto i giochi, gli ayatollah Montazeri e Sanaei non sono stati determinanti. La città santa non ha preso partito e all’apparenza nulla è cambiato.
L’inquietudine che ha scosso Teheran, Shiraz, Esfahan, Tabriz e Ahvaz sembra aver appena intaccato la scorza di Qom. Nel Vaticano iraniano il tempo è sospeso in una girandola di riti familiari come se i fermenti di questa tumultuosa stagione persiana si fossero arenati nel lago salato di Daryache-ye-Namak. Resistono gli stessi chioschi e gli stessi chador. Nelle botteghe si vendono i soliti vasi di terracotta e souvenir con la faccia di Khomeini. I pellegrini offrono voti e invocano benedizioni, mentre una cantilena ne interrompe un’altra, i mendicanti sciamano intorno e l’aria polverosa profuma di zucchero e pistacchi. E intanto il deserto continua a mangiarsi i colori risparmiando soltanto i tappeti di seta del bazaar e i bagliori dorati del santuario di Hazrat-e-Masoumeh. Ma la rassicurante immobilità di Qom è soltanto una maschera.
Oltre i cancelli e le mura, dentro i cortili degli ayatollah, l’anima della città santa lotta per la sua sopravvivenza e la rivoluzione per la sua identità. Le facciate dei sacri palazzi si riempiono di scritte sediziose e nell’oscurità si distribuiscono volantini che inneggiano alla rivolta. Dietro la calma apparente di Qom si celano un lento declino e una cupa disperazione. La circostanza che dietro i candidati rivali delle presidenziali Mahmoud Ahmadinejad e Mir Hossein Moussavi ci siano i decani dell’establishment clericale non deve trarre in inganno. Dopo tre decadi di khomeinismo, Qom ha perso molto del suo prestigio e Khamenei, Rafsanjani e Mohammed Khatami sono insieme sintomo e causa della sua malattia. Quando Khomeini vi fece ritorno trionfante per stabilirvi il suo quartier generale, la città santa brillava agli occhi dei mullah combattenti come il centro dell’universo. Apparivano lontanissimi allora i giorni in cui Reza Khan aveva profanato le sacre stanze con i suoi stivali. Lo scià era caduto dal trono del pavone. Qom era stata vendicata e non c’era argomento dello scibile, piano di battaglia, intrigo o programma di governo che non passasse per la corte del rahbar. Per raggiungere quei palazzi bassi e rettangolari come pezzi di un lego incolore, gli elicotteri atterravano e ripartivano da e verso Teheran più volte alla settimana.
Anestetizzato alle emozioni, in ossequio a una psicologia clericale che considera tabù manifestare gusti, desideri e inclinazioni, un contegno che i detrattori chiamano insensibilità e gli estimatori disciplina, Khomeini si concedeva con parsimonia. Appariva alla finestra ed elargiva un cenno della mano come segno di benevolenza verso i seguaci adoranti. Qom era Khomeini e Khomeini era la Rivoluzione. Era chiaro che i suoi silenzi emanavano forza e controllo. Di questi tempi, i silenzi degli ayatollah sono la manifestazione di una cronica debolezza.
“Questa Qom è un luogo ove, tranne che sull’argomento religione e per stabilire chi sia degno di salvezza e chi di dannazione, nessuno mai apre bocca. Chiunque vi incontri o è discendente del Profeta oppure uomo di legge”, scrisse James Morier nel 1824 nel suo “The adventures of Hajji Baba of Ispahan”. Superficialmente la Qom di oggi non è molto diversa da quella del 1824 o da quella del 1979. Tutto ruota ancora attorno al santuario, ai taleb (gli studenti coranici), ai mullah e ai loro seminari. Dentro i cortili si aprono ancora giardini profumati dove gli studenti criticano i superiori e le condizioni dei dormitori. Lontano da occhi indiscreti altri studenti si appartano per scambiarsi libri vietati mentre dagli angoli bui si levano nuvole d’oppio e tabacco. Ma il primo sguardo inganna. Basta ascoltare le barzellette e le risate di scherno di molti iraniani soltanto a nominare Qom e gli ayatollah per accorgersi che la città santa ha perso la sua aura.
