MARCA
09-05-2009, 10:08
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Oggi L'Italia è il paese più generoso al mondo in termini di tariffe incentivate sul fotovoltaico (oltre 45 centesimi per chilowattora, con il nuovo conto energia avviato nel 2007, contro 32 in Germania e altri paesi europei) e il mercato, di conseguenza, continua a impennarsi: «Soltanto nei primi tre mesi del 2009 siamo passati da 32 a 37mila impianti in esercizio - rileva Gerardo Montanino, direttore del Gse, il gestore elettrico che eroga gli incentivi del conto energia - e abbiamo segnali per migliaia di gigawatt di domande di interconnessione, almeno sulla carta. Abbiamo tariffe incentivate troppo alte che stanno generando un affollamento anche di attività speculative. E queste ultime finiscono per intasare anche il sistema delle autorizzazioni, già di per sé lento e variegato, Regione per regione».
Di questo passo entro la seconda metà del 2010, prevede Montanino, il tetto dei 1200 megawatt fotovoltaici incentivati dal conto energia sarà superato. E a quel punto, secondo la legge, le tariffe dovranno essere riviste. Una rimodulazione su cui sono già al lavoro gli esperti del ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente. «Seguiremo l'iter previsto dalla legge - spiega Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della divisione energia del ministero dello Sviluppo Economico - Tra poche settimane cominceremo ad aprire un tavolo di discussione aperto. Non solo al Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente, ma anche alle Regioni e alle associazioni del settore». Una rimodulazione del conto energia, dal 2010, che nessuno, qui a Verona, si auspica troppo drastica. «Di sicuro dobbiamo evitare quello che è avvenuto in Spagna l'anno scorso _ spiega Gianni Chianetta, presidente di Assosolare - Ovvero il boom incontrollato dei grandi impianti fotovoltaici e generosamente incentivati (per vent'anni) che ha costretto il governo spagnolo a mettere un tetto riducendo a più di un terzo, di colpo, i finanziamenti, con il conseguente blocco degli investimenti e delle imprese».
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Quindi un sì da parte delle associazioni alla rimodulazione del conto energia, (magari assieme a un riordino del caotico regime delle diverse autorizzazioni regionali, via linee guida valide per tutti e da tempo attese). Per esempio, come ha proposto oggi al Solarexpo l'ex ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, con una logica a scalini discendenti «già annunciati entro questo luglio». Proprio per non perdersi per strada un'industria nascente che finora, secondo stime del Gifi, ha già fruttato circa 15mila nuovi posti di lavoro. «E che potrebbe divenire una sorta di laboratorio mondiale del fotovoltaico a grid parity - conclude Luca Zingale, direttore scientifico del SolarExpo - con gli occhi di tutto il mondo puntati proprio sull'Italia, come sta avvenendo oggi qui a Verona».
Sole24ore (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/frontiere/fotovoltaico-solaexpo-verona.shtml?uuid=f5c22cb4-3b2d-11de-9f71-0cbe0d0ff47d&DocRulesView=Libero)
Speriamo che il governo non sbagli strada,
il fotovoltaico è un'ottimo strumento per creare lavoro, energia e sviluppo tecnologico.
Oggi L'Italia è il paese più generoso al mondo in termini di tariffe incentivate sul fotovoltaico (oltre 45 centesimi per chilowattora, con il nuovo conto energia avviato nel 2007, contro 32 in Germania e altri paesi europei) e il mercato, di conseguenza, continua a impennarsi: «Soltanto nei primi tre mesi del 2009 siamo passati da 32 a 37mila impianti in esercizio - rileva Gerardo Montanino, direttore del Gse, il gestore elettrico che eroga gli incentivi del conto energia - e abbiamo segnali per migliaia di gigawatt di domande di interconnessione, almeno sulla carta. Abbiamo tariffe incentivate troppo alte che stanno generando un affollamento anche di attività speculative. E queste ultime finiscono per intasare anche il sistema delle autorizzazioni, già di per sé lento e variegato, Regione per regione».
Di questo passo entro la seconda metà del 2010, prevede Montanino, il tetto dei 1200 megawatt fotovoltaici incentivati dal conto energia sarà superato. E a quel punto, secondo la legge, le tariffe dovranno essere riviste. Una rimodulazione su cui sono già al lavoro gli esperti del ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente. «Seguiremo l'iter previsto dalla legge - spiega Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della divisione energia del ministero dello Sviluppo Economico - Tra poche settimane cominceremo ad aprire un tavolo di discussione aperto. Non solo al Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente, ma anche alle Regioni e alle associazioni del settore». Una rimodulazione del conto energia, dal 2010, che nessuno, qui a Verona, si auspica troppo drastica. «Di sicuro dobbiamo evitare quello che è avvenuto in Spagna l'anno scorso _ spiega Gianni Chianetta, presidente di Assosolare - Ovvero il boom incontrollato dei grandi impianti fotovoltaici e generosamente incentivati (per vent'anni) che ha costretto il governo spagnolo a mettere un tetto riducendo a più di un terzo, di colpo, i finanziamenti, con il conseguente blocco degli investimenti e delle imprese».
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Quindi un sì da parte delle associazioni alla rimodulazione del conto energia, (magari assieme a un riordino del caotico regime delle diverse autorizzazioni regionali, via linee guida valide per tutti e da tempo attese). Per esempio, come ha proposto oggi al Solarexpo l'ex ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, con una logica a scalini discendenti «già annunciati entro questo luglio». Proprio per non perdersi per strada un'industria nascente che finora, secondo stime del Gifi, ha già fruttato circa 15mila nuovi posti di lavoro. «E che potrebbe divenire una sorta di laboratorio mondiale del fotovoltaico a grid parity - conclude Luca Zingale, direttore scientifico del SolarExpo - con gli occhi di tutto il mondo puntati proprio sull'Italia, come sta avvenendo oggi qui a Verona».
Sole24ore (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/frontiere/fotovoltaico-solaexpo-verona.shtml?uuid=f5c22cb4-3b2d-11de-9f71-0cbe0d0ff47d&DocRulesView=Libero)
Speriamo che il governo non sbagli strada,
il fotovoltaico è un'ottimo strumento per creare lavoro, energia e sviluppo tecnologico.