LotharInt
03-05-2009, 14:34
Finale Champions, campi di calcio ai piedi del Colosseo
di Carlo Alberto Bucci
Il circo preso per uno stadio. La piazza del Colosseo invasa dai tifosi inglesi o spagnoli in festa per la finale o sudati per la partitella da loro stessi appena giocata. E l´Arco di Costantino messo a fare idealmente da porta al rettangolo verde di gioco steso ai piedi del monumento voluto dal santo-imperatore. Mentre un altro campetto staziona nella stessa piazza del Colosseo, a due passi dall´uscita del monumento verso il Celio. Manca meno di un mese alla finale di Champions League. E il progetto di allestimento dell´"Uefa Champions Festival Colosseum" sta facendo il giro degli uffici ministeriali. Mittente: "Gabinetto del sindaco".
Si spera nel via libera dei Beni culturali. Ma i soprintendenti sono in fortissimo imbarazzo per l´impatto che la kermesse organizzata dal 23 al 27 maggio (sera della finale all´Olimpico tra le vincenti di Barcellona-Chelsea e Arsenal-Manchester) potrà avere sul complesso monumentale. La manifestazione prevede due campi da gioco in erba sintetica, stand gastronomici, 200mila ospiti, decine di gabinetti chimici, un mega schermo e, tra l´altro, «un´azione di Guerrilla Marketing strategicamente realizzata da 3d´esign communication: come accade allo stadio, così durante l´evento le persone si sentiranno parte integrante della squadra di campioni Sony», sponsor dell´evento.
Il cui logo, insieme a quello di altri marchi come Vodafone e PlayStation, appare a bordo campo e nelle decine di bandiere issate in un´area in cui, per legge, sono vietati i cartelloni pubblicitari. Se la competenza sul Colosseo e sul Foro romano è dello Stato, la piazza dell´anfiteatro Flavio e i Fori imperiali sono sotto la giurisdizione del Campidoglio. E già in passato le ragioni della tutela sono state piegate a quelle dello sport e dello show. «Gli eventi culturali e istituzionali, ben vengano. Ma d´ora in poi diciamo no, una volta per tutte, a incontri sportivi, concerti, serate di intrattenimento» aveva detto il 21 giugno 2007 il soprintendente archeologo Angelo Bottini: e il giorno dopo Domenico Cantatore batteva ai punti Alexander Gurov sul ring issato all´ombra dell´Arco di Costantino. «Quello della Nannini a Capodanno sarà l´ultimo concerto che si farà nella zona archeologica centrale di Roma» aveva promesso lo scorso dicembre il sottosegretario Francesco Giro mandando giù il rospo di un mega palco addossato al Colosseo.
E invece ecco che cinque mesi dopo il monumento più visitato d´Italia (6 milioni di turisti l´anno) diventa location per una manifestazione dai toni e dai numeri eccessivi. Con risvolti negativi per il decoro delle antiche architetture. E per la sicurezza delle opere d´arte (giusto quest´anno ricorre il ventennale del disastroso concerto veneziano dei Pink Floyd a piazza San Marco). Ma, soprattutto, delle persone. Il visitatori attesi sono infatti 200mila (tanti l´hanno scorso parteciparono al Champions Festival di Mosca). Che si sommano alle migliaia che quotidianamente fanno la fila per entrare nell´arena costruita dai Flavi. E che stridono con il pubblico in fila per partecipare, sabato 26 maggio, alla prima serata del Festival delle Letterature a Massenzio.