Lo stereotipo corrente disegna un mullah sovrappeso che guida solo Mercedes e Bmw, porta valigie di dollari in Svizzera e guarda le donne con occhi peccaminosi. I mullah ovviamente sono dappertutto, ma la città santa li rappresenta e nemmeno gli ayatollah sono immuni dalle caricature. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando Morier illustrava stupefatto il prodigioso ascendente della città santa e dei suoi seyyed: “Forse amico Hajii tu non sai che qui risiede il celebre Mirza Abdul Qossim, il primo divino di Persia, uomo che se si desse abbastanza da fare porterebbe la gente a credere qualunque dottrina dovesse decidere di diffondere. Tale è la sua influenza che molti sono convinti che egli sia in grado di sovvertire persino l’autorità dello scià e di indurre i suoi sudditi a considerare vili come carta straccia i suoi firmani”. Nell’Iran pre rivoluzionario i mullah amministravano un capitale consistente ricavato in parte dai contributi erogati degli scià per blandirli e in parte dalle donazioni dei fedeli. Erano potenti ma riuscivano a evitare di essere identificati con il potere. Governavano un’economia parallela che beneficiava larghi settori della società e rappresentavano un’autorità alternativa a quella dello shahanshah. Erano uno stato nello stato. “Non è facile descrivere una persona – scriveva alla fine dell’Ottocento il perspicace capitano inglese John Malcolm – che non ricopre alcun incarico, non è nominata, non ha doveri particolari e che è chiamata, in ragione di conoscenze superiori, carità e virtù, nel silenzio unanime degli abitanti a essere il loro protettore contro la violenza e l’oppressione dei governanti, ricevendo dalle stesse persone i cui sentimenti lo elevano rispetto e devozione”. Con un misto rassicurante di retorica religiosa e senso comune gli ayatollah parlavano una lingua che tutti gli iraniani potevano afferrare, una lingua più immediata di quella degli intellettuali che durante la Rivoluzione costituzionale (1905-11) come nel ’79 dovettero bussare alla porta dei mullah per farsi capire.
Poi però, imbastardito dalle logiche del potere di Teheran, il farsi dei seyyed è divenuto capzioso, vuoto e ripetitivo. E allo zenith della sua gloria, il simbolo del trionfo degli ayatollah ha iniziato a morire a poco a poco. La crisi di Qom inizia nel ’79 quando il conflitto tra i turbanti e la corona si trasforma in una guerra feroce tra mullah. Le dispute teologiche sono il sale dello sciismo, ma fino ad allora non avevano superato i confini del seminario. Poi Khomeini ha irriso la tradizione e il suo successore ha completato l’opera fagocitando i seminari. La trasformazione del canone della città santa non si è prodotta senza contestazioni. I primi ad accorgersi che la Repubblica islamica avrebbe ucciso Qom sono stati gli ayatollah. La scelta di Khomeini di affidare la massima autorità religiosa a un singolo uomo indignò molti venerabili maestri. Il “velayat-e-faghih” (il potere assoluto di un giureconsulto) minaccia il pluralismo sciita. I grandi ayatollah riconobbero subito l’attentato alla loro libertà: come potevano esercitare “l’ejtehad” (interpretazione) quando un loro pronunciamento avrebbe potuto contrastare con gli interessi della Guida Suprema? “Il ruolo del clero è spirituale. Non credo che dovremmo essere coinvolti in prima persona nel governo – sentenziò l’ayatollah Shariatmadari in un’intervista a The Middle East nel settembre 1979 – Il clero deve combattere le minacce di qualsiasi nuova tirannia”. Alleato di Khomeini nell’opposizione allo scià, Shariatmadari divenne uno dei suoi critici più agguerriti. Dalla roccaforte di Tabriz guidò il fronte tradizionalista che voleva i mullah lontani dalle seduzioni di Teheran.
I “mullah politici” risposero a modo loro. Nel dicembre 1979 i seguaci di Khomeini e Shariatmadari si scontrarono nelle strade di Tabriz. Il più autorevole avversario dell’imam andava neutralizzato. Nel 1982 Shariatmadari fu accusato di aver ordito un piano segreto per rovesciare la Repubblica islamica. Non c’erano prove. Il regime ignorò il parere contrario dei seminari, mise Shariatmadari agli arresti domiciliari e gli strappò il titolo di grande ayatollah. Lo stesso destino è toccato ad altri marja-e-taqlid (grandi ayatollah, fonti di emulazione) come Hassan Tabatabai Qomi, mentre più di mille seminari ribelli sono stati chiusi, altri ayatollah hanno subito terribili pressioni, trecento mullah e studenti di teologia sono stati condannati a morte e migliaia sono finiti nelle prigioni del regime.