(01 maggio 2009)
http://roma.repubblica.it/dettaglio/colosseo/1626564
Colosseo, scoppia il caso Champions
è scontro tra Comune e Soprintendenza
Crescono le polemiche sul progetto del Comune capitolino di allestire campi di calcio davanti al Colosseo, con tanto di pubblicità degli sponsor. Parla Rossella Rea, l'archeologo della Soprintendenza speciale di Roma che è direttrice del Colosseo e che ha competenza sulla piazza e dice: "sull'area monumentale sono apposti numerosi vincoli. Uno dei quali vieta tassativamente qualunque forma di pubblicità. Nessuna deroga è mai stata concessa nella piazza"
di Carlo Alberto Bucci
Lo Stato si schiera in difesa. A protezione del Colosseo. Che sta per essere invaso da 200mila tifosi. E da due campi di calcio, stesi ai piedi dell´Arco di Costantino e dell´anfiteatro Flavio in occasione della festa per la finale di Champions League del 27 maggio. Il progetto - spedito dal Campidoglio per ottenere il visto dei Beni culturali - è molto dettagliato.
Con tanto di disegni precisi. E di tantissime bandierine che simulano le pubblicità dei vari sponsor dello "Uefa Champions Festival Colosseum". Rossella Rea, l´archeologo della Soprintendenza speciale di Roma che è direttrice del Colosseo e che ha competenza sulla piazza, dichiara: «Non posso accogliere favorevolmente questa proposta». E poi spiega il perché: «Sull´area monumentale sono apposti numerosi vincoli. Uno dei quali vieta tassativamente qualunque forma di pubblicità. Nessuna deroga è mai stata concessa nella piazza». Quindi fa un esempio, macroscopico. «La Banca di Roma, che pure erogò contributi importanti per il restauro del Colosseo, appariva solo nei cartelli di cantiere e comunque con visibilità contenuta». La deroga ai vincoli può essere concessa per periodi limitati «e solo in presenza di interessi pubblici preminenti e sovraordinati» precisa il funzionario. La finale della vecchia Coppa dei Campioni può essere considerata una ragione di forza maggiore?
E il Colosseo può reggere la forza d´urto dei tifosi inglesi, e/o spagnoli, che arriveranno nella capitale? «Mi pare paradossale - ragiona il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro - che appena dichiarato lo stato di emergenza per la situazione di degrado nell´area archeologica centrale (la nomina a commissario straordinario del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che nei ha nei giorni scorsi rinunciato all´incarico, ndr) si conceda quello spazio a una manifestazione che per numero di persone, ossia di tifosi, e rischio di incolumità per i monumenti, equivale a dieci concerti di Gianna Nannini». Già, il concertone di Capodanno voluto dal Campidoglio e osteggiato da Giro. Che però ora, forte «del buon lavoro svolto con il Comune in questi mesi e dell´accordo con Alemanno a proposito della necessità di rilancio del Colosseo», cerca di mediare.
E annuncia: «Convocherò il più presto possibile il tavolo Stato-Campidoglio per l´area archeologica centrale in modo che si possa trovare una soluzione equilibrata che tenga conto della necessità di festeggiare la finale di Champions ma senza mettere a rischio il Colosseo e gli altri monumenti». Ma qual è lo statuto di quell´area? Sito archeologico o piazza cittadina? Spiega Rossella Rea: «La piazza del Colosseo è un "complesso monumentale", come definito dal Codice dei Beni culturali del 2004, il cosiddetto codice Urbani, formato da più monumenti: l´anfiteatro Flavio, l´Arco di Costantino, la Meta Sudans, i resti della Domus aurea, il tempio di Venere e Roma, la via Sacra. E come complesso monumentale deve essere tutelato e gestito, garantendo ai visitatori accoglienza, libertà di movimento e di visuale. In una parola, la fruizione in totale sicurezza
(03 maggio 2009)
http://roma.repubblica.it/dettaglio/colosseo-scoppia-il-caso-champions-e-scontro-tra-comune-e-soprintendenza/1627158
Agghiacciante!!! sempre più in basso.....spero che questo sindaco si renda conto di quello che significa portare 200.000 tifosi a mischiarsi con le migliaia di turisti di via dei fori, bivaccando tra cartelloni pubblicitari e WC chimici, con tutto ciò che traborderà da essi, in uno dei siti archeologici piu' celebri e importanti della nostra storia...santo cielo che cafonata...
di Carlo Alberto Bucci
Il circo preso per uno stadio. La piazza del Colosseo invasa dai tifosi inglesi o spagnoli in festa per la finale o sudati per la partitella da loro stessi appena giocata. E l´Arco di Costantino messo a fare idealmente da porta al rettangolo verde di gioco steso ai piedi del monumento voluto dal santo-imperatore. Mentre un altro campetto staziona nella stessa piazza del Colosseo, a due passi dall´uscita del monumento verso il Celio. Manca meno di un mese alla finale di Champions League. E il progetto di allestimento dell´"Uefa Champions Festival Colosseum" sta facendo il giro degli uffici ministeriali. Mittente: "Gabinetto del sindaco".
Si spera nel via libera dei Beni culturali. Ma i soprintendenti sono in fortissimo imbarazzo per l´impatto che la kermesse organizzata dal 23 al 27 maggio (sera della finale all´Olimpico tra le vincenti di Barcellona-Chelsea e Arsenal-Manchester) potrà avere sul complesso monumentale. La manifestazione prevede due campi da gioco in erba sintetica, stand gastronomici, 200mila ospiti, decine di gabinetti chimici, un mega schermo e, tra l´altro, «un´azione di Guerrilla Marketing strategicamente realizzata da 3d´esign communication: come accade allo stadio, così durante l´evento le persone si sentiranno parte integrante della squadra di campioni Sony», sponsor dell´evento.
Il cui logo, insieme a quello di altri marchi come Vodafone e PlayStation, appare a bordo campo e nelle decine di bandiere issate in un´area in cui, per legge, sono vietati i cartelloni pubblicitari. Se la competenza sul Colosseo e sul Foro romano è dello Stato, la piazza dell´anfiteatro Flavio e i Fori imperiali sono sotto la giurisdizione del Campidoglio. E già in passato le ragioni della tutela sono state piegate a quelle dello sport e dello show. «Gli eventi culturali e istituzionali, ben vengano. Ma d´ora in poi diciamo no, una volta per tutte, a incontri sportivi, concerti, serate di intrattenimento» aveva detto il 21 giugno 2007 il soprintendente archeologo Angelo Bottini: e il giorno dopo Domenico Cantatore batteva ai punti Alexander Gurov sul ring issato all´ombra dell´Arco di Costantino. «Quello della Nannini a Capodanno sarà l´ultimo concerto che si farà nella zona archeologica centrale di Roma» aveva promesso lo scorso dicembre il sottosegretario Francesco Giro mandando giù il rospo di un mega palco addossato al Colosseo.
E invece ecco che cinque mesi dopo il monumento più visitato d´Italia (6 milioni di turisti l´anno) diventa location per una manifestazione dai toni e dai numeri eccessivi. Con risvolti negativi per il decoro delle antiche architetture. E per la sicurezza delle opere d´arte (giusto quest´anno ricorre il ventennale del disastroso concerto veneziano dei Pink Floyd a piazza San Marco). Ma, soprattutto, delle persone. Il visitatori attesi sono infatti 200mila (tanti l´hanno scorso parteciparono al Champions Festival di Mosca). Che si sommano alle migliaia che quotidianamente fanno la fila per entrare nell´arena costruita dai Flavi. E che stridono con il pubblico in fila per partecipare, sabato 26 maggio, alla prima serata del Festival delle Letterature a Massenzio.