Nel frattempo mullah minori nella gerarchia del sapere e del carisma sciita come Khamenei, Rafsanjani e Khatami scalavano le vette del potere. I turbanti politici hanno umiliato tutti gli altri e persino i curricula dei taleb sono stati stravolti. Un tempo c’erano anzitutto la logica, la retorica, l’arabo, la grammatica, la giurisprudenza islamica, la filosofia islamica, le scienze islamiche, le biografie degli imam, le genealogie, le tradizioni sul profeta. Ora tutto è assoggettato al verbo rivoluzionario e molte ore di studio sono sottratte ai classici e dedicate al pensiero politico e agli atti di Khomeini. L’indottrinamento degli studenti coranici è soltanto un aspetto della vampirizzazione di Qom. Privo di solide credenziali teologiche Khamenei tiene in pugno ayatollah teologicamente più influenti di lui con l’unica freccia al suo arco: il denaro. Con la scusa di modernizzare l’organizzazione dei seminari, la Guida Suprema ha creato un centro per la gestione delle madrasse, un centro che naturalmente è sotto la sua diretta supervisione e che, oltre a stabilire i criteri per i curricula, controlla le entrate e le uscite nonché la direzione politica delle sacre stanze. (E’ stato il direttore di questa organizzazione uno dei primi religiosi di Qom a congratularsi per la vittoria di Ahmadinejad). E’ con questa strategia economica che Khamenei tiene sotto scacco la città santa. Chi gode della sua benevolenza non vuole perderla, chi resta escluso come alcuni grandi ayatollah è spesso impotente.
A Qom non tutto è spirito e secondo l’analista del Washington Institute for Near East Policy Mehdi Khalaji il silenzio del grande ayatollah Ali Sistani dinnanzi alle violenze del regime nelle piazze iraniane è condizionato dal ricatto di Khamenei. Pesano insomma sull’assenza di Sistani considerazioni quietiste di opportunità politica ma anche preoccupazioni pratiche: anche lui ha un ufficio a Qom e riceve i fondi governativi. In passato Khamenei ha tentato la scalata teologica verso la marjayat, ma l’ostilità al progetto è stata imponente e Khamenei ha capitolato. Tuttavia, fallito l’assalto diretto, il troppo sottovalutato successore di Khomeini non ha rinunciato alle ambizioni di dominio sulla galassia sciita. Secondo Khalaji, il grado di politicizzazione e radicalizzazione esercitato da Khamenei e dalla sua rete è tale che ci avviamo ad entrare in un’era “post marja”. L’ultima “fonte di emulazione” identificata attraverso l’acclamazione dei fedeli e il riconoscimento dei suoi pari potrebbe essere l’ayatollah Ali Sistani.
Nel frattempo i turbanti politici hanno iniziato a cannibalizzarsi tra loro. Lo scontro che oppone Khamenei a Rafsanjani e Khatami rievoca le lotte che opposero Fazollah Nuri, Muhammed Tabatabai e Abdullah Behbehani negli anni della Rivoluzione costituzionale. Qom era divisa tra religiosi modernisti e tradizionalisti. I primi erano per la scienza, la separazione dei poteri e la sharia aperta, i secondi per un’impostazione islamica rigorosa. Nuri si mise alla guida dei tradizionalisti. Sentenziò che il governo costituzionale poteva essere definito soltanto dalla sharia. Invocò un governo islamico. Quando fu promulgata la costituzione disse che era contraria alla sharia, che la sovranità appartiene solo a Dio, al dodicesimo imam e in sua assenza ai mullah. Nuri propose addirittura che tutta la legislazione fosse rivista da un consiglio di ulema che ne avrebbe decretato la legalità secondo i principi della sharia. Il suo sogno si realizzò nel ’79 e Nuri siede nel pantheon islamista-rivoluzionario iraniano e ricorda più Khomeini che Khamenei. Come Khomeini giocò d’astuzia e annichilì i suoi nemici.
Il futuro di Khamenei, invece, appare incerto. Le promesse del mondo sciita – come Mohsen Kadivar – lo disprezzano e i taleb più promettenti vogliono coniugare nazionalismo, islam e democrazia. Il silenzio-assenso di Qom è frutto della paura e i mullah mercenari che tengono in piedi il suo impero potrebbero un giorno anche girare i tacchi e virare verso la pragmatica riforma sciita ventilata da Rafsanjani. Mentre i pasdaran marciano nelle stanze dei bottoni e gli studiosi avvertono che la teocrazia mascherata da repubblica potrebbe trasformarsi in un regime di fatto militare con Khamenei relegato al ruolo di custode, Qom, ignorata e vilipesa, osserva la catastrofe come Cassandra.
© 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO
di Tatiana Boutourline
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