(01 maggio 2009)
http://roma.repubblica.it/dettaglio/colosseo/1626564
Colosseo, scoppia il caso Champions
è scontro tra Comune e Soprintendenza
Crescono le polemiche sul progetto del Comune capitolino di allestire campi di calcio davanti al Colosseo, con tanto di pubblicità degli sponsor. Parla Rossella Rea, l'archeologo della Soprintendenza speciale di Roma che è direttrice del Colosseo e che ha competenza sulla piazza e dice: "sull'area monumentale sono apposti numerosi vincoli. Uno dei quali vieta tassativamente qualunque forma di pubblicità. Nessuna deroga è mai stata concessa nella piazza"
di Carlo Alberto Bucci
Lo Stato si schiera in difesa. A protezione del Colosseo. Che sta per essere invaso da 200mila tifosi. E da due campi di calcio, stesi ai piedi dell´Arco di Costantino e dell´anfiteatro Flavio in occasione della festa per la finale di Champions League del 27 maggio. Il progetto - spedito dal Campidoglio per ottenere il visto dei Beni culturali - è molto dettagliato.
Con tanto di disegni precisi. E di tantissime bandierine che simulano le pubblicità dei vari sponsor dello "Uefa Champions Festival Colosseum". Rossella Rea, l´archeologo della Soprintendenza speciale di Roma che è direttrice del Colosseo e che ha competenza sulla piazza, dichiara: «Non posso accogliere favorevolmente questa proposta». E poi spiega il perché: «Sull´area monumentale sono apposti numerosi vincoli. Uno dei quali vieta tassativamente qualunque forma di pubblicità. Nessuna deroga è mai stata concessa nella piazza». Quindi fa un esempio, macroscopico. «La Banca di Roma, che pure erogò contributi importanti per il restauro del Colosseo, appariva solo nei cartelli di cantiere e comunque con visibilità contenuta». La deroga ai vincoli può essere concessa per periodi limitati «e solo in presenza di interessi pubblici preminenti e sovraordinati» precisa il funzionario. La finale della vecchia Coppa dei Campioni può essere considerata una ragione di forza maggiore?
E il Colosseo può reggere la forza d´urto dei tifosi inglesi, e/o spagnoli, che arriveranno nella capitale? «Mi pare paradossale - ragiona il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro - che appena dichiarato lo stato di emergenza per la situazione di degrado nell´area archeologica centrale (la nomina a commissario straordinario del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che nei ha nei giorni scorsi rinunciato all´incarico, ndr) si conceda quello spazio a una manifestazione che per numero di persone, ossia di tifosi, e rischio di incolumità per i monumenti, equivale a dieci concerti di Gianna Nannini». Già, il concertone di Capodanno voluto dal Campidoglio e osteggiato da Giro. Che però ora, forte «del buon lavoro svolto con il Comune in questi mesi e dell´accordo con Alemanno a proposito della necessità di rilancio del Colosseo», cerca di mediare.
E annuncia: «Convocherò il più presto possibile il tavolo Stato-Campidoglio per l´area archeologica centrale in modo che si possa trovare una soluzione equilibrata che tenga conto della necessità di festeggiare la finale di Champions ma senza mettere a rischio il Colosseo e gli altri monumenti». Ma qual è lo statuto di quell´area? Sito archeologico o piazza cittadina? Spiega Rossella Rea: «La piazza del Colosseo è un "complesso monumentale", come definito dal Codice dei Beni culturali del 2004, il cosiddetto codice Urbani, formato da più monumenti: l´anfiteatro Flavio, l´Arco di Costantino, la Meta Sudans, i resti della Domus aurea, il tempio di Venere e Roma, la via Sacra. E come complesso monumentale deve essere tutelato e gestito, garantendo ai visitatori accoglienza, libertà di movimento e di visuale. In una parola, la fruizione in totale sicurezza
(03 maggio 2009)
http://roma.repubblica.it/dettaglio/colosseo-scoppia-il-caso-champions-e-scontro-tra-comune-e-soprintendenza/1627158
Agghiacciante!!! sempre più in basso.....spero che questo sindaco si renda conto di quello che significa portare 200.000 tifosi a mischiarsi con le migliaia di turisti di via dei fori, bivaccando tra cartelloni pubblicitari e WC chimici, con tutto ciò che traborderà da essi, in uno dei siti archeologici piu' celebri e importanti della nostra storia...santo cielo che cafonata...